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e
Fr
BOLLETTINO INFORMATIVO-CULTURALE DEI SICILIANI D’AUSTRALIA
TEL.0061 2 9742 5591
a cura del Coordinamento Associazioni Siciliane
Volume 6
Issue 5
Inside this issue:
Sommario:
Date: September-October 2004
Ad Agira (Enna) il 2do raduno delle Associazioni Culturali Siciliane
Azzia Commemora Marcinelle
Poesia e passi
letterari
2
Versi
(Santo Crisafulli)
3
NEWS
4
Siciliani Illustri
- Antonio Zichichi -
5
My impression on
Sicily by Sonia Greco
6
Culture
Kitchen corner
7
Dio esiste
(C. Pollicina)
8
Ha avuto luogo ad Agira
(Enna), Comune ricco di
storia e di arte, al centro della
Sicilia, il 2° raduno estivo
2004 delle Associazioni
Culturali Sicilane in
Lombardia, organizzato nel
contesto della “festa degli
Agirini nel mondo” dal
Comune di Agira, dalla
Provincia Regionale di Enna,
dall’Assessore regionale
dell’emigrazione e
dall’Associazione “Famiglia
Agirina di Milano”.
Presidenti, dirigenti e soci delle
Associazioni siciliane in
Lombardia si sono dati
appuntamento al teatro -convento della “Raccomandata”,
proprio al centro della Sicilia per
ritrovare la gioia tutta isolana di
incontrarsi e di stare insieme,
accolti e festeggiati da un
foltissimo gruppo di autorità e
cittadini presenti alla
manifestazione.
I lavori sono stati aperti da Mario
Ridolfo, Presidente della
“Famiglia Agirina”, con un
ringraziamento per l’ospitalità di
Agira ed un commosso
messaggio ai siciliani nel mondo.
Alla Presidenza del convegno
Continua a pagina 5
Ritorno in Australia del cantastorie Luigi Di Pino
La Sicilia
ottobre da Luigi Di Pino. Il giovane
cantastorie siciliano ritornerà in Australia con
una delegazione del comune di Piedimonte
Etneo (provincia di Catania). Il sindaco
Giuseppe Cavallaro, il consigliere provinciale
Angelo Valastro e rappresentanti
dell’ammnistra-zione comunale, verranno in
Australia nel prossimo mese di ottobre per
finalizzare il gemellaggio fra il comune Etneo
e le municipalita’ di Cardwell and Johnstone
nel Nord Queensland. In queste municipalità
risiedono da tanti decenni moltissimi
piedimontesi.
nominata una delle migliore isole del mondo
LO RIVELA IL PRESTIGIOSO MAGAZINE INGLESE
CONDE NAST TRAVELLER, NEL NUMERO DI
LUGLIO
Quest’isola, definita da
Goethe la chiave d`Italia,
così si legge, fu potente tra
il V e il IV secolo e fu considerata per importanza
uguale, se non rivale, alle
città stato di Atene, Corinto
e Sparta; viene raccomandata per la sua superlativa
cucina, i suoi antichi templi
e le sue meravigliose spiagge.
E` evidente l’interesse crescente degli inglesi, visti
gli ultimi articoli pubblicati
nelle varie testate giornalistiche, per la nostra terra.
Il riconoscimento internazionale potrebbe stimolare
Le storie che venivano cantate nelle nostre
piazze tanti anni fa da Orazio Strano e Saro
Bella ci sarannmo riproposte nel mese di
investitori stranieri e nazionali ad indirizzare capitali verso quest’isola, per rilanciare ed incrementare l’offerta turistica
C`è da sottolineare infine che il riconoscimento è dovuto all’impennata del turismo
internazionale, registrata in questi ultimi
anni, grazie anche ai prestigiosi festival
culturali di Siracusa, Taormina e Segesta.
Nanni Nigito
Il cantastorie Luigi Di Pino accompagnerà la
delegazione che visiterà anche le città di
Brisbane e Sydney. Il presidente dell’associazione San Gerardo di Tully, Cirino Quagliata,
comunica che quest’anno si celebra il
cinquantesimo anniversario della fondazione
dell’associazione e che la visita degli
amministratori comunali ed il ritorno di Luigi
Di Pino contribuiranno a rendere la festa di
San Gerardo (prevista per il 16 ottobre) un
evento indimenticabile. Luigi Di Pino
parteciperà anche alla festa di San Gerardo a
Sydney il 24 ottobre. Un altro concerto è
previsto a Sydney per il 22 ottobre dove
assieme al cantastorie parteciperà il nostro
bravissimo artista Gaetano Bonfante.
