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DOSSIER Giovedì, 22 gennaio 2015 DOSSIER Giovedì, 22 gennaio 2015 Articoli 22/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 18 «Gradisca e il Cara sono le cenerentole» 22/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 18 Profughi "senza titoli": foglio di via solo all' 1% 22/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 20 Del Bello: «Città schiacciata dai poteri forti» 22/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 29 Giovani e coop: un bando per nuove imprese 22/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 30 Ronchi, a giugno il via ai lavori della maxirotatoria da un milione 22/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 31 Via libera di Staranzano ai profughi 22/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 32 CasoPecol dei Lupi il sindaco di Cormons detta le condizioni 22/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 33 Unione dei Comuni, la Destra Isonzo si allunga alla Bassa 22/01/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 36 PICCOLI ARTISTI ALLA SPAZZAPAN 22/01/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 25 Il Pd porta a Merano il "caso Gorizia" 22/01/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 27 Nasce l' Unione della Destra Isonzo 22/01/2015 Primorski Transport in logistika na meji 22/01/2015 Primorski »Gorika unija obin naj ima obseg dananje pokrajine« 22/01/2015 Primorski »Univerza naj ostane v Novi Gorici« 1 3 5 7 8 10 11 13 14 15 16 17 18 19 22 gennaio 2015 Pagina 18 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia pd all' attacco. «Gradisca e il Cara sono le cenerentole» Chiarezza sui tempi di permanenza a Gradisca degli immigrati ospiti dell' ex Cie. A distanza di oltre una settimana dalla scadenza assicurata dal Prefetto di Gorizia, Vittorio Zappalorto (e riferita anche dall' assessore regionale Gianni Torrenti) non ci sono ancora cambiamenti della situazione dei 41 richiedenti asilo che rimangono alloggiati all' ex Cie (sorta di ampliamento del vicino Cara) e nessun esponente della Regione o Prefettura sa comunicare ancora tempi precisi per sanare questa situazione nonostante la sistemazione gradiscana fosse stata definita «assolutamente temporanea». Il segretario del Partito Democratico di Gradisca Marco Zanolla, non nasconde il suo stato d' animo: «Ci sentiamo presi in giro: mentre a Trieste si sentono notizie di spostamenti di migranti in altre province per Gradisca non c' è ad ora nessuna azione concreta. Effettivamente sembra che ancora una volta Gradisca sia lasciata a fare la cenerentola della Regione in fatto di immigrazione, è stato più volte rimarcato il lodevole lavoro fatto con gli immigrati dal comune di Nimis aggiunge ma nessuno ha mai ricordato che Gradisca ha aperto progetti del tutto simili già qualche anno prima, si parla di insopportabile pressione di comuni di almeno 35.000 abitanti con meno di trecento richiedenti asilo, quando un comune di 6500 abitanti sta affrontando da anni una situazione che in rapporto cittadinanza/richiedenti asilo non ha paragoni con nessun comune del Friuli Venezia Giulia». Conclude il segretario cittadino: «Alle persone del comune di Gradisca nessuno ha mai fatto un plauso per l' accoglienza data in tutti questi anni e va riconosciuto il lavoro fatto da tutte le amministrazioni comunali passate e presenti in questo senso. In una situazione in cui le amministrazioni di tutti i livelli, da quello comunale a quello nazionale ci dovrebbero essere favorevoli, ci aspettiamo una condivisione maggiore del problema. La regione deve lavorare con lo Stato, e quindi con i Prefetti, per riequilibrare il numero dei richiedenti asilo su tutto il territorio regionale, come succede in altre regioni italiane, assicurando loro dignitose condizioni di assistenza, non si può ancora rimandare il problema». Sulla stessa lunghezza d' onda anche il segretario provinciale del Pd, Marco Rossi: «La pressione dei richiedenti asilo sul territorio isontino, e quello gradiscano in particolare, non è ulteriormente sostenibile in termini numerici e la Prefettura deve dare seguito alla garanzia di temporaneità dell' utilizzo del CIE come struttura per richiedenti asilo. Ma, soprattutto, si deve dare seguito al progressivo trasferimento di richiedenti asilo in strutture extraprovinciali». (l.m. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 22 gennaio 2015 Pagina 18 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 22 gennaio 2015 Pagina 18 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Profughi "senza titoli": foglio di via solo all' 1% La denuncia del Sap: «Solo in 5 casi su oltre 500 si è giunti alla presa in carico del Paese europeo di provenienza. La politica si attivi per i necessari correttivi» di Francesco Fain «Solo in cinque casi su oltre 500, meno dell' 1%, si è giunti alla presa in carico del Paese europeo di provenienza». A fornire questa cifra, indubbiamente clamorosa, è il Sindacato autonomo di polizia (Sap) che ha letto con estremo interesse l' intervista all' assessore provinciale al Welfare Ilaria Cecot pubblicata nei giorni scorsi dalla nostra testata. Il tema riguarda i richiedenti asilo che hanno fatto già fatto richiesta