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ANNO XXXIV / NUMERO 63 / 1 EURO* A COPIA / GIOVEDÌ 15 MARZO 2007 www.ilgiornale.it IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + «ENCICLOPEDIA PRATICA CASA & FAMIGLIA - In regalo DIZIONARIO DELLA SALUTE» N. 2 (+ l 9,90) + «STORIA D’ITALIA DEL XX SECOLO» N. 6 (+ l 9,90) + «CARTELLETTA + SCHEDE» N. 2 (+ l 5,90) + «EASY CLICK» N. 7 (+ l 7,90) +«BIBLIOTECASTORICA-ILRINASCIMENTO»N.29(+ l 5,90) + DVD «STORIA D’ITALIA DEL XX SECOLO» N. 6 (+ l 8,90) + TOP SALUTE POCKET (+ l 1,00)-IN VENDITA OBBLIGATORIA PER LOMBARDIA, VENETO, FRIULI, BOLOGNA E ROMA CITTÀ: IL GIORNALE + TEMPI t 1,00 - LATINA: + LATINA OGGI t 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - MOLISE: + NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO: + IL SANNIO t 1,00 - NAPOLI: + ROMA t 1,00 - SALERNO: + CRONACHE DEL MEZZOGIORNO t 1,00 - BARI E TARANTO: + CORRIERE DEL GIORNO t 1,00 - REGGIO CALABRIA: + LA GAZZETTA DEL SUD t 1,00 - IN VENDITA OBBLIGATORIA PROMOZIONALE PER BENEVENTO: + IL SANNIO t 0,90 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA __ __ IL GIORNALISTA RAPITO IN AFGHANISTAN Video di Mastrogiacomo: «Sto bene, liberatemi» E sull’intervento militare dell’Italia l’Unione vuole chiarimenti dal premier FAUSTO BILOSLAVO ED EMANUELA FONTANA A PAGINA 13 OGGI IN EDICOLA ENCICLOPEDIA PRATICA CASA & FAMIGLIA Secondo volume - PRONTO SOCCORSO IN REGALO - IL DIZIONARIO DELLA SALUTE vol. 1 In edicola a soli euro 9,90 più il prezzo del Giornale Il Palazzo insorge, però la legge sulle intercettazioni resta un miraggio. Berlusconi: «Inaccettabile la gogna mediatica». Palazzo Chigi: non ci sono dimissioni in vista La privacy è sacra, ma solo quella dei politici La notizia del ricatto a Sircana spacciata come un agguato del «Giornale». Per gli altri intercettati nessuna protesta LEZIONI DI GIORNALISMO ALLA ROVESCIA I MAESTRINI DALLA PENNA STORTA La notizia del ricatto a Silvio Sircana viene trasformata in un agguato del «Giornale» alla politica. Proteste bipartisan si sono levate dal Palazzo, che finora aveva taciuto quando le intercettazioni avevano toccato altri protagonisti. E la legge sul segreto istruttorio intanto giace in Parlamento. A. ACQUARONE, F. DE FEO, G.NUZZI E M. SCAFI ALLE PAGINE 2-3-4-5 CAPEZZONE (RADICALI) «La pubblicazione ha solo evitato manovre sottobanco» Maurizio Belpietro SERVIZIO A PAGINA 2 I eri è stata una straordinaria giornata di lezioni di giornalismo alla rovescia. Colleghi e politici si sono esibiti in dissertazioni per spiegare quand’è che una notizia non si deve pubblicare. Il fatto da tacere era quello riguardante il tentativo di ricatto ai danni di Silvio Sircana, portavoce del governo Prodi. Riassumo la puntata precedente: nei mesi scorsi un fotografo seguì Sircana, scattò foto di lui con una signora e poi dell’auto del parlamentare dell’Ulivo ferma di fronte a un transessuale. I clic non parevano destinati alla pubblicazione, ma a gettare «le basi di un grande futuro» per Fabrizio Corona e la sua banda di paparazzi. Un ricatto, insomma. Questa quantomeno è la convinzione dei magistrati. Invece di allarmarsi per questa simpatica attività, giornalisti e deputati se la prendono col Giornale. Il più esilarante è il sostituto portavoce dell’Ulivo, Gad Lerner, secondo il quale sarei un ipocrita e il mio atteggiamento vomitevole. Premesso che a rivoltare il mio già fragile stomaco sono gli insegnamenti di un ex direttore che si distinse, quand’era al Tg1, per aver mandato in onda immagini pedofile, qui gli ipocriti sono il maestrino dalla penna rossa e i colleghi che s’indignano. Non ultimo Enrico Mentana, che ieri sera mi ha processato (e condannato) in tv senza invitarmi a dire la mia: bell’esempio di giornalismo. Detto questo, le intercettazioni telefoniche del fotografo che aveva immortalato Sircana non le avevamo solo noi del Giornale: erano anche nelle mani di molti altri cronisti. Lo stesso portavoce del governo, mentre stava al telefono col nostro Vittorio Macioce, ha ricevuto la chiamata di un giornalista che lo informava del dossier contro di lui. Ricapitoliamo dunque: nelle redazioni si sapeva di Sircana, il sottoscala della politica sape- va o avrebbe saputo presto, gli unici che non dovevano sapere erano i lettori. Il tentativo di ricatto andava tenuto nascosto agli italiani, per lasciare che gli «amici» di Sircana – uomo pubblico, uomo dentro le stanze del potere – si divertissero a darsi di gomito? O peggio? E poi, cari professori di giornalismo alla rovescia, perché