Il Ficodindia
September—October 2004
Il Ficodindia
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P.O. Box 160 Ermington - Australia 1700
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Editorial Committee:
Eugenio Casamassima, Francesco Giacobbe,
Sam Mugavero
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Page 2
POESIA
A Cartulina (di Orazio Lupo)
Un juornu ca ‘na via nenti chi fari
mi misi nu baullu a rizittari.
A ‘mmienzu a tanti robbi era ammucciata
na cartulina vecchia e marmuniata.
‘Micchiuta di cu sapi quantu tiempu
idda aspittava i farisi taliari.
Curiusu a pigghiu, a stiru e puoi ma lieggiu
e passu tanticchia e tiempu e riurdari.
Contributors:
Domenico Azzia, Santo Crisafulli, Sonia Greco,
Carmelo Pollicina.
———————————
“Saluti da New York” e u ristu nun si vida.
Founded in 1999 by Salvatore (Sam) Mugavero
Published by C.A.S.
Cu sapi suddu e` muortu o e` ancora vivu?
Sara` di ddu ma ziu ca di carusu
ppa Merica partiu ppi travagghiari.
A facci ora d’iddu l’aiu davanti
e un minutu prima nun esistia.
A puosu n’autra vota o postu so,
C oordinamento
mi fiermu e mi rimiettu a ripinsari.
Cu sapi quantu genti comu ad iddu
di stu paisi stannu munnu munnu!
A ssociazioni
S iciliane
Sta cosa na riniesciu iu` a capiri:
ca genti da Sicilia si n’a gghiri.
ABN 79 312 810 322
P.O. Box N 108 Petersham North, NSW 2049
Coordinator:
Nicholas Len Destro
Vice Coordinator: Eugenio Casamassima
Associations Members of C.A.S.:
Ass. Cult. A.G.I.R.A.
Pres. O. Casa
Ass. Cult. Eoliana
Pres. G. Ficarra
Ass. Isole Eolie
Pres. Dr.F. Merlino
Ass. Palazzolo Acreide
Pres. S. Strano
Ass. Palermitani
Pres. S. Vetrano
Ass. S. Sebastiano
Ass. Tre Santi (N.Q.)
Pres. A. Stivala
Pres. F. Maccarone
Secretary:
Pippo Murgida
Public Relations:
Francesco Giacobbe
Distinu o e` curpa di corcunu?
E` di sicuru cosa ca ‘ncamina.
Fonte: Il Castello
Il Ficodindia è reperibile a:
SYDNEY– EARLWOOD: Dr Ignazio Alberti, 315 Homer Street;
FIVE DOCK: Dr Felice Merlino, 126 Great North Road; Mediterranean House, 65 Ramsay Rd; Five Dock Learning Centre, 225b Great
North Road;
GLADESVILLE: Panetta’s Fruits, Gladesville Shopping Centre;
HABERFIELD: Viatour Travel, 125 Ramsay Street; Il Goloso
Restaurant, 104 Ramsay Street;
LEICHHARDT: Casa d’Italia, 67 Norton Street;
F.G. Fintax, 114 Marion Street.
RYDE: Quarry Road Phamacy, 128a Quarry Road.
Cricelli Jewelry, Top Ryde shopping Centre
WEST RYDE: Jim Fallace Pharmacy, Corner Victoria & Marsden
Roads
VICTORIA - RESERVOIR: Broadway Travel, 297 Broadway;
NORTH QUEENSLAND – SILKWOOD: Three Saints Association.
Tramite abbonamento—Direttamente a casa vostra.
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September-October 2004
Versi
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Dall’Italia
EMIGRAZIONE:
LA DECISIONE—ADDIO AL VILLAGGIO
Impatto psicologico- Rubrica a puntate a cura di Santo Crisafulli
Stanco, avvilito, disilluso,
amareggiato perchè la sua terra e gli
uomini al potere non gli hanno potuto
dare quel tanto necessario per
sfamare i suoi cari, il pescatore si
trova di fronte al piú grande dilemma
della sua vita.
Dopo una lunga lotta interna e
abbindolato dalle promesse dei
politici e dalla falsa propaganda, si
convince che l’emigrazione è l’unica
soluzione a tanta miseria. Forse è
proprio vero che l’altro mare è piú
generoso del nostro, che la nuova
“Merica” produce dolci e cioccolattini!
Con le lacrime agli occhi
che sanno di mare, dice
per sempre addio al
suo villaggio che come un
acquerello restera’ nel
suo intimo coi “suoi
ricordi e la sua malia
”cristallizzato nel tempo.
ADDIO AL
VILLAGGIO
….Ma a quale prezzo?
Caldo e’ ancora il bacio
LA DECISIONE
Stanco son di tanto vagabondare
pescator son nato e non delinguente,
povero si ma sono incensurato
e del padre mio onesta’ seguo il fato.
