SI - Classe delle Lauree in Conservazione e Restauro dei Beni
Transcript
SI - Classe delle Lauree in Conservazione e Restauro dei Beni
Università degli studi di Parma - Dipartimento di fisica e scienze della terra “Macedonio Melloni” Corso di Laurea Magistrale in Scienze per la Conservazione e il Restauro Classe LM-11- Conservazione e restauro dei beni culturali Tesi di laurea magistrale Identificazione di resine naturali tramite spettroscopia FTIRATR su tamponi di pulitura Relatore Prof. Danilo Bersani Correlatore Dott. essa Ines Agostinelli Laureanda Chiara Pasquini Matricola 243493 Le resine naturali sono state usate fin dall’antichità per un ampio numero di applicazioni: vernici, leganti, materiali sigillanti e impermeabilizzanti. La possibilità di riconoscere e identificare una resina, quale componente di una vernice, attraverso l’esame diretto del tampone di pulitura potrebbe gettare le basi per il superamento di alcune metodologie analitiche che hanno una preparazione preliminare lunga e laboriosa, come possono risultare l’analisi gascromatografica accoppiata alla spettroscopia di massa (GC-MS) o l’analisi spettroscopica nell’infrarosso in trasformata di Fourier (FTIR). Il presente lavoro ha come scopo l’identificazione delle resine naturali attraverso l’analisi in spettroscopia FTIR-ATR dei tamponi di pulitura tal quali, mediante confronto con provini delle stesse resine stese come film. L’analisi degli spettri così ottenuti permette di verificare la bontà dell’analisi eseguita direttamente sui tamponi, a volte attraverso il confronto diretto, in altri casi elaborando gli spettri con programmi che permettono, ad esempio, la sottrazione spettrale. È stato fatto un tentativo di identificazione, tramite i tamponi di pulitura, di vernici di composizione ignota; infatti, nell’ambito del tirocinio svolto presso il laboratorio di restauro della Galleria Nazionale di Parma (Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza), sotto l’attenta guida della restauratrice Ines Agostinelli, mi è stata data la possibilità di lavorare ad un progetto riguardante il restauro della tavola ad olio della fine del XVI secolo Madonna col Bambino, San Giovannino e angeli di Pomponio Allegri (Correggio 1521-Parma 1593). Il lavoro di restauro ha previsto la rimozione sia della vernice del recto della tavola, sia di quella della cornice Sono stati quindi realizzati dei provini di vernici a composizione nota in forma di film per avere un database interno confrontabile con quelli presenti in letteratura. Poi sono stati realizzati e analizzati con la stessa metodologia i tamponi di pulitura. Il confronto diretto tra gli spettri dei film di vernice realizzati e quelli dei tamponi di pulitura non ha portato risultati direttamente utilizzabili: infatti la presenza del cotone del tampone crea in tutte le zone dello spettro un incremento o una diminuzione dei picchi caratteristici delle vernici in esame. Nel tentativo di individuare le vernici si è quindi proceduto ad una manipolazione matematica degli spettri, che ha previsto l’uso della sottrazione spettrale, e che ha portato buoni risultati, soprattutto nell’identificazione dell’ambra in olio di lino, della dammar, naturale e satinata, e della mastice, pura e satinata. Per gli altri campioni neanche la sottrazione è risultata risolutiva: tra le possibili cause si può ipotizzare una decisione non adeguata nella scelta del solvente, un errore al momento del caricamento del tampone nello strumento o ancora che il tampone di pulitura abbia assorbito poca sostanza resinosa, perché molto diluita. L’ultima fase ha riguardato quindi il tentativo di identificazione delle vernici dei due tamponi di pulitura incogniti. È stato possibile individuare la classe di appartenenza delle vernici per entrambi i tamponi, in questo caso triterpenica, ma soltanto in un caso si è potuta ipotizzare la presenza di una specifica resina, la dammar. La metodologia di analisi può comunque essere considerata molto buona, dato che si utilizza un’analisi non distruttiva e per di più su campioni che non sono prelevati dal bene culturale in esame specificatamente per effettuare l’analisi, ma l’analisi viene effettuata su campioni, i tamponi di pulitura, che nell’ambito delle operazioni di restauro sono normalmente prodotti. In base ai risultati ottenuti sarebbe opportuno ripetere le analisi su quei campioni che non hanno portato a risultati apprezzabili, visto che per il tempo di essiccamento dei tamponi non è stato possibile cambiare i solventi di pulitura, ne’ effettuare più di una misura sui campioni. Ma considerando questa procedura analitica innovativa, i risultati possono essere considerati incoraggianti, dato che si può ottenere almeno la classe di appartenenza delle vernici. Si potrebbe inoltre prevedere lo studio sistematico dei principali componenti dei materiali pittorici. Infatti attraverso l’analisi dei tamponi di pulitura è emerso che è possibile individuare quasi con certezza la componente cerosa e oleosa delle vernici. Un ulteriore passo nell’analisi dei tamponi di pulitura incogniti dovrebbe prevedere il confronto tra i risultati ottenuti mediante spettroscopia FTIR-ATR con quelli raggiungibili con tecniche analitiche di riferimento, come la GC-MS.