Bluebookmagazine4

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Bluebookmagazine4
Magazine
BLUEBOOK
N°4
Gennaio
2011
La rivista on-line dedicata ad X-Files
BRENNAN/BOOTH
E MULDER/SCULLY
DOV'E' LA VERITA'?
Gillian, David e il terzo film:
un x-file su cui indagare
SUPERSOLDATI
Doggett & Reyes
OMEN NOMEN
X-Files: il destino è nel nome
XFILES ITALIAN FAN CLUB
Intervista alle fondatrici
SNOGGERMANIA
Teorie sulla coppia mancata
EFFETTI DA...BRIVIDO
Il premio Oscar Mungle ed X-Files
N° 4 – gennaio 2011
Da un'idea di
Maxmulder
Progetto e realizzazione grafica
Maxmulder
Hanno collaborato
Elena Romanello
Mulderlover (X-Files Italian Fan Club)
Ludovica
GFelix
Un ringraziamento particolare all' X-Files
Italian Fan Club per averci concesso
l'intervista
Foto e marchi riprodotti appartengono ai
rispettivi proprietari. (Photos and
trademarks belong to their respective
owners).
BLUE BOOK
MAGAZINE
Rivista amatoriale
senza scopo di lucro
realizzata dal sito
x-filesbluebook.com
SOMMARIO
N°4
Gennaio
2011
6
BLUEBOOK
IN PRIMO PIANO
[6] IL TERZO FILM E' UN X- FILE!
APPROFONDIMENTI
12
[12] JOHN DOGGETT & MONICA REYES
X-DOSSIER
[18] SUPERSOLDATI
EFFETTI SPECIALI IN X-FILES
[22] MATTHEW W. MUNGLE
MUSING OF A X- PHILE
18
[26] OMEN NOMEN
SNOGGERMANIA
[34] DAVID&GILLIAN:LOVE STORY
XFILES ITALIAN FAN CLUB
[40] INTERVISTA ALLE FONDATRICI
OLTRE X-FILES
[44] BRENNAN/BOOTH & MULDER/SCULLY
34
OPERAZIONE NOSTALGIA
[48] LA TV AMERICANA OMAGGIA X-FILES
X-FILES REVIEW
[52] IWTB – ANALISI DI GFELIX
40
AMARCORD
SEASON FOUR
La quarta stagione è senza dubbio la più cupa della serie,
non solo per la presenza di episodi spiccatamente Horror,
ma per il tema del cancro di Dana Scully che rappresenta
il file rouge delle ultime dieci puntate. Il dramma viene
affrontato diversamente dai protagonisti: Scully vuole
combatterlo, Mulder nutre un senso di colpa che lo spinge
a cercare vendetta e Skinner rinuncia alla sua integrità
alleandosi col nemico.
Curiosità
La foto è tratta dall'episodio Paper Heart,
scritto da Vince Gilligan e diretto da Rob
Bowman. Alcuni sogni premonitori spingono
Mulder a riaprire un vecchio caso di un serial
killer di bambini già condannato. L’uomo
afferma di sapere che fine ha fatto
Samantha Mulder. Il ruolo del serial killer
Roche è interpretato da Tom Noonam
protagonista del film “Manhunter”. Nella
scena del canestro da tre punti, Duchovny
non ebbe bisogno di controfigure. Quando
Scully dice a Mulder: “Un sogno è una
risposta a una domanda che non abbiamo
ancora imparato a formulare”, cita le stesse
parole pronunciate da Mulder in “Aubrey”
(2X12). Mark Snow ha ricevuto una
nomination all'Emmy per la musica prodotta
nell'episodio. La puntata è stata vista negli
USA da 16.590.000 spettatori.
NEWS
FLASH DAL MONDO DI X - FILES
LAX-FILES
Dopo quasi 2 anni di lavoro, finalmente ha visto la luce “LAX-Files, il
libro realizzato in onore del compianto Kim Manners, da una fan
della serie, Erica Fraga. I lettori potranno trovare curiosità legate
alle riprese del telefilm dalla sesta alla nona stagione (appunto
effettuate a Los Angeles), informazioni sul primo film: Fight the
Future, e poi interviste al cast e alla troupe, da Chris Carter, a
Gillian Anderson e David Duchovny, passando per Dean Haglund,
Mark Snow, e molti altri. Sono annunciati aneddoti mai raccontati
che riguardano la genesi di alcuni episodi in particolare come
“Holliwood A.D.” e “Arcadia” Inoltre inclusi nel libro ci sono le
informazioni su alcune città del sud della California come il luogo di
nascita di William, la casa vista in “Ghosts Stole Christmas", e il
Palazzo federale in Fight the Future . Il libro è disponibile su
Amazon e i profitti saranno devoluti alla American Cancer Society.
