La Regione stanzia i fondi salva la Spettabile Reggenza
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La Regione stanzia i fondi salva la Spettabile Reggenza
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 333 - ANNO XIII - EURO 1,50 Grazie Roberto! di Stefania Simi Sono tante le parole che vorrei dire, le considerazioni che vorrei fare, presa da un moto di speranza, di ottimismo: persone così ti riportano a ben sperare nel genere umano. Non voglio esaltare la notizia più del dovuto, ma un segno positivo, soprattutto di questi tempi, secondo me va assolutamente considerato. Vorrei ci pervadesse quello spirito buono affinché allontanasse tante miserie, intese come maleducazione, ipocrisia, falsità, grettezza, volgarità, avidità, che purtroppo sono parte imperante del nostro quotidiano, volenti o nolenti; ci vengono imposte dall’alto, come una melma che ci cala dal cielo e dalla quale non sappiamo ripulirci! Contina a pagina 7 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” Lusiana Il maltempo fa danni ingenti. Richiesta la calamità naturale Sociale Pista ghiacciata davanti al Duomo “Contro la crisi un’offerta turistica più ricca” Ma non mancano le critiche La Casa del Pastore non è più adeguata. Trasloco per la comunità alloggio L’aeroporto può accendere i motori Pag. 6 Rotzo Pag. 12 Pagine 2-3-4 Pag. 9 “La scuola non si chiude!” Tutto il paese a difesa del plesso La Regione stanzia i fondi salva la Spettabile Reggenza Spagnolo:“Una boccata d’ossigeno in attesa della nuova legge per la gestione e la razionalizzazione delle Comunità Montane” GALLIO Pag. 10 Costituita la Vicinia: il patrimonio gestito dagli antichi abitatori Grafica Altopiano HOCKEY GHIACCIO CONCO SABATO 13 NOVEMBRE 2010 II nostri nostri volontari volontari aa Vicenza Vicenza Pag. 18 Asiago I SAPORI DELLA TRADIZIONE Pag. 17 Dopo un anno senza parroco, arriva don Lorenzo L’alluvione in Veneto e il ruolo dello Stato di Renzo Cappozzo L’alluvione, che ha messo in ginocchio il triangolo di territorio compreso fra le province di Vicenza, Padova e Verona, ha lasciato un paesaggio desolante, ma mentre il fango si potrà asportare, la sensazione d’impotenza contro la furia delle acque e l’abbandono da parte delle istituzioni, rimarranno impressi per sempre nel cuore e nella mente della nostra gente, che dalla grande amarezza per la catastrofe, passa all’angoscia della solitudine. Dal dramma emerge la differenza sostanziale con cui lo Stato italiano interviene materialmente ed economicamente, dopo una calamità naturale, a seconda della posizione geografica in cui si trova la zona colpita. Succede così che nel Veneto, di quel nazionalismo sbandierato a piè sospinto da coloro Asiago pronta per la Continental Cup I particolari nell’allegato che si riempiono la bocca con l’Italia unita e indivisibile, messa in pericolo da oscure manovre secessioniste, non se ne sia vista traccia. Per vedere le immagini delle devastazioni provocate dall’ondata d’acqua, bisognava sintonizzarsi sulle tivù private che seguivano in diretta il dramma della gente che aveva perso tutto in poche ore. I telegiornali nazionali aprivano e chiudevano la pagina dell’immane disastro dedicando pochi minuti ad immagini ed alcuni secondi per sentire la testimonianza di qualche sfollato... Continua a pagina 3 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 2 EMERGENZAALLUVIONE NEL VICENTINO ATTUALITA’ Squadre dei nuclei della Protezione Civile del’Altopiano (Asiago, Roana, Enego) sono subito accorse nel vicentino in aiuto alle popolazioni colpite dall’alluvione del 1 novembre scorso e in turnover, sono tuttora al lavoro. Il nucleo di Lusiana, come ci ha riferito il Sindaco, ha dovuto invece monitorare il territorio comunale, essendoci 10 frane in movimento nelle frazioni che si affacciano alla pianura, come ad esempio quella di Laverda, mentre il gruppo di Enego, è stato indirizzato a Vicenza centro e a Caldogno, tranne il 4 e 5 novembre, per drenare il campo di calcio e gli spogliatoi e soccorrere una casa isolata del loro paese. Le immagini scattate a Cresole, una delle aree più colpite, parlano da sole. Ma parlano anche coloro che hanno partecipato attivamente al soc- Volontari dell’Altopiano in prima linea nei paesi alluvionati della provincia corso, ecco alcuni commenti: “Abbiamo trovato un quadro disastroso, al di là di ogni aspettativa, che ci ha lasciato per un attimo senza parole, ma poi sotto a lavorare. Le persone vedendoci arrivare hanno espresso sollievo, ma in modo composto, senza scene. Senza l’intervento delle pompe idrovore, non potevano fare molto. Solo vedendo i danni lasciati dall’acqua pompata via, hanno accusato la vera entità del disastro: auto inutilizzabili, mobili sfasciati, macchinari irrecuperabili, colture distrutte, animali morti. Tutta gente comunque, che ci ha dato dentro, con determinazione, senza aspettare il miracolo dall’alto”. “L’immagine del ponte degli Angeli, in centro città ma soprattutto delle aree vicine: un mare di fango! Noi, dopo il passaggio al coordinamento presso i Vigili del Fuoco, siamo stati inviati per le strade a spalare detriti, acqua, fango, assieme ai cittadini: tutti al lavoro, fra cui molti ragazzi e soprattutto ragazze”. “Una bambina con la biciclettina andava avanti e indietro con dei sacchi che portava in salvo e sulla spalla i suoi pattini...” “Ho visto fra le macerie da sgombrare molti giocattoli di bambini ormai inservibili, ma anche un presepe rovinato e l’immagine mi ha fatto star male...” Ma quel- lo che i nostri volontari hanno riportato in modo unanime è che i cittadini colpiti erano tutti al lavoro, senza tante chiacchiere e lamenti, a darci dentro, com’è tipico nel dna dei veneti. Ciò non toglie che adesso si aspettino la massima attenzione a livello governativo, ovvero che ciascuno faccia la propria parte. Le dichiarazioni da parte della Presidenza regionale, provinciale (VI VR BL TV), dell’Amministrazione del capoluogo vicentino e dei comuni colpiti, parlano chiaro: in Regione, i danni ancora sottostimati sono all’oggi per 1 miliardo di euro. I 20 milioni già destinati, sono solo per le prime urgenze, come ha dichiarato l’ancora per poco capo della Protezione civile, Bertolaso, in zona negli scorsi giorni e ribadito, durante la sua visita in Prefettura a Vicenza, il Pres. del Consiglio Berlusconi, accompagnato da Zaia e Bossi, che ha dichiarato: “Abbiamo già avviato la pratica con la Commissione Europea e nei prossimi giorni, arriverà qui il Commissario Tajani, per prendere atto degli eventi. Sappiate che si potrà accedere ai Fondi Strutturali, che sono circa 450 ml. di euro dal 2007 al 2013, poi risponderà lo Stato”. Dopo la visita gli aiuti sono stati portati da 20 a 300 milioni. Secondo la stima del Sindaco Variati, solo in città ci sono danni per quasi 200 milioni. Nel vicentino, sono stati infatti danneggiati: 11599 residenti e 5398 famiglie, 1646 edifici, 4691 numeri civici, 277 negozi, 64 esercizi pubblici, 55 edifici con attività industriali, artigianali, magazzini, officine, 8 strutture sanitarie, 3 farmacie, 23 scuole, 9 servizi pubblici, 22 strutture sportive, 6 distributori, 12 edifici religiosi, 1 struttura di accoglienza e 13 monumenti. Superficie allagata: 16,1 kmq.: un 20% dell’area totale. Un regione in ginocchio, dove c’è bisogno dell’aiuto di tutti. A tale scopo il Presidente Zaia, ha attivato la richiesta all’ FSUE (fondo di solidarietà dell’Unione Europea), creato per rispondere alle calamità naturali ed esprimere così la solidarietà europea alle regioni colpite e messo in atto solo dal 2002, ben 33 volte per alluvioni, inondazioni, incendi forestali, terremoti, tempeste, siccità. E a tale scopo il Sindaco di Vicenza, Achille Variati, ha lanciato un appello per cercare volontari (recapiti dove lasciare il proprio nominativo: e-mail [email protected] – tel. 0444/221312 / fax 0444/ 221025 – ad oggi arrivate 2200 adesioni, ma l’appello è ancora valido per la raccolta di nominativi) e aperto una sottoscrizione (di cui Lui è al N. 1 per 1000 euro). Per il Comune di Caldogno: su c/c della BancaAlto Vicentino, allo stesso intestato (IBAN IT 21K 08669 60210 0094 3833) e su quello intestato al Comune di Vicenza, presso la Banca Popolare di Vicenza, Filiale di C.trà Porti (IBAN IT57 C0572811810010570747633 – causale: “Fondo alluvione novembre 2010 – Città di VI”)o semplicemente, inviando un sms di 2 • al n: 45501. Vicenza è la nostra provincia e al di là del disastro ambientale, economico, umano, per chi li sta soffrendo in prima persona, la ricaduta è per tutti, noi compresi, non solo perchè viviamo dell’afflusso turistico dalla pianura e accuseremo il colpo, ma anche perchè è verso la pianura che 3.500 nostri concittadini fanno i pendolari e molti originari dall’Altopiano, vi risiedono o hanno legami familiari. Ma la solidarietà è quella che conta: non è un compito delegato solo a Protezione civile o a volontari. La targa posta 44 anni fa sul muro della Casa di Cura Eretenia, indica: “4 novembre ’66" sulla linea dov’era arrivata l’acqua. In questo mezzo secolo l’area è cambiata, è un’altra, si è allargata, appesantita e così pure l’hinterland. Il terreno non drena più perchè è coperto di cemento e puntuale è arrivato il conto da pagare. Beppa Rigoni Scit Raccolta di fondi della Caritas La Caritas diocesana, nell’intento di essere vicina a coloro che sono stati duramente colpiti dall’alluvione, ha indetto una raccolta straordinaria di fondi per domenica 14 novembre, durante le collette delle messe. I fondi verranno devoluti alle comunità parrocchiali maggiormente colpite; nelle prossime settimane, una volta fatta una valutazione più precisa dei danni, verrà inoltre considerata la fattibilità di ulteriori progetti e gesti di solidarietà. Le offerte in denaro, si possono inoltre effettuare tramite versamento sul c/c postale n. 10292357 (intestato a Caritas diocesana di Padova e specificando nella causale “Alluvione novembre 2010”) o tramite bonifico bancario intestato a Caritas – Diocesi di Padova, presso la Cassa di Risparmio del Veneto – Agenzia 20 Padova, IBAN: IT 86 T 06225 1215007400338020K. 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 3 Pericoli idrogeologici: “In pianura un’altra realtà” Mezzo Veneto in ginocchio a causa di straripamenti torrentizi e per lo smottamento di terreni lungo le fasce collinari. La stagione nelle piogge non lascia tregua ai paesi di pianura e ai borghi posti lungo la pedemontana, problematiche che non interessano direttamente i 7 Comuni, arroccati al sicuro su di un terreno carsico. Tuttavia l’allarmismo esteso stimola qualche interrogativo sulla sicurezza del nostro territorio: possiamo davvero considerare l’Altopiano preservato dalle tragiche devastazioni che hanno interessato numerose province della Pianura Padana? Ci risponde il dottor Antonio Galgaro, ricercatore e docente in Geologia Applicata e Sistemi di Controllo e Monitoraggio presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Padova. Galgaro è responsabile scientifico di progetti della Regione del Veneto ed Il Veneto colpito dalle alluvioni. Il punto di vista del dottor Antonio Galgaro, docente di Geologia Applicata e Sistemi di Controllo e Monitoraggio presso l’Università di Padova ARPAV sullo studio delle risorge geotermiche ed idrotermali regionali e dello studio di movimenti di superficie in aree montane e del centro storico della Città di Venezia. Si occupa di sistemi di monitoraggio di frane di vario tipo, installati sulle dolomiti ed Ande argentine, di intrusione salina negli acquiferi costieri e di ricerche sulle acque sotterranee, di progetti di cooperazione internazionale di ricerche d’acqua in Eritrea in collaborazione con il governo eritreo e l’ONU, nonché della predisposizione di previsioni a brevissimo termine (now-casting) basati su reti neurali, di situazioni di rischio idraulico da piene flu- viali con la Protezione Civile della Provincia di Padova e di Vicenza. “Tra le popolazioni che in Veneto possono stare tranquille, metterei in vetta alla classifica proprio gli altopianesi – conferma Galgaro – il fenomeno carsico offre valide forme di garanzia, tra le più evidenti il rapido defluire Le “Macellerie del gusto” e la solidarietà Le “Macellerie del gusto” è un’associazione che raggruppa 29 macellai vicentini nata per promuovere prodotti genuini. Un “marchio” sinonimo di professionalità e prodotti di pregio. Dall’amicizia nata tra gli aderenti all’impegno comune in iniziative di solidarietà il passo è stato breve. Tant’è che gli associati della pianura partecipano sempre al “Primo maggio di solidarietà” di Asiago. Ora, con l’alluvione che ha colpito la provincia, la solidarietà dalla montagna è scesa in pianura per soccorrere un associato di Cresole, la Macelleria del 2000 di Giovanni Giacon, che si trovava con oltre 16 quintali di carne da buttare e il negozio invaso da 95 centimetri di acqua. G.R. L’alluvione in Veneto e il ruolo dello Stato Continua da pagina 1 Il Tg3 nazionale, pagato con il canone dagli italiani, dedicava alla tragica situazione in Veneto 2 minuti, prima di chiudere, dopo avere parlato di Rubi per tutta la durata della trasmissione. Mentre il Giornale di Vicenza usciva tutti i giorni con le prime dieci pagine interamente dedicate al dramma degli sfollati, sui giornali nazionali la notizia è passata dalla prima alle ultime pagine, nel giro di pochi giorni. Per capire che noi veneti siamo cittadini italiani di serie B ci voleva un’alluvione, ed anche per appurare che la nostra classe politica, a prescindere dallo schieramento d’appartenenza, invece di parlare con una voce sola e battere cassa a Roma e in Europa, con la stessa decisione e le stesse pretese rivendicate nelle altre regioni, si perde in sterili quanto inutili polemiche intestine. Nel momento del bisogno, il Veneto ha sempre aiutato tutti gli italiani che si sono trovati in difficoltà, e non perché è una regione ricca, dove c’è lavoro per tutti, come affermano certi politici che ci mungono da quando è nata la Repubblica, ma perché il nostro è un popolo solidale e generoso con i fatti, non con le chiacchiere, malgrado la realtà economica veneta sia ben diversa da come la dipingono. Oggi siamo noi ad avere bisogno del- lo Stato, ma nessuno se ne accorge perché qui non siamo abituati a piangere e a gridare forte come a Pomigliano o Termini Imerese e all’Aquila ecc. E poi si dà già per scontato che noi rimetteremo in piedi da soli le nostre attività, mentre per nostri connazionali più “sfortunati” che vivono in aree privilegiate del paese, come le 5 regioni a statuto speciale, per esempio, il governo avrà sempre un occhio di riguardo per prelievo fiscale e stanzierà i fondi per sussidi vari e una cassa integrazione lunga fino alla pensione. Nel frattempo continueranno ad accusarci di essere razzisti, secessionisti ecc, e che federalismo fa rima con egoismo. In sintesi il governo nazionale, e i paladini dell’assistenzialismo perenne, si aspettano che i veneti continuino a tirare il carretto e siano sempre generosi e disponibili ad asciugare le altrui lacrime, mentre le nostre dovremo asciugarcele da soli. Renzo Cappozzo delle acque meteoriche che precipitano in profondità, dando vita a corsi d’acqua che tradiscono la propria presenza solo nel complesso di sorgenti situate nelle valli poste ai piedi del grande acrocoro nato dal corrugamento”. Tuttavia un reiterato e copioso defluire di acque piovane nel sottosuolo non potrebbe procurare ai torrenti in profondità la forza necessaria alla formazione di pozzi e voragini? “Questi fenomeni non sono esclusi, ma si tratterebbe comunque di crolli dalle entità non rilevanti e non rilevabili a livello della superficie. Poi i corsi d’acqua che percorrono l’Altopiano non destano preoccupazione; il Ghelpach è un torrente stagionale, ha un percorso di circa 12 km tra le quote di 1050 e 900 metri, con una pendenza di solo 1,2%. Se guardiamo alle altre valli, Assa o Galmarara per citarne alcune, vediamo che raramente presentano corsi d’acqua sul proprio fondo. Nell’ambito di conche ed incisioni abbiamo una rete idrografica temporaneamente attiva, e le sorgenti esistenti son di portata modesta. Direi che con i “pericoli” della pianura i 7 Comuni hanno poco a che spartire, almeno dal punto di vista idrogeologico”. Giovanni Dalle Fusine Sapor d’acqua natìa La bella donna che scava nel fango La necessità li ha costretti ad approdare quassù, perchè i feudi di periferia vanno difesi sempre e comunque, anche a rischio di rimettercene la faccia e andarsene vestiti di fischi e di urla. Ad un certo punto anche il premier Berlusconi, il suo fidato caposcorta Bossi e persino il Napolitano che quassù ha studiato si sono decisi a far visita al Veneto in stato di emergenza. Premesso che noi siamo quelli del primo Berlusconi - quello che disse “ghe pensi mi” - e che nelle calamità naturali sappiamo trarre forza dalla nostra millenaria e saporita storia, ci rimane un pizzico di amarezza per l’elegante messa in disparte riservata alla nostra terra e alla nostra gente dall’Italia intera. Quell’Italia che tante volte i nostri padri, i nostri soldati e i nostri uomini del volontariato sono scesi ad aiutare, a risollevare e a tirare fuori da pesantissimi disastri naturali: ultimo in ordine di tempo il prezioso e puntualissimo intervento a favore de L’Aquila colpita dal sisma. Assieme ad altri mille gesti anonimi e firmati col cuore. Ci hanno fatto credere che questa è la conseguenza del nostro mostrarci autonomi, indipendenti e autosufficienti. Ma anche fosse così, rimane pur sempre l’eleganza di prestare una mano, fosse anche solo in segno di vicinanza e di rispetto per un lembo di terra che all’Italia ha dato e sta dando tantissimo delle sue risorse umane, spirituali ed economiche. La nostra storia ci ha insegnato a non piangerci addosso, a non guardare ciò che potrebbe essere stato ma a fare sempre e solo i conti con ciò che succede e quello che potrebbe avvenire. Magari anticipandolo facendoci forza sui nostri talenti, sulla creatività e sul saper leggere i segnali all’orizzonte della storia. E’ con questa prospettiva nel cuore che abbiamo affrontato emergenze più lacrimose di questa alluvione, sopratutto nel cuore: il pianto per figli partiti senza biglietto di ritorno, il dramma di padri costretti ad emigrare altrove in cerca di fortuna, il sorriso di madri sempre e solo sulla soglia in attesa, l’eroismo di gente dalla storia comune disposta a sacrificarsi per difendere il nome, il profumo e la magia dei suoi confini. A noi la compassione non è mai piaciuta: ci rende forti e orgogliosi dell’Italia il gesto della vicinanza. La compassione dice l’impotenza e la rassegnazione, la vicinanza racconta la forza di rialzarsi, il braccio teso in segno di aiuto, la semplice voglia di non lasciarsi piegare dalla paura di una Natura avversa. Meno male che il premier nel giro delle questure ha evitato la liturgia delle barzellette, della semplificazione e dell’ironia che tutto offusca: si è limitato a raccogliere ciò che spetta a chi porta i soccorsi di Pisa. A guerreggiare ci hanno pensato, però, i politici locali che non hanno perso l’occasione - di fronte a morti, alluvionati e rifugiati - di scaricarsi le colpe a vicenda. Ennesimo segno di un certo modo di gestire il bene comune che ha fallito di fronte alla richiesta di serietà. Come quello del ministro Sandro Bondi - probabilmente più capace nell’arte poetica che in quella umana - disposto a filosofare attorno al crollo di quel muro di Pompei (con tutto il rispetto per la storia che reca impressa) e dimentico che anche qui, forse, fra millenni potrebbero esserci mura che tengono impressi lineamenti di persone morte abbracciate. Conoscere la storia non è una semplice passione d’antiquariato, ma un voler imparare dal passato per non ripetere ciò che è già stato. E già stato pagato. Ma nemmeno prostrati e in ginocchio sogneremmo mai di tornare indietro. Potremmo gridare il nostro federalismo fiscale e invocare quello economico. Ma non ci sogneremmo mai di chiedere il federalismo umanitario: non possiamo contraddire noi stessi. D’altronde per chi nasce signore l’eleganza non sarà mai un optional occasionale. E il Veneto rimane pur sempre una bellissima signora. Anche quando, bagnata e infangata, scava nel fango. Don Marco Pozza 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 4 Asiago salva grazie allo scolmatore ATTUALITA’ Il 4 novembre 1966 tutto il centro di Asiago finì sotto quasi un metro d’acqua. Un’alluvione senza precedenti causata da piogge incessanti che hanno riversato 347 mm di acqua sulla città in poco più di 24 ore. Una “montagna” d’acqua ingrossata anche da quella proveniente dal disgelo delle nevi cadute copiose in altura. Una Il “tubone” lungo 5 chilometri posto sotto la città ha dimostrato tutto il suo valore situazione del tutto simile a quella che si è presentata la settimana scorsa e che ha provocato le inondazioni nel vicentino. Infatti nei giorni dell’alluvione in pianura, sull’Altopiano sono caduti circa 300 mm di pioggia che erano stati preceduti qualche giorno prima da oltre 40 cm di neve in alta montagna. Acqua, compresa anche la pioggia nelle montagne a nord del capoluogo altopianese, che s’incanala lungo la zona nord di Asiago formata ad imbuto e che si riversa tutta nella “Rosa”. Roggia che nel 1966 ha tracimato causando le inondazioni che ancora si ricordano bene. Oggi l’acqua in eccesso viene invece convogliata nello scolmatore ovvero nel “tubone” realizzato nei primi 8 mesi del 2008 e che aveva provocato a suo tempo parecchie polemiche tra chi sosteneva che l’opera comportasse troppi disagi e chi la riteneva assolutamente inutile. L’opera, una sorta di fiume sotterraneo artificiale che indirizza le acque bianche, meteoriche e sorgive, dalla zona nord di Asiago nel Ghelpack all’altezza del parcheggio Martiri della Libertà di via Matteotti, è composta da una condotta sotterranea alta un metro per ottanta centimetri e che scorre per oltre 5 chilometri sotto le strade di Asiago. Un’opera doppiamente utile perché “separa” le acque bianche dalla rete fognaria, fatto che gravava sull’efficienza del depuratore comunale, “diluendo” le acque nere, diminuendo la funzionalità dei processi depura- tivi e sovraccaricando l’impianto di depurazione che non poteva far fronte a tale quantità di liquidi. “Per la realizzazione dell’opera - spiega l’assessore ai lavori pubblici Giampaolo Rigoni, encomiato dal sindaco nell’ultimo consiglio comunale proprio per aver creduto fin dall’inizio nella bontà dell’opera – in aggiunta al contributo regionale di 750 mila euro, Etra spa ha contribuito con altri 750 mila euro facendo sì che lo scolmatore gravasse in alcun modo sulle casse comunali e quindi sulle tasche dei cittadini – Un’idea nata da Con le Regole tutta la comunità partecipa alla gestione della cosa pubblica Gios: “La strada per la ricostituzione delle Vicinie è stata ostacolata da timori infondati spesso diffusi da chi intendeva fare una “politica contro” oppure per poca conoscenza della materia” “Le regole non sono una minaccia per le amministrazioni comunali; sono anzi un arricchimento perché è tutta la comunità che partecipa attivamente alla gestione della cosa pubblica”. Con questa riflessione del segretario della Regola di Cortina Stefano Lorenzi si è conclusa la conferenza sulle Regole/Vicinie tenutasi ad Asiago sabato 6 novembre. La presentazione del “Manuale di diritto regoliero”, volume redatto da 5 autorevoli esperti in materia regoliera quali Ivone Cacciavillani, Enrico Gaz, Elisa Tomasella, Giandomenico Zanderigo Rosolo e Consuelo Martello, è stata occasione di raffronto dei comitati regolieri altopianesi con numerosi storici e legali. Una testimonianza, quella di Lorenzi, che ha rinfrancato i regolieri altopianesi perché il segreta- rio della Regola d Cortina, nonché presidente della consulta veneta sulle Regole, ha ricordato le difficoltà e gli ostacoli posti sulla strada cortinese. Fatiche ed intralci del tutto simili a quelli che stanno vivendo i regolieri altopianesi. “E’ del tutto incomprensibile che si neghi l’esistenza sull’altopiano di una forma di autogoverno e di gestione della cosa pubblica come le Regole – è intervenuto Giancarlo Bortoli, grande cultore delle tradizioni e della storia locale - Da noi si chiamavano Vicinie, ma la presenza dei colonnelli, dei fuochi famiglia, di una sorta di parlamento popolare non sono leggende e la documentazione presentata, se fosse stata studiata in maniera appropriata priva di preconcetti o timori, lo avrebbe dimostrato”. “La strada per la ricostituzione delle Vicinie è stata ostacolata da timori infondati spesso diffusi tra la gente da chi intendeva fare una “politica contro” oppure per poca conoscenza della materia – ha aggiunto il sindaco di Asiago Andrea Gios – Se è vero che l’amministrazione comunale si troverà con minori entrate, ovvero senza quelle provenienti dalla gestione della proprietà collettiva, è altresì sgravata da alcune competenze, in particolare sociali, che vengono assunte proprio dalle regole”. “Impedimenti vissuti non solo in ambito locale ma anche a livello regionale – è intervenuto il presidente del comitato asiaghese per la ricostituzione della regola Gianluca Rodeghiero – Vedi la proposta di legge regionale per il riconoscimento delle regole dell’altopiano fermo da anni in Regione oppure la resistenza incontrata dai funzionari regionali nella valutazione della documentazione comprovante l’esistenza delle Regole”. “Io sono qui per imparare perché solo comprendendo a fondo la questione possiamo portare avanti le giuste istanze della popolazione altopianese – ha assicurato l’assessore agli enti locali Roberto Ciambetti – Da quanto ho acquisito oggi credo di poter sostenere senza rischio di smetita che le Regole sono una cosa buona per il territorio e per la popolazione che la vive. Tutela il territorio, e la sua stessa gente, da speculazioni, crea occupazione e contrasta sfruttamenti poco lungimiranti. Credo che sia giusto dare ora una risposta a chi ha lavorato tanto con una valutazione scevra da preconcetti e paure”. Gerardo Rigoni una conversazione con l’allora assessore regionale alla Protezione Civile Elena Donazzan che indicava possibili finanziamenti per la messa in sicurezza della zona nord di Asiago”. Finanziamenti arrivati anche grazie all’attenta analisi dei rischi stilata dall’ufficio tecnico comunale prendendo in considerazione anche i dati metereologici delle piogge negli anni recenti e l’aumentata urbanizzazione delle contrade nord. “Si è visto che le piogge durano meno ma sono più intense quindi maggiormente pericolose – prosegue Rigoni che è anche un metereologo dell’aeronautica militare in pensione – Così come si verificano disgeli più rapidi rispetto a qualche decennio fa. Lo