MM05-fatica in sigma
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MM05-fatica in sigma
Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Fatica in σ - High Cycle Fatigue (HCF) Diagrammi per la rappresentazione dei dati di fatica • i dati di fatica di base sono ottenuti da prove con sollecitazioni nominali uniassiali ad ampiezza costante; • le prove possono essere condotte sia su provette sia su componenti in grandezza naturale o in scala; • i dati di fatica di base sono rappresentati nei diagrammi di Wöhler o diagrammi S-N Fatica in σ 1 Fatica oligociclica Fatica (ad alto numero di cicli) σa σD 100 Resistenza a termine Resistenza o vita infinita Acciaio Limite di fatica Leghe Al 103 106 108 N Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 2 Fatica in σ 1 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Prove in flessione rotante σmax σ ω t ω ω P P P Diagramma momento flettente Diagramma momento flettente Provetta su quattro appoggi Provetta a sbalzo Fatica in σ 3 Prove in flessione piana ω ω ω Regolazione componente media Prove in trazione compressione Regolazione componente alternata Possono essere effettuate anche prove in torsione alternata Condizioni standard: −flessione rotante (σm = 0, corrispondente a R = −1), −provetta di diametro 10 mm circa, −superficie lucidata. Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 4 Fatica in σ 2 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Aspetti probabilistici della fatica – Curve SNP 120 M12 σm=230 MPa Weibull-2p σa (MPa) 100 80 60 B90 40 B50 B10 20 104 105 106 x: rotture 107 N 108 o: run-outs (non rotture) Fatica in σ 5 Il metodo stair case M8 Prove di fatica σm = 400 MPa "senza difetti" d= tot 10 MPa 1 = Rotta; 0 = Non rotta σa 1 2 3 4 5 6 esito 1 0 MPa 60 50 40 30 3 4 1 0 0 3 3 1 8 7 Evento meno frequente Non Rotta NB - A 2 N2 8 N = 5 10^6 9 10 11 12 1 1 1 0 1 1 0 0 A σ N (50%) = σ 0 + d ± 0.5 N se 7 > 0.3 0 0 13 14 15 1 0 1 0 1 i n in 3 0 0 0 2 1 0 3 3 1 6 3 0 12 3 0 7 A= 9 B = 15 N= i2n + : evento meno frequente non rotto – : evento meno frequente rottura NB - A 2 altrimenti s = 0.53·d s = 1.62d + 0 . 029 N2 σ N (10%) = σ N (50%) − 1.28 ⋅ s σ N (90%) = σ N (50%) + 1.28 ⋅ s Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 6 Fatica in σ 3 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Limite di fatica e resistenza statica Criterio di Bach Criterio di Fuchs σ D −1 = 0.5 ⋅ Rm σ D 0 = 0.3 ⋅ Rm σ D−1 = 0.5 ⋅ Rm σ D−1 = 700 MPa ( Rm < 1400 MPa ) (Rm ≥ 1400 MPa ) Fatica in σ 7 Influenza della tensione media - Diagrammi di fatica σ σmax σm=0 τ |τπmax|= |τπmin| t σmin σ σπ τ π |τπmax| |τπmin| σπmin σπmax σ t t c) τ |τπmax| σm σmin σ b) τ σm σ 0 σmax σπmax σπmin σ σmax σmin 0 a) |τπmin| σπmin σπmax σ Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 8 Fatica in σ 4 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Diagramma di Haigh σa punti sperimentali σD−1 retta di Goodman (σD) R m σm σ σD σ + m = 1 ⇒ σ D = σ D −1 − D −1 σ m σ D −1 Rm Rm Fatica in σ 9 2 σD σ σ D σ m =1 a) Soderberg (1930) + m = 1 c) Gerber (1874) + σ D −1 Rp0.2 σ D −1 Rm σD σm σD σm b) Goodman (1899) + = 1 d) Morrow (1960) + =1 σ D −1 Rm σ D −1 σ f Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 10 Fatica in σ 5 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino σa Rm R=−∞ R=0 Rp0.2 σD−1 Rm Rp0.2 Rp0.2 Rm Ra = 1− R 1+ R R= σm 1 − Ra 1 + Ra Fatica in σ 11 Moore-Kommer-Jasper σmax Rm R eH Rm σmax Rp0.2 σD−1 σD-1 R eH Rm σm -1 −σD-1 Goodman- Smith R =−1 -1/2 0 1/2 1 R σmax Rm Rp0.2 Ros σD−1 σmin Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 12 Fatica in σ 6 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Diagramma master 4.00 -0.6 2.33 -0.4 1.50 -0.2 Ra=1 R =0 0.67 0.20 0.43 0.40 0.25 0.60 0.11 0.80 0 1 σmax 28 0 280 32 0 Ra=∞ R = -1 320 0 24 40 40 0 -240 m σ 12 0 80 R= -2 -160 MPa -80 40 80 80 120 16 0 0 12 0 16 a σ 160 20 0 0 20 200 24 0 240 0 80 160 240 320 σmin Fatica in σ 13 Fatica in σ 14 Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica Fatica in σ 7 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Diagrammi log-log Stima diagrammi SN F: 1000 σa (N F ,σ F ) = (103 ,0.9(Rm − σ m )) (N G , σ G ) = (N G , σ D ) G: F NB: Alcuni autori, dalla parte della sicurezza pongono F= (1, Rm) 500 σm =_____ G 100 102 103 Nσ ka 104 105 106 N = B ovvero log( N ) = log( B) − k log(σ a ) σ a = AN b ovvero log(σ a ) = log( A) + b log( N ) Fatica in σ 15 Diagrammi semi-log 1000 σa 800 σm =_____ F 600 400 G 200 102 σa = σ F − 103 104 105 106 N σF − σD (log N − log N F ) log N G − log N F log N = log N F + σF − σa (log N G − log N F ) σF − σD Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 16 Fatica in σ 8 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Diagramma di Kitagawa e Takahashi (1976) una spiegazione qualitativa del limite di fatica Micro-structural short cracks A small cracks B C Limite di fatica ∆σ Zona di propagazione Κ =∆ ∆σ /(Y th da =0 dN ∆Κth=Y∆σ√a ) √a Fatica in σ b1 b2 b3 a 17 DAI PROVINI AI COMPONENTI Vi sono molti fattori che influenzano la resistenza a fatica; fra i fattori che riguardano il componente hanno particolare importanza: −le dimensioni −la presenza di intagli −la finitura superficiale (rugosità) −i trattamenti superficiali (meccanici, termici e/o chimici, rivestimenti) e fra quelli che riguardano le condizioni di utilizzo: −il tipo di carico: −la temperatura di esercizio −la presenza di un ambiente corrosivo. σ D −1 = σ D* −1 ⋅ * ∏ ⋅Ci σ D −1 = Kf ∏ ⋅K i Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 18 Fatica in σ 9 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Effetto delle dimensioni (effetto scala) (CS) 1.00 CS 0.95 Flessione e torsione 0.90 0.85 0.80 0.75 0.70 Trazione-compressione 0.65 0.60 10 30 50 70 90 110 130 150 170 190 d Fatica in σ 19 σf σa,eff (ZP) Flessione σa,eff (ZP)= σtc Zona di processo (ZP) Trazione-compressione σf σa,eff (ZP) Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica Flessione 20 Fatica in σ 10 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Effetto della finitura superficiale (CF) Fatica in σ 21 Torsione (stato di tensione biassiale trattato come monoassiale) Materiale Acciai al C e legati da bonifica Ghise grigie Ghise malleabili Leghe leggere (Al) Rame Ottone Bronzo Lega TiAl6V4 Valori sper. 0.6 0.85 0.84 0.57 0.53 0.57 0.57 0.62 Def . max 0.77 Tresca 0.50 Von Mises 0.58* 0.76÷0.82* 0.79* 0.73 0.80 0.70÷0.76 0.84 0.71 0.50 0.50 0.50 0.50* 0.50 0.50 0.50 0.58 0.58 0.58* 0.58 0.58* 0.58* 0.58* Rapporti τD−1/σD−1 sperimentali e teorici Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 22 Fatica in σ 11 Dipartimento di Meccanica Politecnico di Torino Massimo Rossetto Effetto dei trattamenti superficiali • I trattamenti superficiali sono importanti perché l’innesco del processo di fatica avviene, di norma, sulla superficie; • la variazione della resistenza a fatica si verifica nei casi con gradiente di tensione, è molto più limitata nel caso di sollecitazione uniforme nella sezione; • i principali trattamenti si dividono in: – trattamenti meccanici – trattamenti di rivestimento – trattamenti termici • tutti i trattamenti che inducono uno stato di tensione residua di compressione in superficie hanno effetto benefico in termini di resistenza a fatica Fatica in σ 23 Trattamenti meccanici • Pallinatura: crea tensioni residue di compressione grazie al bombardamento della superficie