Un parco MONDIALE

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Un parco MONDIALE
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Un parco mondiale
Di Benigna Mallebrein
La storia dell’Europa Park di Rust, uno dei maggiori parchi
di divertimenti a tema del mondo, comincia oltre 220 anni
fa, quando Paul, il capostipite della famiglia Mack, iniziò
a costruire carri e carrozze per luna park. Il traguardo,
dopo tanti sogni e sacrifici, è stato raggiunto nel 1975
con l’inaugurazione dei primi impianti di questa kermesse
del divertimento situata nei pressi di Friburgo. Ma oltre
a trascorrere piacevoli giornate di svago, i visitatori del
parco possono conoscere anche quelli che sono gli usi
e le principali tradizioni di ben 12 Paesi europei, Italia
compresa, che sono rappresentati nelle aree tematiche
del complesso. In occasione dei Mondiali di Calcio 2006
sono state inoltre inaugurate nuovissime attrazioni, mentre nella suggestiva Mercedes-Benz-Hall si può vivere in
prima fila l’atmosfera della Formula Uno.
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I
l primo giorno che aprì, oltre trent’anni
fa, fu visitato da ben 4 mila persone, a
dispetto degli scettici che non credevano che
l’idea della famiglia Mack di aprire un parco
di divertimenti nel cuore della Foresta Nera
potesse avere successo. Ma quel successo
con­tinua ancora oggi e lo testimoniano i 4 mi­­
lioni di persone che annualmente visitano
l’Europa Park di Rust, il più grande parco di
divertimenti a tema della Germania e proba­
bilmente di tutta Europa.
“Goal!”, si sente urlare passeggiando nel com­
prensorio di questo spettacolare amusement
park. In un ampio spiazzo alcuni ra­gazzi, a
bordo di macchinine a scontro a forma di
scarpa da ginnastica, giocano a calcio ‘scon­
trandosi’ con un grande pallone, simile a
quello dei Mondiali di Calcio 2006. È uno
spettacolo divertente: si urtano, gridano, ri­­
dono e infine, dopo pochi minuti, esplode un
altro strillo: “Goal!”. L’Europa Park ha infatti
aperto la stagione estiva, l’8 aprile scorso,
dedicando nuove attrazioni proprio ai Mondiali. Un ulteriore omaggio alla gran­­­­de mani­
festazione sportiva planetaria è costituito
“Al centro di tutto il nostro lavoro mettiamo sempre il cliente, la sua
sicurezza e il suo divertimento” Roland e Jürgen Mack
anche da un immenso pallone alto 43 metri
– il più grande del mondo – che domina tutto
il parco, realizzato in collaborazione con la
EnBW, l’azienda fornitrice di energia del
Baden-Württemberg. Questa sfera di 38.792
m³, che ospita le montagne russe ‘Eurosat’,
era fino all’anno scorso di color argento, ma è
stata ora ricoperta con 1533 m² di poliestere
del peso di sei tonnellate, che le ha conferito
l’aspetto del pallone ufficiale dei Mondiali
2006. In teoria, la gigantesca sfera potrebbe
contenere al suo interno 8,5 milioni di nor­
mali palloni; in realtà ospita invece una delle
attrazioni più suggestive dell’Europa Park. Il
visitatore viene infatti fatto salire su una
specie di navicella spaziale che, immersa
nell’oscurità più assoluta, comincia a salire
lentamente, percorrendo dei binari. All’im­
provviso inizia un conto alla rovescia, dopo­
diché il visitatore viene letteralmente catapultato in basso a grande velocità, come se
fosse su una rampa di lancio, e immesso in
un universo fatto di pianeti, stelle e meteoriti,
il tutto accompagnato da un sapiente gioco di
luci, laser e suoni, in virtù dei quali si ha
l’impressione di essere diventati protagonisti
di un viaggio spaziale.