Voci van correndo per le vie
del profondo tuo mare blu;
vive le carezze
delle tue azzurre onde
su case, vicoli
e terrazze bianche.
La risacca scrive
arcane melodie;
cullate dallo zeffirello
di mari e monti pien di leccornie
si diffondon nell’aria
voci di politici e di gente:
di zagara inzuppata.
fine a sta vita di “mmerda”
“l’Emigrazione c’e’ solamente”.
Le auree colline,
macchiate di smeraldo,
Miraggio di un benessere
come innamorate,
che puo’ essere tangibile
restano affacciate
ma gli uomini distrugge
sulla spiaggia solatia
e scombussola la psiche.
della Scaletta mia.
I tuoi ricordi e la tua malia
Scorrono sempre vivi,
Nelle piu` segrete cellule
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Dell’arma mia.
(santo crisafulli. 1995)
Ancora riconoscimenti al
ceramese Cesare Di Narda
Ogni anno artisti d'arte contemporanea
sono invitati dalla diocesi di Terni per
cimentarsi in dipinti aventi come oggetto
l'immagine sacra di San Valentino.
L'evento si staglia nella mostra
espositiva allestita e presentata, presso la
basi-lica di Terni, nella cui circostanza
campeggia il segno pittorico e geniale
dei migliori artisti della Sicilia, regione
quest'anno scelta per rappresentare il
tema dell'iniziativa. Tra i finissimi e
pregiati pennelli, colpiscono le opere di
Alberto Abate, Nino Panarello, Salvatore
Marrone. Spicca anche la vena e
l'indiscusso talento artistico del maestro
Cesare Di Narda, di Cerami.
“Originalissima, da caposcuola, è la
poetica di Di Narda - ha scritto poco
tempo addietro il giornalista Sergio
Sciacca - per lunghi anni professore
all'Istituto d'Arte di Catania, apprezzato
oltre i confini nazionali per le sue
creazioni in cui mette assieme realismo,
surrealismo e metafisica, secondo una
ispirazione in cui lo spirito moderno trae
nutrimento dalle concezioni classiche”.
Nell'amabile raffigurazione di San Valentino, concepita dal pittore ceramese
“traspare una dialettica appassionata riassumo i critici di Terni - dell'età antica
e l'attestazione verso la modernità del
Santo. Nell'opera esposta, l'autore del
quadro condensa la calda luce del sole di
Sicilia e la carnosità dei suoi frutti più
belli”. La mostra di Terni farà il giro di
importanti gallerie italiane, per poi
approdare a missione estera, negli Sati
Uniti. La pittura di Di Narda riceve
apprezzamenti ovunque. E quella sera
nei locali del ‘Palazzo dei Chierici’ di
Catania, durante la manifestazione ‘Un
Insieme d'arte, cultura e melodia’. Il
riferimento è stato agli omaggi e al
primo premio in assoluto che
l'Accademia italiana “Gli Etruschi” ha
assegnato e consegnato al pittore
ceramese, per il suo riconosciuto livello
artistico, nell'ambito della cerimonia
titolata “Chimera d'argento 2004”,
organizzata con il patrocinio del comune
di Catania e dell'assessorato alla Cultura.
Carmelo Loibiso
Il Ficodindia
September-October 2004
CULTURE Dante recognized its beauty, and the language of Sicily (often but incorrectly referred to as
a "dialect" of standard Italian) is a unique
blend of Greek, Latin, Aragonese, Arabic,
Longobardic and Norman-French elements.
This Italic tongue may be considered a distinct Romance Language, but while its prose
is beautiful, Sicilian is rarely written. Sicilian is
quite similar to Calabrian, and shares certain
elements with Maltese. Despite attempts by
the national government to suppress it after
1860, Sicilian remained the native language
of most Sicilians until the twentieth century. A
brand of Tuscan had been the official written
language since around 1700, before which
time most documents were recorded in
"Church" Latin. In Norman times, official documents were issued in Greek, Latin, Arabic
and, very rarely, in Norman French.
Like many languages of countries amalgamated with their neighbors over time (Welsh, Gaelic and Provençal come to mind), Sicilian
gradually fell into disuse among the aristocrats and literate classes, becoming the vernacular tongue of the "popolino," as the masses were called by the nobility. By the seventeenth century, just as the greatest aristocrats
of Scotland learned English at home, Sicily's
aristocratic classes learned Tuscan, though
some nobles necessarily spoke Sicilian in
communication with the employees who managed their country estates. Italy's royals spoke Tuscan Italian and formal French, but it is
true that the Savoys spoke Piedmontese within their family at their court at Turin, while
the Bourbons of Naples spoke Neapolitan as
their mother tongue.
