Presa diretta sul futuro
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Presa diretta sul futuro
C’ERA UNA VOLTA UN LAGO/2 Zhengzhou, Cina osì si presenta il fondo del lago Hubei. Nello scorso febbraio quattrp province - Henan, Anhui, Shandong e Shanxi - hanno dichiarato lo stato di emergenza a causa della siccità. C CHINA OUT GETTY OUT AFP PHOTO C’ERA UNA VOLTA UN LAGO/1 Upper Lake, India na donna cammina sul fondo dell’Upper Lake, il più grande lago artificiale d’Asia, nel Madhya Pradesh. Costruito quasi mille anni fa dal Raja Bhoj, copriva il fabbisogno d’acqua del 40% dei residenti nelle zone adiacenti. Oggi è completamente secco AFP PHOTO/STR a causa dell’assenza di precipitazioni degli ultimi tre anni. U ecomondo V DICEMBRE 2009 LA CAMPAGNA. Cos’è e come funziona l’iniziativa “Testimoni del clima” Presa diretta sul futuro 109 testimoni coinvolti, oltre 30 Paesi interessati. A cinque anni dal lancio, la campagna WWF «Climate witness» conferma la bontà dell’idea iniziale: far raccontare i cambiamenti climatici da chi negli anni li ha osservati e li vive direttamente. Perché il cambiamento climatico non è un affare riservato a scienziati e ambientalisti. Per fare il punto sulla campagna abbiamo incontrato Claire Carlton, australiana e manager del Climate Witness Programme del WWF Internazionale, in Italia per partecipare al Forum di Greenaccord. Ecomondo: Quale parte del mondo è più rappresentata dai Testimoni? Claire Carlton: In India hanno fatto la maggior parte del lavoro. Abbiamo circa 30 testimoni, anche se non sono tutti pubblicati perché cerchiamo di mantenere un certo equilibrio tra le diverse zone. Sono stati comunque molto prolifici nella produzione di storie. Diciamo che la massiccia presenza dell’India dipende dalla quantità di persone sul territorio che il Paese offre, senza contare che la presenza dipende anche dal ruolo che questo programma può giocare nelle campagne nazionali. Abbiamo anche alcuni testimoni dalla costa orientale dell’Africa, ma non abbastanza rispetto agli effetti dei cambiamenti del clima in quest’area. Dall’Artico, regione enormemente affetta dalle anomalie climatiche ma dove è difficile trovare persone, abbiamo tre testimoni. Abbiamo testimoni dalla Russia, dal Canada, dall’Alaska, dalla Norvegia. Tra questi 109 testimoni direi che circa il 50% - forse anche qualcosa di più - sarebbero eccellenti per parlare con i media, e presentarsi anche come fonti. Ecomondo: Quali sono le professioni e Contadini, pescatori, operatori turistici. Provenienti da oltre 30 Paesi. Un coro di voci e storie, un’antenna affidabile sui cambiamenti ambientali, un allarme fatto di persone e vite concrete. Ne parliamo con la responsabile, Claire Carlton di Lucio Biancatelli e Chiara Caprio i lavori che maggiormente hanno subìto l’effetto dei cambiamenti climatici? Carlton: Il settore agricolo e quello della pesca. E questo succede sia nei Paesi sviluppati sia nei Paesi in via di sviluppo. Un po’ in tutti i Paesi, dal Sud America all’Asia passando per l’Africa, il settore agricolo e quello della pesca sono affetti da numerosi problemi legati ai cambiamenti climatici. In terza posizione si piazza il turismo, soprattutto le diverse tipologie di turismo legate al mare. Ci sono tre approcci chiave che usiamo in questo programma: quello rivolto al pubblico, quello destinato alle comunità e quello pensato per la creazione di politiche. Si capisce quindi la necessità di una certa capacità di investire risorse, soprattutto se si vuole usare questo programma nella creazione di politiche sull’ambiente. In India, America Centrale e Brasile, questo programma viene usato per raggiungere le comunità locali e fare un lavoro sull’adattamento al cambiamento climatico. Un altro caso è quello del Sud Pacifico dove il progetto attualmente viene usato per educare le comunità locali agli effetti dei cambiamenti climatici. Nelle Fiji ad esempio, dove il problema è la siccità, hanno costruito dei serbatoi per raccogliere l’acqua, una soluzione molto semplice che però ha un effetto evidente sul problema. Ecomondo: C’è un caso emblematico o particolare da segnalare tra le storie che avete raccolto? Carlton: Non direi un solo caso strano o particolare. Piuttosto, abbiamo visto che tra gli elementi che i testimoni registrano ci sono aspetti che ancora non sono stati studiati dalla scienza, e quindi non sono stati oggetto di ricerca. La cosa positiva è che stiamo raccogliendo dati che in futuro gli scienziati potranno utilizzare per le loro ricerche. Perché un altro aspetto importante è che non ci sono ancora abbastanza studi su questo fenomeno, che si muove molto più velocemente e con effetti più devastanti di quello che possiamo immaginare. Le prossime pagine FACCE E STORIE DEL GRANDE CALDO S ono agricoltori,sommozzatori di professione,scalatori delle più alte vette del mondo,geografi,guide,ricercatori,pastori e vengono da Nepal,Mongolia,Italia,Kenya,Stati Uniti,India,Australia, Uganda e Guatemala.Sono i «Testimoni del clima WWF»,e dieci di loro hanno raccontato le loro storie di vita cambiata a causa dei cambiamenti climatici ad una platea di 120 giornalisti provenienti da 53 Paesi,al settimo Forum dell’informazione per la salvaguardia della natura,organizzato a Viterbo dall’Aasociazione Greenaccord dal 25 al 29 novembre scorsi. «Dando vita al programma “Testimoni del clima”,il WWF ha voluto dare una faccia ai cambiamenti climatici»,racconta Michele Candotti,direttore generale del WWF Italia,«anzi molte facce,diverse tra loro e provenienti da più parti del mondo.Per dimostrare che il riscaldamento globale che stiamo vivendo colpisce tutti a tutte le latitudini.A cinque anni dall’inizio della campagna abbiamo rac- colto 109 testimoni provenienti da ogni angolo del mondo,le cui storie sono poi vagliate da un panel di scienziati indipendenti che ne provano la rispondenza con i migliori risultati della scienza del clima». Ciascuno dei Testimoni,oltre ad offrire la propria esperienza diretta di cambiamenti del clima,racconta gli sforzi compiuti individualmente o all’interno della propria comunità per trovare soluzioni di adattamento all’aumento della temperatura o all’intensificarsi dei fenomeni climatici estremi.Un appello per una decisione politica coraggiosa,sottoscritto dagli scienziati,dai giornalisti e dai «Testimoni del clima» presenti a Viterbo,viene consegnato da Greenaccord direttamente nelle mani del presidente dell’Ipcc Rajendra Pachauri, il 3 dicembre,alla vigilia del vertice di Copenhagen.Le storie,le immagini,la campagna «Testimoni del clima» su www.wwf.it/clima