Crescita inarrestabile
L’Europa Park ha aperto per la prima volta i
battenti nel 1975; si trova a nord di Friburgo,
nel Baden-Württemberg. Fu costruito nell’im­
menso giardino che circondava il Castello
Balthasar, del quale ha preservato intatta la
Il parco dispone di quattro alberghi e due camping. Nella foto a sinistra: gli hotel a quattro stelle Castillo Alcazar ed El Andaluz situati nella zona del parco
dedicata alla Spagna. A destra: una veduta del parco e dell’Europaexpress, il trenino di collegamento tra i vari settori che corre su una sopraelevata che
attraversa tutti i 70 ettari del complesso.
vegetazione, mentre il castello ospita attual­
mente un lussuoso ristorante. A quel tempo,
un parco di divertimenti era una novità,
soprattutto per la sconosciuta cittadina di
Rust: ecco perché la sua realizzazione fu per
gli ideatori, la famiglia Mack, una vera sfida.
Pochi avrebbero scommesso su un futuro
duraturo e luminoso per una struttura simile.
La famiglia Mack, invece, era fermamente
convinta della bontà di questo progetto.
Paul, il capostipite, aveva cominciato nel 1780
a costruire carri e carrozze per scenografie,
prima come artigiano e poi come imprendi­
tore. Cento anni più tardi l’azienda Mack pro­
duceva carrozzoni per il circo e in seguito per
le fiere. Nel 1920 iniziò a realizzare le prime
giostre e l’anno seguente le prime rudimen­
tali montagne russe, con struttura in legno.
Dal 1952 la produzione della famiglia Mack
venne esportata anche negli Stati Uniti e cin­
que anni più tardi fu sviluppato il primo pro­
totipo per la realizzazione di un ‘moderno’
percorso di montagne russe, chiamato ‘Wild
Mouse’. L’anno se­­guente Franz Mack e i fra­
telli Hermann e Willi presero le redini del­
l’azienda, specializzandosi nella produzione
di attrazioni per parchi di divertimenti. Il
grande successo delle loro invenzioni (sono
anche fornitori del parco italiano di Gar­daland) spinse, nel 1975, Franz e il figlio Ro­land
a dar vita all’Europa Park, basato esclusiva­
mente su attrazioni da loro ideate.
Abbiamo visitato il parco, per la prima volta,
trent’anni fa, subito dopo l’apertura. Allora
impiegammo un intero giorno per provare le
attrazioni proposte. Un paio d’anni dopo,
sull’autostrada era già stata realizzata un’ap­
posita uscita per l’Europa Park di Rust e da
allora non passa estate che alla radio non si
senta parlare di code chilometriche alle u­­­­scite
che portano al parco. L’Europa Park è diven­
tato un fenomeno nazionale, una meta obbli­
gata per ogni famiglia con bambini. Ma non
solo, perché non è raro che grandi aziende
vi organizzino i loro convegni (vi sono enor­­mi business room in grado di ospitare fino a
1500 persone), per poi lasciare i manager
liberi di divertirsi sperimentando le varie
attrazioni. La Stiftung Warentest, la fonda­
zione indipendente tedesca per il controllo dei
prodotti a difesa dei consumatori, ha assegnato
Molte grandi aziende organizzano i loro convegni all’Europa Park, il quale dispone di business room
perfettamente attrezzate in grado di ospitare fino a 1500 persone.
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In alto a sinistra: l’Arena del ‘FootballScooter’, attrazione inaugurata lo scorso aprile all’Europa Park e dedicata ai Mondiali 2006.
Sopra: un ulteriore omaggio al calcio è costituito da un immenso pallone, che ha l’aspetto di quello ufficiale dei Mondiali, che domina
tutto il complesso con i suoi 43 metri di altezza.
A sinistra: l’Europa Park offre quattro ore e
mezzo di live entertainment al giorno; accanto:
l’attrazione sull’acqua ‘Atlantica SuperSplash’.
Nella pagina a fianco: Franz Mack, ideatore del
parco, con i figli Jürgen (a sinistra) e Roland.
all’Europa Park la valutazione di ‘eccellente’
ed è stato l’unico parco tedesco ad aver con­
seguito questo risultato tra i 15 esaminati.
Mentre la rivista Forbes l’ha inserito tra i 10
migliori parchi di divertimenti del mondo,
la società Mack ha ricevuto nel trascorrere
degli anni molti premi e riconoscimenti,
anche per l’impegno dimostrato sul fronte
ecologico del rispetto ambientale. Nel 2005, a
84 anni, Franz Mack, presidente onorario
della società, è stato insignito della IAAPA
(International Asso­ciation of Amusement
Parks and Attractions) con l’ammissione
nella ‘Hall of fame’, della quale fanno parte
personalità leggendarie come Walt Disney. Il
canale televisivo SWR3, il più amato dai tede­
schi del Baden, trasmette in continuazione in
diretta le manifestazioni e i grandi eventi
organizzati nel parco, come le elezioni di
Miss Germania, le Giornate della Scienza, gli
incontri con i vincitori dei Giochi Olimpici o i
concerti dal vivo di famosi artisti.
