IL MARKETING TELEVISIVO DEL 3° MILLENNIO E
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IL MARKETING TELEVISIVO DEL 3° MILLENNIO E
PUBBLICAZIONE PERIODICA RISERVATA AGLI ASSOCIATI UPA GIUGNO 2010 IL MARKETING TELEVISIVO DEL 3° MILLENNIO NUMERO 19 critico e autocosciente; ■ i cambiamenti tecnologici; ■ la conseguente crescita della concorrenza a livello geografico, intrasettoriale e intersettoriale, nell’arena competitiva globale delle comunicazioni e dell'intrattenimento digitale. La platea televisiva di oggi è composta da persone desiderose di svolgere un ruolo attivo nell’ erogazione del servizio televisivo. I contenuti devono inseguire i loro spettatori sulle più svariate piattaforme (dal web, al mobile, dal satellite al terrestre) e diventa imprescindibile lo sviluppo del marketing di prodotto quale leva per attirare l'audience e per calamitare gli investimenti pubblicitari.Guido Barilla, presidente di Barilla, ha affermato che la televisione del futuro si troverà di fronte ad una duplice sfida: da un lato interagire con i nuovi utenti attivi multiscreen e dall’altra confezionare un’offerta televisiva di qualità che soddisfi anche i telespettatori più passivi. Giulio Malgara, presidente di Auditel, ha ricordato come il mercato televisivo non avrebbe potuto decollare nel passato se le analisi qualitative non fossero state accompagnate dai valori quantitativi di Auditel, supportati da una solida base statistica. Oggi Auditel sta affrontando in maniera proattiva le nuove sfide, in primis le cosiddette “nano share” e la convergenza fra le piattaforme internet e tv. Luca Bernabei di Lux Vide, Carlo Bixio di Publispei e Giorgio Gori di Magnolia, in rappresentanza dei produttori televisivi indipendenti, hanno sottolineato come, finita l'era della scarsità di frequenze, sia cresciuta fortemente la capacità competitiva di chi detiene la proprietà dei contenuti. Tuttavia questo trend è bilanciato in Italia dalla presenza di 3 soli grandi broadcaster. Hanno affermato anche l’importanza economica del product placement televisivo e l’auspicio che possano intensificarsi i rapporti fra produttori e inserzionisti pubblicitari. Infine Franco Matteucci, direttore marketing di Rai, ha ricordato che nel contesto attuale il brand della rete (ma anche del programma o del conduttore) orienta le scelte di un pubblico sempre più in difficoltà nel destreggiarsi tra telecomandi e piattaforme, facendo da garante della qualità e del posizionamento editoriale. dell’e-commerce è diminuito rispetto all’anno precedente per la prima volta dal 1999, attestandosi con un -2% a CONVEGNO, MILANO 18 MAGGIO 2010 5,6 miliardi di €, sebbene il numero di ordini sia aumentato dell’11% fino a Si è tenuta a Palazzo Mezzanotte, sede toccare i 21 milioni. Si sono comportati positivamente i principali comparti di di Borsa Italiana, l’edizione 2010 di Eprodotto, compresa la distribuzione non Commerce Forum. Roberto Liscia, alimentare, mentre il settore leader presidente di Netcomm, Edmondo nell’e-commerce in Italia, il turismo, e Lucchi di Gfk Eurisko e Alessandro Perego della School of Management del le vendite consumer-to-consumer Politecnico di Milano, hanno presentato hanno subito una contrazione. Costantemente poco sviluppata la la situazione dell’e-commerce in Italia nel 2009 e nei primi 3 mesi del 2010, presenza della distribuzione alimentare. Il primo trimestre 2010 si è concluso con confronti internazionali. con un incremento sull’omologo Nel 2009 in Italia il valore periodo 2009 del 16% e si prevede una chiusura d’anno a 6,5 miliardi di €, in aumento del 15%, con tutti i settori in positivo e l’export che supererà per la prima volta il miliardo di €. In Italia l’ecommerce di prodotto vale circa il 40% del totale contro il 60% dei servizi, mentre negli altri principali mercati mondiali le proporzioni sono rovesciate.Anche se la crescita dell’ecommerce italiano è in linea con gli altri Paesi il nostro mercato è fortemente sottodimensionato e vale solo il 3% dell’intero e-commerce europeo. La causa è da ricercarsi nel basso numero di e-shopper, che CONVEGNO, MILANO 20 MAGGIO 2010 È stato presentato all’università Bocconi di Milano il volume “Marketing Televisivo. Strumenti e modelli di business per competere nel nuovo mercato digitale”, scritto da Carlo Nardello, Amministratore Delegato di Rai Trade, e Carlo Alberto Pratesi, professore dell’Università Roma 3. Nel corso della tavola rotonda moderata da Marco Mele, giornalista del Sole24Ore, gli autori hanno sottolineato le due ragioni principali che li hanno spinti alla stesura del manuale. La prima è che a livello accademico il mercato televisivo è stato storicamente poco analizzato rispetto ai mercati di prodotto, perché richiede un approccio pluridisciplinare sociologico, massmediologico, ingegneristico, economico, creativo che fatica a trovare spazio nell’organizzazione universitaria. La seconda è che da quest’anno si è compiuta la rivoluzione televisiva digitale, resa possibile da tre fattori principali: ■ la continua evoluzione del consumatore, sempre più sofisticato, E-COMMERCE FORUM 2010 PAGINA 1 PUBBLICAZIONE PERIODICA RISERVATA AGLI ASSOCIATI UPA segue articolo pagina 1 E-COMMERCE FORUM 2010 raggiungono