ONORI E GLORIA
Gillian Anderson è stata
nominata Socia Onoraria
dalla London Film School.
Umili le sue dichiarazioni:
“Non credo che il mio
lavoro possa giustificare
una tale onorificenza, ma
prometto di fare del mio
meglio nei prossimi anni
per meritarmela”.
LA TOP 10 DI MUIR
OMAGGI
SEASON 4
Il 9 gennaio 2011 torna
Californication con la
quarta stagione nella
quale Hank toccherà il
fondo, dopo che Karen
scopre che è andato a
letto con Mia. Moody
sarà costretto fare i
conti con tutti gli errori
del passato.
Lo scrittore Horror, giornalista e critico cinematografico, John
Kenneth Muir, ha stilato la classifica dei 10 migliori finali di stagione
della storia della televisione. Nella Top ten, Millennium si colloca al
7° posto con l'episodio "Goodbye to All That" (1999), mentre al 4°
troviamo X-Files (“The Truth” 2002), con la seguente motivazione: “
"La season finale è un bellissimo e passionale monologo che
racconta il cuore e l'anima della serie e cioè l'universale fede
dell'Uomo in qualcosa di più grande di ciò che può essere visto e
sentito. La La verità non è là fuori, è qui ... nei cuori di Mulder e
Scully . " Muir è anche uno dei pochi a difendere le ultime due
stagioni, criticando chi vede in esse stanchezza narrativa: “Chi
sostiene questo non dice la verità”.
Dopo NCIS, Lost, Fringe e Bones, continuano gli omaggi ad XFiles. E' toccato prima a Supernatural, con “Clap Your Hands If You
Believe” che esplora con molta ironia il tema degli Ufo e delle fate.
Il teaser è praticamente scritto e girato in stile X-Files. Un rapimento nella notte, un cerchio nel grano e subito dopo una sigla che
sembra riportarci alle avventure di Mulder e Scully. Perchè? La
spiegazione nelle parole del produttore Gamble: “Sarebbe difficile
trovare qualcuno che lavora nello show che non è fan di 'X-Files" .
Subito dopo è stato il turno di Castle il cui produttore esecutivo
Bowman (regista di X-Files) non poteva non rendere omaggio alla
creatura di Carter. L'episodio “Close Encounters of the Murderous
Kind” esplora il tema dei rapimenti alieni con una Guest Star
d'eccezione: Lance Henriksen. (dettagli a pag. 48 )
Dopo la promozione di I want to believe del 2008, Gillian e David
tornano a mostrarsi in pubblico in occasione della prima teatrale
americana di Break of Noon
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DOV'E' LA VERITA'?
Il terzo film è un x-file
F
a sempre un piacevole effetto vedere
Gillian e David, insieme, in pubblico,
perché ci rimanda ai tempi in cui X-Files
era il motivo principale di aggregazione
di fans, giornalisti e addetti ai lavori, e non
oggetto di scherno ed ironia, come è stato in
occasione della prima americana della pièce
teatrale Break of Noon, interpretata da
Duchovny. Ma occorre fare un passo indietro
per capire ciò che è considerato un misterioso
caso che ha illuso e deluso i fans. A novembre
David ha rilasciato un'intervista alla rivista
francese TV Mag in cui si sono affrontati vari
temi: da Californication al Teatro, dalla vita ad
X-Files, ed è proprio su quest'ultimo argomento che si è scatenato un vero putiferio mediatico, per una frase del Duko, riportata, poi,
dalla giornalista Julia Baudin sul sito di TV Mag
che ha fatto sobbalzare i cuori degli x-philes di
tutto il mondo: “La sceneggiatura di X-Files 3
è attualmente in fase di scrittura e si attende
solo il via libera dalla Fox, un po' delusa dagli
scarsi risultati ottenuti col secondo film.” Il
mondo della rete si è fiondato sulla notizia e
con un “Copia e incolla” di proporzioni Bibliche,
la rivelazione di Duchovny ha fatto in breve il
giro del mondo, accendendo l'entusiasmo degli
appassionati, fino a quando....è giunta come
un macigno la secca smentita dell'Agente di
David: “Si è trattato di un errore di traduzione
dal Francese all'Inglese. David non ha mai
dichiarato che la sceneggiatura del terzo film è
in lavorazione”. Piuttosto strano se si pensa
che la giornalista Baudin non è una novellina,
vantando già una lunga serie di interviste a
celebrità dello spettacolo americano. Si può
sbagliare una parola, forse due o tre, ma non
un'intera frase. Sta di fatto che il testo incriminato, non solo non è stato pubblicato sulla
versione cartacea della rivista, ma eliminato
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prontamente dallo stesso sito da cui è partito il
tutto. Sembra finita, ma non è così. Il buon
Frank Spotnitz è chiamato a pronunciarsi sulla
questione e lo fa tentando di dare un colpo al
cerchio e uno alla botte: “Non posso né
confermare, né smentire. Vorrei poter dire di
più, ma tutto quello che posso dire è ciò che ho
sempre detto: non arrendetevi!” Risposta
diplomatica che cela quasi una conferma.
