Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi.
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Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi.
Macroeconomia, Esercitazione 2. A cura di Giuseppe Gori ([email protected]) 1 1.1 Esercizi. Moneta/1 Sapendo che il PIL reale nel 2008 è pari a 50.000 euro e nel 2009 a 60.000 euro, che dal 2008 al 2009 la velocità di circolazione della moneta passa da 5 a 4 e che l’offerta nominale di moneta passa da 100.000 euro a 90.000 euro, calcolare il tasso d’inflazione utilizzando la teoria quantitativa della moneta. 1.2 Moneta/2 Supponete adesso che il PIL reale nel 2010 sia pari a 30.000 euro e nel 2011 a 35.000 euro, che dal 2010 al 2011 la velocità di circolazione della moneta passi da 5 a 6. Se l’obiettivo inflazionistico della banca centrale fosse stato pari all’1% e questa avesse applicato la teoria quantitativa della moneta, come avrebbe dovuto variare l’offerta di moneta? Quale sarebbe stato invece il tasso di inflazione nel caso in cui l’offerta fosse rimasta costante? 1.3 Moneta/3 In un’economia senza banche un individuo con un reddito di 75.000 € è caratterizzato dalla seguente funzione di domanda di moneta: (M/P )d = Y · (0, 5 i). L’offerta di moneta è pari a 20.000 €. i) A quanto ammonta la domanda di moneta di questo individuo quando il tasso di interesse è pari al 5%? E se fosse pari al 10%? ii) Determinate la sua domanda di titoli nei due casi precedenti. Riassumete i vostri risultati descrivendo l’impatto di un aumento del tasso di interesse sulla domanda di moneta e sulla domanda di titoli. iii) Cosa accade se il suo reddito annuo passa a 85.000 €? Illustrare le conseguenze sulla domanda di moneta e sul tasso di interesse di equilibrio supponendo che l’individuo rappresenti l’intera economia. 1 1.4 Moneta/4 La domanda di moneta in una economia è data da (M/P )d = Y · (10−2 · i) e il reddito è uguale a 3.000. Se la Banca Centrale desidera fissare il tasso di interesse al 5%, quale dovrà essere l’offerta di moneta reale? Quale dovrà essere invece quella nominale (ipotizzate che l’indice dei prezzi sia pari a 1,12). 1.5 Moneta/5 Considerate l’esercizio 1.12 dell’esercitazione numero 1. L’aliquota di imposta media e marginale è ancora pari a 0, 4, i trasferimenti nulli, questa volta però esplicitiamo la funzione di domanda di moneta e consideriamo il tasso d’interesse nominale (i). C = 400 + 0.8 · Yd ; G = 3.000; I = 2.100 20.000 · r; (M/P )d = 0, 5 · Y 10.000 · i; L’offerta nominale di moneta è pari a 3.826, il livello generale dei prezzi è pari all’unità e il tasso d’inflazione attesa è pari all’1%. i) si calcolino reddito e tasso di interesse reale di equilibrio; si verifichi che sia rispettata l’ugualgianza S = I; ii) supponendo che la massa monetaria nominale aumenti a 3.900 si calcoli il nuovo livello di reddito e del tasso di interesse reale. 1.6 Moneta/6 L’economia è descritta dalle seguenti funzioni: C = 400 + 0.8 · Yd ; G = 600; I = 800 1.500 · r; (M/P )d = 0, 7 · Y 3.000 · i; L’offerta nominale di moneta è pari a 1.000, il livello generale dei prezzi è pari a 1 e il tasso d’inflazione attesa è pari al 2,2%. Si calcolino reddito e tasso di interesse reale di equilibrio come funzione dell’aliquota di imposizione fiscale. Cosa succede nel caso in cui l’aliquota viene fissata pari al 50% e al 10%. 