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I comportamenti degli individui nelle folle e crowd management Dott. Luca Pietrantoni Docente di Psicologia dell’emergenza e degli eventi critici Dott. Luigi Lucchetti Direttore del Centro di Neurologia e Psicologia Medica Università di Bologna Dipartimento della Pubblica Sicurezza Argomenti dell’incontro 1. Teorie della spiegazione dei comportamenti umani nelle folle 2. Situazioni disfunzionali nella folla Panico ed evacuazione Violenza di gruppo 3. Le relazioni intergruppo tra FF.PP. e folla 4. Percezioni, competenze e situazioni stressanti negli operatori di polizia in servizio di O.P. (1895) Psicologia della folle di Gustave Le Bon del 1895 Folla guidata da pulsioni irrazionali è capace di atti che i singoli componenti non avrebbero compiuto mai se presi uno ad uno Anonimità, contagio e suggestione La personalità conscia svanisce e subentra la “mente di gruppo”, l’“inconscio collettivo” Labilità emotiva: le persone nella folla acquisiscono una impulsività esagerata Il pensiero di LeBon “Impulsività, irritabilità, incapacità di ragionare, l’assenza di giudizio e di spirito critico, l’esagerazione dei sentimenti : queste caratteristiche della folla sono osservabili anche nelle forme inferiori di evoluzioni come … i selvaggi (pp 55-56)” Le folle sono ingenue e passionali, non sono necessariamente distruttive ma possono anche diventare eroiche quando interviene un capo a guidarle e dominarle. Ha influenzato gli studi scientifici sui gruppi e il pensiero di Göbbels, Mussolini, Hitler e De Gaulle La deindividuazione (Zimbardo, 1969) sensazione psicologica caratterizzata da una riduzione del senso di individualità e di responsabilità personale provata da colui che si sente anonimo in una situazione di folla e che avverte una ridotta capacità di considerare se stesso come un individuo. PRESENZA E NUMEROSITA’ DEL GRUPPO La teoria della deindividuazione (Zimbardo 1969) ANONIMATO FISICO ATTIVAZIONE SOCIALE DIFFUSIONE DI RESPONSABILITA’ DIMINUZIONE AUTOCONSAPEVOLEZZA DEINDIVIDUAZIONE STRATEGIE DI CONTRASTO AUMENTATA RISPOSTA A STIMOLI SITUAZIONALI PERDITA DELLE NORMALI INIBIZIONI La teoria della “norma emergente” FOLLA Fattori che inducono salienza dell’identità di gruppo Rapida transizione dall’identità personale all’identità sociale Nuove norme approvate dagli interessati e condivise in quel contesto La folla come processo dinamico LA MOBILITAZIONE - Ingresso - IL RADUNO -la partita- LA DISPERSIONE -deflusso- 1. Mobilitazione Persone provenienti da sedi differenti raggiungono una destinazione comune M. organizzata (fonte di informazioni comune, giustificazione per l’evento) M. improvvisa (sviluppo informale, passaparola, possibile effetto dei media) 2. Raduno Azioni sia individuali che collettive Azioni collettive generalmente semplici e di breve durata Æ ritorno alle attività singole, es. parlare con quello di fianco nei microgruppi iniziali 3. Dispersione Spostamento da un luogo comune ad altri luoghi alternativi Può svolgersi come: termine previsto in situazioni di emergenza su basa forzata In situazioni di emergenza è la fase più delicata perché può associarsi a panico di massa 21 marzo 2003, allo Stadio Olimpico di Roma, si sparse la voce durante un derby che un bambino fosse morto durante un tafferuglio, investito da una macchina delle forze di polizia. I giocatori decisero di sospendere la gara, e gli ultras se la presero col servizio d’ordine. Bilancio: 153 poliziotti feriti Lo studio dei disastri di folla (crowd disasters) Lima (Perù), 1964 Durante la partita Perù – Argentina, valida per la qualificazione alle Olimpiadi, l’arbitro annulla un gol dei padroni di casa a due minuti dal termine L’evento innesca una serie di reazioni di violenza e panico sugli spalti, in cui perdono la vita 318 tifosi Bruxelles, 1985 39 morti, 32 italiani sia per il crollo che calpestati durante la fuga Panico collettivo Comportamento collettivo in cui le capacità di