CUCÙ … SETTETEEEE!!!!

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CUCÙ … SETTETEEEE!!!!
M a j o r a n a ; a . s. 11/12 _ n ov emb r e_ L a r ed a z io n e si r iun isc e il l un ed ì d a l le 14. 30 a lle 16 . 0 0 _ sp i c ileg io @ ma j o r a n a t o r in o . it
CUCÙ … SETTETEEEE!!!!
“Signorina Vallone…”
“Ma non lo vede che sono impegnata?”
“Mi scusi, è che la vogliono al telefono… Dicono di essere quelli dello
Spicilegio!”
“Ma cosa vogliono ancora da me?”
“Pronto?”
“Annaaaa la prima paginaaaaaaaaaaa!”
… E quindi … cucù … Setteteeeee!!! Eccomi qua! Questa è la mia prerogativa: esserci sempre, anche quando non c’entro nulla. Il punto è che
quando cerco di rimanere in disparte c’è sempre qualcosa o qualcuno
che mi fa tornare in mezzo a cose con cui non dovrei avere più a che
fare. E quindi non prendetevela con me va bene?! Ecco, che sia chiaro.
Ma dato che ormai sono in ballo devo ballare . Voglio fare una cosa che
non ho mai fatto in tutta la mia carriera da giornalista scolastica, e cioè
fare un vero e proprio appello qui sopra, su questa prima pagina, soprattutto ai ragazzi di prima: Vi prego, se avete un’oretta libera nella settimana, dedicatela allo Spicilegio. Anche se siete convinti di non saper
scrivere, anche se scrivere vi fa schifo (il che ci può anche stare), anche
se non siete socievoli, anche se non vi piace vedere la vostra scuola per
più di cinque ore, io ve lo posso garantire: lo Spicilegio è tutta un’altra
cosa, è un mondo a sé, e nonostante ci si ritrovi tra persone della stessa
scuola dentro la scuola, dopo cinque anni posso dire che in questo tipo
di redazione non ci si sente a scuola. Figuriamoci se ci sarei rimasta
cinque anni altrimenti! Io! Ma mi avete vista?! No, voi di prima non mi
avete mai visto. Forse è meglio così. Vi assicuro però, che se mi vedreste mi credereste. Lo Spicilegio, è l’ancora di salvezza dopo cinque ore
deterioranti (ormai posso usare tutti gli aggettivi che voglio! Pappappero!), è il divertimento dentro scuola (mai provato eh?), è la pinzatrice che ti fa venire la tendinite, è la musica a palla mentre i fogli passano dalle mani di uno per arrivare a quelle dell’altro. Lo
Spicilegio è la fantasia, è l’ironia, è la professoressa Martini che porta i cioccolatini, è il caldo del
laboratorio di informatica anche a Dicembre, è il pettegolezzo sempre pronto, è il pranzo da
Gianni, è la possibilità di essere in pochi ma buoni, è la serenità costante. Questo mi ricorderò
sempre dello Spicilegio: la serenità costante. E vi consiglio di cominciare da subito, perché la redazione che io ho appena dovuto lasciare è composta dalle persone con più senso dell’umorismo
presenti sulla terra. Se volete una piiiccooliiissima prova di cosa sia lo Spicilegio la troverete qui,
in questo numero: articoli di ogni genere e tipo, intervista ai rappresentanti di istituto (così mi è
stato detto, io non ho idea di chi siano, comunque auguri!), intervista doppia ai professori (questa
è una delle tante cose per cui vale la pena fare lo Spicilegio)… E TANTO TANTO ALTRO ANCORA! Comunque loro non lo sanno, loro della redazione intendo, sì la redazione dove c’ero anch’io
fino all’anno scorso, loro non lo sanno. Pensano di avermi scomodata in una giornata di universit{
e studio, pensano che io stia qui a sbruffare a dire: “sti qui non sanno fare niente senza di me!” E
invece no, non è così. Non sanno che in realt{ per me questa è un’occasione bellissima per poterli
ringraziare. Innanzitutto vorrei comunicargli che sono onorata di aver ricevuto il loro invito (anche
se dal tono disperato!) a partecipare a questo numero del giornalino nonostante io ne sia ormai
fuori, e poi vorrei ringraziarli infinitamente per la sorpresina con regalo che ho ricevuto a Giugno.
Davvero grazie mille, è stato uno dei regali più significativi che io abbia mai ricevuto, ogni tanto
quando mi mancate lo sfoglio! Per concludere auguro a tutta la scuola di trascorrere un buon
anno scolastico, in particolare ai miei cari giornalisti, e ancora più in particolare a Silvia, la nostra
cara grafica, che quest’anno ha la… la… MATURITA’!
Un abbraccio a tutti e buona lettura!
Anna
Speciale elezioni!
Perché sono un megalomane egocentrico! Per quanto riguarda la lista
cercare di migliorare e di rendere più
fattibili le proposte degli anni precedenti, tutto con una base di informazione generale.
MARTINEZ BEAS Fabrizio
FIORITO Lorenzo
Ottima domanda. Forse la (a volte troppa) Ho deciso di candidarmi perché non
voglia di mettermi in gioco ha fatto la sua
mi piaceva sentir parlare male della
buona parte. Diciamo che questa candidatura ha alle spalle l’intento di portare una scuola, soprattutto da gente che non
ventata di piccole ma sostanziali novità la conosce appieno. Dal momento
all’interno della scuola. Sin dall’anno scorso però che nella scuola ci sono dei proavevo quest’idea in testa e finalmente blemi mi sono sentito spinto a interquest’anno c’erano le carte giuste ed è anvenire in qualche modo. Per questo
data!Sostanzialmente ciò che si trova alla
base della presentazione della lista sta pro- in lista ho cercato delle persone uprio nel nome. “Stay Tuned, Stay Majo!” gualmente disposte a cambiare e se
mira a creare una forte collaborazione tra possibile migliorare le cose. La mia
noi studenti cercando di “tirare in mezzo” idea di fondo per il raggiungimento
anche i professori. Rimanere sintonizzati è di questo scopo era quello di creare
ciò a cui abbiamo puntato sin dall’inizio.
una collaborazione tra tecnico e
“Stay Majo!” punta a ricordare il fatto che il
nostro Majorana è formato da due sezioni scientifico, anche se poi non sono
che possono benissimo diventare una real- riuscito direttamente ad attuarla.
t{ unica con l’aiuto di entrambe le parti.