Il segreto di questa crescita inarrestabile
dell’Europa Park ci è stato spiegato dagli
ingegneri Roland e Jürgen Mack, che sono
am­­­­ministratori e azionisti dell’impresa di
fa­­mi­­­glia: “Quando abbiamo cominciato, il
nostro obiettivo era di raggiungere il milione
di visitatori all’anno. Oggi siamo a quota
quattro mi­­lioni circa e siamo arrivati a que­
sto traguardo grazie ad anni di impegno,
fatica e tanto lavoro, durante i quali abbia­­mo continuato ad aumentare le attrazioni e
a migliorare instancabilmente quelle già
esistenti. Il nostro punto di forza, in confronto alle altre organizzazioni simili alla
nostra, è dato dal fatto che siamo anche
costruttori di giostre. La Mack Rides ha una
tradizione lunga 225 anni ed è oggi leader
nello sviluppo e nella costruzione di attra­
zioni per parchi di divertimenti”. Jürgen
Mack ha aggiunto: “Essere produttori di gio­
stre ma anche operatori è una situazione
ideale per poter gestire tutto, dallo sviluppo del macchinario, ai test e alla messa in
opera. Questo ci permette qualità e affidabi­
lità senza compromessi, investimenti sicuri e
un design sempre innovativo. Al centro di
tutto il nostro lavoro mettiamo però sempre il
cliente, la sua sicurezza e il suo diverti­
mento”.
Riproduzioni perfette
Nel mese di aprile di quest’anno abbiamo
deciso di rivisitare il parco. Arrivandovi, ci è
venuto il dubbio di aver sbagliato strada,
poiché davanti a noi si ergeva imponente
nientemeno che il Colosseo. Questa riprodu­
zione perfetta di uno dei più grandi edifici di
epoca romana è infatti il particolarissimo
aspetto del nuovo albergo che fa parte del
comprensorio dell’Europa Park. Realizzato
in perfetto stile romano, con tanto di terme,
ogni particolare al suo interno richiama non
solo l’epoca a cui è ispirato, ma soprattutto il
gusto e la tradizione dell’Italia: dalle fontane
alle osterie, dalle trattorie tipiche sino alla
piazzetta circondata da palazzi con l’intonaco
rovinato dal trascorrere del tempo e con la
biancheria stesa ad asciugare alle finestre.
In sottofondo la voce roca di Adriano
Celentano viene diffusa da altoparlanti nasco­
sti in orci di terracotta. Persino l’annuncio
dei piani negli ascensori è in lingua italiana.
Di fronte all’Hotel Colosseo vi è la fermata
dell’Europaexpress, il trenino di collega­
mento tra i vari settori del parco che corre su
una sopraelevata che attraversa tutti i 70
ettari del complesso, suddiviso in 14 zone
tematiche in cui sono inserite le varie attra­
zioni. Al Children’s World e all’Adventure
Land si affiancano 12 siti dedicati ognuno ad
altrettanti Paesi europei (oltre all’Italia e
alla Germania, sono rappresentati l’Austria,
l’Inghilterra, la Francia, la Grecia, l’Olanda, il
Portogallo, la Russia, la Scandinavia, la
Spagna e la Svizzera), in un insieme di tradi­
zioni, architetture tipiche di ogni nazione,
storia, usi e costumi, dove si possono anche
ammirare veri artigiani all’opera. Il rigore e
la precisione delle riproduzioni, nonché la
bellezza dell’insieme, lasciano letteralmente
a bocca aperta, tanto che si tende quasi a
dimenticare di essere a Friburgo, mentre fio­
risce l’illusione di trovarsi in un paesino
dell’en­­­­troterra ligure o in una locanda anda­
lusa. Nell’arco di poche ore si può ‘viaggiare’
attraverso tutta l’Europa con un approccio
mirato alle varie culture e alla storia dei
diversi Paesi. Proprio per questo le scolare­
sche spes­­so vengono condotte a visitare il
parco accompagnate dai loro insegnanti di
storia e geografia.
