Relazione Sophora - LSS "Edoardo Amaldi"
Transcript
Relazione Sophora - LSS "Edoardo Amaldi"
Studio Tecnico Carminati Gianfranco e Andrea, geometri Mario, agronomo, Cesare, architetto v. Martinella 65, 24020 Torre Boldone (BG) COMUNE DI ALZANO LOMBARDO I.S.I.S. "Edoardo Amaldi" Verifica dello stato sanitario su una Sophora nel cortile del Liceo 12/09/2014 Mario Carminati, dottore agronomo - Cod. Fiscale: CRM MRA 59S19 A794V - Partita IVA : 02522510169 Polizza resp. civile professionale N. IFL0006723 AIG EUROPE LIMITED con massimale € 1.000.000,00 Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Bergamo n° 157 2 Torre Boldone, 12/09/2014 spett. Liceo Amaldi via Locatelli, 16 24022 - Alzano Lombardo (BG) alla c.a. dirigente scolastico Il sottoscritto dott. Mario Carminati, iscritto all’Ordine dei dottori Agronomi e dottori forestali della Provincia di Bergamo al n°157, con studio professionale in Torre Boldone (BG), via Martinella, n°65, rassegna la presente relazione redatta in adempimento di incarico ricevuto con ordine 39/A05 CIG Z561091CAD. Le indagini sono state eseguite con la collaborazione del perito agrario Andrea Pellegatta della Cooperativa Della Comunità di Stezzano (BG) per la parte strumentale. Restando a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, colgo l’occasione per porgere distinti saluti. Mario Carminati dottore agronomo dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 3 Premessa: stato fitosanitario e stabilità degli alberi Un problema abbastanza diffuso negli impianti arborei di una certa età è relativo alle condizioni sanitarie e di stabilità degli alberi. In particolare gli alberi che hanno subìto e subiscono ferite di varia natura (ferite alla parte aerea o alle radici, causate ad esempio dagli agenti meteorici come vento neve, fulmini, etc.) sono soggetti ad infezioni di “carie del legno”, un’alterazione provocata principalmente da miceti lignino - cellulosolitici in grado di penetrare dalle ferite e demolire i tessuti meccanici degli alberi, minandone la stabilità. La pericolosità di queste alterazioni è legata soprattutto ai seguenti aspetti: • I patogeni, penetrando da ferite, attaccano e demoliscono soprattutto i tessuti di sostegno dell’albero, cioè quella porzione (“duramen”) che si trova nella parte centrale di tronco e rami; • Negli alberi adulti questa porzione non svolge funzioni vitali ma assolve principalmente alla funzione di sostegno meccanico; pertanto questo tipo di alterazione non comporta necessariamente nell’albero la manifestazione di sintomi di sofferenza vegetativa, a meno che la degenerazione del legno non sia giunta ad un livello talmente esteso da determinare visibili condizioni di declino. Pertanto questo tipo di alterazione non è sempre riconoscibile dall’esterno: si possono cioè avere alberi instabili e pericolosi caratterizzati da un aspetto vegetativo apparentemente normale; ciò può evidentemente indurre a sottovalutare il problema. Un albero può vegetare anche in assenza di tessuti di sostegno: l’instabilità non è sempre facilmente riconoscibile Albino, stabilimento Honegger - 2007 Particolare del tronco della Sophora, con alterazioni del legno alla base, presenza di fessurazioni e carpofori fungini: il suono del legno alla percussione rivela presenza di cavità dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 4 Descrizione dell’albero in esame L’albero oggetto di indagine è una Sophora japonica ‘Pendula’ posta in un’aiuola rialzata nel cortile della scuola. L’albero ha diametro del tronco pari a 60 cm ed altezza di circa 8m L’aiuola che accoglie l’albero è contornata da una seduta, molto frequentata dagli studenti; tutt’attorno parcheggiano auto. Lungo il tronco sono presenti vecchie ferite, con estese cavità interne e presenza di carpofori fungini. Anche la chioma presenta numerosi problemi: alcune branche principali sono incrinate ed a rischio di imminente rottura. Sono presenti numerosi rami secchi Esito dei controlli eseguiti In data odierna sono stati dendropenetrometro