The Sicilian Language
Sicily's young people, especially
in the country or in the older sections of Palermo and Catania, is
that many of them simply do not
speak, read or write standard Italian proficiently. If, in our age of
instant communication and international commerce, the Italian
Ministry of Public Education has
been lax in addressing the need
for English instruction, one can
imagine the challenges confronting Sicilian youngsters who can't
even speak Italian.
Consulenza Fiscale per i Pensionati Italiani
go."). Its verb forms make Sicilian as distinct from Italian as it is
from Spanish. Sicilian cadency
and pronunciation are a bit slower and more gutteral than Lombard and Piedmontese, which
are high-pitched and almost
musical.
In the 1980s, the Federal Bureau
of Investigation's New York office
had to enlist the help of agents
fluent in Sicilian to translate the
recorded discussions of Sicilian
Mafiosi working in the United
Wider literacy, television and the States. The American-born traninternet have further diminished
slators were the children of
the use of Sicilian in favor of stan- working-class immigrants. It was
dard Italian. Except for Sicilianlucky for the authorities that they
Italian dictionaries and a few
existed; the children of
compilations of Sicilian poetry,
university-educated professioSicilian cannot be said to be a
nals might never have learned to
written language. The Bible,
speak Sicilian at home and prousually considered the world's
bably would not have understood
most widely published book, has enough of the language to transnever been published in Sicilian, late long conversations.
which has no standard orthogra- Recent years have seen a renephy. However, Sicilian is imporwed interest in Italy's regional
tant in certain linguistic and histo- languages as part of the cultural
rical fields, such as onomatology, heritage of all Italians. This mothe study of proper name origins
vement could never have deve(and an important aspect of gene- loped in the nineteenth century
alogy).
following the national unification,
Sicilian has no true future tense,
and relies heavily on the "past
remote" tense for expressing all
past actions. The long "u" is often
used in words similar to Italian
Italian may be said to have supplanted Siones which use the long "o." Cercilian as the spoken language of most of
tain nouns and adjectives differ
today's Sicilians, most of whom are educa- considerably from those used in
ted with little practical knowledge of SiciItalian: parrinu instead of prete
lian, considered little more than the
(priest), beddu for bello
"vulgar" tongue of the working classes.
(beautiful), iddu for egli (he) and
Subjective sociological observations aside,
idda for ella (she), babbaluci
Sicilian itself has regional forms; the dialect of instead of lumache (snails), picAgrigento is different from that of Messina.
ciottu instead of giovanotto
The educational problem confronting some of
(young man), cacocciola for carciofo (artichoke), chiddu for esso (it), chistu for questo (this),
and so forth. The Sicilian word
tascio, which means "tacky," falACCOU NTANTS AND REGISTERED TAX AGENTS
sely sophisticated or lacking in
good taste, is understandably
Francesco Giacobbe - Director
offensive in fashion-conscious
Italy, though to refer to somebody
F.G. FINTAX PTY. LTD.
as vastasi , "uncouth," is far wor114 Marion Street Leichhardt, 2040
se. Certain Sicilian phrases seem
appropriate sometimes. Ammunì
Phone: (02) 9564 2533, Fax: 9564 2921
sounds much more persuasive
E-mail: [email protected]
than the Italian Andiamo ("Let's
fintax
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nor could it have taken place
during the Fascist era. Today,
there are probably more speakers of Sicilian than any other
Italic language except standard
Italian.
www.bestofsicily.com
September—October 2004
Il Ficodindia
Continua dalla prima pagina
Raduno delle
Associazioni Culturali
Siciliane
sono pervenuti messaggi
dall’Ambasciatore del Belgio
Massimo
Macchia,
dall’Associazione A.G.I.R.A.
di Sydney, dall’Associazione
“Usica” di Buenos Aires,
dall’Associazione Agirina di
Argentina. Sono seguiti i
saluti-discorso del Sindaco di
Agira Rosario Sanfilippo, del
Presidente della Provincia di
Enna Cataldo Salerno,
dell’Assessore regionale
all’emigrazione Raffaele
Stancanelli e dell’Assessore
alle politiche migratorie del
comune di Agira Carlo
Lambusta, del vice
Presidente della Provincia di
Enna Nicola Gagliardo.
Mario Ridolfo ha quindi
ricordato i coniugi Angelo ed
Angela Valenti e la loro
benemerita Fondazione a
favore dei giovani agirini
emigrati a Milano.
Marcinelle è anche un
momento di orgoglio per
ricordare i milioni di
italiani che con sacrificio ed
impegno silenzioso hanno
fatto onore al nostro Paese
ed alla dignità del lavoro.
L’assemblea in piedi ha
osservato un minuto di
silenzio ed ascoltato,
visibilmente commossa, le
note musicali del silenzio
scandite da un trombettiere
locale per ricordare i coniugi
Valenti ed i caduti di
Marcinelle.
