sugli apparecchi venduti in farmacia incontro al

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sugli apparecchi venduti in farmacia incontro al
AUDIOPRO
L'Informatore
Audioprotesico
Newsletter Bimestrale dei Professionisti dell’Udito • Organo Ufficiale della FIA, Federazione Italiana Audioprotesisti
NR. 13
AUT. TRIB. PESCARA N. 17 DEL 11.07.08 "POSTE ITALIANE S.P.A. - SPED. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, PESCARA AUT. N. 112/2008 - € 0,50 - MAGGIO 2012
WE ARE HERE
A CURA DI GIANNI GRUPPIONI
SUGLI APPARECCHI VENDUTI IN FARMACIA
INCONTRO AL MINISTERO
Sugli apparecchi venduti in farmacia il 7
maggio scorso c’è stato l’incontro al
Ministero con la FOFI, Federazione Ordini
Farmacisti italiani e la FIA.
Lungi da FIA, che l’aveva provocato, l’intento
di accampare una qualche “protezione”,
bensì di rendere nota una situazione che fin
che siamo agli inizi può essere
governata e condotta nell’alveo
della legalità e del rispetto delle
norme vigenti. Norme a noi ben
note, ma non alla nostra controparte, ben rappresentata dal
Direttore Generale FOFI, due
Vice-Presidenti nonchè dall’Avvocato della Federazione ( a sottolineare che per loro non era proprio
una passeggiata).
Oggetto dell’incontro i noti pseudoapparecchi venduti in farmacia con
tanto di bugiardino e di depliants illustrativi messi a disposizione e utiliz-
zati dai farmacisti, in cui palesemente si
riscontra una comunicazione (non autorizzata), in parte fuorviante e ingannevole e non
solo per delle persone anziane e in parte
cautelativa dove riporta che l’apparecchio
acustico può causare danni all’udito, deve
essere usato per periodi molto brevi, ecc..
Saremo brevi anche noi e andiamo direttamente alla conclusione, saltando una discussione articolata e approfondita: il Direttore
generale, Giovanni Leonardi, nonché vice
Capo di Gabinetto del Governo in carica, in
conclusione ha usato la sua autorità richiamando fermamente i farmacisti a non prestarsi - mercè e tramite il loro prestigio - al
ruolo di legittimatori di dispositivi indicati
come apparecchi acustici, ma di fatto solo
degli amplificatori, che non è quello che si
evince dai depliants. In pratica ha chiesto loro
di essere molto chiari e di dire di che cosa
effettivamente si tratta alla potenziale clientela. Nel frattempo la Dir. Gen. Marletta,
valuterà diversamente i dispositivi che giungono nel suo ufficio per essere registrati
come dispositivi Classe 2 A e sanzionerà
tutte le pubblicità che le arriveranno dai NAS
o invieremo alla sua attenzione che hanno
eluso l’autorizzazione.
Noi e/o i Produttori di apparecchi VERI, siamo
stati invitati a denunciare quanto sta accadendo al Garante della Concorrenza, sottoponendogli tutti gli elementi, peraltro palesi,
di pubblicità ingannevole, perché solo così
possiamo sperare di fermare
veramente il
grosso
del
canale che salta il
Ministero e va direttamente alla farmacia per
la vendita. Ovviamente nulla osta per quei
prodotti che sono invece presentati chiaramente e correttamente come amplificatori
e/o che, quindi, non prevedono/necessitano
di una adattamento personalizzato.
A conclusione dobbiamo riportare che sull’attività,sulla funzione e la responsabilità
dell’audioprotesista, la posizione ministeriale
è stata decisamente chiara da togliere qualsiasi spazio ai farmacisti, se c’era l’intento, di
poter mercanteggiare spazi o mani libere sul
versante audio protesico. Ma in proposito
corre l’obbligo di essere molto chiari e realisti: denunciare il rispetto delle norme vigenti
è un nostro impegno e dovere, ma attenti a
pensare che si possa fermare l’ordine delle
cose. La tecnologia che rende disponibile
prodotti “fai da te” è interessata anche
all’udito e non si può fermare una logica
puramente commerciale, peraltro, già presente nei paesi europei e non solo. Ma c’è una
diversa logica se si “accudisce” il paziente o il
consumatore. Chi si rivolge al consumatore
lo fa con la molla del prezzo e una bassa-tecnologia che è una proposta ben diversa da
chi, audioprotesista laureato-abilitato, ha i
requisiti, ovvero, si comporta come tale.
