Resoconto da Bordeaux
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Resoconto da Bordeaux
Formazione magistrati dell’Unione Europea Resoconto da Bordeaux R ELAZIONE 2009 1 F I N A L IT À E P RO G R A M M A Il Trattato di Lisbona1 prevede espressamente che la Comunità Europea possa provvedere ad una formazione dei magistrati dell’Unione 2, mediante eventi formativi e didattici intesi, da un lato, a divulgare una visione giudiziaria “comune” - funzionalizzata al miglioramento del servizio pubblico di giustizia nello spazio europeo - e dall’altro, a creare occasioni di “scambio”, trai magistrati, delle esperienze nazionali, anche al fine di verificare la funzionalità degli istituti giuridici introdotti da ciascuno Stato della UE. Si tratta di un ennesimo riconoscimento del ruolo che l’Unione va ad assumere nel coordinamento dell’attività giudiziaria, sul presupposto che ogni giudice di uno Stato M embro è, innanzitutto, un giudice europeo, chiamato ad applicare le norme del diritto comunitario. Non può, ignorarsi, infatti, che l’Unione sviluppa una cooperazione giudiziaria sia in materia civile che penale con implicazioni transnazionali, fondata sul principio di riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie e extragiudiziali. Tale cooperazione può includere l'adozione di misure intese a ravvicinare le disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri: da qui l’importanza di un operatore-interprete che sia collocato con sinergia nel tessuto giudiziario europeo. Spetta, infatti, al “giudice europeo” di salvaguardare la possibilità per ogni cittadino della UE di beneficiare di una tutela giurisdizionale effettiva dei diritti riconosciuti dall'ordinamento giuridico comunitario (diritto che fa parte dei principi giuridici che derivano dalle tradizioni costituzionali comuni a tutti gli Stati membri) 3. L’incontro formativo di Bordeaux si colloca nell’ambito degli eventi didattici organizzati dalla Scuola nazionale francese della magistratura e mira, innanzitutto, ad “arricchire” i singoli magistrati della Comunità mediante un forum in cui diverse rappresentanze della magistratura della Comunità si incontrano per scambiare le loro esperienze ed i loro sistemi e lavorare in simbiosi durante un periodo breve ma intenso. 1 Si v. legge 2 agosto 2008 n. 130, in G.U. 8 agosto 2008: Ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona che modifica il Trattato sull'Unione europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea e alcuni atti connessi, con atto finale, protocolli e dichiarazioni, fatto a Lisbona il 13 dicembre 2007. Il Trattato è entrato in vigore in data 1 dicembre 2009 2 «Il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, adottano, in particolare se necessario al buon funzionam ento del mercato interno, misure volte a (…) garantire un sostegno alla formazione dei magistrati e degli operatori giudiziari» 2 All’incontro del 2009 hanno partecipato diversi Stati oltre, ovviamente, alla Francia: Italia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Bulgaria, Germania, M acedonia, Romania, Belgio. L’evento formativo ha avuto ad oggetto: LA PERSONNE VULNERABLE DANS L ’ESPACE JUDICIAIRE EUROPEEN4 Si è tenuto a Bordeaux presso la Scuola Nazionale della M agistratura francese e si è snodato attraverso attività propriamente didattiche (di tipo teorico) ed altre, invece, a connotazione pratico-applicativa. Nella prima giornata, ogni Stato M embro (in lingua francese o inglese) ha presentato (mediante diapositive) ed illustrato il proprio sistema giudiziario interno. Ciò ha lasciato emergere i tratti differenziali e comuni tra i diversi ordinamenti e consentito di sviluppare un dibattito attorno alle diversità proprie di ogni Stato nella formazione dei propri magistrati. I magistrati referenti, per l’Italia, hanno illustrato la normativa relativa all’accesso dei magistrati alla professione giudiziaria 5, alla formazione professionale ed al conseguimento delle funzioni. Hanno, quindi, delineato i tratti distintivi del sistema italiano. Le delegazioni delle magistrature europee, nel pomeriggio, sono state introdotte dall’Associazione dei magistrati dell’Unione Europea nel tema dell’associazionismo nello spazio comunitario, finalizzato ad una migliore cooperazione su tutti i livelli. Nella seconda giornata, ogni delegazione ha simulato una udienza penale ed una udienza civile ispirata ad un caso assegnato. Il caso di specie chiamava in causa una anziana signora, rimasta vittima della circonvenzione di un astuto vicino di casa, il quale aveva profittato della stato di “faiblesse” 6 della donna per procurarsi un ingiusto profitto. Le udienze penali rappresentavano il processo dibattimentale a carico dell’imputato, accusato del delitto di “abuso dell’altrui vulnerabilità” (in Italia: circonvenzione di incapaci). Tutte le delegazioni europee hanno concluso per la condanna dell’incolpato, valorizzando l’esigenza di 3 Tale diritto è sancito altresì dagli art. 6 e 13 della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (v. Corte giustizia comunità Europee, 25 luglio 2002, n. 50 in Foro Amm. CDS, 2002, f. 7) 4 The vulnerable persone in European judicial zone: la persona “ vulnerabile” nello spazio giudiziario europeo 5 Così sofferm andosi sul d.lgs. 5 aprile 2006, n. 160 che ha introdotto una nuova disciplina dell'accesso in magistratura, nonchè in materia di progressione economica e di funzioni dei magistrati, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera a), della L. 25 luglio 2005, n. 150 (2). 