Relazione Sophora - LSS "Edoardo Amaldi"

Transcript

Relazione Sophora - LSS "Edoardo Amaldi"
Studio Tecnico Carminati
Gianfranco e Andrea, geometri
Mario, agronomo, Cesare, architetto
v. Martinella 65, 24020 Torre Boldone (BG)
COMUNE DI ALZANO LOMBARDO
I.S.I.S. "Edoardo Amaldi"
Verifica dello stato sanitario su una Sophora
nel cortile del Liceo
12/09/2014
Mario Carminati, dottore agronomo - Cod. Fiscale: CRM MRA 59S19 A794V - Partita IVA : 02522510169
Polizza resp. civile professionale N. IFL0006723 AIG EUROPE LIMITED con massimale € 1.000.000,00
Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Bergamo n° 157
2
Torre Boldone, 12/09/2014
spett. Liceo Amaldi
via Locatelli, 16
24022 - Alzano Lombardo (BG)
alla c.a. dirigente scolastico
Il sottoscritto dott. Mario Carminati, iscritto all’Ordine dei dottori Agronomi e dottori
forestali della Provincia di Bergamo al n°157, con studio professionale in Torre Boldone
(BG), via Martinella, n°65, rassegna la presente relazione redatta in adempimento di
incarico ricevuto con ordine 39/A05 CIG Z561091CAD.
Le indagini sono state eseguite con la collaborazione del perito agrario Andrea
Pellegatta della Cooperativa Della Comunità di Stezzano (BG) per la parte
strumentale.
Restando a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, colgo l’occasione per
porgere distinti saluti.
Mario Carminati
dottore agronomo
dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68
web http://ec2.it/mariocarminati posta certificata : [email protected]
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Premessa: stato fitosanitario e stabilità degli alberi
Un problema abbastanza diffuso negli impianti arborei di una certa età è relativo alle condizioni
sanitarie e di stabilità degli alberi. In particolare gli alberi che hanno subìto e subiscono ferite di
varia natura (ferite alla parte aerea o alle radici, causate ad esempio dagli agenti meteorici
come vento neve, fulmini, etc.) sono soggetti ad infezioni di “carie del legno”, un’alterazione
provocata principalmente da miceti lignino - cellulosolitici in grado di penetrare dalle ferite e
demolire i tessuti meccanici degli alberi, minandone la stabilità.
La pericolosità di queste alterazioni è legata soprattutto ai seguenti aspetti:
•
I patogeni, penetrando da ferite, attaccano e demoliscono soprattutto i tessuti di sostegno
dell’albero, cioè quella porzione (“duramen”) che si trova nella parte centrale di tronco e
rami;
•
Negli alberi adulti questa porzione non svolge funzioni vitali ma assolve principalmente alla
funzione di sostegno meccanico; pertanto questo tipo di alterazione non comporta
necessariamente nell’albero la manifestazione di sintomi di sofferenza vegetativa, a meno
che la degenerazione del legno non sia giunta ad un livello talmente esteso da determinare
visibili condizioni di declino. Pertanto questo tipo di alterazione non è sempre riconoscibile
dall’esterno: si possono cioè avere alberi instabili e pericolosi caratterizzati da un aspetto
vegetativo apparentemente normale; ciò può evidentemente indurre a sottovalutare il
problema.
Un albero può vegetare anche in assenza di tessuti di
sostegno: l’instabilità non è sempre facilmente riconoscibile
Albino, stabilimento Honegger - 2007
Particolare del tronco della Sophora, con alterazioni del legno alla
base, presenza di fessurazioni e carpofori fungini: il suono del legno
alla percussione rivela presenza di cavità
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Descrizione dell’albero in esame
L’albero oggetto di indagine è una Sophora japonica ‘Pendula’ posta in un’aiuola rialzata nel
cortile della scuola. L’albero ha diametro del tronco pari a 60 cm ed altezza di circa 8m
L’aiuola che accoglie l’albero è contornata da una seduta, molto frequentata dagli studenti;
tutt’attorno parcheggiano auto.