di asilo politico in altri Paesi europei e la loro istanza è stata respinta. Successivamente, sono giunti in Italia (nella fattispecie a Gorizia) e hanno rimesso in moto il medesimo iter: iter che si è concluso, nel 99% dei casi, positivamente, con il riconoscimento cioé dello status di rifugiato politico. Ecco il ragionamento di Angelo Obit, segretario provinciale del Sap e da sempre informatissimo su tutto ciò che è immigrazione e accoglienza. «Il regolamento Ue numero 604 del 2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (datato 26 giugno 2013) che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l' esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide (rifusione) dice, all' articolo 18, che lo Stato membro competente in forza del presente regolamento è tenuto a: prendere in carico, alle condizioni specificate, il richiedente che ha presentato domanda in un altro Stato membro; riprendere in carico il richiedente la cui domanda è in corso d' esame e che ha presentato domanda in un altro Stato membro oppure si trova nel territorio di un altro Stato membro senza un titolo di soggiorno; riprendere in carico un cittadino di un Paese terzo o un apolide che ha ritirato la sua domanda in corso d' esame e che ha presentato una domanda in un altro Stato membro o che si trova nel territorio di un altro Stato membro senza un titolo di soggiorno; riprendere in carico un cittadino di un paese terzo o un apolide del quale è stata respinta la domanda e che ha presentato domanda in un altro Stato membro oppure si trova nel territorio di un altro Stato membro senza un titolo di soggiorno» «E per la presa in carico specifica il sindacato autonomo di polizia viene interessata l' Unità Dublino presso il Dipartimento delle libertà civili del Ministero dell' Interno competente ad avviare l' iter. E così è stato per oltre 500 immigrati che hanno presentato richiesta di protezione internazionale in provincia di Gorizia nel corso dell' anno 2014, trovandone anche ospitalità con tutte le difficoltà e gli oneri del caso. Questi stranieri sono stati riscontrati positivi al Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 22 gennaio 2015 Pagina 18 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia sistema Eurodac perché ne erano state rilevate le impronte digitali in un altro Paese europeo presso il quale erano stati fermati o avevano già presentato richiesta di protezione internazionale. Però solo in cinque casi, meno dell' 1%, si è giunti alla presa in carico del paese europeo di provenienza». E questo è il dato statistico saliente che secondo Obit e il sindacato di polizia deve far pensare. «Gli operatori della Questura di Gorizia, pur con tutte le carenze di personale, hanno avviato la procedura Dublino immediatamente: ben prima dei tempi prescritti che, poi, da altri non è stata finalizzata. Per il 99% dei casi di Gorizia la competenza è divenuta "Italia" e la pratica è stata o sarà esaminata dalla competente commissione. Se non è farci prendere in giro questo... Il compito della politica è di raccogliere le segnalazioni, di riscontrarle e di porre evenutalmente gli opportuni correttivi perché riteniamo che a tutti sia chiaro che non va bene così». Ecco perché viene formulato un appello all' assessore Cecot: gli amministratori si attivino per adottare gli opportuni e necessari correttivi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 22 gennaio 2015 Pagina 20 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Del Bello: «Città schiacciata dai poteri forti» Atto d' accusa del consigliere del Pd contro «un secolo di classi dirigenti troppo piccole di fronte al "colosso"» A Monfalcone il nodo del rapporto tra "vecchi" e "nuovi" cittadini sconta un peccato originario: la sottomissione non ai musulmani, come nel romanzo provocazione del francese Houllebecq, ma ai poteri forti dell' economia. È la tesi del consigliere provinciale del Pd Fabio Del Bello, che non le manda dire in questo caso all' area politica da cui proviene. «È l' economia e non la religione a forgiare la società: in cento anni il cantiere navale ha forgiato e rimodellato Monfalcone attacca Del Bello e la classe politica dirigente locale non ha avuto alcuna influenza sul corso storico, politico, economico. Dal periodo prefascista a quelli fascista, democristiano, della sinistra e infine del centrosinistra: un perfetto esempio di lunga durata». Inevitabilmente un piccolo territorio e una piccola città sono in difficoltà nei confronti di un colosso, perché «esprimono una piccola classe dirigente». Che, inoltre, a detta di Del Bello, ha commesso un doppio errore: di presunzione e di non aver fatto squadra interistituzionale per meglio fronteggiare il colosso che oggi è pure multinazionale. Gli effetti sono stati e sono eclatanti per Del Bello che li indica nella "strage" tra gli autoctoni causata dall' amianto e la fortissima pressione migratoria proveniente da aree e regioni tra le più critiche del mondo e del Paese. «È chiaro che per invertire questo corso è necessario promuovere una classe dirigente culturalmente preparata afferma Del Bello , capace di pensiero e iniziativa politicastrategica, nonché di cercare alleanze: è necessario infatti operare e incidere a fondo nelle