Resi 1. eseguito controlli, a diverse altezze sul tronco, con L’indagine ha confermato quanto ipotizzato in sede di esame visivo preliminare, e cioè la presenza di gravi degradazioni dei tessuti legnosi alla base, lungo il tronco ed in prossimità dell’inserzione delle branche primarie, dove lo spessore di legno sano residuo è ridotto al minimo. La classe di pericolosità attribuita è D Mediante una sonda di 3 mm, lo strumento è in grado di registrare lo sforzo di penetrazione attraverso il legno e di visualizzare un profilo dello stato del legno interno dell'albero. Il legno degradato o in via di degradazione viene evidenziato dai profili di densità, poiché il decadimento causa una riduzione della resistenza meccanica alla perforazione. In questo modo, in caso di cavità, si è in grado di misurare la porzione di legno sano residuo che, debitamente correlata ad altri parametri misurabili, ci permette di esprimere un parere molto attendibile in merito alla stabilità del soggetto. 1 dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 5 Divisione delle piante in classi di pericolosità: A seguito delle analisi strumentali, agli alberi presi in esame viene attribuita una classe di pericolo (o propensione al cedimento) che definisce il grado di pericolosità dell’albero stesso ed i turni di monitoraggio a cui deve essere sottoposto, al fine di rilevare possibili aggravamenti. A trascurabile B bassa C moderata C-D elevata D estrema Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, non manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia ridotto. I rischi di schiantamento e caduta sono legati ad eventi statisticamente non prevedibili. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a cinque anni. Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti lievi, riscontrabili con il controllo visivo ed a giudizio del tecnico con indagini strumentali, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero non si sia sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a tre anni. L’eventuale approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico, tenendo presente che i lievi processi degenerativi e le anomalie morfologiche possono aggravarsi nel tempo. Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a due anni. L’eventuale approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico. Questo avrà comunque una cadenza temporale non superiore a due anni. Per questi soggetti il tecnico incaricato può progettare un insieme di interventi colturali finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità che, qualora efficacemente realizzati, potranno consentire di modificare la classe di pericolosità dell’albero. In assenza di evoluzioni positive, col tempo questi alberi potranno passare in una categoria di pericolo statico più elevata. Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia drasticamente ridotto. Per questi soggetti, il tecnico incaricato deve assolutamente indicare dettagliatamente un insieme di interventi colturali. Tali interventi devono essere finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità e devono essere compatibili con le buone pratiche di arboricoltura. Qualora efficacemente realizzati, il tecnico valuterà la possibilità di modificare la classe di pericolosità dell’albero. Nell’impossibilità di effettuare i suddetti interventi l’albero è da collocare tra i soggetti di classe D. Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia ormai esaurito. Per questi soggetti, le cui prospettive future sono gravemente compromesse, ogni intervento di riduzione del livello di pericolosità risulterebbe insufficiente o realizzabile con tecniche contrarie alla buona pratica dell’arboricoltura. Le piante appartenenti a questa classe devono essere abbattute. dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 6 Instabilità di alberi e sicurezza Il proprietario di un albero, o colui che in altro modo è responsabile dello stesso, ha l'obbligo di prevenire i danni potenziali causati dall’albero a persone e cose. E' vero