scolmatore con quest’ultima precipitazione ha dimostrato tutto il suo valore, il Ghelpack ha tenuto bene e si è evidenziato un solo punto critico, la zona industriale dove il Ghelpack ha raggiunto il limite. Li si dovrà proseguire con l’opera di pulizia e messa in sicurezza delle sponde ma tutto sommato le cose sono andate bene”. Gerardo Rigoni l’Altopiano Sabato 13 novembre 2010 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Renato Angonese, Amerigo Baù, Christian Comelato, Serena Baù, Ilario De Guio, Andrea Cunico Jegary, Federica Morello Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova 8 l’Altopiano Sabato 13 novembre 2010 ATTUALITA’ 5 Stanziati i fondi per le Comunità Montane Un sospiro di sollievo: “Salvi, per ora!” Spagnolo: “Ci basteranno per tenere acceso il motore, aspettando la nuova legge” Un sospiro di momentaneo sollievo. Ha potuto tirarlo, nella persona del suo presidente, la Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni” dopo la riunione tenutasi lo scorso 5 novembre a Venezia, convocata dall’assessore Marino Finozzi, che ha delega per le politiche della montagna, con i presidenti delle attuali 19 Comunità Montane del Veneto. “In attesa di approvare una nuova legge per la gestione delle Comunità Montane con una razionalizzazione delle stesse – spiega Lucio Spagnolo – si mettono a disposizione dei fondi che se non altro permettono di tenere acceso il motore fino alla metà del 2011, aspettando di poter ripartire”. Pronti dunque 1 milione e 500 mila euro per garantire la sopravvivenza degli enti (2 milioni lo scorso anno e non è stato possibile per molte pareggiare il bilancio!); 1 milione di euro per interventi agro-silvo-pastorali malghe e viabilità alpina: 1 milione e 200 mila euro per realizzazione progetti in campo idraulico forestale. Finanziamenti che dovranno essere spartiti tra tutte le Comunità Montane, valutando i progetti più meritevoli tra quelli che le stesse presenteranno. “Va dato atto della volontà regionale di mantenere questi enti riconoscendo loro un ruolo fondamentale per la montagna – sottolinea Spagnolo – e va ringraziato chi in Regione si batte per far capire la loro importanza in particolare l’assessore alle Politiche della Funghi: per il futuro nuove norme e un marchio Il bilancio della stagione di raccolta appena conclusa. L’incasso dei permessi è inferiore allo scorso anno Si è conclusa, oramai da qualche settimana, la stagione di raccolta dei funghi e la Comunità montana “Spettabile Reggenza”, in qualità di ente gestore della risorsa “fungo” nel territorio altopianese, tira il bilancio. “Una stagione discreta – commenta Andrea Benetti assessore a bilancio e turismo– sia sotto il profilo dell’abbondanza che della qualità di funghi, anche se sembra che l’introito complessivo derivante dalla vendita dei permessi (giornalieri, mensili e stagionali) sia inferiore di circa il 15% rispetto all’anno scorso con un incasso globale intorno ai 190 mila euro”. Denaro che, come indica la leggere regionale 23/96, verrà utilizzato “per interventi di tutela e valorizzazione dei territori oggetto di raccolta di funghi e per le iniziative atte a promuovere l’organizzazione e lo svolgimento di corsi didattici riguardanti gli aspetti della conservazione e della tutela ambientale e della flora fungina”. Va ricordato che da quest’anno il costo del permesso giornaliero di raccolta (il più richiesto, con ben 15.150 vendite nel 2009) sia stato aumentato a 8 euro. “E’ nostra volontà allinearci via via con altre zone di raccolta a noi confinanti in quanto siamo assolutamente convinti che il nostro fungo porcino non abbia nulla da invidiare ad altri presenti in località a noi vicine e che il territorio vada tutelato anche dallo “sciacallaggio” senza freni a cui si assiste in certe giornate estive”. Sulla incredibile corsa sfrenata alla ricerca di funghi, Benetti si dice pienamente in linea con quanto proposto recentemente dal sindaco diAsiago Gios: un’ordinanza per regolare in maniera ferrea l’orario per la raccolta. “Un provvedimento – sottolinea l’assessore - opportuno per tutti i comuni dell’Altopiano per uniformare le fasce orarie, indipendentemente dal contrasto che si potrebbe creare con la normativa regionale. E’ inammissibile che vi siano file di auto che salgono il costo già dalle 4 di mattina per recarsi ai posti più ambiti dai cercatori con disturbo agli animali e deturpamento dei boschi. Solleciteremo anche la Regione affinché possa rivedere alcune parti della legge che norma la raccolta.” “Certo il problema si potrebbe in parte arginare rafforzando i controlli. Il Corpo Forestale svolge un egregio lavoro: nella scorsa stagione ha elevato sanzioni per 2.352 euro, con circa 45 kg di funghi sequestrati e 7 kg di funghi distrutti sul posto. Ritengo tuttavia si debba e si possa fare di più. Stiamo valutando la possibilità di incaricare, per la prossima stagione, delle “guardie volontarie” che possano pattugliare le zone più battute nei giorni di maggiore afflusso, così da disincentivare chi è solito procedere alla raccolta senza il permesso.” “Siamo convinti – conclude Benetti - che i nostri funghi, da tutti riconosciuti di eccellente qualità, possano trasformarsi anche in uno strumento di divulgazione della nostra terra e delle sue peculiarità: ci stiamo già adoperando la creazione di un marchio che ne certifichi le caratteristiche e le specificità, così da essere maggiormente spendibile dai nostri rivenditori e soprattutto dai ristoratori”. Stefania Longhini montagna Marino Finozzi e l’assessore al bilancio Roberto Ciambetti”. Ai presidenti è stata consegnata una bozza, da discutere proponendo eventuali modifiche, della futura legge regionale per il riordino delle Comunità Montane che prevede un radicale cambiamento nella loro gestione con i consigli composti dai sindaci. “Nel frattempo – conclude Spagnolo – l’attuale consiglio lavora con la chiara percezione di prestare servizio “a tempo determinato” in maniera del tutto gratuita. Ciò nonostante, nell’ottica del servizio civico, garantiamo il nostro impegno fino al giorno che ci sarà chiesto. Torneremo a casa nostra soddisfatti almeno di aver fatto ciò che di buono e di giusto avremo potuto fare per la nostra splendida terra e per la nostra gente”. Stefania Longhini Incontro informativo sulla figura dell’Operatore Socio Sanitario Si terrà il 17 novembre in Comunità Montana in vista dei nuovi corsi approvati dalla Regione Veneto che verranno attivati la prossima primavera La Cooperativa Sociale di Solidarietà Promozione Lavoro, in collaborazione con la Cooperativa La Madonnina Casa del Pastore, e con il patrocinio del Comune di Asiago, organizza per la sera di mercoledì 17 novembre alle ore 20.30 in sala delle maschere della Comunità Montana un incontro formativo sul tema “La figura dell’operatore socio sanitario, sbocchi lavora- tivi e corsi abilitanti. Attualmente la qualifica di operatore socio sanitario costituisce il titolo di base per l’accesso lavorativo presso enti pubblici quali Unità locali socio sanitarie e Aziende ospedaliere, le I.P.A.B. nonché strutture sanitarie, sociali e socio –sanitarie private, e l’incontro è volto a dare informazioni sulla figura professionale OSS e sul percorso formativo per ottenerne la qualifica, in vista dei nuovi corsi OSS approvati dalla Regione Veneto che verranno attivati nella prossima primavera. Gli interventi verteranno su “La figura dell’Operatore Socio Sanitario”, “Il percorso formativo per diventare O.S.S.”, “Le prospettive occupazionali nell’ambito socio – sanitario”. Tutti gli interessati sono invitati a partecipare. S.B. Il formaggioAsiago “prodotto della montagna” protagonista in tv Il formaggio Asiago, prodotto della montagna, sarà protagonista nella puntata di sabato 13 novembre del programma “Ricette di famiglia” su Rete 4 (ore 11). Una troupe della trasmissione che si occupa della tradizionale cucina italiana, condotta da Davide Mengacci e Michela Coppa, è arrivata in Altopiano giovedì 4 novembre. Un ampio servizio sulla lavorazione del latte e la produzione del formaggio è stato realizzato nello storico caseificio Pennar, nell’omonima contrada. Questo caseificio è l’unico che produce il vero Asiago di montagna, fatto esclusivamente con latte dell’Altopiano, se- condo criteri di produzione molto rigidi, in cui tutto, a partire dall’alimentazione delle bovine fino alla stagionatura delle forme deve seguire un preciso disciplinare. Dal caseificio alla tavola, con sfiziose e genuine ricette che si propongono nei ristoranti dell’Altopiano illustrate dallo chef Riccardo Cunico. PRIMA MONDIALE! Harry Potter e i doni della morte - Parte I Venerdì 19 ore 21.00 (Cinema Grillo Parlante) Sabato 20 e Domenica 21 ore 15.00 18.00 21.00 (LUX) Lunedì 22 ore 20.45 (LUX) Mercoledì 24 Giovedì 25 e Venerdì 26 ore 20.45 (Grillo) Sabato 27 e Domenica 28 ore 15.00 18.00 21.00 (LUX) Lunedì 29 ore 20.45 (LUX) Martedì 30 ore 20.45 (Grillo) 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 6 Aeroporto di Asiago: la barca va ATTUALITA’ Con il ripianamento del debito ripartono progetti e finanziamenti. L’Enac ha stanziato fondi per 500 mila euro destinati alla sistemazione della pista ed alla realizzazione dei parcheggi esterni all’area di volo Coi pattini nel piazzale del Duomo Allestita nel centro storico di Asiago una pista di ghiaccio, proprio accanto ai mercatini - Commercianti soddisfatti, ma non mancano le critiche “Animare tutto il centro cittadino creando attrazioni che convoglino il flusso dei turisti non solo lungo Corso IV novembre, solitamente in asfissia, ma anche nelle piazze e piazzette limitrofe”. E’ anche con questo intento che l’amministrazione comunale di Asiago ha deciso di installare una pista di ghiaccio nel piazzale del Duomo. La vera novità del Natale 2010, che va ad aggiungersi alle altre due attrazioni turistiche della città, ovvero i mercatini ai giardini pubblici e l’antica giostra dei cavalli in Piazzetta Alpini, trova concordi molti dei commercianti della piazza, ma non manca di suscitare critiche. Non sono pochi a ritenere inopportuna e irriverente quest’area di “divertimento e schiamazzo” proprio davanti alla chiesa specie in concomitanza delle funzioni religiose. “Durante le Messe – spiega il sindaco – si farà in modo di non creare disturbo, abbassando o addirittura spegnendo la musica. Ne ho parlato col Parroco e mi sembra che ci siamo intesi. In caso di funerali si può anche pensare di sospendere il pattinaggio”. Il primo cittadino assicura buon senso nella gestione dell’attrazione che viene inaugurata in questo weekend con turni di pattinaggio ad entrata libera sabato, dalle 15 alle 20 e dalle 21 alle 23, e domenica a partire dalle 14.30 fino alle 16.45. Alle 17 ci sarà l’inaugurazione ufficiale con una esibizione dei pattinatori delle società sportive di Asiago. La pista do- vrebbe rimanere aperta, con turni organizzati (a pagamento) il più possibile complementari a quelli dello stadio del ghiaccio, sicuramente fino alla fine delle feste natalizie. “Il nostro è un esperimento – sottolinea il sindaco – che abbiamo voluto fare anche sul modello di altre rinomate località turistiche invernali, con la voglia di creare, attraverso un’attività ludica caratterizzante com’è il pattinaggio, l’atmosfera magica della montagna. Crediamo questo possa attirare turisti e dare nel contempo una mano agli esercizi commerciali del centro che stanno soffrendo in modo preoccupante questa crisi. Potrebbe anche non funzionare secondo le nostre aspettative, ma vogliamo metterci in gioco. Chi non fa non falla”. “Grazie alla forte motivazione dei nostri commercianti – aggiunge l’assessore al turismo Roberto Rigoni - compiremo un significativo passo in avanti nell’arricchimento dell’offerta turistica invernale. Devo ringraziare quindi tutti coloro che hanno compreso l’importanza di questo significativo sforzo compiuto dall’Amministrazione per rendere Asiago sempre più accogliente. Devo altresì ringraziare la Regione Veneto, in particolare l’assessore al turismo Marino Finozzi, che ha permesso, mediante un significativo contributo di 110.000 euro l’installazione della pista ghiacciata”. Stefania Longhini BIRRERIA - PIZZERIA TRATTORIA - BRUSCHETTERIA Ristorante CASA ROSSA località Kaberlaba - Asiago info 349 34.64.983 NOVITA’: per gruppi minimo 8 persone su prenotazione si organizza la “Cena al contrario” Sabato 13 - Killer IMC (Tributo AC/DC) Sabato 20 - Sismica Sabato 27 - Bandicjo speciale FESTA DI CLASSE 2010 al Khellar - Casa Rossa cena e serata con DJ a 20 euro Che l’entrata della Federazione italiana volo a vela nella società di gestione dell’aeroporto di Asiago fosse importante non c’erano dubbi. Ma che questa novità sarebbe stata determinante per far ripartire con slancio l’aerostazione in breve tempo è una gradita sorpresa per tutti. Perché con l’entrata della Fivv anche l’Enac, l’ente nazionale che esamina e vigilia sugli aeroporti civili italiani, si è “ammorbidita” permettendo l’annuncio di altre piacevoli novità. Intanto l’Enac ha stanziato fondi per 500 mila euro destinati alla sistemazione della pista ed alla realizzazione dei parcheggi esterni all’area di volo. Un primo passo verso il completamento della struttura di fatto ferma da 13 anni. In più con il ripianamento del debito si sono liberati i fondi necessari, quelli non spesi per i lavori della palazzina (contributo Enac di 600 mila euro per capirsi). Tant’è che la società di gestione affiderà i lavori di ultimazione e di messa in funzione della palazzina entro la fine della primavera prossima. Nella palazzina troverà posto anche un’area destinata alla ristorazione che, una volta trovato un gestore, oltre a garantire un servizio ai piloti fungerà da richiamo creando attorno all’aeroporto un polo di attrazione turistica. In più l’Ente nazionale dell’aviazione civile ha concesso all’aeroporto asiaghese di poter tenere solo un vigile del fuoco in servizio durante l’apertura invece dei tre previsti sgravando così la società di gestione di una spesa ritenuta particolarmente gravosa, almeno finché l’attività di volo rimane così com’è. E’ chiaro che qualora l’attività di volo, in particolare a motore, dovesse subire un incremento lo schema dei soccorsi sarà adeguato ai nuovi fabbisogni. “Purtroppo ci mancano ancora delle strutture ed in particolare una pompa per il rifornimento di carburante ed alcuni hangar per l’alloggiamento dei mezzi, ma il cda sta valutando alcune soluzioni che potrebbero fornire delle soluzioni adeguate limi- tando gli investimenti economici – illustra il sindaco di Asiago Andrea Gios – E’ comunque importante sottolineare che tutti i soci hanno partecipato al ripianamento delle perdite pregresse. Non tutti hanno sottoscritto l’aumento di capitale in quanto la Provincia di Vicenza ha preferito uscire dalla compagine sociale pur manifestando la volontà e l’intenzione di contribuire al sostentamento dell’aeroporto attraverso un contributo in conto esercizio che verrà stanziato annualmente. Va tenuto presente che nell’eventualità in cui non si fosse ricapitalizzata la società con la conseguente ricostruzione del fondo Enac e con il completamento dei lavori si sarebbe dovuto restituire l’intero contributo pari 600 mila euro”. Gerardo Rigoni Come l’Amministrazione asiaghese applica le normative sulle zone ZPS Ce lo racconta l’Assessore al Patrimonio, Guido Carli Il piano di revisione del Riassetto Forestale commissionato dall’Amministrazione Comunale e dall’Assessorato al Patrimonio allo “Studio P.A.N.” - Pianificazione Ambientale e Naturalistica di Borgo Valsugana, sta procedendo in piena sintonia con il progetto del Piano di Gestione della Zona di Protezione Speciale ZPS IT3220036, che la Comunità Montana ha invece affidato allo “Studio Verde” di Bologna, all’ “Istituto Oikos” di Milano, a “R.D.M. Studio” e a “N.I.E.R. Ingegneria”. L’incarico professionale, lo “Studio P.A.N.” l’ha ricevuto già l’anno scorso e si chiuderà entro il 2011. Il team trentino al quale L’Amministrazione si è rivolta, da vent’anni si occupa di pianificazione forestale e ambientale, analisi dei territori forestali e approfondimenti in campo vegetazionale, pedologico e faunistico in particolare in Trentino Alto-Adige, dove ha redatto i piani di assestamento e gestione forestale dei comuni di S.Pietro, Valda, Grigno, Ledro, Fondo, Tiarno, Borgo, Tesino, Vanoi, Tenna, Baselga, Riva, Altopiani trentini e comprensori lombardi. Nella nostra area, il pool di professionisti sta studiando le particelle forestali, compreso il controllo dei confini e i calcoli delle possibilità di taglio boschivo annuale. Il piano che si chiuderà per la fase triennale di progettazione nel 2011 e prevede l’aspetto attuativo entro il 2019, sta richiedendo un oneroso lavoro di ricerca attraverso la cartografia esistente che prevede il successivo riversamento su cartaceo: una vera e propria mappatura su cui effettuare i tagli. (Si intende, su quali lotti di legname intervenire ma anche in quali aree operare il riassetto per un decennio all’infuori degli schianti e delle situazioni particolari, tenendo in debita considerazione gli habitat di specie protette, come chirotteri e salaman- dre, quindi alberi che ospitano i primi e pozze o zone umide popolate dalle seconde e quant’altro). Uno dei principali obiettivi è quello del taglio del pino mugo su aree a scacchiera di 500 mq. ciascuna, meglio se allargabili a 7-800 (come suggerito proprio dal Dott. Odesso dello “Studio P.A.N.” in occasione dell’ultimo recente incontro sul Piano di Gestione della ZPS, in Comunità Montana), per rendere l’intervento più snello e meno oneroso possibile. La scelta prevista del taglio a scacchiera nella mugheta, ha il senso di aprire dei corridoi fra la vegetazione, attraverso i quali possano transitare agevolemente gli animali che popolano le zone alte, volatili ed ungulati. Il progetto è anche rivolto a migliorare la qualità dei pascoli e il conseguente implemento malghivo, una delle grandi risorse del nostro territorio, non trascurando le pozze d’alpeggio. Ad oggi, esse sono curate, assieme al contenimento della mugheta, quasi totalmente da volontari, in particolare quelli appartenenti all’Associazione Cacciatori, mentre la tutela dei pascoli dall’intervento delle Amministrazioni comunali e dai malghesi. Il piano di gestione delle aree ZPS (zone Nord dell’Altopiano di Asiago), deve andare per forza di cose, in simbiosi con la revisione del Piano di riassetto forestale che il Comune di Asiago e altri dell’Altopiano, stanno predisponendo. Tanti sono i vincoli dettati in materia dalle direttive europee della “Rete Natura 2000”. Si deve pertanto cercare il giusto equilibrio che consenta di sfruttare, come è sempre stato nel territorio, quelle risorse di proprietà degli aventi diritto all’uso civico. Le Amministrazioni, quella diAsiago in testa, sono quindi chiamate a gestire il patrimonio collettivo e a salvaguardare usi e consuetudini secolari. Beppa Rigoni Scit 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 7 Per 18 famiglie asiaghesi la possibilità di realizzare la prima casa ATTUALITA’ Area Peep Ebene, assegnati i lotti Le richieste valutate prima dalla commissione comunale e poi dalla Guardia di Finanza Stilata la classifica definitiva per l’assegnazione delle aree PEEP ad Asiago che darà a 18 famiglie asiaghesi la possibilità di realizzare la propria casa. La novità nella modalità dell’assegnazione dei lotti da acquistare per costruire la prima casa sta nel passaggio intermedio delle pratiche vagliate una per una dalla Guardia di Finanza in seguito ad accordi sottoscritti con l’amministrazione comunale nell’ottobre scorso. In pratica le richieste presentate sono state prima valutate dalla commissione comunale che ha accertato i requisiti richiesti raffrontandole con la documentazione presente in Comune. Numerose prerogative erano pretese nel bando di assegnazione, in primis la mancanza di qualsiasi altra proprietà immobile da parte di ciascun componente del nucleo famigliare. Sono stati poi assegnati punteggi per reddito, se la famiglia era sotto sfratto, se all’interno della famiglia risiedeva un disabile o un anziano, il numero di componenti del nucleo famigliare, se l’alloggio occupato dalla famiglia era inadeguato. Tutti i richiedenti inoltre si sono impegnati a realizzare case biocompatibili di classe A o B. Al primo vaglio 5 domande sono state escluse per mancanza di qualche requisito. In seguito al vaglio della Guardia di Finanza altre 3 do- La Salca un anno dopo Ore 9 del mattino del 18 novembre 2009, l’azienda in piena attività. Una collaboratrice del reparto verniciatura, è intenta alla pulizia dei beccucci a spruzzo con una pistola ad aria compressa, un’operazione di routine. All’improvviso scocca una scintilla che in un attimo appicca il fuoco nella camera di verniciatura. Bruno Buttolo, controlla prontamente le porte tagliafuoco e Loreno Baù, entrambi caporeparto, accorre subito, ma l’apertura da parte sua della porta tagliafuoco fra i reparti, risucchia l’ossigeno e provoca una specie di esplosione. Baù viene catapultato a terra, ma la porta tiene e isola la zona verniciatura dagli altri reparti. Il subitaneo intervento dei vigili del fuoco blocca il focolaio e mette in sicurezza lo stabile. Un anno dopo, con il contributo dell’assicurazione e grazie alla pazienza dei fornitori, sono state rinnovate le cabine di verniciatura, sono state cambiate le porte tagliafuoco e sostituiti gli infissi e gli impianti elettrici, andati distrutti. Si va avanti. Il colpo è stato attutito, anche grazie alla disponibilità di due aziende altopianesi del settore che hanno messo a disposizione le loro camere di verniciatura, fino a quando quelle in dotazio- ne all’azienda, sono tornate agibili: la “Serramenti Grigiante” di Gallio e “Falegnameria Comparin” di Rotzo. Anche le banche locali con cui opera l’azienda, hanno dato il loro sostegno, dilatando il credito. Il ritorno alla normalità però si deve soprattutto ai dipendenti (tutti soci della formula cooperativa aziendale SCARL), fra cui molte donne, che si sono prodigati per sostenere la continuità operativa. “Salca” tra l’altro è una vera azienda avendo circa trenta dipendenti e dall’86 è diventata appunto una cooperativa. Un anno dopo, un anno difficile, per tutti i settori economici e in particolare per il comparto del mobile. “Salca” opera in una nicchia di mercato particolare, il mobile in stile, e vende nei paesi del meridione e in quelli dell’Est europeo. Una grossa commessa dalla Russia dev’essere chiusa proprio in questi giorni, ma la situazione è stagnante. Che fare? “Resistere!”, hanno risposto unanimemente i soci collaboratori. E in che modo? Diversificando la produzione e rivolgendosi anche ad un mercato locale, ovvero realizzando arredamenti completi “di montagna” e con uno stile più attuale. Molti i lavori realizzati con questa nuova ottica, per privati proprietari di abitazioni in Altopiano e fuori, ma anche per realtà operanti nel settore recettivo, come lo “Sporting Residence” di Asiago. Il know-how di cui l’azienda è dotata, consente la progettazione degli interni da parte dei tecnici e la realizzazione dei lavori, con costi e tempi assolutamente competitivi. Beppa Rigoni Scit Grazie Roberto! Contina da pagina 1 La bella notizia, cui faccio riferimento fa ricordare un calcio, come dovrebbe essere, parla di uno sportivo, così come uno sportivo vero dovrebbe essere, non riesco a non riflettere ascoltando la notizia alla radio, una bella notizia, che rievoca bei ricordi, che rievoca un calcio ed un personaggio ad esso legato, che non riesco più a vedere nel panorama attuale! Roberto Baggio ha ricevuto il “Peace Summit Award 2010”, il riconoscimento nato dalla collaborazione tra la Fondazione Gorbaciov e il Comune di Roma, assegnato nel summit dei Premi Nobel per la Pace. Un premio importante, frutto di grandi azioni. Nelle motivazioni del riconoscimento, si fa riferimento all’interesse mostrato da Baggio in occasione del terremoto di Haiti e al contributo finanziario nella costruzione di diversi ospedali nel mondo, per la sua partecipazione alla campagna in favore della liberazione di Aung San Suu Kyi. Sono felicissima di questa notizia, una figura positiva, bella, un esempio in mezzo a tanto nulla che ci soffoca, ci opprime e temo tanto ci anestetizzi anche ad un peggio! Baggio mi è sempre piaciuto come calciatore, ho sempre tifato per lui, al di là dei colori delle maglie che ha indossato, perché l’ho sempre considerato L’associazione Stella Alpina chiede aiuto Contribuire al confort dei residenti della comunità alloggio “Brunialti”, e all’abbattimento dei costi di gestione della struttura, realizzando una stuba per riscaldare i locali comuni. E’ quanto ha pensato di fare l’associazione “Stella Alpina – Onlus” che raggruppa circa 50 famiglie, con figli disabili, di tutti i comuni dell’Altopiano. Un’idea perfetta, ma che richiedeva anche parecchi soldi, fondi di cui l’associazione non disponeva visto che, assieme all’Unitalsi e alla San Vincenzo, da qualche anno collabora, anche finanziariamente, con la “Fondazione Vicenza Una Città Solidale” per la realizzazione del progetto “Brunialti” a Cesuna. Una struttura che prevede la costruzione di una comunità alloggio per 10 disabili gravi dell’Altopiano. “Al fine di risparmiare sul riscaldamento, circa 1000/1500 euro l’anno, e poter riscaldare i locali nei periodi primaverili ed autunnali senza accendere l’impianto generale, abbiamo pensato di installare in soggiorno una stuba a legna e in muratura – spiega Pierangelo Costa, presidente dell’associazione che dal 2004 promuove attività di sostegno, formazione ed informazione alle famiglie con disabili per affrontare le problematiche relative al “durante” e al “dopo di noi” - I lavori della casa stano giungendo alla Chi volesse fare una donazione alla Stella Alpina può effettuare versamenti sul C.C. Ufficio Postale Asiago IBAN: IT91Y0760111800000052753076 oppure sul C.C. Banca Popolare Vicenza –Asiago IBAN: IT57L0572860130058570359210. fine; purtroppo anche le disponibilità economiche erano finite quindi non ci restava che affidarci alla sensibilità della comunità per raggiungere i 4 mila euro necessari per terminare la stuba”. Molte le associazioni che hanno risposto permettendo il mande sono state escluse per vari motivi. Alla luce di quanto emerso la commissione comunale ha potuto, nella seduta del 4 novembre, stilare la graduatoria definitiva. “Sono A Liverpool decisamente soddisfatto dell’esito di questo bando – commenta il sindaco Andrea Gios – Abbiamo provveduto alla necessità di 18 famiglie asiaghesi; ora speriamo che con il tempo riusciamo anche a dare risposta a chi, per un motivo o l’altro, in questo bando è rimasto fuori. Per esempio, per chi fosse interessato