Come lista non abbiamo cercato di proporre qualcosa di 1. Perché hai deciso
sconvolgente o rivoluzionario di candidarti? Quale
ma di utilizzare al meglio ciò
che è gi{ presente all’interno idea di fondo ti ha
spinto a creare la
Loading...
della scuola ed è a nostra disposizione.
lista?
MIGLIACCIO Fabio
TERRAGNI Enrico
Dopo la lettera della rappresentante uscente, Viviana, dedichiamo queste pagine
alla consueta intervista ai nuovi rappresentanti eletti, nella speranza di conoscerli
un po’ meglio e di aprire bene l’anno che ci aspetta.
TERRAGNI Enrico
Stiamo già collaborando (direi anche
in modo soddisfacente) specialmente
con i due rappresentanti dello scientifico; con Fabrizio è un po’ più difficile, ma sono fiducioso che in breve
troveremo il modo di appianare tutte
le difficoltà. In ogni caso la collaborazione finora ha portato buoni risultati, ad esempio il primo “collettivo
Majorana” si è gi{ tenuto; anche la
manifestazione del 04/11 è stata simbolo di una buona collaborazione: noi
rappresentanti abbiamo partecipato
tutti. Inoltre il 09/11 si è tenuta una
riunione relativa a proposte per la
scuola con il tecnico Riccardo. Sono
tutte iniziative nate dalla collaborazione di cui vado molto fiero!
MIGLIACCIO Fabio
Fortunatamente durante le varie
giornate di presentazione delle liste
si è creato un ottimo clima all’interno
del quale è stato possibile confrontarsi ed in qualche modo, già allora,
di collaborare. Cercheremo vari punti
d’incontro senza calpestarci i piedi,
questo assolutamente. Se parliamo
di co-operazione e di comunicazione,
tutto questo deve innanzitutto partire da noi.
Abbiamo auto la fortuna
di essere amici anche
prima delle elezioni di
conseguenza la comunicazione tra
noi quattro è facilitata dal rapporto
che ci unisce; inoltre i punti delle diverse liste non erano molto diversi
tra di loro e questo sicuramente sarà
un’ ulteriore semplificazione nel momento della collaborazione.
MARTINEZ BEAS Fabrizio
FIORITO Lorenzo
2. Come intendi
collaborare con gli
altri rappresentanti Loading...
eletti?
TERRAGNI Enrico
Decisamente sì! È molto importante
che le due parti “costituenti” della
scuola collaborino. Credo che i migliori risultati si ottengano quando i
professori comprendono le necessità
degli studenti e gli studenti quelle dei
professori, senza che gli uni sottovalutino quelle degli altri. Una volta
chiarite quali sono le esigenze si può
creare una collaborazione molto positiva per la scuola.
MIGLIACCIO Fabio
Ne sono fermamente convinto.
Com’è gi{..? “L’unione fa la forza”? In
questo caso direi che è ciò che fa per
noi. Non c’è problema che riguardi gli
insegnanti che non ricada su di noi e
viceversa. Un costante tenersi aggiornati tra le due parti è quello di cui
c’è bisogno per fare bene durante
quest’anno scolastico e in futuro.
Vedere gli insegnanti come “il nemico” diciamo che è sostanzialmente
sbagliato.
Certamente poiché le
lacune conoscitive riguardanti le leggi di noi studenti possono essere colmate dagli
insegnanti e tramite un processo
inverso noi studenti possiamo rendere più partecipi gli insegnanti alle
problematiche di cui prima erano
ignari
MARTINEZ BEAS Fabrizio
FIORITO Lorenzo
3. Credi che la collaborazione tra professori e studenti
possa migliorare la .Loading...
scuola?
TERRAGNI Enrico
Al momento la partecipazione è ancora scarsa, ma sono sicuro che facendo un po’ di pubblicit{, nel senso
di informare gli studenti, potrà aumentare. Spesso i ragazzi non partecipano perché non sanno che cosa
succede o non sanno che cosa possono fare in qualità di studenti, per questo con mezzi come il Collettivo (a cui
l’ultima volta hanno partecipato 30
persone!!!)
si
può
divulgare
l’informazione, lasciando la scelta di
come agire ai singoli studenti.
4. Ritieni che ci sia
un’adeguata partecipazione studentesca?
Cosa hai in mente per
ottenere un maggiore
coinvolgimento?
FIORITO Lorenzo
Loading...
MARTINEZ BEAS Fabrizio
No. Il coinvolgimento si
può ottenere soltanto
tramite un’informazione
che part dal semplice
passaparola, alle circolari fino al social network.
MIGLIACCIO Fabio
“No”, purtroppo, o meglio.. Una parte della scuola è sempre stata attiva
negli ultimi anni, ma i numeri sono
piccoli rispetto a quanto pensiamo di
poter fare. Posso dire che in qualche
modo, sin dai primi giorni, ci siamo
mobilitati per far sì che la partecipazione a comitati e collettivi fosse ragionevole e così abbiamo intenzione
di continuare per tutto l’anno scolastico.
TERRAGNI Enrico
Sì, perché no?! C’è da dire che comunque noi rappresentanti siamo
disponibili anche di persona per rispondere ad eventuali domande da
parte degli altri studenti, però per i
più timidi una rubrica sul giornalino
potrebbe essere una buona soluzione. Inoltre si potrebbero pubblicare
dei resoconti relativi a consigli
d’istituto e simili, così da espandere
maggiormente l’informazione.
Sono sicuro di sì: naturalmente quattro persone non possono essere in grado di assicurarsi che tutti gli studenti dell’istituto
siano a conoscenza di eventi interni
ed esterni alla scuola.
