DAL GRANO AL PANE
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DAL GRANO AL PANE
Margherita Venturi DAL GRANO AL PANE Indicazioni nazionali: Ciclo vitale di una pianta Intervento dell’uomo sui cicli naturali Grandezze fondamentali: peso e tempo Obiettivi generali: Impostare un laboratorio di ricerca educativa Approccio diretto e personale con la realtà Allievo come elemento attivo di un ambiente Apprendimento di alcune manualità Obiettivi cognitivi specifici: Sviluppare il concetto dei cicli naturali e di quelli non naturali (ri-cicli) in cui interviene l’uomo Comprendere la possibilità di trasformare Capire l’importanza degli alimenti Materiale didattico: Farina, acqua, lievito di birra, sale, contenitori di varie dimensioni, grembiuli, strofinacci, una ciotola grande, ciotole piccole di plastica per impastare, un coltello, cucchiai, un recipiente graduato per misurare i volumi, una bilancia, piani di lavoro, un forno INTRODUZIONE Gli oggetti che ci circondano possono essere trasformati, riutilizzati o riciclati. Per comprendere meglio il significato della parola trasformazione e per stimolare la partecipazione attiva degli allievi si propone di seguire una vera trasformazione che ha bisogno dell’aiuto della natura e dell’uomo, la produzione del pane. Infatti, se si segue la vita “ ciclica” di un chicco di grano ci si accorge che esso, trovato un terreno fertile, cresce e si trasforma in una piantina, che una volta diventata adulta con l’aiuto della pioggia, del sole e dell’aria, forma la spiga dalla quale, a maturazione, si distaccano nuovi chicchi che chiudono il ciclo naturale. Se invece interviene l’uomo, i chicchi vengono raccolti, macinati, trasformati in farina e danno origine, attraverso processi chimico-fisici, al pane e/o ad altri prodotti similari. Qui la vita artificiale del nostro chicco di grano sembra chiudersi, ma approfondendo cosa succede successivamente, si vede che i prodotti ottenuti trasformando il chicco, a loro volta, sono l’inizio di altre trasformazioni (digestione), oppure, come rifiuti, diventano i componenti del compost per formare terreno fertile in cui un giorno cadrà e si svilupperà un nuovo chicco. L’Uda proposta ha carattere interdisciplinare con italiano, storia, scienze, geografia e religione; offre, inoltre, la possibilità di conoscere il mondo dell’artigianato e dell’industria e di uscire dalle mura scolastiche per visitare, ad esempio, un vecchio mulino, la bottega di un fornaio o un moderno pastificio o per intervistare un nonno/a per “rubare” qualche antica e saporita ricetta sul pane. ITINERARIO DIDATTICO Le fasi del percorso didattico possono essere così suddivise: a. discussione sui cicli naturali e non naturali; b. processo di trasformazione del grano e dei suoi derivati; c. raccolta del materiale per la produzione del pane e allestimento del laboratorio; d. facciamo il pane; e. raccolta dati (quantità degli ingredienti, aumento di volume durante la lievitazione, tempi di lievitazione e di cottura etc.); f. indagine (volendo anche su Internet) per trovare altri tipi di farina utilizzati per l’alimentazione umana. a. In questa fase i bambini possono comprendere l’importanza dei cicli naturali e del loro equilibrio e come l’uomo possa, sfruttandoli, ricavarne cibo per la sua sopravvivenza. È senza dubbio una fase che può aprirsi verso molte problematiche storiche e sociali che possono essere riprese in altre unità di apprendimento. b. La visita ad un mulino faciliterebbe i bambini a comprendere quali attrezzature e tecniche si usano per la molitura del grano, mentre una successiva visita al laboratorio di un fornaio o di un pasticciere farebbe capire come può essere utilizzata la farina. c. Le attrezzature e i materiali sono facilmente reperibili sul mercato o presso le famiglie degli alunni. Per ottenere una ventina di piccole pagnottelle occorrono 1 kg di farina, 1/2 litro di acqua, 30 g di lievito di birra e 40 g di sale, mentre per la cottura si può sfruttare il forno della cucina della scuola (è necessario che raggiunga almeno una temperatura di 220-230°C) oppure chiedere la collaborazione di qualche fornaio amico. Sarebbe piacevole e anche utile invitare qualche mamma, o meglio qualche nonna, se non addirittura la cuoca della scuola per aiutare i bambini nell’esecuzione della ricetta proposta. d. In questa fase i bambini diventano parte integrante di un processo di trasformazione durante il quale imparano a rispettare le fasi di produzione, a migliorare la manualità, ad acquisire i concetti di peso e volume e la consapevolezza di essere i protagonisti di una “creazione”: la produzione del pane. Dopo aver sistemato la farina, l’acqua (meglio se tiepida), il sale e il lievito in appositi contenitori, facendo notare ai bambini le diverse quantità, si prepara in una grande ciotola l’impasto di farina, lievito e acqua. Questo, suddiviso in tante piccole ciotole, viene consegnato ai bambini per completarne la lavorazione, che consiste nel cercare di far incorporare la maggior quantità d’aria nell’impasto, aiutandosi con le mani. Ricordarsi di aggiungere il sale verso la fine di questa fase. Quando l’impasto è diventato omogeneo ed elastico lo si lascia riposare per circa un’ora dentro le ciotole, ricoprendolo con un panno per favorire il processo di lievitazione. Ogni bambino modella l’impasto secondo la forma desiderata e, dopo averlo deposto in tegami piani da forno e lasciato a riposo per 60/70 minuti per far completare il processo di lievitazione, lo si inforna. Una volta cotto, il pane va fatto raffreddare per facilitare la definitiva evaporazione dell’acqua. Verifica formativa ¾ Chiedere ai bambini di disegnare le due vie che può percorrere un chicco di grano partendo dalla spiga e le fasi necessarie per trasformare il grano in farina (ciclo naturale e non naturale). ¾ Chiedere ai bambini di descrivere le fasi salienti per la produzione del pane (quantità degli ingredienti usati, tempi di lievitazione, di cottura e di raffreddamento) e di fare una stima di quanto, secondo loro, è aumentato il volume dell’impasto durante la lievitazione. ¾ Per verificare l’importanza del lievito, un gruppo di bambini potrebbe provare a preparare l’impasto senza questo componente. IPOTESI DI ULTERIORE SVILUPPO Questa Uda può essere ulteriormente sviluppata affrontando le seguenti attività: (a) costruire un semenzaio per seguire la germinazione del grano; (b) ricercare, utilizzando anche internet, quali altri tipi di farina, di pane, o di prodotti similari vengono usati nel mondo; (c) capire cosa sono i lieviti e come agiscono; (d) intervistare le mamme e/o le nonne per scoprire antiche ricette; (e) stabilire l’importanza dei cereali per la nostra alimentazione; (f) parlare delle varie diete alimentari e, in particolare, della dieta mediterranea; (g) affrontare il problema della fame nel mondo. APPROFONDIMENTO Alcuni argomenti di approfondimento potrebbero essere, ad esempio, l’utilizzo dell’energia idraulica, l’importanza della cottura per migliorare la digeribilità dei cibi, gli sviluppi tecnologici in agricoltura e il problema del riciclaggio, mentre possibili collegamenti con altre discipline riguardano: l’italiano (poesie e racconti che parlano del grano e del pane); la geografia (la produzione del grano e dei cereali nelle varie regioni italiane e negli altri stati); la storia (il pane alla tavola dei popoli antichi); la chimica (i processi della lievitazione e della fermentazione); biologia (lo sviluppo delle popolazioni vegetali ed animali); religione (il simbolo del pane nella cristianità).