L’Europa Park in breve
Prima apertura: 12 luglio 1975
Area: 70 ettari
Proprietà: famiglia Mack, Firma Mack KG, Rust
Visitatori nel 2005: 3,9 milioni
Numero totale dei visitatori fin dall’apertura:
circa 70 milioni
Visitatori che vengono per la prima volta: 24%
Visitatori che ritornano: 76%
Nazione di provenienza dei visitatori: Germania 49%
Francia 20%
Svizzera 20%
Altre 11%
Età media dei visitatori: 28,2 anni
Soggiorno medio: 8,5 ore
Aperto fino al 5 novembre con orario continuato. Riapre poi nel periodo invernale dal 2
dicembre al 7 gennaio (chiuso il 24 e 25 dicembre) con orario 9:00-18:00.
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Ciascuna area tematica è stata realizzata su
disegni originali della Mack, mentre ogni
particolare, dall’arredamento al cibo e alle
bevan­­de servite nei vari ristoranti, si ispira
alle tradizioni e a quelli che sono gli elementi
distintivi caratteristici del luogo che rappre­
sentano. La taverna greca si trova vicino al
Tempio di Atena e al Cavallo di Troia, mentre accanto alla torre delle favole di Hans
Christian Andersen, che rappresenta la Scandinavia, c’è il ‘Vindjammer’, un dondolo a
forma di nave vichinga che il ‘vento’ agita in
continuazione e a bordo del quale solo chi non
soffre il mal di mare è in grado di resistere.
In questo quadro non poteva mancare la
Deutsche Allee, il viale tedesco con l’Alexan­
derplatz, con gli edifici gotici in laterizio, le
case a traliccio della Franconia, gli edifici ba­­
rocchi della Sassonia, i palazzi neoclassici di
Wei­­­mar e le costruzioni della Germania meri­
dionale, nonché un tratto del Muro di Berlino.
Nella zona dedicata alla Germania si può
vivere intensamente la deutsche Gemütli­
chkeit, il ‘sentirsi tedeschi’.
Nell’area riservata alla Russia, si può speri­
mentare il mondo dei cosmonauti salendo a
bor­­­do di una fedele riproduzione della sta­
zione spaziale MIR. Per i più coraggiosi vi è
però anche la possibilità di venire ‘proiettati
nel­­­­l’un­­­iverso’ a bordo delle montagne russe
‘Euro-MIR’, con i vagoni che non solo corrono
su e giù a 80 km/h, ma ruotano anche sul loro
asse a una velocità altrettanto sconvolgente:
per i passeggeri, i quattro minuti e 47 secondi
della durata della corsa si trasformano in una
sconcertante eternità.
Dopo un giro sull’‘Euro-MIR’, è più che meri­
tata una pausa al villaggio svizzero del
Vallese, dove sono presentate scene della
tipica vita contadina, magari per gustare un’in­
­­vitante raclette. Nella zona svizzera i punti di
attrazione sono costituiti dal Swiss Bob Run e
dal Matterhorn-Blitz, sui quali si raggiungono
velocità da brividi.
Un giorno da re
All’interno dell’Europa Park si trovano anche
le più grandi (e più alte) montagne russe d’Eu­
ropa: si tratta del ‘Silver Star’, la realizzazione
di un’idea di Franz Mack. I vagoni del trenino,
dopo una salita carica di tensione, vengono
proiettati in una discesa alla velocità di 130
Gli altri grandi parchi di divertimenti in Europa
Disneyland Paris –
Marne-la-Vallée-Chessy (Francia)
5 aree a tema: Frontierland, Fantasyland,
Adventureland, Discoveryland, Main Street-USA.
Tel. servizio informazioni per l’Italia: 02 75419755
www.disneylandparis.com
Aperto fino al 30 settembre.
Alton Towers Park – Alton, Staffordshire
(Gran Bretagna)
Nuova attrazione per il 2006: ‘Charlie and the
Chocolate Factory: The Ride’.
Tel. servizio clienti: +44 8705 204060
www.alton-towers.co.uk
Aperto tutto l’anno.
Gardaland – Castelnuovo del Garda (VR)
38 attrazioni (le più famose: Jungle Rapids,
Magic Mountains, Blue Tornado).