6 Secondo il concetto europeo: “ vulnerabilità” 3 “protezione” degli adulti incapaci. La delegazione italiana ha messo in scena il particolare meccanismo processuale penale delle “contestazioni”, nel dialogo che si svolge tra difesa ed accusa. Quanto alle udienze civili, esse, in vario modo ed in differente misura, hanno rappresentato la procedura di volontaria giurisdizione attraverso la quale si perviene alla nomina di un tutore in favore dell’incapace. Diversi gli Stati che (come l’Italia 7) prevedono misure flessibili per salvaguardare nella maggiore misura possibile la capacità del “protetto”. Nella terza giornata è stato introdotto il tema della protezione civile internazionale delle persone vulnerabili, con diversi relatori con specifica esperienza nel settore, e particolare attenzione alla Convezione per la protezione internazionale degli adulti, sottoscritta all’Aja il 13 gennaio 2000. La convezione succitata (allo stato non ratificata dall’Italia) prevede un sistema di riparto delle competenze trai giudici tutelari europei in ragione della residenza della persona vulnerabile, a prescindere dal territorio in cui si trovano i suoi beni. Ciò vuol dire che un giudice francese, per proteggere un proprio tutelato, può bloccare, ad esempio, suoi conti correnti aperti in Germania o inibire atti dispositivi di suoi beni in Spagna. Il pomeriggio è stato dedicato alle esercitazioni pratiche. Le diverse delegazioni sono state divise per gruppi misti, ed ogni gruppo ha lavorato alla redazione di una rogatoria internazionale civile o penale. La delegazione italiana ha redatto una richiesta di cooperazione in materia civile, secondo le norme del Regolamento CE del Consiglio n. 1206/20018 che istituisce una procedura semplificata per richiedere ed ottenere atti di istruzione in uno Stato europeo diverso da quello in cui si sta celebrando il processo. La quarta giornata di formazione ha avuto ad oggetto il traffico di esseri umani e le misure internazionali di contrasto alla criminalità dislocate nel territorio della Comunità. In occasione dell’incontro formativo, è 7 Cfr. la legge 9 gennaio 2004, n. 6: Introduzione nel libro primo, titolo XII, del codice civile del capo I, relativo all'istituzione dell'amministrazione di sostegno e modifica degli articoli 388, 414, 417, 418, 424, 426, 427 e 429 del codice civile in materia di interdi zioni e di inabilitazione, nonché relative norme di attuazione, di coordinam ento e finali. 8 Regolamento CE n. 1206/2001 del Consiglio d’Europa, del 28 maggio 2001, relativo alla cooperazione fra le autorità giudiziarie degli Stati membri nel settore dell'assunzione delle prove in mat eria civile o commerciale (in Gazzetta uffi ciale n. L 174 del 27 giugno 2001 pag. 0001 – 0024) 4 intervenuto il giudice M aria-José Aube-Lotte, magistrato aggiunto presso l’Eurojust 9 all’Aja, organo dell’Unione con personalità giuridica. I relatori hanno illustrato le competenze e funzioni dell’Eurojust, come tratteggiate dalla Decisione 28 febbraio 2002, n. 2002/187/GAI (Decisione del Consiglio che istituisce l'Eurojust per rafforzare la lotta contro le forme gravi di criminalità) ed affrontato specifici casi concreti pendenti o già conclusi. Nell’ultima giornata, le delegazioni si sono confrontate al cospetto di un questionario generale sull’Unione Europea, soffermandosi anche sui dati statistici relativi alla Comunità e guardando, pure, alle Istituzioni europee. PERSONE VULNERABILI E MISURE DI PROTEZIONE INTERNAZIONALI Il leit motiv del corso di formazione è stato rappresentato dall’esigenza di protezione delle persone vulnerabili, quale impegno all’ordine del giorno di tutte le agende giudiziarie europee. La centralità della persona umana è ritornata, con continuità, nei temi affrontati ove si è cercato di risolvere diversi problemi legati alla tutela dell’incapace e del soggetto debole in genere: da qui il tema delicato delle controversie transfrontaliere e di quelle che, pur non transfrontaliere, presentino elementi di extraterritorialità. Ai magistrati europei è stata fornita una diversa dotazione di soluzioni positive e interpretative per far fronte all’esigenza (molto avvertita) di Giustizia effettiva. Nel dibattito europeo, anche nell’ambito della formazione dei magistrati dei diversi Stati M embri, la parola chiave resta “unione”, là dove lo spazio giudiziario comune non può che trarre linfa vitale se non dalla collaborazione. 9 V. legge 14 marzo 2005, n. 41recante disposizioni per l'attuazione della decisione 2002/187/GAI del 28 febbraio 2002 del Consiglio dell'Unione europea, che istituisce l'Eurojust per rafforzare la lotta contro le forme gravi di criminalità. 5 M AGISTRATI ITALIANI Fabio Licata, Coordinatore scientifico Tribunale di Palermo Magistrati Magistrati dott. Giuseppe Buffone dott.ssa Chiara Delmonte Tribunale di Varese Tribunale di Varese dott. Sergio Cassia dott. Riccardo Ponticelli Tribunale di Bergamo Tribunale di Oristano dott. ssa Chiara Colosimo dott.ssa Susanna Zavaglia Tribunale di Milano Tribunale di Rimini 6