Mimmo
Azzia
ha
commemorato la ricorrenza
del 48° anniversario della
tragedia di Marcinelle dove
persero la vita 262 minatori
europei di cui 136 italiani di
13 regioni. Tra questi 5
siciliani. Il Go -verno italiano
per ricordare Marcinelle alla
memoria del nostro Paese ha
istituito per l’8 agosto di ogni
anno la “giornata nazionale
del sacrificio del lavoro
italiano” che viene celebrata
in tutte le istituzioni
italiane, dai Mi-nisteri, alle
Regioni, agli Enti locali alla
rete Diplomatico-Consolare
all’estero.
La tragedia di Marcinelle,
ha detto Azzia, non deve
essere solo un momento
celebrativo ma un punto di
riferimento della storia del
nostro paese sul quale
riflettere per capire la
tragedia di 100 anni di
emigrazione, il sacrificio di
milioni di italiani in fuga
dalla miseria, la dolorosa
esperienza in terra straniera,
l’epopea dei caduti sul
lavoro.
Dare un significato alle
celebrazioni dell’8 agosto
vuol dire acquisire nuove
sensibilità e nuovi impegni
sulle sfide del nostro tempo
a cominciare della sicurezza
dei posti di lavoro alle
nuove migrazioni, ai valori
dell’accoglienza e della
solidarietà, ai disperati che
si aggrappano alle nostre
spiagge, alle fasce di
povertà degli “italiani
dimenticati” nei vari angoli
della terra.
Marcinelle è anche un
momento di orgoglio per
ricordare i milioni di italiani
che con sacrificio ed
impegno silenzioso hanno
fatto onore al nostro Paese
ed alla dignità del lavoro.
Un patrimonio di valori da
ricordare e trasmettere alle
nuove generazioni.
Azzia ha ricordato la richiesta ai Sindaci dei
comuni siciliani di
Monteaperto, Augusta,
Caltagirone e Sommatino,
dove sono nati i 5 minatori
coinvolti nella tragedia,
cioè i nostri eroi siciliani, di
intitolare una strada
cittadina con il loro nome e
co-gnome.
Marcinelle, ha concluso
Azzia, rappresenta una
pagina della nostra storia
italiana, ricordarla significa
guardare il futuro con
nuova forza.
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Siciliani Illustri
ANTONIO ZICHICHI
Trapani—1929
Pioniere nella fisica nucleare, ordinario
di fisica superiore all'università di Bologna, è stato presidente dell'INFN dal
1977 al 1982. Ha guidato numerosi
esperimenti di rilievo nella fisica delle
particelle elementari. Ha fondato e dirige, dal 1963, il Centro di cultura scientifica "Ettore Majorana" ad Erice. Nel
1980 ha fortemente propugnato la realizzazione dei Laboratori nazionali del Gran Sasso. Dal 1986 è presidente del
World Lab, un'associazione che sostiene progetti scientifici
in paesi del terzo mondo
Antonino Zichichi ha progettato e realizzato il più potente
circuito elettronico, che ha permesso di raggiungere una
precisione di settanta millesimi di secondo nella misura del
"tempo di volo" delle particelle subnucleari; ha scoperto
l'Antimateria Nucleare, l'Energia Effettiva delle Forze Subnucleari che agiscono tra quark e gluoni, la struttura "tipotempo" del protone (ultimo mattone pesante dell'Universo)
e il fatto che non è possibile romperlo. Ha al suo attivo le
ricerche pionieristiche e le invenzioni tecnologiche che
hanno portato alla scoperta della Terza Colonna nella
struttura delle componenti fondamentali della Natura; ha
misurato con estrema precisione la "carica" debole universale e gli effetti virtuali nella fisica dei muoni.
Ordinario di Fisica Superiore all'Università di Bologna, ha
ricevute lauree honoris causa e riconoscimenti scientifici in
molte nazioni tra cui: Argentina, Cina, Georgia, Germania,
Romania, Russia, Ucraina e USA. E' attualmente Presidente del WFS (World Federetion of Scientists). Per la sua
scoperta dell'Antimateria Nucleare, la Società Italiana di
Fisica gli ha conferito, nel 2001, il "Premio Enrico Fermi",
istituito per celebrare il centenario della nascita del grande
fisico italiano. Ha pubblicato cinquecento lavori scientifici,
alcuni dei quali hanno aperto nuove strade nella Fisica
Subnucleare delle alte energie.
Modulo d’abbonamento
Nome e Cognome……………………………………..
Indirizzo………………………………………………..
Stato………………………………………..P.C………..
12 mesi
(donazione)
$10
Associazioni (minimo 20 copie) $0.60 per copia.