Poco dopo è il turno del sito ufficiale di Gillian
Anderson che interrogata sulla vicenda, si
limita a linkare il Blog di Spotnitz. E la Fox, in
tutto questo, si defila? Assolutamente no!
Infatti, tramite il suo Blog “All access” dà vita
ad un sondaggio: “Volete vedere un terzo film
di X-Files?”. Jose Chung direbbe a questo
punto: “Dov'è la verità?”. Forse David si è
lasciato sfuggire qualcosa che non doveva;
forse l'ha sparata grossa, o forse era un modo
per tastare il polso sulla affezione del pubblico
nei confronti di Mulder e Scully. Solo il tempo
ce lo dirà. Tuttavia ciò che lascia interdetti, in
tutta questa vicenda, è l'ultimo capitolo scritto
dai protagonisti. Durante la prima Newyorkese
della commedia teatrale Break of Noon, che
vede protagonisti David e Amanda Peet (già
vista in XF2), fa capolino tra amici, parenti,
giornalisti e curiosi, una bellissima, elegante e
raggiante Gillian Anderson che ruba la scena.
Dopo due anni Gillian e David si mostrano felici
e sorridenti in pubblico, sotto gli attenti occhi di
Tea Leoni e offrono al giornalista del New York
Magazine un siparietto ironico che spazia dal
teatro, alla tecnologia, toccando, poco felicemente, anche il caso XF3, e che vi proponiamo
di seguito, grazie alla gentile traduzione di
Mulderlover.
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Gillian
David
Ogni quanto vi incontrate?
DD:Non spesso,due volte l’anno?
GA: Sì, un paio di volte.
DD:Dipende se stiamo facendo un film di
X-Files o no. Se lo stiamo facendo ci vediamo
un sacco.
GA: In Francia ,apparentemente,ce ne
dovrebbe essere uno (di film X-Files) in
Francia.
Con voi ragazzi?
DD: No,no. Non del tutto. Apparentemente la
sceneggiatura è scritta.
GA:E noi non ci siamo in tutto questo.
DD: Ma ci piacerebbe molto farne un altro.
Così si vedrà. Si stanno allungando un po’ i
tempi, ma lo faremo. Solo io,senza di lei, avanti
nel tempo, intendo.
Vorreste avere gli stessi ruoli o vorreste
diventare mentori dell’FBI?
DD: Beh, io non voglio fare la parte di lei.
GA: Io avrò le stampelle,lui sarà sulla sedia a
rotelle. Ma si certo ,sarà divertente.
DD: Io lo farei per sempre. Tornerei sempre.
Alla fine della corsa, siamo stati tutti bravi.
Vi tenete in contatto via e-mail?
DD: Un pochino,si.
GA: Un po’ di mail,un po’ di Blackberry.
DD: Non so se lo sai,ma Gillian è una
riconosciuta attrice di teatro. Lei viene da
Londra giusto per vedere Breack of Noon.
Sono molto commosso da questo gesto.
Che stai facendo a Londra?
GA: Ci vivo. Sto girando Johnny English 2, ma
ci vivo anche.
E non potevi perderti il debutto di David?
GA: Mi è stato detto che lui finalmente ha
avuto modo di levitare. Dovevo vederlo con i
miei occhi.
Non levitavi in X-Files?
DD:Certo che levitavo!
GA: Certamente,si
DD: E' per questo che loro mi hanno assunto in
questa commedia..E’ qualcosa che posso fare.
GA:Recita ancora,ragazzo!
Ti sei fatto male nelle scene con Amanda
Peet quando lei ti picchiava?
DD: A volte lei mi prende all’orecchio, ma la
maggior parte delle volte mi colpisce sulla
guancia.
C’è una scena con una prostituta.
Californication ti ha preparato alla scena di
sesso orale?
DD: Ci sono prostitute in altri posti, oltre
Californication. Non è l’unico show con scene
di sesso.
Tua moglie ha detto che usi il tuo iPad
come partner per la scena…
DD: Lo faccio,è stupefacente.
GA: Il tuo iPad?