Questo è solo l’inizio della sfida, per ora giocata fra la “competenza”, per legge la nostra,
e il prestigio messo in campo dal farmacista
o chi, di mestiere, è un rivenditore Beghelli.
Sarà vincente senza nulla perdere chi di noi
non farà sconti sulla propria Formazione e il
proprio Aggiornamento Continuo. Sarà perdente chi cerca vantaggi senza investire sui
propri doveri.
G.G.
AUDIO PRO • NUMERO 13 • MAGGIO 2012 • PAG. 2
Arriva il “super-infermiere”? Che potrà visitare,
diagnosticare e persino prescrivere, sebbene nell’ambito di percorsi condivisi e “multiprofessionali”, gestiti cioè assieme
ai medici e alle altre figure del
Ssn. La novità è contenuta nel
documento del ministero della
Salute che riscrive ruolo e competenze degli infermieri in vista di un’intesa dedicata da parte di Stato e Regioni.
La bozza, diffusa dal Ministero per un
parere anche alla nostra Associazione,
dà da pensare già dal preambolo. Che
ricorda come «si stia assistendo a una significativa evoluzione delle componenti organizzativo-assistenziali» del sistema sanitario, da
cui la necessità di «ridefinire gli ambiti di cura e
di assistenza» in base a modalità «interdisciplinari», in uno scenario che impone «l’acquisizione di
saperi elevati per ciascuna professione dell’equipe e
competenze agite in una logica di integrazione, collaborazione e cooperazione». Tali principi vengono così
declinati dal Ministero nelle varie aree dell’assistenza:
cure primarie (cioè territorio), emergenza-urgenza, area
chirurgica, area pediatrica, area salute mentale e dipendenza.
E per ognuna, la proposta detta uno schema dei nuovi profili che
attendono l’infermiere. Nelle cure primarie, per esempio, la proposta ministeriale apre agli infermieri attività come l’utilizzo di strumenti standardizzati per
l’identificazione precoce di possibili stati patologici (medicina di opportunità e di iniziativa)», il monitoraggio delle condizioni di stabilità della persona cronica, il trattamento «in autonomia» di problemi specifici sulla base di percorsi clinico assistenziali o protocolli condivisi, la prescrizione «in base a procedure e criteri condivisi di presidi e ausili a supporto della dipendenza/non autosufficienza», l’impiego di ecografo e «altri strumenti di diagnostica semplice», l’organizzazione di campagne vaccinali, la realizzazione «in collaborazione con gli
insegnanti delle scuole di specifici programmi di educazione alla salute» e molto altro ancora.
Nell’area dell’Emergenza, invece, l’infermiere dovrà tra le altre cose «riconoscere le principali alterazioni metaboliche, respiratorie e cardiache nel paziente acuto», gestire efficacemente e in sicurezza «i casi non critici», «gestire la terapia su protocolli concordati», eseguire le suture di ferite e trattare i casi minori (sempre sulla base di «protocolli condivisi»), gestire «in ottica multidisciplinare i
servizi di follow up post-intensivo» anche «nel long term dopo la dimissione a domicilio».
Con un documento congiunto a firma dei membri del Conaps, condiviso anche da ANAP, non respingiamo
tout- court il documento, ma per il mancato coinvolgimentole modalità che ci hanno tenuto fuori .
Perciò le Associazioni afferenti al CoNAPS (Coordinamento Nazionale delle Associazioni Professioni
Sanitarienon ordinate, ma regolamentate dalla L. 43/2006 ), essendo state coinvolte tardivamente nella
valutazione della proposta di Accordo Stato Regioni per l’implementazione delle competenze della professione infermieristica, all’interno del più ampio processo di riforma delle competenze professionali
delle professioni sanitarie, hanno chiesto al Ministro di conoscere metodologia e tempi di prosecuzione
del suddetto processo e auspicano che coinvolga tutte le Aree e che produca un reale processo di riforma, al passo con il vigente panorama giuridico e culturale.
ARRIVA IL “SUPER-INFERMIERE”:
una proposta che ha sollevato
molte perplessità
non solo
fra i medici
Gli Ordini,
le Associazioni
possono limitare
la concorrenza anche
ricorrendo al codice
deontologico? NO!