con sferette di acciaio proiettate (forza centrifuga o aria compressa) – la profondità della zona interessata dalle tensioni residue di compressione è di circa 1 mm – è più efficace su acciai di media durezza e ghise (20-35% di aumento del σD−1), meno su acciai duri e leghe leggere; – applicazione: molle a balestra • Rullatura a freddo: stesso effetto della pallinatura – la massima profondità della zona interessata dalle tensioni residue di compressione è di circa 10 mm – lascia una superficie più uniforme – applicazione: filettatura viti, raccordo perno-maschetta negli alberi a gomiti Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 24 Fatica in σ 12 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino • Formatura (e rullatura) a caldo: ha un effetto negativo perchè è accompagnata da decarburazione superficiale – diminuisce la resistenza dello strato superficiale – diminuisce il volume dello strato superficiale la cui contrazione viene impedita dal materiale sottostante – si creano quindi pericolose tensioni residue di trazione • Formatura a freddo (delle lamiere): genera uno stato di tensione residuo di compressione da un lato, di trazione dall’altro: attenzione all’effetto di tali tensioni. Dopo la formatura Fibre esterne Fibre interne Fatica in σ 25 Rivestimenti superficiali Sono applicati per risolvere problemi di corrosione, di usura e per ragioni estetiche • Cromatura e nichelatura: sono i più diffusi – inducono uno stato di tensioni residue di trazione, diminuiscono sensibilmente la resistenza a fatica, l’effetto è tanto maggiore quanto più: • è altoresistente il materiale • si considerano durate più lunghe • aumenta lo spessore del rivestimento – si ovvia con accorgimenti quali trattamenti di nitrurazione o pallinatura preventivi – la nichelatura è più sensibile della cromatura a questi accorgimenti Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 26 Fatica in σ 13 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino • Cadmiatura e zincatura: non hanno effetti sulla resistenza a fatica – si utilizzano per evitare problemi di corrosione – non hanno una buona resistenza all’usura I trattamenti di elettrorivestimento, nel caso di materiali metallici possono, se non accuratamente controllati, causare infragilimento da idrogeno • Anodizzazione: è il trattamento tipico delle leghe leggere – crea una pellicola fragile che si può rompere sotto carichi ciclici, innescando il processo di fatica, in azione sinergica con la corrosione – riduzione della resistenza a fatica del 20÷30% Fatica in σ 27 Trattamenti termici • Cementazione e nitrurazione: sono processi diffusivi con effetto benefico sulla resistenza a fatica – generano un indurimento superficiale del materiale – fanno aumentare di volume lo strato interessato dal processo che, a fine trattamento, si trova in uno stato di tensione residua di compressione – lo strato interessato è dell’ordine di 1 mm • Tempra: genera una trasformazione di fase con conseguente aumento di volume ed effetto benefico – la tempra superficiale genera uno stato di tensione residua di compressione – la tempra a induzione è molto efficace perché oltre allo strato superficiale in compressione, lascia il cuore tenace Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 28 Fatica in σ 14 Dipartimento di Meccanica Politecnico di Torino Massimo Rossetto Effetto della temperatura di esercizio • a bassa temperatura: – i fenomeni plastici sono ostacolati, la fase di nucleazione è ostacolata e il limite di snervamento si innalza – diminuiscono la resilienza e la tenacità alla frattura e l’eventuale fase di propagazione si accorcia • ad alta temperatura: – i fenomeni plastici sono