Loading...
MARTINEZ BEAS Fabrizio
FIORITO Lorenzo
5.Ritieni che il giornalino potrebbe essere un
buon mezzo di collegamento tra studenti e
rappresentanti, magari
con la creazione di una
rubrica apposita?
MIGLIACCIO Fabio
Una parte del programma della nostra lista riguardava proprio il giornalino scolastico ed il suo forte potenziale. “Sfruttare al meglio ciò che è
gi{ a nostra disposizione”.. Credo
proprio che inserire una rubrica che
mantenga aggiornata la componente
studentesca su quanto detto durante
le sedute dei vari comitati e dei consigli sia ottimo per far sì che le notizie
girino in maniera regolare. Maggiore
è l’informazione, maggiore dovrebbe
essere la presenza ai comitati ed ai
vari incontri. È un modo in più per
stare al passo e diciamo che in questo
momento al Majo ce n’è bisogno ed i
presupposti sono decisamente buoni!
Cotty e Silvia
Patrizia TARASCO
DOMANDE
Paolo BALBO
Mi piacciono i ragazzi e
questo mestiere mi concede tempo per la famiglia
Perché ha deciso di
insegnare?
Mi piace stare coi giovani
Quest’anno
Quando è arrivato al Majo?
1983
Non ho un soprannome
Soprannome per gli amici
Non ne ho
Qualche volta
Da studente copiava?
Si si, ovvio
No
Mai stato bocciato?
No
Matematica
Materia odiata da studente?
Latino
Italiano
Materia preferita?
Filosofia
Str***o
Parolaccia più detta?
Ca**o
Assolutamente contraria
Legalizzazione delle droghe
leggere?
Favorevole
Nulla perché non condivido
Dica qualcosa di sinistra…
Più lavoro
Non condivido
neanche questo
...e qualcosa di destra
Non so dire cose di destra
16 anni
Primo appuntamento all’età
di...?
16 anni
Poco
Quanto è durata?
Una settimana
Vino
Vino, birra o coca-cola?
Vino
Sposata con due figli maschi
Fidanzato, sposato, figli?
Sposato una figlia
Sì
È bravo a cucinare?
Si
Risotti
Il suo piatto migliore?
Risotto ai funghi
Bene
E a stirare le camicie come se
la cava?
Non lo faccio
Dipingo e canto
Hobby?
Pallacanestro
Pittura
La sua passione?
Camminare
Blu
Colore preferito?
Blu
Ascolto poca musica
Tipo di musica ascoltata?
Rock, country, folk
Film di avventura e di
azione stile USA
Film preferito?
“Momenti di gloria”
Precisi nelle consegne
Visti dalla cattedra gli
studenti dovrebbero essere
più...?
Non sono in cattedra
Cercare di capire l’allievo
La miglior qualità di un
Insegnante?
L’onest{
Che gli ex allievi mi
vengano a trovare
La più grande soddisfazione
della sua carriera
La prossima
Quando non c’è più rispetto
E la delusione?
Non ne ho
Cellulare, barrette energetiche, scarpe comode
Tre cose da mettere nel suo
kit di sopravvivenza
Cd di Bob Dylan, un libro,
un pacchetto di sigarette
La doccia con calma e poi
vado a messa
Cosa fa la domenica mattina?
Porto il cane al Ruffini
Cena da amici o leggo un
libro o guardo la TV
E il sabato sera?
Vedo partite di
pallacanestro
Nel giurassico
Ultima manifestazione?
1°maggio 2009
Branduardi nel 1980
L’ultimo concerto a cui è
andato/a?
Guccini 2010
Sub
Il suo sport
Pallacanestro
Baglioni
Il cantante per cui avrebbe
fatto follie da adolescente
John Lennon
Gianni Morandi,
Alain Delon
Che poster aveva nella sua
camera?
Bob Dylan
Australia 2009
La vacanza che ricorda con
più emozione
Mosca, San Pietroburgo
2010
Si
Se pensa a se stessa si piace?
No
Lu e Eva
ADK_theatre in!
Nella settimana dal 10 al 17 ottobre le classi 2^C e 5^B, accompagnate dai professori Ariano, Mincotti e Leoni, hanno partecipato al progetto teatrale
offerto dall’ADK di Ulm, in Germania. Il progetto era finalizzato alla
partecipazione all’ International
theatre festival!; per questo motivo oltre alle due classi del Majorana, hanno partecipato: un gruppo
piuttosto numeroso di ragazzi tedeschi e un gruppo di rumeni. Lingua dominante? L’inglese!!! Era
l’unico modo di comunicare, anche
L’edificio centrale dell’ADK
nelle famiglie da cui gli studenti
erano ospitati. È stato stupefacente osservare come sia possibile sviluppare due
spettacoli teatrali in una settimana, coinvolgendo 103 persone provenienti da nazionalità diverse!!! A dimostrazione del fatto che se si vuole si possono abbattere
tutte le “barriere” ed ottenere, collaborando, un risultato meraviglioso! Prima della partenza eravamo tutti un po’ perplessi circa questo progetto:c’era chi aveva
paura per la timidezza, chi per il clima, chi per la diversa cultura...ma alla fine siamo rimasti tutti molto soddisfatti! Sicuramente una cosa che abbiamo imparato
grazie a questo progetto è che è molto importante essere se stessi, ma sentire il
gruppo [credo che sia stata una delle frasi più pronunciate nella settimana di lavoro “feel the group!” xD]. Inutile dire che ci
siamo divertiti moltissimo, che abbiamo
conosciuto tante splendide persone perché le parole non basterebbero a descrivere tutto! Ci sono state diverse situazioni
comiche, ma anche momenti molto seri...si può affermare che in questo caso si è
trattato veramente di un viaggio di istruzione perché si sono coniugati perfettamente lavoro e svago. Probabilmente i più
L’intero gruppo dei ragazzi
curiosi vorranno sapere qualcosa dello
spettacolo che è stato realizzato, e per questo è con grande piacere (si fa per dire
xD) che annunciamo che prossimamente verrà proiettato a scuola il video dello
spettacolo, o almeno così ci era stato detto xD! Concludo quindi lasciandovi
nell’attesa….suspense =).