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DD: Questo sta per diventare un
annuncio. C’è questa cosa chiamata
iRehearsal
GA: Si?
DD: Metti la sceneggiatura sull’iPad e
puoi registrare le tue battute o le battute
delle altre persone e la sceneggiatura
scorre.
GA: No! E ti indica anche le battute che
gli altri debbono dirti?
DD: Si certo ,tu registri le loro battute.
Così puoi provare con tutte le battute e
recitare da solo. E’ grandioso
Ultima cosa. Hai iniziato a pregare di
più da quando reciti in questa
commedia?
DD: Non molto, prego abbastanza nello
spettacolo.
-----------------------------Sebbene la mini intervista di David e
Gillian sia stata spumeggiante e divertente, sarebbe stato meglio, forse, che la
bella “Dana Scully” avesse evitato di
ironizzare (sicuramente in buona fede)
sulla questione francese di XF3, facendo
passare una speranza per una grossa
bufala e gli x-philes (che continuano
incessantemente a sostenere la campagna per il terzo film, a seguire i loro
beniamini sulla scena teatrale e cinematografica, a partecipare ad iniziative
benefiche e a sperare di vedere nel 2012
l'ultimo lungometraggio) per degli ingenui
creduloni. Frank continua a suggerirci di
non mollare. Noi lo faremo, fino a quando
la fune della fiducia non si spezzerà.
The Truth is Out There.
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Gillian
e David
Fotomania
Gillian e David
David
Gillian e David
Gillian
Gillian
David
Gillian
Gillian e David
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APPROFONDIMENTI
di Maxmulder
JOHN DOGGETT & MONICA REYES
Gli eredi di Mulder e Scully
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Dopo il distacco di David Duchovny da X-
Files, intenzionato a provare nuove esperienze
attoriali, e il desiderio di Gillian Anderson di
riprendere fiato tra un episodio e l'altro, l'utilizzo
a pieno regime, prima di Doggett (Robert
Patrick) e poi di Reyes (Annabeth Gish) fece
pensare ai fans di assistere quasi ad una Next
Generation.
L'idea di ampliare non solo il cast, a seguito
delle progressive dipartite dei personaggi
secondari originari, ma anche i componenti
della sezione X-Files, balenò nelle menti di
Carter e Spotnitz sin da Fight the Future. In
questa direzione si collocano gli ingressi, durante la sesta stagione (anticipata già nella Season
Finale della quinta) di Jeffrey Spender e Diana
Fowley. Ma in questo caso più che novelli
Mulder e Scully, i due nuovi agenti FBI si
dimostrarono col tempo, degli Alter Ego dei
protagonisti, guadagnandosi in rete, il poco
ambito podio nella categoria dei più odiati dai
fans. Invece Doggett e Reyes, a differenza degli
infidi predecessori (funzionali allo scopo di
creare maggiori conflittualità nel rapporto fra
Dana Scully e Fox Mulder), inizialmente furono
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introdotti per tentare di colmare il vuoto
lasciato dallo spettrale, avvertito tuttavia
pesantemente durante la prima parte
dell'ottava stagione. Anche in questo caso,
però, la reazione degli x-philes fu dura. Era
inaccettabile che l'ex Terminator Patrick
potesse prendere il posto di Mulder nella
serie e nel cuore della bella rossa dottoressa. Nonostante Carter si fece lui stesso
interprete del malcontento degli appassionati, scrivendo appositamente una scena
incontro/scontro fra Doggett e Scully, con
quest'ultima che getta un bicchiere di acqua
sul viso dell'Intruso, un nuovo personaggio
era necessario, considerando che avrebbe
dovuto reggere, con gli altri, il peso di due
stagioni per via della latitanza di Mulder.
Al di là delle iniziali diffidenze, man mano
Doggett cominciò a piacere agli spettatori
proprio per la sua personalità tanto distante
da quella egocentrica, paranoica, ossessionata e cinica di Mulder. Il suo essere agnostico rispetto a qualunque approccio investigativo diverso dal poliziesco tradizionale,
fondato sulle prove e sostenuto dal motto:
“credo a ciò che vedo e vedo ciò in cui
credo”, spense sul nascere qualsiasi
velleità di lanciarsi in paragoni scomodi.