giudizio e ragionamento sono deteriorate che può risultare in azioni autodistruttive Azioni illogiche e irrazionali Preoccupazione aggressiva per la propria sopravvivenza e annullamento di ogni comportamento altruistico Contagio emotivo e diffusione “ad onda” Comportamento gregario Comportamento violento dei tifosi negli eventi sportivi C = f (P X A) Percezione delle cause dei disordini “c'è gente che partecipa solo per fare violenza” assunzione di alcol o sostanze Antisocialità (“odiano le forze dell'ordine e le leggi”) Popolarità nel proprio gruppo (“esaltazione di farsi vedere da altri”) Fattori storici (discordie tra tifoserie) Fattori socio-politici (Estremismo politico, corrente politica opposta,background socio-economico) Fattori precipitanti legati all’evento sportivo (decisione arbitrale, sconfitta) Disorganizzazione (insufficienza di controllo, scorretta collocazione delle tifoserie, scarse misure di sicurezza) Relazioni tra gruppi TIFOSO SQUADRA A TIFOSO SQUADRA B Relazioni tra le tifoserie “Regola del beduino” Il nemico di un mio amico è un mio nemico Il nemico di un mio nemico è un mio amico L’amico di un mio amico è un mio amico L’amico di un mio nemico è mio nemico Noi tifosi A contro voi tifosi B Noi tifosi contro voi FF.PP. TIFOSI A TIFOSI TIFOSI B FORZE DI POLIZIA Folle, disordini e interazioni intergruppo Modello Elaborato dell’Identità Sociale (stott & Reicher ,1998) Esim (Elaborated Social Identity Model of Crowd Behavior) L’azione collettiva in una folla è influenzata dall’identità sociale Queste variabili possono cambiare nel tempo in funzione di processi intergruppi e dare luogo a escalation di conflitti In che modo durante i disordini, una norma pacifica → norma violenta? Alcuni comportamenti violenti da una minoranza si diffondono alla folla intera (escalation del conflitto) Crowd management Pianificazione e controllo sistematico del movimento e dell’assembramento di una folla Crowd control Misure di limitazione e restrizione intraprese quando la folla inizia a compiere azioni impreviste e turbolente PROATTIVO REATTIVO Safety Security Crowd management 1) Preparazione ed intelligence 2) Comunicazione e negoziazione 3) Differenziazione degli interventi Crowd control 1) Prevenzione 2) Dissuasione 3) Repressione Checklist di domande nella pianificazione di un operazione di “crowd control” 1. Chi sono? Qual è la loro identità? 2. Quali sono i loro obiettivi? 3. Qual è la composizione della folla, ci sono fazioni conosciute? 4. Cosa sono capaci di fare? 5. Quali sono i loro comportamenti tradizionali? 6. Quando e dove si riuniscono ? Dove vanno? 7. Quali sono i loro possibile target di violenza? 8. Quale è lo scenario peggiore? 9. Ci sono piani di altri ritrovi? Reazioni dell’operatore di fronte alla folla 1. Una folla si avvicina con intenzioni sconosciute 2. Una folla si avvicina, sembra pacifica 3. Una folla si avvicina, sembra oppositiva 4. Lancio di sassi o bottiglie da sconosciuto 5. Una folla con persone potenzialmente armate Competenze psicologiche nell’operatore di polizia 1. Consapevolezza della situazione (“Situation awareness”) 2. Gestione del compito 3. Autoregolazione rabbia e paura “mostrarsi calmi” “mantenere la compattezza” “risultare alla vista dei manifestanti reattivi e professionali” Fonti di stress 1. Provocazioni ( insulti e sputi ) 2. Carico di lavoro e stanchezza fisica 3. Falsi allarmi che attivano un stato di allerta e tensione (es., voci quali “stanno arrivando nella strada accanto”) 4. Condizioni ambientali negative (es., rumore, affollamento, traffico) Competenze comportamentali richieste 1. 2. 3. 4. focalizzare l’attenzione sul compito capacità gestione della paura e della rabbia resistere alle provocazioni e agli insulti ridurre il rischio di “omogeneità dell’outgroup” guardando all’interno della folla ESPERIENZA FORMAZIONE E FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO ADDESTRAMENTO Grazie per l’attenzione [email protected] [email protected]