Lungo il tronco sono presenti vecchie ferite, con estese cavità interne e presenza di carpofori
fungini. Anche la chioma presenta numerosi problemi: alcune branche principali sono incrinate
ed a rischio di imminente rottura. Sono presenti numerosi rami secchi
Esito dei controlli eseguiti
In data odierna sono stati
dendropenetrometro Resi 1.
eseguito
controlli,
a
diverse
altezze
sul
tronco,
con
L’indagine ha confermato quanto ipotizzato in sede di esame visivo preliminare, e cioè la
presenza di gravi degradazioni dei tessuti legnosi alla base, lungo il tronco ed in prossimità
dell’inserzione delle branche primarie, dove lo spessore di legno sano residuo è ridotto al
minimo. La classe di pericolosità attribuita è D
Mediante una sonda di 3 mm, lo strumento è in grado di registrare lo sforzo di penetrazione attraverso il legno e
di visualizzare un profilo dello stato del legno interno dell'albero. Il legno degradato o in via di degradazione viene
evidenziato dai profili di densità, poiché il decadimento causa una riduzione della resistenza meccanica alla
perforazione. In questo modo, in caso di cavità, si è in grado di misurare la porzione di legno sano residuo che,
debitamente correlata ad altri parametri misurabili, ci permette di esprimere un parere molto attendibile in merito
alla stabilità del soggetto.
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Divisione delle piante in classi di pericolosità:
A seguito delle analisi strumentali, agli alberi presi in esame viene attribuita una classe di
pericolo (o propensione al cedimento) che definisce il grado di pericolosità dell’albero stesso
ed i turni di monitoraggio a cui deve essere sottoposto, al fine di rilevare possibili aggravamenti.
A
trascurabile
B
bassa
C
moderata
C-D
elevata
D
estrema
Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, non manifestano segni,
sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo, tali da far ritenere che il fattore di
sicurezza naturale dell’albero si sia ridotto. I rischi di schiantamento e caduta sono legati ad
eventi statisticamente non prevedibili. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo
periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a cinque
anni.
Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o
difetti lievi, riscontrabili con il controllo visivo ed a giudizio del tecnico con indagini strumentali,
tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero non si sia sensibilmente ridotto.
Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico
incaricato, comunque non superiore a tre anni. L’eventuale approfondimento diagnostico di
tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico, tenendo presente che i
lievi processi degenerativi e le anomalie morfologiche possono aggravarsi nel tempo.
Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o
difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. Le
anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia
sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con
cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a due anni. L’eventuale
approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del
tecnico. Questo avrà comunque una cadenza temporale non superiore a due anni. Per questi
soggetti il tecnico incaricato può progettare un insieme di interventi colturali finalizzati alla
riduzione del livello di pericolosità che, qualora efficacemente realizzati, potranno consentire di
modificare la classe di pericolosità dell’albero. In assenza di evoluzioni positive, col tempo
questi alberi potranno passare in una categoria di pericolo statico più elevata.
Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o
difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. Le
anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia
drasticamente ridotto. Per questi soggetti, il tecnico incaricato deve assolutamente indicare
dettagliatamente un insieme di interventi colturali. Tali interventi devono essere finalizzati alla
riduzione del livello di pericolosità e devono essere compatibili con le buone pratiche di
arboricoltura. Qualora efficacemente realizzati, il tecnico valuterà la possibilità di modificare la
classe di pericolosità dell’albero. Nell’impossibilità di effettuare i suddetti interventi l’albero è
da collocare tra i soggetti di classe D.
Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o
difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. Le anomalie
riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia ormai
esaurito. Per questi soggetti, le cui prospettive future sono gravemente compromesse, ogni
intervento di riduzione del livello di pericolosità risulterebbe insufficiente o realizzabile con
tecniche contrarie alla buona pratica dell’arboricoltura. Le piante appartenenti a questa
classe devono essere abbattute.
dott. Mario Carminati, agronomo – v. Martinella 65, 24020 TORRE BOLDONE (BG) - tel 035/ 34.57.68
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Instabilità di alberi e sicurezza
Il proprietario di un albero, o colui che in altro
modo è responsabile dello stesso, ha
l'obbligo di prevenire i danni potenziali
causati dall’albero a persone e cose.
E' vero anche che il responsabile dell'albero
non può azzerare i rischi di caduta o di
schianto,
poiché
le
tecniche
e
le
conoscenze scientifiche oggi disponibili non
sono tali da individuare ed eliminare ogni
situazione di pericolo, soprattutto a seguito
dell’aumento di eventi meteorologici di forte
intensità; d’altra parte il responsabile deve
fare di tutto per ridurre i rischi al minimo: egli
deve essere in grado di valutare le tecniche
più efficienti ed innovative per la cura del
bene di cui è responsabile. Appare quindi
fondamentale che rispetto ad un fatto o ad
un evento con implicazioni di responsabilità
Civile e/o Penale il soggetto responsabile sia
in grado di dimostrare di aver fatto quanto
era in suo potere per impedire che l’evento si
verificasse. Pertanto qualunque operazione
manutentiva e pianificazione di investimento
riguardante gli alberi non può prescindere
da corrette tecniche di valutazione e di
manutenzione.
