Alla vigilia della discussione in seconda lettura della Legge

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Alla vigilia della discussione in seconda lettura della Legge
Repubblica di San Marino
UFFICIO STAMPA DEL CONGRESSO DI STATO
Comunicato stampa
Alla vigilia della discussione in seconda lettura della Legge Finanziaria e dello
sciopero generale proclamato per domani dalle Organizzazioni sindacali, il Segretario
di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, ha voluto
effettuare alcune
puntualizzazioni su questo fondamentale provvedimento legislativo, anche alla luce
del clamore di questi giorni che “liquida la Finanziaria con slogan di non equità, e di
inadeguatezza.” La Finanziaria, ha asserito Valentini, cerca di rispondere, con gli
strumenti legislativi di cui disponiamo a tutt’oggi, ad una situazione di
straordinarietà, dovuta alla crisi globale ed allo stato dei rapporti con l’Italia, che il
Paese non aveva mai vissuto nella sua storia recente. E’ certamente in corso un
cambio strutturale della nostra economia, prosegue Valentini ed una stagione di
riforme che daranno frutto ma che non potranno avere effetti immediati: nel
frattempo è essenziale fronteggiare il consistente calo del gettito fiscale che supera il
risparmio ottenuto con il contenimento della spesa pubblica e rischia l’indebitamento
dello Stato. Tale indebitamento deve essere arginato il più possibile, pena
l’inefficacia delle riforme in atto e la ripresa economica del comparto produttivo.
D’altra parte, evidenzia Valentini, la Legge di Bilancio interviene in maniera
morbida, non come in altri Paesi che hanno tagliato stipendi, licenziato personale e
ridimensionato lo stato sociale. Si è cercata l’equità possibile, in base all’impianto
normativo vigente, che non può essere modificato dalla Finanziaria, ma soprattutto si
sono mantenuti i servizi e lo stato sociale. Il Segretario alle Finanze ha riassunto in
sei punti le caratteristiche di questa Legge Finanziaria.
Non indebitare lo Stato in modo grave per consentire alle riforme in atto di dare il
loro effetto positivo; tagli alle spese ma non ai servizi e allo stato sociale; impegno
dei lavoratori pubblici leggermente maggiore rispetto a quelli del settore privato,
maggiormente colpiti dalla crisi; chiedere a tutti sacrifici contenuti e a carattere
straordinario ma salvaguardando le fasce più deboli; mantenere una bassa fiscalità
che consenta di non perdere competitività ed infine incentivare nuovi insediamenti
produttivi, unica possibilità per tornare ad un incremento delle entrate.
Precisazione importante sull’imposta addizionale sui redditi: essa andrà ad interessare
senza eccezioni tutte le categorie di lavoratori, pubblici, privati, autonomi e sarà
calcolata sulla base del 15% di maggiorazione, non sull’imponibile ma solo
sull’imposta dovuta ed avrà carattere di straordinarietà “una tantum”. Le pensioni
saranno tassate, dal 1 al 5% solo sul reddito eccedente i 2500 euro al mese.
Chi protesta, come le forze sindacali, ha concluso Valentini, non ha formulato
proposte alternative che sarebbero certamente state gradite.
San Marino, 13 dicembre 2010/1710 d.F.R.
UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE
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