Il Resto del Carlino Come difendersi dal caldo nei luoghi di lavoro

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Il Resto del Carlino Come difendersi dal caldo nei luoghi di lavoro
1 luglio 2016
Il Resto del Carlino
Come difendersi dal caldo nei luoghi di lavoro
SICUREZZA sul lavoro, soprattutto in estate, fa rima con prevenzione da colpi di calore.
Negli ultimi tre anni sono state quattro le vittime di caldo (tre nel 2015) nei cantieri della
provincia ferrarese e, per questo motivo, l’Ausl ha deciso di creare un opuscolo
informativo. Depliant esplicativo e ricco di immagini pensato per le aziende che operano
nel campo dell’agricoltura, dell’edilizia e della manutenzione del verde ma anche e
soprattutto per i lavoratori stessi. «La prevenzione – ha precisato il direttore sanitario
Mauro Marabini – è qualcosa di fondamentale in tutti i campi della medicina e in questo in
particolare. La questione legata al calore è spesso sottostimata ed è per questo che
intendiamo informare anche gli stessi lavoratori dei rischi che si possono correre». Il
datore di lavoro è tenuto a controllare la temperatura e il grado di umidità, predisporre aree
di riposo ombreggiate, organizzare turni e pause per minimizzare i rischi, mettere a
disposizione acqua fresca per bere e rinfrescarsi e, infine, sottoporre i lavoratori a controlli
sanitari. Il lavoratore, dal canto suo, dovrà fare pause obbligatorie, bere regolarmente,
vestirsi in modo idoneo (con abiti leggeri, di colori chiari, evitando di lavorare a pelle nuda)
e controllare la propria alimentazione evitando pasti abbondanti. La guida (redatta in
italiano, inglese, albanese, arabo, rumeno e polacco), descrive anche i sintomi del colpo di
calore e le azioni da compiere nel caso di difficoltà.
Ospedale di Cona, sistemata la pavimentazione
È TERMINATA, all’ospedale di Cona, la prima fase del lavori del progetto Criba.
Ricordiamo che la posa della nuova segnaletica e la colorazione di muri e pavimenti
all’interno dell’ospedale ha riguardato solo il primo piano del settore 1 e il Cup. Sono
inoltre stati posizionati i percorsi tattilo plantari agli ingressi 1 e 2. Trattandosi di un
progetto pilota questa prima fase era finalizzata a creare le esperienze necessarie per
indirizzare il team nella progettazione del secondo step che andrà a completare il progetto
complessivo. Con il termine di questa prima fase di lavori è inoltre possibile accedere
nuovamente agli ambulatori e al Centro unico di prenotazione, dall’Ingresso 2.
«Azzeramento della direzione Ausl, troppe ombre»
CHIAREZZA sulla situazione della sanità ferrarese dopo le dimissioni choc del direttore
generale dell’Ausl Paola Bardasi. Lo chiede il Movimento 5 Stelle attraverso
un’interrogazione della consigliera Ilaria Morghen. I grillini domandano lumi al sindaco
Tiziano Tagliani «sugli accadimenti che hanno portato all’azzeramento della direzione
generale dell’Asl. Domandiamo poi se le ombre che da tempo avvolgono la sanità
ferrarese – si legge nel documento –, testimoniate dalle inchieste legate alla costruzione
dell’ospedale di Cona, le inefficienze prolungate che hanno portato ad un decennale
record di mobilità passiva della provincia a valori record di due cifre, le fughe di eminenti
professionisti verso realtà sanitarie extraregionali, si stanno allungando al punto da
profilarsi un commissariamento aziendale. Un fatto – proseguono i grillini – che
esporrebbe a grave disagio i ferraresi, già contribuenti massima in Regione, nonostante le
carenze di servizio a cui è esposta e di cui chiediamo al sindaco motivazioni
documentate».
La Nuova Ferrara
Di caldo si muore. Scatta l'allarme per i lavoratori
Di caldo purtroppo si muore. Specie se una persona deve lavorare in condizioni climatiche
particolarmente ostili con una temperatura che mette fortemente a rischio la salute. I
tragici episodi di venerdì pomeriggio, con tre gravi malori di cui uno con esito mortale,
dovuti al caldo insopportabile, hanno fatto correre ai ripari tutti i soggetti della filiera
lavorativa e in particolare l’azienda Usl di Ferrara, impegnata insieme a enti e associazioni
a prevenire e sorvegliare sulle condizioni ambientali nei luoghi di lavoro. C’è un’unità di
intenti per questa emergenza che coinvolge non solo le autorità sanitarie preposte ma
anche l’Inail, la direzione territoriale del lavoro, le organizzazioni sindacali e le associazioni
datoriali di categoria. Dati alla mano nel quinquennio 2011-2015 in Italia ci sono stati 239
infortuni di lavoratori a causa del caldo. Il dato ferrarese è significativo, nel 2013 c’è stato
un morto, il meteo quasi primaverile dell’estate 2014 non ha fatto vittime, mentre il grande
caldo dello scorso anno ha causato la morte di tre lavoratori: uno in agricoltura, il secondo
mentre stava scaricando del materiale in un piazzale assolato ed un terzo mentre
effettuava lo sfalcio dell’erba. E quest’anno, con il primo vero caldo stagionale, dopo due
decadi di giugno che sembravano climaticamente di aprile, si è purtroppo già registrato il
primo decesso. Il guaio, come spiegano gli esperti della medicina del lavoro, è che nel
59% dei casi di decesso non c’era consapevolezza dei rischio cui il lavoratore va incontro.
Proprio per questo è necessario intensificare l’opera di prevenzione e sorveglianza
sanitaria in tutti i campi lavorativi specie quelli più esposti all’irradiazione solare come i
lavoratori agricoli, quelli della manutenzione stradale e quelli dell’edilizia. Per far questo
verrà in questi giorni distribuire un opuscolo nel quale si evidenziano le buone norme
comportamentali per affrontare l’emergenza caldo negli ambienti di lavoro. In pratica, da
un lato il lavoratore deve iniziare l’attività in maniera graduale, bere regolarmente, evitare
pasti abbondanti e utilizzare un vestiario idoneo. Dal canto suo il datore di lavoro, in base
anche al decreto legislativo 81/08, deve valutare tutti i rischi per la sicurezza e la salute del
lavoratore, organizzando il lavoro, alternando pause e riposo possibilmente in luoghi
freschi, garantendo la sorveglianza sanitaria per valutare lo stato di salute dei lavoratori a
rischio. La presentazione di questa iniziativa si è svolta ieri mattina in una sala Budini nei
locali dell’Asl di via Fausto Beretta, stipata con una trentina di persone. Per un attimo, in
effetti, si è avuta la realistica percezione delle difficoltà di lavorare con il caldo, si sudava a
stare fermi, poi per fortuna ci si è accorti che il termometro stava salendo e si è corso ai
ripari. Da qui è aumentata la consapevolezza del grande stress cui è sottoposto
l’organismo del lavoratore costretto ad operare sotto il sole, nelle ore più calde della
giornata, nei periodi estivi. E proprio per tutelare la salute è bene mettere in pratica quelle
fondamentali regole per scongiurare le tragedie delle morti sul lavoro per troppo caldo