Silvia
Une semaine à Salon!
Nella settimana dal 24 settembre al 01 ottobre, alcuni studenti delle classi di bilinguismo hanno partecipato alla seconda parte di uno scambio interculturale con dei ragazzi
francesi, così abbiamo “incastrato” la gentilissima Elisa di 3^A perché ci raccontasse
come si è svolta questa settimana. Quindi (ringraziandola per il contributo) vi lasciamo
alla lettura del suo JOURNAL DE VOYAGE!!!! Ah, è in francese, ovviamente =)!
Et nous voilà, après un voyage qui est duré 6 heures, finalement, à Salon à la place Morgan où nous cherchons et trouvons sans difficulté nos correspondants. Nous nous séparons pour passer le weekend chez nos familles: on se reverra lundi!
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Salve Majorana! La redazione è lieta di annunciare l'inserimento
di una nuova rubrica all'interno dello Spicilegio! In questo spazio i
rappresentanti di istituto si impegneranno ad informare tutti gli
studenti dei più importanti eventi interni ed esterni alla scuola
(consigli d'istituto, collettivi, manifestazioni, cortei...) così da rendere possibile una maggiore partecipazione e coinvolgimento da
parte di chiunque fosse interessato. Le segnalazioni verranno
pubblicate ad ogni uscita del giornalino in riferimento al mese
seguente fino al numero successivo. Speriamo quindi vi possa essere d'aiuto per seguire tutte queste iniziative!
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Sempre 22 novembre 2011
Olimpiadi di Matematica o.O Oddio!!!!
“Tanto per fare poesia,
una sola cosa è necessaria: tutto!”
[Roberto Benigni]
Quando deciderai che io valgo ben poco
e guarderai con disprezzo ciò che io sono,
combatterò dalla tua parte, contro me stesso,
e dirò che hai ragione, anche se mi tradisci:
ben conoscendo la mia debolezza,
posso imbastire a tuo favore una storia
di colpe segrete di cui sarei macchiato,
cosicché nel perdermi tu risulti onesto.
In tal modo sarò anch’io vincitore:
volgendo a tuo favore ogni amoroso pensiero
mi infliggerò da me quelle ferite
che ti fanno piacere--e quindi mi piacciono due volte.
Tale è il mio amore, così tanto ti appartengo,
che per il tuo bene mi accollerò ogni male.
[Sonetto n° 84_William Shakespeare]
L'amicizia è un'anima sola che vive in due corpi.
[Aristotele]
Michel Marini è un semplice ragazzino francese del dopoguerra. Invece di studiare, spesso, va al Balto senza farsi
INCORREGGIBILI OTTIMISTI scoprire dalla madre, Hélène Delaunay, molto severa e
Autore: J.M Guenassia rispettosa delle norme di comportamento. Il padre, al conEditore: Salani
trario, è un uomo simpatico, affabile e molto alla mano: si
chiama Paul Marini e il cognome tradisce palesemente l'origine italiana della famiglia paterna, benché nè Michel, nè
Paul ci siano mai stati, se non per brevi soggiorni. Ma torniamo al Balto. Si tratta di un
comunissimo bar popolato da comunissime persone. Michel è un campione di calciobalilla, un vero portento, e insieme al suo amico Nicolas riesce a stravincere partite su
partite consecutivamente, sempre se non si mette in mezzo il rockettaro Samy. Basta
un giorno senza spiccioli per giocare che l'attenzione si sposta su una porta, che Michel
aveva visto più volte essere aperta, ma al cui interno non si era mai inoltrato. Superata
quella soglia, farà la conoscenza di moltissimi individui, tutti accomunati da un passato
difficile da dimenticare. Per non pensare a ciò che si sono lasciati alle spalle, Igor, Leonid, Werner e tanti altri ancora, decidono di metter su il "Club degli incorreggibili ottimisti", in cui, da mattino a sera, non si fa altro che... (credevate davvero che ve lo dicessi?
XD). Quello che affascina, e rende unico questo romanzo, è il ritratto perfetto di cinque
anni di storia (1959-1964) senza essere noiosi o scontati. L'arco temporale viene ampliato dalle storie di questi uomini che, nella loro vita, ne hanno passate di cotte e di crude.
Una lettura scorrevole che travolge e avvolge il lettore tra liti, ricordi, guerre, grandi
magazzini, fotografie, tesi d'università, amore e dolore
Marco
IL CLUB DEGLI
ASSASSIN’S CREED REVELATIONS Avevano detto che sarebbe stato a
Roma che avremmo visto Ezio Auditore da Firenze per l’ultima volta dopo aver creato la sua setta di assassini e
aver fermato Cesare Borgia.Invece ecco che troviamo Ezio ormai
cinquantunenne che approda a Costantinopoli per cercare l’antica biblioteca di Altair,
nascosta non si sa dove a Costantinopoli e che contiene tutto il sapere dell’antico maestro assassino. La strada non sarà facile, riuscirà il fiorentino ? Scopritelo nel nuovo
Assassin’s Creed Revelations , uscito il 15 novembre. Le novit{ tecniche del gioco sono
sostanzialmente la lama uncinata e le bombe: la prima come dice il nome è una lama a
forma di uncino che permetterà scalate prima impossibili, salverà Ezio da certe cadute
vertiginose permettendogli a afferrare qualche piccolo appigli , gli permetterà di usare
delle teleferiche per spostarsi velocemente e con essa compirà sempre più spettacolari
uccisioni delle guardie , o per stordirle scaraventandole a terra; le bombe invece sono
una innovazione totalmente inedita , non si avranno più soltanto i fumogeni, ma
un’ampia serie di bombe (esplosive , fumogene, distraenti , a scatto da usare come mine etc) che tu stesso/a creerai grazie a dei punti appostiti nella città e troverai i vari ingredienti in forzieri nella città stessa. Tutte le vecchie armi e le vecchie tecniche ci saranno ancora, così come ci sarà una modalità multiplayer con nuovi personaggi e nuove
modalità online. Come se non bastasse, in alcune parti del gioco vestirai di nuovo i panni di Altair, approfondendo la sua storia e aiutando a capire meglio il misterioso personaggio di Assassin’s creed 1. Molto altro ancora vi aspetta in Assassin’s Creed Revelations, quindi non esitate e compratelo, ci vedremo nel multiplayer se lo farete ;) . Altro
non posso dire ora tocca voi , e ricordate niente è reale tutto è lecito.
