Caro-bancheL`autodifesa di Mussari

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Caro-bancheL`autodifesa di Mussari
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CORRIER ECONOMIA
LUNEDÌ 6 GIUGNO 2011
Bilanci & Credito
Finanza
La corsa alla patrimonializzazione
Clienti & Sistema Il presidente di Abi e Mps dopo gli aumenti delle commissioni sui conti correnti e dei tassi d’usura
L’intervento
Caro-banche L’autodifesa di Mussari
di Gian Filippo Cuneo
(consulente manageriale)
I rincari? Inevitabili. «Siamo imprese, dobbiamo poter remunerare il capitale»
E «dietro ogni operazione c’è molto lavoro». L’alternativa? Spingere sulla finanza
di Treviso, Conegliano, Vicenza e
Udine. Resterà aperta solo quest’ultima, ma con una forte contrazione degli occupati. In totale 32
esuberi su 42.
Più draconiana la scelta di Hypo
Alpe-Adria-Bank International, socio unico della quasi omonima
branch italiana che è stata interamente messa in vendita, comprese
le 27 agenzie che si spingono da
Udine alla provincia di Brescia.
Mandato a Citi e scadenza alle ore
12 del prossimo 28 giugno per la
presentazione delle manifestazioni di interesse. Signori è stato bello, ma adesso, dopo 22 anni, si
chiude. Avanti con le offerte.
S. RIG.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Imago Economica
L
’’
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12%
26%
Cambi di rotta Anche la Cassa di Risparmio di Carinzia ridimensiona la presenza
Ma è così neutra per i
clienti la corsa delle banche alla patrimonializzazione, richiesta da Basilea
III? Davvero non porterà a
un peggioramento delle
condizioni per correntisti
e imprese? Ora, Mussari
condivide la linea del governatore e il direttore generale di Mps, Antonio Vigni, ha dichiarato: «La remunerazione del capitale
non può essere fatta ribaltando i costi sulla clientela, la strada obbligata è l’efficienza interna».
È però chiaro, ritiene anche il presidente, che, aumentando i patrimoni, le
banche dovranno incrementare pure i ricavi. E
che, se non toccheranno
ancora tassi passivi e commissioni, dovranno riusci-
Signori si chiude, Hypo Alpe-Adria torna a casa
In vendita le attività italiane del gruppo austriaco: 27 sportelli da Udine a Brescia
D
ue indizi fanno una prova: le
banche estere stanno battendo in ritirata dal territorio italiano.
Accade a Nordest, dove in poche
settimane due istituti di credito austriaci, la Cassa di Risparmio di Carinzia e la Hypo Alpe-Adria-bank
hanno reso ufficiale quanto si sussurrava da tempo. La crisi ha eroso
margini e ambizioni, così chi era
sceso in forze per garantire riservatezza ai risparmi degli italiani ora
deve rapportarsi con il proprio conto economico, con le annunciate
regole di Basilea 3 e cambiare strategia. L’italiano risparmia meno,
la crisi si sente anche in Austria, così si chiude o si tenta di vendere.
La Cassa di Risparmio della Carinzia ha messo nel mirino le sedi
Si cambia La sede di Tavagnacco
di Hypo Alpe-Adria Bank
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e Considerazioni finali di Mario Draghi contengono
proposte importanti per rendere più efficiente il paese ed iniziare ad avere una speranza di crescita. Purtroppo manca un'analisi della ragione fondamentale della
stagnazione e manca di conseguenza la proposta più importante: la riduzione progressiva, sistematica e sostanziale del
settore pubblico.
E' giusto dire che il sistema produttivo italiano ha perso
competitività, ma dove? Non nelle imprese che operano in
settori in concorrenza e che quindi devono aumentare la
produttività ogni anno di almeno il 2%, pena il fallimento. E
lo fanno con investimenti, informatizzazione, outsourcing,
sistemi incentivanti, trasferimento di produzioni in Paesi a
basso costo. È il settore pubblico che ignora cosa sia la produttività, e purtroppo le persone che direttamente o indirettamente lavorano per il pubblico sono ormai il 50%. Con il
50% del paese esentato da migliorare la produttività, il resto non può compensare ed il paese quindi non cresce.
Nel settore privato è ovvio che se oggi si fattura 100 con
100 dipendenti, l'anno prossimo ce ne dovranno essere in
organico meno di 98. Nel settore pubblico invece sembra
normale che la «pianta organica» di ieri sia quella di domani: il concetto che gli occupati ed il loro costo debba e possa diminuire ogni anno non sfiora alcun politico o amministratore. C'è l'ipocrisia di definire ogni attività come un servizio al cittadino, indipendentemente dal fatto che il cittadino la richieda o dal suo costo. Essendo inoltre il settore pubblico inefficiente, e non essendo mai stato sottoposto alle
cure manageriali tipiche di un’azienda, il potenziale di riduzione dei costi è molto superiore al 2% l'anno. Tra l'altro è
l'unico settore che nel decennio ha aumentato gli stipendi
reali, e quindi ha un enorme potenziale di risparmio.