relazioni industriali e modificare le politiche industriali stesse. Il che non vuol dire mandare a fondo l' industria come paventa l' ad di Fincantieri Bono». Il capogruppo consiliare della Lega Nord Federico Razzini, dal canto suo, invita il sindaco Silvia Altran a non trasformare l' incontro con la comunità islamica in «una passerella mediatica di stampo buonista», ma in un' occasione «per chiedere con autorevolezza a chi viene a Monfalcone ospite della comunità locale e della Repubblica italiana di rispettarne leggi e soprattutto regole civili, valori, comportamentali non scritti». La condanna del terrorismo è positiva, ma, aggiunge Razzini, non basta, se «a ciò non si affianca quella di alcune pratiche retrograde, disumane e odiose che in moltissimi paesi islamici e semplici comunità islamiche sono prassi comune». Razzini pensa alle discriminazioni di genere, ma anche al diverso concetto di libertà di espressione vigente in diversi Paesi di religione islamica. «I musulmani di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 22 gennaio 2015 Pagina 20 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Monfalcone cosa pensano? Va bene a loro la shaaria di Stato chiede Razzini ? E come intendono far integrare le "loro" donne nella nostra comunità? Il matrimonio misto va bene? Sono disposti a pregare nella lingua del Paese dove vivono?». Razzini si aspetta che il sindaco ponga queste domande, sollecitando «azioni concrete agli esponenti islamici che parteciperanno all' incontro». (la. bl.) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 22 gennaio 2015 Pagina 29 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia progetto lavoro. Giovani e coop: un bando per nuove imprese l Comune di Monfalcone aderirà al progetto a favore dell' occupazione giovanile elaborato dal Distretto sociale Isontino di Coop consumatori Nordest nell' ambito di ''Go Labor'', iniziativa della provincia di Gorizia. L' amministrazione è da sempre attiva nelle politiche a favore dei giovani e nella individuazione di strumenti che favoriscano lo sviluppo sociale equilibrato e nel rispetto dei valori della cooperazione, del lavoro e della tutela delle categorie più deboli: per questo ha dato il suo sostegno a "Go Labor", progetto specifico sull' imprenditorialità giovanile della Provincia, e assieme a Coop Nordest ha deciso di proporre un bando per sollecitare la presentazione di candidature di giovani imprenditori che vogliono avviare un' attività in forma cooperativa ritenendo tale forma favorevole allo sviluppo equilibrato anche in anni di crisi. Il progetto sosterrà idee imprenditoriali portate avanti da giovani (1835 anni) da sviluppare tramite la costituzione di nuove coop o l' apertura di legate a cooperative esistenti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 22 gennaio 2015 Pagina 30 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Ronchi, a giugno il via ai lavori della maxirotatoria da un milione Cambierà volto l' ingresso nord della città con la trasformazione dell' incrocio tra le vie Aquileia, 24 Maggio,Volontari della Libertà, Mazzini e 4 Novembre. Atteso il placet dalla Regione alla varianteLavori alla rete fognaria, nuovi divieti di circolazione e sosta. Si continua a lavorare a Ronchi dei Legionari per permettere la costruzione della rete fognaria e di smaltimento delle acque meteoriche nel rione di Soleschiano. E lunedì 26 gennaio via anche all' intervento che permetterà di allacciare alla rete fognaria anche lo stabilimento aeronautico della Selex ES. Così, come previsto da un' ordinanza emessa dalla Polizia locale, dalle 7 e per la durata di due mesi, sarà interdetto l' accesso e vigerà il divieto di sosta lungo via Stoppani, a partire da piazza San Tommaso. Accanto agli interventi di potenziamento della rete fognaria, va detto, si interviene anche al rifacimento di quella che permette l' erogazione dell' acqua potabile. Un' opera, dal costo di 1 milione e 100mila euro, che permetterà di allacciare alla fognatura comunale altri 250 abitanti della zona, nonché di allacciare anche parte della zona industriale, permettendo di abbattere ulteriormente l' inquinamento delle nostre falde acquifere. Obiettivo principale è anche quello di scongiurare i dannosi allagamenti che si erano verificati nel passato e che avevano creato non pochi danni alle abitazioni della zona. E nella primavera prossima, va ricordato, partiranno anche i lavori inerenti di costruzione della nuova fognatura di San Vito, in particolare lungo tutta via San Vito e via Friuli, poste oltre la linea ferroviaria. (l.p. ) di Luca Perrino wRONCHI DEI LEGIONARI Il via libera ai lavori, se tutto procederà senza intoppi e senza ostacoli, è previsto per il prossimo mese di giugno. Quindi serviranno tra gli otto e i dieci mesi per completare un' opera della quale si parla da tempo e che oggi ha tutte le carte in regola per decollare. Parliamo, a Ronchi dei Legionari, della rotatoria che sorgerà al posto del grande incrocio che oggi regola il traffico tra via Aquileia, via 24 Maggio, via Volontari della Libertà, via Mazzini e via 4 Novembre. Una zona, all' ingresso nord della città, percorsa ogni giorno da centinaia e centinaia di vetture, ma anche da mezzi pesanti, che una