anche che il responsabile dell'albero non può azzerare i rischi di caduta o di schianto, poiché le tecniche e le conoscenze scientifiche oggi disponibili non sono tali da individuare ed eliminare ogni situazione di pericolo, soprattutto a seguito dell’aumento di eventi meteorologici di forte intensità; d’altra parte il responsabile deve fare di tutto per ridurre i rischi al minimo: egli deve essere in grado di valutare le tecniche più efficienti ed innovative per la cura del bene di cui è responsabile. Appare quindi fondamentale che rispetto ad un fatto o ad un evento con implicazioni di responsabilità Civile e/o Penale il soggetto responsabile sia in grado di dimostrare di aver fatto quanto era in suo potere per impedire che l’evento si verificasse. Pertanto qualunque operazione manutentiva e pianificazione di investimento riguardante gli alberi non può prescindere da corrette tecniche di valutazione e di manutenzione. Per lo stesso motivo è particolarmente importante che la manutenzione degli alberi sia affidata con continuità ad arboricoltori esperti. Stabilità degli alberi e fenomeni meteorologici Nel documento “Temporali e Valanghe- Manuale di autoprotezione” edito nel 2004 dalla Regione Lombardia, a pag. 7 la Lombardia è definita ad alta vulnerabilità per quanto riguarda i fenomeni temporaleschi. A pag. 11 del medesimo documento si afferma che la stagione temporalesca in Lombardia si protrae da marzo a novembre, come riportato anche nella “direttiva Temporali” della regione Lombardia. Quindi il proprietario di un albero di grande sviluppo può ragionevolmente ipotizzare che un evento meteorologico di particolare violenza, capace di sradicare alberi o quantomeno spezzare rami, possa verificarsi nella nostra area climatica. E’ infatti impossibile stabilire QUANDO ed esattamente DOVE si potrà verificare un tale evento, ma non si può certo negare che esiste, ed è nota, una certa ricorrenza di manifestazioni climatiche violente. Il dibattito sui cambiamenti climatici è infatti noto a tutti e proprio il concetto di “cambiamenti” induce chiunque a pensare che gli eventi calamitosi potranno aumentare di frequenza e di violenza rispetto al passato, aumentando così anche i rischi connessi. Nell’introduzione della “guida alle condizioni meteo avverse”, edita dalla Regione Lombardia, si legge testualmente: ... “non occorre che il maltempo assuma carattere di eccezionalità perché comporti un disagio o rappresenti un pericolo. Per questo motivo, bisogna considerare i suoi effetti sempre, con la consapevolezza che essi possono essere mitigati attraverso specifiche attività di prevenzione e protezione”. dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 7 Concetti di rischio e pericolo Nella “guida alle condizioni meteo avverse” edita dalla Regione Lombardia, si riportano i seguenti concetti, ripresi anche dalla Società Italiana di Arboricoltura – Rivista ARBOR,n° 24, novembre 2008. VULNERABILITA’ (V) che quantifica la possibilità che un sistema sia colpito da qualche evento esterno in un tempo ristretto; PERICOLO (P) che è una situazione di minaccia o fonte di rischio (ad es. un temporale, un albero pericoloso in quanto instabile); RISCHIO (R = V x P) che è la probabilità che un determinato evento pericoloso possa coinvolgere persone, cose, etc. IL GRADO DI RISCHIO E’ PERTANTO DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALL’ENTITA’ DEL DANNO CHE PUO’ CAUSARE. Il pericolo, infatti, corrisponde alla propensione al cedimento dell'albero o di sue parti oppure, in termini statistici, alla probabilità che si verifichi un cedimento e questo è ciò che valutiamo con le osservazioni condotte. Il rischio, invece, è formato dal prodotto tra la pericolosità insita nella pianta (la propensione al cedimento appunto) e la vulnerabilità del luogo di potenziale caduta e, quindi, dalla relazione che lega la probabilità del verificarsi di un evento pericoloso ai danni che questo può provocare alle persone e ai manufatti. L’albero in esame è caratterizzato da raggio di