rimangono aree disponibili all’area PEEP della frazione Sasso”. Gerardo Rigoni raggiungimento dell’obiettivo; il solo Coro Asiago, con il suo concerto in Duomo di Asiago tenutosi nell’agosto scorso, ha raccolto 690 euro. Nonostante questo obiettivo sia stato raggiunto c’è, e ci sarà, ancora molto da fare”. Gerardo Rigoni una brava persona, è stato un grande numero dieci, baciato da una dote divina, dotato di grande talento. Ma anche un’altra enorme dote l’ha graziato, e di questo vedendolo e sentendolo parlare, ho sempre avuto sentore: l’intelligenza. Ingrediente fondamentale, che fa la differenza e che lo rende un vero personaggio a cui fare riferimento, a cui ispirarsi, da citare e mostrare ai ragazzi che si avvicinano al calcio … come vera disciplina sportiva! Il rispetto per l’avversario e per le regole, che ha sempre avuto in campo, lo ha mostrato, anche e di più, nella vita; si scopre così, che i suoi guadagni, la sua notorietà, non li ha sprecati, non li ha usati per frivolezze e stupidaggini come di solito accade, la sua fortuna l’ha saputa e la sa distribuire con saggezza e soprattutto con discrezione, parola ormai sconosciuta. Il vicentino di Caldogno, ex Pallone d’oro (uno dei cinque italiani), è l’attuale Presidente del Settore tecnico della FIGC, è considerato tra i migliori calciatori della storia del calcio italiano, occupa la 16ª posizione (primo italiano) nella speciale classifica dei migliori calcia- tori del XX secolo pubblicata da World Soccer. Questo campione, con semplicità, costanza, serietà, ha aiutato ed aiuta chi ne ha bisogno, è stato anche ambasciatore della FAO . Non è un eroe, e non lo voglio dipingere come tale, ma vorrei tanto gridare a questa nostra Italia, e non solo, guardate ed imparate, si può essere bravi, famosi, e mantenere i piedi a terra, si può essere agli onori dello sport mondiale e continuare a svolgere una vita onesta, nei confronti della famiglia e del mondo che gira intorno, insomma si può anche essere stati il “divin codino”, restando un umile e brav’uomo, rispettoso della propria persona e soprattutto degli altri, che il mondo dello sport e della politica imparino! Stefania Simi 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 8 L’Avis nelle scuole con “Donerò…anch’io!” ATTUALITA’ Un progetto per la sensibilizzazione dei giovani studenti verso un’etica di rispetto e di solidarietà. La novità del 2010 la registrazione di spot per sponsorizzare la donazione di sangue Chiara, giovane cittadina di Asiago e dell’Europa Studentessa al Remondini, partecipa al progetto “Model European Parliament” Dare voce ai giovani dei paesi dell’Unione Europea. Permettere che s’incontrino per scambiarsi esperienze, idee e, perché no, anche sogni in chiave europea. Coinvolgere le giovani generazioni nello sviluppo di un’Europa unita, gettando le basi del loro futuro con proposte ed indicazioni scaturite dalle loro esigenze e necessità. E’ quanto si propone il Progetto MEP, Model European Parliament, promossa dalla fondazione MEP, fondazione creata nel 1994 e che coinvolge le classi III superiore aderenti di tutti i paesi europei. Il progetto ha sedi regionali, nazionali ed internazionali, simulando il funzionamento dell’apparato legislativo dell’UE. Un progetto che non solo va a beneficio degli studenti partecipanti, che imparano a confrontarsi con coetanei di altre realtà culturali e nazionali, ma anche delle stesse commissioni europee che possono analizzare le con- siderazioni provenienti dai giovani europei stessi. Osservazioni e riflessioni passate attraverso il “filtro” delle sessioni regionali, nazionali ed internazionali appunto. Anche una cittadina asiaghese, grazie alle sue attitudini relazionali e alle sue doti scolastiche, è stata selezionata a partecipare al progetto giungendo finora alla sessione nazionale che si è tenuta a Sorrento alla fine di ottobre. Chiara Stefani, frequentante il “Remondini” di Bassano, siede nella 7° Commissione – Cultura e istruzione e sta lavorando assieme agli altri componenti ad un progetto di coinvolgimento nel volontariato dei giovani. L’anno 2011 è stato indicato come anno internazionale del volontariato (che si concluderà con la giornata mondiale del volontariato il 5 dicembre). La 7° commissione sta quindi cercando il miglior modo per sensibilizzare i cittadini europei sia con la pubblicità ed informazione attraverso i mass media, sia organizzando incontri ed assemblee all’interno delle scuole. In più propongono la creazione di registri nazionali, l’istituzione di percorsi di formazione e la diffusione sul territorio europeo di sedi staccate del Centro Europeo del Volontariato. Un’esperienza definita meravigliosa dall’interessata e che potrebbe gettare le basi per una futura carriera nel contesto europeo. Da Asiago a Bruxelles; infondo l’UE serviva proprio per abbattere i confini, anche delle nostre aspirazioni! Gerardo Rigoni Far conoscere l’associazione e promuovere la cultura del volontariato, fornendo al contempo informazioni tecniche sulla donazione di sangue e sullo stile di vita sano. E’ questo l’obiettivo del progetto “Donerò…anch’io” proposto dall’Avis Altopiano nelle classi prime e seconde della scuola media “Reggenza Sette Comuni”. L’iniziativa ha coinvolto 286 studenti che hanno risposto con interesse, coinvolgimento autentico e disponibilità. Un’azione educativa che, come hanno confermato sia gli insegnanti sia, in modo indiretto, alcune famiglie, ha avuto un impatto molto positivo sui ragazzi tanto da indurre gli organizzatori a pensare ad una sua prosecuzione già da quest’anno. La proposta, riservata precedentemente alle classi seconde, è stata allargata quest’anno alle prime, raddoppiando l’impegno dei volontari e dei formatori. Questa apertura ha richiesto, oltre ad un’organizzazione logistica e gestionale più complessa, una modifica della proposta educativa alla luce dell’età del nuovo target. Non era possibile infatti, per i ragazzi che solamente da poco avevano lasciato il ciclo elementare, prevedere le stesse attività dei compagni più grandi. Se quindi l’attività per le classi seconde ha ricalcato l’ossatura degli incontri dell’anno precedente, il programma per le classi prime è stato ridisegnato su misura e ha previsto materiale e stile di conduzione personalizzati, curando in modo specifico l’aspetto animativo e relazionale. Per entrambe le classi di età è stata introdotta una bella novità: l’utilizzo della registrazione video finalizzata alla creazione di semplici e spontanei “spot” in favore dei compagni più grandi per sponsorizzare la donazione come scelta volontaria di far del bene al prossimo. Il risultato del lavoro è una raccolta digitale, montata su un supporto DVD che è stato consegnato all’Istituto, che potrà tenerlo come archivio progettuale o potrà decidere, nel rispetto della privacy, di utilizzarlo a scopo didattico. L’attività informativa, della durata di 1 ora e 45 minuti per ogni sessione, è stata svolta in modo capillare in tutte le sedi dell’Istituto Scolastico. “L’opera di sensibilizzazione a conti fatti si può considerare raggiunta – informano i responsabili dell’Associazione - il materiale consegnato al Dirigente Scolastico e agli insegnanti referenti ha riscosso un ottimo consenso che a nostro parere rende importante non solo il messaggio, ma anche la nostra presenza stabile nelle varie sedi dell’Istituto di Scuola Secondaria di I° grado. Con tale intervento abbiamo raggiunto l’obiettivo di “essere sotto gli occhi di tutti” quotidianamente”. Giovanni Dalle Fusine 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 9 La Casa del Pastore verrà chiusa ATTUALITA’ Non risponde più ai parametri richiesti dalla legge e non c’è possibilità di adeguamento. Gli ospiti residenziali della Comunità alloggio vengono momentaneamente trasferiti a Fontanelle Un periodo natalizio ricco di incontri per l’osservatorio Astrofisico di Asiago Si profila un calendario ricco di appuntamenti per l’osservatorio astrofisico di Asiago, lo studio di stelle, pianeti e comete farà da tema trainante agli incontri compresi tra Natale e Epifania. Ad aprire il ciclo di serate sarà lo studio di una delle figure più note legate alla Natività: la cometa, che sempre secondo la tradizione avrebbe guidato i Magi nel loro viaggio fino a Betlemme. L’incontro è fissato per martedì 28 dicembre alle 16, aperto a famiglie e bambini. Cosa videro esattamente in cielo i tre re durante quelle suggestive notti di duemila anni fa? Quale evento celeste spinse i tre sapienti babilonesi a intraprendere il viaggio dal vicino Oriente fino a Gerusalemme e li guidò poi fino a Betlemme dove il neonato salvatore del mondo veniva alla luce? La risposta a queste domande ha un valore che non è solo accademico, infatti la conoscenza dell’evento astronomico che tanto colpì Gaspare, Melchiorre e Baldassarre e li indusse a intraprendere il viaggio in Palestina potrebbe aiutarci a stabilire la vera data in cui nacque Gesù Cristo. Sempre martedì 28 dicembre, con inizio alle 21, serata per il pubblico su Giove, il quinto pianeta del Sistema Solare ed il più grande. La sua massa è 318 volte quella terrestre, cioè ben due volte e mezzo quelle di tutti gli altri pianeti messi insieme. Il suo volume è così grande che potrebbe contenere 1.300 pianeti come il nostro. La sua forza di gravità, inoltre, è tale che un uomo di 70 kg su Giove ne peserebbe 185. Essa influenza perfino le orbite dei pianeti vicini. A seguire, mercoledì 29 dicembre, ore 16, incontro per famiglie e bambini dal titolo “Il viaggio di Laura”, mentre in serata, ore 21, si torna a parlare di comete (biglietto 6 euro; ridotto 4 euro per i bambini fino a 12 anni solo nella visita a loro dedicata del pomeriggio). Il calendario continua con: giovedì 30 dicembre, ore 16, laboratorio per ragazzi “La luce delle stelle”, laboratorio di spettroscopia (biglietto 8 euro,in regalo gli occhialini utilizzati per la visione degli spettri). Martedì 4 gennaio, ore 16, incontro per famiglie e bambini “La Stella dei Magi”, alle ore 21, serata per il pubblico “Miti e costellazioni”. Mercoledì 5 gennaio, ore 16, incontro per famiglie e bambini “Il viaggio di Laura”, alle ore 21, serata per il pubblico “Le comete”. Giovedì 6 gennaio, ore 16, laboratorio per ragazzi “La luce delle stelle”, alle ore 21 serata per il pubblico “La culla delle stelle”. Informazioni e prenotazioni presso Ufficio Turistico Altopiano di Asiago 0424/ 462221 e Ufficio del Turismo del Comune di Asiago 0424/ 464081. G.D.F. La Casa del pastore, in località Kaberlaba di Asiago, chiuderà i battenti. La struttura risistemata a metà degli anni novanta dall’amministrazione Gattolin, che ospita l’omonima Comunità Alloggio, gestita dai Servizi Sociali Triveneti in convenzione con l’Ulss 3, non ha più i necessari requisiti per l’accoglienza e la presa in carico globale di persone disabili. “E non è adeguabile agli standard richiesti – sottolinea l’assessore ai servizi sociali Diego Rigoni – poiché dispone di spazi troppo angusti. Gli ospiti residenziali, attualmente sette (uno solo dell’Altopiano), verranno dunque trasferiti entro l’inizio di dicembre a Fontanelle di Conco in una struttura adeguata di recente realizzazione. Continuerà invece presso la Casa del pastore l’at- tività del Centro Occupazionale Diurno. “Non avevamo altra scelta – spiega Rigoni – già da un paio d’anni si gode di una deroga, ma ora le cose devono essere sistemate. Tale soluzione, che sicuramente comporta qualche disagio, specialmente per gli operatori dell’Altopiano che vi lavorano è stata concordata serenamente con l’Ulss 3, settore disabilità, e anche con l’Associazione “Stella Alpina” che riunisce le famiglie dei d i s a b i l i altopianesi. Per gli utenti di Asiago, verrà comunque garantito dal Comune il trasporto per non gra- vare sulle famiglie”. Il tutto provvisoriamente finchè non si sarà realizzata ad Asiago una struttura rispondente ai parametri richiesti che verrà probabilmente ricavata con la ristrutturazione della palazzina comunale di Via Aprosio dove ora trovano posto alcuni uffici comunali, che verranno trasferiti da un’altra parte. “L’idea iniziale – illustra l’assessore – era di portare la Comunità Alloggio nell’ex caserma Riva, accanto alla casa di riposo, ma questo non è possibile a causa dei vincoli di destinazione del fabbricato. Insieme all’assessore ai lavori pubblici, stiamo lavorando per accelerare i tempi e riportare la comunità alloggio ad Asiago quanto prima”. Stefania Longhini INFO POINT Domenica 14 novembre a Canove dalle 9 alle12.30 Sabato 20 novembre a Rotzo dalle 14 alle 17 Domenica 21 novembre ad Asiago dalle 9 alle 12.30 Sabato 27 novembre a Lusiana dalle 14 alle 17 (per Conco e Lusiana) La Digital World è a disposizione con un gazebo informativo (in centro paese) per rispondere, senza impegno, alle domande degli utenti su tutto ciò che riguarda il digitale terrestre 8 l’Altopiano Sabato 13 novembre 2010 10 Costituita la Vicinìa di Gallio Natale Pompele nominato commissario. Nel 2011 le elezioni di presidente e consiglio Prosegue la sfida di Gallio contro la decisione regionale di non riconoscere la locale Vicinia. Dopo che nel gennaio di quest’anno il TAR ha confermato il non riconoscimento dell’esistenza del- le Regole, sancito dalla Regione Veneto per mancanza di documentazione, il consiglio comunale di STOCCAREDDO Il 4 novembre celebrato con gli scolari in prima fila La commemorazione del 4 novembre, organizzata dal Comune di Gallio, prevedeva la S. Messa alle 11 nella parrocchiale di Stoccareddo quindi la commemorazione e posa della corona di alloro al Monumento dei Caduti. Purtroppo il 4 novembre si sono resi necessari due funerali, cosa rara in una comunità relativamente piccola come la nostra, comunque la Commemorazione si è svolta ugualmente alle 12.15 con i bambini della scuola elementare “schierati” con le loro maestre a gomito con gli Alpini dei gruppi di Gallio e Stoccareddo d’innanzi al Monumento ai Caduti. Prima dell’allocuzione ufficiale del vicesindaco Pompele e la posa della Corona benedetta dal parroco Don Lauderio, gli scolari hanno letto varie intenzioni di preghiera a ricordo dei Caduti di tutte le guerre, di auspicio perché cessino le guerre che portano solo distruzioni e morte, affinché continui quella pace tanto auspicata e attesa anche dagli oltre 4.000 giovani caduti nelle Battaglie dei 3 Monti nell’inverno tra il 1917-18; Col D’Ecchele, Col del Rosso e Valbella che coronano l’abitato di Stoccareddo. Su questi Colli dove caddero veneti, piemontesi, sardi, siciliani, campani, ecc. si è risvegliato l’orgoglio nazionale che ha portato alla vittoria e rinsaldando i principi dell’Unità nazionale. La presenza dei bambini delle elementari è importante strumento di collegamento fra la storia del passato e il nostro futuro. A.B. ha votato all’unanimità l’esistenza della Vicinia di Gallio. Una provocazione, che ha comunque proseguito il suo iter visto che la delibera votata incaricava l’assessore al Patrimonio Natale Pompele di organizzare la Vicinia, di individuare i fuochi famiglia, di stilare una bozza di statuto e poi convocare l’adunanza dei capi famiglia ed indire le elezioni del consiglio della Vicinia. Ora, con la seduta del consiglio comunale del 3 novembre si è proceduto alla costituzione della Vicinia di Gallio, votata sempre all’unanimità. Il voto del consiglio, di fatto, nomina Natale Pompale commissario della Vicinia che la gestirà provvisoriamente dando atto che, entro il 2011, si dovranno tenere le elezioni del presidente e dei 5 membri del consiglio. In più si è provveduto ad una gestione separata di Natale Pompele bilancio dei proventi dell’antico patrimonio che saranno “investiti per la manutenzione del patrimonio stesso e a favore delle fasce deboli del Comune di Gallio”. “Il Comune di Gallio nel suo ordinamento amministrativo dichiarava che l’intera proprietà dei boschi e dei pascoli apparteneva alla collettività e dove all’interno del suo regolamento richiama molti principi che caratterizzano l’istituto della proprietà collettiva – illustra il sindaco di Gallio Pino Rossi – Per me non sono necessarie altre prove o accertamenti”. “Però – prosegue il primo cittadino - perché la situazione si sblocchi, secondo me, è necessaria un’azione efficace e una presa di posizione forte da parte della nostra comunità tendente ad una effettiva acquisizione di poteri di indirizzo da parte degli antichi abitatori, quindi l’unica scelta è quella di intraprendere una strada politica. La presente proposta vale come soluzione alternativa alla via legale precedentemente intrapresa, istituendo la Vicinìa come forma di gestione del patrimonio in funzione economico-sociale a favore della collettività originaria di Gallio anche a fronte di una mancanza di impegno da parte dell’amministrazione regionale di valorizzare adeguatamente il nostro territorio”. Gerardo Rigoni Le Banche di Credito Cooperativo a sostegno delle politiche per l’infanzia e per il lavoro ROANA Il Credito Cooperativo Veneto (40 banche e un insieme di 630 sportelli) assegna un totale di 7,5 milioni di euro per l’anticipo del contributo regionale alle scuole dell’infanzia non statali Rinato a Roana l’Ordine Francescano Secolare Domenica 31 ottobre nella chiesa parrocchiale di Roana, durante la Messa della comunità, si è svolta in forma solenne la professione di vita evangelica di nove novizi della locale Fraternità del Terz’ordine Francescano. La cerimonia, presieduta dal cappuccino p. Michele Munari, ha assunto carattere vicariale poiché erano presenti anche fedeli delle vicine parrocchie. La fraternità OFS di Roana è nata ufficialmente il 29 luglio 1908 ad opera del cappuccino P. Giuseppe da Lorenzago e dell’allora parroco don Giovanni Cavalli, zio dell’indimenticabile Mons. Luigi Sartori. Allora vi aderirono subito 114 parrocchiani. Nel bollettino del Terz’Ordine di allora tra l’altro si dice:”…vediamo il popolo di Roana sempre più ridestarsi da quel torpore nel quale pareva immerso”. Potrà fare altrettanto l’attuale Fraternità? A testimonianza di alcuni anziani della parrocchia la prima fraternità visse fino agli inizi degli anni Quaranta. Di essa è rimasto un prezioso stendardo, recentemente restaurato, che viene esposto in occasione delle solennità francescane. La fraternità OFS di Roana, alla quale possono aderire tutti coloro che sono interessati a conoscere e a vivere lo spirito francescano, è rinata per opera di Francesco Vignato, originario di Roana, per molti anni Ministroe Maestro di formazione della fraternità del Santo di Padova, ed assistita dal Cappuccino P. Michele Munari, assistente regionale del Terz’Ordine. Le Banche di Credito Cooperativo del Veneto hanno offerto un aiuto concreto alle scuole d’infanzia non statali della regione. Lo ha annunciato a Padova, nella sede della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo, il Presidente Amedeo Piva. Presente anche il direttore generale della Federazione Andrea Bologna e il Presidente della Fism regionale in rappresentanza delle scuole materne del Veneto, Ugo Lessio. A questa iniziativa ha aderito anche la Cassa Rurale ed Artigiana di Roana Credito Cooperativo. “Da sempre le nostre banche locali hanno manifestato sensibilità e attenzione nei confronti delle attività a sostegno della famiglia, accompagnando le giovani coppie nell’educazione dei figli. Oggi lo facciamo con uno strumento in più a vantaggio della gestione operativa delle scuole d’infanzia non statali. Da più parti nella nostra regione – continua Piva- abbiamo raccolto in queste ultime settimane la richiesta di anticipare alcune somme dovute dalla Regione del Veneto alle scuole d’infanzia, in attesa che questi contributi a saldo divengano tecnicamente disponibili. Nel frattempo, proprio per dare linfa vitale alle attività svolte dagli asili per l’infanzia e per assistere la loro gestione in un momento difficile per tutti, interverranno le nostre Banche di Credito Cooperativo ad anticipare questi contributi. Si tratta, ritengo, di una interessante applicazione del principio di sussidiarietà”. L’iniziativa di anticipo del saldo è a costo zero per le scuole d’infanzia. La Federazione Veneta ha coinvolto in questo progetto tutte le 40 BCC/CRA Venete, che operano attraverso gli oltre 630 sportelli in tutta la regione. Tale facilitazione sarà realizzata mediante la concessione di apposite linee di fido a tasso zero. Le scuole d’infanzia (asili privati e parrocchiali) coinvolti in questo progetto nelle varie province venete sono 1.192. L’importo impegnato per il saldo ammonta complessivamente a 7,5 milioni di euro. Gli importi anticipati dalle banche di credito cooperativo veneto, che si aggirano mediamente sui 5-10 mila euro per ciascun asilo, saranno erogati a costo zero fino alla liquidazione del contributo da parte della Regione del Veneto. Quanto all’attivazione delle misure di sostegno, le singole scuole dell’infanzia, che già intrattengono un rapporto di conto corrente con una BCC/CRA o che in relazione a questa operazione di anticipazione provvederanno ad aprirlo, potranno chiedere l’anticipo alla banca di credito cooperativo della propria zona: il tutto con procedure semplici e immediate. Federica Morello Federazione Veneta BCC ROTZO 8 l’Altopiano Sabato 13 novembre 2010 11 ROANA Il superfortunato? “Un anziano di Rotzo” Bando comunale per borse di studio Un’anziana, una badante, anzi no, quasi per certo si tratta di un anziano signore di Rotzo di cui in paese si fanno nome e cognome. Beato lui, in ogni caso. La mega vincita da oltre 887 mila euro al Superenalotto centrata al bar pizzeria Alpi di Roana, ha scatenato la consueta caccia al superfortunato. Anna Tumolero, che gestisce l’esercizio pubblico in piazza Santa Giustina, unica ricevitoria al di là del ponte, pur non avendo vinto assolutamente niente, se non qualche servizio in tv e qualche articolo sui giornali, ha manifestato tutta la sua felicità per questo quasi milionario 5+1. “Un bel battesimo per il nuovo terminale, arrivatoci da pochi giorni –dice – Ed è bello che a vincere sia stato qualcuno che abita da queste parti”. Sulla vetrina del bar, il classico striscione scritto a mano ricorda ancora la grossa vincita. “L’ho fatto subito quella sera – racconta Anna - dopo la telefonata arrivata dalla Sisal. Erano circa le 21. Avevo chiuso il bar da poco, solitamente chiudiamo presto. Ho potuto festeggiare solo con mia mamma, in attesa della festosa giornata con i clienti dell’indomani”. “Abbiamo cominciato bene – conclude Anna – chissà che ci siano presto altre vincite”. S.L. Anna Tumolero Roana, il trasporto scolastico è gratis per gli alunni delle medie Anche per l’anno scolastico 2010-11 è stato istituito il servizio di trasporto per gli alunni delle scuole primarie e secondarie di tutto il Comune con mezzi di proprietà dell’Amministrazione Comunale e personale dipendente. Inoltre, solo per quanto riguarda i frequentanti delle scuole secondarie di 1° grado (medie), il servizio di trasporto scolastico è gratuito oppure, in al- ternativa, alle famiglie che non usufruiscono del trasporto sarà erogato un contributo di 100. L’ iniziativa, partita già lo scorso anno, è rivolta agli studenti residenti nel Comune di Roana che frequentino le scuole del territorio comunale; essa intende promuovere l’iscrizione degli studenti presso i plessi del territorio comunale, favorendone, così, la sostenibilità. Gli interessati possono recarsi presso l’ufficio turismo municipale e lo chalet turistico di Treschè Conca per ritirare il modulo di richiesta di trasporto o contributo. Il modulo, che può essere inviato anche attraverso mail, deve essere consegnato al protocollo del Comune compilato in ogni sua parte entro e non oltre il 13 gennaio 2011. Il Comune di Roana bandisce un concorso per l’assegnazione di 8 borse di studio riservate agli studenti particolarmente meritevoli delle Scuole primarie, secondarie di 1° grado e secondarie di 2° grado residenti nel Comune di Roana riferite all’anno scolastico immediatamente precedente il concorso. I premi in denaro saranno così suddivisi: 2 borse di studio da 220 euro l’una da assegnarsi, una per ogni scuola, alle Scuole primarie di Canove e Roana, a prescindere dalla classe (i nominativi del gruppo di studenti con il miglior profitto verranno segnalati direttamente dal capo istituto); 3 borse di studio da 180 euro l’una riservate alle Scuole secondarie di 1° grado. Una da assegnare al miglior allievo della Scuola secondaria di 1° grado di Cesuna, una al miglior allievo della Scuola secondaria di 1° grado di Mezzaselva e una da assegnare ad un allievo meritevole, anche se non frequentante una scuola sita nel Comune di Roana. Pos- sono concorrere all’assegnazione del premio gli allievi a prescindere dalla classe di frequenza (i nominativi degli studenti con il miglior profitto, due per ogni scuola e con indicazione dell’indirizzo, verranno segnalati direttamente dal Capo Istituto). Per gli studenti di terza media farà fede la pagella di ammissione all’esame; 3 borse di studio da 200 euro l’una da assegnarsi agli studenti frequentanti le Scuole secondarie di 2° grado, con assegnazione di una borsa per gli Istituti Professionali, una per gli Istituti Tecnici ed una per i Licei. Termine ultimo per la presentazione delle segnalazioni riferite all’A.S. 2009/10 è venerdì 3 dicembre 2010; farà fede il timbro dell’Ufficio Protocollo del Comune. Una sala multimediale alle scuole di Canove Sarà dedicata all’associazione filantropica “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori” la nuova sala multimediale delle scuole elementari di Canove. Sabato 13 novembre, alle 11, alla scuola di via Monte Lemerle, la sala completamente rinnovata nella sua struttura tecnologica sarà presentata agli alunni, ai genitori e ai docenti con una semplice ma significativa cerimonia. “E’ chiaro che senza l’aiuto dell’associazione, soprattutto con i tempi che corrono, non avremmo potuto dare strumenti informatici di ultima generazione ai nostri alunni – commenta il direttore didattico Francesco Tognon – Informatica che è una necessità ed uno strumento di insegnamento trasversale come lo scrivere una volta”. Con la donazione fatta dall’associazione, la scuola è riuscita a dotare la sala di 16 nuovi pc di ultima generazione, tutti forniti di software “open source” così da poter tenere aggiornati i programmi senza ulteriori costi. Tutte le macchine sono anche collegate ad internet permettendo così ai docenti, che sono già formati nell’insegnamento di questa tecnologia, di far scoprire agli alunni la moltitudine di informazioni presenti sul web. Gerardo Rigoni Realizzato il sogno di Virgilio Panozzo Dopo l’ennesimo viaggio nella sua terra d’origine, nei giorni scorsi Virgilio Panozzo Ostarello è tornato di nuovo in Australia. Stavolta nel cuore, oltre alla rinnovata nostalgia per il suo paese al quale è sempre rimasto profondamente legato, si è portato anche una nuova grande gioia, grazie al sogno che ha visto realizzarsi durante il suo soggiorno a Treschè Conca. Come aveva confidato agli amici, il suo desiderio era quello di lasciare questa terra da italiano, cittadinanza che fu costretto a perdere per motivi di lavoro subito dopo essere emigrato in Australia, all’età di 29 anni. Un’aspirazione che ha visto concretizzarsi la sera del 3 novembre scorso in sala consiliare del municipio di Roana a Canove, grazie al conferimento della cittadinanza onoraria da parte dell’amministrazione comunale. “E’ con soddisfazione e gioia che propongo ai consiglieri comunali – ha esordito il sindaco Valentino Frigo – di conferire al qui presente signor Virgilio Panozzo la “Cittadinanza onoraria” del Comune di Roana. Il conferimento della cittadinanza onoraria costituisce un riconoscimento particolare e significativo in quanto viene concesso solo a persone che dimostrano un legame forte e irripetibile con il paese, il territorio, la sua gente, i suoi valori e le sue tradizioni”. E come questo legame fra Virgilio Panozzo e la sua terra d’origine sia rimasto sempre molto vivo nel tempo, nonostante la lontananza, è stato riassunto nel discorso pronunciato dall’assessore Dario Frigo, che ha preso la parola subito dopo l’introduzione del sindaco, Novità al ripercorrendone sia le tappe della brillante carriera lavorativa all’estero, che il grande lavoro di ricerca e trascrizione di testimonianze su fatti ed eventi connessi a Treschè Conca e all’Altopiano, raccolti dall’architetto Panozzo in numerose opere letterarie , l’ultima della quale “La resistenza in Treschè Conca 1943 – 1945”, è stata presentata proprio in occasione di questo soggiorno. “Va riconosciuto a Virgilio – ha detto tra l’altro l’assessore Frigo - il grande merito di voler ricordare, attraverso i suoi racconti, le radici del nostro passato che non devono essere dimenticate, bensì ricordate con orgoglio ed essere un insegnamento di vita per le nuove generazioni. In tutti i suoi scritti Virgilio ha dimostrato un’approfondita conoscenza degli eventi accaduti nel suo paese, ha saputo ricreare nell’ambiente e nel tempo i momenti dolorosi dell’emigrazione quando la vita era dura, piena di rinunce ed imprevisti e costringeva la povera gente a trasferirsi in paesi lontani e sconosciuti. Per questo appare doveroso assumere un atto ufficiale di esternazione della nostra riconoscenza e solidarietà che rimanga nella storia del Comune di Roana e che si sostanzia nel conferimento della cittadinanza onoraria del nostro Comune”. “ Non posso nascondere la mia soddisfazione e il mio orgoglio nel vedere quasi vent’ anni di lavoro, di viaggi e di ricerca riconosciuti qui questa sera – ha commentato Panozzo nel suo discorso di ringraziamento. - Questa pergamena terrà buona compagnia alla targa consegnatami dal Ministro ai lavori pubblici del Sud Australia nel 1987 quale riconoscimento dei miei trenta anni di lavoro per il governo dello Stato e alla medaglia d’oro per meriti speciali conferitami nel 1990 dalla Camera di Commercio, Industria e Agricoltura della Provincia di Vicenza per il lavoro italiano all’estero”. Dopo aver citato anche coloro che hanno contribuito alla realizzazione del suo sogno, Virgilio Panozzo ha concluso il suo discorso presentando la moglie Floriana Betello, sua compagna da 53 anni. “Fu lei la mia attrazione australiana e fu lei che per anni mi sostenne nel mio lavoro con tanta pazienza. Fra l’altro lei è di diritto una “italo australiana” con residenza in questo comune. Grazie”. Silvana Bortoli CASA ROSSA! Loc.Kaberlaba Asiago Non solo pizza ma anche tante altre gustose specialità: PRIMI PIATTI - GRIGLIATE ecc.. 