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My impressions on Sicily
A five episode story by Sonia Greco of Brisbane
Final Episode
One week driving around
Driving in Palermo, the capital of Sicily,
was an absolute nightmare! Denis did very
well. The traffic was crazy, the one-way
road system was crazy and the other
drivers were crazy. 3 lanes become about
6, and there is constant beeping from
every direction! We checked into a dingy
hotel, in the centre of town, where lovely
designer shops lined the main street, and
just behind this street were the dodgeyest
areas we had ever seen. I think we ended
up in the Bronx of Palermo! Old decrepit
building were abandoned falling to pieces,
and the poor lived underneath them. We
got the hell out there when they started
screaming and engaging in probably just a
normal hot-tempered Sicilian family
argument. (I know them well!) We saw just
the main sites of Palermo: the Sanctuary of
St. Rosalia on Mt Pellegrino, which has a
church built into the rocks around the cave
that Rosy was a hermit in; the Cathedral,
which is quite interesting in its mix-match
of styles. Norman, Arab, gothic and
renaissance, housing a few royal; also the
Royal Palace containing the magnificent
Cappella Palatina described in the guide
as a chapel of Arab-Norman artistic genius.
It’s truly breathtaking! The Arab influence is
the geometrical mosaics and carved
wooden ceiling, and gold mosaics are
Byzantine style (apparently only rivalled by
the ones in Istanbul) depict the stories of
the Christian Bible. As ones the general
population were illiterate, it was like
chronological picture book for them.
We visited the Capuchin monk catacombs
containing, the mummified bodies and
skeletons of 800 people who died between
the 17th and 19th centuries. It was rather
disgusting, to think these monks preserved
dead bodies, disturbs me, there is even a
room where they would drain them?! We
stopped by La Zisa, another Arab-Norman
Castle housing a museum. We went to the
12th Century Cathedral of Monreale. It was
similar to the Chapel I described but bigger
and more impressive again. In fact, we
think it's the most beautiful church we've
seen yet (and boy, have we seen a lot!)
We drove along a beautiful coastline to
Cefalu`. A gorgeous seaside medieval
town squished between the water and the
mountain, which has the ruins of another
Temple of Diana. It was characteristic
narrow streets, and coloured wooden boats
on the shoreline.
We drove through the mountain range
linking the northern and eastern
coast, visiting traditional little villages
along the way. One interesting thing
we did discover was an entire
deserted town, where only the walls of
buildings remained. We encountered
another passer-byer, which told us the
story of the town. The Villaggio
Fantasma (Ghost Village) was one of
5 built straight after WW 2 by the
Sicilian Government – one of the
biggest scandals of the time. To avoid
so many citizens migrating for
Germany, Switzerland, Australia etc,
they built 5 towns, each comprising of
apartments, Church, schools etc, in a
beautiful location in the mountains.
The intention that peoples who where
to live there would work the
surrounding land. One problem they
didn’t think about supplying running
water! (The most stupid thing I’ve ever
heard in my life!), and it was not
possible to pump water to the 1100m.
So no one ever lived in the villages,
and they quickly became vandalised,
people stealing the taps, windows,
doors, everything, including chipping
off each tile! So all the remains are
skeletons of buildings, and probably
the most interesting church I’ve
seen so far completely empty, with
only cow shit all over the floor, as
the cattle that pasture in the area
use it for shade!!!
We stopped at Savoca (ME). A tiny
town built on a cliff face, with more
spectacular views of coastline and
mainland Italy. It was interesting
because the film the Godfather was
filmed here. I expected it to have
become rather touristy after the
film, but it remains a tranquil,
simple town, with only one bar that
was used in the film, a couple of
churches and very few inhabitants.
Visiting it is like a step back in time,
typical scenes of old men playing
cards in the piazza and bar, and
little old ladies dressed in black on
their balconies knitting and
gossiping.
Sonia
Sicilian’s Associations Calendar of Events
September
CAS: Tour of the Two Sicilies
11: Ass. S. Sebastiano- Annual Ball
25: Ass. Isole Eolie-Prawn Night
25 & 26: Ass. Culturale Eoliana, Hunter Val
ley Wineries Tour
October
10: Ass. S. Sebastiano-Day trip to Tulip
Country
24: Ass. Isole Eolie-Bus Trip
C.A.S. meets the first Wednesday of February, April, June,
August, October and December.
Family History Group meets at Casa d’Italia the 4th
Wednesday of every month from 6.30 to 8.30
Free Italian Movies- last Friday of each month at Five Dock
RSL Club. Contact:the Five Dock Learning Centre on 9712 5260
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HISTORY OF PASTA
Kitchen corner
by Margaret E. Walker & Diana Serbe
The Italian cuisine is rich and
varied in all its aspects, but pasta
has been its pride and glory
through much of its history. When
Italians emigrated, settling throughout the New World and Oceana, they brought their pasta with
them and it found its way into
everyone's life style, a worldwide
comfort food that today we take
for granted. The origins of pasta
are as tangled, however, as spaghetti tossed in a bowl. Let us
trace the uncertain history of pasta, explode a few myths and ask
a few questions.