caduta sulla seduta sottostante e sul parcheggio: è pertanto evidente che, per il solo fatto di essere posti in un’area molto frequentata e ricca di possibili “bersagli”, comporta sicuramente un rischio maggiore rispetto ad alberi caratterizzati da simile pericolosità ma posti in luoghi isolati e non raggiungibili. Una corretta valutazione del rischio non può tralasciare questo aspetto, e le risultanze delle analisi vanno pertanto interpretate alla luce di quanto sopra esposto. Secondo le Best Management Practices della Società Internazionale di Arboricoltura la valutazione del rischio può essere esemplificata con l’utilizzo di due matrici: Con la prima (fig. 1) si incrociano la probabilità di cedimento con la probabilità di colpire un “bersaglio”. Il metodo proposto suddivide la propensione al cedimento in quattro classi: • Improbabile: nel periodo di tempo specificato nessun cedimento o rottura è previsto, in condizioni ambientali e meteorologiche normali per il sito d'impianto. La pianta potrebbe, inoltre, resistere anche a condizioni meteorologiche estreme; • Possibile: nel periodo di tempo specificato potrebbero verificarsi cedimenti e rotture durante eventi climatici estremi per il sito d'impianto, mentre i cedimenti sono poco probabili in condizioni meteorologiche normali; • Probabile: nel periodo di tempo specificato potrebbero avvenire cedimenti anche in condizioni meteorologiche normali per il sito d'impianto; • Imminente; il cedimento è in atto o può accadere nel prossimo futuro, anche in assenza di sollecitazioni ambientali. dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 8 Per determinare la probabilità che l'albero colpisca un bersaglio, bisogna poi cercare di stimare per quanto tempo nell'area di potenziale caduta sono presenti bersagli e di valutare la presenza di ostacoli che possano frapporsi tra i bersagli e la pianta (o sua parte) in caduta. Viene quindi proposta la seguente classificazione. • Molto bassa: la probabilità è remota. Rientrano in questa categoria aree di caduta occupate da bersagli raramente presenti, oppure da bersagli occasionali in presenza di altri alberi o strutture che possano rallentare o fermare la caduta; • Bassa: è improbabile che la pianta colpisca un bersaglio. Vi rientrano aree di caduta occupate da bersagli occasionali, o bersagli frequenti ma con ostacoli che si frappongono fra loro e l'albero o sue parti in caduta; • Media: probabilità è di circa il 50%. Sono comprese aree di caduta occupate da bersagli frequenti, o costanti in presenza di ostacoli (per esempio nell'area di caduta c'è una casa, ma parzialmente protetta da altri alberi); • Alta: è praticamente certo che la pianta colpisca il bersaglio. È il caso di bersagli costanti (statici o mobili) nell'area di caduta potenziale, senza strutture o altri alberi a proteggerli. Combinando i due valori nella matrice di fig. 1 si ottiene un indicatore qualitativo della possibilità che un albero, cadendo, colpisca persone o beni materiali. Con la seconda matrice (fig. 2) si incrociano gli indicatori ottenuti in precedenza con la gravità stimata delle conseguenze del crollo (in funzione della dimensione dell'albero o di sue parti che possano cadere, dell'altezza da cui ciò si verifica e dalla presenza di ostacoli in grado di rallentare il moto del corpo in caduta, etc.). Le conseguenze dell'impatto possono essere classificate: • trascurabili; se i beni materiali colpiti sono di basso valore o possono essere riparati con facilità (impatto di rami o piccole branche caduti da altezza moderata su una staccionata o un edificio ecc.); • minori; se l'impatto può provocare un significativo, seppur moderato, danno ai beni materiali colpiti; se può determinare un breve e contenuto disagio alle infrastrutture viarie o altri servizi; se, infine, possono essere coinvolte persone, ma senza alcuna seria minaccia alla loro incolumità. Esempi di conseguenze minori sono: una piccola branca che può colpire il tetto di un edificio o un autoveicolo parcheggiato cadendo da