Il merito andò anche alla sagace scelta di
Carter di rispolverare l'antica formula
Scettico/Credente tanto vincente in
passato in X-Files. Con l'uscita di scena
di Mulder, e con Scully passata alla
sponda dei creduloni, serviva il classico
incredulo con paraocchi incorporati, più di
quanto fosse Dana agli esordi. Benché le
soluzioni adottate fossero tutto sommato
efficaci, i fans si resero ben presto conto
di assistere settimanalmente a qualcosa
di differente (perfino la sigla iniziale mutò
radicalmente) a cui occorreva abituarsi
un po' come quando ci tocca sostituire la
fidata, ma vecchia poltrona con una nuova. Occorre del tempo prima di essere a
proprio agio con la novità, ma nel caso di
Doggett meno di quanto si potesse immaginare e questo grazie alle qualità di
Robert Patrick, alla buona alchimia fra
Doggett e Scully, conflittuale ma a tratti
reciprocamente tollerante, e infine all'alto
livello delle trame degli stand alone confezionati dagli autori. La stima del pubblico guadagnata dal pragmatico John nel
corso della prima parte dell'ottava stagione, si consolidò successivamente,
grazie alla classica furbata televisiva che
fa sempre presa sul pubblico e di cui
anche il vecchio volpone Carter si servì:
costruire un bel drammone personale per
creare l'effetto immedesimazione. E così
dal misterioso passato di Doggett faceva
capolino ogni tanto la triste vicenda dell'uccisione del figlio e il conseguente rimorso per non essere riuscito a far luce
sulla vicenda. Detto questo però, Doggett
e Scully non erano Mulder e Scully e XFiles era divenuto qualcosa di diverso.
La stessa Scully, più che aver rinnegato
la scienza ed aver abbracciato la fede
nell’imponderabile, tentava di pensare ed
agire come il suo collega/amante perduto, essendo in realtà solo una copia del
suo nuovo partner, anche se più consapevole di quanto fatto e visto fino a quel
momento.
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Serviva una mente aperta, più che qualcuno che si sforzasse di essere mentalmente aperto. Funzionale alla nuova
necessità fu proprio l'ingresso di Monica
Reyes che rappresentò una ventata di
aria fresca capace di spazzare, parzialmente (e ce n'era bisogno) la pesantezza
dei toni raggiunti dalla serie per via del
rapimento di Mulder e sua successiva
presunta morte. L'ironia dell'originale
agente FBI, finalmente sorridente, in
contrasto rispetto al cupo e serio prototipo di “soldato” del Bureau (ma già prima
demolito dalla personalità di Fox Mulder),
colpì ed affascinò i fans sin da subito.
Tutto filò liscio fino al ritorno di Fox. Se
prima le indagini erano “a due”, il nuovo
ciclo mostrò la carta della coralità: Scully,
Doggett, Reyes, gli stessi Skinner e Mulder, formarono un team investigativo,
come quelli tanto oggi usati ed abusati
dalle serie Crime ed Action, efficiente sul
piano dell’investigazione, ma poco convincente sul piano della caratterizzazione
dei personaggi che agivano quasi in
rispetto di norme sindacali (una scena a
te, una a me, una risoluzione del caso
all’altro, etc). Lo stesso Fox sembrava
ormai “Un pesce fuor d’acqua” (così dice
a Scully dopo aver fatto ritorno a casa)
nel nuovo contesto e, citando stavolta
Kersh, l’ufficio degli X-Files “più affollato
del solito”. La decisione di Fox di lasciar
perdere i piccoli omini verdi per dedicarsi a Dana Scully in maternità, facilitò agli
autori lo sviluppo narrativo, sebbene la
coppia in azione Mulder/Doggett vista in
Vienen, paragonabile alla versione moderna di Starsky e Hutch, sorprese piacevolmente al punto da suscitare in molti, rimpianti per mancate successive
nuove occasioni. Troppi furono i cambiamenti narrativi e stilistici delle ultime due
stagioni per poter ritenere quest’ultime
una normale prosecuzione di un ciclo
iniziato col Pilot nel 1993. Si era di fronte
invece ad un prodotto diverso, ad uno
spin-off di una serie terminata con
“Requiem” (settima stagione), in cui
Doggett e Reyes sembravano degni
eredi di Mulder e Scully.
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Chi è Doggett?
Nel 1977 John Doggett viene reclutato nel corpo dei Marines degli Stati Uniti. Entra a far parte
della Compagnia Bravo sotto gli ordini di Knowle Rohrer. Doggett lavora poi come membro
della Forza Multinazionale di Pace dal 1° settembre 1982 al 30 ottobre 1983. Dal 1983 al
1986 frequenta la Syracuse University's Maxwell School of Citizenship and Public Affairs.