quindicina di anni fa è stata dotata di un doppio impianto semaforico, ormai superato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 22 gennaio 2015 Pagina 30 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Sarà l' Immobiliare San Martino, l' impresa che ha acquistato la vastissima zona dell' ex braida "De Dottori", zona che ha una superficie totale di 50mila metri quadrati, a realizzare l' opera che fa parte degli interventi di urbanizzazione di un' area che, in futuro, vedrà sorgere nuove unità abitative e anche realtà di servizio e per il commercio. La rotatoria, del costo di un milione di euro, avrà un raggio di trenta metri, sarà dotata di un moderno impianto di illuminazione a led e, per un tratto, sarà anche sormontabile, permettendo così il passaggio dei mezzi pesanti. Tutta la viabilità sarà diversa da quella alla quale siamo abituati oggi, spostata proprio verso il "cuore" della braida e con parcheggi ed aree a verde. Sarà anche "accompagnata" da attraversamenti pedonali protetti, con eventuale semaforo a chiamata e, comunque, illuminati con luci a fascio indirizzato e segnaletica orizzontale rinforzata. Cambieranno anche le aree di fermata degli autobus, concordate con la Motorizzazione civile della Provincia di Gorizia e con l' Apt, mentre una strada più prettamente urbana permetterà di raggiungere gli esercizi commeciali e la filiale di via Aquileia della Banca di credito cooperativo di Turriaco. Anche i pedoni e i ciclisti avranno uno spazio dedicato. Verrà valorizzata e demolita solo in parte, grazie a un accordo con la Soprintendenza regionale, la vecchia cinta muraria realizzata anche con l' utilizzo di antiche pietre che provenivano dal ponte romano esistente in via D' Annunzio. Tutto è ormai pronto al via libera dei lavori. La variante al piano regolatore che permette di operare nell' ambito 1 è già stata adottata dal consiglio comunale, mentre dopo il necessario placet della Regione, che dovrebbe arrivare a giorni, il documento passerà nuovamente al vaglio dell' aula per la sua approvazione. Da li ecco che tutto potrebbe procedere a ritmo spedito. È prevista, nel periodo di svolgimento dei lavori, anche una viabilità alternativa che, com' è ovvio pensare, privilegerà il passaggio dei veicoli lungo la bretella che collega via Aquileia alla strada provinciale per Grado. Ma non sarà mai completamente chiuso al traffico l' asse viario attualmente utilizzato per i normali spostamenti dei veicoli. ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 22 gennaio 2015 Pagina 31 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Via libera di Staranzano ai profughi Il sindaco sta vagliando la disponibilità dei privati a concedere alloggi sfitti. STARANZANO Il Comune di Staranzano apre le porte agli immigrati che scappano dalla fame e dai Paesi in guerra. Dopo l' incontro dell' altra mattina a Gorizia prende corpo, infatti, il protocollo d' intesa di collaborare con la Prefettura per l' accoglienza di una parte di profughi, arrivati in massa da un paio di mesi sul territorio. Nei prossimi giorni, infatti, si riunirà la prima commissione consiliare comunale per affrontare il delicato problema. Al momento non si sa ancora quante persone giungeranno e dove verranno sistemate. «L' ultimo dato che ci ha comunicato la Prefettura riguardo la presenza degli immigrati spiega il sindaco Riccardo Marchesan è di 500 profughi che dovranno trovare una sistemazione in tutta la nostra provincia. Quasi la metà attualmente si trova a Gorizia, altri temporaneamente al Cara di Gradisca, ma per il resto dovranno farsi carico le varie amministrazioni comunali che a seconda delle loro disponibilità dovranno ospitare un gruppo di stranieri». «Crediamo ribadisce ancora Marchesan che non sia giusto addossare solo a due Comuni l' onere di accogliere tali persone. Siamo disponibili nell' ambito della solidarietà ad accettare un gruppo di persone perché sosteniamo il principio di un' accoglienza "diffusa" e non una sistemazione localizzata in un solo posto. Una soluzione, quest' ultima, che potrebbe creare ulteriori problemi». «A Staranzano comunque afferma il sindaco Marchesan ci stiamo già adoperando per trovare una possibile soluzione per i profughi». Il problema principale rimane, però, sempre la disponibilità di appartamenti privati, visto che il paese non dispone di alcuna struttura pubblica libera, come a San Canzian d' Isonzo dove è utilizzato un edificio di Terranova. L' amministrazione, infatti, è orientata a cercare prima gli appartamenti e poi firmare la convenzione con la Prefettura. Staranzano, dunque, si allinea anche al pensiero già espresso nei giorni scorsi dal direttore della Caritas diocesana don Paolo Zuttion, da monsignor Armando Zorzin, parroco di Grado e da don Fulvio Ostroman, parroco del Duomo di Monfalcone. Il sindaco Marchesan, inoltre, si appella anche agli scettici che dopo gli attentati di Parigi, guardano con sospetto gli stranieri specie coloro dai paesi islamici. «Quelli che arrivano dice Marchesan scappano dalla guerra e non possono essere paragonati a estremisti o sovversivi. E' gente che vuole vivere solo in pace con la sua famiglia». Ciro Vitiello. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 22 gennaio 2015 Pagina 32 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia CasoPecol dei Lupi il sindaco di Cormons detta le condizioni Patat: «Dovrà essere bonificato anche il lotto zero. L' area deve essere completamente recuperata e valorizzata» di Francesco Fain wCORMONS Due condizioni. A dettarle il sindaco di Cormòns Luciano Patat il giorno dopo la riunione (positiva) della Conferenza dei servizi nella quale si sono delineate le lineeguida per il futuro immediato dell' ex discarica di Pecol dei Lupi. Condizioni chiare e che vanno entrambe nella direzione della tutela dell' ambiente. Sindaco, quali sono? Prima di tutto, ribadisco con forza che Cormòns non vuole più ospitare discariche di alcun tipo sul proprio territorio. Abbiamo già dato ampiamente e il futuro deve essere "discarichefree". Fortunatamente sembra che l' orientamento generalizzato sia quello di non realizzare più impianti di questo genere che sono terribilmente impattanti e questo va nella direzione esatta dei nostri auspici. Questa è la prima condizione. E la seconda? Abbiamo già comunicato le nostre richieste ad Isontina Ambiente che, per la verità, è stata molto rassicurante. Una volta chiusa la discarica di Pecol dei Lupi, non si pensi a una normale messa in sicurezza. Vogliamo una bonifica integrale: vogliamo che si proceda anche con il recupero di Pecol zero, il lotto più vecchio. Per questo, saranno necessari più fondi. È giusto che i cormonesi si possano reimpossessare di quella porzione di territorio. E faccio una provocazione: è giusto che possano fare il picnic laddove sorgeva la discarica. Questo per dire che l' azione di bonifica deve essere fatta con attenzione, criterio, scrupolo. Una volta chiusa la vicenda, ci saranno indennizzi? Beh, diciamo che un piccolo risarcimento già arrivò grazie alla Provincia con il progetto Microhabitat. Posso comunque dire che ci sarà un indennizzo che ci ripagherà, almeno in parte, del disagio di aver ospitato sul nostro territorio una discarica. Ma quel che maggiormente ci interessa sono le due condizioni di cui ho parlato in precedenza. Dopo la riunione della Conferenza dei servizi, è ottimista sull' inizio dei lavori di bonifica? Diciamo che sono come san Tommaso. Troppe volte ci hanno detto che era fatta e che l' intervento sarebbe iniziato in tempi brevissimi. Dipendesse solamente dal Comune di Cormòns state certi che la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 22 gennaio 2015 Pagina 32 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia discarica di Pecol dei Lupi sarebbe chiusa ormai da parecchio tempo e non saremmo qui a parlare di date e di previsioni. La Regione, ci dicono, ha avuto difficoltà a contattare il curatore fallimentare della ditta proprietaria di una parte dei terreni su cui insiste l' impianto. È altrettanto vero che Isontina Ambiente ha ottenuto il via libera per la concretizzazione del progetto di chiusura e di bonifica. Pare, infine, che questo possa essere avviato indipendentemente dalla questione dei proprietari privati. Quindi, dovremmo esserci? Ripeto: sino a quando non vedrò le ruspe in azione che ripianano la cosiddetta "collina Brandolin" non ci crederò. L' auspicio, chiaramente, è che l' intervento inizi nel più breve tempo possibile: entro l' anno, per tenerci larghi. A Dirce Furlan, presidente dell' associazione "Chei dal poz", cosa dice? Dico che comprendo i sentimenti dei residenti di Borgnano. Hanno sentito troppe volte la parola "chiusura" senza che ci fosse un seguito concreto e capisco la loro incredulità di fronte a questi sviluppi. Che dire? Se la Regione approva in tempi rapidi il progetto di bonifica di Isontina Ambiente e se autorizza la società a procedere, credo che i tempi possano essere abbattuti. Ci vuole pazienza, purtroppo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 22 gennaio 2015 Pagina 33 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Unione dei Comuni, la Destra Isonzo si allunga alla Bassa Sottoscritto l' accordo. Il sindaco Patat: «La gestione dei servizi sarà partecipata». Sagrado sta con il Monfalconese. È stata ufficialmente costituita la nuova Unione dei Comuni della Destra Isonzo. Sono 15 le municipalità che ne fanno parte: oltre al capoluogo Gorizia, anche Cormons, Gradisca, Romans, Villesse, Medea, Mariano, Moraro, San Lorenzo, Capriva, Farra, Mossa, San Floriano, Savogna e Dolegna. L' accordo è stato sottoscritto nei giorni scorsi, ma è possibile che a questi Comuni se ne aggiungano altri: è stato infatti dato mandato ai sindaci di Gorizia Ettore Romoli, Gradisca Linda Tomasinsig e Cormons Luciano Patat di sondare il terreno con altre realtà limitrofe che possano essere interessate ad entrare a far parte dell' Unione. Che avrà alcuni cardini su cui si impernierà: tra questi la condivisione dei servizi di polizia municipale e lo Sportello unico delle attività produttive. «In diversi settori non si dovrà più ragionare come Comune ma come Unione dei Comuni puntualizza Patat perché sia il funzionamento dei servizi sia la loro gestione diventerà partecipata, così come ci dovrà essere un' ottica unitaria nella richiesta di finanziamenti agli enti superiori al nostro. Il futuro è questo e noi abbiamo iniziato ad incamminarci su questa strada. Entro