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 12 Amministrazione e cittadini uniti “La scuola di Rotzo non si chiude” ROTZO Non cessa la bagarre scaturita dopo la riunione della Commissione d’ambito in Provincia, tenutasi mercoledì 27 ottobre, in cui sono stati espressi i pareri in merito al futuro delle scuole al di là del ponte. In quell’occasione il Comune di Roana, rappresentato dal sindaco Valentino Frigo e dall’assessore Luigi Martello, ha tra l’altro avanzato la richiesta di mantenimento della scuola di Roana con l’accorpamento in essa della scuola di Rotzo. Una proposta passata con il voto favorevole anche dei comuni di Asiago, Gallio e Foza, che comunque hanno votato favorevole anche per tutte le altre proposte, e del responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale Franco Venturella. Astenuta invece Morena Martini, assessore provinciale all’istruzione. Increduli e amareggiati ma più che mai agguerriti, gli amministratori e i genitori di Rotzo si stanno attrezzando in tutti i Su Facebook nasce un gruppo per la difesa del plesso scolastico. Il sindaco: “Percorreremo www.cinemaluxasiago.it tutte le strade sia politiche che istituzionali, anche, se nel caso, con ricorsi legali” modi per difendere in ogni sede la propria scuola. Varie le iniziative allo studio; è già nato su Facebook, ad opera di un giovane cittadino con la collaborazione dei genitori, il gruppo “Salviamo le scuole di Rotzo dalla chiusura”. La pagina dedicata e tutte le discussioni sul social network non sono passate inosservate all’assessore provinciale, che sentendosi ingiustamente chiamata in causa tra i responsabili di questa situazione, ha voluto intervenire con un suo commento. “Ribadisco, ancora una volta – scrive Morena Martini - che la Provincia non ha competenza per le scuole primarie ma deve convocare la commissione d’ambito, quando i comuni inoltrano domande relative a chiusura o apertura di plessi. Fatto il verbale, ogni giunta comunale provvederà ad inoltrare la propria delibera alla Giunta Regionale che sentirà il parere dell’Ufficio scolastico Regionale”. Dunque la commissione non ha alcun potere decisionale e nulla è ancora stato deciso: il parere finale e ogni provvedimento spettano infatti alla giunta regionale in accordo con l’Ufficio scolastico regionale. Gli amministratori di Rotzo dal canto loro assicurano tutta l’opposizione alla chiusura del plesso del loro Comune: “La scuola di Rotzo – ribadiscono - non può essere chiusa poiché è l’unica scuola di un comune di montagna ed è in sinergia con la Materna Statale che opera nello stesso edificio scolastico. Questa scuola ha i numeri previsti dalla legge per poter vivere almeno per i prossimi sei anni poiché rientra perfettamente nella deroga concessa per le scuole di montagna avendo ben più di 30 alunni. In questi giorni abbiamo ricevuto il verbale della riunione della Commissione d’ambito sul quale non solo la giunta ma tutto il consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi. Inutile dire che Rotzo si opporrà nettamente alla proposta scaturita in quell’occasione, ribadendo che in quella sede, con la variazione dell’ordine del giorno e la successiva votazione, è stata seguita una procedura illegittima. Inoltre non si può accettare che la richiesta di chiusura di un plesso scolastico di un Comune sia avanzata da un altro Comune, che peraltro, all’interno del proprio territorio, ha già una scuola primaria”. Nonostante l’amarezza che resta dopo quanto successo, l’amministrazione di Rotzo si dice ancora aperta a soluzioni che garantiscano la sopravvivenza delle scuole al di là del ponte. “Soluzioni che – sottolinea il sindaco Matteo Dal Pozzo - devono però essere condivise in primis dal basso, da tutta la popolazione. Di chiusura della nostra scuola proprio non se ne parla e percorreremo tutte le strade sia politiche che istituzionali per scongiurare tale eventualità, ricorrendo, se del caso, anche a ricorsi legali per tutelare il diritto del mantenimento a Rotzo della Scuola primaria”. Stefania Longhini ROTZO ENEGO Dall’Altopiano al Ciad, sulla strada della solidarietà Auguri alla nonna dell’Altopiano Prosegue con impegno l’attività del gruppo Amiciad Rotzo -Asiago Dall’Altopiano al Ciad, sulla strada della solidarietà. Il filo che unisce Rotzo e Asiago con il villaggio sud africano di Koko e con la diocesi di Koumra, si chiama Amiciad. L’Associazione, divenuta onlus da 3 anni, sostiene il Foyer S. Bakhita, il Foyer femminile e una azienda agricola in Ciad, grazie al contatto diretto garantito dal dott. Gilbert Nonhounguè, originario proprio di Koko, consentendo il mantenimento delle persone che studiano e lavorano in questi 3 centri. Nata nel 2003, sulla base di un precedente gruppo attivo già dal 1991, e su iniziativa di un gruppo di amici, questa bella realtà si pone come scopo principale il sostegno per l’educazione e lo studio per alcuni ragazzi e ragazze con progetti specifici. Parte dei fondi che si raccolgono in diversi modi vengono dunque utilizzati per fornire vitto, alloggio, sussidi scolastici, vestiti e un alloggio decoroso ad un gruppo di giovanissimi volenterosi. Feste, mercatini, spettacoli, concerti, autotassazione, contributi: queste le principali voci d’entrata nei dati finanziari della Onlus che nell’anno 2009 ha erogato in beneficienza ben 18 mila euro. In particolare: 9 mila euro sono stati destinati al mantenimento degli ospiti del Foyer di S. Bakhita di Koumra dove alloggiano attualmente 32 tra bambini e ragazzi; 4.500 euro sono andati a sostegno del progetto di formazione di giovani coppie di agricoltori alle tecniche di coltivazione moderne e adatte alla località nel centro di Ngaro – Bethanie che attualmente ospita 11 famiglie; altri 4.500 euro infine sono andati al Foyer des Filles, sempre di Koumra del quale è responsabile Suor Marceline Movougnu che molti hanno potuto conoscere lo scorso maggio a Rotzo dove ha fatto una capatina, invitata proprio dalla Onlus altopianese, in occasione del suo ultimo viaggio in Italia. L’Associazione Amiciad, che si riunisce e lavora in un locale messo a disposizione dal Comune di Rotzo, sta preparando il tradizionale mercatino natalizio, tra le attività che consentono appunto di continuare l’opera di solidarietà. Si ricorda che è possibile fare offerte deducibili e che si può contribuire in diversi modi, anche partecipando all’attività del gruppo del quale fanno parte volontari di Rotzo, di Asiago e di altri paesi dell’Altopiano, ma anche del quartiere padovano di Guizza. Si possono mettere idee e impegno, oppure effettuare donazioni anche attraverso la banca d’appoggio Cassa Rurale e Artigiana di Roana (codice IBAN: IT 60 R087 7260 6800 0000 4001 161). S.L. Sì, eccoci puntuali, il 31 di ottobre, la signora Antonia ha compiuto gli anni. Capirai che puntualità, mi si può obiettare, tutti siamo puntuali con il compleanno, quello è il giorno e lì si festeggia! Già vero, ma quando gli anni sono 104, la puntualità ha un significato in più, e dopo la S. Messa principale, anche un forte e festoso scampanio, ha ricordato il super compleanno di Antonia. Perfetta ed elegante come sempre, la nonna dell’Altopiano, Antonia Cappellaro non si è fatta man- care una gran festa neanche quest’anno, circondata come al solito da amici e parenti, che con la loro rete di affetto e collaborazione, probabilmente contribuiscono a questo “miracolo”. D’accordo poi che è una veterana dei compleanni, ma anche questa volta è riuscita canonicamente a spegnere le candeline sulla magnifica e buonissima torta. Intervistata sul segreto della sua longevità, ha risposto con semplicità: “La fortuna, la Isa che me dà un aiuto, (poi guardando al suo fianco e vedendolo ha aggiunto) el dotore”. Orgoglioso di questa sua super paziente, il dottore ha aggiunto: “Quando bisogna intervenire si interviene, ma di fondo c’è una buona genetica, è una 104enne splendida, ha una lucidità incredibile, ogni settimana, quando sente la mia voce si illumina, mi saluta, mi bacia, ha gli occhi vivaci, è davvero uno spettacolo”! Certo la fortuna, la genetica buona, ma anche una figlia, Elisabetta detta Isa, che con devozione si dedica alla madre da una vita, non facendole mancare nulla, aiutata per fortuna anche da suo figlio Luigi, paziente e gentile al pari della mamma.Nonna Antonia ha una famiglia che le gravita intorno, che non le fa mancare nulla, e nel giorno del suo compleanno, lei, quasi a voler ringraziare tutti, ha partecipato attivamente al festeggiamento; senza accusare stanchezza e troppa emozione, si è accomoda in divano circondata da nipoti ed amici, e piano piano prima ha tenuto il ritmo con la mano, poi si è lasciata andare alla sua grande passione, la musica, ed ha iniziato a cantare le canzoni a lei care, le canzoni di montagna, sotto lo sguardo divertito, incredulo e orgoglioso di tutti i presenti! Tanti auguri Antonia e alla prossima! Stefania Simi Al Ristorante con il l’Altopiano Caseificio Pennar Asiago 8 13 Sabato 13 novembre 2010 L’anima storica dell’ Hotel Paradiso inalterata nel tempo anche nei piatti della cucina LA RICETTA Tosela dei Pennar dorata con pere al vino rosso E’ un piatto da servire come antipasto, per questo gli ingredienti principali, tosela e pere, devono essere in versione “mignon”. Le pere di piccole dimensioni (quando ci sono vanno benissimo quelle nostrane) vanno cotte nel vino rosso con zucchero, cannella e chiodi di garofano, facendole sobbollire fino a quando diventano tenere. A questo punto si tolgono dalla pentola e si fa ridurre la salsa di cottura. La tosela va tagliata a mezzaluna e dopo averla salata, pepata e fatta perdere un po’ d’acqua, passata prima nella farina bianca, poi nell’uovo sbattuto e nel pangrattato e infine fritta. L’antipasto va servito quando la tosela è ben calda e le pere leggermente intiepidite, assieme a un po’ della loro salsa di cottura. Sokol e Lucio ci illustrano anche un’altra ricetta: Mezzelune di patate con porcini e Asiago, su crema di formaggi Pennar. Si prepara un impasto come per gli gnocchi, più abbondante però di farina, in modo da poterlo lavorare ricavandone dei dischetti da farcire con funghi trifolati, un po’ di ricotta, Gran Pennar grattugiato e cubetti di Asiago pressato, che vanno richiusi a mezzaluna. Questi “ravioli” vanno cotti in acqua fino ad affioramento e serviti su crema di formaggi fusi, va benissimo anche quella che ai Pennar si trova già pronta in vasetto. Il nostro appuntamento quindicinale con le ricette a base di formaggi del Caseificio Pennar proposte dai vari ristoratori, stavolta fa tappa all’Hotel Paradiso in centro ad Asiago, uno dei locali storici della città che affonda le proprie radici nel passato, nei primi anni del ‘900. Da vent’anni l’Hotel Paradiso, che dalle origini in poi ha sempre mantenuto alto il suo prestigio, è gestito dalla famiglia Rigoni. La conduzione familiare è affidata alla signora Paola e al cognato Sergio, oltre che a Sara e Andrea, figli di Paola, mentre Luca, il fratello più giovane lavora come cuoco assieme agli zii al Des Alpes (del quale avremo pure modo di parlare in un futuro appuntamento di questa rubrica). La famiglia Rigoni pur provvedendo ad apportare alla struttura una minuziosa ristrutturazione per mantenere adeguata al cambiamento dei tempi la qualità e l’offerta ricettiva, è riuscita a non intaccarne l’anima e il “volto” storici. Anche la cucina, aperta sia agli ospiti dell’albergo che ai clienti esterni, seppur aggiornandosi costantemente, è riuscita a mantenere la sua importanza e tipicità, basandosi in particolare sulla tradizione e sui prodotti locali, presentati sempre con grande varietà nei menù. Tra questi i formaggi, e non potrebbe essere così, perché è la clientela stessa a richiedere le tantissime qualità di questo prodotto gastronomico simbolo della nostra terra. Piatti e menù nascono soprattutto dalle idee sviluppate da Paola insieme agli chef: Sokol, di origini straniere che risiede ad Asiago da molti anni e del quale si può dire che è cresciuto come cuoco proprio al Paradiso, e Lucio che lo affianca da tre anni. E se Lucio i prodotti del Pennar li conosce da sempre, abitando poco distante dallo storico caseificio, Sokol ha imparato presto ad apprezzarli: entrambi si dicono grandi estimatori degli stessi e amano usarli per preparazioni tra le più varie. Raccontano poi che con i prodotti del Pennar sanno di andare sempre sul sicuro, sia nel proporli alla clientela che nel farli gustare, quando ne hanno occasione, ad amici e parenti che risiedono fuori dall’altopiano. Profumi, gusti e colori, esaltati da ricchi buffet Il buffet, soprattutto per aperitivi e antipasti, è una soluzione che al Paradiso amano molto proporre in occasione di cene e banchetti, e che del resto è sempre più apprezzata dalla clientela. Tanti bocconcini e squisitezze da gustare allegramente in modo informale e che invogliano all’assaggio, e anche nei buffet molti tipi di formaggi Pennar hanno un ruolo principale, a partire dalla classica mezza forma di stravecchio proposto a pezzetti. Ma sono innumerevoli i piatti che fanno parte dei menù stagionali del Paradiso e che invogliano all’assaggio solo nel sentirli nominare: il risotto con Asiago e rosmarino, o con Asiago e porcini, i fagottini con Pennarone e carciofi, o con tarassaco, erbette, ortiche, spugnole a seconda della stagione; i tagliolini di grano saraceno con guanciale, radicchio, ricotta, i taglieri di speck di Asiago e Pennarone affumicato, le caciotte con la mostarda, il timballo di polen- ta, speck e porcini su crema di formaggi, gli involtini di tosela con pancetta al forno servito con porcini alla griglia. Nelle specialità del ristorante che riscuotono sempre grandi favori citiamo poi la faraona al vino rosso e il baccalà alla vicentina. Una varietà di piatti con ricette tradizio- nali, anche rivisitate, che portano alla riscoperta dei sapori genuini o di abbinamenti da sempre collaudati, come quello tra for- maggio e pere, dal quale prende lo spunto l’originale antipasto di cui i cuochi del Paradiso ci svelano la preparazione. Asiago Stagionato Prodotto della Montagna, una squisitezza dalle qualità eccezionali E’ così chiamato perché si presta a prolungata stagionatura, da quattro mesi fino a tre anni. Può essere “Mezzzano”, “Vecchio” o “Stravecchio”. Dai trenta ai centoventi grammi ogni giorno di formaggio Asiago stagionato del Caseificio Pennar, inseriti in una dieta bilanciata assieme ad alimenti freschi e naturali, sostituiscono alla perfezione bustine proteiche, compresse vitaminiche ed integratori vari. L’utilizzo, due, tre volte alla settimana del formaggio Asiago come “piatto principale” in alternativa a carne o pesce, accompagnato da una bella porzione di verdure, si inserisce a pieno titolo in una dieta sana ed equilibrata. In poche parole, un ottimo prodotto, apprezzato anche dai palati più esigenti, che allo stesso tempo fa anche bene. GUSTA LA DIFFERENZA! PENNARONE SERVIZIO REDAZIONALE E LE VARIETA 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano Gabriele e Federico: due altopianesi…spaziali! 14 SCRAT (Spherical Compact Recheargeable Air Thruster) è un mini propulsore ad aria, che coniuga il rispetto dell’ambiente (non producendo scarichi di combustione) e la disponibilità costante di propellente senza l’uso di ingombranti serbatoi presto esauriti. Il volo a bordo del pallone ha permesso di testare le sue performance a temperature e pressioni estreme (T = -70°C). Il resoconto del progetto Rexus-Bexus che li ha visti protagonisti in Svezia. I nostri giovani, insieme ad altri militanti veneti hanno lavorato molto, acquisendo un’esperienza che non ha eguali Gabriele Rodeghiero (asiaghese laureando in Astronomia) e Federico Spagnolo (residente a Rotzo laureando in Ingegneria Elettronica), entrambi ventiquattrenni e studenti presso l’ateneo patavino, si sono recati in Svezia lo scorso 30 settembre per la realizzazione di un esperimento di cui il nostro quindicinale aveva già parlato l’anno scorso. Infatti, Gabriele Rodeghiero faceva già parte del progetto Rexus-Bexus Programme, a cui Federico partecipa da poco. Si tratta di un gruppo giovane ed effervescente, che può fare conto su nove militanti veneti: un ingegnere elettronico (Spagnolo), un ingegnere informatico, sei ingegneri aerospaziali e un astronomo (Rodeghiero) che, durante la sua ultima permanenza svedese, è riuscito a raggiungere un importantissimo traguardo; dopo una settimana di attesa affinché si rivelassero le condizioni atmosferiche adeguate al loro progetto, i nostri giovani sono riusciti in extremis, proprio il giorno prima della loro partenza, a portare a termine con successo il loro esperimento. Il loro scopo è stato quello di lanciare un mini propulsore ad aria (SCRAT), che coniuga il rispetto dell’ambiente (non producendo scarichi di combustione) e la disponibilità costante di propellente (senza l’uso di ingombranti serbatoi presto esauriti), ai fini di testare le sue performance a tempera- Acconciatura e trucco da sposa e da sera Trattamenti tricologici mirati Check-up della cute e del capello Extension Manicure Accessori moda Bigiotteria Via J.SCAJARO ASIAGO Telefono: 0424 463694 ture e a pressioni estreme (T = -70°C). Non potendo sperare nell’ottimale scomparsa del vento svedese, il gruppo ha tentato di raggiungere il proprio obiettivo utilizzando una condizione di vento costante che si è verificata durante la notte tra l’8 e il 9 ottobre. Il mini propulsore, collocato all’interno di un pallone di 12.000 mq di elio, alto 138 m, è stato lanciato assieme ad altri due esperimenti (uno di un gruppo di inglesi e uno di un’equipe di francesi, che, però, non hanno prodotto gli stessi risultati soddisfacenti) a bordo di una specie di cassone (che in linguaggio tecnico si chiama ‘gondola’) e ha raggiunto i 25 km di altitudine, dov’è rimasto per circa tre ore stabile,comunicando con l’effervescente squadra veneta, incredula e soddisfatta dopo i mesi di lavoro profusi, tal- volta con l’acqua alla gola, a combattere contro il tempo. Tutti i loro sforzi sono stati ripagati dalla riuscita, proprio poco prima del loro ritorno in Patria (previsto per il 10 ottobre), del loro esperimento; SCRAT (Spherical Compact Recheargeable Air Thruster) ha raggiunto temperature di oltre -70°C in condizione di vuoto quasi assoluto e tra raffiche di vento potentissime benché costanti. Il GPS dava informazioni continue sulla collocazione dell’esperimento e dati che il gruppo ha potuto scaricare in tempo reale. Il pallone è stato poi fatto cadere dai tecnici della base tramite una piccola carica esplosiva ed è caduto in Finlandia, circa 250 km a est dallo spettacolare lancio. “L’aurora boreale verdeazzurrina che abbiamo visto qualche notte prima è stata uno spettacolo mera- viglioso – hanno dichiarato i due ventiquattrenni altopianesi – ma l’emozione di vedere decollare il nostro progetto, illuminato come un fantasma nella notte, è stato impareggiabile”. Così come le soddisfazioni non sono mancate al recupero dell’esperimento, portato poco prima della loro partenza per Stoccolma da un elicottero finlandese. Sabato 9 ottobre, alle ore 8, il gruppo di veneti (Marco, Gabriele, Federico, Michele, Leonardo, Giulio, Matteo, Lorenzo, Ruggero) coordinato dai Professori Alessandro Francesconi e Antonio Selmo, ha potuto concedersi una piccola dormita, alla quale è seguita una conferenza sul resoconto qualitativo del lancio e una serata di meritata festa. Giustamente, per festeggiare il loro successo, i nove italiani hanno prepa- rato tre chili e mezzo di spaghetti all’amatriciana. Dopo molti sforzi e questa enorme soddisfazione, cosa farà ora questo gruppo effervescente? Prima di tutto, i nove veneti dovranno procedere a un’analisi dei dati raccolti (da cui deriveranno quattro delle loro tesi di laurea magistrale); a gennaio, avrà luogo un reportage completo della missione presso l’Agenzia Spaziale Europea e a maggio si terrà un simposio conclusivo in Francia. I giovani veneti hanno lavorato molto, protraendo, in alcuni casi, la discussione della tesi di laurea, ma l’esperienza acquisita non ha eguali (pensate che, a settembre, hanno persino ospitato dei giovani ispettori dell’ESA, da cui hanno potuto imparare tanto e oltre la sola teoria). Durante i mesi di progettazione dell’esperimento, i nostri veneti non hanno soltanto lavorato al loro esperimento, ma hanno anche intrattenuto rap- porti interpersonali e intessuto solide amicizie, tanto che ogni martedì (giornata in cui, in genere, qualcosa andava sempre storto) il gruppo si trovava per una cena in compagnia. La cosa più divertente è che, avendo tra loro un musicista, i membri del gruppo hanno composto una canzone divertente sulla loro esperienza e si sono prestati anche a girare un piccolo e simpatico video clip! Non si pensi quindi che questi intelligentissimi giovani siano topi da biblioteca!!! “Vorremmo ringraziare sentitamente il Comune di Asiago – hanno precisato infine Gabriele e Federico – che ha supportato attivamente l’iniziativa tramite “Giovani idee aiutano a crescere” e la Rigoni di Asiago, che ci ha offerto i biglietti e alcuni dei suoi prodotti”. Insomma, che dire? Montanari: scarpe grosse, ma servelo fin! Complimenti ragazzi! Martina Rossi SPAZIO CINEGHEL CATTIVISSIMO ME Venerdì 12 novembre ore 20,30 Sabato 13 novembre ore 17,30 e 20,30 Domenica 14 novembre ore 17,30 e 20,30 MASCHI CONTRO FEMMINE Venerdì 19 novembre ore 20,30 Sabato 6 novembre ore 20,00 e 22,00 Domenica 7 novembre ore 17,30 e 20,30 TI PRESENTO UN AMICO Venerdì 26 novembre ore 20,30 Sabato 27 novembre ore 20,00 e 22,00 Domenica 28 novembre ore 17,30 e 20,30 DUE CUORI E UNA PROVETTA Venerdì 3 dicembre ore 20,30 Sabato 4 dicembre ore 20,00 e 22,00 Domenica 5 dicembre ore 20,30 IL REGNO DI GA’ HOOLE - LA LEGGENDA DEI GUARDIANI Sabato 4 dicembre ore 17,30 Domenica 5 dicembre ore 17,30 Martedì 7 dicembre ore 17,30 Mercoledì 8 dicembre ore 17,30 LAST NIGHT Martedì 7 dicembre ore 20,00 e 22,00 Mercoledì 8 dicembre ore 20.30 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 15 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 16 Lo storico caseificio Contrà Costa L’attenzione verso questa antica contrada asiaghese, che prende il nome semplicemente dalla sua posizione, è stata risvegliata dalle parole dei due precedenti protagonisti: Davide Rodeghiero e Placida Rigoni. Entrambi avevano nominato il “Casello della Costa” come facente parte del loro rito quotidiano e la voglia di conoscere le sorti di questa realtà del nostro territorio e del nostro passato, è stata forte. Un residence ha preso oggi il suo posto e qualche turista nel fare “il giro dell’aeroporto” si sarà chiesto incuriosito il perchè della strana copertura del camino: era la caldiera della cagliata! In Contrada Costa era però attiva (e lo è tuttora per la panificazione) un’altra attività: il “Fornaretto”. Per chiarirci alcuni dubbi abbiamo scambiato quattro ciacole con Elda Rodeghiero, che in realtà in contrada non risiede più ma ha lavorato