Nel 1987 Doggett inizia a lavorare nel Dipartimento di Polizia di New York. Nel 1995 si
diploma presso l'Accademia Nazionale dell'FBI
a Quantico, per lavorare poi come Agente Speciale FBI, assegnato alla Divisione Investigazioni Penali. Nel 2000 viene incaricato di
guidare la Task Force allestita dal Vicedirettore
Kersh, allo scopo di ritrovare Mulder. I suoi
metodi da poliziotto gli consentono un approccio
investigativo distaccato, obbiettivo, che lo porta
a vagliare qualunque ipotesi dietro la scomparsa di Mulder, anche quella di un allontanamento
volontario, teoria che crea un'accesa conflittualità con Scully. Il tempo successivamente
cementa la stima e la fiducia reciproca fra i due
che li porterà ad ottenere successi sul lavoro,
tra i quali proprio il ritrovamento di Fox Mulder.
Durante l'esperienza agli X-Files, Doggett mette
a dura prova le sue convinzioni, ma continua a
seguire la strada della ragione, più che per
ottusità, per paura di credere. Il rapporto tra lui
e Dana si salda caso dopo caso al punto che
non sembra azzardato pensare al fatto che il
roccioso ex marine, ad un certo punto, giunga a
nutrire sentimenti profondi (non ricambiati) per
la sua nuova collega. Difficile risulta essere il
rapporto fra lui e Mulder, soprattutto per via del
risentimento di quest'ultimo nei confronti di chi
(a suo parere) ha letteralmente scippato il suo
lavoro. Ma anche in questo caso la conoscenza
e l'esperienza risolvono le incomprensioni.
Inserito dal nuovo consorzio nella macchina
degli X-Files come pedina da manovrare,
Doggett si rivela un avversario ostico per Kersh
che non riesce a gestire come vorrebbe.
Nonostante i casi affrontati, Doggett si mantiene
scettico rispetto alla teoria del coinvolgimento
alieno nelle trame cospirazionistiche.
16 BLUEBOOK
Chi è Reyes?
Monica Reyes è nata e cresciuta in Messico.
Dopo aver conseguito un Master in Scienze
Religiose, è entrata nell'FBI nel 1990.
Lavorando a New York, si è occupata del suo
primo grande caso: indagare sulla scomparsa di
Luke, figlio di John Doggett, il cui corpo senza
vita viene trovato in un parco. La vista del
cadavere scatena nella donna un'esperienza
psichica: il corpo del piccolo si arde riducendosi
rapidamente in cenere. Allucinazione o
esperienza paranormale? Reyes conosce
nell'ambiente di lavoro della Grande Mela,
quello che poi anni dopo diverrà uno dei suoi
diretti superiori alla sezione X-Files: Brad
Follmer, con cui ha una breve relazione.
Trasferita da New York all'Ufficio di New
Orleans, Monica si specializza in Crimini Rituali
e studia centinaia di casi di satanismo,ma
senza trovare una sola prova del soprannaturale. Nel 2001è proprio l'amico John Doggett ad
introdurla nel mondo degli X-Files. Monica
mette a disposizione tutta la sua esperienza
nella ricerca dello scomparso Fox Mulder.
Successivamente entra ufficialmente a far parte
della sezione X-Files al fianco di Doggett. La
mentalità aperta della donna stimola la rigida
visione del mondo di Doggett, mentre si sposa
con la voglia di credere di Scully, con cui stringe
un rapporto di sincera amicizia.
Reyes e Doggett sono la riproposizione di Mulder e Scully quali credente/scettico, determinati,
ma non motivati da questioni personali, leali,
onesti, oggi ideali per la gestione degli x-files se
non fossero stati accantonati dal Bureau.
17 BLUEBOOK
X - DOSSIER
di Maxmulder
18 BLUEBOOK
Dopo aver affrontato, nel numero precedente, il tema
dell'ibridazione, giungiamo all'ultimo capitolo trattato
nella mitologia della serie: i Supersoldati. Una novità
sviluppata tra l'ottava e la nona stagione che non ha
riscosso grosso consenso tra i fans, in quanto ha
rivoluzionato l'idea degli Alieni che lo spettatore si era
costruito durante gli anni precedenti e che Fight The
Future aveva messo in chiaro sia spiegando il progetto di Colonizzazione, sia rivelando il processo di
mutazione genetica a seguito di contagio virale con
l'olio nero, veicolato dalle api. I Supersoldati sono
esseri con una intelligenza aliena in corpi apparentemente umani. Non è chiaro se siano in realtà allo
stesso livello degli alieni “The Purity” o semplicemente
schiavi al servizio dei padroni. Sono stati creati da
corpi umani, sotto l'influenza dell'olio nero o di un
ceppo appositamente modificato e progettato dalla
razza “The Purity”. Siamo di fronte ad una miscela di
biologia umana e aliena. Anche i Supersoldati posso
essere considerati degli ibridi, però con la sostanziale
differenza, che essi sono stati creati direttamente dagli
alieni. Non tutti gli esseri umani sono adatti ad essere
trasformati in Supersoldati, o almeno non inizialmente.