il 1o ottobre dovremo essere operativi, ma alcuni ambiti come quelli sopra citati sono già in condivisione dallo scorso primo gennaio». La possibilità che il numero di municipalità aderenti all' Unione isontina aumenti ci sono: «I colleghi primi cittadini hanno dato mandato al sindaco Romoli di perlustrare l' area della Sinistra Isonzo per capire se ci siano enti interessati ad essere coinvolti nella nostra iniziativa aggiunge Patat idem farà il sottoscritto con i Comuni friulani della provincia di Udine attigui a Cormons, e lo stesso obiettivo avrà il sindaco di Gradisca che invece avrà il compito di interagire con le municipalità della Bassa tra Cervignano e Palmanova: vogliamo capire se il nostro progetto può interessare altri sindaci anche al di fuori dei confini provinciali. Più siamo e più forte sarà la nostra proposta». Tra i Comuni isontini che sembra non prenderanno parte all' Unione c' è Sagrado, limitrofa a Gradisca ma più interessata al progetto che vede come polo di attrazione Monfalcone, Ronchi e Staranzano. Matteo Femia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 22 gennaio 2015 Pagina 36 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia PICCOLI ARTISTI ALLA SPAZZAPAN La Galleria Luigi Spazzapan di Gradisca propone per domenica, alle 10.30, un' attività laboratoriale dedicata ai bambini a margine della mostra "Luigi Spazzapan. La collezione Citelli della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia". Il laboratorio è intitolato "La tavolozza di Spazzapan" e consiste in una visita guidata attiva per piccoli pittori in erba. Un modo per conoscere da protagonsiti le opere del pittore isontino, alla ricerca dei colori usati dal grande artista e per conoscerne caratteristiche e valore comunicativo. I bimbi si trasformeranno in veri e propri pittori detective: con giochi d' osservazione, indovinelli e tanto divertimento dovranno a rintracciare i colori della tavolozza di Spazzapan per realizzarne una tutta propria. Il laboratorio si rivolge ai bambini dai 6 ai 10 anni. Evento a numero chiuso, prenotazione obbligatoria. Per iscriversi è necessario telefonare al numero 0481960816 sabato dalle 10 alle 19, oggi e domani dalle 15 alle 19. mail [email protected]; sito www.galleriaspazzapan. it (l.m. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 22 gennaio 2015 Pagina 25 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Il Pd porta a Merano il "caso Gorizia" GECT. Il segretario provinciale del Partito democratico dei Gorizia, Marco Rossi, interverrà sabato a Merano a un incontro internazionale promosso dal Partito dei socialisti e democratici europei, formazione politica paneuropea alla quale nel 2014 ha scelto di aderire anche il Pd. L' iniziativa, incentrata sulla partecipazione politica dei giovani nelle aree di confine, vedrà quindi anche la possibilità di portare il "caso Gorizia", lo sviluppo del Gect (il Gruppo europeo di cooperazione territoriale costituito tra il comune del capoluogo isontino con le municipalità slovene di Nova Gorica e empeterVrtojba ) così come le relazioni tra i partiti politici italiani e sloveni, che a più riprese hanno avuto momenti di confronto e reciproco scambio di opinioni. Non a caso, è di questi ultimi giorni l' incontro tra una delegazione del Pd isontino, con il segretario provinciale Rossi, il consigliere provinciale Aljiosa Sosol e il consigliere comunale Oliviero Furlan, il sindaco di Doberdò Fabio Vizintin e i vertici del circolo di Nova Gorica dei socialdemocratici sloveni, fra cui il senatore Tomas Horvat e l' ex sindaco della municipalità Mirko Brulc. Dall' incontro è emersa la volontà di avviare contatti periodici costanti e forme di consultazione su varie tematiche di interesse comune per l' area transfrontaliera, fino ad arrivare a vere e proprie iniziative da assumere congiuntamente sui due lati del confine: «I confini si abbattono anche iniziando a fare politica insieme», ha dichiarato a margine Rossi. (chr.s. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 22 gennaio 2015 Pagina 27 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Nasce l' Unione della Destra Isonzo Sottoscritto l' accordo tra 15 Comuni, ma si vuole ampliare ancora questa realtà coinvolgendo anche la Bassa friulana. CORMÒNS E' stata ufficialmente costituita la nuova Unione dei Comuni della Destra Isonzo. Sono 15 le municipalità che ne fanno parte: oltre al capoluogo Gorizia, anche Cormòns, Gradisca, Romans, Villesse, Medea, Mariano, Moraro, San Lorenzo, Capriva, Farra, Mossa, San Floriano, Savogna e Dolegna. L' accordo è stato sottoscritto nei giorni scorsi, ma è possibile che a questi Comuni se ne aggiungano altri: è statoi dato mandato ai sindaci di Gorizia Ettore Romoli, di Gradisca Linda Tomasinsig e Cormòns Luciano Patat di sondare il terreno con altre realtà limitrofe che possano essere interessate ad entrare a far parte dell' Unione. Che avrà alcuni cardini su cui si impernierà: Fra questi la condivisione dei servizi di Polizia Municipale e lo Sportello unico delle attività produttive. «In sostanza, in diversi settori non si dovrà più ragionare come Comune ma come Unione dei Comuni puntualizza Patat . perché sia il funzionamento dei servizi sia la loro gestione diventeranno