Per lo stesso motivo è particolarmente importante che la manutenzione degli alberi sia affidata
con continuità ad arboricoltori esperti.
Stabilità degli alberi e fenomeni meteorologici
Nel documento “Temporali e Valanghe- Manuale di autoprotezione” edito nel 2004 dalla
Regione Lombardia, a pag. 7 la Lombardia è definita ad alta vulnerabilità per quanto riguarda i
fenomeni temporaleschi. A pag. 11 del medesimo documento si afferma che la stagione
temporalesca in Lombardia si protrae da marzo a novembre, come riportato anche nella
“direttiva Temporali” della regione Lombardia. Quindi il proprietario di un albero di grande
sviluppo può ragionevolmente ipotizzare che un evento meteorologico di particolare violenza,
capace di sradicare alberi o quantomeno spezzare rami, possa verificarsi nella nostra area
climatica. E’ infatti impossibile stabilire QUANDO ed esattamente DOVE si potrà verificare un tale
evento, ma non si può certo negare che esiste, ed è nota, una certa ricorrenza di manifestazioni
climatiche violente.
Il dibattito sui cambiamenti climatici è infatti noto a tutti e proprio il concetto di “cambiamenti”
induce chiunque a pensare che gli eventi calamitosi potranno aumentare di frequenza e di
violenza rispetto al passato, aumentando così anche i rischi connessi.
Nell’introduzione della “guida alle condizioni meteo avverse”, edita dalla Regione Lombardia, si
legge testualmente: ... “non occorre che il maltempo assuma carattere di eccezionalità perché
comporti un disagio o rappresenti un pericolo. Per questo motivo, bisogna considerare i suoi
effetti sempre, con la consapevolezza che essi possono essere mitigati attraverso specifiche
attività di prevenzione e protezione”.
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Concetti di rischio e pericolo
Nella “guida alle condizioni meteo avverse” edita dalla Regione Lombardia, si riportano i
seguenti concetti, ripresi anche dalla Società Italiana di Arboricoltura – Rivista ARBOR,n° 24,
novembre 2008.
VULNERABILITA’ (V) che quantifica la possibilità che un sistema sia colpito da qualche evento
esterno in un tempo ristretto;
PERICOLO (P) che è una situazione di minaccia o fonte di rischio (ad es. un temporale, un albero
pericoloso in quanto instabile);
RISCHIO (R = V x P) che è la probabilità che un determinato evento pericoloso possa
coinvolgere persone, cose, etc.
IL GRADO DI RISCHIO E’ PERTANTO DIRETTAMENTE PROPORZIONALE
ALL’ENTITA’ DEL DANNO CHE PUO’ CAUSARE.
Il pericolo, infatti, corrisponde alla propensione al cedimento dell'albero o di sue parti oppure, in
termini statistici, alla probabilità che si verifichi un cedimento e questo è ciò che valutiamo con
le osservazioni condotte.
Il rischio, invece, è formato dal prodotto tra la pericolosità insita nella pianta (la propensione al
cedimento appunto) e la vulnerabilità del luogo di potenziale caduta e, quindi, dalla relazione
che lega la probabilità del verificarsi di un evento pericoloso ai danni che questo può
provocare alle persone e ai manufatti.
L’albero in esame è caratterizzato da raggio di caduta sulla seduta sottostante e sul parcheggio: è
pertanto evidente che, per il solo fatto di essere posti in un’area molto frequentata e ricca di
possibili “bersagli”, comporta sicuramente un rischio maggiore rispetto ad alberi caratterizzati da
simile pericolosità ma posti in luoghi isolati e non raggiungibili. Una corretta valutazione del
rischio non può tralasciare questo aspetto, e le risultanze delle analisi vanno pertanto interpretate
alla luce di quanto sopra esposto.