Mauro
Avete in mente la maieutica di Socrate? Quel metodo per il LA FELICITÀ DELLA DEMOquale, in poche parole, attraverso il dialogo vi è un arricchiCRAZIA. UN DIALOGO.
mento delle due parti interessate? Questo saggio sembra
Autore:E. Mauro
ricalcare questo modello nel confronto intellettuale fra due
G.Zagrebelsky
titani: il direttore de "la Repubblica" e l'ex presidente della
Editore:
Laterza
Corte Costituzionale, nonchè professore emerito dell'Università di Torino. Al centro del dialogo c'è Lei, la Democrazia. In un periodo caratterizzato da crisi di governo, defaults a ripetizione e spreads che
sembrano delle montagne russe (purtroppo con pochi tratti in discesa), il discorso
sull'importanza della democrazia è più che mai attuale. Bisogna capire che "il potere
del popolo" non consiste solo nell'andare a votare ogni 5 anni (almeno si spera) degli
emeriti sconosciuti, perchè la democrazia è anche altro. Come è spiegato nel capitolo
"Democrazia della vita quotidiana", essa è presente anche nelle azioni di tutti i giorni:
nel lavoro (vedi Pomigliano e Mirafiori), negli attentati violenti (tra cui il discutissimo
"caso Moro") e anche nei rapporti con la Chiesa. Ogni individuo non può perdere la possibilità di scelta, diritto che dovrebbe essere inviolabile, perchè altrimenti la democrazia rischia di diventare populismo. Ed ecco che entra in gioco anche la politica, fattore
che non va dimenticato nell'analisi dello Stato. E' esplicito il riferimento ad una persona
in particolare, la quale alla fine ha dovuto fare i conti con le sue scelte, ma il discorso è
ben più ampio, con il richiamo inevitabile al deficit democratico che sta causando una
lenta ma inesorabile patologia della democrazia. Tuttavia, non si deve perdere la speranza e bisogna credere nella bontà della democrazia, nella convinzione che sia ancora
una scelta che possa portare la felicità a chiunque voglia parteciparvi attivamente.
"Siano dunque benedette le difficoltà" concludono i due autori, ma solo "se lei si riesce
ad assumere non mestamente e passivamente come intralci, ma seriamente, anzi lietamente come sfide".
Marco
Anche in questo romanzo breve il protagonista, o meglio,
"la" protagonista, è una quattordicenne alla scoperta del
mondo che la circonda. Il suo nome è Yuko e, come è facilAutore: B. Yoshimoto mente intuibile, vive in Giappone insieme a sua madre.
Editore:
Feltrinelli
Figlia unica, ha paura che la lontananza del padre per motivi di lavoro possa portare al divorzio e di conseguenza incrinare lo splendido rapporto che ha con la madre. Yuko ha la
passione per il disegno e impiega la maggior parte del suo tempo libero in questa attività. Frequenta anche una scuola apposita, dove conosce Kyu, di cui si innamora follemente. Unico problema: lui ha il doppio dei suoi anni.
Direi che non mi inoltro ulteriormente nella trama, contando anche l'esiguità delle pagine di questo romanzo che può essere considerato quasi come una fiaba moderna. Infatti l'autrice, come in tutti i suoi libri, riesce a ricreare un'atmosfera che ha un qualcosa di
onirico, ovattato, pur rimanendo sempre ben salda alla realtà circostante. Inoltre, questo "primo amore", permette a Yuko di vedere tanti gnometti verdi, come delle fatine
che un momento ci sono e quello dopo scompaiono. Pensate un po' la sorpresa quando
scopre che non è l'unica che riesce a vederli...
Non sarà certamente il capolavoro del secolo, ma l'ultimo romanzo della Yoshimoto
pubblicato in Italia saprà regalare pace, speranza e serenità a tutti coloro che credono
che il mondo non sia fatto solo di cose materiali e tangibili, ma anche di eleMarco
menti invisibili, come la fantasia e l'amore.
HIGH AND DRY.
PRIMO AMORE
Zurigo, poco prima della grande guerra. Carl Gustav
Jung è un giovane e promettente medico che esercita la
sua professione in un ospedale psichiatrico. Alle sue
A DANGEROUS METHOD
cure viene affidata Sabina Spielman, un'ebrea russa
Regia: David Cronenberg
affetta da gravi crisi di quella che al tempo veniva chiaAttori: V. Mortensen,
mata "isteria" dovuti agli abusi subiti dal padre in tenera
K.Knightley, V.Cassel
età. Analizzando il suo caso, Jung si accorge del suo
straordinario talento nel campo dell'analisi psicologica
e le propone un posto al proprio fianco come assistente in alcuni esperimenti (tra cui
quello sulla moglie stessa di Jung, all'epoca incinta). Sabina comincia gradualmente a
guarire e, dopo poco tempo si iscrive alla Facoltà di Medicina, riportando risultati eccellenti. Frattanto, Jung, dopo avergli chiesto un colloquio, si reca a Vienna da Freud
col quale comincia un'intensa corrispondenza che si protrarrà per molti anni. L'anziano
medico è convinto di aver trovato un brillante successore, anche se fin dall'inizio Jung è
critico verso il totale razionalismo di Freud e la sua propensione a vedere ogni disturbo
come il sintomo di un problema sessuale. Poco dopo, Freud manda all'amico, perché
analizzi il suo caso e cerchi di guarirlo, Otto Gross, brillante analista che avrebbe potuto contendere a Jung il posto di delfino del loro comune maestro, se solo non fosse
stato dissoluto, nevrotico e dedito al bere. Prima di scappare dal sanatorio con la complicità di un'infermiera sedotta, Gross influenza Jung con i suoi discorsi sulla vanità
della monogamia e lo spinge a cedere alla seduzione di Sabina, nel frattempo divenuta
medico, che da sempre nutre una tormentosa passione nei confronti del suo medico e
salvatore. I due divengono amanti. Da questo punto in avanti lo sviluppo della storia si
basa sul turbolento rapporto fra i tre psicanalisti: dopo la scoperta dell'adulterio commesso da Jung, Freud inizia a perdere l'iniziale stima provata nei confronti del giovane
collega e Sabina prende le parti del più anziano dei due. L'amicizia e il successivo contrasto sono pretesto per l'illustrazione delle diverse teorie e dei diversi metodi adottati.