grande altezza; un'interruzione temporanea dell'elettricità o della linea telefonica; un temporaneo rallentamento del traffico su strade secondarie; dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 9 • significative; se l’impatto può provocare danni a beni materiali di medio - alto valore non facilmente riparabili; se può causare un considerevole disturbo alle attività umane o lesioni alle persone (per esempio una branca di grandi dimensioni che può cadere da grande altezza su un veicolo parcheggiato, senza branche inferiori che possano rallentarne la caduta; fusti codominanti o branche di grandi dimensioni che potrebbero spezzarsi e cadere su un fabbricato; rallentamenti del traffico prolungati su strade secondarie) • gravi; se l'impatto può provocare seri danni alle persone o addirittura la morte, danni a beni di grande valore storico o a infrastrutture principali. Vanno considerarsi gravi gli eventi che determinano danni tali a persone da richiederne il ricovero in ospedale o pronto soccorso. Inoltre, possono causare danni gravi: parti di pianta di dimensioni medio - grandi che colpiscono un veicolo con conducente o una casa abitata, o che determinano ingorghi su strade statali, autostrade e linee ferroviarie principali. Interventi In questo modo è possibile assegnare a un albero una categoria di rischio, in base alla quale determinare, se necessari, gli interventi di gestione per la sua mitigazione: • basso; indica piante in cui schianti e rotture sono non probabili o poco probabili, o che, pur cedendo, causerebbero danni trascurabili o minori. Non richiedono interventi per mitigare il rischio, se non il controllo periodico; • moderato; indica piante sulle quali sono poco probabili schianti e rotture che potrebbero comportare conseguenze significative o gravi, oppure piante in cui sono probabili o imminenti cedimenti con conseguenze minori. Per tali alberi si possono raccomandare interventi di mitigazione del rischio oppure il semplice controllo periodico; • alto; indica piante in cui sono probabili o molto probabili schianti e rotture in grado di arrecare danni significativi, o probabili cedimenti che possono comportare danni gravi. Per alberi in tale classe vanno programmati, entro tempi non lunghissimi, interventi specifici di mitigazione del rischio; • estremo; indica alberi in cui schianti o cedimenti sono imminenti e possono comportare conseguenze gravi. Misure di mitigazione del rischio devono essere prese nel più breve tempo possibile. Nell'immediato dovrebbe inoltre essere predisposta una recinzione, che escluda potenziali bersagli mobili dall'area di caduta. dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 10 CONCLUSIONI In base a quanto esposto si formulano le seguenti considerazioni finali: • Un albero in condizioni ottimali e senza sintomi di patologie può teoricamente cadere in condizioni climatiche eccezionali anche se perfettamente sano; ciò non determina la necessità di abbatterlo, altrimenti dovremmo abbattere tutti gli alberi perché esiste almeno il pericolo teorico che un giorno possano schiantarsi o rompere parti di sé; ma un obbligo di tale portata va ben oltre le responsabilità del proprietario e del gestore del verde e non terrebbe conto del valore ecologico ed ambientale degli alberi; • Invece un albero in condizioni non ottimali di ancoraggio o con sintomi visibili di alterazioni o difetti strutturali ha, per definizione, una probabilità di schiantarsi superiore alla norma, indipendentemente dal possibile verificarsi di eventi anomali (che, per definizione, non sono prevedibili in termini di DOVE e QUANDO, ma sono statisticamente sempre più frequenti a causa dei noti mutamenti climatici); • Pertanto se un evento meteorologico eccezionale non può essere previsto, può essere determinato se un albero abbia maggiori o minori probabilità di schiantarsi sotto sollecitazione meccanica; • Nel caso in esame la probabilità di cedimento è imminente, la probabilità che sia colpito un bersaglio è alta, la gravità delle conseguenze