Secondo le Best Management Practices della Società Internazionale di Arboricoltura la valutazione
del rischio può essere esemplificata con l’utilizzo di due matrici:
Con la prima (fig. 1) si incrociano la probabilità di cedimento con la probabilità di colpire un
“bersaglio”. Il metodo proposto suddivide la propensione al cedimento in quattro classi:
•
Improbabile: nel periodo di tempo specificato nessun cedimento o rottura è previsto, in
condizioni ambientali e meteorologiche normali per il sito d'impianto. La pianta potrebbe,
inoltre, resistere anche a condizioni meteorologiche estreme;
•
Possibile: nel periodo di tempo specificato potrebbero verificarsi cedimenti e rotture
durante eventi climatici estremi per il sito d'impianto, mentre i cedimenti sono poco probabili
in condizioni meteorologiche normali;
•
Probabile: nel periodo di tempo specificato potrebbero avvenire cedimenti anche in
condizioni meteorologiche normali per il sito d'impianto;
•
Imminente; il cedimento è in atto o può accadere nel prossimo futuro, anche in assenza di
sollecitazioni ambientali.
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Per determinare la probabilità che l'albero colpisca un bersaglio, bisogna poi cercare di stimare
per quanto tempo nell'area di potenziale caduta sono presenti bersagli e di valutare la
presenza di ostacoli che possano frapporsi tra i bersagli e la pianta (o sua parte) in caduta.
Viene quindi proposta la seguente classificazione.
•
Molto bassa: la probabilità è remota. Rientrano in questa categoria aree di caduta
occupate da bersagli raramente presenti, oppure da bersagli occasionali in presenza di altri
alberi o strutture che possano rallentare o fermare la caduta;
•
Bassa: è improbabile che la pianta colpisca un bersaglio. Vi rientrano aree di caduta
occupate da bersagli occasionali, o bersagli frequenti ma con ostacoli che si frappongono
fra loro e l'albero o sue parti in caduta;
•
Media: probabilità è di circa il 50%. Sono comprese aree di caduta occupate da bersagli
frequenti, o costanti in presenza di ostacoli (per esempio nell'area di caduta c'è una casa,
ma parzialmente protetta da altri alberi);
•
Alta: è praticamente certo che la pianta colpisca il bersaglio. È il caso di bersagli costanti
(statici o mobili) nell'area di caduta potenziale, senza strutture o altri alberi a proteggerli.
Combinando i due valori nella matrice di fig. 1 si ottiene un indicatore qualitativo della
possibilità che un albero, cadendo, colpisca persone o beni materiali.
Con la seconda matrice (fig. 2) si incrociano gli indicatori ottenuti in precedenza con la gravità
stimata delle conseguenze del crollo (in funzione della dimensione dell'albero o di sue parti che
possano cadere, dell'altezza da cui ciò si verifica e dalla presenza di ostacoli in grado di
rallentare il moto del corpo in caduta, etc.).
Le conseguenze dell'impatto possono essere classificate:
•
trascurabili; se i beni materiali colpiti sono di basso valore o possono essere riparati con
facilità (impatto di rami o piccole branche caduti da altezza moderata su una staccionata
o un edificio ecc.);
•
minori; se l'impatto può provocare un significativo, seppur moderato, danno ai beni
materiali colpiti; se può determinare un breve e contenuto disagio alle infrastrutture viarie o
altri servizi; se, infine, possono essere coinvolte persone, ma senza alcuna seria minaccia alla
loro incolumità. Esempi di conseguenze minori sono: una piccola branca che può colpire il
tetto di un edificio o un autoveicolo parcheggiato cadendo da grande altezza;
un'interruzione temporanea dell'elettricità o della linea telefonica; un temporaneo
rallentamento del traffico su strade secondarie;
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9
•
significative; se l’impatto può provocare danni a beni materiali di medio - alto valore non
facilmente riparabili; se può causare un considerevole disturbo alle attività umane o lesioni
alle persone (per esempio una branca di grandi dimensioni che può cadere da grande
altezza su un veicolo parcheggiato, senza branche inferiori che possano rallentarne la
caduta; fusti codominanti o branche di grandi dimensioni che potrebbero spezzarsi e
cadere su un fabbricato; rallentamenti del traffico prolungati su strade secondarie)
•
gravi; se l'impatto può provocare seri danni alle persone o addirittura la morte, danni a beni
di grande valore storico o a infrastrutture principali. Vanno considerarsi gravi gli eventi che
determinano danni tali a persone da richiederne il ricovero in ospedale o pronto soccorso.
Inoltre, possono causare danni gravi: parti di pianta di dimensioni medio - grandi che
colpiscono un veicolo con conducente o una casa abitata, o che determinano ingorghi su
strade statali, autostrade e linee ferroviarie principali.