facilitati e il limite di fatica può anche scomparire, aumenta la tenacità alla frattura e l’eventuale fase di propagazione si allunga – a temperature superiori al 60÷70% della temperatura (assoluta) di fusione diventano importanti fenomeni quali lo scorrimento plastico (creep), l’approccio classico basato sulle tensioni non è più applicabile Fatica in σ 29 Effetto di un ambiente corrosivo • L’ambiente corrosivo riduce drasticamente la durata di un componente; • la temperatura gioca un ruolo notevole per l’influenza sulla velocità delle reazioni elettrochimiche; • i materiali più altoresistenti sono più sensibili, mentre i materiali più duttili ne risentono in misura minore • gli acciai con alto contenuto di cromo ne risentono in misura minore; • si adottano trattamenti di cromatura, nichelatura, cadmiatura e zincatura che possono ridurre la resistenza a fatica in ambiente non corrosivo, ma la aumentano in ambiente corrosivo Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 30 Fatica in σ 15 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Effetto degli intagli: Fattore di riduzione della vita a fatica 1 < σ D −1 provino liscio σ D −1 provino con intaglio < Kt … rispetto alla condizione ‘standard’ Kf = σ N provino σ N provino Kf = liscio UNI 3964 intagliato σ D −1 provino σ D −1 provino liscio intagliato Kf risente di: Gravosità dell’intaglio (Kt) Fatica in σ 31 Scala dell’intaglio Dimensione microstrutturale (resistenza statica) Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 32 Fatica in σ 16 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino K f = 1 + q ( K t − 1) Stima: q = sensibilità all’intaglio r = raggio di fondo intaglio 1.0 0.9 0.8 0.7 q Acciai temprati Acciai rinvenuti o normalizzati Leghe di alluminio 0.6 0.5 0.4 (valori approssimati) 0.3 Non verificato con intagli profondi 0.2 0.1 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 r (mm) 9 Fatica in σ 33 Stima della sensibilità all’intaglio (NKS) q= 1 1+ A Stima della sensibilità all’intaglio (Peterson) q= r 1 1+ α r 0.8 A (mm1/2) 0.6 0.4 0.2 0 0 1000 2000 Reh, Rp0.2 (MPa) Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 34 Fatica in σ 17 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Stima dei diagrammi di fatica di componenti Metodo delle tensioni medie nominali σa Rm ∏ ⋅Ci σ D −1 = σ*D −1 ⋅ Kf R=-∞ P(σ m nom , σ a nom ) Rp,0.2 R=0 σ *D −1 Provino σD−1 Componente P Rm Rp0.2 Rp0.2 Rm σm NB: Kf indipendente da σm Fatica in σ 35 Stima dei diagrammi di fatica di componenti Metodo di Fuchs σa P (σ m nom , σ a nom ) Componente intagliato Provetta Componente non intagliato R=0 R=−∞ σD−1 ∆σth+ Rp0.2 P σath+ Rp0.2 Rm σm Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 36 Fatica in σ 18 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino σ σ R<−1 ∆σ +th 0 R=−1 σ −1<R<0 ∆σ +th t 0 0 t σ ∆σ +th t σ ath = ∆σ +th − σ m R>0 ∆σ +th 0 t + σ ath = ∆σ th /2 ≈ 140 MPa per acciai alto legati; ≈ 60 MPa per acciai al carbonio e basso legati; ≈ 40 MPa per leghe di alluminio ad alta resistenza. ∆σ th+ Fatica in σ 37 Stima dei diagrammi SN di componenti 1000 0.9(Rm−σm) σm =_____ 800 600 σa 400 σD provetta 200 σD componente 102 103 104 105 106 N Alcuni autori, dalla parte della sicurezza pongono F= (1, Rm) Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 38 Fatica in σ 19 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Teoria di Siebel e Stieler: valutazione dell’effetto del gradiente Utilizzata in alcune norme VDI y σ tc a σ af σ max a χ= Gradiente relativo: 1 σ max dσ dy Fatica in σ 39 p σ max a y σ a,eff σ a ,eff = σ amax σ a ,eff = σ amax 1 = δ 1 + Aχ b σ amax Kt = σ a = βσ a δ δ β = coefficiente d’intaglio da applicare - sia alla