nell’attività fino alla soglia della pensione. La sua famiglia tra l’altro, possedeva un appezzamento proprio dove oggi c’è la pista. Ora, la produzione è in mano al nipote Giuliano, mentre la vendita è stata trasferita dall’ex - “Ballot”. Quello che colpisce in Elda (come in Davide e Placida), è l’allegria che trasmette attraverso i suoi ricordi. Tempi felici quelli che descrivono, malgrado la guerra, i partigiani, i fascisti, i tedeschi, la fame, l’emi- grazione, la mortalità infantile. Mamma Maria e papà Antonio ne han avuto 12, una metà morti neonati. “Ho avuto due genitori meravigliosi!”, dice sorridendo anche con gli occhi, penetranti e attenti, neri stavolta. “Chi ha voluto, ha studiato, ma tutti sotto a “far panetti”, quand’erano a casa dal collegio. Io ho fatto solo le industriali, poi ho scelto di fare il pane e anche di portarlo in giro: a 21 anni son stata una delle prime donne a prendere la patente! Il pane lo facevano già i nonni all’epoca di Cecco Beppe. Dopo pranzo papà ci chiedeva di cantare qualcosa. La mamma non era molto intonata e ci seguiva a mezza voce, ma noi che imparavamo subito le canzoni dalle sorelle che studiavano via, ci davamo dentro. I contadini delle contrade vicine che coltivavano grano, dopo averlo portato dai Grendene a macinare, ci portavano la farina e noi gli cuocevamo il pane. Poi quando i loro figli han smesso di coltivare, perchè non conveniva più, la farina la fornivamo noi. Solo negli anni ’60 abbiamo aggiunto la parte “alimentari” e vendita, ma normalmente il pane lo portavamo alle rivendite delle contrade. Io ci andavo in bici col cesto prima della patente. Adesso Giuliano lo fa alla Costa e poi lo porta in Asiago con torte, paste, biscotBarbarina Costa Elda Rodeghiero ti”. Non ha dimenticato l’arte di famiglia Elda e ti saluta allungandoti un pezzo di crostata...C’era anche una locanda: “Ai forti”, che oggi non esiste più, ma che negli anni ’50 andava di moda, essendovi stato istallato il primo televisore della contrada: era diventato luogo di ritrovo per tutti, non solo per gli anziani con sigaro e bianchetto. Di nuovo chiari, trasparenti, gli occhi di Barbarina (Rina) Rigoni sposata Costa, 91 anni, anche lei emigrata...da contrà Rigoni da bambina, alla Costa al n.16. Il marito, Attilio Costa, viveva al 12: dopo sposati si sono trasferiti al 20 dello stesso stabile. Ci vivevano 12 famiglie, entrata sullo stesso cortile. “Basta che non parliamo di guerra...” ti accoglie. “Mio fratello Beppino sul davanti, aveva spianato un pezzo di corte dove ballavamo. Mio papà Cristiano, era stato in America e come lavoro accendeva i lampioni delle vie; al suo ritorno aveva portato qua il primo grammofono con dischi di vinile. Ad un certo punto dai e dai...la solita musica, abbiamo invitato Silvio Scelli con la sua fisarmonica. Lo pagavamo con un piatto di polenta, patate, formaggio e un litro di vino.Un solo accenno alla guerra, solo perchè Beppino era morto da 6 mesi quando mi sono sposata nel ’45: vestita a lutto, alle 6 di mattina, arrivando dai campi a S. Matteo al braccio di mio padre. Né mia mamma né mia sorella vi parteciparono e solo una vicina ci accolse al ritorno con una tazza di cioccolata fumante. Al tempo avevamo mucche, maiali, un cavallo, pecore, galline e anche un servetto. Era furbo e quando stava con le bestie d’estate su nella malghetta in bosco dove il foraggio era scarso, le faceva sconfinare sul terreno comunale. “Mi son scappate” diceva, se qualcuno se ne accorgeva. Per noi era uno di casa. Emigrato in Francia, ancor oggi viene a trovarmi e mi abbraccia così forte! Mio marito era andato a Milano in Corso Sempione ad imparare a fare le scarpe di sughero (non c’era cuoio in tempo di guerra) e dopo aprì bottega dove ora ci sono i filati Daniela. Aveva anche due garzoni. Da lì ci siamo trasferiti qui in piazza anche a vivere, nel ’55". E mostra orgogliosa Rina il bel negozio dove ha lavorato per una vita e dove a 91 anni, passa ancora il suo tempo! Beppa Rigoni Scit Una foto storica del Caseificio Costa Il condominio oggi al suo posto Il Casello è stato parte integrante della storia della contrada e del comune di Asiago: nato alla fine della prima guerra mondiale, morto nel 1987. I primi scossoni li subì quando nel 1982, sorse in via F. Baracca il “Consorzio dei Caseifici dell’Altopiano di Asiago”. Non tutti i soci e referenti di latte erano d’accordo su questa scelta, che a molti produttori era parsa come una grande opportunità soprattutto, a quelli dei comuni fuori del capoluogo. Qui in città, di caseifici ce n’erano già tre: Costa, Merar, Pennar. Nei paesi limitrofi, il Caseificio “S. Bartolomeo” a Gallio e quello sociale a T. Conca. Se Merar aveva mostrato a volte qualche segno di sofferenza, gli altri due andavano a gonfie vele e Pennar tutt’oggi evidenzia la propria vitalità. La “Costa” al tempo non era da meno, soprattutto per le caratteristiche organolettiche del latte, dovute al foraggio esposto a sud e quindi ricco di tutte le proprietà nutrizionali delle erbe giunte alla loro massima maturazione. Infatti, nelle gare e nelle mostre la “Costa” era sempre in pole position. Uno degli ultimi Presidenti, Beniamino Basso, in controtendenza alla volontà di molti produttori e di alcuni politici della pianura di allora, che caldeggiavano il consorzio, soleva ricordare che nell’81 un litro di latte veniva pagato ai soci fino a 700 lire, il massimo prezzo spuntabile! Questo a significare che il caseificio godeva di ottima salute: il prezzo del prodotto era rappresentativo del valore del formaggio sul mercato lattiero-caseario. Valore confermato anche da chi alla “Costa”, ci lavorava. C’erano 5 dipendenti fra impiegati, casari e commessi oltre ai numerosi raccoglitori al tempo dei carri con cavalli e a due autisti dei camion cisterna, in seguito. Il piccolo “casello”, costruito inizialmente dove oggi c’è la pista dell’areoporto assieme ad un nucleo abitativo, fu spostato e fu oggetto di successivi ampliamenti, a dimostrare il trend favorevole, fino alle dimensioni attuali del residence. Ad ogni consegna dal produttore al raccoglitore (50,05 lt per bidone), il peso veniva controllato versando il liquido in un recipiente con galleggiante e poi segnato su un libretto. La cifra veniva poi trascritta con precisione su un registro, dalla cui somma venivano effettuati i pagamenti. Ogni socio cooperativo faceva un po’ di “musina”, con un pagamento minore del valore del latte in compensazione del formaggio messo ad invecchiare. Ecco, l’invecchiamento che dava plusvalore al formaggio d’allevo era il vero investimento. Bei tempi! Oggi il latte risulta esser pagato attorno ai 0,33 euro...a dimostrare che molti dei dubbi dell’ex- Presidente, furono profetici. Il “Merar”, è stato assorbito dal “Pennar” e mano mano molti conferenti del Caseificio Costa, si sono orientati verso il Consorzio o hanno venduto il latte privatamente, così la “Costa” ha perso poco alla volta il suo senso di esistere. Andrea Rigoni, oggi fortunato produttore di funghi, racconta che il IV° anno del ciclo accademico, gli studenti effettuavano viaggi di studio in realtà produttive di tutta Europa. Fu proprio in Olanda quasi mezzo secolo fa, che egli stesso potè verificare l’alto tenore dei controlli del latte conferito e il pagamento fluttuante a seconda dei livelli organolettici. Poiché la sua tesi di laurea verteva su questo aspetto e la sua famiglia era socia del Caseificio, vi aprì un piccolo laboratorio. La sua opinione circa i caseifici allora esistenti, è che erano troppo piccoli per stare in piedi ed essere competitivi, suffragando la scelta consortile. Di nuovo il “Pennar”, mostra la sua singolarità... B.R.S. 8 Sabato 13 novembre 2010 CONCO l’Altopiano 17 Don Lorenzo Gaiani è il nuovo parroco Quasi un anno senza parroco, accade a Conco dove proprio alla vigilia di Natale del 2009 si era sentito male don Antonio Rivan, il quale, a seguito di seri problemi di salute, era stato costretto ad allontanarsi dalla parrocchia per potersi curare. L’attività parrocchiale è proseguita in questi mesi grazie all’alternarsi di sacerdoti venuti da fuori per celebrare le messe e alla consueta organizzazione dei vari gruppi ad essa legati. Da mesi si attendeva di sapere se sarebbe stato nominato o meno un nuovo parroco, poi lo scorso 8 settembre a Rubbio durante l’annuale sagra dedicata alla patrona era stato comunicato l’arrivo di un giovane sacerdote, ma di fatto l’annuncio non aveva avuto seguito. In questi mesi, come pare accada ormai da molto tempo, il clima in paese è stato piuttosto teso, con una netta spaccatura su due diversi fronti, compreso l’ appoggio o meno a quello che era stato negli anni l’operato del parroco. Le molte tensioni che si sono vissute hanno registrato un culmine quando don Antonio Rivan, discretamente ristabilitosi dopo lunghe cure, ha voluto tornare in paese per il commiato dalla comunità che ha guidato per molti anni. Sembra che prima dell’evento in paese ci siano state polemiche piuttosto accese, comunque alla fine coloro che hanno ritenuto di tributargli un giusto saluto si sono ritrovati numerosi, qualche domenica fa, per la messa e il pranzo insieme. Ed ora arriva la comunicazione ufficiale della nomina del nuovo parroco: si tratta di don Lorenzo Gaiani, 71 anni, ordinato sacerdote nel 1965, che proviene da Vighizzolo d’Este, dove è stato parroco dal 2002. In paese sono in molti ad augurarsi che con l’arrivo del nuovo parroco il clima possa tornare più sereno. S.B. Sicurezza stradale ed educazione alle regole: conclusa a Conco la prima parte del progetto Realizzato dal Gruppo Genitori, verrà ripreso la prossima primavera attraverso incontri con i vigili urbani per bambini di elementari e medie “Sicurezza stradale – Educazione alle regole” è il progetto presentato dal Gruppo Genitori del Comune di Conco nell’ambito del P.I.A.F: (Piano Infanzia Adolescenza e Famiglia) realizzato dai 28 comuni afferenti l’Ulss 3. Il progetto si è classificato 8° nella graduatoria dei 48 progetti totali dell’Area “Famiglie Insieme”, dei quali i primi 11 sono stati finanziati dalla Regione Veneto. Tra le finalità dell’Area ci sono l’aumento del coinvolgimento e della partecipazione delle famiglie alla vita comunitaria,il miglioramento della collaborazione tra le varie agenzie educative del territorio, la sperimentazione di forme di partecipazione attiva e autoorganizzazione delle famiglie. Il Gruppo genitori del Comune di Conco, che rappresenta tutte le frazioni e agisce sull’intero territorio, ha come principale obiettivo proprio la ricerca di punti in comune su cui lavorare insieme, in un’unione che possa andare aldilà di scopi e interessi specifici delle varie realtà che operano nell’ambito comunale. Formatosi alla fine del 2006 e composto da una decina di genitori, il gruppo ha portato a termine negli anni numerose iniziative tra le quali corsi di vario genere per bambini e ragazzi e incontri per i genitori con esperti su tematiche di attuale interesse. Dopo aver lo scorso anno sviluppato un progetto inerente una sana e corretta alimentazione, quest’anno i genitori hanno pensato di sottolineare l’importanza delle regole che devono essere viste non come un’imposizione di limiti, ma come strumento per poter ampliare le possibilità del vivere civile.”Per non restare nella pura teoria – commentano i componenti del gruppo - abbiamo pensato di dare un esempio pratico di questo concetto, parlando della sicurezza stradale e quindi delle sue regole, valorizzando esempi positivi come i vigili e tutte le forze dell’ordine, che devono essere recepite come figure che operano per il bene dei cittadini, e dunque da imitare. Fondamentale è partire dai bambini piccoli proprio per instillare in loro questi concetti, perché la prevenzione dà i suoi frutti nel tempo. Reputiamo inoltre gli anziani fonte di insegnamento e di esperienza, e per questo abbiamo coinvolto nel progetto il Gruppo Auser, auspicando che gli incontri con i più piccoli possano essere ripetuti anche in futuro”. La prima parte del progetto è stata portata a termine nelle scorse settimane e ha riguardato lo sviluppo di un progettino sull’importanza delle tematiche “regole e sicurezza stradale” all’interno delle scuole materne, l’incontro dei bambini con i soci del centro Auser, e due incontri per genitori con uno psicologo che ha relazionato su temi attinenti all’iniziativa. La prossima primavera il progetto verrà completato organizzando incontri con agenti di polizia municipale che, presentandole a mo’ di gioco, insegneranno ai bambini le principali regole stradali. Silvana Bortoli Il 4 Novembre a Conco Il 4 novembre 2010 è stato celebrato a Conco con una cerimonia davanti al monumento ai caduti del capoluogo che ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei Combattenti e Reduci e degli alunni delle ultime classi della scuola elementare. Il sindaco ha rivolto un breve saluto ai bambini ed ha sottolineato l’importanza della loro presenza per conoscere e comprendere una parte della storia del Comune e del territorio del nostro Altopiano, le cui montagne portano ancora i segni di quell’immensa tragedia che è stata la Prima Guerra mondiale. Ha poi messo l’accento sull’importanza della pace, conquistata con il sacrificio di molti concittadini morti nella Grande Guerra e in tutte le guerre, per garantire a noi sicurezza e democrazia. E’ seguito l’alzabandiera accompagnato dalla tromba che ha suonato il “Silenzio”, quindi gli alunni hanno recitato una poesia e letto una lettera spedita dal fronte. La cerimonia “ufficiale” del Comune , e cioè la commemorazione dell’anniversario della vittoria, la giornata dell’unità nazionale e la festa delle Forze Armate, si è poi svolta quest’anno nella frazione di S. Caterina, con la presenza dei rappresentanti dei Combattenti e Reduci e di tutti i gruppi degli Alpini e del Donatori di Sangue. Dopo l’alzabandiera sono seguiti la S. Messa , l’orazione ufficiale del sindaco di Conco, in chiesa a causa del maltempo, quindi l’onore ai Caduti e la deposizione delle corone presso il monumento. La Banda di Fontanelle ha accompagnato i vari momenti della cerimonia. Con i lavori ormai conclusi Rubbio svela un nuovo look Sono in fase di ultimazione i lavori, iniziati circa due mesi fa, grazie ai quali la zona centrale di Rubbio ha cambiato aspetto. Un rinnovo del look che gli abitanti attendevano da molto tempo, e che di fatto, oltre ad aver messo in sicurezza soprattutto la viabilità pedonale, arricchisce il paese, interessando zone pubbliche ma anche valorizzando le attività commerciali ubicate in zona. Il progetto che ha interessato l’area che parte dall’entrata del paese (arrivando da Asiago) fino al confine con il Comune di Bassano, ha comportato una spesa totale di 240.000 euro, di cui 180.000 euro per i lavori affidati alla ditta Comin Costruzioni Generali srl di Loria (TV). Per finanziare le opere, il comune di Conco ha chiesto di accedere al contributo “misure anticrisi” della Regione Veneto che prevede aiuti economici a sostegno di opere pubbliche di importo inferiore ai 500.000 euro, ottenendo la somma di 183.000 euro. Sono stati divisi i percorsi pedonali da quelli veicolari, realizzati marciapiedi, sistemate e abbellite numerose aree, tra cui quella di un piccolo parcheggio, di isole ecologiche, del capitello, utilizzando per la pavimentazione materiali di qualità e belli da vedere, come porfido e marmo verdello. E’stato anche asfaltato tutto il tratto stradale interessato dai lavori, le cui condizioni erano piuttosto disagevoli, e nei pressi del capitello dedicato alla Madonna è stata prevista una fontanella. Nel globale sono state portate a termine un insieme di opere necessarie e funzionali, pensando nel contempo anche a dettagli piacevoli volti a rendere a più accogliente ed ospitale il piccolo centro altopianese. Silvana Bortoli 8 Sabato 13 novembre 2010 LUSIANA l’Altopiano 18 Maltempo, Lusiana conta i danni e chiede lo stato di calamità naturale Pesante il conto già trasmesso alla Protezione civile regionale e provinciale: un milione e 900 mila euro Situazione di emergenza a Lusiana: anche qui le incessanti e abbondanti piogge dei giorni scorsi hanno provocato notevoli disagi, soprattutto nella zona di Laverda. La parte meridionale del territorio comunale presenta infatti fragilità idrogeologiche che gli eventi atmosferici di questi giorni hanno aggravato. A partire da lunedì 1 novembre, numerosi sono stati gli smottamenti che hanno compromesso alcuni tratti di viabilità di accesso alle contrade di Laverda alcuni dei quali sono stati risolti con l’intervento degli operai comunali coordinati dall’ufficio tecnico comunale e dall’Assessore Villanova. Nella giornata di martedì 2 novembre altre situazioni di pericolo si sono concretizzate in via Marzari e Predemaule di Sotto e nella zona di Ponte di Velo. In particolare è stato necessario interdire il transito veicolare di accesso alla controllato momento per momento le zone critiche per verificare le situazioni di pericolo sgomberare le strade dai detriti ove era possibile. Gli uffici comunali sono rimasti aperti diversi pomeriggi fino a tarda sera per poter dare risposta ai numerosi cittadini che chiamavano per fare La frana dietro le scuole Laverda segnalazioni o chiedere aiuto. Il gruppo contrada Ronco di Sopra poi- forte pendenza, in località Cà di Protezione Civile “El ché l’esteso fronte di frana di Sopra e ai Marzari. Nume- Corgnon”, puntualmente ingravante sulla strada comuna- rosi cedimenti hanno interesle rendeva difficoltoso e peri- sato la zona di Valle di Sopra coloso l’intervento dei mezzi sia sulle strade comunali: lundi sgombero. Grande appren- go il collegamento Mare-Valsione anche per il movimento le di Sopra e lungo la strada del terreno che ha già creato da Valle a Velo in prossimità problemi negli anni, dietro alla del bivio per Covolo, a Busa contrada Coghi ed ora anche e Canalia. Sempre in zona è Rinnovata nello stile, ma dietro le ex scuole in centro stata rilevata una frana lungo sempre ancorata alle sue alla frazione. il torrente denominato “Valle origini remote, torna gioNel corso della settimana del Minese” e altre in località vedì 25 novembre l’anscorsa si sono effettuati Stolfi e Trenti. tica fiera franca di Sansopralluoghi in diverse zone La macchina organizzativa ha ta Caterina, gestita andel paese per verificare altre consentito il controllo e il che quest’anno dai vosegnalazioni pervenute con- pronto intervento in ogni mo- lontari della “Polisportiva statando altri cedimenti in lo- mento. I tecnici comunali e S. Caterina” con la colcalità Berti su un terreno di l’assessore Villanova hanno laborazione di tutte le associazioni della vallata e il Comune di Lusiana. E’ l’ultima fiera dell’anno dell’Altopiano e viene celebrala scalinata del monumento una che delle vittime della Prima ta in onore di S. Caterina d’Alessandria patrona ella parcorona di alloro in ricordo an- guerra mondiale. E.Z. rocchia. E’ sempre stata l’ultima occasione di scambi commerciali prima dell’arrivo della neve e della brina. E’ chiamata Fiera franca perché libera da dazi, un privilegio concesso dalla Serenissima repubblica. Il calendario degli eventi, patrocinato dalla comunità montana “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni”, si aprirà domenica 21 alle 20,30 con una serata introduttiva, dedicata alla riscoperta delle tradizioni della Fiera Franca di Santa Caterina: si parlerà di transumanza e delNella foto, autorità e labari davanti al monumento ai caduti. le antiche vie che dal Padova- LA CERIMONIA DEL 4 NOVEMBRE Per ricordare i 150 anni di fondazione della Repubblica, le associazioni combattentistiche e d’arma hanno organizzato i festeggiamenti del 4 Novembre con messe a Lusiana, Santa Caterina, Laverda e Valle di Sopra. Nel capoluogo il sindaco Antonella Corradin ha svolto il discorso ufficiale, in chiesa date le cattive condizioni del tempo. All’uscita della chiesa, grazie ad una schiarita, il corteo di autorità e dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma hanno potuto salire verso il monumento ai caduti di piazza IV Novembre e depositare sul- formato dell’evoluzione della situazione, ha sempre dato ampia disponibilità garantendo il pronto intervento di mezzi e uomini pronti ad intervenire in ogni momento. E’ stato prontamente allertato il Servizio di Protezione Civile presso la Prefettura e la Provincia, così che già la scorsa settimana è stato eseguito un primo sopralluogo da parte dei tecnici della Provincia per valutare le situazioni di pericolo e gli interventi necessari nonché con i servizi forestali per controllare le vallate e i torrenti. Il Sindaco ha già inviato richiesta di intervento agli Enti preposti chiedendo la dichiarazione dello stato di crisi per eccezionali avversità atmosferiche. Pesante il conto dei danni già trasmesso alla Protezione civile regionale e provinciale: 1.900.000 euro di cui 1.090.000 euro per danni alle infrastrutture ed 810.000 euro per danni su movimenti franosi. Egidio Zampese A Santa Caterina tutto pronto per la tradizionale fiera franca no salivano ad Asiago. Bruno Pezzin, direttore del centro culturale “Quattro Ciacole” esporrà i dati raccolti sulla storia del “Sejo”, un sentiero di collegamento usato dai pastori e dai malgari per far salire dalla pianura, attraversando Corsara di Marostica e Gomarolo, i greggi o le mandrie dalla pianura all’Altopiano e viceversa. Giovedì 25 rivivrà dal mattino l’atmosfera del passato con i banchi di mandorlato nelle versioni alle mandorle, alle arachidi e cioccolato, le caldarroste e prodotti tipici locali con i formaggi di malga e i salumi al centro delle contrattazioni. I ristoranti e le trattorie della zona proporranno il tradizionale piat- to delle trippa nelle versioni in brodo o alla parmigiana. Nel pomeriggio si darà il via alle premiazioni del concorso, riservato alle scuole secondarie della zona, sul tema delle storie e antiche leggende dal tema: “Il mistero delle anguane”. Al pomeriggio, dalle 17, si esibiranno in piazza giocolieri e cantastorie e verrà lavorato il latte per produrre la Tosella. Nell’area antistante le scuole elementari la Polisportiva, per ricordare i cimbri antichi abitatori dell’Altopiano proporrà la “Bierfest” con birra bavarese, caldarroste e vin brulè; in serata si esibirà la band bassanese “Full Monkeys” per un finale dal tono rock straniero e italiano. Il programma religioso prevede messe alle 9 e alle 20. Presso la sala parrocchiale funzionerà la pesca di beneficenza i cui ricavati andranno a favore dell’asilo della scuola materna e ai progetti delle associazioni del territorio. E.Z. 8 Sabato 13 novembre 2010 CULTURA Anche la Regione Veneto ha aderito all’associazione “Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi”. Dopo l’associazione venatoria Ars Venandi, ideatrice del premio letterario, il Comune di Asiago l’ente Fiera Congressi di Riva del Garda, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige, Federcaccia e la provincia autonoma di Trento anche il Veneto diventa socio dell’associazione del premio nato per proseguire l’opera di Mario Rigoni Stern incentivando e promuovendo la letteratura alpina nelle sue varie lingue. Il premio sarà suddiviso in due sezioni, narrativa e saggistica, così come avrà l’Altopiano 19 Premio letterario Rigoni Stern arriva l’adesione della Regione due sedi che si alterneranno annualmente, ovvero Riva del Garda ed Asiago. Chiaramente l’argomento principale dovrà essere la montagna vista e concepita in ogni suo aspetto: culturale, naturale, tradizioni e popoli, storia e lingue. Primo assegnazione del premio si terrà ad Asiago nel giugno del 2011 dove verrà premiato il miglior volume di saggistica come deciso dalla prestigiosa giuria formata dal sociologo Ilvo Diamanti, Mario Isnenghi docente di storia all’Università di Venezia, l’antrolopogo Jon Mathieu, Innocenzo Cippolletta presidente onorario dell’Università degli Studi di Trento, Giambattista Rigoni Stern, conoscitore dei boschi e dei lavori legati alla natura e dal direttore del Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all’Adige Giovanni Kezich. Il premio sarà riservato a testi già pubblicati e quindi saranno le case editrici ad inviare alla giuria le opere da loro ritenute valide a concor- rere al premio. Invio che inizierà a breve appena sarà pubblicato il bando del concorso già redatto nell’ultima seduta dell’assemblea dell’associazione che istituisce il premio tenutasi il 5 ottobre a San Michele all’Adige. Ad accompagnare il bando del premio ci sarà anche l’inaugurazione del sito informativo della competizione letteraria, in teoria con l’indirizzo w e b www.premiomariorigonistern.it, che dovrebbe entrare in funzione a breve. Un sito che sarà tradotto in tutte le lingue delle Alpi, dall’italiano al tedesco, dal francese ed italiano al ladino e friulano. In più il “cammino” del premio sarà pubblicizzato e seguito stabil- mente dall’inserto culturale domenicale del Sole 24 Ore. Nel 2012 invece sarà Riva del Garda ad ospitare la sezione narrativa del premio instaurando l’alternanza di genere letterario e di sede del premio come designato dall’associazione preseduta dal primogenito di Mario Rigoni Stern, Alberico. “Il premio ha come missione la montagna, le sue bellezze ma anche le difficoltà delle genti che ci vivono – illustra Osvaldo Dongilli, presidente di Ars Venandi – Perché come Mario Rigoni Stern amava ripetere quando le montagne saranno disabitate, anche le pianure saranno deserte”. Gerardo Rigoni L’evento I luoghi che ci circondano e l’importanza Frank Vignola in concerto ad Asiago del significato dei loro nomi Il significato dei nomi delle località che ci circondano, di un sentiero o di una contrada, può aprirci inaspettati scenari storici. Ognuno di questi nomi custodisce un patrimonio pervenutoci attraversando i secoli e oggi sa restituirci qualcosa di prezioso per la sua unicità culturale. Sta a ciascuno coglierne il senso e renderlo fruibile. In questo ci aiuta il lavoro di l’analisi dei toponimi (nomi dei luoghi) e della loro etimologia (origine e storia del nome) che in altopiano troviamo pubblicati in interessantissimi lavori. Comune per comune, frutto di una raccolta paziente fatta con amore e rispetto per il territorio, questi libri rappresentano una grande risorsa. Certo, sarebbe auspicabile raccogliere questi tesori sotto lo stemma della Reggenza, in un’unica, ambiziosa, opera di toponomastica storica di tutti gli otto comuni. Ma questa visione si scontra con una realtà dove la cultura e la consapevolezza di appartenenza sembrano valori definitivamente perduti… Tortima è una frazione di Conco, in prossimità di Fontanelle, poche case lungo la strada che qui fa un passaggio obbligato per l’accesso in Altopiano. Da qui si apre la vista sulla