Interventi
In questo modo è possibile assegnare a un albero una categoria di rischio, in base alla quale
determinare, se necessari, gli interventi di gestione per la sua mitigazione:
•
basso; indica piante in cui schianti e rotture sono non probabili o poco probabili, o che, pur
cedendo, causerebbero danni trascurabili o minori. Non richiedono interventi per mitigare il
rischio, se non il controllo periodico;
•
moderato; indica piante sulle quali sono poco probabili schianti e rotture che potrebbero
comportare conseguenze significative o gravi, oppure piante in cui sono probabili o
imminenti cedimenti con conseguenze minori. Per tali alberi si possono raccomandare
interventi di mitigazione del rischio oppure il semplice controllo periodico;
•
alto; indica piante in cui sono probabili o molto probabili schianti e rotture in grado di
arrecare danni significativi, o probabili cedimenti che possono comportare danni gravi. Per
alberi in tale classe vanno programmati, entro tempi non lunghissimi, interventi specifici di
mitigazione del rischio;
•
estremo; indica alberi in cui schianti o cedimenti sono imminenti e possono comportare
conseguenze gravi. Misure di mitigazione del rischio devono essere prese nel più breve
tempo possibile. Nell'immediato dovrebbe inoltre essere predisposta una recinzione, che
escluda potenziali bersagli mobili dall'area di caduta.
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10
CONCLUSIONI
In base a quanto esposto si formulano le seguenti considerazioni finali:
•
Un albero in condizioni ottimali e senza sintomi di patologie può teoricamente cadere in
condizioni
climatiche
eccezionali
anche
se
perfettamente
sano;
ciò non determina la necessità di abbatterlo, altrimenti dovremmo abbattere tutti gli alberi
perché esiste almeno il pericolo teorico che un giorno possano schiantarsi o rompere parti di
sé; ma un obbligo di tale portata va ben oltre le responsabilità del proprietario e del gestore
del verde e non terrebbe conto del valore ecologico ed ambientale degli alberi;
•
Invece un albero in condizioni non ottimali di ancoraggio o con sintomi visibili di alterazioni o
difetti strutturali ha, per definizione, una probabilità di schiantarsi superiore alla norma,
indipendentemente dal possibile verificarsi di eventi anomali (che, per definizione, non sono
prevedibili in termini di DOVE e QUANDO, ma sono statisticamente sempre più frequenti a
causa dei noti mutamenti climatici);
•
Pertanto se un evento meteorologico eccezionale non può essere previsto, può essere
determinato se un albero abbia maggiori o minori probabilità di schiantarsi sotto
sollecitazione meccanica;
•
Nel caso in esame la probabilità di cedimento è imminente, la probabilità che sia colpito un
bersaglio è alta, la gravità delle conseguenze va da significativa a grave: il rischio è
pertanto alto o estremo; sono pertanto richiesti interventi urgenti, a partire dall’immediata
delimitazione dell’area sotto l’albero, evitando transito di persone e parcheggio di mezzi.
•
Non si reputano possibili interventi di messa in sicurezza e conservazione dell’albero.
Pertanto ritengo che l’albero debba essere rimosso con urgenza,
per motivi di sicurezza.
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Alcune branche principali sono a rischio di crollo imminente, a causa di fenditure e cavità;
la diffusa presenza di alterazioni, oltre che nel tronco, a livello delle ramificazioni, rende
impossibile qualunque tentativo di alleggerimento o recupero dell’albero.
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Vincoli ed autorizzazioni
Nel Piano delle regole del PGT del Comune di Alzano Lombardo, TAV C2-1 VAR6 (carta della
disciplina delle aree e delle prescrizioni sovraordinate) l’area è classificata tra le “aree per
attrezzature di interesse pubblico o generale”; non sono indicati vincoli sull’edificio.
Anche da SIBA(sistema informativo beni ambientali) l’area risulta esterna alla fascia di vincolo
attorno a corsi d’acqua (ex Galasso).
In base a comunicazioni preliminari con l’ufficio tecnico comunale, nella persona dell’arch.
Patelli, l’edificio dovrebbe essere compreso tra gli immobili pubblici con età superiore ai 70 anni;
per tale motivo la rimozione dell’albero va autorizzata dalla Soprintendenza per i Beni
Architettonici e per il Paesaggio di Milano. E’ inoltre necessaria una preventiva comunicazione
anche al Comune, ai sensi del regolamento Edilizio, Art. 92 – Taglio alberi.
Poiché l’intervento riveste carattere di urgenza suggerisco di comunicare agli
enti sopra richiamati la necessità di intervenire subito.
Compensazioni e sostituzioni
Suggerisco, previa comunicazione agli enti già richiamati, di sostituire l’albero con esemplare
della medesima specie, previa rimozione del ceppo e miglioramento del suolo a disposizione.