Pasta in Ancient Greece
and Rome
The Internet abounds with assertions that Greek mythology proves that the 'Greek God, Vulcan,'
invented a device that made
"strings of dough." Vulcan was a
Roman god, not Greek, one who
was associated with volcanoes
and the fiery forge, and his Greek
counterpart was Hephaestus.
Nowhere in the works of the Greek writer, Homer, or the Roman,
Ovid, is there mention of anything
forged by Hephaestus or Vulcan
other than armor, jewelry, and the
fragile threads that trapped Venus and Mars in their lovemaking.
however, that this was not boiled as
we boil lasagna noodles, but roasted
on hot stones or in ovens - m o r e
related to what we would think of as
pizza.
Apicius, a Roman writer of the first
century AD describes a pasta made
"to enclose timballi and pies..."
These were called "lagana.' The
recipe for the dough is not given,
however there are suggestions for
layering and seasoning with meat
and fish.
BUCATINI WITH CAULIFLOWER
Bucatini, also called perciatelli, is a thick, tubular pasta with a small hole in the center.It is classic in Sicily
with this cauliflower dressing.
INGREDIENTS
•
1/4 cup raisins
•
1 large head cauliflower, cut in bite-sized pieces
•
1 large onion, roughly chopped
•
1/4 cup olive oil
•
2 garlic cloves, smashed
•
8 anchovies (1 small can), rinsed and chopped
The Arabs and Pasta
•
1 pound bucatini
The first certain record of noodles
cooked by boiling is in the Jerusalem
Talmud, written in Aramaic in the 5th
century AD. The word used for the
n o o d l e s w a s itriyah. I n A r a b i c
references this word stands for the
dried noodles purchased from a
vendor, rather than homemade
noodles which would have been
fresh. Dried noodles are portable,
while fresh must be eaten
immediately. More than likely, pasta
was introduced during the Arab
conquests of Sicily, carried in as a
dry staple. The Arab geographer, Al
Idrisi wrote that a flour -b a s e d p r o d u c t
in the shape of strings was produced
in Palermo, then an Arab colony.
•
3 tablespoons toasted pine nuts
•
1/4 cup minced parsley
•
Freshly milled black pepper
Some historians think the Sicilian
word "maccaruni" which translates as
"made into a dough by force" is the
There is validity, however, in the
origin of our word, macaroni. Anyone
belief that the Ancient Greeks
who has kneaded durum wheat
and Romans had discovered
knows that force is necessary. In the
some form of flattened dough ancient methods of making pasta,
this a broad noodle called in
force meant kneading the dough with
Greek 'laganon.' It is significant,
the feet, often a process that took a
full day. Ancient Sicilian lasagna
dishes, some still
eaten in Sicily today, in -c l u d e d r a i sins and spices
brought by the Arab
Shop D 1
Invaders, another
Prestons
indication that the
Shopping Village A r a b s i n t r o d u c e d
pasta.
Piccola Italia
Pizzeria
Phone:9825 0633
Fax 9825 0466
To be continued
METHOD
Soak raisins in warm water for 15 minutes.
Fill 6 quart pot with salted water to boil pasta. Bring
to a boil while preparing califlower.
Steam cauliflower for six minutes. Set aside.
Cook onion in olive oil over medium heat until just
beginning to brown. Add garlic and anchovy, breaking
apart anchovies with a wooden spoon.
Put in pasta to cook. Bucatini takes 10 - 12 minutes.
Drain raisins and pat dry. Add with reserved cauliflower and pignoli to onions. Pour in a scant 1/2 cup water. Cook for 10 minutes, mixing well to coat cauliflower with pan juices.
Sprinkle with parsley, and season with a generous
grating of black pepper.
If pasta is not ready, keep cauliflower warm on very
low heat.
When pasta is al dente, about 10 to 12 minutes, drain
in a colander, pour into a serving bowl, and dress with
cauliflower sauce.
Biviano’s
Italian Restaurant
8/286-288 New Line Rd, DURAL
Phone: 9651 2022; Fax 9651 2067
Also at WINDSOR
9 Baker Street - Phone: 4587 8499
Il Ficodindia
September—October 2004
Dio esiste
L’uomo ha da sempre cercato di capire se la sua esistenza
fosse limitata alla breve parentesi della sua vita terrena.
Nel fare ciò si è posto quesiti relativamente all’esistenza o
meno di Dio e all’esistenza o meno dell’aldilà. Si è
prodigato a cercare le “prove” della loro esistenza in vari
fenomeni paranormali, incluso e primo fra tutti i miracoli.