Multato l’ordine
dei geologi
Tutto parte dalla decisione dell’Antiturst che due
anni fa aveva multato l’Ordine dei Geologi per
aver posto in essere un’intesa restrittiva alla
concorrenza nel proprio codice deontologico
inserendo il decoro professionale quale
criterio di commisurazione del compenso del professionista. Per l’Antitrust il
riferimento alla dignità professionale
di chi esercita la professione liberale e dunque alla necessità di commisurare il compenso alla qualità
e quantità del lavoro svolto con
conseguente possibile apertura di procedimento disciplinare configura una norma
anticoncorrenziale
da
sanzionare.
Multato l’Ordine dei
Geologi si rivolge allora
al Tar Lazio che però
respinge il ricorso
chiarendo che la decisione dell’Antitrust è
legittima. L’Ordine si
rivolge al Consiglio di
Stato che decide di
porre la questione al
Consiglio Superiore di
Stato sulla possibilità per
gli ordini di inserire, tramite lo strumento deontologico,
limitazioni alla concorrenza e il
ricorso viene respinto definitivamente confermando la sanzione.
Da “Il Sole 24 Ore – Sanità” (La Giurisprudenza) del 20-26 marzo 2012. A cura di Silvia Stefanelli
Cassazione/ Accolto il ricorso del direttore sanitario di una struttura odontoiatrica
Società, pubblicità “libera”
Nessun obbligo di autorizzazione preventiva: il decreto Bersani vale per tutti
Finalmente la Cassazione con la sentenza n. 3717 del 9 marzo 2012 fa chiarezza
sull’applicazione del “decreto Bersani” anche alle strutture sanitarie gestite da
società di capitali. Come noto, infatti, l’art.2 della legge 248/2006 liberalizzava la
pubblicità per le attività professionali e intellettuali. In ambito sanitario, dopo una
prima fase di applicazione generalizzata della nuova disciplina, il ministero della
Salute nell’aprile del 2008 interveniva con una nota secondo la quale il decreto poteva trovare applicazione solo per i professionisti, mentre alle strutture continuava ad
applicarsi la legge 175/1992. Una svolta che ha provocato il caos: alcuni Ordini e
Regioni, hanno deciso di non adeguarsi alla nota ministeriale non ritenendola fondata giuridicamente, mentre in altre realtà si è tornati all’applicazione della legge
175, creando in questo modo una rilevante e ingiustificata disparità di trattamento:
mentre infatti la disciplina del ‘92era molto restrittiva e di stampo prettamente formale (con richiesta di autorizzazione preventiva), il decreto Bersani, ispirato ai principi comunitari, liberalizza la pubblicità, sottoponendola solo al vincolo della trasparenza e veridicità e a un controllo successivo da parte dell’Ordine. In questo
quadro normativo si inserisce il caso che ha portato alla sentenza della Cassazione.
Il direttore sanitario di una struttura odontoiatrica affiliata a un noto franchising
spagnolo veniva sottoposto a procedimento disciplinare dall’Ordine della Spezia,
per ingannevolezza della pubblicità relativa alla sua struttura. Ritenuta sussistente
l’ingannevolezza ai sensi del decreto Bersani, il manager veniva condannato a sei
mesi di sospensione dall’albo (sanziona peraltro prevista dalla legge 175/92). Data
la totale sproporzionalità della sanzione applicata e ritenuta infondata la decisione
ordinistica, l’odontoiatra decideva di impugnarla davanti alla Commissione centra-
le esercenti professioni sanitarie che, senza entrare nel merito, sosteneva tout
court l’applicazione della legge 175 e quindi la mancanza a monte dell’autorizzazione preventiva. La terza sezione civile della Suprema Corte smentisce invece in toto,
sia la nota del ministero che la decisione della Commissione, stabilendo che il
decreto Bersani si applica a tutti gli erogatori di prestazioni sanitarie, indipendentemente dalla natura giuridica del soggetto erogante. Si legge nella sentenza:
“L’abrogazione generale contenuta nell’articolo 2 lett. B della legge 248/2006 nella
quale è sicuramente compresa l’abrogazione delle norme in materia di pubblicità
sanitaria, di cui alla legge 175/92 prescinde dalla natura (individuale, associativa,
societaria) dei soggetti rispetto ai quali rileva l’esercizio della professione sanitaria,