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Restante patrimonio arboreo
A margine del cortile, su una piccola scarpata a ridosso del parcheggio, sono posti a dimora
cinque alberi: un Cedrus deodara, tre Pinus strobus ed un Tilia.
Due Pinus strobus sono radicati in prossimità l’uno dell’altro (potrebbe anche trattarsi di
esemplare unico) e con i tronchi divaricati ed inclinati in direzione opposta, mentre il terzo è
anch’esso inclinato, con forte curvatura basale del tronco, e con biforcazione debole nella
metà superiore della chioma; i tre soggetti sono in cattive condizioni e vanno a mio avviso
rimossi e sostituiti. In tal caso suggerisco di ricorrere a specie autoctone di minore crescita, come
ad es. Fraxinus ornus.
Per gli abbattimenti, valgono le considerazioni fatte in precedenza, circa le autorizzazioni.
Sul Cedrus e sul tiglio è invece necessario programmare un intervento di leggera potatura,
consistente nella rimonda dei seccumi ed in leggeri tagli di diradamento. Sul cedro potrà inoltre
essere valutata anche una leggera riduzione della chioma. In occasione dei lavori dovranno
inoltre essere condotte le necessarie osservazioni, al fine di evidenziare eventuali situazioni
patologiche o necessità non visibili dal basso. A tale scopo raccomando anche la rimozione
dell’edera dai tronchi.
I Pinus inclinati sulla tettoia
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ALLEGATO
PROFILI DENDRODENSIMETRICI
SOPHORA
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Measuring / object data
Project
Measurement no.
Drilling depth
Identification
Advance
:
:
:
:
:
Arboricoltura
1
40,17 cm
Date
Time
Offset
Avg. curve
Diameter
30 cm/min (4)
:
:
:
:
:
12.09.2014
09:55:17
3,9%
off
Level
Direction
Object species
Location
Name
:
:
:
:
:
5,0 cm
Colletto vs radici
Sophora j. Pendula
Alzano Lombardo (BG)
Amplitude
[%]
100
75
50
25
0
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
6
Drilling depth [cm]
Assessment
3,1 cm to
4,5 cm :
From
4,5 cm to
7,2 cm :
From
7,2 cm to 26,5 cm :
From
From 26,5 cm to 39,8 cm :
0,0 cm to
0,0 cm :
From
0,0 cm to
0,0 cm :
From
Comment
Corteccia
Tessuto integro
Degrad. incipiente
Tessuto integro
www.coopcomunita.it
Measurement001
4
2
0
Measuring / object data
Project
Measurement no.
Drilling depth
Identification
Advance
:
:
:
:
:
Arboricoltura
2
38,04 cm
Date
Time
Offset
Avg. curve
Diameter
30 cm/min (4)
:
:
:
:
:
12.09.2014
09:57:57
5,0%
off
Level
Direction
Object species
Location
Name
:
:
:
:
:
5,0 cm
Colletto vs radici
Sophora j. Pendula
Alzano Lombardo (BG)
Amplitude
[%]
100
75
50
25
0
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
6
Drilling depth [cm]
Assessment
3,5 cm to
4,1 cm :
From
4,1 cm to
7,3 cm :
From
7,3 cm to 17,5 cm :
From
From 17,5 cm to 37,9 cm :
0,0 cm to
0,0 cm :
From
0,0 cm to
0,0 cm :
From
Comment
Corteccia
Tessuto integro
Degrad. incipiente
Tessuto integro
www.coopcomunita.it
Measurement002
4
2
0
Measuring / object data
Project
Measurement no.
Drilling depth
Identification
Advance
:
:
:
:
:
Arboricoltura
3
40,19 cm
Date
Time
Offset
Avg. curve
Diameter
30 cm/min (4)
:
:
:
:
:
12.09.2014
10:01:24
4,9%
off
Level
Direction
Object species
Location
Name
:
:
:
:
:
5,0 cm
Colletto vs radici
Sophora j. Pendula
Alzano Lombardo (BG)
Amplitude
[%]
100
75
50
25
0
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
6
Drilling depth [cm]
Assessment
2,0 cm to
2,5 cm :
From
2,5 cm to 14,2 cm :
From
From 14,2 cm to 23,4 cm :
From 23,4 cm to 39,7 cm :
0,0 cm to
0,0 cm :
From
0,0 cm to
0,0 cm :
From
Comment
Corteccia
Tessuto integro
Degrad. incipiente
Tessuto integro
www.coopcomunita.it
Measurement003
4
2
0
Measuring / object data
Project
Measurement no.