componente alternata - sia alla componente media con σm = 0... σ a ,eff = σ amax K t = σ a = βσ a < σ tc D −1 δ δ Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 40 Fatica in σ 20 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino con σm ≠ 0... A (0, C F ⋅ σ tcD −1 ) σa P (β ⋅ σ m , β ⋅ σ a ) Rp0.2 R=−∞ R=0 Provino σ *D −1 A Componente P Rp0.2 Rp0.2 Rm σm Fatica in σ δ 41 1.6 250 300 350 400 1.4 500 1.3 600 1.2 700 1.1 800 1.0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Reh, Rp0.2 (MPa) 1.5 χ (mm−1) Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 42 Fatica in σ 21 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino r Flessione 2 2 + d r χ= D Mf d Mf D Mf d χ= 4 2 + D+d r D Mf d P χ= 2 r D 4 1 + D+d r Mf D r P d D D t P P D d r d P P D d r d t P r Mt Mf d r P Torsione χ= Mf r Trazione-compressione t r r Mf Mt Mt D t r d Mt Fatica in σ 43 Criteri per il calcolo del coefficiente di sicurezza per vita illimitata L’applicazione di un momento torcente costante nel tempo ad un albero è ininfluente rispetto alla resistenza a fatica, per cui anche se lo stato di sollecitazione è multiassiale (vi sono più tensioni principali non nulle) questo specifico caso viene trattato come uniassiale! La definizione del coefficiente di sicurezza dipende dal modo in cui crescono le tensioni al crescere delle prestazioni richieste Salvo diverse prescrizioni il coefficiente di sicurezza a fatica minimo è pari a 3! Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 44 Fatica in σ 22 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Tensione media costante – tensione alternata dipendente dalle prestazioni σa σ lim D σ D −1 σ Pa Rp0.2 CS = σ lim D σ Pa P Rp0.2 σ m σ Pm Tensione media e alternata dipendenti dalle prestazioni in modo proporzionale σa σ D −1 σ lim D σ Pa CS = σ lim D σ Pa = σ lim m σ Pm = σ lim max σ Pmax = σ lim min σ Pmin P Rp0.2 Rp0.2σ m σ Pm Fatica in σ 45 Tensione media in parte costante in parte proporzionale alla tensione alternata σa σ lim D P Rp0.2 σ Pmp σ D−1 CS = σ lim D σ Pa σ Pa Rp0.2 σ m σ Pmc Tensione alternata costante e tensione media che cambia σa σ D −1 CS = σ Pa Rp0.2 σ Pm σ lim m σ lim m σ Pm Rp0.2 σ m Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 46 Fatica in σ 23 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Tensione minima costante e tensione massima che aumenta all’aumentare delle prestazioni richieste σ max σa Rp0.2 σm σ lim max P σ pmax σ pmin CS = σ min σ lim max σ Pmax Fatica in σ 47 Tensioni residue A P’ Rp0.2 σa σ D−1 P σ m = σ carichi + σ res m B P” Rp0.2 σ m σ res (− − ) σ res (+ +) σ max Le tensioni residue possono variare a causa dei carichi applicati …. Rp0.2 σa σm P” P σ res (− −) σ res (+ +) P’ σ res (− −) σ res (+ +) σ min Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 48 Fatica in σ 24 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Coefficienti di sicurezza per vita limitata 1000 σa 800 σm =_____ σNo σa CS σ = σ No σa N L ⋅ σ ka = N o ⋅ σ kNo N L σ No = N o σ a 200 No 102 NL No Se il diagramma è log-log... 600 400 CS N = 103 104 k NL 105 106 N CS N = CS σk Fatica in σ 49 Il problema degli intagli acuti I metodi visti in precedenza per la valutazione dell’effetto d’intaglio non sono soddisfacenti per intagli acuti (alti Kt) Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 50 Fatica in σ 25 Dipartimento di Meccanica Politecnico di Torino Massimo Rossetto Fatica in σ 51 Poiché per gli intagli acuti il fenomeno è dominato dalla propagazione più che dalla nucleazione, abbastanza recentemente si è pensato di trattare questi intagli come fossero cricche con lunghezza caratteristica a β < 90° NB: il fattore di concentrazione si calcola basandosi