va da significativa a grave: il rischio è pertanto alto o estremo; sono pertanto richiesti interventi urgenti, a partire dall’immediata delimitazione dell’area sotto l’albero, evitando transito di persone e parcheggio di mezzi. • Non si reputano possibili interventi di messa in sicurezza e conservazione dell’albero. Pertanto ritengo che l’albero debba essere rimosso con urgenza, per motivi di sicurezza. dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 11 Alcune branche principali sono a rischio di crollo imminente, a causa di fenditure e cavità; la diffusa presenza di alterazioni, oltre che nel tronco, a livello delle ramificazioni, rende impossibile qualunque tentativo di alleggerimento o recupero dell’albero. dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 12 Vincoli ed autorizzazioni Nel Piano delle regole del PGT del Comune di Alzano Lombardo, TAV C2-1 VAR6 (carta della disciplina delle aree e delle prescrizioni sovraordinate) l’area è classificata tra le “aree per attrezzature di interesse pubblico o generale”; non sono indicati vincoli sull’edificio. Anche da SIBA(sistema informativo beni ambientali) l’area risulta esterna alla fascia di vincolo attorno a corsi d’acqua (ex Galasso). In base a comunicazioni preliminari con l’ufficio tecnico comunale, nella persona dell’arch. Patelli, l’edificio dovrebbe essere compreso tra gli immobili pubblici con età superiore ai 70 anni; per tale motivo la rimozione dell’albero va autorizzata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano. E’ inoltre necessaria una preventiva comunicazione anche al Comune, ai sensi del regolamento Edilizio, Art. 92 – Taglio alberi. Poiché l’intervento riveste carattere di urgenza suggerisco di comunicare agli enti sopra richiamati la necessità di intervenire subito. Compensazioni e sostituzioni Suggerisco, previa comunicazione agli enti già richiamati, di sostituire l’albero con esemplare della medesima specie, previa rimozione del ceppo e miglioramento del suolo a disposizione. dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 13 Restante patrimonio arboreo A margine del cortile, su una piccola scarpata a ridosso del parcheggio, sono posti a dimora cinque alberi: un Cedrus deodara, tre Pinus strobus ed un Tilia. Due Pinus strobus sono radicati in prossimità l’uno dell’altro (potrebbe anche trattarsi di esemplare unico) e con i tronchi divaricati ed inclinati in direzione opposta, mentre il terzo è anch’esso inclinato, con forte curvatura basale del tronco, e con biforcazione debole nella metà superiore della chioma; i tre soggetti sono in cattive condizioni e vanno a mio avviso rimossi e sostituiti. In tal caso suggerisco di ricorrere a specie autoctone di minore crescita, come ad es. Fraxinus ornus. Per gli abbattimenti, valgono le considerazioni fatte in precedenza, circa le autorizzazioni. Sul Cedrus e sul tiglio è invece necessario programmare un intervento di leggera potatura, consistente nella rimonda dei seccumi ed in leggeri tagli di diradamento. Sul cedro potrà inoltre essere valutata anche una leggera riduzione della chioma. In occasione dei lavori dovranno inoltre essere condotte le necessarie osservazioni, al fine di evidenziare eventuali situazioni patologiche o necessità non visibili dal basso. A tale scopo raccomando anche la rimozione dell’edera dai tronchi. I Pinus inclinati sulla tettoia dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 14 dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 15 dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] 16 ALLEGATO PROFILI DENDRODENSIMETRICI SOPHORA dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68 web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected] Measuring / object data Project Measurement no. Drilling depth Identification Advance : : : : : Arboricoltura 1 40,17 cm Date Time Offset Avg. curve Diameter 30 cm/min (4) : : : : : 12.09.2014 09:55:17 3,9% off Level Direction Object species Location Name : : : : : 5,0 cm Colletto vs radici Sophora j. Pendula