Insomma, ha da sempre rifiutato l’idea di “finitezza” della
sua esistenza. Molti uomini atei hanno addirittura visto in
questo rifiuto la ragione per la creazione del concetto di
Dio che, secondo loro, avrebbe origine nel nostro bisogno
di sopravvivenza.
Anch’io (come credo facciano gran parte degli uomini in
qualche momento della loro vita) mi pongo spesso questo
dilemma, e cerco, sia nell’osservazione di quanto mi
succede attorno che quanto avverto dentro me stesso la
risposta che intuitivamente so di essere positiva.
Un mio mentore in tempi lontani mi spiegò che l’intuizione non è mai frutto di processi o meccanismi aleatori e
casuali, bensì è frutto di rapidissimi ragionamenti induttivi
e deduttivi nei quali molti passaggi vengono “saltati”. Ho
voluto verificare in varie circostanze se questa teoria fosse
valida e, quasi sempre, ho potuto riscontrarne la veridicità.
Faccio qualche esempio. Quando Giulio Verne scrisse
“Ventimila leghe sotto il mare”, descrivendo il fantastico
viaggio di un sottomarino (quando ancora non esisteva),
probabilmente si avvalse della sua intuizione che un tale
veicolo potesse essere creato e quindi esistere. Quando
l’ideatore di “Star Trek” ha descritto il fenomeno del
teletrasporto probabilmente non ha fatto altro che
anticipare i tempi relativamente a mezzi e modi di
trasporto nelle distanze quasi infinite dello spazio. Ai
posteri l’ardua sentenza!
Questo mio vecchio e saggio mentore mi spiego` pure che
l’uomo non può inventarsi nulla che già non esista!
Quindi, se penso a Dio, vuol dire che Egli esiste.
Ho sostenuto prima che credo intuitivamente che Egli
esiste, magari “saltando” qualche passaggio nella considerazione logica di quanto vado affermando. Vedo allora
di recuperarlo.
Tutta la realtà che ci circonda ed alla quale apparteniamo
sottosta alle leggi dinamiche della logica.. Cosa è la
logica? E` quel processo che lega la causa all’effetto in un
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Di Carmelo (Charlie) Pollicina
rapporto di reciproca interdipendenza (cioè, uno non puo`
esistere senza l’altro). Ad ogni
causa segue un effetto, e per
ogni effetto c’è una causa.
Allora, mi chiedo, da dove
vengo? Dai miei genitori, si
responderà. E loro, da dove
vengono? Dai loro genitori, si
responderà. E si puo` andare
avanti cosi` anche inserendovi le
teorie evolutive di ispirazione
darwiniana, per cui alla domanda
“da dove viene l’uomo?”, si può
via via rispondere “dalla
scimmia” fino a risalire
all’amoeba. Ed invariabilmente
sorgerà la domanda “da dove
dunque viene l’amoeba?”
Un pò meno intuitivemente e
più razionalmente sostengo,
allora, che Dio è la Causa
Originale dalla quale scaturisce
ogni effetto.
Come effetti noi tutti, pertanto,
deriviamo da Dio ed a Lui
possiamo risalire. Cosi` come si
può
risalire alla causa partendo
dall’effetto.
Il processo di morte potrebbe
pertanto rappresentare la nostra
“risalita” al nostro Creatore, alla
nostra Causa Originale. Almeno,
a me piace pensarla cosi`.
Carmelo (Charlie) Pollicina
(dedicato con grande affetto
all’amico Eugenio Casamassima ed
alla moglie recentemente “risalita”)
Grazie ai seguenti
sostenitori:
Barbagallo Venny
Bien Silvana
Crisafulli Santo
Valastro Salvatore
ADDIO
MARCELLA!
Una vita dedicata alla
famiglia ed alla comunità.
Un generoso impegno ad
aiutare gli altri. Una grande
determinazione a
realizzare le cose in cui
credeva e costruire fatti
anziché sprecare parole.
Un leader duro ma
generoso. E po-tremmo
andare avanti…
Marcella ci ha lasciati. Ha
perso la Sua lunga
battaglia con una malattia
contro la quale è
impossibile vincere. E’
andata via una parte di noi
che ci spronava ed aiutava
a rea-lizzare.
Marcella però non ha
perso la guerra. Ci rimane
un grande esempio di vita
e di impegno sociale.
Chissà se un giorno potremo dire a noi stessi “sono
riuscito/a a realizzare un
po’ di quello che ha
realizzato Marcella”.
Carissimo Eugenio, a
nome della redazione de il
Ficodindia e le associazioni aderenti al CAS sentite
condoglianze a Te ed alla
Tua Famiglia.