Il modo in cui viene costruito il Pil è differente da quello
del conto economico di un'azienda; il Pil è essenzialmente
il fatturato, che può esser aumentato per esempio importando immigrati (che spendono sul territorio nazionale) o
facendo lavorare dipendenti pubblici inutili. E non è previsto un modo per contabilizzare i costi sociali che sovente
sono superiori ai benefici: è l'equivalente di aumentare il
fatturato in perdita. Fatto sta che la spesa pubblica non genera un guadagno di produttività da spendere in attività
che possano generare maggiori «fatturati». C'è una bella differenza fra fare una centrale elettrica rispetto a occupare
dei forestali per evitare che s’incendino i boschi; a parità di
spesa, entrambe danno lo stesso contributo al Pil. Se nel
settore pubblico non
si riuscirà a ridurre costantemente la spesa
Niente crescita
e indirizzarla verso investimenti produttivi,
senza riduzioni
non c'è modo che il Pil
cresca. Il fatturato di
progressive e
cresce, a
sistematiche del un’azienda
parità di occupati, solo
in passato sono stasettore pubblico se
ti fatti investimenti, e
lo stesso ragionamento vale per il settore pubblico.
Per avere riduzioni di costo durevoli, e poter quindi contare su un surplus da destinare agli investimenti, occorre
procedere con metodo: creare competitività fra unità che
fanno le stesse cose, creare incentivi per ridurre i costi, licenziare i capi che non sono capaci di aumentare la produttività, cambiare le procedure per renderle informatizzabili,
esternalizzare, sburocratizzare e soprattutto rinunciare a fare certe attività che non servono quasi a niente. Migliorare
l'efficienza è un'attività di dettaglio che richiede competenza, perseveranza, risorse umane, coordinamento e controllo.
Un meccanismo di crescita per il paese potrà innescarsi
solo dopo che centinaia di migliaia di posti di lavoro del
settore pubblico saranno annullati e lo stesso numero di
persone sarà implicitamente «trasferito» al settore privato;
non c'è niente di più pernicioso che essendo difficile creare
occupazione nel settore privato per intanto la si crea nel
pubblico. Occorrerà inoltre che il pubblico impari a dedicare una quota crescente della spesa a investimenti effettivamente produttivi. Tutto ciò non può esser fatto in un giorno e si potrà fare solo evitando di rimpiazzare chi va in pensione. Come ha ben stigmatizzato il Governatore, nello stesso tempo occorre recuperare una risorsa importante e cioè
l'occupazione femminile, che in Italia ha percentuali molto
inferiori a quella di altri paesi sviluppati.
Speriamo ora che il governo si metta davvero al lavoro;
ma si vede già il tentativo di esorcizzare i «tagli lineari» in
favore di metodologie più ragionate per ritardare l'impopolarità. In azienda, quando si vuole cambiare rotta, si inizia
sempre con tagli lineari; si scopre che non succede niente
di catastrofale e si prepara l'ambiente a recepire poi gli approcci più ragionati al miglioramento di produttività. Si vedono anche i cori generalizzati del «abbiamo già dato» o
del «da noi le condizioni sono differenti» e i trucchetti soliti,
quali trasferimento di dipendenti pubblici diretti alle municipalizzate che sono più al riparo di impietosi confronti di
efficienza. Se metteranno uno che ci sa fare, per esempio
Enrico Bondi, al progetto di riduzione della invadenza e del
costo di tutto il settore pubblico allora qualche speranza ci
potrà essere.
ha giudicato Mussari, ma il
decreto è stato contestato
e banche? «Sono
da consumatori e aziende
imprese. Devono
per due norme: l’aumento
Un conto
poter remunerare
del tasso di usura e la reinè eliminare
il proprio capitale,
troduzione del diritto, per
in maniera trasparente e
le banche, di cambiare in
le storture,
lecita». E se non è dalle facorsa le condizioni alle imun conto è
miglie o dalle aziende che
prese (lo «ius variandi»,
possono ottenere ricavi,
blindato dai decreti Bersaandare oltre.
«allora dovranno orientarni). Emma Marcegaglia,
Se lo fai, metti
si verso altri modelli di bupresidente di Confindusiness : per esempio, i prostria, ha chiesto che il dein crisi il sistema
dotti finanziari, come avcreto sia cambiato là dove
economico
viene all’estero».
consente alle banche «di
Giuseppe Mussari, premodificare unilateralmensidente dell’Abi e del Monte i tassi e le condizioni apte dei Paschi di Siena —
plicati sui mutui». E Robernonché da un anno indito Zuccato, presidente di
retto produttore, attraverConfindustria Vicenza, ha
so Mps Tenimenti, del
parlato di «peggioramento
Chianti 1472 (la data di nadei rapporti banca-imprescita del Monte) — risponsa». Come finirà?