le vicende che sfiorano un politico – ancorché vittima – devono essere taciute e quelle di altre vittime – starlette, calciatori, imprenditori o fanciulle di belle speranze – date in pasto all’opinione pubblica? Se si appartiene alla corporazione dei politici, possibilmente di sinistra, si ha diritto alla privacy mentre se si è una persona comune si ha diritto solo allo sputtanamento? Dico da anni che sono contrario all’uso indiscriminato delle intercettazioni. Che la barbarie vera è la trascrizione nei fascicoli processuali di chiacchiere che non hanno alcuna attinenza col procedimento giudiziario. Auspico da tempo una legge che impedisca questo uso da parte dei magistrati. Questa legge il centrosinistra l’ha fatta abortire e ora si lagna. Piangano pure, ma se la prendano con loro stessi, coi loro compagni giustizialisti, coi loro pennini sempre intinti nel rosso. E lascino in pace noi, che abbiamo da lavorare. P.S. Un’ultima domanda ai giornalisti alla rovescia, quelli sempre pronti a citare l’indipendenza anglosassone, e che ieri mi hanno chiesto perché abbiamo pubblicato il nome di Sircana. Domandatevi semmai se in Gran Bretagna o in America la storia di un tentativo di ricatto ai danni di un politico sarebbe stata nascosta. Interrogatevi se i vostri colleghi stranieri che prendete a esempio avrebbero chiesto a me perché ho pubblicato il nome di Sircana o a lui perché stava lì. Quando avrete trovato la risposta giusta, forse avrete fatto un passo avanti. DALEMIANI CONTRO La «Velina Rossa» all’attacco del portavoce: «Ora deve lasciare» LUCA TELESE A PAGINA 2 I VERBALI Per rifarsi un’immagine campagna stampa di Corona con i giornalisti amici GIAN MARCO CHIOCCI A PAGINA 5 Il governo: colpiremo le pensioni Il ministero del Lavoro anticipa il taglio dei coefficienti di calcolo. I sindacati: pronti allo sciopero CENTROSINISTRA LA FRASE CHE NON C’È Cultura politica nella palude Contro natura i titoli sul Papa Renzo Foa Andrea Tornielli C’ è qualcosa di nuovo nella politica italiana? Non sembra proprio. Dopo meno di un anno di governo dell' Unione, tutto appare bloccato e lo stesso dibattito pubblico si è concentrato sugli argomenti di sempre. Ce lo ha (...) «N o a leggi contro natura», «Vietato votare leggi contro natura», «Il Papa ai politici cattolici: non votate leggi contro natura»... Erano questi i titoli che per tutta la giornata di martedì hanno campeggiato (...) SEGUE IN PENULTIMA PAGINA ANTONIO SIGNORINI A PAGINA 6 APPUNTO MILANO La Posta Elettronica Certificata call center 840 500666 www.legalmail.it M. DE MOLINER E C. GATTI A PAGINA 19 di FILIPPO FACCI I mestieri più vecchi del mondo C Blitz della polizia a teatro per salvare l’astice SEGUE IN PENULTIMA PAGINA All’apertura del confronto tra governo e sindacati sulla previdenza arriva subito la notizia che il governo intende abbassare le pensioni. Il capo della segreteria tecnica del ministero del Lavoro ha anticipato l’intenzione di aggiornare, al ribasso naturalmente, i coefficienti di trasformazione sulla base dei quali si calcolano gli assegni futuri. Un progetto che Cgil, Cisl e Uil hanno immediatamente respinto: «Parole inopportune e sbagliate alla vigilia dell’avvio di un negoziato. Siamo pronti a scioperare». onfesso un dubbio primordiale. Se non erro, in nessun popolo dell’antichità pre-romana il fatto che una donna si concedesse liberamente era ritenuto fuori dalla costumatezza. La prostituzione, presso alcuni popoli, aveva addirittura una consacrazione religiosa, e nella Roma augustea la relazione con una prostituta era considerata come qualsiasi altra. Nel mondo cattolico le cose sono cambiate, ma sino a un certo punto: la fede invita a preservare l'anima assai più della carne, giacché quest’ultima diverrà solo cenere, mentre l'anima, secondo il libero arbitrio di ciascuno, condurrà al- la salvezza o alla dannazione. Sicché non mi è chiaro, giocandosi la partita attorno all'anima, perché dalle nostre parti vendere il proprio corpo sia ritenuto più grave che vendere la propria opinione. I greci avversavano i sofisti proprio per questo: «Quando una persona vende la sua bellezza a chi vuol pagarla, la chiamano bagascia; nella stessa guisa, quegli che vende la sapienza per denari, si chiama sofista». Dunque piano coi giudizi, egregi colleghi: tante delle ragazzette citate in questi giorni, diversamente da tanti giornalisti, perlomeno si sono vendute col sorriso sulle labbra. I DUE DIPENDENTI AGIP Liberati i tecnici italiani sequestrati in Nigeria SERVIZIO A PAGINA 12