partecipati, così come ci dovrà essere un' ottica unitaria nella richiesta di finanziamenti agli enti superiori al nostro. Il futuro è questo e noi abbiamo iniziato a incamminarci su questa strada. Entro il primo ottobre dovremo essere operativi, ma alcuni ambiti, come quelli sopra citati sono già in condivisione dallo scorso primo gennaio». La possibilità che il numero di municipalità aderenti all' Unione isontina aumenti ci sono: «I colleghi primi cittadini hanno dato mandato al sindaco Romoli di "perlustrare" la Sinistra Isonzo per capire se ci siano enti interessati ad essere coinvolti nella nostra iniziativa aggiunge Patat . Idem farà il sottoscritto con i Comuni friulani della provincia di Udine attigui a Cormòns e lo stesso obiettivo avrà il sindaco di Gradisca. che invece avrà il compito di interagire con le municipalità della Bassa tra Cervignano e Palmanova: vogliamo capire se il nostro progetto può interessare altri sindaci anche al di fuori dei confini provinciali. Più siamo e più forte sarà la nostra proposta». Tra i Comuni isontini che sembra non prenderanno parte all' Unione c' è Sagrado, limitrofa a Gradisca ma più interessata al progetto che vede come polo di attrazione Monfalcone, Ronchi e Staranzano: «Sagrado non partecipa alla nostra iniziativa conferma Patat perché si sente più vicina ad un' altra realtà, quella della Sinistra Isonzo, con i cui Comuni già condivide alcune specificità». Matteo Femia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 22 gennaio 2015 Primorski Gorizia Transport in logistika na meji Padec evropskih meja je od leta 2004 da lje mono zaznamoval prometno in logistino dejavnost na ezmejnem obmoju Gorice, No ve Gorice in empetraVrtojbe. Evropska uni ja je spodbudila prost pretok blaga in ljudi ter odpiranje novih trgov z odpravljanjem ovir, ki so v preteklosti omejevale trgovino z blagom med posameznimi dravami in njihovimi ob mejnimi obmoji. Od leta 2008 pa je ta razvoj zaustavila hu da mednarodna gospodarska kriza. Njene po sledice, kot so izguba delovnih mest in propad podjetij, so e danes vidne. Med drugim je kri za ustvarila tudi vrzel v sistemskem in struk turiranem gospodarskem sodelovanju, ki jo je zdaj treba zapolniti, in to s sodelovanjem na podroju ezmejnih gospodarskih dejavnosti v okviru Evropskega zdruenja za teritorialno sodelovanje EZTS GO. Poleg tega je med samimi nosilci dejav nosti zaznati tudi nekaj zaskrbljenosti zaradi medsebojne konkurence, ki se v nenehnem iskanju nainov za zmanjanje strokov po gosto sprevre v vzajemno nezaupanje in po sledino nezanimanje za kakrno koli obliko udelebe v skupnih projektih, zlasti na ez mejni ravni. Da se izvijemo iz tega zaaranega kroga, je potrebno nagovoriti nosilce interesa pre voznega in logistinega sektorja z obeh stra ni meje in dosei »kritino maso« ponudnikov storitev ter presei strahove in ustaljena pre prianja znotraj posameznih panog in obmo ij. V ta namen je treba spodbuditi nove obli ke sodelovanja in usklajevanja z organizacijo sreanj, usmerjenih v iskanje optimalnih rei tev za odpravljanje ugotovljenih teav. Ravno iz teh razlogov se je porodila zamisel za orga nizacijo strokovnega posveta logistov in av toprevoznikov z obeh strani meje, ki bo jutri ob 14.30 v Obrtnem domu v Novi Gorici. Cilj sreanja z naslovom »Transport in logistika na meji: teave, prilonosti, predlogi, pobude« je oblikovanje delovnega omizja ponudnikov lo gistinih in prevoznih storitev, ki bi ga sesta vljali slovenski in italijanski logisti in prevoz niki s ezmejnega obmoja in ki bi povezova lo skupne interese vseh nosilcev dejavnosti. To vrstno povezovanje ponudnikov logistinih in prevoznih storitev, ki bi ga lahko v prihodnje tudi formalno potrdili s podpisom ustrezne ga sporazuma, pomeni inovativen pristop v okviru ezmejnega sodelovanja. S pomojo ta ke sektorske ezmejne interesne skupine bi lah ko poveali promocijo in oglaevanje vseh vpletenih, na primer prek uporabe skupne bla govne znamke in skupnega zastopanja na sej mih in prireditvah. Pomembno vlogo lahko pri tem odigra EZTS GO, predvsem odbor za pro met, ki lahko poskrbi za primerno promocijo ire ezmejne logistine platforme, ki bi de lovala kot usklajen logistini sistem. Med sreanjem bodo predstavljeni pri spevki drube SDAG in konzorcija Golog, ude leencem pa bo omogoeno, da v nadaljeva nju sreanja e dodatno razvijejo predstavlje ne teme s predlogi in pobudami, ki se lahko iz vedejo v blinji prihodnosti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 22 gennaio 2015 Primorski Gorizia »Gorika unija obin naj ima obseg dananje pokrajine« Razdelitev na »zgornje« in »spodnje« Posoje bi Goriko oibila: bolje bi bilo, da bi se Gorica in ostale obine zdruile v eno samo medobinsko unijo, ki bi sovpadala z dananjo pokrajino. To je predlog, s katerim soglaa veina naelnikov svetnikih skupin gorikega obinskega sveta, ki so se v torek sestali z upanom Ettorejem Romolijem. Te ma sestanka je bila reforma krajevnih uprav, ki jo je deelni svet sprejel novembra in na podlagi katere se bodo obine povezovale med sabo v veje medobinske zveze. »Na sreanju smo se skoraj soglasno izrekli za ohranitev ozemeljske enotnosti na e pokrajine oz. za ustanovitev veje med obinske unije, ki bi vkljuevala vseh 25 ob in, ki jo