Alzano Lombardo (BG) Amplitude [%] 100 75 50 25 0 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 Drilling depth [cm] Assessment 3,1 cm to 4,5 cm : From 4,5 cm to 7,2 cm : From 7,2 cm to 26,5 cm : From From 26,5 cm to 39,8 cm : 0,0 cm to 0,0 cm : From 0,0 cm to 0,0 cm : From Comment Corteccia Tessuto integro Degrad. incipiente Tessuto integro www.coopcomunita.it Measurement001 4 2 0 Measuring / object data Project Measurement no. Drilling depth Identification Advance : : : : : Arboricoltura 2 38,04 cm Date Time Offset Avg. curve Diameter 30 cm/min (4) : : : : : 12.09.2014 09:57:57 5,0% off Level Direction Object species Location Name : : : : : 5,0 cm Colletto vs radici Sophora j. Pendula Alzano Lombardo (BG) Amplitude [%] 100 75 50 25 0 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 Drilling depth [cm] Assessment 3,5 cm to 4,1 cm : From 4,1 cm to 7,3 cm : From 7,3 cm to 17,5 cm : From From 17,5 cm to 37,9 cm : 0,0 cm to 0,0 cm : From 0,0 cm to 0,0 cm : From Comment Corteccia Tessuto integro Degrad. incipiente Tessuto integro www.coopcomunita.it Measurement002 4 2 0 Measuring / object data Project Measurement no. Drilling depth Identification Advance : : : : : Arboricoltura 3 40,19 cm Date Time Offset Avg. curve Diameter 30 cm/min (4) : : : : : 12.09.2014 10:01:24 4,9% off Level Direction Object species Location Name : : : : : 5,0 cm Colletto vs radici Sophora j. Pendula Alzano Lombardo (BG) Amplitude [%] 100 75 50 25 0 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 Drilling depth [cm] Assessment 2,0 cm to 2,5 cm : From 2,5 cm to 14,2 cm : From From 14,2 cm to 23,4 cm : From 23,4 cm to 39,7 cm : 0,0 cm to 0,0 cm : From 0,0 cm to 0,0 cm : From Comment Corteccia Tessuto integro Degrad. incipiente Tessuto integro www.coopcomunita.it Measurement003 4 2 0 Measuring / object data Project Measurement no. Drilling depth Identification Advance : : : : : Arboricoltura 4 34,79 cm Date Time Offset Avg. curve Diameter 30 cm/min (4) : : : : : 12.09.2014 10:04:09 4,3% off Level Direction Object species Location Name : : : : : 5,0 cm Colletto vs radici Sophora j. Pendula Alzano Lombardo (BG) Amplitude [%] 100 75 50 25 0 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 Drilling depth [cm] Assessment 2,4 cm to 2,8 cm : From 2,8 cm to 8,6 cm : From 8,6 cm to 12,8 cm : From From 12,8 cm to 34,7 cm : 0,0 cm to 0,0 cm : From 0,0 cm to 0,0 cm : From Comment Corteccia Tessuto integro Degrad. incipiente Tessuto integro www.coopcomunita.it Measurement004 4 2 0 Measuring / object data Project Measurement no. Drilling depth Identification Advance : : : : : Arboricoltura 5 40,22 cm 30 cm/min (4) Date Time Offset Avg. curve Diameter : : : : : 12.09.2014 10:09:27 4,3% off Level Direction Object species Location Name : : : : : 50,0 cm Fusto Sophora j. Pendula Alzano Lombardo (BG) Amplitude [%] 100 75 50 25 0 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 Drilling depth [cm] Assessment Comment 2,4 cm to 3,1 cm : Corteccia From 3,1 cm to 31,1 cm : Tessuto integro From From 31,1 cm to 39,9 cm : Degrad. incipiente 0,0 cm to 0,0 cm : From 0,0 cm to 0,0 cm : From 0,0 cm to 0,0 cm : From www.coopcomunita.it Measurement005 4 2 0 Measuring / object data Project Measurement no. Drilling depth Identification Advance : : : : : Arboricoltura 6 30,17 cm Date Time Offset Avg. curve Diameter 30 cm/min (4) : : : : : 12.09.2014 10:12:42 4,3% off Level Direction Object species Location Name : : : : : 60,0 cm Fusto Sophora j. Pendula Alzano Lombardo (BG) Amplitude [%] 100 75 50 25 0 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 Drilling depth [cm] Assessment 1,3 cm to 1,8 cm : From 1,8 cm to 11,8 cm : From From 11,8 cm to 18,7 cm : From 18,7 cm to 29,9 cm : 0,0 cm to 0,0 cm : From 0,0 cm to 0,0 cm : From Comment Corteccia Tessuto integro Degrad. incipiente Tessuto integro www.coopcomunita.it Measurement006 4 2 0 Measuring / object data Project Measurement no. Drilling depth Identification Advance : : : : : Arboricoltura 7 33,66 cm Date Time Offset Avg. curve Diameter 30 