il 12% in Italia contro una media europea del 42%. Fra i motivi di questo divario vi sono limiti “strutturali” (età, istruzione, uso di internet), disagio per l’immaterialità del processo di acquisto on-line, scarsa fiducia verso tutti i soggetti coinvolti nella transazione e uso ridotto delle nuove applicazioni sociali. Ambiti di miglioramento per gli operatori dell’offerta sono la gestione delle controversie, dei ritardi di spedizione del prodotto, delle informazioni e della privacy, dell’esperienza dell’atto di acquisto on-line, dell’empowerment del consumatore. Ciò nonostante, l’e-commerce si sta dimostrando una leva strategica di business anche in tempi di crisi economica, in grado di fidelizzare gli utenti in termini di frequenza e allargamento della gamma prodotti e di sopperire alle mancanze fisiche sul territorio e alle carenze della distribuzione. Dalla ricerca “E-commerce Consumer Behaviour Report 2010” di ContactLab è emerso inoltre che l’utenza dell’ecommerce lo utilizza meno di un tempo per il minor prezzo rispetto ai canali tradizionali e che i mezzi di informazione online hanno eguagliato quelli offline nell’uso per attività di infocommerce, superandoli nei target più giovani. Per maggiori informazioni: www.ecommerceforum.it Derrick de Kerckhove INCONTRO, MILANO 21 MAGGIO 2010 Alla Mediateca Santa Teresa di Milano, nell’ambito del ciclo di incontri “Meet The Media Guru”, il massmediologo Derrick De Kerckhove, allievo ed erede di Marshall McLuhan ha esposto la propria lettura della società contemporanea, sottolineando il ruolo dei mezzi di comunicazione nella trasformazione sociale in atto, con particolare attenzione a internet e ai social network. Riportiamo di seguito i principali “rovesciamenti” della società attuale rispetto ai paradigmi del passato e i più rilevanti concetti esposti. Passaggio da Frontalità a Immersione: la frontalità, tipica del broadcast e del messaggio si rovescia nell’immersione nella marea di dati che abbiamo a disposizione. Un esempio è il film Avatar, che rappresenta un modo di immergere il pubblico in una situazione, in una realtà virtuale che è il punto di arrivo di una tendenza della nostra sensibilità, sempre più orientata verso il ritorno alla tridimensionalità come una necessità. Passaggio da Linearità a Ipertestualità: l’ipertestualità è la velocità con la quale possiamo mettere insieme cose apparentemente diverse, ad esempio attraverso internet e i motori di ricerca. Il telefono ci rende nodo di una ipertestualità generale. Passaggio da Esplosione a Implosione: conclusa la fase di esplosione, iniziata con l’alfabeto e affermata con i totalitarismi e la bomba atomica, siamo ora tutti vittime di un processo di implosione, tipico del mondo elettronico, che sopprime tempi e distanze, mettendo in contatto le culture, per mezzo della televisione e di internet. Passaggio da Mass media a Lunga coda: la prima era dei mass media è finita. Per essere mass media è necessario parlare a tutti nello stesso momento. Il giornale non è un mass medium perché chi lo legge segue il proprio ritmo e il proprio immaginario interiore, totalmente controllato da sé e non proveniente dall’esterno come nel caso della televisione, che mette nella testa immagini, non prodotte dall’individuo. La lunga coda sono i piccoli gruppi di persone a disposizione del mercato, così come del sistema elettorale, da coinvolgere e mobilitare GIUGNO 2010 NUMERO 19 con discorsi personalizzati. Importanza dei social network: comprendere “politicamente” il funzionamento dei social network è fondamentale, per il ruolo che essi ricoprono nel cambiamento della struttura politica, dell’organizzazione sociale e degli scambi commerciali. L’individuo, attraverso il social network, vive con la proiezione della propria identità, rappresentandosi più fuori di sé che dentro di sé. La parola network è un termine rubato dalla rete alla televisione, due mezzi da sempre contraddistinti da una forte competizione: la televisione infatti odia l’interattività mentre ora i broadcast danno la precedenza ai social network, che consentono di interagire con gli altri individui. Ipertinenza: è la tendenza dei motori di ricerca a dare risposte sempre più pertinenti sul testo e sul contesto; ci sono sempre più connessioni dirette dalla mente alla macchina, dalla mente allo schermo, dalla mente al sistema. Dal punto di vista al “punto di essere” (anticipazione del libro che l’autore sta scrivendo): il punto di vista del Rinascimento è ora rovesciato dalla realtà virtuale, che modifica il rapporto tra il corpo e lo spazio, rendendoci parte e non più spettatori dello spettacolo della vita. Ecco che il punto di vista diventa “punto di essere”, come ritorno della centralità del corpo nell’interfaccia tra la nostra vita e il mondo e concetto chiave per comprendere la nostra relazione con l’informazione globale. Auto-organizzazione dell’umanità: la possibilità di decidere la storia, con l’esternalizzazione di tutte le nostre capacità, cambierà il mondo, porterà a una responsabilità condivisa e ambientale. Con la rete, quindi, ognuno di noi diventa responsabile. Per maggiori informazioni e per ascoltare l’intervento di De Kerckhove: www.meetthemediaguru.org PAGINA 2