Drilling depth
Identification
Advance
:
:
:
:
:
Arboricoltura
4
34,79 cm
Date
Time
Offset
Avg. curve
Diameter
30 cm/min (4)
:
:
:
:
:
12.09.2014
10:04:09
4,3%
off
Level
Direction
Object species
Location
Name
:
:
:
:
:
5,0 cm
Colletto vs radici
Sophora j. Pendula
Alzano Lombardo (BG)
Amplitude
[%]
100
75
50
25
0
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
6
Drilling depth [cm]
Assessment
2,4 cm to
2,8 cm :
From
2,8 cm to
8,6 cm :
From
8,6 cm to 12,8 cm :
From
From 12,8 cm to 34,7 cm :
0,0 cm to
0,0 cm :
From
0,0 cm to
0,0 cm :
From
Comment
Corteccia
Tessuto integro
Degrad. incipiente
Tessuto integro
www.coopcomunita.it
Measurement004
4
2
0
Measuring / object data
Project
Measurement no.
Drilling depth
Identification
Advance
:
:
:
:
:
Arboricoltura
5
40,22 cm
30 cm/min (4)
Date
Time
Offset
Avg. curve
Diameter
:
:
:
:
:
12.09.2014
10:09:27
4,3%
off
Level
Direction
Object species
Location
Name
:
:
:
:
:
50,0 cm
Fusto
Sophora j. Pendula
Alzano Lombardo (BG)
Amplitude
[%]
100
75
50
25
0
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
6
Drilling depth [cm]
Assessment
Comment
2,4 cm to
3,1 cm : Corteccia
From
3,1 cm to 31,1 cm : Tessuto integro
From
From 31,1 cm to 39,9 cm : Degrad. incipiente
0,0 cm to
0,0 cm :
From
0,0 cm to
0,0 cm :
From
0,0 cm to
0,0 cm :
From
www.coopcomunita.it
Measurement005
4
2
0
Measuring / object data
Project
Measurement no.
Drilling depth
Identification
Advance
:
:
:
:
:
Arboricoltura
6
30,17 cm
Date
Time
Offset
Avg. curve
Diameter
30 cm/min (4)
:
:
:
:
:
12.09.2014
10:12:42
4,3%
off
Level
Direction
Object species
Location
Name
:
:
:
:
:
60,0 cm
Fusto
Sophora j. Pendula
Alzano Lombardo (BG)
Amplitude
[%]
100
75
50
25
0
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
6
Drilling depth [cm]
Assessment
1,3 cm to
1,8 cm :
From
1,8 cm to 11,8 cm :
From
From 11,8 cm to 18,7 cm :
From 18,7 cm to 29,9 cm :
0,0 cm to
0,0 cm :
From
0,0 cm to
0,0 cm :
From
Comment
Corteccia
Tessuto integro
Degrad. incipiente
Tessuto integro
www.coopcomunita.it
Measurement006
4
2
0
Measuring / object data
Project
Measurement no.
Drilling depth
Identification
Advance
:
:
:
:
:
Arboricoltura
7
33,66 cm
Date
Time
Offset
Avg. curve
Diameter
30 cm/min (4)
:
:
:
:
:
12.09.2014
10:15:00
4,7%
off
Level
Direction
Object species
Location
Name
:
:
:
:
:
60,0 cm
Fusto
Sophora j. Pendula
Alzano Lombardo (BG)
Amplitude
[%]
100
75
50
25
0
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
6
Drilling depth [cm]
Assessment
2,0 cm to
2,5 cm :
From
2,5 cm to 11,7 cm :
From
From 11,7 cm to 20,5 cm :
From 20,5 cm to 32,2 cm :
0,0 cm to
0,0 cm :
From
0,0 cm to
0,0 cm :
From
Comment
Corteccia
Tessuto integro
Degrad. incipiente
Tessuto integro
www.coopcomunita.it
Measurement007
4
2
0
Measuring / object data
Project
Measurement no.