Sull’usura sembra non
de così a chi gli chiede peresserci mediazione. È vero
ché le commissioni bancache Mussari è anche l’antirie in Italia continuino a
banchiere che rivendica
crescere. L’abbiamo income propria idea il tetto
contrato dopo che il goveragli stipendi dei banchieri
natore della Banca d’Italia
stessi, invocato da Draghi;
Mario Draghi, martedì
ma su questo tema ha
scorso, ha detto, nelle sue
un’opinione da banchiere
«Considerazioni finali»,
con la B maiuscola: per lui
che il rafforzamento del
aumentare il tasso d’usura
Banchiere Giuseppe Mussari, presidente dell’Abi e del Monte dei Paschi di Siena
capitale delle banche non
significa semplicemente
si tradurrà «in un innalza«Non riusciamo a dare è in corso la revisione di remunerare il maggior rimento dei costi per la re a far crescere i volumi,
Patti chiari, il consorzio schio, cioè consentire alle
clientela», ma in un «effet- cioè il numero di clienti. conto della complessità
che c’è dietro lavori appa- dell’Abi nato per portare banche di prestare denaro
to netto positivo sull’eco- Strada difficile.
Dal bonifico al prelievo rentemente anche sempli- trasparenza che con il suo a più imprese. Sullo «ius
nomia».
Proprio oggi si riunisce di contante allo sportello, i ci, come un bonifico — di- motore di ricerca consen- variandi», invece, è in avl’assemblea dei soci del costi delle principali opera- ce Mussari, che sta proce- te di confrontare i prezzi vio una trattativa con Condei conti correnti. L’inten- findustria, per trovare una
Montepaschi che dovrà zioni sono aumentati in dendo alla semplificaziodeliberare — dopo Intesa media del 12,4% in un an- ne degli estratti conto e sul zione è procedere a una soluzione a metà strada.
Comunque vada, l’imSanpaolo, Banco Popola- no nelle prime sei banche, tema del «conto corrente sua «ottimizzazione».
pressione è
Che signifiha documentafacile» ha firmato l’accorre e Ubi Banca
che le «lenzuoto Corriere Eco- do Abi-consumatori il me- ca? Per ora, ta— l’atteso audi Bersanomia il mese se scorso —. E nemmeno gli ai costi exmento di capiI costi
La soglia late»
ni saranno sotscorso. E Mps del fatto che sbagliamo po- tra (in linea
tale da quasi
to tiro. Perché
è fra le più ca- chissimo: il rapporto fra le con la riduzio2,5 miliardi.
«un conto è elire.
operazioni giornaliere e il ne del debito
Dovrebbe parminare le storPer i consu- numero di reclami è molto condotta da
tire alla fine di
ture, un conto
m a t o r i u n o basso». Anche sugli au- M u s s a r i i n
giugno, chiuè andare oltre
scandalo. Il menti delle commissioni
Abi) e, sopratdere entro lu— dice Mussapresidente del- bancarie per Internet (ieri tutto, farvi adeglio e servirà a
ri —. Se lo fai,
rimborsare al
l’Abi ritiene in- le operazioni erano tutte r i r e t u t t e l e
metti in crisi
Tesoro il mi- È l’aumento annuo
vece che sia gratis, ora non più: il boni- banche. Quali È il tasso di usura
liardo e 900 delle commissioni
non solo un
normale e do- fico online , per esempio, saranno gli ef- più alto, quello per
milioni ottenu- dei conti correnti
modello di
veroso, per le può toccare gli 1,25 euro) fetti sui clienti, le carte revolving
to con i Treazienda, ma anbanche priva- la linea è la medesima: si vedrà.
monti bond.
che un sistema
te, accrescere quello online è un servizio
Per sostenerlo, la Fonda- anche i ricavi da clientela. al cliente, è normale che si Il fronte
economico. Chi le finanzia
Il punto è che l’Abi ha allora, le imprese?». Certo,
zione Mps, primo azioni- E se prelevare i propri sol- cominci a pagarlo. Del resta della banca, ha vendu- di allo sportello in filiale sto, è l’opinione dei ban- un fronte aperto anche con in passato ci sono stati deto giovedì scorso circa il costa fino a 3 euro o per chieri, se ci fosse un «car- gli imprenditori, dopo il va- gli eccessi, che non vanno
6% delle azioni, riducen- un bonifico se ne spendo- tello», l’Antitrust sarebbe ro governativo del Decreto ripetuti. Ed è questo è ciò
do la propria quota, fra or- no anche otto è perché, al già intervenuta.
sviluppo, in vigore dal 14 che Mussari dirà, probabildinarie e privilegiate, po- di là delle politiche di prezIl tema del rapporto ban- maggio. «Un contributo im- mente, all’assemblea delco sopra il 50%. L’effetto è zo di ciascuna banca, «die- che-clienti resta però cal- portante per rilanciare la l’Abi il mese prossimo.
stato una perdita in Borsa tro c’è del lavoro».
do, anche per una novità: crescita del Paese», così lo
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del 7,6% per il titolo: reazione che, per il vertice
della banca, andava messa in conto.
DI ALESSANDRA PUATO
Gli aumenti
La pagine mancanti
della relazione di Draghi
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