pianura, con l’aria pulita si vede la pianura diventare laguna, fino a Venezia, e ogni volta ti coglie l’emozione. Qualche burlone fa risalire il nome al gran numero di curve che da li si oppongono a Bassano: tòrtima …’na strada contorta. Tortima (pronuncia tòrtima), deriva dalla radice cimbra Tor “porta”, “portone”, “valico”, “passaggio” (Rizzolo, Schmeller). La sua posizione geografica di varco da e per l’altopiano è perfettamente descritta dal nome. Significativamente, poco lontano e sovra- Tortima stante, c’è anche una località “le porte” (Rubbio) probabilmente tradotto da un precedente Törle (pronuncia tèrle) contrazione del plurale Tör-le, ora elegante agriturismo con una gran vista sulla pianura. Törle è anche il nome di un monte in prossimità di Kaberlaba, a sud di Asiago, inoltre nello stesso comune abbiamo Torbèllele, Turknotto, Turcio dove la radice Tür ha lo stesso significato (Rizzolo). In inglese Tor è Door “uscio, porta, atrio”, in tedesco Tor è usato anche nello sport per dire “goal” quando il tiro entra appunto ...in porta. Finita la Tortima ecco Angarano, l’antico quartiere che ci accoglie a Bassano, da sempre sponda ovest allo storico ponte palladiano. Il nome Angarano compare per la prima volta in un documento del 1131. Nel corso dei secoli le vie che scendevano da Rubbio e Valrovina (l’attuale Provinciale passa per San Michele, ma solo dal 1916) dovevano attraversare necessariamente Angarano perchè questa si estende da nord a sud lungo la destra del Brenta. Il nome è composto da due parti: Hangar e il suffisso an. Ciascuna delle due parti è particolarmente diffusa, conosciuta e ricorrente in tutta l’area di cultura cimbra. Altopianese originario di Rotzo, illustre bassanese, letterato e insegnante presso la famiglia Roberti, l’Abate Agostino Dal Pozzo (17321798) amava descrivere questa area linguistica a lui tanto cara compresa tra l’Adige ed il Brenta come un’ “isola de’ monti”. Dal Pozzo annotò il termine hàngar, hàngher nel suo oggi preziosissimo Vocabolario Domestico dei Sette Comuni Vicentini; per l’area roveretana il Battisti (Glossario) riporta anger; il linguista bavarese Shmeller riporta angar: “un terreno prativo o arativo recintato”. Particolarmente suggestiva anche la descrizione ‘luogo dove si legavano gli animali (…) prima di arrivare alla borgata’ (cfr Anzilotti, Provincia autonoma di Trento. Servizio Beni librari e archivistici, 2002). Il suffisso an ha invece funzione di collettivante, ci indica cioè che non si tratta di “un” singolo hàngar, ma di un insieme di terreni recintati. Ai giorni nostri, volendo cogliere al meglio il senso di questo antico nome, dobbiamo considerare la necessità di allora di descrivere un luogo sintetizzando le più salienti caratteristiche di unicità. In questo caso parliamo di un territorio che secoli fa, scendendo dall’altopiano, doveva impressionare molto i nostri tzimbar che vi si affacciavano dall’alto fin dall’eremo di San Bovo, poco abituati a paesaggi coltivati così estesi. Quel luogo fu dunque descritto approssimativamente con “...ai campi recintati” o anche “…all’estensione di coltivazioni”. Molte, infine, le altre testimonianze di questa presenza: Àngar contrada ora scomparsa a Sud di Asiago (notaio Dall’Oglio 1522); Àngar loca- lità in contrada Tòccoli a Roana (notaio Azzolini 1694), nello stesso comune Àngar di Sopra, Àngar di Sotto e Ànger; Àngaro e (nella forma diminutiva) Àngaretto a Lusiana (Archivio Comunale 1733); Hàngar presso Castelletto di Rotzo; Àngarana presso Villaraspa a Molvena; Àngher, Presso Santa Caterina, Schio; Àngheri, Centa San Nicolò (TN). Altri indizi possono farci capire, solo per citare qualche esempio, quanto sia esteso ed importante il bacino di toponimi cimbri: Mol (conca, avvallamento), presente in Sisemol (Gallio), Camol (località sul monte Grappa) e (Comune di) Molvena; Mar (mucchio di sassi, sassoso, sasso) presente in Marotte (Lusiana), (Comune di) Marostica e (Comune di) Marano. Capire il senso dei nomi dei luoghi rappresenta uno straordinario strumento di conoscenza del territorio. Il miglior libro che racconti la storia di un altopiano non ricco, ma pur protagonista di una forte economia (legno da costruzione, carbone vegetale, pelli, lana, formaggi…), unicità linguistica (cimbro) e giuridica (reggenza) può essere scritto attraverso queste indicazioni, direttamente sui luoghi. In questo disegno c’è il senso del recupero e messa in rete dei percorsi pedonali secolari già esistenti. Attraverso un’organica, estesa, sapiente tabellatura e valorizzazione potremo comunicare prima di tutto la nostra inespressa identità culturale, poi offrire grande unicità a quella turistica. Senza consumo di territorio, acqua, energia. Senza modificare minimamente, ma riqualificando, il paesaggio, nostro bene e risorsa comune. Andrea Cunico Jègary Doveva arrivare ad Asiago già lo scorso anno, invitato dalla Scuola di musica Altopiano, oggi AMA Altopiano. Aveva dovuto ritirare la sua disponibilità per motivi di salute, ma non si è dimenticato della nostra città e, sentendosi un po’ in debito, ha voluto inserirla quest’anno come tappa italiana dei suoi concerti, tra quella di Bristol (il 9 novembre) e la successiva di Salt Lake City dove sarà il 15 novembre. Un vero signore, oltre che un grande musicista! Frank Vignola, bravissimo chitarrista gipsy jazz newyorkese, sarà dunque al Millepini sabato 13 novembre (inizio concerto alle 21). Il pubblico altopianese potrà assistere ad una serata indimenticabile con uno dei più affermati ed eclettici musicisti del panorama musicale internazionale. Esecutore impeccabile, compositore e improvvisatore, Frank Vignola, con la sua chitarra acustica, si cimenta magistralmente in tutti i generi, dal jazz al bluegrass e collabora con i più famosi protagonisti dello spettacolo. Ad Asiago suonerà in duo con Vinny Raniolo. Ospite della serata, che introdurrà il concerto, il duo “A bassa Voce”: Claudia Valtinoni, voce e Toni Moretti, basso. Il costo del biglietto è di 20 euro. Prevendita presso l’Ufficio Turismo in Piazza Carli. Il duo A Bassa Voce Asiago Lions Club, apre l’anno sociale Venerdì 19 novembre il neo presidente della sezione Cesare Spisani darà il via all’anno sociale del Lions Club “Asiago Altopiano 7 Comuni” e lo farà con una serata dedicata alla storia che avrà come ospite l’arch. Vittorio Corà, coordinatore del progetto ecomuseo Grande Guerra, in vista di un impegno dell’associazione in chiave di tutela storica. 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 20 LA RUBRICA DELLA MEDICINA Anziani in salute: il segreto per una terza età dell’oro! L’annuario statistico ISTAT 2009 caratterizza una popolazione italiana in cui un italiano su 5 è un ultrasessantacinquenne e i “grandi vecchi” (dagli 80 anni in su) rappresentano il 5.6% della popolazione. Se da un lato superare la soglia dei settant’anni oggi è un fatto fortunatamente abbastanza comune, non è frequente giungere a queste età in buone condizioni di salute: le statistiche sentenziano che l’86.9% delle persone over 65 anni è affetta da patologie croniche, tra cui le più diffuse sono l’artrosi (17.8%), l’ipertensione (15.8%), le malattie allergiche (10.2%) e l’osteoporosi (7.3%). Dunque, non potendo ancora contare su un prodigioso “elisir di giovinezza”, è possibile per ciascuno di noi prolungare la gioventù e godere di una buona condizione fisica anche in età più avanzata? Quali strategie potremo adottare a questo scopo? Anzitutto mi voglio soffermare sui fattori che oggettivamente condizionano lo stato di salute di ogni individuo: la genetica, l’ambiente e lo stile di vita. Per genetica intendiamo il patrimonio di geni trasmessoci dai nostri genitori, patrimonio che determina il nostro biotipo, cioè le nostre caratteristiche fisiche, in senso positivo e negativo. La medicina ad oggi non è ancora in grado di modificare i nostri geni, ma fortunatamente, nella maggior parte dei casi non ci vengono trasmesse delle patologie, ma solo una predisposizione a contrarle; ciò significa avere un probabilità di ammalarsi maggiore rispetto ad un individuo con un differente corredo genetico. Possiamo difenderci da questo rischio grazie ai due elementi sopra citati, elementi determinabili in maniera autonoma e consapevole, ambiente e stile di vita. Per quanto riguarda l’ambiente, vivere in Altopiano si può considerare un fattore protettivo da molte condizioni morbose: la qualità dell’aria è benefica per le malattie polmonari e un’alimentazione a base prodotti locali privi di additivi chimici, scongiura molte allergie alimentari; respirare aria pura e mangiare cibo sano, sono i primi due fattori che in qualche modo mettono al riparo l’organismo dagli insulti ambientali del mondo industrializzato. Oltre all’ambiente e all’alimentazione, altrettanto importante è lo stile di vita; non è necessaria una condotta ascetica, è sufficiente rispettare alcune semplici regole: effettuare una moderata attività fisica tre volte alla settimana: una bella passeggiata di 30 minuti costituisce un ottimo cardio fitness grazie alle dolci pendenze di questo territorio; tenere sotto controllo il proprio peso (peso desiderabile uomini= altezza100, peso desiderabile donne = altezza–104 ); non fumare e pretendere che chi ci sta vicino non fumi!; limitare il consumo di alcool ad un bicchiere a pasto. Da un punto di vista prettamente medico, è utile eseguire periodicamente i comuni accertamenti (emocromo, colesterolemia, ECG…) secondo quanto suggerito dal proprio medico di medicina generale e controllare la pressione arteriosa con una certa regolarità. Per mantenere le nostre ossa in salute e scongiurare il rischio di osteoporosi (fragilità ossea), è indispensabile incrementare l’apporto di calcio e di vitamina D: il primo può essere facilmente introdotto in maggior quantità con la dieta essendo presente nel latte e nei suoi derivati: per garantire un adeguato apporto di questo minerale basta grattugiare quotidianamente sulla pastasciutta una manciata dell’ottimo formaggio locale stagionato. La vitamina D, la cui sintesi dipende anche dall’esposizione al sole, richiede invece un supplemento con preparati farmacologici ad hoc. L’avanzare dell’età comporta la riduzione delle capacità motorie: diminuisce l’equilibrio e di conseguenza è più frequente incorrere in cadute, il cui esito, purtroppo, è spesso assai gravoso. In seguito ad una frattura, favorita proprio dalla fragilità ossea dell’anziano, si hanno quasi sempre degli esiti irreversibili, che vanno da un minimo della perdita di forza e di destrezza manuale per le fratture di polso, ad una mortalità del 20% per le conseguenze dirette ed indirette di una frattura del femore. Un consiglio quindi, che può sembrare banale, ma può davvero evitare guai seri, consiste nel rendere più sicuro possibile l’ambiente in cui vive l’anziano: eliminare i tappeti (nei quali spesso si inciampa), utilizzare calzature basse e chiuse, evitare di salire su sedie o scale pieghevoli per effettuare lavori domestici e fare attenzione, oltre gli 80 anni, alla bicicletta…meglio una tranquilla passeggiata. Concludendo va ricordato come le patologie croniche abbiano costi sociali ed economici elevati (spesa per farmaci, visite, esami diagnostici) e soprattutto limitano le persone anziane nel loro interagire con la comunità nella quale vivono. E’ solo grazie ad una attenta educazione alla salute, intesa come coscienza attiva e consapevole del proprio stile di vita che è possibile assicurarsi il privilegio di una buona condizione fisica anche in età avanzata. Un anziano sano ed attivo rappresenta una risorsa culturale e sociale indispensabile per le nuove generazioni. Possiamo considerare l’altopiano un luogo privilegiato dove si possono davvero trovare condizioni idonee alle esigenze di ogni età: lo dimostra il numero sem- pre maggiore di persone che scelgono gli otto comuni come buen retiro. In fin dei conti il vero segreto per ottenere una terza età dell’oro risiede nel motto latino della Scuola Medica Salernitana (XI secolo): « Siano per te medici queste tre cose: l’animo lieto, la quiete e la moderata dieta. » Dott. Christian Comelato Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia - Diploma in posturologia clinica Drigente medico presso UOC Ortopedia Asiago - Diploma UEFA allenatore calcio a 11 [email protected] L’AVVOCATO RISPONDE CATTIVI PAGATORI E CENTRALI RISCHI: LE NUOVE REGOLE Quando si chiede un finanziamento, un prestito od un mutuo, le banche o le società finanziarie chiamate ad emetterli verificano la solvibilità dei soggetti richiedenti con diverse modalità, compresa la consultazione di particolari banche dati dove confluiscono i dati di coloro che non pagano, che non hanno pagato o che pagano in ritardo le rate di qualsiasi genere di finanziamento o prestito. Tali banche dati, denominate SIC (Sistema di Informazioni Creditizie) o “Centrali Rischi”, sono state create, per l’appunto, con la funzione di fornire a chi concede credito informazioni sull’affidabilità dei richiedenti in modo da poter ponderare il rischio dell’operazione. Ogni banca e società finanziaria, oltre a consultarle, è tenuta ad aggiornarla periodicamente inserendo i dati dei cattivi pagatori, ma anche iscrivendo chiunque semplicemente richieda un finanziamento (anche senza ottenerlo) ed inserendo un’informativa positiva sui rapporti che si concludono regolarmente. Dal 2005 vi sono precise e comuni regole a cui riferirsi nella gestione e consultazione di tali banche dati, regole poste a garanzia dei soggetti potenzialmente interessati e cristallizzate dal Garante della Privacy in un Codice Deontologico istituito con Delibera n. 8 del 16/11/2004. Tali regole riguardano il tipo di dati che possono essere gestiti dalle banche dati, gli scopi del loro utilizzo, i tempi massimi di conservazione, nonché gli obblighi di informazione nei confronti dei debitori. Quanto all’obbligo di informativa va sottolineato che i debitori, se destinatari di sollecito di pagamento, dovranno essere preavvisati della potenziale iscrizione ad una di queste banche dati e nell’ipotesi in cui un prestito o finanziamento venga negato a causa delle informazioni presenti in una si esse l’interessato dovrà essere immediatamente e gratuitamente informato del risultato della consultazione e degli estremi della banca dati dove questi risulta segnalato negativamente (si veda l’art. 125 del Testo Unico Bancario, D.lgs.385/ 93, così come modificato dall’art.1 del D.lgs.141/2010). Il trattamento dei dati dovrà essere effettuato esclusivamente per finalità correlate alla tutela del credito ed al contenimento dei relativi rischi (in particolare per valutare la situazione finanziaria e il merito creditizio degli interessati, la loro affidabilità e puntualità nei pagamenti) ed è vietato l’utilizzo dei dati raccolti per qualsiasi altro scopo, specie quello relativo a ricerche di mercato o promozione, pubblicità e vendita di prodotti e/o servizi. Inoltre non potranno essere gestiti dati sensibili e giudiziari, e comunque dati eccedenti rispetto a quelli necessari al raggiungimento delle finalità perseguite. Le informazioni negative sui ritardi nei pagamenti delle rate (ovvero relative alla temporanea morosità poi sanata), se il ritardato pagamento non supera i due mesi (o due rate), potranno essere conservate al massimo per 12 mesi dalla regolarizzazione. Se il ritardo è superiore il tempo massimo di conservazione sarà di 24 mesi. Decorso il termine massimo i dati verranno cancellati dall’archivio, a meno che nel frattempo non risultino registrati, per la medesima persona, dati relativi ad ulteriori ritardi nei pagamenti. La segnalazione potrà avvenire solo dopo che siano decorsi 15 giorni dalla spedizione del “preavviso di iscrizione” al debitore. Le informazioni negative sul mancato pagamento delle rate (ovvero relative alla definitiva morosità) potranno restare in archivio per massimo 36 mesi dalla scadenza contrattuale del rapporto, dopodiché dovranno essere comunque cancellati. Informazioni positive su rapporti che si sono svolti positivamente (senza ritardi o altri eventi negativi), invece, rimarranno in memoria al massimo 24 mesi dalla cessazione del rapporto (scadenza contrattuale). Le informazioni positive, però, potranno essere conservate più a lungo qualora nell’archivio, per quella determinata persona, siano presenti anche informazioni negative relative ad altri finanziamenti. In questi casi le informazioni verranno poi cancellate congiuntamente, allo scadere del termine di conservazione di quelle negative. Gli interessati, ovvero coloro a cui corrispondono i dati registrati nelle banche dati, hanno diritto ad esercitare i diritti previsti dal Codice della privacy sui dati inseriti nelle descritte Banche Dati, sia presso le banche/finanziarie che hanno effettuato l’iscrizione, sia direttamente presso i gestori delle banche dati stesse. In base all’art.7 del Codice della Privacy (d.lgs.196/2003), infatti, si potrà chiedere, tra le altre cose, di avere notizie sull’esistenza di propri dati detenuti e gestiti; che venga specificata l’origine dei dati Avvocato Serena Baù personali detenuti (quale banI lettori che vogliano ca/finanziaria ha effettuato sottoporre domande su l’iscrizione); che i dati vengaqualsiasi questione di carattere legale al nostro no integrati, corretti od agavvocato possono inviare giornati e che i dati vengano una mail all’indirizzo cancellati se trattati in viola- [email protected] o scrivere a “L’avvocato zione di legge (per esempio risponde – Giornale perché è già decorso il termiAltopiano, Via Monte Sisemol, 9 36012 ne massimo di conservazioAsiago (Vi)” ne negli archivi). 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 21 HOCKEY SU GHIACCIO SERIE A1 L’Europa chiama Campioni d’Italia in crescita, ma anche il secondo obiettivo stagionale è svanito. A fine mese c’è la Continental Cup. Crocevia delicato della stagione In crescita. Decisamente. Nei risultati (sei affermazioni negli ultimi otto incontri, ovvero da quando in porta è rientrato Daniel Bellissimo), nella condizione ed anche nel gioco. « Ho rivisto, dopo molto tempo, un Asiago capace di esprimersi da squadra. Concedendo pochissimo agli avversari e capitalizzando al meglio le occasioni. Attento tatticamente e determinato ». Sono alcune riflessioni post-Renon (vittoria asiaghese per 1-4) di Franco Vellar, normalmente assistente di John Harrington, sporadicamente, come in questa settimana, a capo della squadra insieme all’amico John Parco (out per i postumi di un infortunio patito contro il Bolzano), visti gli impegni con la Slovenia (di cui è c.t.) del tecnico statunitense. Un Asiago in crescita come gruppo, ma anche come singoli. Nelle retrovie, ad esempio. « Il rientro di Daniel (Bellissimo, ndr) è stato ovviamente importante, ha garantito maggior tranquillità a tutti i reparti, ma è comunque la difesa ad essere cresciuta. Contro il Renon, ad esempio, Plastino ha disputato un gran partita, puntuale in chiusura e propositivo in chiave offensiva; mentre un giovane come Gorza ha anche trovato la sua prima rete in A1, tra l’altro “pesante” nell’economia dell’incontro ». E poi c’è l’attacco, che si sta sbloccando. Tra le note positive, ad esempio, ci sono (finalmente) Adam Henrich, che, limitate le sue “uscite” sopra le righe, sta trovando maggior tranquillità ed efficacia in zona gol (4 reti nelle ultime 5 gare), e John Vigilante. « Adam ha qualità enormi – racconta Vellar – è più sereno e sta entrando nel sistema di gioco; mentre John è fortissimo, è uno che pensa prima alla squadra che ai punti personali. Fosse per me lo farei firmare subito per il rinnovo ». Un Asiago in crescita, ma non è ancora il miglior Asiago, non per continuità nel corso dei 60’ almeno, ma ci sta lavorando. E questo è anche uno dei maggiori rimpianti in casa Migross: in troppe partite, infatti, gli uomini di Harrington si sono espressi solo a sprazzi, contribuendo così al mancato raggiungimento del secondo obiettivo stagionale, la qualificazione alla “Final Four” di Coppa Italia (passano le prime tre della A1 e la migliore della A2 al termine del primo girone di andata e ritorno). Dopo la Supercoppa, dunque, svanisce anche la possibilità di alzare al cielo quel trofeo già conquistato tre volte in passato. Un peccato, anche se i traguardi più prestigiosi possono essere ancora raggiunti. Rimangono lo scudetto da difendere e, più a breve scadenza, il girone di semifinale della Continental Cup, in programma ad Asiago dal 26 al 28 novembre. L’Europa è una sfida affascinante, ma potrebbe anche tramutarsi in un’insidiosa strettoia per la formazione stellata. I dirigenti altopianesi del resto non hanno mai nascosto l’importanza di questo appuntamento verso cui sono stati concentrati tutti gli sforzi ed il lavoro di preparazione fisica di questo segmento della stagione. Squadra meno brillante anche per questo motivo, è stato rimarcato più volte. L’Europa è una tappa importante, inutile girarci attorno, e la pressione inizia ad aumentare. La scorsa settimana, intanto, è arrivato un altro straniero (il 13° finora, tenendo conto anche dell’infortunato Andrew Perugini e del “jolly” John Parco): il difensore 35enne Ladislav Benysek, la scorsa stagione in forza al Fassa ed avversario degli stellati proprio nei quarti di finale playoff. Un giocatore di esperienza, con un passato di prim’ordine (NHL e campione del mondo con la Repubblica Ceca, tanto per intendersi) ed un presente che gli imporrà di migliorare in tempi ristretti condizione fisica ed intesa con i nuovi compagni, visto che Benysek era senza squadra. « E’ un professionista – conclude Franco Vellar – ed è un ottimo elemento. E’ solido, ha qualità ed esperienza. Non farà tanti punti, ma non sprecherà dischi, questo è sicuro. Gioca in modo semplice ed efficace ed è quello che ci serve. Sarà importante anche per i nostri giovani, che vicino a lui potranno imparare molto ». Per lui, comunque, subito ghiaccio, garantito anche dalla convocazione in nazionale dello sloveno Sabahudin Kovacevic, comunque uno di quelli sotto esame e più a rischio “taglio”. Sabato 13 novembre, a Pontebba, l’Asiago chiuderà il primo girone di ritorno; poi martedì giocherà d’anticipo (complice la successiva concomitanza con gli impegni europei) ospitando il Val Pusteria. Poi ancora una tappa di avvicinamento (il 20 novembre, ad Alleghe) e quindi la full immersion continentale, a cui gli altopianesi dovranno arrivare al top della forma per poter lottare con Sokol Kiev (campione di Ucraina), Miercurea Ciuc (campione di Romania) e Sønderjyske (campione di Danimarca) per l’unico posto disponibile per la “Super Final” di Minsk. Classifica Serie A1 (aggiornata alla 16a giornata). Val Pusteria punti 38; Renon 30; Valpellice 29; Bolzano 28; Migross Asiago 23; Pontebba * 18; Fassa * 13; Alleghe 10; Cortina 3. (* una partita in più) Stefano Angonese Hockey Inline - Serie A1 Vipers, meglio del previsto, ma il difficile arriva adesso Tre vittorie di fila rilanciano le quotazioni della Rigoni di Asiago Vipers, ma tra campionato e Champions sarà un novembre durissimo Vedere la Rigoni di Asiago Vipers nella parte alta della Serie A1 non è certo una novità, ma, dopo l’avvio-shock con il Padova degli ex e le premesse di quest’anno (stagione più di basso profilo), non era certo automatico trovarla a ridosso della vetta dopo quattro turni. E, invece, sono arrivate in serie le affermazioni nel derby con Vicenza, quella sorprendente (anche per la qualità della prova) di Arezzo e quella soffertissima (e pure fortunata) con il Polet Trieste, crollato solo nel finale. Asiago meglio del previsto, insomma? « Diciamo – racconta Fabio Forte, presidente ed allenatore dei sette volte campioni d’Italia – che sicuramente non mi aspettavo la batosta di Padova, come non credevo di riuscire a vincere ad Arezzo. Sono soddisfatto di questo primo scorcio di campionato; i nove punti e l'attuale posizione in classifica ci danno morale, anche se sono ben conscio che i prossimi turni saranno davvero tosti ». All'orizzonte, infatti, ci sono le trasferte di Ferrara e Trieste nunciare a andarci. La Champions è una grandissima esperienza e farà molto bene ai nostri ragazzi; tre giorni di gare a quel livello valgono due anni di attività in Italia quindi è un bell'investimento oltre che un banco di prova ». (sponda Edera). « Da qui a Natale andremo ad affrontare Ferrara, Edera Trieste e Milano in casa loro; mentre giocheremo in via Cinque con i Pirati Civitavecchia ed il Monleale. Onestamente non so quanti punti riusciremo a racimolare. In trasferta, con l'assenza di Longhini, faremo sicuramente molta più fatica, ma giocando con l'intensità messa in campo ad Arezzo possiamo diventare ostici per tutti e recitare il ruolo della classica “mina vagante” ». A fine mese c’è la Champions. A proposito, ma i Vipers saranno ad Anglet (Francia) per la Final Eight, nonostante sia una stagione di contenimento dei costi e la squadra non sia attrezzata come in altre occasioni per puntare ad un risultato di prestigio? « Non fa parte della nostra filosofia il partecipare solo sapendo di poter vincere; mi ritengo una “persona di sport” e noi tutti, anche in considerazione dei tre titoli europei conquistati, vogliamo onorare la Champions che è la massima espressione della nostra disciplina a livello continentale. Essere fra le migliori otto d'Europa è un qualcosa di cui qualche altra società non potrà magari mai fregiarsi e quindi non vedo perché dovremmo ri- Che ne pensa del sorteggio? Si aspettava il derby italiano con il Civitavecchia? « Diciamo che “a pensar male certe volte ci si azzecca”, ma facciamo finta che sia stata la sorte a metterci contro il Civitavecchia. Li conosciamo bene, ci hanno già battuto due volte in questa stagione e questo potrebbe essere un fattore psicologico importante nell’approccio alla partita. Faremo di tutto per “mettergliela giù dura” ed in una partita secca non si sa mai ». all'indecifrabilità di una gara secca e al fatto che loro potrebbero pagare l’emozione del debutto in una manifestazione così prestigiosa ». Arriveranno C.J. Yoder e Brian Yingling o qualche elemento per aumentare la qualità del gruppo? « Mi piacerebbe molto, ma abbiamo avuto grossi problemi burocratici per l'ottenimento del visto dei due americani e quindi ho lasciato perdere. Vediamo, forse c'è una remota possibilità che si aggiunga al gruppo Gianluca Tomasello, che sicuramente potrebbe dare qualità ed esperienza al nostro attacco, ma al momento non c'è nulla di certo ». Stefano Angonese CLASSIFICA: Quindi secondo lei ci sono possibilità di andare avanti? « La formula, con gare ad eliminazione diretta, si presta a riservare delle sorprese e quindi anche se non siamo assolutamente favoriti contro i laziali, mi tengo uno spiraglio proprio legato Padova punti 12; Edera Trieste *, Milano *, Rigoni di Asiago Vipers *, Civitavecchia * ed Arezzo punti 9; Monleale * e Vicenza 6; Cittadella * e Ferrara 3; Polet Trieste 0. (* una partita in meno). 