a) Relazione illustrativa del progetto e piano finanziario da allegare
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a) Relazione illustrativa del progetto e piano finanziario da allegare
Allegato A alla deliberazione del Comitato esecutivo n. 24 del 23.02.2016 Il segretario – F.to dott. Copat Paulo N. a) Relazione illustrativa del progetto e piano finanziario da allegare alla domanda di contributo Titolo del progetto Working Family Size Persona di riferimento per la gestione del progetto Nome e Cognome ……dott.ssa…Costanza Fedrigotti……………………………………………. Ruolo interno Ente……Responsabile Servizio Socio Assistenziale……………………………………… e-mail…[email protected]… Telefono ……0464/571711…………… Ambito di realizzazione del progetto Indicare tra i seguenti ambiti quello prescelto X a) conciliazione vita-lavoro, in particolare per semplificare l'organizzazione dei tempi di vita e di lavoro, per promuovere la condivisione dei compiti di cura all'interno della famiglia e un'equa ripartizione delle responsabilità familiari tra donna e uomo, per riaffermare il valore sociale della maternità e della paternità, anche semplificando l'organizzazione dei tempi di vita e di lavoro; □ b) rappresentanza di genere, in particolare per favorire un'equa partecipazione di donne e uomini nei processi e nelle posizioni decisionali, per sostenere e valorizzare il contributo delle donne in ambito pubblico, per creare strumenti e reti di sostegno alla partecipazione attiva delle donne alla vita pubblica; □ c) cultura e sport, in particolare per promuovere ed approfondire il contributo femminile nelle arti e nella vita sportiva. Partner (ATTENZIONE!!! Perché le collaborazioni siano ritenute valide, per ciascun partner elencato dovrà essere presentata, in allegato alla presente relazione, una lettera di adesione sottoscritta dal legale rappresentante del soggetto partner in cui vengono descritte le modalità attive di coinvolgimento nel progetto) Partner 1: Comune di Riva del Garda Partner 2: Fondazione Famiglia Materna Analisi dei bisogni Perché avete pensato a questo progetto? Perché il progetto c’entra con le pari opportunità? Qual è o quali sono i bisogni di pari opportunità a cui volete dare risposta? L’attenzione alla conciliazione dei tempi lavoro - famiglia, soprattutto in questa fase caratterizzata da una crescente frammentazione sociale e da numerose spinte al ripensamento dei tradizionali sistemi di welfare, assume alla luce dei dati statistici un ruolo strategico e si caratterizza come un’area di intervento trasversale ai vari settori delle politiche pubbliche. L’aumento progressivo della partecipazione delle donne al mercato del lavoro non è stato accompagnato da una contemporanea trasformazione dei ruoli tradizionali associati al maschile e al femminile all’interno di coppie e famiglie. Troppo spesso l’intero carico della gestione familiare ricade solo sulla donna, rendendo difficile il rientro sul posto di lavoro in seguito ad una maternità o il mantenimento dell’occupazione a fronte del bisogno di accudimento di genitori anziani. Tali problematiche emergono anche dalla lettura delle ultime rilevazioni provinciali sull’occupazione trentina, relative al 2014. I dati mostrano come la disoccupazione colpisca in maniera diseguale uomini e donne, e che sono in particolar modo le madri a soffrire di tale situazione, vedendo diminuire del 7% circa le possibilità di essere assunte rispetto alle coetanee senza figli (dati del Servizio Statistica provinciale). Basandosi su queste considerazioni e traendo spunto dal confronto tra i soggetti firmatari dell’Accordo Volontario di area per il Distretto Famiglia dell’Alto Garda1, il progetto Working family size, ossia “lavoro formato famiglia”, cerca di soddisfare due differenti bisogni: - estendere e potenziare le attività “family friendly” e i servizi per la conciliazione posti in essere sul territorio; - offrire possibilità e strumenti di accesso al lavoro e all’indipendenza economica a persone che non vedono riconosciuti i propri diritti alle pari opportunità (donne con carichi familiari, persone espulse dal mercato del lavoro in età matura, stranieri non