Tel. servizio clienti: 045 6449777
www.gardaland.it
Aperto fino al 30 settembre e tutti i weekend
d’ottobre.
PortAventura – Salou (Spagna)
5 aree a tema (Cina, Messico, Mediterraneo,
Polinesia e Far West) per un totale di oltre
30 attrazioni. Offre anche spettacoli di live
entertainment.
Tel. servizio informazioni: +34 977 779090
www.portaventura.es
Aperto tutti i giorni fino al 31 ottobre e poi solo
i fine settimana. Apertura continuata dal 26
dicembre al 7 gennaio (chiuso il 1º gennaio).
Tivoli Gardens – Copenaghen (Danimarca)
Aperto nel 1843, è il più antico parco di divertimenti del mondo arrivato fino ai giorni nostri.
L’attrazione più famosa sono le montagne russe
‘Rutchebanen’, costruite nel 1915 e ancora oggi
funzionanti.
Tel. servizio informazioni: +45 33 151001
www.tivoli.dk
Aperto fino al 24 settembre.
Liseberg – Göteborg (Svezia)
36 attrazioni, tra cui le montagne russe ‘Balder’
con struttura in legno, premiate due volte, nel
2003 e 2005, come le ‘Best Wooden Tracked
Roller Coaster in the World’.
Tel. servizio informazioni: +46 31 400100
www.liseberg.com
Aperto fino al 3 settembre e poi tutti i fine settimana fino all’8 ottobre.
Il paese dei balocchi
Un piccolo paese di nemmeno tremila abitanti, situato lungo il corso del Po,
in provincia di Rovigo. Non ha nulla di particolare, all’apparenza, eccetto
l’atmosfera un po’ struggente tipica di molti centri del Polesine, dalla spiccata vocazione rurale. Eppure, da queste parti si costruiscono i sogni.
Conosciuto come ‘Centro della giostra’, Bergantino si è infatti affermato
ormai da quasi un secolo come leader mondiale nella produzione di macchine per luna park e materiale vario per spettacoli viaggianti: dalle giostre di vertigine, espressione della più alta tecnologia, ai caravan, dai moderni impianti di illuminazione e diffusione acustica a speciali carri per il
trasporto delle attrezzature. A Bergantino e nei comuni limitrofi - Melara e
Castelnovo Bariano - ha sede una florida industria del divertimento, già
elevata a distretto dalla Regione Veneto, che attualmente esporta all’estero oltre il 90% della sua produzione. Tutto è nato come un ingegnoso escamotage per aggirare la crisi del primo dopoguerra ed evitare la penosa alternativa dell’emigrazione. I bergantinesi, da contadini quali erano per la
maggior parte, s’improvvisarono giostrai, esercenti dello spettacolo viaggiante, ma dettero vita anche alla creazione di laboratori artigiani per la costruzione di piccole attrazioni destinate inizialmente al solo mercato locale.
A testimoniare la dimensione culturale di questo commercio, dalle origini rituali della giostra alla sua evoluzione all’interno dello spettacolo popolare, è
nato nel 1999 il Museo Nazionale della Giostra e dello Spettacolo Popolare,
centro di documentazione e di ricerca unico al mondo nel suo genere, voluto
dall’amministrazione comunale e dalla Provincia di Rovigo. Dai giullari del
Medioevo al teatro dei burattini e delle marionette, dai saltimbanchi e dai
giocolieri alla nascita del circo in Gran Bretagna, dalla commedia dell’arte
alle maschere di Goldoni, dalle ‘lanterne magiche’ alle origini del cinema,
dalle altalene fino alle giostre più ardite dei moderni amusement park, a
Bergantino è raccontata la storia del divertimento. Materiali illustrativi come stampe, foto e modelli di antichi giochi e giostre, oltre a un gran numero di reperti originali correlati di testi, compongono le singole sezioni. Tra
gli esemplari più preziosi, alcuni vecchi canovacci di artisti ambulanti, un
organo musicale utilizzato nell’Ottocento per ‘la colonna sonora’ degli
spettacoli, un antico tiro a segno e diversi cavalli di legno decorati da giostra. Oggetto d’indagine sono in ogni caso solo i giochi e gli spettacoli portati nelle piazze da gruppi professionali mobili provenienti da culture stanziali, da non confondere con i nomadi zingari che hanno non soltanto
un’origine diversa e una cultura propria, ma costituiscono addirittura
un’etnia a se stante.