Drilling depth
Identification
Advance
:
:
:
:
:
Arboricoltura
8
40,17 cm
30 cm/min (4)
Date
Time
Offset
Avg. curve
Diameter
:
:
:
:
:
12.09.2014
10:18:30
4,3%
off
Level
Direction
Object species
Location
Name
:
:
:
:
:
200,0 cm
Fusto
Sophora j. Pendula
Alzano Lombardo (BG)
Amplitude
[%]
100
75
50
25
0
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
6
Drilling depth [cm]
Assessment
Comment
2,8 cm to
4,2 cm : Corteccia
From
4,2 cm to 21,8 cm : Tessuto integro
From
From 21,8 cm to 39,9 cm : Tessuto degratato
0,0 cm to
0,0 cm :
From
0,0 cm to
0,0 cm :
From
0,0 cm to
0,0 cm :
From
www.coopcomunita.it
Measurement008
4
2
0
Measuring / object data
Project
Measurement no.
Drilling depth
Identification
Advance
:
:
:
:
:
Arboricoltura
9
40,20 cm
Date
Time
Offset
Avg. curve
Diameter
30 cm/min (4)
:
:
:
:
:
12.09.2014
10:22:35
4,3%
off
Level
Direction
Object species
Location
Name
:
:
:
:
:
200,0 cm
Fusto
Sophora j. Pendula
Alzano Lombardo (BG)
Amplitude
[%]
100
75
50
25
0
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
6
Drilling depth [cm]
Assessment
1,9 cm to
2,9 cm :
From
2,9 cm to 20,8 cm :
From
From 20,8 cm to 28,5 cm :
From 28,5 cm to 39,8 cm :
0,0 cm to
0,0 cm :
From
0,0 cm to
0,0 cm :
From
Comment
Corteccia
Tessuto integro
Degrad. incipiente
Tessuto degratato
www.coopcomunita.it
Measurement009
4
2
0
Measuring / object data
Project
Measurement no.
Drilling depth
Identification
Advance
:
:
:
:
:
Arboricoltura
10
40,18 cm
Date
Time
Offset
Avg. curve
Diameter
30 cm/min (4)
:
:
:
:
:
12.09.2014
10:26:49
3,6%
off
Level
Direction
Object species
Location
Name
:
:
:
:
:
200,0 cm
Fusto
Sophora j. Pendula
Alzano Lombardo (BG)
Amplitude
[%]
100
75
50
25
0
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
6
Drilling depth [cm]
Assessment
2,9 cm to
3,6 cm :
From
3,6 cm to 11,7 cm :
From
From 11,7 cm to 20,8 cm :
From 20,8 cm to 40,0 cm :
0,0 cm to
0,0 cm :
From
0,0 cm to
0,0 cm :
From
Comment
Corteccia
Tessuto integro
Degrad. incipiente
Tessuto degratato
www.coopcomunita.it
Measurement010
4
2
0
Measuring / object data
Project
Measurement no.
Drilling depth
Identification
Advance
:
:
:
:
:
Arboricoltura
11
32,17 cm
Date
Time
Offset
Avg. curve
Diameter
30 cm/min (4)
:
:
:
:
:
12.09.2014
10:39:58
4,2%
off
Level
Direction
Object species
Location
Name
:
:
:
:
:
280,0 cm
Fusto
Sophora j. Pendula
Alzano Lombardo (BG)
Amplitude
[%]
100
75
50
25
0
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
6
Drilling depth [cm]
Assessment
2,4 cm to
3,0 cm :
From
3,0 cm to
9,2 cm :
From
9,2 cm to 13,2 cm :
From
From 13,2 cm to 16,9 cm :
From 16,9 cm to 30,7 cm :
0,0 cm to
0,0 cm :
From
Comment
Corteccia
Tessuto integro
Tessuto degratato
Tessuto integro
Tessuto degratato
www.coopcomunita.it
Measurement011
4
2
0
Measuring / object data
Project
Measurement no.
Drilling depth
Identification
Advance
:
:
:
:
:
Arboricoltura
12
38,34 cm
Date
Time
Offset
Avg. curve
Diameter
30 cm/min (4)
:
:
:
:
:
12.09.2014
10:42:23
3,6%
off
Level
Direction
Object species
Location
Name
:
:
:
:
:
250,0 cm
Fusto
Sophora j. Pendula
Alzano Lombardo (BG)
Amplitude
[%]
100
75
50
25
0
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
8
6
Drilling depth [cm]
Assessment
2,1 cm to
3,0 cm :
From
3,0 cm to
9,4 cm :
From
9,4 cm to 25,7 cm :
From
From 25,7 cm to 33,6 cm :
From 33,6 cm to 38,3 cm :
0,0 cm to
0,0 cm :
From
Comment
Corteccia
Tessuto integro
Tessuto degratato
Degrad. incipiente
Tessuto degratato
www.coopcomunita.it
Measurement012
4
2
0