sulle dimensioni dell’area “gross” (Ktg) Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 52 Fatica in σ 26 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Come si definiscono gli intagli acuti (sharp) ? Smith – Miller (1978): K t* = Y∆σ 0 a ∆K th Fatica in σ 53 Fatica in σ 54 Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica Fatica in σ 27 Dipartimento di Meccanica Massimo Rossetto Politecnico di Torino Atzori e Lazzarin (2000) hanno proposto di modificare il diagramma di Kitagawa e Takahashi nel seguente modo: Limite di fatica Tensione massima all’apice dell’intaglio in fatica (q=1) Ktg = cost. a0 = Fatica in σ 1 ∆K th ⋅ π Y∆σ ∞ 2 = parametro di El Haddad (per Y = α = 1) 55 Per intagli non assimilabili a cricche passanti centrali si utilizza una lunghezza equivalente α2a, dove il fattore di forma α può essere valutato con appositi modelli FEM (se non disponibile in letteratura) Risultati di Atzori e Lazzarin (2003) in flessione rotante NB: si assume ∆Kth (R=-1) = ∆Kth (R=0) NB: si assume ∆Kth (R=-1) = = ∆Kth (R=0) Eq (1) = eq. di Topper modificata da AtzoriLazzarin: ( ∆K th = ∆σ th π a0 + α 2 a ) Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 56 Fatica in σ 28 Dipartimento di Meccanica Politecnico di Torino Massimo Rossetto Problema: attualmente il calcolo delle sollecitazioni può avvenire tramite FEM Si vorrebbe poter utilizzare i calcoli, in campo lineare elastico per le verifiche a fatica ma: Difficoltà ad applicare l’approccio classico alla fatica: Geometria complessa ⇒ •Tensione nominale ? •Kt o dimensione dell’intaglio ? Il problema è ancora aperto ….. Fatica in σ 57 Un approccio interessante CDM : Critical Distance Method (D. Taylor 1997) (in realtà il metodo è l’evoluzione dei metodi di Neuber o Petterson etc..) • Il metodo serve per la verifica al limite di fatica (non per la durata) • É fondato sull’idea che intagli di diverso tipo possono essere confrontati considerando lo stato di tensione di riferimento: § In un punto determinato (point method PM) § Sul valor medio lungo un linea (line method LM) § Sul valor medio in un’area (area method AM) § Sul valor medio in un volume (Volume method VM) In tutti i casi serve una distanza di riferimento, che deve dipendere solo dal materiale considerato ….. Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 58 Fatica in σ 29 Dipartimento di Meccanica Politecnico di Torino Massimo Rossetto Per Taylor la distanza critica è funzione del parametro di El Haddad per una cricca centrale passante: L= 1 ∆K th ⋅ π ∆σ ∞ 2 = a0 per Y = α = 1 PM: CD = L/2 LM: CD = 2L AM: CD = 1.32L Si considera la tensione principale massima alternata (modo I) Fatica in σ 59 Commenti: • Il metodo è sostanzialmente empirico • Può essere applicato a intagli di ogni tipo (acuti, smussati ,lunghi o corti) • Taylor ritiene che possa valere anche per le cricche …… • Ha dato buoni risultati nel confronto di dati sperimentali (per R = -1÷0.5) anche nella più semplice e attrattiva versione del PM • Per Taylor la distanza L è una caratteristica del materiale: § Indipendente dalla forma dell’intaglio (o del difetto) § Indipendente dal rapporto R …. Su questo ultimo punto (indipendenza da R) personalmente nutro seri dubbi; Inoltre penso si possa lavorare per valutare se non si possano applicare metodi della fatica multiassiale …….. Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 60 Fatica in σ 30 Dipartimento di Meccanica Politecnico di Torino Massimo Rossetto Pallinatura Fatica in σ 61 Rullatura a freddo Se la forza di rullatura è tale da plasticizzare il materiale fino al cuore non si hanno tensioni residue Fatica in σ Meccanica dei Materiali Metallurgia Meccanica 62 Fatica in σ 31