Il museo occupa due piani di Palazzo Strozzi, nella centralissima piazza
Matteotti, e, come ha affermato con semplicità ed efficacia il sindaco
Laura Negri nel giorno dell’inaugurazione, “rappresenta la memoria
stessa di Bergantino”. La sua importanza, inoltre, risiede nel prestigio
delle collaborazioni che sin dall’inizio sono state stabilite con istituzioni
culturali di livello nazionale, tra cui l’Accademia dei Concordi di Rovigo,
il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma e il Centro di
Documentazione Storica del Comune di Ferrara.
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km/h da un’altezza di ben 73 metri, arri­
vando a sviluppare una forza centrifuga di 4
G. Ma non è tutto, perché nel momento in cui
si ritiene, con sollievo, di essere ormai arri­
vati a fine corsa, si entra invece nel cosid­
detto ‘ferro di cavallo’: il treno comincia a
salire come un razzo, poi curva, si inclina di
lato e si getta a rotta di collo in una nuova
curva con un’inclinazione di 120º. Dopo aver
percorso 1620 metri, i vagoni infine arrivano
al capolinea, che è collegato alla MercedesBenz-Hall, in cui si può ammirare la mostra
‘Fascination Motorsports’ e vivere in prima
persona l’atmosfera della Formula Uno.
Tutte le attrazioni sono immerse in aree verdi
dove alberi anche esotici, fiori, piante, laghi,
ruscelli e cascate fanno da sfondo e dove è
possibile rilassarsi, magari salendo su un
battello che risale un ‘fiume’ oppure pren­
dendo il sole al ristorante affacciato sul ‘Lago
Austria’, gustando un delizioso strudel.
Ma all’Europa Park non ci sono solo le attra­
zioni tipiche dei parchi di divertimenti, per­
ché nel complesso sono stati costruiti una
ventina di teatri e palcoscenici all’aperto che
offrono in totale quattro ore e mezzo di live
entertainment al giorno. Così si possono
vedere combattere nell’arena i gladiatori, con
tanto di cavalli al galoppo, un vero e proprio
stunt show degno di Hollywood. La zona
svizzera brilla per l’affascinante show sul
ghiaccio ‘Joy and Happiness’, contenitore di
dinamicità, loops e acrobazie. Al GlobeTheater si ride con una comedy all’inglese,
mentre in Italia, al Teatro dell’Arte, va in
scena lo spettacolo ‘Prince of Illusions’, con
protagonista Marcel, uno smarty sunnyboy
vincitore nel 2003 del World Championships
of Magic, che offre uno show di allucinazioni
sensoriali e slegamenti mozzafiato, il tutto
accompagnato da balli ac­­cat­­­tivanti con fan­
ciulle che vengono legate, ‘tagliate’ e ‘ricom­
poste’ in una finzione di alto realismo. Di
pomeriggio poi sfila l’Europa Park Parade,
alla quale partecipano più di 100 figuranti e,
naturalmente, l’Euromaus, il topolino mascotte dell’Europa Park.
Oggi, una sola giornata non è più sufficiente
per vedere tutto, forse nemmeno due, perché
Rust non è solo l’Europa Park, ma è anche un
eccellente punto di partenza per scoprire la
Foresta Nera.
Intanto si è fatta sera; recandoci in uno dei
quattro alberghi a tema del parco (che è
dotato anche di due camping), vediamo sfi­
lare una popolazione la cui età è la più varia:
mamme e papà con uno, due o anche tre pas­
seggini, bambini, giovani coppie, anziani ...
tutti con le facce sorridenti, soddisfatti e
sereni per la giornata appena trascorsa.
Alcuni bambini hanno in testa corone di carta
con la scritta ‘Ein Tag als König’, ‘Un giorno
da re’. È questo lo slogan coniato dalla fami­
glia Mack per i visitatori del parco.
www.europa-park.de
Uno scorcio dell’area tematica dedicata alla Scandinavia e, a destra, una splendida vista del parco dalle montagne russe ‘Silver Star’,
che sono le più alte d’Europa, raggiungendo un’altezza di 73 metri.