danes sestavljajo,« je povedal na elnik Demokratske stranke Giuseppe Cin golani, po katerem bi bila ta poteza v inte resu vseh, tudi Tria. »Veje obine dee le FJK, torej Trst, Videm in Pordenon, bo do ostale nedotaknjene. V primerjavi z med obinsko unijo, v katero bi se denimo zdru ile Gorica in manje obine zgornjega Po soja, bi imele te tri obine bistveno vejo mo. Gorika ima na deelni politini sce ni e danes premajhno teo, kaj bi ele bilo, e bi se razdelila na ve delov? Zato se zav zemamo za ohranitev enotnosti pokrajin skega ozemlja. upanu smo zaupali nalogo, naj zagovarja to reitev na raznih ravneh,« je zakljuil Cingolani. Proti temu predlogu sta bila le nael nika SKP Emanuele Traini in Gibanja 5 zvez Manuela Botteghi. »Predlog Gibanja 5 zvezd je bil drugaen. Mi smo zato, da bi se v medobinsko unijo povezale vse obine obmejnega pasu od gorikega Krasa do Trbi a, ki imajo marsikaj skupnega, ne nazad nje manjinske jezikovne skupnosti, zaen i s slovensko. Nekaterim kolegom naelni kom se je predlog zdel zanimiv, a neizved ljiv, po mojem pa je tudi hipoteza gorike medobinske unije pokrajinskega obsega bolj pobona elja kot realna monost. Dvo mim namre, da bi Tri nanjo pristal,« pra vi Botteghijeva. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 22 gennaio 2015 Primorski Gorizia »Univerza naj ostane v Novi Gorici« Upravni odbor Univerze v Novi Gorici je konec lanskega leta vipavski obini rok za odpravo pomanjkljivo sti na zemljiu, ki ga je ponujala v prodajo za postavitev univerzitetne ga kampusa, podaljal do 31. marca letos. V igri pa obenem e vedno osta jata tudi lokaciji v srediu Nove Go rice in nekdanja Primorjeva upravna stavba v Ajdovini. Da pa bi univer za morala ostati v Novi Gorici, so se v prejnjem mandatu zavzemali e te danji novogoriki mestni svetniki, posebno zavezo o prizadevanju za ta cilj so tik pred volitvami sprejeli tu di kandidati in kandidatki za novo gorikega upana. Javno pismo je te dni na novo gorikega upana Mateja Arona in rektorja omenjene univerze Danila Zavrtanika naslovil goriki poslanec Matja Nemec (SD). V njem se zavze ma za to, da bi Univerza v Novi Gori ci tudi ostala v Novi Gorici, kjer naj dobi ustrezno lokacijo za izgradnjo kampusa. Na Arona in Zavrtanika apelira naj v im krajem asu najde ta optimalno reitev za to, da bo kampus postavljen na obmoju novo gorike mestne obine. V pismu tudi opozarja, da je omenjena univerza, ki ima sedaj sede v Roni Dolini pri Novi Gorici, pro grame pa zaradi prostorske stiske raz preno izvaja na lokacijah od Benetk do Ajdovine oz. Vipave, kjer ima v Lanthierijevem dvorcu prostore za protokolarne dogodke, generator na predka na irem obmoju svojega de lovanja. »Najprej in predvsem pa je sprio svoje lokacije in vpetosti v go riki prostor tonstran in onstran me je tudi moan povezovalec tukajnjih ljudi, interesov, znanj in hotenj. Po slanec meni, da je zaradi svoje ob mejne lege Gorika e toliko bolj za vezana k vzpostavljanju kvalitetnih drubenih podsistemov, predvsem iz obraevalnega, preko katerega se lah ko tvori in izoblikuje humus napred ka in razvoja. »Na raun razvoja uni verze in programov, ki jih posamezne fakultete izvajajo, bi se v nae okolje naselili tako znanje kot posledino tu di delovna mesta z visoko dodano vrednostjo, kar bi lahko bistveno vpli valo na razvoj visokotehnolokega go spodarstva in podjetnitva. Pomem bno dejstvo, ki govori v prid uresnii tvi kampusa v Novi Gorici, je ned vomno tudi vse veja mobilnost zna nja, ki lahko spremeni tendenco zad njih let, ko znanje z Gorike odhaja, v to, da znanje, nove ideje in novosti pri dejo v nae mesto in regijo. Na beg moganov je treba odgovoriti z vabi lom zanje,« je preprian Nemec, ki opozarja, da mora vpraanje gradnje univerzitetnega kampusa presei lo kalne interese in jih nadomestiti s ir e razvojnimi. »Gradnja kampusa v mestni obini Nova Gorica tako ne sme biti ve vpraanje trenutnega lo kalnega utripa, temve cilj, ki je zara di lege, povezanosti vseh segmentov univerze, dostopnosti in obmejne le ge, najoptimalneja dolgorona rei tev,« poudarja poslanec, ki na rektor ja in upana apelira, naj im prej naj deta optimalno reitev za gradnjo kampusa v novogoriki mestni obini. Rektor Univerze v Novi Gorici, Danilo Zavrtanik, poslanevega pisma ni elel komentirati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 22 gennaio 2015 < Segue Primorski Gorizia Novogoriki u pan pa je povedal, da pogovori z Uni verzo ves as teejo, in to v pozitivni smeri. »Menim, da aktivnosti v zvezi s tem peljemo dobro, na prihodnji se ji mestnega sveta bo obravnavana strategija razvoja visokega olstva, ki bo podlaga za nadaljnje pogovore z univerzo,« je za Primorski dnevnik po vedal Aron. Kot smo e poroali, so nekateri svetniki na zadnji seji mest nega sveta izraali oitke, da v pred logu prorauna obine ni postavke, ki bi predvidevala sredstva za univerzo. »Zakaj bi bila postavka v proraunu, ne vem. Naa naloga je, da zagotovi mo prostor za univerzo. In ga tudi imamo. To je stvar formalnosti, ne pa zagotavljanja sredstev. e kdo misli, da bo obina Nova Gorica financirala gradnjo univerzitetnega kampusa, se moti,« je oitke zavrnil Aron. Katja Muni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20
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