Cotty
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Dunque lettori...av
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un’occhiat
di pagina…=)
Dopo più di
due anni dal
loro debutto,
tornano sulla
scena mondiale i "Florence and the machine" con
un nuovo ed imperdibile album, Ceremonials. La loro prima produzione, Lungs, ha
riscosso giudizi positivi dalla critica e anche dal pubblico, portandoli alla vittoria
dei Brit Awards 2010 con la canzone
You've got the love, cover di Candi Staton
magistralmente reinterpretata dalla
band. Altri brani famosi tratti da Lungs
sono la spensierata Dog days are over,
l'indie-rock Kiss with a fist o la potente
Drumming song. Nel 2010 la band inglese
pubblica un nuovo brano, Heavy in your
arms, contenuto anche nella colonna sonora del film Eclipse. Questa canzone fa
da anello di congiunzione tra Lungs e Ceremonials in quanto vi è già presente il
germe di qualcosa di nuovo, di solenne.
Un ritmo più lento ma allo stesso tempo
più penetrante, incessante. Questa musicalità è alla base di Ceremonials, rilasciato
in Italia il 31 ottobre e ora disponibile anche in versione deluxe con quattro brani
aggiuntivi e alcune versioni acustiche
degli altri brani. L'album "standard" è
composto da 12 canzoni accomunate da
una sonorità difficile da catalogare in uno
dei generi tradizionali, un mix tra Adele e
Kate Bush, come afferma lo speaker radiofionico Alan Cross. Definire quest'album pop è riduttivo, rock impreciso, soul
fuorviante. Il genere più vicino è il baroque
rock, l'unione di tutti i generi sopra citati
con un tocco di musica classica e strumenti particolari come arpa e campane.
Tutti i brani hanno una forte connotazione suggestiva, effetto raggiunto anche
grazie alla ripetizione continua di parole e
suoni che gettano l'ascoltatore quasi in
uno stato ipnotico. Ne è un esempio
What the water gave me, singolo che ha
anticipato l'uscita dell'album iniziando ad
essere trasmesso già quest'estate. Il brano prende spunto dalla triste vicenda
dell'autrice Virginia Woolf, morta annegata, e dal dipinto di Frida Kahlo, con
l'intento di dare il senso di qualcosa di
travolgente, come è l'acqua. La cantante,
inoltre, spiega che la canzone parla anche
di bambini risucchiati dal mare e di padri
che tentano invano di salvarli. Da poco
uscito è il terzo estratto, No light, no light,
che è a mio dire il brano più rock dell'intero LP. Tema centrale è un amore finito, e
voi direte "sai che novità". Sono d'accordo anch'io, ma Florence Welch riesce ad
esprimere il dolore in una maniera tutta
sua, carica di energia da sfogare. Non è
un caso che la cantante, inizialmente,
volesse chiamare l'album Violence, non
inteso come forza bruta, ma come forti
emozioni. Lo stesso vale per il singolo
precedente, ovvero Shake it out, rilasciato
in autunno. Il video rappresenta un ballo
in maschera, che spiega il significato del
titolo dato all'album. Florence fa riferimento ad un video omonimo degli anni
'70 che rappresenta una scena molto simile. Il titolo le è subito entrato in testa ed è
perfettamente calzante con il significato
del CD in quanto afferma che cantare è
una sorta di esorcismo ed assoluzione, è
come uscire dal proprio corpo e mettere a
nudo la propria anima: insomma, delle
specie di cerimonie. Ecco spiegato il significato di Shake it out in cui la cantante parl
a di fantasmi e mostri terrificanti che la
tormentano. "It's hard to dance / with a
devil on your back / so shake him off",
ovvero "è difficile danzare / con un demone sulle spalle / quindi scuotilo via". La
traduzione italiana fa perdere tutta la
magia della canzone - un'atmosfera creata dai cori in sottofondo che ricordano i
canti gospel, un coro che risuona nella
testa - ma è indispensabile per spiegare
come non si debba soccombere davanti ai
dolori e alle difficoltà della vita. Bisogna
essere pronti a rialzarsi e a ballare; godere
così tanto della vita che ogni spettro verrà
spazzato via.
Marco
Il Natale sul palco del Carignano
L’indimenticabile opera umoristica di Eduardo De Filippo,
messa in scena per la prima volta il 25 Dicembre 1931 a Napoli, ritrova tutt’ora l’applauso caloroso del pubblico torinese (tra cui forte presenza del Majorana) al Teatro Carignano.
Dall’ 8 al 20 Novembre infatti è ritornata sul palco dello
storico teatro la bellissima commedia in dialetto napoletano, che racconta il dramma di una famiglia complessa nella
sua semplicità, tenuta insieme dalla pazienza di Luca Cupiello e dall’amore di Concetta per i figli, ma minacciata
dalle infinite incomprensioni, presentando diverse situazioni paradossalmente ambigue … alquanto divertenti!