cm/min (4) : : : : : 12.09.2014 10:15:00 4,7% off Level Direction Object species Location Name : : : : : 60,0 cm Fusto Sophora j. Pendula Alzano Lombardo (BG) Amplitude [%] 100 75 50 25 0 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 Drilling depth [cm] Assessment 2,0 cm to 2,5 cm : From 2,5 cm to 11,7 cm : From From 11,7 cm to 20,5 cm : From 20,5 cm to 32,2 cm : 0,0 cm to 0,0 cm : From 0,0 cm to 0,0 cm : From Comment Corteccia Tessuto integro Degrad. incipiente Tessuto integro www.coopcomunita.it Measurement007 4 2 0 Measuring / object data Project Measurement no. Drilling depth Identification Advance : : : : : Arboricoltura 8 40,17 cm 30 cm/min (4) Date Time Offset Avg. curve Diameter : : : : : 12.09.2014 10:18:30 4,3% off Level Direction Object species Location Name : : : : : 200,0 cm Fusto Sophora j. Pendula Alzano Lombardo (BG) Amplitude [%] 100 75 50 25 0 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 Drilling depth [cm] Assessment Comment 2,8 cm to 4,2 cm : Corteccia From 4,2 cm to 21,8 cm : Tessuto integro From From 21,8 cm to 39,9 cm : Tessuto degratato 0,0 cm to 0,0 cm : From 0,0 cm to 0,0 cm : From 0,0 cm to 0,0 cm : From www.coopcomunita.it Measurement008 4 2 0 Measuring / object data Project Measurement no. Drilling depth Identification Advance : : : : : Arboricoltura 9 40,20 cm Date Time Offset Avg. curve Diameter 30 cm/min (4) : : : : : 12.09.2014 10:22:35 4,3% off Level Direction Object species Location Name : : : : : 200,0 cm Fusto Sophora j. Pendula Alzano Lombardo (BG) Amplitude [%] 100 75 50 25 0 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 Drilling depth [cm] Assessment 1,9 cm to 2,9 cm : From 2,9 cm to 20,8 cm : From From 20,8 cm to 28,5 cm : From 28,5 cm to 39,8 cm : 0,0 cm to 0,0 cm : From 0,0 cm to 0,0 cm : From Comment Corteccia Tessuto integro Degrad. incipiente Tessuto degratato www.coopcomunita.it Measurement009 4 2 0 Measuring / object data Project Measurement no. Drilling depth Identification Advance : : : : : Arboricoltura 10 40,18 cm Date Time Offset Avg. curve Diameter 30 cm/min (4) : : : : : 12.09.2014 10:26:49 3,6% off Level Direction Object species Location Name : : : : : 200,0 cm Fusto Sophora j. Pendula Alzano Lombardo (BG) Amplitude [%] 100 75 50 25 0 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 Drilling depth [cm] Assessment 2,9 cm to 3,6 cm : From 3,6 cm to 11,7 cm : From From 11,7 cm to 20,8 cm : From 20,8 cm to 40,0 cm : 0,0 cm to 0,0 cm : From 0,0 cm to 0,0 cm : From Comment Corteccia Tessuto integro Degrad. incipiente Tessuto degratato www.coopcomunita.it Measurement010 4 2 0 Measuring / object data Project Measurement no. Drilling depth Identification Advance : : : : : Arboricoltura 11 32,17 cm Date Time Offset Avg. curve Diameter 30 cm/min (4) : : : : : 12.09.2014 10:39:58 4,2% off Level Direction Object species Location Name : : : : : 280,0 cm Fusto Sophora j. Pendula Alzano Lombardo (BG) Amplitude [%] 100 75 50 25 0 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 Drilling depth [cm] Assessment 2,4 cm to 3,0 cm : From 3,0 cm to 9,2 cm : From 9,2 cm to 13,2 cm : From From 13,2 cm to 16,9 cm : From 16,9 cm to 30,7 cm : 0,0 cm to 0,0 cm : From Comment Corteccia Tessuto integro Tessuto degratato Tessuto integro Tessuto degratato www.coopcomunita.it Measurement011 4 2 0 Measuring / object data Project Measurement no. Drilling depth Identification Advance : : : : : Arboricoltura 12 38,34 cm Date Time Offset Avg. curve Diameter 30 cm/min (4) : : : : : 12.09.2014 10:42:23 3,6% off Level Direction Object species Location Name : : : : : 250,0 cm Fusto Sophora j. Pendula Alzano Lombardo (BG) Amplitude [%] 100 75 50 25 0 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 Drilling depth [cm] Assessment 2,1 cm to 3,0 cm : From 3,0 cm to 9,4 cm : From 9,4 cm to 25,7 cm : From From 25,7 cm to 33,6 cm : From 33,6 cm to 38,3 cm : 0,0 cm to 0,0 cm : From Comment Corteccia Tessuto integro Tessuto degratato Degrad. incipiente Tessuto degratato www.coopcomunita.it Measurement012 4 2 0