2 1.7 Moneta/7 Si ipotizzi che l’economia sia descritta dalle seguenti funzioni: C = 100 + 0.7 · Yd ; G = 350; I = 500; (M/P )d = 0, 2 · Y 700 · i; e che l’aliquota di imposta media e marginale sia pari a 0, 2 mentre l’offerta di moneta nominale è pari a 400 euro, il livello dei prezzi è 1,02 e il tasso d’interesse reale è pari al 2, 5%. i) si calcolino reddito e tasso di interesse nominale di equilibrio ex-post (che significa calcolare il tasso di inflazione effettivo). Ipotizzando che l’offerta di moneta e il tasso di inflazione effettivo siano gli stessi dell’anno precedente, a quanto ammontavano il PIL e il livello dei prezzi di equilibrio dell’anno precedente? Cosa avremmo concluso applicando la teoria quantitativa della moneta? ii) supponendo che la spesa pubblica salga fino a 500 euro e che l’offerta di moneta rimanga invariata, si calcoli il nuovo livello di reddito e del tasso di interesse nominale. iii) ripetere l’esercizio del punto precedente supponendo che adesso l’aliquota fiscale passi a 0, 4. iv) in quest’ultimo caso, qual’è la variazione dell’offerta di moneta che garantirebbe un tasso di inflazione di equilibrio (ex-post) nullo? 3 Soluzioni suggerite 1.1: Secondo la teoria quantitativa della moneta: M/P = Y · (1/V ) e M V P Y + = + M V P Y ovvero il tasso di inflazione è scomponibile nel tasso di variazione dell’offerta di moneta, della velocità di circolazione di moneta e della produzione (reale): ⇡= M V + M V Y Y Possiamo dunque determinare il tasso di inflazione utilizzando tutte le informazioni fornite dall’esercizio: V 4 5 = = 0, 20 = 20%; V 5 M 90.000 100.000 = = 0, 10 = 10%; M 100.000 Y 60.000 50.000 = = 0, 2 = 20% Y 50.000 ⇡= 20% 10% 20% = 50% 1.2: In questo caso, avremo che M =⇡ M V Y + V Y Possiamo dunque determinare il tasso di variazione dell’offerta di moneta utilizzando tutte le informazioni fornite dall’esercizio: V 6 5 = = 0, 20 = 20%; V 5 Y 35.000 30.000 = = 0, 166 = 16, 6% Y 30.000 Avremo quindi che: M = 1% M 20% + 16, 6% = 2, 4% Dunque la banca centrale deve ridurre la quantità di moneta esistente sul mercato nonostante il PIL sia caratterizzato da una dinamica positiva. Questo in considerazioe del fatto che la velocità 4 della moneta è significativamente aumentata. Se invece la banca centrale non intervenisse nel modificare M il tasso d’inflazione sarebbe pari a: ⇡= M V + M V Y = 0 + 20% Y 16, 6% = 3, 4% 1.3: i) La domanda di moneta, con un reddito pari a 75.000 euro, è (M/P )d = 75.000 · (0, 5 i) Se il tasso di interesse è il 5% si ha (M/P )d = 75.000 · (0, 5–0, 05) = 33.750 Se il tasso di interesse è il 10% si ha (M/P )d = 75.000 · (0, 5–0, 1) = 30.000 Tanto più alto è il tasso di interesse tanto più bassa è la domanda di moneta (sappiamo che esiste una relazione inversa tra domanda di moneta e tasso di interesse, per il maggior costo e costo opportunità del denaro) ii) Il reddito dell’individuo viene suddiviso tra moneta e titoli. Quindi la