pienamente integrati nel contesto territoriale…). L’idea è quindi potenziare i servizi utili alla conciliazione, rivolti ai bambini, agli anziani e in generale alle famiglie, attraverso l’impiego di risorse umane di persone con difficoltà di accesso al lavoro, in particolare donne. In tal modo, le politiche di conciliazione si integrano con quelle a sostegno dell'occupazione e delle pari opportunità. Obiettivi Quali obiettivi volete raggiungere con il progetto? Gli obiettivi devono necessariamente essere coerenti con le finalità della l.p. 13/2012 ed in particolare con l'ambito di realizzazione individuato L'obiettivo del progetto è quello di promuovere iniziative di inserimento lavorativo in grado di intercettare e rispondere ai bisogni delle donne e delle famiglie, con particolare riguardo alla necessità di conciliazione tra tempi di cura e lavoro e di accrescere la connotazione “family friendly” del territorio alto gardesano, valorizzando al tempo stesso le risorse e le competenze delle persone (donne e uomini) in condizione di rischio sociale. Azioni del progetto e tempi di attuazione Quali azioni concrete prevede il progetto? Indicare chiaramente il collegamento con gli obiettivi sopra descritti. Qual è la tempistica delle azioni? L’iniziativa si articolerà nel corso di 12 mesi, seguendo il seguente calendario: Mese 1 e 2 – individuazione delle attività Per individuare efficacemente le attività necessarie a soddisfare bisogni e richieste delle famiglie presenti sul territorio, si coinvolgeranno i firmatari dell’Accordo di area del Distretto Famiglia dell’Alto Garda, chiedendo loro di segnalare occasioni di inserimento lavorativo nonché di attuare in qualità di soggetti ospitanti di tirocini formativi remunerati. Mesi da 3 a 11 – organizzazione e realizzazione degli inserimenti lavorativi 1 approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 2842 del 23 dicembre 2011 Il modello utilizzato per la realizzazione degli inserimenti lavorativi è già stato sperimentato con successo da Famiglia Materna con i progetti “Le Formichine” e “Grilli e Formichine” rispettivamente in Vallagarina e nell'Alto Garda. Esso si basa sulla messa in sinergia di risorse provenienti non solo dal pubblico, ma soprattutto dal settore privato non profit e for profit, al fine di creare occasioni di formazione/lavoro per persone con difficoltà occupazionali, attraverso lo strumento del tirocinio formativo remunerato. La Fondazione Famiglia Materna si rende disponibile quale ente esecutore del progetto: da un lato raccoglierà le richieste di impiego di risorse umane da parte dei soggetti del territorio che erogano servizi di conciliazione e supporto alle famiglie, e, dall’altra, cercherà di effettuare il miglior matching possibile tra le esigenze dei richiedenti e il profilo e le potenzialità delle persone disponibili, che verranno segnalate dai servizi sociali. A tal fine, un responsabile della Fondazione Famiglia Materna effettuerà colloqui di valutazione dei candidati e concorderà specifici progetti individualizzati con i soggetti ospitanti, pubblici o privati, garantendo anche una funzione di tutoraggio durante l’esperienza di tirocinio remunerato. Le mansioni dei tirocini possono essere di diversa natura, purché utili al compimento di iniziative o servizi in favore delle famiglie e della conciliazione tra tempi di vita e di cura. Un elenco esemplificativo e non esaustivo potrebbe comprendere: - attività di varia natura a supporto di servizi dedicati alla prima infanzia, alle attività integrative scolastiche o estive, agli anziani, alle persone non autosufficienti; - supporto ad attività di ristorazione o somministrazione pasti di comunità; - supporto ad attività di lavanderia / stireria in strutture per anziani o socio-assistenziali; - supporto ad attività di animazione e babysitting, affiancando il personale esperto, ad esempio in alberghi, o in occasione di eventi particolari. La Fondazione Famiglia Materna è titolare del contratto di inserimento lavorativo presso le imprese partners, che viene remunerato in misura di € 4,5 netti /ora collegati all’effettiva presenza al lavoro. Altri costi sono