Un determinato profilo genetico sembra necessario
per il funzionamento e la mutazione successiva che
coinvolge l'attività cerebrale. L'operazione di conversione, che implica esperimenti dolorosissimi, richiede
diversi mesi. Durante il processo di mutazione, l'uomo
è in uno stato di coma, con un metabolismo lento e un
battito cardiaco impercettibile che induce a ritenere
che sia morto. Dopo tre mesi il virus rinnova tutti i
tessuti ormai in decomposizione, mostrando un corpo
in apparenza come l'originale, ma biologicamente
alieno.
Ciò che consente di identificare un Supersoldato è un
rigonfiamento alla base del collo. Benché gli organi
interni siamo uguali a quelli degli esseri umani, il
sangue presenta una massiccia concentrazione di
ferro, inoltre il copro dimostra maggiore forza e resistenza al dolore.
Una vertebra della colonna vertebrale è metallica ed è
in grado di ricreare il corpo di un Supersoldato se è
stato danneggiato o distrutto. E' probabile che questa
vertebra sia il centro cognitivo dell'ibrido, la controparte aliena del cervello in un uomo. Un parallelo
potrebbe esserci tra la vertebra metallica e le nanotecnologie che consentono agli alieni di auto-riparare
le navi. Questo potrebbe far supporre che i Supersoldati siano in realtà avanzati organismi cibernetici:
l'intelligenza artificiale cioè che alberga in corpi quasi
umani. Il Supersoldato probabilmente è giunto sulla
Terra qualche tempo dopo il crash UFO di Roswell, nel
1947. Entità aliene in corpi umani, sono stati inviati
dalla razza “The Purity” ad infiltrarsi nei vari tessuti
della società umana per preparare la colonizzazione.
Nel corso degli anni sono riusciti a raggiungere le
vette più alte delle istituzioni acquisendo posizioni di
potere e di vantaggio che gli hanno consentito di agire
indisturbati. Alcuni marines nel 1980 e all'inizio del
1990 sono stati convertiti in Supersoldati per poi
essere utilizzati in Medio Oriente in occasione della
prima Guerra del Golfo. Successivamente alcuni di
essi hanno ricoperto ruoli nel ministero della Difesa
dal 1990 al 2000.
19 BLUEBOOK
I Supersoldati hanno preso il posto dei membri del
Sindacato, costituito nel 1973, assassinati dai
Ribelli. Come agenti dormienti, si sono attivati solamente dopo il fallimento del Consorzio avvenuto
nel 1999, raggiungendo le alte sfere delle Forze
Armate, del Dipartimento della Difesa, del Dipartimento di Giustizia, dell'FBI, delle forze dell'ordine
locali e di altre istituzioni.
Grazie alla loro posizione privilegiata si sono segretamente infiltrati nel complesso di Mount Weather
in Virginia, sede il cui scopo sarebbe quello di garantire una continuità di governo in caso di emergenza nazionale, una sorta di quartier generale
della resistenza umana contro la colonizzazione.
Con il controllo anche di Mount Weather, i Supersoldati hanno preventivamente neutralizzato gli
eventuali ostacoli che potrebbero presentarsi sulla
strada del successo finale.
Nel 2000 si registra un piano per incrementare il
numero dei Supersoldati. Approfittando di tutte le
informazioni genetiche e mediche accumulate nel
corso degli anni dal Sindacato, i coloni hanno
rapito persone ritenute idonee alla mutazione. Tra
questi sono stati prelevati i soggetti precedentemente rapiti come il gruppo di Bellefleur, Oregon,
ma anche membri delle forze dell'ordine e altri tra
cui l'agente FBI Mulder. Un ibrido clonato, noto
come "Jeremiah Smith", sfuggito al Cacciatore di
taglie, ha tentato di contrastare il piano dei colonizzatori, rintracciando e prendendo in consegna i
rapiti-restituiti, per arrestare il processo di mutazione, fino a quando è stato individuato e probabilmente eliminato dagli alieni.