atteso che la stessa è attuativa dei principi comunitari volti a garantire la libertà di
concorrenza e il corretto funzionamento del mercato e sarebbe illegittimo oltre che
irragionevole, limitarne la portata all’esercizio della professione in forma individuale, fermo restando che all’interno del nuovo sistema normativo, nel quale la pubblicità non è soggetta a forme di preventiva autorizzazione, gli ordini professionali
hanno il potere di verifica, al fine dell’applicazione delle sanzioni disciplinari, della
trasparenza e della veridicità del messaggio pubblicitario”. Stop quindi all’autorizzazione preventiva e possibilità anche per le strutture sanitarie gestite da società di
effettuare pubblicità nei limiti di criteri di veridicità e trasparenza. La sentenza chiarisce poi – sulla scia dei provvedimenti normativi di recente attuati e in via di emanazione – gli obiettivi del decreto Bersani: “Garantire la libertà di concorrenza
secondo condizioni di pari opportunità e il corretto uniforme funzionamento del
mercato”. (ON LINE I TESTI DELLE SENTENZE: www.24oresanita.com)
AUDIO PRO • NUMERO 13 • MAGGIO 2012 • PAG. 3
Sicurezza stradale: audizione di Anap
in commissione trasporti alla camera
Nel “Patto
Salute”, clausole
su pagamento Asl
Canovi: Nell’ambito della proposta di Legge “Delega al Governo per la riforma
del codice della strada”, chiediamo l’introduzione del test audiometrico
strumentale a sostegno della sicurezza stradale dei cittadini italiani
Si è svolta il 16 maggio scorso, di fronte alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, l’audizione di
ANAP - Associazione Nazionale Audioprotesisti Professionali, che ha ritenuto necessario affrontare la problematica relativa all’importante correlazione esistente tra il tema della sicurezza stradale e l’ipoacusia. Con riferimento alla procedura legislativa attualmente in
vigore per il rinnovo della patente, che comprende
anche la verifica dell’udito, ANAP ha sottolineato
La sicurezza stradale è un tema sensibile a livello nazionale
l’elevato grado di soggettività di quest’ultimo (sia
ed Europeo. Gli obiettivi fissati dal legislatore Europeo per il
da parte del medico-certificatore che da parte del
2020 parlano di una riduzione del 50% di morti e feriti da incicandidato), soggettività facilmente superabile
dente stradale. E’ quindi necessario mantenere alto il livello di
attenzione sui fattori che determinano la sicurezza sulle
grazie a migliorie tecniche dell’esame stesso.
nostre strade. Nello specifico, l’ultima comunicazione della
L’utilizzo di semplici sussidi strumentali permetCommissione europea (COM (2010) 389 final) indica come
terebbe infatti di valutare con estrema precisione
primi obiettivi del “Programma di azione per la sicurezza stralo stato dell’udito dell’utente e, conseguentemendale 2011-2020” l’incremento dell’educazione stradale e la
te, rappresenterebbe un incremento in fatto di
revisione del sistema dei rilasci delle patenti unitamente a un
sicurezza stradale nel momento in cui quell’utenmaggior controllo sull’attuazione delle norme.
Tutte queste azioni rappresentano elementi funzionali alla
te si mettesse alla guida.
verifica della situazione psicofisica del conducente.
ANAP ha proposto una revisione della normativa
L’introduzione della “patente a punti” nel 2003 e l’inasprimenper specificare l’obbligo di utilizzo dell’audiometro
to delle sanzioni per la guida in stato di ebbrezza o sotto l’indurante l’esame dell’udito in sede di rinnovo
flusso di sostanze alteranti sono stati passi decisivi per la
patente. Una modifica della normativa in tal senso
tutela degli utenti della strada. Rimane però aperto il problefavorirebbe un maggior controllo dei requisiti fisima di alcune alterazioni dovute a deficit fisici o distrazioni. E
l’udito (insieme alla vista) rimane uno dei sensi più influenti
ci dei soggetti dotati di patente, garantendo una
sui livelli di attenzione alla guida e necessita dunque di
maggior sicurezza alla guida soprattutto nei sogun’adeguata attenzione tecnica e normativa. L’ipoacusia rimagetti over 60, sui quali grava maggiormente l’incine un problema di sicurezza stradale ancora sottovalutato.
denza di significativi deficit acustici.