costituiti dalla quota INAIL, apertura e chiusura contratto, elaborazione delle buste paga. Per la sostenibilità del progetto, si prevede che le aziende / enti ospitanti, nella convenzione che stipuleranno con la Fondazione, sottoscrivano l’impegno a versare un contributo economico, a titolo di donazione, ad un “fondo rotativo di solidarietà” gestito da Famiglia Materna, di entità almeno pari alle spese vive sostenute per remunerare i tirocinanti. Tale compenso, proporzionale all’impegno profuso, è fondamentale da un punto di vista educativo e fa percepire questa esperienza come un’effettiva partecipazione ad un’attività lavorativa. Inoltre, contribuisce a sostenere il reddito di persone in difficoltà in forma indipendente dal circuito assistenziale, offrendo contemporaneamente un’opportunità di formazione e cittadinanza attiva. Al termine del percorso formativo, qualora lo stesso raggiunga gli obiettivi proposti, il tirocinante riceverà un attestato di valutazione e potrà essere assunto dall’impresa/ente in cui ha svolto la propria esperienza (che comunque non ne ha l’obbligo), beneficiando degli incentivi previsti dal Piano provinciale per gli interventi di politica del lavoro, oppure ricevere orientamento per la ricerca di impiego in aziende di analogo settore. Mese 12 – Valutazione finale del progetto. Impatto del progetto - Destinatari/Destinatarie e ricadute A chi si rivolge il progetto? Quali destinatari sono coinvolti direttamente? Ci saranno categorie di destinatari coinvolte indirettamente? Descrivere anche le ricadute dirette ed indirette del progetto: quali miglioramenti della situazione di partenza sono ipotizzabili? Sono destinatari diretti del progetto: - le famiglie beneficiarie delle iniziative, azioni o servizi aggiuntivi per la conciliazione resi possibili grazie alla presente progettualità; - 5/6 persone, in prevalenza donne, tra i 18 e i 60 anni, con difficoltà di collocamento autonomo sul mercato del lavoro, con particolare attenzione a donne con carichi familiari, persone disoccupate in età matura, straniere non pienamente integrate nel contesto territoriale. Sono destinatari indiretti: - tutti i soggetti pubblici e privati della rete del Distretto Famiglia, che usufruiranno di risorse umane aggiuntive per offrire al proprio pubblico nuove attività e servizi per la conciliazione dei tempi e il sostegno agli equilibri familiari. Le ricadute previste sul territorio sono le seguenti: - sensibilizzazione e coinvolgimento degli attori economici riguardo ai bisogni della famiglia e alla responsabilità sociale delle imprese; - creazione di nuove sinergie pubblico-privato per la sperimentazione di modelli più efficaci di inclusione sociale e di welfare generativo; - ampliamento delle iniziative a sostegno del raggiungimento delle pari opportunità e rafforzamento del capitale sociale della comunità. Preventivo di spesa SPESE RELATIVE AL PROGETTO Voce di spesa Q u an t i t à Costo totale Coordinamento operativo del progetto e dei tirocini € 5.0000,00 Borse/compensi ai tirocinanti presso imprese /enti (ca. 1.500 ore) € 7.000,00 Gestione amministrativa convenzioni, contratti e assicurazioni € 1.300,00 Segreteria, trasporti € 700,00 spese d’ufficio, Pubblicizzazione diffusione e € 300,00 TOTALE SPESE € 14.300,00 (Il contributo verrà calcolato sul totale delle spese ammissibili nella misura dell’80% in maniera da non generare avanzo; comunque il contributo non sarà superiore a € 5.000,00.) ENTRATE RELATIVE AL PROGETTO Fonte Mezzi propri Totale € 1.300,00 Contributi di privati (Fondazione € 7.000,00 Famiglia Materna, attraverso la raccolta di donazioni) Contributi di altri enti pubblici* € 1.000,00 (Comune di Riva del Garda) TOTALE ENTRATE € 9.300 DISAVANZO € 5.000 *in base ai criteri stabiliti all’art. 6 si evidenzia che i contributi eventualmente concessi sono cumulabili con agevolazioni di altri enti pubblici diversi dalla Provincia e comunque fino a copertura della spesa massima sostenuta da evidenziarsi in sede di rendicontazione. In ogni caso la stessa tipologia di spesa indicata nel piano finanziario non può essere coperta da contributi di due enti pubblici diversi.