quantità di titoli sarà la differenza tra il suo reddito e ciò che domanda in moneta. Se il tasso di interesse fosse pari al 5% avremmo T itoli = 75.000 (M/P )d = 75.000–33.750 = 41.250 Se il tasso di interesse fosse pari al 10% avremmo T itoli = 75.000 (M/P )d = 75.000–33.000 = 45.000 Come si può vedere, più alto il tasso di interesse maggiore la convenienza a detenere titoli piuttosto che moneta, dato il loro maggior rendimento. iii) Nel caso in cui il reddito dell’individuo passasse a 85.000 euro avremmo che in corrispondenza di un tasso di interesse pari al 5% la domanda di moneta sarebbe (M/P )d = 85.000 · (0, 5–0, 05) = 38.250 mentre in corrispondenza di un tasso di interesse pari al 10% sarebbe (M/P )d = 85.000 · (0, 5–0, 1) = 34.000 5 La relazione negativa tra tasso di interesse e domanda di moneta permane. Ma ora, poiché l’individuo è più ricco, la quantità di moneta che vuole detenere per ogni livello del tasso di interesse è maggiore. Questo dimostra che esiste una relazione positiva tra reddito e domanda di moneta. Per quanto riguarda la domanda di titoli vale la stessa considerazione. Stessa relazione tra titoli e tasso di interesse ma quantità domandate maggiori. Se il tasso di interesse è il 5% si ha T itoli = 85000 (M/P )d = 85.000–38.250 = 46.750 Se il tasso di interesse è il 10% si ha T itoli = 85000 (M/P )d = 75.000–34.000 = 51.000 1.4: Poiché l’obiettivo della banca centrale è mantenere il tasso al 5% sarà necessario fissare l’offerta di moneta in modo da renderla uguale alla domanda di moneta che si ha nel caso specifico in cui il reddito sia pari a 3.000 ed il tasso al 5%. (M/P )d = 3.000 · (10−2 · 0, 05) = 3.000 · 9, 9 = 29.700 L’offerta di moneta (reale) dovrà dunque essere pari a 29.700 euro. Per calcolare l’offerta nominale dobbiamo invece utilizzare l’indice dei prezzi: M M = 29.700 ! = 29.700 ! M = 29.700 · 1, 12 = 33.263 P 1, 12 1.5: i) Imponendo la condizione di equilibrio sul mercato dei beni E(= C + I + G) = Y avremo che Y = 400+0, 8·Y ·(1 0, 4)+3.000+2.100 20.000·r ! Y ! Y (1 0, 8 · 0, 6) = 5.500 ! Y · 0, 52 = 5.500 20.000 · r ! Y (1 20.000 · r ! Y = Y ·0, 8·0, 6 = 400+5.100 20.000·r ! 0, 48) = 5.500 5.500 20.000 · r ! 20.000 · r 0, 52 (1) nella quale possiamo adesso sostituire la definizione di r ricavata dall’equazione di domanda di moneta. Per ottenere quest’ultima è necessario considerare che l’equilibrio sul mercato della moneta richiede: M/P = (M/P )d ! M/P = 0, 5 · Y 10.000 · i da cui: i= 0, 5 · Y M/P ! i = 0, 00005 · Y 10.000 6 0, 0001 · M/P da questa possiamo ricavare la definizione di tasso d’interesse reale sottraendo il tasso d’inflazione attesa dell’1%: r = 0, 00005 · Y 0, 0001 · M/P (2) 0, 01 Sostituendo adesso la 2 nella 1 abbiamo: 5.500 Y = 20.000 · r 5.500 = 0, 52 0, 0001 · M/P 0, 01) = Y + 2 · M/P + 200 5.700 + 2 · M/P = 0, 52 0, 52 + 1 5.500 = 20.000 · (0, 00005 · Y 0, 52 considerando adesso che l’offerta reale di moneta è pari a M/P = 3.826/1 (dato che il livello dei prezzi è pari all’unità) possiamo calcolare il livello di PIL di equilibrio: Y⇤ = 5.700 + 2 · 3.826 13.352 = = 8.784 0, 52 + 1 1, 52 che, sostituito nella 2 dà: r⇤ = 0, 5 · 8.784 3.826 10.000 0, 01 = 4.392 3.826 10.000 100 = 466 = 0, 046 = 4, 6% 10.000 L’uguaglianza S=I risulta rispettata, infatti abbiamo che: S=Y C G = 8.784 400 8.784 · (0, 8 · 0, 6) 3.000 = 8.784 · 0, 52 3.400 = 1.167 e che I = 2.100 20.000 · 0, 046 = 1.180 lo scostamento (13 euro) deriva dalle approssimazioni fatte in precedenza. ii) Adesso che l’offerta reale di moneta è pari a M/P = 3.900/1 il livello di PIL di equilibrio è: Y⇤ = 5.700 + 2 · 3.900 13.500 = = 8.881 0, 52 + 1 1, 52 che, sostituito nella 2 dà: r⇤ = 0, 5 · 8.881 3.900 10.000 0, 01 = 4.440, 5 3.900 10.000 100 = 440, 5 = 0, 044 = 4, 4% 10.000 1.6: Imponendo la condizione di equilibrio sul mercato dei beni E(= C + I + G) = Y avremo che Y = 400 + 0, 8 · Y · (1 ! Y · [1 0, 8 · (1 t) + 600 + 800 t)] = 1.800 1.500 · r ! Y Y · 0, 8 · (1 t) = 1.800 1.500 · r ! Y · (0, 2 + 0, 8 · t) = 1.800 7 1.500 · r ! 1.500 · r ! !Y = 1.800 1.500 · r 0, 2 + 0, 8 · t (3) Ricaviamo adesso una definizione di r dalla condizione di equilibrio sul mercato della moneta. M/P = (M/P )d ! M/P = 0, 7 · Y 3.000 · i ! i = 0, 7 · Y M/P 3.000 da questa possiamo ricavare la definizione di tasso d’interesse reale sottraendo il tasso d’inflazione attesa dell’1%: r= 0, 7 · Y M/P 3.000 0, 7 · Y = ⇡e = 0, 7 · Y M/P ⇡ e · 3.000 = 3.000 1.000 0, 022 · 3.000 0, 7 · Y 1.000 = 3.000 3.000 66 (4) A questo punto abbiamo due equazioni, entrambe in tre incognite (Y , r, t): 8 > <Y = 1.800 1.500·r 0,2+0,8·t > :r = 0,7·Y 1.000 66 3.000 possiamo quindi identificare la relazione tra PIL e aliquota di imposizione così come quella tra tasso d’interesse reale e aliquota (o quella tra tasso d’interesse reale e aliquota, ma non è richiesta dall’esercizio). Sostituiamo la 4 nella 3 abbiamo: Y = 1.800 1.000 1.500 · 0,7·Y 3.000 0, 2 + 0, 8 · t 66 = 1.800 0,7·Y 1.000 2 0, 2 + 0, 8 · t 3.600 0, 7 · Y 1.066 2.534 = 2 · (0, 2 + 0, 8 · t) 2 · (0, 2 + 0, 8 · t) !Y + 66 = 0, 7 · Y ! 2 · (0, 2 + 0, 8 · t) 0, 7 · Y 2.534 0, 7 + 2 · (0, 2 + 0, 8 · t) 2.534 = !Y · = 2 · (0, 2 + 0, 8 · t) 2 · (0, 2 + 0, 8 · t) 2 · (0, 2 + 0, 8 · t) 2 · (0, 2 + 0, 8 · t) e dunque Y⇤ = Questo implica 2.534 2 · (0, 2 + 0, 8 · t) + 0, 7 2.534 0, 7 · [ 2·(0,2+0,8·t)+0,7 ] 1.066 0, 7 · Y 1.066 r = = = 3.000 3.000 0, 7 · 2.534 1.066[2 · (0, 2 + 0, 8 · t) + 0, 7] 1.773, 8 = = [2 · (0, 2 + 0, 8 · t) + 0, 7] · 3.000 3.000 · [2 · (0, 2 + 0, 8 · t) + 0, 7] ⇤ ovvero r⇤ = 0, 5912 [2 · (0, 2 + 0, 8 · t) + 0, 7] 0, 355 Se l’aliquota è del 50% avremo allore che t = 0, 5 e Y⇤ = 2.534 2.534 2.534 = = = 1.333 2 · (0, 2 + 0, 8 · 0, 5) + 0, 7 2 · (0, 6) + 0, 7 1, 9 8 0, 355 e r⇤ = 0, 5912 1, 9 0, 355 = 0, 0438 = 4, 4% Verificate che con aliquota pari al 10% avremo Y ⇤ = 2.011 e r⇤ = 11%. 1.7: i) Imponendo la condizione di equilibrio sul mercato dei beni E(= C + I + G) = Y avremo che Y = 100 + 0, 7 · Y · (1 ! Y (1 0, 2) + 500 + 350 ! Y = 950 + Y · 0, 56 ! 0, 56) = 950 ! Y = 950 = 2.159 0, 44 da cui segue che (M/P )d = 0, 2 · 2.159 700 · i = 431, 8 700 · (0, 025 + ⇡) sappiamo poi che M/P = 400/1, 02 e dunque, imponendo M/P = (M/P )d avremo 400/1, 02 = 431, 8 !⇡= 700 · (0, 025 + ⇡) ! 