I Cupiello si apprestano a festeggiare il natale in famiglia,
La locandina della
con Luca e Concetta, i figli Tommasino, Ninuccia e suo
rappresentazione del 1931
marito Nicola, lo zio Pasquale e, a sorpresa di tutti, Vittorio, l’amante di Ninuccia. Luca, uomo più che ozioso, con una passione maniacale per la
creazione del presepe, si vedrà causa e vittima della rottura fra la figlia e il genero, riuscendo nel contempo a smascherare il poco sopportato figlioletto, ladruncolo di professione, Tommasino. La sua povera anima dovrà anche sopportare le continue scaramucce tra suo fratello e lo stesso figlio, i quali non riescono a trovare pace nemmeno il giorno del santo Natale. Tra liti e svenimenti, ruberie e bugie, presepi, regali improvvisati e imprevisti molto
imprevisti, il natale con i Cupiello vi
terrà sicuramente incollati alle poltrone.
Finale da rivivere/rivedere, ma non
voglio dirvi di più! Voglio solo che
sappiate che il divertimento è una
costante che vi accompagnerà per
l’intero spettacolo, fatta eccezione
Gli attori in scena al Carignano
per quei momenti di incredibile pathos capace di tenervi col fiato sospeso, col cuore in fremito, nella speranza che il dramma possa trovare un suo lieto fine.
Sappi
La stagione delle manifestazioni
Come ogni anno la stagione delle manifestazioni è iniziata. Ad aprirla è stata quella del 7
ottobre, tenutasi nelle piazze delle principali citt{ italiane, contro i tagli all’istruzione
pubblica. C’era anche il nostro Majo seppur con un numero piuttosto basso di partecipanti, dovuto forse alla scarsa informazione. Il ritrovo era in Piazza Arbarello alle 9.00 e
da lì il corteo ha iniziato la manifestazione, autorizzata fino in Piazza Castello. Possiamo
dire che, salvo alcuni episodi di cui avremmo potuto fare anche a meno (come il lancio
di uova contro alcuni edifici pubblici), sia stata una manifestazione abbastanza tranquilla e pacifica. Prima del ’68, quando in Italia si è avuto il primo vero movimento studentesco, vi erano state solo mobilitazioni da parte di studenti universitari che però non avevano mai agito contro problemi relativi all’istruzione in generale, ma sempre su temi più
propriamente politici. Gli anni ’70 segnano quindi il vero inizio di tutta una serie di manifestazioni e movimenti studenteschi importanti, che partono aggregandosi ai movimenti delle classi operaie in lotta contro il sistema. Ritornando alle manifestazioni che
si stanno tenendo in questo periodo, abbiamo volontariamente deciso di non parlare
degli episodi di violenza che si sono verificati a Roma il 15 ottobre perché pensiamo che
siano state spese fin troppe parole. Vorremmo concludere scrivendovi le ultime frasi
dell’editoriale del direttore de “La stampa”, Mario Calabresi, sperando che vi possano
far riflettere: “Ragazzi, il futuro e' vostro se imparate subito a rifiutare la violenza, a non
tollerarla mai, a isolare chi la predica e la mette in atto, a denunciarla il giorno prima e
non quando ormai il corteo e' partito. Il futuro esiste se ve lo costruite con speranza e
tenacia e se non ve lo fate scippare da chi non crede in nulla.”
Eliana&Martina
Andiamo a caccia di cacciatori!
Partiamo con una citazione... “la caccia sarebbe uno sport bellissimo se anche gli animali avessero il fucile”. Sarebbe perfetto. Giochiamo alla pari no? Oppure, cacciatore, ti
piace vincere facile?? Ho sempre sentito le più svariate definizioni del termine caccia,
che partono da “gioco” fino a “sport” e le trovo tutte quante assolutamente incredibili.
Come definireste voi un’uccisione di un essere indifeso e, voglio sottolineare, di un essere vivente? Perché è questo che sono gli animali, vivi, proprio come me e voi.
Ragazzi, non siamo più nella preistoria quando l’uomo doveva cacciare per non lasciarci
le penne, perché all’epoca non esistevano i cosiddetti supermercati. Ora, non pensiamo
che il cacciatore sia una persona che non si può permettere la carne, perché non è assolutamente così. Sapete quanto costa un fucile? Fino a 1500 €, non considerando le cartucce e i vestiti (eh gi{, occorre persino l’abbigliamento adatto all’occasione!!) Noi cittadini torinesi e non solo ci siamo riuniti per manifestare il 19 Settembre, formando un
lunghissimo corteo che urlava slogan e agitava coloratissime bandiere. Neanche la
pioggia ci ha fermato! E perché proprio il 19 Settembre? Perché dal giorno seguente, è
ufficialmente aperta la stagione venatoria 2011/2012. E perché proprio a Torino? Perché
nel 2012 ci sar{ un Referendum regionale, per chiedere di ridurre l’attivit{ venatoria,
escludendo 25 specie dalla “lista nera” degli animali che possono essere cacciati, e per
eliminare l’uccisione di animali da parte di aziende private. Ecco quali sono le nostre
armi: le armi giuridiche. Se si raggiungesse il quorum, probabilmente, il Piemonte darebbe il via alla riduzione delle attività venatorie in tutta Italia.
No alla morte, SI’ ALLA VITA!
Eva :)
Caro Spicilegio,
Sono un’alunna del terzo anno, e mi sono infatuata di un ragazzo più
grande di me che fino a poco tempo fa veniva in questa scuola…
E’ il classico ragazzo attraente: occhi chiari, riccioli d’oro e fisico
d’atleta…Insomma, perfetto !
Non fosse per un PICCOLISSIMO problema… IL SUO CARATTERE ! E’ un Don
Giovanni !!! Sono ormai diversi mesi che gli vado dietro, e penso che questa
volta sia molto più di una semplice cotta, ma forse lui non sa nemmeno
che esisto…
A scuola era sempre circondato da ragazze, e alcuni miei amici che lo
conoscono mi hanno detto che diverse volte ha avuto due fidanzate contemporaneamente e che, quindi, non c’è da fidarsi.
Io, però, proprio non riesco a smettere di pensare a lui e continuo a credere che probabilmente, dopo tante avventure, io potrei essere la ragazza
giusta per fargli rimettere a posto la testa.