Secondo le ultime rilevazioni Istat ogni giorno in Italia si veri“Si auspica la revisione delle attuali norme che
ficano in media 598 incidenti stradali, che provocano la morte
regolano i requisiti fisici e psichici per il rinnovo
di 13 persone e il ferimento di altre 849. L’analisi delle circostanze accertate o presunte mette in luce come i principali
della patente -, è l’auspicio di Corrado Canovi,
comportamenti errati di guida - tra cui la guida distratta segretario nazionale ANAP - in particolare per
costituiscono da soli il 44% dei casi.
quanto riguarda la verifica della capacità uditiva,
I numeri citati acquistano un interesse specifico se collegati ai
all’interno dei principi e delle linee guida presenti
dati sui problemi uditivi. I disturbi in questo campo colpiscono
nella proposta di legge “Delega al Governo per la
circa il 12% dei cittadini italiani con una crescita rilevante
riforma del codice della strada, di cui al decreto
negli ultimi anni dovuta all’innalzamento dell’età media e
all’inquinamento acustico.
legislativo 30 aprile 1992, n. 285” (A.C. 4662), di
Il problema è particolarmente rilevante per la popolazione
iniziativa del Presidente della Commissione
over 60 che ha una percentuale di soggetti colpiti pari al 30%.
Trasporti Poste e Telecomunicazioni della Camera
In Italia nel 2008 le patenti attive erano 35.514.454, di cui
dei Deputati, On. Mario Valducci, e altri’.
6.840.059 a favore di cittadini con più di 60 anni e 5.933.077
Questo aggiornamento della disciplina porterebbe
nella fascia di età tra i 50 e i 59 anni. È lecito sospettare che
a un incremento della sicurezza stradale, senza
2.052.018 conducenti over 60 siano affetti da ipoacusia di
diverso grado. Anche restringendo il campo agli over 65, i
intaccare il livello di spesa sociale nazionale e
patentati con problemi di ipoacusia potrebbero essere circa
senza influire negativamente sui vari soggetti pre1,4 milioni (rispetto a 4,6 milioni di patentati over 65).
senti sul mercato.
Il Panorama
Non è escluso che nel patto per la
Salute verrà inserita qualche clausola
per garantire tempi più certi nei pagamenti ai fornitori da parte delle Asl. È
quanto ha affermato, a margine di un
convegno a Bologna, il ministro della
Salute, Renato Balduzzi. «Qualche
cosa è stato già fatto sia nel Salva
Italia, sia nel Cresci Italia» ha spiegato
il ministro «e qualche cosa potremo
fare ancora nonostante la difficoltà e la
durezza della crisi». Intanto, ha sottolineato Balduzzi, «nonostante queste
difficoltà, l’input che il governo dà alle
Regioni, anche quelle in piano di rientro, è di fare molta attenzione a ridurre
i tempi dei pagamenti e a portarsi a
tempistiche accettabili, perché questo
serve a dare complessivamente fiducia
al sistema». In generale, «a seconda
del tipo di servizi e di forniture e del
contesto complessivo occorre dare dei
tempi e delle regole e poi rispettarli».
Ordini e albi, il ministro Balduzzi spinge l’accelleratore
Importanti dichiarazioni del Ministro della
Salute, Renato Balduzzi, a favore della istituzione degli Ordini per le Professioni sanitarie: la
prima il 15 marzo a Roma al convegno dei
Tecnici di Laboratorio ANTEL.
«Il Governo – assicura il ministro - condivide la
necessità di affrontare la questione di omologare
le 17 professioni sanitarie prive di Albo alle altre
professioni; tale questione interessa 180.000 professionisti rispetto a circa un milione che invece
sono iscritti ad Ordini e Collegi». Nel ricordare di
aver personalmente contribuito ad avviare l’iter
con la Legge 42/99 quando era Capo Ufficio
legislativo del Ministero della Sanità ha concluso «ritengo utile per i cittadini e per i professionisti interessati l’approvazione definitiva di una
norma che, mentre istituisce Albi e Ordini per le
professioni sanitarie che ne sono sprovviste, riformi l’intero impianto anche per le altre professioni
sanitarie già regolamentate».
La seconda dichiarazione, dopo una settimana
il 22 marzo a Bologna al Congresso nazionale
Infermieri IPASVI, dove il ministro Balduzzi ha
esplicitamente e fermamente ribadito che «Non
si può più rinviare la riforma per trasformare i
Collegi in Ordini: si tratta di adeguare la forma
alla sostanza, né più né meno».
Fra questi due interventi si è inoltre inserita la
nota del 19 marzo da parte del Ministro della
Giustizia, Paola Severino, che in risposta alla
richiesta del CONAPS «auspica che tali professionalità siano contemplate nel processo di riforma
degli ordini professionali e segnala che le professioni sanitarie non rientrano nella competenza del
ministero della Giustizia, ma sono vigilate dal ministero della Salute, al quale pertanto potranno
essere rivolte tutte le istanze e le proposte di riforma inerenti tali ordinamenti professionali».