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 22 La promessa di Fabris: “Andrò forte” VELOCITA’ Sono trascorsi quattro anni, abbondanti, dalle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. In quel febbraio il nome di un altopianese, sostanzialmente sconosciuto anche in provincia, andò ad occupare, di prepotenza, le prime pagine dei quotidiani non solo locali o sportivi. Per non parlare delle reti televisive. Merito delle due medaglie d’oro, sui 1500 ed in staffetta e di quella di bronzo, sui 5mila, vinte da un “poliziotto” roanese, tal Enrico Fabris, fra la sorpresa quasi generale. Enrico: cos’è cambiato da allora? “E’ sicuramente cambiata in meglio. Sono riuscito, con i miei sforzi, a conquistare delle medaglie storiche e a far conoscere al mondo il pattinaggio velocità su ghiaccio . Ne ho tratto sicurezza, ripagandomi del lavoro fatto negli anni precedenti”. Che insegnamenti ne hai tratto? “Che pure in un ambiente con poche risorse ed attenzioni come il nostro usando umiltà e dedizione al lavoro risultati incredibili sono alla portata”. Grandi motivazioni per re Enrico che affronta la stagione agonistica 2010/2011 con un nuovo allenatore. “I momenti no? Servono a capire dove si sbaglia e dove si deve lavorare di più” Allora dopo quel “bagno mediatico” l’ambiente azzurro della pista lunga è cambiato? “A cambiare sono stato io in particolare tuttavia anche l’intero movimento gode di più attenzione con l’arrivo di sponsor sia personali che di squadra. Di conseguenza disponiamo di maggiori risorse per la preparazione e di ulteriori stimoli. Inoltre – prosegue- anche se le fila giovanili non sono “esplose” possiamo godere di un più consistente afflusso con nuove leve provenienti soprattutto dal mondo delle rotelle”. Al boom del 2006 è però seguito un periodo più in ombra. Come l’ha vissuto? “Serenamente. Sono sempre rimasto me stesso. Mi riferisco alla mia indole di atleta che non si risparmia quando deve allenarsi, che non si monta la testa dopo risultati importanti, che prima di ogni gara sa che non bisogna dare mai nulla per scontato e soprattutto che ha voglia di vincere e di- vertirsi”. Dei momenti no qualcosa è rimasto dentro oppure sono cancellati del tutto? “Servono tanto quanto i momenti sì. Ti mettono in crisi e ti fanno ragionare su dove hai sbagliato e su dove devi lavorare per uscirne ancora più forte”. Da qualche mese è con voi un nuovo allenatore. Che cosa vi attendete? “Con il nuovo allenatore è cambiato parecchio. C’era comunque bisogno di voltar pagina. Dopo anni trascorsi col solito metodo di lavoro, non si trovano facilmente stimoli nuovi. Questi sono però arrivati con Gianni Romme. Le sue metodiche di allenamento indirizzano meno alla quantità per puntare sulla qualità. Ci si concentra di più individualmente, ricreando spesso le condizioni di gara in modo da non dover improvvisare niente al momento del via. Ad ogni buon conto – precisa ancora - risultati interessanti sono già arrivati durante i test in allenamento. Personalmente riparto con ambizioni importanti”. Sui nuovi materiali cosa si può dire? “Sinora io e la squadra abbiamo fatto un gran lavoro sulla tuta da gara con la Jaked. L’azienda italiana, da quest’anno nostra fornitrice ufficiale, è molto competente quanto ad aerodinamica e penetrabilità nei fluidi dei tessuti tecnici, vedi il nuoto. La collaborazione sul campo e sul ghiaccio, durata tutta l’estate, ci ha portati, in tempi record, a far nascere una nuova tuta integrale da gara all’avanguardia, già pronta per l’impiego”. Qual’è il clima in squadra e come sono i rapporti con i “nuovi” comnpagni? “Decisamente ottimo e favorevole all’aiuto reciproco. E’ sempre stato il nostro punto forte così anche nei lunghi periodi di raduno, manteniamo un ottimo umore quindi si lavora meglio”. Obiettivi stagionali… “Partire subito il più forte possibile nel primo blocco delle tre Coppe del Mondo di novembre. Seguirà, a dicembre, un periodo di allenamento in Italia. Nel 2011 gli appuntamenti più importanti: Europei a Collalbo, a gennaio, ma, soprattutto, Mondiali “all-round” di Calgary a febbraio. A marzo, ad Inzell, in Germania, mondiali singole distanze con 1500 e 5 mila”. Con Enrico Fabris pronto a partire c’è anche Luca Stefani. Come si sa l’asiaghese è atleta da lunghe di stanze e dalla “carburazione” lenta. Certo non dovrà perdere più di tanto in fase d’avvio perché gli avversari sono pronti a macinare ghiaccio senza risparmio e la vita sarà dura fin da principio. Lui però sa di dover lavorare sodo e lo sta facendo perchè, come dice il suo nuovo allenatore, i suoi margini di miglioramentoi sono ampi ed il lavoro individuale impostato da Gianni Romme su ciascun azzurro è finalizzato proprio a questo. Renato Angonese Annata da incorniciare per i fratelli Marco e Federico Mosele che hanno fatto incetta di titoli nello skiroll Il loro sport principale rimane lo sci nordico, ma gli ottimi risultati ottenuti nella scorsa stagione nello skiroll dai fratelli Marco e Federico Mosele di Canove li hanno messi in bella evidenza in questa disciplina nella quale hanno cominciato a gareggiare quasi per caso un paio di anni fa. Lo sci a rotelle per Ecco le squadre venete del fondo: buona la rappresentanza altopianese La composizione delle squadre giovanili venete, categorie allievi, aspiranti e junior è cosa fatta. Con soddisfazione per Carlo Dal Pozzo, dallo scorso giugno neo-responsabile del settore. Il pacchetto più consitente di rappresentanti è bellunese. Proviene in particolare dal Comelico e dall’area feltrina di Sovramonte, entrambe storiche roccaforti degli sci stretti. La marca trevigiana si affaccia alla ribalta con due atleti, la Lessinia si conferma forte in ambito junior. Il settore necessita comunque di un rilancio. Il compito del “forestale” altopianese non sarà semplice però l’operazione è indispensabile. Non soltanto per proseguire una specifica tradizione ma anche in funzione turistica in quanto l’immagine dei Sette Comuni in veste invernale è direttamente collegata allo sci di fondo. L’allenatore-capo Vito Scandola, tecnico veronese di lungo ed apprezzato cor- so, il galliese Alberto Pertile cui, in particolare, sono affidati i nostri effettivi e gli altri tecnici sono al lavoro e ci credono pure loro. Certo sarà importante poter contare su una squadra coesa. Solo così i risultati attesi potranno concretizzarsi. La lista degli altopianesi presenti in squadra si apre con la junior Marta Fabris (2 A Asiago Altopiano). Per lei sarà un anno importante. Fra gli aspiranti figurano Davide Cantele, Luca Rigoni e Simone Bertacco dell’Us Asiago Sci. Marco Mosele difende invece i colori dello Sci Club Valmagnaboschi. Gli “allievi” includono Jacopo Giardina, Maria Cherubin (2 A Asiago Altopiano) e Debora Rosa (Us Asiago Sci). Si tratta di ragazzi e ragazze potenzialmente molto forti. Alcuni di loro l’hanno già dimostrato quest’estate nelle gare di skiroll. Sulla neve sarà diverso, comunque… “chi ben comincia…”. R.A. i fondisti rappresenta un ottimo allenamento di preparazione al fondo nei mesi in cui manca la neve, ma può riservare soddisfazioni inaspettate come è successo a Marco e Federico, entrambi appartenenti al Centro Sportivo Bassano per il quale gareggiano rispettivamente nella categoria Allievi ed Esordienti. Marco, che ha 15 anni e frequenta il 2° anno dell’Istituto professionale settore Elettronico, lo scorso 13 giugno a Semonzo del Grappa si è aggiudicato il titolo di Campione Italiano, distinguendosi nella tecnica classica in salita; il 28 agosto ha conseguito nei pressi di Aosta il titolo di Campione Italiano Staffetta nella tecnica libera e circa un mese dopo a Pieve di Ledro (TN) ha sbaragliato gli altri atleti conquistandosi anche il titolo di Campione Italiano Sprint. Grande soddisfazione gli è arrivata poi dalla convocazione in nazionale a fine agosto per la gara Fis di Coppa del Mondo a Cuneo, dove ha registrato un quattordicesimo posto, una prova che commenta così: “La convocazione nella nazionale juniores di skiroll per la tappa italiana di Coppa del mondo è stata davvero una sorpresa. Tre giorni intensi di gare, che sono stati però un’esperienza emozionante e indimenticabile!” E promette di seguire le sue orme il fratello Federico, che ha 11 anni e frequenta la 1^ media. A differenza del fratello Marco, che è metodico, organizzato, di carattere mite ma determinato e che ha l’hobby di scolpire il legno, Federico, appassionato di computer e di lettura, è esuberante, schietto, volubile, ma è accomunato al fratello dalla stessa passione per lo sport, trasmessa da papà Paolo che in passato ha fatto parte come fondista per diversi anni del gruppo sportivo delle Fiamme Oro di Moena. E’ proprio Paolo a seguire, per quanto gli riesce, i figli nei loro allenamenti, con l’obiettivo primario di trasmettere loro la passione per l’attività sportiva “che – dice – a livello giovanile deve essere sempre e comunque sinonimo di divertimento”. Federico nei pressi di Aosta il 28 e 29 agosto scorsi si è aggiudicato i titoli di Campione Italiano Staffetta in tecnica libera e di Campione Italiano Double Pursuit, vincendo inoltre nella stagione anche due gare del circuito di Coppa Italia. Ora però è giunto il momento di concentrarsi sul fondo per i due atleti che fanno parte dell’Unione Sportiva Asiago: non bisogna dimenticare infatti che anche qui i buoni risultati non mancano: nella passata stagione Federico ha fatto incetta di secondi posti e anche Marco è riuscito sempre a piazzarsi fra i primi. Prima tifosa dei suoi ragazzi è mamma Vitti, che ci spiega che i suoi figli riescono a ben organizzarsi e conciliare sport e scuola, proprio perché lo sci lo praticano con passione. “ Al di là dei risultati agonistici, sono convinta che lo sport rappresenti uno strumento imprescindibile di crescita psico-fisica – commenta- un momento di aggregazione e confronto, oltre che un ottimo antidoto contro la pigrizia e la sedentarietà, per tutti i nostri giovani. L’impegno, la costanza, l’abitudine alla fatica e al sacrificio che la pratica dello sport richiede, la capacità di accettare qualche sconfitta e piccola delusione sono senza dubbio un valido “allenamento” anche per la vita”. Per i titoli conseguiti nella scorsa stagione, a Marco e Federico, oltre che i complimenti del presidente della FIHP (Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio) sono arrivati quelli dell’Amministrazione comunale di Roana, che si è fatta portavoce dell’intera comunità nel porgere le più calorose congratulazioni ai fratelli Mosele. Silvana Bortoli 8 Sabato 13 novembre 2010 ULTIMA ORA Una lunga striscia positiva TROFEO REGIONE VENETO Otto vittorie consecutive per la squadra di Mister Baù campionato lo fa proseguire al 3° turno anche nel torneo “Trofeo Regione Veneto”. Proprio mercoledì sera per il “Trofeo Regione Veneto” il Canove ha avuto la meglio sul Fara grazie ai gol di Panozzo e Pilati. Nel torneo è difficile fare prognostici, dire fino a dove i gialloblu potranno arrivare ma si può garantire, senza timore di essere smentiti, che la formazione canovata è presa in seria considerazione da tutti gli aspiranti vincitori. I gialloblu sono anche sempre più dominatori della scena nel girone F del campionato di seconda categoria. Ne è testimone il Fides San Pietro in Gu uscito domenica 7 novembre dall’Armando Frigo con le ossa rotte causa i ben 8 gol subiti. Marcature che sono arrivate da sei giocatori diversi a riprova della validità dell’ossatura della squadra e della qualità dei vari innesti. Ma oltre ai gol il Canove ha macinato tanto gioco, portandosi in zona tiro con molteplici soluzioni e con molto movimento senza palla, soprattutto dei centrocampisti, liberando così Panozzo da marcature troppo strette che limitano i suoi rilanci. Avanti così e Forza Canove. G.R Immobiliare Stella – Asiago calcio a 5 quale, alla squadra del mister Rudy Baù, sono venuti a mancare precisione e lucidità nelle conclusioni sotto porta, qualità che gli avversari hanno invece dimostrato di possedere e che hanno fatto la differenza nell’esito della partita. La seconda formazione dell’Immobiliare Stella – Asiago, che milita invece nel campionato Csain della provincia di Vicenza, ha conseguito invece un pareggio ed una sconfitta contro il Santomio. L’allenatore dell’Asiago, Rudy Baù, fotografa così il momento delle 2 squadre: “Siamo molto contenti di questa prima fase di campionato, nella quale sapevamo che avremmo pagato l’inesperienza al campio- Classifica Seconda Categoria girone F (dopo l'8a giornata): Toniolo Rino punti 20; Canove 19; Juventina Laghi e S. Anna 17; Fara S. Vitale 16; Bp ’93 e Tre Ci * 13; Vallonara 12; Lugo Calvene 9; Marola e Grantorto 8; Fides 6; Colceresa MPM, Longa ’90 e Spf * 5; Breganze 1. (* una partita in meno) Prossimo turno (14 novembre – ore 14.30): Vallonara – Canove Spettacolo Canove! L’ottava meraviglia consecutiva, tra campionato e coppa, regala agli altopianesi la qualificazione al 3° turno del Trofeo Regione Veneto. La formazione di Baù, mercoledì sera, ha espugnato (0-2) il campo del Fara S. Vitale nello scontro decisivo del girone M. Le reti sono state realizzate da Panozzo (al 17’ del primo tempo) e Pilati (al 35’ della ripresa). Calcio - Terza categoria Ottimo inizio di campionato Splendida e convincente vittoria nel penultimo turno di campionato regionale di serie D nel derbissimo disputato a Gallio contro la locale formazione, vinto con il risultato di 9 a 3 a dell’Immobiliare Stella – Asiago che, pur penalizzata dall’assenza di molti giocatori infortunati, mette in campo cuore e determinazione e riesce ad aggiudicarsi una partita molto sentita da entrambe le formazioni altopianesi. Nel turno successivo, disputato venerdì scorso, l’Asiago è stato sconfitto per 4 a 2 nell’incontro casalingo disputato contro l’A.D. Maiora – Bassano, al termine di un incontro giocato perennemente all’attacco, ma nel 23 Calcio - Seconda categoria CALCIO Mitico Canove e grande cuore gialloblu. E’ arrivata a ben 8 vittorie di fila la “fuga” dei ragazzi di Baù, mister che ha saputo destare orgoglio e volontà nella squadra che l’anno scorso ha dovuto subire una retrocessione che nessuno ad inizio campionato 2009 – 10 avrebbe mai pensato. Otto vittorie di fila che oltre a sospingere il Canove al secondo posto in classifica in l’Altopiano nato di serie D e nella quale abbiamo incontrato squadre molto forti e ben organizzate; nei prossimi turni recupereremo i molti infortunati e penso che già nel breve potremo vedere il vero valore della nostra squadra”. I prossimi appuntamenti casalinghi delle 2 squadre dell’Immobiliare Stella Asiago, con calcio d’inizio alle ore 21,30 presso l’Impianto Sportivo Comunale – palestra Ipsia, saranno venerdì 19 novembre per la partita di campionato regionale serie D contro il Tibi – Rossano e lunedì 22 novembre per la formazione partecipante al campionato provinciale Csain – Vicenza contro la Dinamo Vicenza. Alessandro Cunico Glc adesso è crisi; Asiago sempre su e giù E’ un trend che non va affatto bene quello che stanno seguendo le formazioni altopianesi impegnate nel campionato di terza categoria. Nell’ultimo mese, infatti, solo l’Asiago è riuscito per così dire a “pareggiare” i conti: due vittorie, alternate ad altrettante sconfitte. Decisamente negativo, invece, il saldo del Glc che, dopo un promettente avvio di stagione, si è piantato di colpo, incamerando tre sconfitte consecutive (in mezzo anche un turno di riposo forzato, complice il rinvio della gara con il Facca) che lo hanno relegato al penultimo posto nel girone bassanese. E l’ultimo ko (1-3) tra l’altro è giunto contro il Tezze, che ora ha scavalcato in classifica gli uomini di Maino. Urge una svolta. Nel girone B, invece, l’Asiago Calcio Altopiano continua il suo torneo a singhiozzo, alternando vittorie (2-0 esterno al Valli) e sconfitte (1-3, in rimonta, con il Monte di Malo). Tolta la capolista Cogollo, comunque, le formazioni sono ancora abbastanza compatte e quindi anche la compagine di Lorenzi mantiene tutto sommato intatte le possibilità di agganciare treni importanti, anche se adesso servirebbe trovare una maggior continuità. Classifica Terza Categoria girone B (dopo l’8a giornata): Cogollo * punti 19; Arsiero 16; Monte di Malo 15; Galvanauto Motta * 14; Zanè * 13; Union Pedemontana * e Montecchio Precalcino * 12; Asiago, NewTeam SS. Trinità e Novoledo Villaverla 11; Valli 9; S. Quirico 8; Azzurra Agno * e Rozzampia 6; Giavenale 4; S. Tomio 3. Prossimo turno (14 novembre – ore 14.30): Azzurra Agno – Asiago Stefano Angonese Classifica Terza Categoria girone Bassano (dopo la 7a giornata): Transvector *, Junior Monticello e S. Pietro Rosà punti 14; Fellette * 13; Aurora S. Giuseppe * 9; S. Vito Bassano **, Villaggio S. Lazzaro **, Arsenal Cusinati ** e Tezze 6; Real Stroppari * 5; Facca ** e Glc * 4; Ospedaletto 1. * una partita in meno; ** due partite in meno – Glc e Junior Monticello un punto di penalizzazione. Prossimo turno (14 novembre – ore 14.30): Aurora S. Giuseppe – Glc 8 Sabato 13 novembre 2010 SPORT Il buon avvio di campionato fra le formazioni di vertice della P.G.S. Pallavolo Cesuna non è necessariamente da collegare con l’acquisizione di punti in chiave classifica anche se, ovviamente, per raggiungere l’obiettivo salvezza bisogna tenerne conto con il prosieguo delle partite. A chiara dimostrazione di quanto affermato ne è ad esempio il cammino del Caseificio Pennar, la squadra maschile impegnata da quest’anno nel campionato di Prima Divisione provinciale: dopo l’esordio casalingo contro la Polisportiva Santa Croce di Bassano che non ha consentito alla formazione guidata da Fabio Munari di acquisire punti, gli stessi sono arrivati nella successiva trasferta contro il Volley Bassano. C’era sicuramente tanta emozione lo scorso 29 ottobre quando sul parquet del Palazzetto di Roana si è disputata la partita d’esordio del Cesuna nel massimo campionato provinciale, emozione che non ha però tradito gli atleti del Cesuna che l’Altopiano 24 IL CESUNA TROVA PUNTI NEL TIE-BREAK ha saputo rispondere colpo su colpo alle giocate della Polisportiva Santa Croce. È bastato solo il primo set alla formazione di casa per prendere le misure dei bassanesi e, anche se il match non ha dato modo di acquisire punti a favore del Cesuna, si è colta la consapevolezza di poter competere senza timori riverenziali contro le formazioni più agguerrite del panorama nostrano. 1 a 3 il risultato finale per gli ospiti, parziali di 18-25, 26-24, 23-25 e ancora 23-25. Come purtroppo ormai consuetudine, anche nel seguente match contro il Volley Bassano in scena il 5 novembre il Caseificio Pennar ha patito la vivacità agonistica dei bassanesi riuscendo solo nei set successivi al primo a contrastare efficacemente la battuta avversaria che ha creato non pochi problemi ai ricettori altopianesi. Nel complesso una prestazione altalenante che, conclusasi al tie-break, ha comunque regalato il primo punto classifica al Cesuna. Probabilmente anche questo ha contribuito a far sfumare l’occasione di chiudere il set decisivo lasciando che il Bassano firmi sul proprio tabellino la vittoria: 3 a 2 il risultato finale, parziali di 25-17, 25-27, 25-17, 23-25 e 15-12. Sembra essere abbonata al tie-break anche La Bussola Volley Cesuna, la formazione femminile impegnata nel girone B del campionato di Prima Divisione. Infatti, dopo la prima partita giocata in trasferta nel campo di Torri del Quartesolo nella quale ancora dovevano perfezionarsi gli automatismi, le successive sono state all’insegna del tie-break. Brutto esordio quello del 30 ottobre per le “Tigers” che patiscono fin troppo la formazione con nuovi innesti e cambi di ruolo: nonostante la formazione della Thema Studio M2 Net non sia irresistibile il Cesuna non entra mai in partita rendendo la sconfitta inevitabile: 3 a 0 il risultato finale, con parziali di 25-20, 25-17 e 2513. Il diverso approccio alla partita dimostrato nei succes- sivi turni di campionato ha sicuramente giovato al gruppo condotto da Corrado Pesavento: la conclusione al tie-break è anch’essa sintomo di maggiore agonismo. Nella partita casalinga disputata lo scorso sabato 6 novembre l’ospite di turno, la Pallavolo Rossano, sembrava poter dare la gioia di un risultato pieno in casa Cesuna. Dopo i primi due set nei quali la formazione altopianese ha dimostrato la propria valenza agonistica, un improvvido calo di tensione ha favorito il rientro in competizione delle ospiti che hanno costretto le “Tigers” a giocare anche il quinto set. 3 a 2 il finale comunque a favore del Cesuna, parziali di 2522, 25-21, 18-25, 18-25 e 1512. L’altro risultato positivo, che ha portato ancora punti alla formazione de La Bussola, deriva dall’esito della terza giornata di campionato giocata nel turno infrasettimanale in programma martedì 9 a San Vito di Leguzzano, malgrado gli stessi non si addicano con gli impegni lavorativi e scola- stici delle atlete, specialmente se effettuati in trasferta. Infatti solo uno sparuto numero di atlete si è potuto presentare regolarmente in campo sul parquet del San Vito non attenuando però le relative ambizioni competitive. Fin dall’avvio del match le altopianesi hanno dimostrato di non voler cercare alibi imponendo un ritmo frenetico tanto da guadagnarsi la marcatura del primo parziale per 21 a 25. Nel secondo set, altrettanto combattuto, spetta alle padrone di casa sigillare a proprio favore il parziale. Già da queste fasi iniziali era intuibile che la partita non sarebbe stata una passeggiata per entrambe le formazioni ma, dopo il terzo set dominato dalle “Tigers” 15-25, nel Cesuna si pensava di poter chiudere anzitempo il confronto. Purtroppo nel momento più difficile per il San Vito, risale in cattedra la squadra di casa che, dopo essersi assicurata con marcata opposizione il quarto set 25 a 19, suggella la seconda vittoria casalinga con un imperioso 15 a 6 nel tie-break finale. Una sconfitta comunque accettata con pacatezza dalle altopianesi consce, partita dopo partita, di essere sulla strada giusta per trovare l’armonia del gruppo. È sicuramente prematuro parlare di classifica, in ogni caso, nel girone B condotto dal Volley Union Creazzo con 6 punti il Cesuna segue nella mischia delle 12 antagoniste a quota 3 punti. A.S.D. Karate-Do Sette Comuni Grande impresa a Lignano Sabbiadoro In una stagione partita già sotto buoni auspici, arriva inatteso, quantomeno nelle dimensioni, il successo conseguito dagli atleti dell’A.S.D. Karate-Do Sette Comuni nel week a cavallo fra ottobre e novembre a Lignano, dove i karateka allenati da Marino Rossi hanno conseguito una gran messe di medaglie, monopolizzando in alcuni casi l’intero podio. Tutto in questa particolare occasione è sembrato girare nel verso giusto, vista la difficoltà di queste competizioni dove le variabili per vincere una gara sono molteplici (basti pensare che solo il singolo posizionamento di un piede può costare una medaglia), e così questa entusiasmante (per i colori altopianesi) due giorni ha visto “piovere” tante medaglie, quasi all’unisono con quanto accadeva fuori dalpunto di vista meteorologico. Due competizioni di rilievo quelle andate in scena presso il Villaggio turistico GE.TUR. di Lignano Sabbiadoro: il Trofeo Interregionale di karate della Libertas di domenica 31 ottobre, e la 3^ tappa del Gran Premio Giovanile Libertas, disputata lunedì 1° novembre. Nella prima manifestazione, che ha visto la partecipazione di atleti agonisti (nati dal 1997 al 1975) di varie Regioni del nord Italia, erano sette atleti altopianesi presenti nel kumite (combattimento), tutti saliti sul podio: ben cinque gli ori con Massimiliano Apolloni (Esordenti nei meno 45 kg), Francesca Ronzani (Esordienti nei meno 42 kg), Lara Pozza (Esordienti nei meno 53 kg), Sharon Apolloni (Cadetti nei meno 47 kg) e Mirko Passuello ( Juniores nei meno 61 kg); due invece i bronzi con Davide Bedin (Seniores nei meno 65 kg) e Claudio Pozza (Seniores nei meno 84 kg). Nel Gran Premio Giovanissimi, gara riservata ai più piccoli (nati dai 1997 al 2005), ancora podi a ripetizione. Per la classe Fanciulli Helga Apolloni (cinture da verde a marrone) è giunta 1^ nella prova del palloncino, 2^ nella prova del kata (forme) e 3^ nel percorso ad ostacoli; Daniele Vellar (cinture da bianca ad arancione) si è piazzato 3° nel kata, così come Giampaolo Scaggiari nel Palloncino. Nella classe Ragazzi (nati nel 1999-2000) Angela Giacomin (cinture da bianca ad arancione) ha vinto sia la prova del palloncino che quella del combattimento dimostrativo; per le cinture da verde a marrone, Lisa Crestani non ha rivali aggiudicandosi la prova del palloncino, quella del percorso ed il combattimento; Luca Bonato arriva 2° nel combattimento, così come Susanna Rigoni nel percorso, mentre é 3^ nel combattimento, a pari merito con la sorella Nicole Rigoni. Fuori da podio ma meritevoli di essere citati anche gli altri piccoli atleti Thomas Ferraresi, Matia Vellar, Alice Pangrazio, Senia Battocchio e Matteo Frigo. Nel pomeriggio spazio per le classi Esordienti, con i nostri campioni della giornata precedente che concedevano il “bis”: Massimiliano Apolloni è ancora oro battendo in finale il compagno di squadra Andrea Frigo (argento), duello fratricida che si ripete al femminile con Lara Pozza vincente sulla compagna ed amica Francesca Ronzani (argento). Da non dimenticare, su di un altro fronte, la buona prestazione di Sara Porro che ai Campionati Italiani svoltisi domenica 17 ottobre a Follonica si è classificata all’undicesimo posto nella Classe Juniores femminile di Kumite; la stessa atleta la successiva domenica 24 ottobre, con uno spendido 3° posto a Vigasio (VR), ha sfiorato la qualificazione ai campionati Italiani FIJLKAM della classe Cadetti. Per info sui corsi di karate telefonare al numero 3476515506. Cesare Pivotto 8 l’Altopiano Sabato 13 novembre 2010 I RACCONTI DEI LETTORI Ho ritrovato un taccuino di Marco Crestani Ho ritrovato un taccuino rilegato con una tela grezza beige del formato di circa diciassette centimetri per undici, i risguardi trattenuti da un elastico, la tasca interna: un oggetto anonimo e perfetto nella sua essenzialità. Decifrare la grafia mi è costato fatica, e probabilmente mai ci sarei riuscito se i segni scritti sulla carta non si fossero, per così dire, rivelati da soli. Chi lo scrive è un emigrante che parte da Fontanelle, frazione di Conco, sull’Altopiano dei Sette Comuni, il 3 gennaio 1903 e muore a Luki, in Congo Belga, il 27 agosto dell’anno successivo, dopo aver attraversato due volte l’Oceano Atlantico: la prima, dal porto di Genova fino a quello di Buenos Aires; la seconda, dall’Argentina al Sudafrica. In seguito, puntando verso nord, arriva fin dentro il “cuore di tenebra” del continente africano dove muore di febbre gialla (biliare). Come Tönle Bintarn è un lavoratore della terra, un contrabbandiere. Vaga attraverso l’Europa austro-ungarica, adeguandosi a praticare qualsiasi lavoro, ma sempre con la speranza di tornare, la sola grande forza che lo aiuta davvero malgrado difficoltà e rinunce. Come Tönle è legato fortemente alla sua terra, all’avvicendarsi delle stagioni. Niente lo ferma perché lui vive solo per quella minima patria incastonata tra i monti. Il “diario” del “nonno” Giuseppe è sempre stato una costante nei discorsi della famiglia di mio padre, originaria dell’Altopiano di Asiago. Le storie che lo riguardavano erano innumerevoli, anche se spesso erano frammiste di ricordi e fantasie. Parlavano di «grande emigrazione», di partenze transoceaniche, di Merica e di miseria, ma anche di pionieri e girovaghi, di contadini e montanari, di lavoro stagionale. Da piccolo, durante le vacanze, ponevo ai vecchi della contrada che lo aveva visto partire tanti anni prima la medesima domanda: “Vi ricordate del mio bisnonno?”