Come farmi notare? Come fargli capire che per me lui è importante?
E soprattutto, caro Spicilegio, cosa mi consigli di fare? Devo lasciar perdere
o no?
Grazie in anticipo, un saluto!
C.
Caro Spicilegio,
Mi chiamo V. e sto vivendo una situazione che mi lascia molto perplessa e
confusa: é da ormai sei mesi che sono felicemente fidanzata,ma circa un
mese fa ho conosciuto un ragazzo molto carino che si è dimostrato subito
interessato a me…In più,quella sera ero ad una festa e avevo alzato un po’
il gomito,ed in più ero arrabbiata col mio fidanzato il quale, nonostante la
distanza (abita fuori Torino),poco spesso si fa sentire…
Ebbene,quella sera non è successo niente fra me e quel ragazzo (si chiama
F.),però ci siamo scambiati i numeri e mi scrive praticamente ogni giorno
per chiedermi di uscire o semplicemente per chiacchierare.
Personalmente mi fa molto piacere,ma gli ho detto da subito che era meglio
rimanere amici…Anche se,devo ammetterlo,la seconda volta che ci siamo
visti,di nuovo ad una festa,e di nuovo sotto effetto dell’alcool, gli ho concesso un bacetto… Da quanto ho capito F. è il tipico donnaiolo, ma da come mi
dicono gli amici in comune, è veramente interessato a me e ci sta rimanendo molto male a causa della mia ambiguità. Io, invece, non so davvero cosa fare…sono veramente innamorata del mio fidanzato, ma dalla sera del
bacio penso spesso ad F. e anche se non voglio assolutamente rompere il fidanzamento mi sento a mio agio nell’immaginarmi accanto a lui… In
più,continua a mandarmi sempre messaggi…Vi prego,datemi un vostro parere! Un abbraccio
V.
Ciao Cara C.,
Abbiamo discusso della tua situazione in redazione, e la risposta unanime è stata… LASCIALO PERDERE!
Davvero, ci sono mooolti ragazzi migliori di lui, l’importante è non affliggersi e vedrai
che prima o poi troverai “quello giusto” senza aspettare e sperare che sia TU quella giusta per lui… Non è mai bene pensare di poter cambiare qualcuno, perché il più delle volte sprechiamo tempo e rimaniamo delusi.
Credimi, là fuori ci sarà sicuramente qualcuno che sa apprezzare il tuo animo gentile
senza ferire i tuoi sentimenti… E’ solo questione di tempo! 
Come molti dicono, è proprio quando smetti di cercare il principe azzurro, che lui si presenterà alla tua porta!
Animo!
P.s. Per il momento dedicati alle tue amicizie, e chissà, magari
qualche amico di amici… 
Un abbraccio!
Ciao cara V.
Ho spesso sentito parlare di situazioni analoghe alla tua…
Credimi,in questi casi è più saggio lasciar parlare il tempo,perché solo esso ti potr{ portare le risposte che cerchi…Ad ogni modo,mentre aspetti per chiarirti le idee,ti consiglio di porti delle domande che ti aiuteranno ad andare oltre le ragioni del cuore…
Questo ragazzo,F.,lo conosci molto bene? E’ facile prendersi delle cotte per qualcuno
quando non lo si conosce per davvero ma,fidati,questo sentimento si trasforma in vero
amore solo dopo aver imparato a conoscersi,sia nel carattere,sia nelle abitudini e,non
meno importante,anche nelle piccole cose.
Sicuramente tu ed il tuo ragazzo avrete già passato questa fase,ed è forse per questo
che il tuo cuore con lui ormai batte più regolarmente rispetto alle prime volte…Un rapporto consolidato è nettamente più forte e stabile di qualche “stordimento” del cuore.
Poi,da quanto mi dici,lui ha detto ai vostri amici di essere davvero interessato a te ed
ogni giorno ti scrive…Allora,per esperienza mia e altrui ti posso dire che molte volte i
ragazzi si invaghiscono senza essere troppo sicuri di quello che in realtà provano.
Mi spiego meglio: spesso un ragazzo corteggia una bella ragazza senza,come dicevo
prima,conoscerla davvero e perché,soprattutto,lei sembra contraccambiare. E’ una sorta di obiettivo,insomma: conquistare una ragazza non per vero amore,ma,nella maggior
parte dei casi, farla cadere ai propri piedi per dimostrare a se stessi qualcosa.
Sei davvero sicura che lui sia certo dei suoi sentimenti e che magari,pur inconsciamente,voglia solo portare a termine il suo “obiettivo”?
Credimi,è facile essere confusi a quest’et{,sia per i ragazzi che per le ragazze,ma è meglio fermarsi e pensare piuttosto che lasciar vincere il sentimento dell’attimo…
Specialmente se quell’attimo sono state solo due serate,un bacio,qualche bicchiere di
troppo e qualche messaggio. Spero tu possa trovare una risposta ed essere felice della
tua scelta,
Un grande abbraccio.
Cari lettori, eccovi finalmente a pagina 24!
Ma...ma...ma...sorpresi? Eh sì, questa pagina è destinata proprio a voi!!! Facciamo un breve riassunto di ciò che può comparire in questa pagina: tutto ciò che rientra nei limiti della decenza e dell’educazione =)
Per intenderci: non mandare messaggi anonimi nei quali si insulta chicchessia! Non chiedere ripetizioni tramite il giornalino.
Non cercare di suscitare lotte furibonde con chiunque legga.
Non sporgersi. Non usare in caso di incendio. (ok la finiamo xD).
A parte ciò, tutto ciò che leggerete nelle pagine del giornalino
può essere fonte di confronti di opinioni, testi scritti in tutte le
lingue che volete (non ci scandalizziamo), disegni, vignette e
chi più ne ha più ne metta! Lo spazio è vostro! Sentitevi liberi!!!
Per ora vi salutiamo
così, in attesa del
prossimo
numero,
nel quale speriamo di
poter occupare questa pagina davvero
con i contributi dei
lettori =)! Aurevoir!
La redazione