In ragione di queste promesse del Governo, il
CONAPS ha quindi invitato il ministro Balduzzi a
partecipare il 16 maggio a Bologna
all’Assemblea dei quadri CONAPS nell’ambito
della biennale EXPOSANITA’ 2012.
Sul punto, riportiamo il commento di Angelo
Mastrillo:
Sembra proprio contradditorio il comportamento
di questo Governo tecnico. Se da un lato promette interventi per completare la regolamentazione
ordinistica, con lo scopo di aggiungere quindi le
17 Professioni sanitarie, dall’altro lato proclama
invece la volontà di una massiccia liberalizzazione e promuove la suddetta “consultazione” referendaria. Ormai, dopo le inadempienze dei
Governi “di turno” del 2006, del 2008 e del 2010 le
sorprese non sembrano davvero finite. E chissà
che stavolta non siano invece proprio “i tecnici” a
chiudere la partita!
AUDIO PRO • NUMERO 13 • MAGGIO 2012 • PAG. 4
Questo il tema della 17° Edizione del Congresso Nazionale FIA,
Federazione Nazionale Audioprotesisti
che si svolgerà dal 23 al 25 novembre 2012
RIMINI 2012
I NUOVI VALORI DELL’APPARTENENZA
L’Audioprotesista Sanitario dal DM 668/94 alla maturità anagrafica
e professionale. Analisi e prospettive.
Sarà Rimini ad ospitare questa edizione del Congresso ma non ci
saranno duplicazioni o ripetizioni rispetto all’edizione del 2006:
tutta l’organizzazione, infatti, sarà una completa novità. Anche quest’anno sapremo stupirvi. A partire dalla scelta del nuovo
Palacongressi, recentemente inaugurato.
Costruito laddove nel ‘900 sorgeva una fornace, il Palacongressi
conserva oggi nel suo stile architettonico una tensione verso l’alto,
ma non più con una ciminiera, bensì con una grande conchiglia di
vetro che racchiude la sala principale della struttura e che ne è
diventata l’elemento caratterizzante.
L’architetto Volkwin Marg ha realizzato sale, ambienti accoglienti e
luminosi e ampi spazi nudi da riempire come si vuole, soddisfacendo il desiderio di ospitalità e di buon vivere e creando un luogo dove
incontrarsi per lavorare è anche e soprattutto piacevole.
Tutto ciò si è tradotto nella realizzazione di un ambiente importante e rigoroso. È a disposizione di tutti una tecnologia amica e gestibile, sono presenti tutti i servizi desiderabili, tecnologie di ultima
generazione, arredi di design e rifiniture di alto pregio: i materiali
utilizzati richiamano i colori del mare, della sabbia, degli alberi e,
nel diventare “costruzione”, si preoccupano innanzitutto di rispettare l’ambiente.
Il Palacongressi è infatti inserito all’interno di un progetto di
riqualificazione del verde urbano denominato “Raggio Verde”: è
un percorso che unisce il mare al centro città, rendendo la struttura congressuale facilmente raggiungibile anche a piedi e in bicicletta e collegandola alla vita del centro storico. Oltre all’esperienza di vivere il Congresso FIA in questo nuovissimo contesto, i
congressisti avranno l’occasione per approfondire la conoscenza
di questa meravigliosa cittadina del Centro Italia, facilmente
accessibile visti i collegamenti ferroviari e autostradali e l’aeroporto Federico Fellini che la collega alle principali città italiane.
A Rimini c’è davvero tutto! Che si dorma in tenda o in hotel a 5 stelle lusso, Rimini va incontro alle esigenze di tutti, proponendo un
bellissimo itinerario d’arte e di cultura con capolavori unici al mondo del periodo romano e rinascimentale. Una passeggiata in riva al mare lunga
15 chilometri, 227 stabilimenti balneari, oltre 1.100 alberghi. Rimini è una città laboratorio. Da sempre qui nascono le tendenze più nuove: street bar, happy hour, aperitivi in spiaggia,
cene in riva al mare, sport del futuro.
Ma soprattutto si vive un’atmosfera
particolare. Vi piacerà. Sia per una
lunga che per una breve vacanza, sono
tante le cose che Rimini potrà offrirvi e
tante le curiosità.
Nel prossimo numero non mancheremo di darvi approfondimenti su tutti i
diversi aspetti della vita di questa bellissima cittadina.