. La moltitudine di risposte, a volte reticenti, spesso imprevedibili, ricostruivano i suoi connotati e, con essi, il destino tragico di un uomo libero, non fossilizzato sui propri monti, ma aperto a nuove esperienze al di là di una frontiera per lui facile da varcare. Ascoltavo con interesse parlare di quest’uomo alto più di due metri e dalla forza erculea (“con un pugno ha ucciso un cavallo…” sentivo dire da più parti), che era andato in America, ma che era morto in Africa “a trentatrè anni, di febbre gialla” e che proprio da lì proveniva il taccuino. L’Africa. Ma perché era finito proprio lì, mi chiedevo. Cosa lo aveva spinto a lasciare tutto, famiglia, affetti per andarsene a morire da solo in mezzo alla foresta? E poi chissà dove, in quale sperduto paese. La risposta all’ultima domanda è arrivata qualche anno dopo. Era l’inizio degli anni ’80 e fu allora che vidi per la prima volta, materialmente, il taccuino. Mi rimase impressa la prima pagina in cui c’era scritto: “Promemoria sui miei viaggi e dimora in Africa e America principiando il 1° dell’anno 1903 in avanti”. Sembrava quasi il sottotitolo di un romanzo ottocentesco di Jules Verne. Un mio zio, poi, mi disse che era stato in Africa nel Congo a vedere dove era morto il nonno Giuseppe e che aveva toccato con mano la sua tomba. Un’esperienza che gli aveva cambiato l’angolo dello sguardo, mi disse, un arricchimento di prospettiva. “Ma il taccuino l’hai trovato lì?” gli chiesi. Mi rispose di no, che era stato inviato alla famiglia poco dopo la sua morte e che poi era stato sempre custodito dal figlio, suo padre e mio nonno. Dopo quel giorno non l’ho più visto, quasi fosse un documento segreto da custodire gelosamente. Per questo credo sia rimasto dimenticato, chiuso dentro a un baule per anni. Il suo ricordo, però, è rimasto lì fermo, semisepolto dagli anni, anche se ogni tanto riemergeva a sprazzi, magari in modo sommario e confuso, per poi tornarsene a riposare nella memoria. Finché il caso mi ha spinto a ritrovarlo. Ho scoperto un resoconto scritto che non si può definire un vero e proprio diario. Giuseppe usa il termine “promemoria” e lo fa nella sua accezione etimologica: per la memoria, per non dimenticare. Per dare un senso alla drammatica piega che aveva preso la sua vita e quindi costruire un personale archivio della memoria. Un piccolo grande magazzino in grado di far rivivere e condividere emozioni, difficoltà, gioie. Scritti come il suo accorciano le distanze e ci avvicinano nella fragile condizione dell’essere. Sono una testimonianza delicata, un gesto di affetto nei riguardi di una memoria che se ne va e muore anzitempo. Un’esperienza che ti fa cambiare l’angolo dello sguardo, un arricchimento di prospettiva. L’evento storico nei suoi scritti ci viene restituito attraverso il filtro della soggettività individuale. La sua è una microstoria composta di piccoli fatti spesso apparentemente senza importanza, che contribuisce tuttavia alla ricostruzione della grande storia. Giuseppe scrive per rimanere integro e non perdere “pezzi” lungo il cammino. Le sue pagine possono essere definite degli “oggetti culturali”, a proposito dei quali lo storico inglese Robert Darnton ha scritto: “essi non sono prodotti dallo storico, ma da coloro che egli studia. Essi emanano si- gnificato. Bisogna leggerli, non contarli”. Ho conosciuto in questo taccuino pagine autentiche, magari grammaticalmente scorrette e sintatticamente approssimative, ma di volta in volta drammatiche e tragiche, amare e nostalgiche, delicate e commoventi, ironiche e sarcastiche. Pagine che raccontano cose, senza svolgere astratti ragionamenti. E’ una scrittura che si trova vicino a due grammatiche: quella dell’oralità e quella normativa. Una grammatica ibrida che oscilla tra le due dimensioni. Un promemoria così scritto è un luogo della scrittura che diventa sovente spazio di autenticità, momento di sviluppo della coscienza e dell’identità personale. Giuseppe scrive prima di tutto per se stesso. La sua vita lontano da casa raccontata diventa così, per lui, confronto con il proprio io. Le scritture popolari come il promemoria di Giuseppe allargano la percezione del rapporto tra tempo della vita e tempo della storia, tra destino individuale e vicende collettive, tra pubblico e privato. Ci offrono brani di una storia che è “altra” soprattutto perché in essa non parlano gli uomini famosi e potenti di cui possediamo abbondanti notizie. É storia anonima, di miseria, di conflitti tollerati per lo più nel silenzio. Ho provato a domandarmi che cosa provava Giuseppe quando scriveva. Uno come lui, che fino a poco prima aveva fatto parte solo del mondo della cultura orale, scrivendo diventa un lucido e disincantato osservatore del proprio animo e coglie l’evidenza dei fatti. Come un giornalista che racconta un fatto, cercando di esporre il maggior numero di elementi necessari a capirlo; può essere più o meno lungo, a seconda dell’importanza della vicenda descritta, deve mettere in grado il lettore di comprendere chiaramente il tema trattato. 25 Grazie ai medici e al personale dell’ospedale di Asiago Un grazie un po’ in ritardo, ma dovuto. Nell’agosto 2009, in ferie ad Asiago, mi sono beccata un tremendo mal di pancia che mi ha costretto ad andare al Pronto Soccorso d’urgenza. Pensavo ad un attacco di diverticolite tanto era tremendo. Il Pronto Soccorso mi è subito risultato simpatico perché non mi ha messo ansia, cosa davvero strana visto che ho purtroppo frequentato tanti altri ospedali. Ringrazio per la gentilezza, la competenza e la disponibilità. Vorrei ringraziare per l’attenzione che mi è stata riservata con pazienza e serenità e tanta cordialità. Ringrazio sinceramente il Dr. Maurizio Busa, responsabile del Pronto Soccorso, che mi ha visitata, seguita e consigliata. Li ammiro tutti perché in Pronto Soccorso, specie in quel periodo di ferie, c’era una ressa tremenda. Auguro loro di essere sempre così, aperti ed attenti alle necessità di tutti che anche se poi risultano essere di piccola dimensione, spaventano sempre! Devo ringraziare anche tutto il reparto di Medicina di Asiago dove sono successivamente stata ricoverata per un supposto scompenso cardiaco. La mia degenza qui è stata brevissima, in quanto poi trasferita quasi subito a Bassano, ma l’accoglienza datami dal Dr. Apolloni, dal Dr. Vellar e dal personale tutto, quella mattina, subito all’entrata, mi ha aperto davvero il cuore. Mi sono trovata bene e li devo ringraziare ancora, tutti, OSS compresi. Devo ringraziare anche tanto e di cuore Beatrice, dell’ambulatorio di Cardiologia, per avermi incoraggiata ed il Dr Leonardo Cinetto, conosciuto in seguito, persona davvero molto gentile e competente. Grazie infine al dottorAlecci e al Laboratorio diAnalisi per la gentilezza del personale tutto e per la cordialità. Marisa Ritornello La natura si ribella Nel mio libro “Vedere lo spiraglio” – Ed. Tipografia moderna Asiago-, nel capitolo conclusivo “ O tempora o mores”, esclamazione assai nota di Cicerone per stigmatizzare i costumi dei suoi contemporanei, ho riportato anche alcune citazioni latine,tra le quali una di Quinto Orazio Flacco, poeta lirico latino ( 63 a.C.), che recita testualmente : “Naturam expellas furca, tamen usque recurret”, letteralmente sta a significare: Puoi anche cacciare la natura con la forca, tuttavia ritornerà continuamente . In un’accezione più ampia sottende un concetto di grande attualità, vale a dire che se la natura viene oltraggiata e violentata, questa si ribella e si vendica. Evidentemente il problema era già emerso nell’epoca romana e si avvertiva la necessità di evitare interventi invasivi del territorio. E’ stato detto e scritto molto dai mass media sia locali che nazionali sulle cause delle esondazioni e allagamenti che hanno devastato la città di Vicenza e l’hinterland , provocando danni che sarà impresa non facile quantificare. Senza voler attribuire delle responsabilità specifiche,un fatto è incontestabile ed è emerso in tutta evidenza: la vulnerabilità del territorio ,non solo di questa parte del Veneto, ma di molte altre aree del nostro paese, è anche dovuta alla mancata realizzazione nei decenni precedenti di quelle opere e interventi infrastrutturali per prevenire o almeno limitare questi disastri, sia pure in presenza di eccezionali precipitazioni. Lo stesso Capo dello Stato ha affermato che si è investito molto poco in termini di manutenzione ambientale, di messa in sicurezza delle aree più fragili, sottovalutando l’esigenza di una politica attenta alle problematiche inerenti una corretta e razionale gestione del territorio. Ha sottolineato altresì una intollerabile incuria nella prevenzione, che ha rappresentato la causa principale del dissesto idrogeologico di molte aree del paese. C’è da augurarsi che in un prossimo futuro questi interventi infrastrutturali e improcrastinabili costituiscano una priorità nell’agenda politica, per evitare o perlomeno attenuare gli effetti catastrofici di questi fenomeni, a cominciare dal rispetto degli equilibri naturali, degli ecosistemi, della morfologia del territorio, che non può essere lasciato in balia delle speculazioni, di una dissennata cementificazione, di insediamenti abitativi e industriali, localizzati in aree di alta fragilità. Le popolazioni colpite da questa immane calamità hanno reagito con grande senso di responsabilità, di abnegazione e di solidarietà, rimboccandosi le maniche e facendo fronte alle mille difficoltà e disagi provocati dalla furia delle acque che hanno invaso negozi, garages, imprese artigianali, ecc. I Veneti dei quali è risaputa la proverbiale laboriosità, specialmente in queste emergenze, sapranno con la forza di volontà superare questi momenti così tragici e riprendere un cammino verso la normalità. Ma per ridare speranza, per ricominciare a ricostruire una vita normale, per riattivare le attività produttive e commerciali messe in ginocchio, compreso il settore agricolo e zootecnico, è necessario l’intervento delle Istituzioni e del Governo, con stanziamenti che ci auguriamo siano adeguati all’entità e alla enormità dei danni subiti. Il resto lo faranno le popolazioni, che non si rassegnano e non si piangono addosso, anche se il dolore e la tristezza di aver perso tutto, compresi i ricordi di una vita, custoditi nelle abitazioni, lasceranno un segno indelebile. Edoardo Sartori 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 26 Hockey Inline a cura di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 13 a venerdì 26 novembre 2010 Il 13 novembre è il 317° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 48 giorni alla fine del 2010. Sabato 13 S. Diego Domenica 14 S. Giocondo Lunedì 15 S. Alberto Magno Martedì 16 S. Margherita di Scozia Mercoledì 17 S. Elisabetta d’Ungheria Giovedì 18 S. Oddone Venerdì 19 S. Fausto Sabato 20 S. Benigno Domenica 21 Presentaz. B.V. Maria Lunedì 22 S. Cecilia Martedì 23 S. Clemente I Mercoledì 24 S. Flora Giovedì 25 S. Caterina d’Alessandria Venerdì 26 S. Corrado Storie di santi: 15 novembre, san Alberto, filosofo e teologo, assiduo ricercatore dell’incontro fra la scienza e la fede. Domenicano, dottore della scolastica, insegnò nelle più celebri cattedre del suo tempo e a Parigi ebbe come suo discepolo San Tommaso d’Aquino. Vescovo di Ratisbona per due anni (1260-1262), fu promotore di pace della vita civica e sociale. Patronato: Scienziati. Etimologia: Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco. Emblema: Bastone pastorale. Martirologio Romano: Sant’Alberto, detto Magno, vescovo e dottore della Chiesa, che, entrato nell’Ordine dei Predicatori, insegnò a Parigi con la parola e con gli scritti filosofia e teologia. Maestro di san Tommaso d’Aquino, riuscì ad unire in mirabile sintesi la sapienza dei santi con il sapere umano e la scienza della natura. Ricevette suo malgrado la sede di Ratisbona, dove si adoperò assiduamente per rafforzare la pace tra i popoli, ma dopo un anno preferì la povertà dell’Ordine a ogni onore e a Colonia in Germania si addormentò piamente nel Signore. Eventi mondiali di novembre: il 25 novembre si celebra Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La battaglia contro la violenza sulle donne è ancora tutta da vincere. E’ quanto si ribadisce in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione di questo gravissimo fenomeno. Trenta anni fa, l’Assemblea generale dell’Onu approvava la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, una svolta storica nel percorso dei diritti umani, ma oggi si deve ancora riflettere su un fenomeno purtroppo ancora drammaticamente attuale. Lo sottolinea il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio per l’occasione. “Molto – scrive il capo dello Stato – resta da fare in ogni parte del mondo per sradicare una concezione della donna come oggetto di cui ci si può anche appropriare”. La violenza sulle donne negli anni ha racchiuso le motivazioni più disparate e più numerose rispetto a qualsiasi altro tipo di crimine. Il corpo e la psiche delle donne hanno subìto i colpi del maschilismo, della violenza domestica, così come della guerra, della povertà, spesso all’origine - spiega Amnesty International - della violazione dei diritti umani: donne costrette a sposarsi in età precoce, discriminate a causa di etnia, religione, stato civile o disabilità, senza autonomia economica. Per questo 25 novembre, Amnesty ha lanciato a livello mondiale tre appelli per chiedere la fine della violenza sulle donne. Accadde il: 14 novembre 1893 nacque Carlo Emilio Gadda, autore di un diario storico che parlava della guerra sull’Altopiano di Asiago. Nacque in una famiglia della borghesia lombarda; il padre era un piccolo industriale tessile, la madre insegnante di scuola elementare. Frequentò con ottimi risultati il Liceo “Parini” e, per compiacere la madre, si iscrisse alla Facoltà di Ingegneria. Fu combattente durante la prima guerra mondiale; fatto prigioniero dopo Caporetto, fu internato nel lager di Celle, nell’ Hannover tedesco. Scrisse in quegli anni il “Giornale di guerra e di prigionia”, pubblicato nel 1955. Esercitò, quindi, ritornato alla vita civile, la professione di ingegnere in Italia e all’estero, parallelamente alla meditata attività di scrittore.Tra i suoi scritti ricordiamo “La Madonna dei Filosofi”, “Il castello di Udine”, “L’Adalgisa” e due romanzi: “Quel pasticciaccio brutto di via Merulana” e “La cognizione del dolore”. Il primo, costruito secondo la trama di un giallo, è la rassegna di personaggi tipici del ceto medio e infimo della Capitale fra le due guerre. Nel secondo si rileva la oscura psicologia dell’autore afflitto dalla nevrosi che si accentuò con la raggiunta notorietà. Novembre in cucina: Gnocchetti stracchino e radicchio. Ingredienti: 1 cipolla bionda, 1 radicchio rosso, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva, 250 ml di brodo vegetale, sale fino, pepe nero, 150 g di stracchino, 800 g di gnocchetti di patate, Parmigiano Reggiano. Sbucciare la cipolla, tagliarla a metà e affettarla sottilmente. Affettare grossolanamente il radicchio, lavarlo ed asciugarlo utilizzando una centrifuga da insalata o uno strofinaccio pulito. Metterlo su un tagliere e tritarlo grossolanamente con un coltello. Mettere in una padella antiaderente 2 cucchiai di olio, la cipolla e portarla sul fuoco. Farla cuocere qualche minuto a fiamma vivace finché non sarà lucida e brillante, quindi unire un mestolo di brodo vegetale, un pizzico di sale ed una grattugiata di pepe. Cuocere per 5 minuti, coperto, a fiamma media. Trascorso il tempo indicato scoperchiare, alzare la fiamma ed unire il radicchio. Cuocere per 2-3 minuti a fiamma media, fintanto che il radicchio non sarà appassito. Spegnere e lasciare coperto. Tagliare lo stracchino a pezzetti. Lessare gli gnocchi in abbondante acqua salata e, quando vengono a galla, ritirarli con una ramina forata in una pirofila ben unta d’olio. Unire un filo d’olio e mescolare, con delicatezza per non rompere gli gnocchi. Unire il sugo di radicchio e cipolla, lo stracchino a pezzetti e mescolare. Coprire con una grattugiata di Parmigiano Reggiano ed infornare sotto il grill a 200° C per 5-10 minuti. Lo stracchino si deve fondere e la superficie ben gratinare. ARIETE Sulla scia delle novità in corso, vi potete adeguare con successo ad un equilibrio più avanzato, sia nell’amore che nella finanza e forse anche a un nuovo assetto familiare più adatto alle attuali esigenze, approfittando delle occasioni che certo Giove e Urano nel vostro segno vi elargiranno ringraziamenti. TORO Se sapete come farvi valere e possedete solidi argomenti, siete in grado di avere ragione di fronte a chi vuol darvi torto, specialmente se si tratta di turbamenti d’amore o di rischi connessi a investimenti finanziari. Non tiratevi indietro di fronte ad una prova che potrebbe costare cara ma che vale la pena di tentare, se volete misurare le vostre capacità. GEMELLI Non tiratevi indietro di fronte a una proposta eccitante e avrete una gradita sorpresa, gentile dono di Plutone nel vostro segno. Potrebbero aprirsi nuovi inaspettati orizzonti, sia nell’amore, che è in prima linea, sia nelle amicizie e nella vita sportiva. Non sono da trascurare gli studi, che potrebbero costituire un investimento a lungo termine. CANCRO La vostra capacità organizzativa ha la meglio sulle critiche che qualche invidioso potrebbe muovervi senza alcun fondamento. Prendete una iniziativa coraggiosa e riuscirete a farvi apprezzare anche da chi non vi conosce, ottenendo l’approvazione di qualcuno che conta. Nell’amore non mancano le occasioni per dimostrare i vostri sentimenti. LEONE Non conviene lasciarsi trascinare dagli eccessi marziali ai quali siete tuttora soggetti, grazie alla presenza nel vostro segno di Marte e Venere che possono valorizzare il vostro famoso sex appeal. Sfruttatelo soltanto se ne vale davvero la pena. Non lasciatevi affascinare dall’apparenza, ma controllate se c’è anche un’adeguata speranza. VERGINE Nessuno sa meglio di voi come organizzare un periodo di riposo, arricchito da passatempi fantasiosi. A parte la buona tavola, da evitare se avete messo su qualche chilo di troppo, vi sono tante opzioni, dall’amore allo sport, passando per le amicizie pericolose che tanto vi piacciono e tra le quali potete scegliere quella più facilmente accessibile. BILANCIA Sapete bene di aver a che fare con la congiunzione di Giove e Urano che, dall’opposizione al vostro segno vi rende insolitamente esigenti e aumenta il vostro bisogno di riconoscimenti: è il momento di mettere all’incasso un vostro credito, specie nella vita di relazione, se avete la coscienza di aver operato con saggezza e senza farvi eccessive illusioni. SCORPIONE Nettuno fa sentire la sua presenza all’opposizione del vostro segno: un saggio ammonimento riguarda la gestione finanziaria, mentre nell’amore non è esclusa un po’ di tensione. Per allentarla usate molta comprensione per chi non possiede la vostra elegante capacità di adeguarsi alle novità meno prevedibili. Un gesto di solidarietà spiana la strada a un riconoscimento dovuto. SAGITTARIOLe vostre scelte affettive possono cambiare: se sapete guardarvi attorno, qualcuno che merita uno sguardo più attento del solito non manca. Non sprecate una offerta del destino, che potrebbe non ripresentarsi tanto presto: soprattutto Giove e Urano in aspetto positivo non vanno sottovalutati, specie nei rapporti d’amore, che possono subire un ritocco positivo. CAPRICORNO Una iniziativa sostenuta da Mercurio e Saturno richiede che si scelga con cura ciò che davvero vale: affrontate con coraggio un argomento che finora avete evitato, e coglierete nel segno. Un’eccezione alle vostre abituali regole di vita serve ad ampliare l’orizzonte, non solo affettivo. Ovvio che l’amore ha un posto privilegiato in un momento delicato. ACQUARIO Quello che non vi piace non deve essere accettato per pura disattenzione: fate lo sforzo di sostenere le vostre scelte, anche se non sono in armonia con i gusti di chi vi sta vicino, del cui apprezzamento potete, una volta tanto, fare a meno. Marte e Venere opposti al vostro Sole, suggeriscono di prendere un’iniziativa coraggiosa, che andrà a buon fine se ci credete. PESCI Vi attende un’intera settimana di libertà e di evasione dalle abitudini, se sentite il bisogno di cambiare aria. Non soltanto dal punto di vista climatico, ma soprattutto psicologico. Infatti Saturno e Mercurio, opposti al vostro segno, vi dicono che per una visione più ampia e realistica del problema che vi sta a cuore, è necessario cambiare atmosfera: seguite il consiglio degli astri. Ragazza con esperienza come pizzaiola, cameriera sala e bar, mansioni in cucina e commessa, cerca lavoro per la stagione invernale, possibilmente con possibilità di alloggio. Gli interessati possono telefonare al 339 4166071 oppure, in ore pasti, al 334 7700473 Domenica 14 novembre CANOVE: OIL, Via Roma Domenica 21 novembre CONCO: OMV, Via Cappellari MEZZASELVA: IP, Via XXI Maggio Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Dalle ore 8.45 di sabato 13 alle ore 8.45 di sabato 20 novembre GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. Stefano Dalla Valle, Via Prestinari 34 Dalle ore 8.45 di sabato 20 alle ore 8.45 di sabato 27 novembre ASIAGO: Farmacia Rossi del dr. Adelchi Zuccato, Viale Matteotti Proverbi del mese: A ‘la Salute se veste le bele pute.(21/11), -A San Clemente l’inverno mete el dente.(23/11), -A San Martin se calza el grande e anca el picenin.(11/11), -A San Saturnin la neve sol camin.(28/11), -A Santa Caterina se tira zo la scaldina.(25(11), -A Santa Catarina el fredo se rafina. (25/11), Fin a Nadale magnemo verze e rave, -San Colonban el riva co la neve in man. (21/11), -San Prodocimo e San Daniele marcanti de neve. (7/11), -Se ‘l dì de San Martin el sole se insaca, vendi el pan e tote la vaca; Se ‘l va zo seren, vendi la vaca e tiente el fen.(11/11), -Sant’Omobon, neve o tenpo bon. (13/11). Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. 8 l’Altopiano Sabato 13 novembre 2010 I nuovi diplomati “Vigili del fuoco” dell’Ulss 3 Un gruppo di dipendenti sanitari dell’Azienda Sanitaria ULSS 3 di Bassano – Asiago (nella foto) ha partecipato al corso di formazione obbligatoria per “Addetti antincendio in attività a rischio elevato”. Hanno sostenuto l’esame presso la sede dei VV FF di Vicenza il 28 ottobre scorso, con encomio da parte del Comandante dei Vigili del Fuoco di Vicenza Dott. Ing. Paolo Maurizi per la preparazione esemplare dimostrata. Oltre al Comandante, in commissione d’esame c’era il P.I. Romeo Frizzo, che appare con loro nella foto (il primo a destra). Tutti riceveranno infatti il Diploma di conseguimento della prova sostenuta. I Dipendenti erano stati preparati in aula dal Dott. Ing. Enrico Porrovecchio negli ulti- mi giorni di settembre. Del percorso formativo ringraziamo l’UL.S.S. 3 di Bassano e Asiago e soprattutto l’ufficio “Servizio di Prevenzione e Protezione” per l’organizzazione; in particolar modo sentiamo il dovere di ringraziare il corpo dei Vigili del Fuoco di Asiago per la disponibilità all’addestramento. Lorena Rigoni e colleghi tutti 27 I neolaureati dell’Altopiano Il 27 ottobre scorso all’Università di Trento Gabriele Minchio ha conseguito la Laurea in letterature e lingue straniere con il punteggio di 107. <A Gianni e Margherita che insieme hanno segnato le mie “ore”> dice la dedica della tesi che Gabriele ha scritto sul romanzo Le ore (The Hours) di Michael Cunningham. A lui vanno le più vive congratulazioni dalla mamma, dalle sorelle Marzia ed Emanuela, da tutti i familiari e gli amici. Alessandro Porto, di Cesuna, si è laureato mercoledì 27 ottobre all’Università degli Studi di Trento, Facoltà di Ingegneria, Corso di Laurea in Ingegneria Civile – Strutture. Ha presentato una tesi dal titolo:” Metodo di valutazione della vulnerabilità sismica del sistema di gallerie della PAT (Provincia autonoma di Trento)”. Si congratulano con Alessandro: la mamma Lorella, il papàAntonio, le sorelle Giulia eAnna, gli zii, i cugini, parenti e amici tutti. La festa della classe…2010 ! Bentornato Virgilio e complimenti! Mamme e papà, conosciutisi al corso “Per la preparazione al parto”, con i loro splendidi bambini nati tra marzo e maggio 2010, si sono ritrovati per una pizza. Alla festa (giovedì 4 Novembre), nonostante scorressero fiumi di latte, non ci sono stati problemi di ordine pubblico ed il locale (sorvegliato dai genitori) e’ stato sgomberato intorno alle ore 21:30 con i/le giovanotti/e scortate/i sino a casa! Le nostre più sentite congratulazioni per la meritatissima cittadinanza onoraria! Grazie per il lavoro che hai fatto e che continui a fare per approfondire la conoscenza del nostro territorio e della grande famiglia Panozzo. Un ringraziamento speciale anche alla tua Floriana per l’appoggio che sicuramente ti ha dato... si dice che dietro a un grande uomo c’è anche una grande donna! Bentornati a Treschè Conca! Severino, Costanza e Ilaria Panozzo Una medaglietta per i bersaglieri? Invio le foto di questa medaglietta nella speranza che qualche esperto d’uno dei 4 musei storici presenti in Altopiano mi sappia dare qualche delucidazione. L’ho trovata questa estate a Treschè Conca, mentre passeggiavo con la famiglia nei dintorni d’uno scavo per la costruzione di un edificio. Dalle poche nozioni che ho, so che per queste zone, durante la Grande Guerra, son passate numerose truppe di Bersaglieri ciclisti. Potrebbe essere appartenuta a qualcuno dei valorosi fanti piumati. P. De Marchi (Vicenza) Buon compleanno Vittoria! Da Armin e Kartika 8 Sabato 13 novembre 2010 l’Altopiano 28