CORRIERE DI MAREMMA - A cuore aperto con Fausto Mariotti
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CORRIERE DI MAREMMA - A cuore aperto con Fausto Mariotti
CORRIERE DI MAREMMA 2010-01-10 PANORAMA POLITICO A cuore aperto con Fausto Mariotti, direttore generale della Asl 9 e “capo” della sanità maremmana “Misericordia struttura di alta qualità” “Il territorio è vasto e quindi servono soluzioni adeguate alla necessità ” Giancarlo Capecchi GROSSETO - Ma qual e lo stato di salute della sanità grossetana? Quali le preoccupazioni del direttore generale Fausto Mariotti da qualche mese alla guida della Asl 9? Quale situazione ha trovato? E i “buchi” nel bilancio? E le attese per le visite specialistiche o gli esami diagnostici? E i nuovi primari? E i punti nascita? Di tutto questo e di altro si è parlato con il manager Fausto Mariotti in questa intervista d'inizio anno. “Ho trovato un ambiente stimolante e complesso - attacca Mariotti dove c'è ancora da lavorare, ma questo è normale quando si parla di aziende sanitarie. Ho trovato anche un territorio grande e complicato, difficile dal punto di vista delle dimensioni e che, di riflesso, propone problemi specifici. I 220mila abitanti dell'intera provincia non sono paragonabili allo stesso numero di cittadini di Prato che si trovano in una provincia molto più piccola come estensione. Questo significa che la Asl di Grosseto necessità di un'organizzazione specifica, studiata per questo territorio con risposte idonee per i suoi cittadini e soluzioni che sappiano dare risposte all'intera provincia". Impossibile quindi ipotizzare la chiusura dei presidi ospedalieri periferici, non le pare? "Certo, la dimensione di questo territorio è tale che non si può pensare di lasciare grandi aree scoperte senza i necessari presidi ospedalieri. Dunque la discussione sulla chiusura dei presidi è una discussione sterile, non è mai stata oggetto di interesse da parte di chi gestisce la politica amministrativa della Asl 9. La cosa che invece è argomento di studio è che i presidi ci sono e devono funzionare nel migliore dei modi. E' questo il punto. Dobbiamo farli funzionare rendendoli autonomi rispetto al contesto e alla rete degli ospedali provinciali, creando però allo stesse tempo una forte integrazione tra le strutture. I presidi ospedalieri devono garantire risposte eccellenti in percorsi integrati, anche a livello di area vasta. Garantire l'autonomia significa anche una dignità tale che consenta al presidio di essere governato al suo interno'( - Non mancano comunque i problemi, dottor Mariotti. Inutile negarlo... 'A Grosseto ogni presidio ha delle specificità e delle ragioni di esistere. Naturalmente, non c'è dubbio, ci sono dei problemi. A Pitigliano, per esempio, gli amministratori sono preoccupati perché non sempre riescono a mantenere la presenza di medici per coprire tutti i profili professionali. Questo è un tenitorio dove ci sono delle evidenti difficoltà e per questo dobbiamo trovare delle risposte specifiche. Stiamo lavorando anche con le organizzazioni sindacali della sanità, per proporre contratti che siano particolari e tali da incentivare il consolidamento delle presenze dei medici in quel territorio E i punti nascita soppressi? "La chiusura dei punti nascita sotto i 500 nati all'anno è un obbligo sotto il profilo della qualità professionale. Tutte le società scientifiche dicono che sotto i 500 parti all'anno non si riesce a mantenere la qualità professionale dei medici e delle ostetriche per poter lavorare in totale sicurezza. Le chiusure sono state effettuate, dunque, su tutto il territorio regionale, non solo in Maremma. Dobbiamo ora però garantire, per la sicurezza della mamma e del nascituro, soprattutto in un territo rio così esteso come quello grossetano, dei percorsi specifici, qualificati, che partano dalle zone periferiche e arrivino a quelle centrali. Questo per garantire alla futura madre tutta l'assistenza durante necessaria fino al parto". Per l'elisoccorso Pegaso e le nuove piazzole? 