pungiglione mare vivente
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pungiglione mare vivente
Il Pungiglione EMERGENZA AMBIENTE 6 LA FOTO LASCARI - 11 dicembre 2012. Una lunga distesa di mele a mare. Si è presentata così stamattina la spiaggia compresa tra Campofelice e Lascari. Con molta probabilità si tratta della frutta che si trovava nei Tir che erano imbarcati sul traghetto “Euro Cargo Cagliari” della compagnia Grimaldi e sono finiti in mare mentre la nave, proveniente da Livorno era a circa sette miglia dal porto di Palermo. L’incidente è stato causato dal mare grosso e dalle forti raffiche di vento, che soffiavano ad oltre quaranta nodi. Un’onda anomala avrebbe fatto inclinare il cargo che ha perso in mare parte del carico, senza causare fortunatamente altri danni. La Biodiversità è a rischio Rosario Cesare, Antonino Modera, Lorenzo Moscato, Gionatan Ollà, Samuele Zito - III B In questa prima parte dell’anno scolastico, abbiamo trattato in classe vari argomenti relativi all’ambiente. Il nostro gruppo ha scelto di approfondire il seguente tema: “ la biodiversità è a rischio”. Abbiamo approfondito ricercando vari materiali interessanti sui fattori che sconvolgono gli ecosistemi della Terra e appunto mettono a rischio la biodiversità di cui anche noi facciamo parte. Per biodiversità s’intende l’insieme di tutte le forme viventi geneticamente diverse e degli ecosistemi ad esse correlati. Essa contiene tutta la variabilità biologica: di geni, specie, habitat, ecosistemi, pure noi facciamo parte della biodiversità. Che cosa mette a rischio la Biodiversità? La biodiversìtà è gravemente minacciata. Negli ultimi 150 anni, con l’avvento della seconda rivoluzione industriale e l’aumento della produzione in serie e delle stesse fabbriche, il tasso di CO2 è salito a dismisura provocando la conseguenza più grave: il surriscaldamento globale. Che cosa provoca il surriscaldamento globale e qual è l’impatto con la biodiversità? Il surriscaldamento globale provoca ovviamente l’innalzamento della temperatura in tutto il mondo ed è causato dall’effetto serra. A poco a poco esso distrugge l’atmosfera terrestre. In un primo momento, l’idea di avere estati più lunghe per andare in spiaggia spesso e dover vestire meno pesante potrà sembrarti fantastica! Purtroppo però ci sono anche dei lati negativi: ad esempio, a causa del riscaldamento del clima, i ghiacciai al Polo nord si sciolgono e tutto il clima mondiale va sotto sopra. Hai notato che ci sono più spesso tempeste, alluvioni, siccità e ondate di calore? Questo cambiamento climatico non sta solo mettendo in pericolo il futuro del nostro pianeta e dell’uomo, ma anche quello di migliaia di specie di piante ed animali in tutta la Terra. Come hanno origine questi cambiamenti climatici? Attualmente quasi tutta l’energia di cui abbiamo bisogno proviene dalle cosiddette fonti energetiche fossili. Tra queste, le più impiegate sono il petrolio, il carbone e il gas metano. Bruciando, questi combustibili producono il gas CO2 ed è proprio questo gas che, in elevata concentrazione, distrugge l’atmosfera terrestre. L’ambiente che risente di più di questo gravissimo problema è il Circolo Polare Artico e Antartico. Ghiacciai in pericolo in tutto il mondo Si prevede che alla fine di questo secolo scomparirà la metà dei ghiacciai e forse di più, se il surriscaldamento climatico aumenterà. I ricercatori del Laboratorio Nazionale Nord Occidentale del Pacifico (PNNL), che fa capo al ministero dell’energia degli Stati Uniti, prevedono che nel 2100 i ghiacciai riusciranno a mantenersi solo in alta quota e a seconda della latitudine. Per esempio, l’Alaska perderà il 36% dei ghiacciai, in Scandinavia ne spariranno il 44%, mentre sulle Alpi circa il 40% dei ghiacciai fonderà definitivamente. Per quanto riguarda il Nord America, il 57% dei ghiacciai sopravvivrà al 2100, mentre sulle Ande si conserverà solo il 45% dei ghiacciai. Analogo destino si profila per l’Himalaya. A godere di pessima salute sarà anche la calotta polare artica. Secondo le previsioni più pessimistiche, nel 2100 si scioglierà completamente durante l’estate; secondo gli ottimisti, si scioglierà solo al 90%. Lo scioglimento della calotta avrà anche delle ripercussioni politiche, perché i geologi ritengono che nella roccia sottostante l’oceano Artico si trovino il 25% delle risorse di petrolio e di gas non ancora scoperti. Un problema che io e il mio gruppo crediamo sia di primaria importanza è, tra le tante conseguenze, il rischio-estinzione