400/1, 02 = 431, 8 (431, 8 17, 5) · 1, 02 700 · 1, 02 400 = 700 · ⇡ 17, 5 ! 422, 58 400 = 0, 031 = 3, 1% 714 Il tasso di interesse nominale di equilibrio è quindi i = 2, 5%+3, 1% = 5, 6%. Il tasso di inflazione ci permette di ricavare il livello dei prezzi dell’anno precedente: 1, 02 Pt Pt 1 1 = 0, 031 ! 1, 02 Pt 1 1 = 0, 031 ! Il fatto che l’indice dei prezzi dell’anno t 1, 02 = 1, 031 ! Pt Pt 1 1 = 1, 02 = 0, 99 1, 031 1 sia inferiore all’unità ci dice che quell’anno non è l’anno base, e che rispetto all’anno base quell’anno registra un processo deflattivo (di circa l’1, 1%). Per calcolare invece il tasso di crescita del PIL dobbiamo calcolare il livello di PIL che è compatibile con l’equilibrio nel periodo precedente: 400/0, 99 = 0, 2 · Y !Y⇤ = 700 · (0, 025 + 0, 031) ! 400 + 700 · (0, 056 · 0, 99) 400 + 700 · (0, 055) 400 + 38, 5 = = = 2.214, 6 0, 99 · 0, 2 0, 198 0, 198 che implica un tasso di crescita del PIL del Y = 2, 5%: 2.159 2.214, 6 = 2.214, 6 9 0, 025 Applicando la teoria quantitativa della moneta avremmo concluso che la flessione del PIl avrebbe dovuto essere maggiore e pari al tasso d’inflazione del 3, 1%. Infatti, in quel caso si sarebbe applicata la formula: ⇡= M M Y Y e dato che il tasso di crescita dell’offerta di moneta è nullo e il tasso di inflazione è pari al 3, 1% avremmo avuto che anche il PIL avrebbe dovuto diminuire del 3, 1%. Quello che accade in realtà è che l’inflazione riduce anche la domanda di moneta a parità di PIL, così che è sufficiente una riduzione inferiore del PIL per rimanere in equilibrio. ii) In questo caso avremo che Y = 100 + 0, 7 · Y · (1 ! Y · (1 0, 2) + 500 + 500 ! Y = 1.100 0, 56) = 1.100 ! Y = Y · 0, 56 ! 1.100 = 2.500 0, 44 da cui segue che 400/1, 02 = 2.500 · 0, 2 !⇡= (500 700 · (0, 025 + ⇡) ! 400/1, 02 = 500 17, 5) · 1, 02 700 · 1, 02 400 = 700 · ⇡ 17, 5 ! 492, 15 400 = 0, 129 = 12, 9% 714 Il tasso di interesse nominale di equilibrio è quindi i = 2, 5% + 12, 9% = 15, 4%. iii) In questo caso avremo che Y = 100 + 0, 7 · Y · (1 ! Y · (1 0, 4) + 500 + 500 ! Y = 1.100 0, 42) = 1.100 ! Y = Y · 0, 42 ! 1.100 = 1.896, 5 0, 58 da cui segue che 400/1, 02 = 1.896, 5 · 0, 2 !⇡= (379, 3 700 · (0, 025 + ⇡) ! 400/1, 02 = 379, 3 17, 5) · 1, 02 700 · 1, 02 400 = 369 400 = 714 Il tasso di interesse nominale di equilibrio è quindi i = 2, 5% 700 · ⇡ 0, 043 = 4, 3% = 17, 5 ! 4, 3% 1, 8%. iv) Il risultato del punto (iii) indica che solo una deflazione del 4,3% è compatibile con l’equilibrio del mercato della moneta dati PIL, tasso d’interesse reale, indice dei prezzi e offerta di moneta. Un tasso di inflazione ex-post (o atteso) uguale a zero implicherebbe dunque una domanda di moneta minore dell’attuale e dunque, perchè questo fosse “di equilibrio”, sarebbe necessario che l’offerta di moneta fosse inferiore, o fossero maggiori l’indice dei prezzi o il PIL. Tenenedo fermi gli 10 ultimi due e concentrandoci sull’offerta di moneta nominale come richiesto dall’esercizio abbiamo che: M/1, 02 = 1.896, 5 · 0, 2 700 · (0, 025) ! M/1, 02 = 379, 3 ! M = (379, 3 17, 5) · 1, 02 = 369 Dunque l’offerta di moneta dovrebbe diminuire del 7,75%: Y = 369 400 31 = = 400 400 11 0, 775 = 7, 75% 17, 5 !