'Abbiamo proposto alla conferenza dei sindaci di iniziare un percorso che, da una parte, renda più efficiente la retta ospedaliera e, dall'altra, cerchi di trasferire risorse anche umane dall'ospedale al territorio, per consolidare i vari servizi dell'azienda sanitaria. Solo se ci sono servizi solidi e qualificati, si riesce a dare un'alternativa all'ospedale per quanto riguarda l'urgenza - emergenza, come 118 Pegaso e piazzole. Stiamo portando a termine piazzole fondamentali come quelle di Pitigliano, Follonica, Massa Marittima, ma stiamo valutando anche la concreta ipotesi di realizzarne altre per garantire un servizio totale e facilmente accessibile ai cittadini, anche per coloro che risiedono nelle zone meno abitate'E per l'ospedale del capoluogo, il Misericordia, quali novità? "Quando sono arrivato ho trovato un ospedale migliore di quanto ne avessi sentito parlare, sotto tutti i punti di vista. Naturalmente stiamo migliorando e qualificando la struttura: basti pensare al nuovo blocco chiamato Alta Intensità di Cura', che garantirà un servizio e ima risposta ancora più efficienti. Sotto il profilo professionale e dei servizi, il Misericordia può essere considerato di grande qualità. Certo, stiamo lavorando per garantire risposte dove ancora non ci sono, come per esempio il posto lasciato dal dottor Giulianotti, che non è stato ancora sostituito in modo definitivo, anche se c'è l'ottimo dottor Coratti. Lo stesso vale per altri reparti, ostetricia e ginecologia, medicina, il dottor Cipriani andrà in pensione, dove sono già stati indetti i concorsi. Anche per il reparto di ortopedia (che recentemente, non lo nascondiamo, ha ricevuto 'visite' anche da parte della Magistratura per vicende che sono note ma che auspichiamo vengano chiarite rapidamente) sono in via di definizione tutte le varie problematiche? L'Area vasta ha portato più vantaggi o più complicazioni al nostro presidio e ai nostri medici? "Io sono stato nominato come coordinatore dell Area vasta e subito ci siamo concentrati su due compiti: da una parte, il supporto tecnico amministrativo che ha consentito risparmi negli acquisti e servizi più qualificati; dall'altra, la pianificazione dell'offerta per evitare doppioni e conflitti, in una progettazione locale estesa ad un programma generale. Ogni azienda dell'Area vasta deve avere una sua dignità, autonomia, puntare all'eccellenza, in una rete di insieme. Credo, per rispondere compiutamente, che abbia portato e che porti più vantaggi. In tutti i sensi' Ha sempre parlato di necessità di risparmiare, ma non a scapito, si spera, dei servizi ai cittadini... “Tutti i risparmi che abbiamo attuato ci consentono di offrire servizi migliori. Abbiamo messo sotto controllo la spesa sanitaria ottenendo ottimi risultati: limitando gli sprechi e razionalizzando il lavoro. Posso dire che, perla prima volta, il bilancio 2009 della Asl 9 (che sarà pubblicato in aprile), dovrebbe essere in pareggio. Tutto questo senza danneggiare l'offerta al cittadino. Non mi sembra un risultato da sottovalutare”. Per i tempi di attesa cosa può dire? . “In tutta la Toscana l'urgenza differita trova risposta entro 72 ore. Maggiori difficoltà si riscontrano invece per il resto della diagnostica: come la Tac e la risonanza magnetica. Problematiche per le quali stiamo cercando delle soluzioni con la Regione. In provincia di Grosseto abbiamo aperto nuovi impianti Tac e risonanza magnetica: tutti i presidi ospedalieri sono stati dotati di Tac. Stiamo cercando di fare lo stesso per svolgere gli esami di risonanza magnetica: l'obiettivo è di mettere a regime un sistema di diagnostica a distanza, il cosiddetto 'sistema di spazio' (fare l'esame da un presidio e farlo visionare contemporaneamente in presa diretta da un dottore di un altro ospedale). Questa sarebbe la soluzione ideale per diffondere in tutti i presidi la risonanza magnetica, garantendo risposte immediate e tempi brevissimi' Quali gli obiettivi per il 2010? “Vogliamo consolidare le reti dei presidi ospedalieri e qualificare ancora di più il Misericordia. Nei prossimi giorni inaugureremo i nuovi locali del Pronto Soccorso, punto di eccellenza dell'Area vasta. Procederemo poi alla trasformazione per l'intensità di cura. E infine vogliamo sviluppare una forte rete di servizi consolidati e qualificati su questo territorio anche per limitare l'emorragia o i 'pellegrinaggi' verso altre aziende sanitarie".