Con il Sindacato fuori gioco, nel 1999, i Supersoldati hanno ereditato una serie di progetti di ricerca
scientifica che erano ancora in corso, destinati alla
ibridazione, alla genetica, alla virologia, e convertiti
per altri scopi: creare Supersoldati non attraverso
dolorosi procedimenti, ma manomettendo feti
umani e neonati. A questo proposito si ricordano il
progetto Zeus Genetica e il progetto cloramina. Il
Sindacato aveva usato la Zeus Genetica per fare
ricerca sulla fertilità al fine di produrre tessuti per
esperimenti di ibridazione aliena, e per tentare di
creare neonati umani ibridi (i bambini anemici
come Emily). I Supersoldati hanno tollerato tali
esperimenti a patto che fossero orientati verso la
creazione di nuovi Supersoldati. Non appena uno
dei progetti ha realizzato con successo la sperimentazione, tutti gli altri sono stati annullati e le
sedi distrutte al fine di celare ogni prova. Questo è
stato il destino proprio della Zeus Genetica e dei
suoi medici. Il metodo di creazione di Supersoldati
è stato sviluppato da Victor Valor, all'interno di una
nave di ricerca top secret della Marina Americana,
in collaborazione con la US Environmental Protection Agency (EPA). La Cloramina base T-4 è un
disinfettante, un additivo destinato alla fornitura di
acqua pubblica, modificato in modo da contenere
una variante del virus dell'Olio nero.
20 BLUEBOOK
La cloramina ha attivato gravidanze in ex rapite e
attraverso l'esposizione prolungata all'acqua, il feto, il
neonato o il bambino hanno progressivamente mutato
la loro biologia, sviluppando capacità e funzioni
cognitive soprannaturali. Questa generazione di
Supersoldati ha cominciato a svilupparsi a partire dal
2001 ed entro il 2012 (11 anni di mutazione) il progetto dovrebbe garantire un numero abbondante di
Supersoldati il cui scopo non ci è ancora dato di
sapere. Sicuramente la nuova genesi dà vita ad esseri
più potenti (dotati di telecinesi) dei primi esemplari,
vulnerabili alla magnetite, un minerale ferroso con il
più alto tenore di ferro. Quando la colonizzazione avrà
inizio i nuovi Supersoldati saranno bambini capaci di
agire indisturbati, senza generare sospetti, al fine di
annientare sul nascere possibili tentativi di resistenza.
In pratica prenderanno il posto degli ibridi e dei
cacciatori di taglie alieni che sicuramente sarebbero
stati attivati se il Sindacato non avesse fallito.
Un approfondimento, doveroso in questo contesto, va
fatto su William, il figlio degli ex agenti dell'FBI Dana
Scully e Fox Mulder. Egli è stato concepito nel 2000 e
nato nel 2001, in concomitanza con l'attivazione di
diversi esperimenti predisposti dalla Zeus Genetica.
Tuttavia, la concezione di William non è stata indotta
dai cospiratori, tanto meno determinata dall'Olio nero:
il concepimento è stata del tutto naturale e frutto
dell'amore.
William sin da subito ha mostrato tutti i segnali che
portano a ritenere che sia destinato alla trasformazione in Supersoldato: la telecinesi, un accumulo di
ferro nel sangue che avrebbe finito per creare una
vertebra metallica. Tutte queste funzionalità extraumane non sono dovute alla storia dei suoi genitori
(sia Scully che Mulder sono stati contagiati dall'Olio
nero e curati con il vaccino), bensì alla cloramina.
L'evoluzione di William in Supersoldato è stata
interrotta, però, da un'iniezione di soluzione a base di
magnetite ad opera di Jeffrey Spender. Da allora,
William è stato liberato da ogni influenza biologica
aliena (almeno così si crede) e ha continuato a
crescere come un bambino normale.
La concezione è stata ritenuta miracolosa perché
Scully, la madre, è stata vittima di una sperimentazione da parte del Sindacato che ne ha provocato la
sterilità. La fertilità le è stata restituita, quando nel
corso di un'indagine condotta in Costa d'Avorio, Africa,
nel 1999, è stata a contatto con una delle più antiche
navi aliene capaci di rigenerare o guarire tutte le forme
di vita, compresa Scully dalla sua malattia. William è
anche il protagonista di un'antica profezia dei coloni
alieni, quella cioè che lo vedrebbe come Leader a
capo della colonizzazione del 2012. Lui è il Prescelto.
Per questo molti sono stati i tentativi di convertirlo in
Supersoldato, rendendolo completamente alieno,
privo di una coscienza umana. In caso contrario, al
fianco di suo padre, Mulder, guiderebbe con successo
la Resistenza Umana.
21 BLUEBOOK
Nel 2002 William è stato dato da Scully, in
adozione, in forma del tutto anonima e al fine di
salvargli la vita, ai coniugi Kamps, residenti
nella zona rurale del Wyoming.
Ad oggi, Profezia a parte, la natura del ruolo di
William nella colonizzazione rimane ancora
poco chiara, ma è certo che sarà importante.
Lo capiremo meglio il 22 dicembre 2012, quando il bambino avrà quasi 12 anni.
La carriera del creatore di effetti speciali in make-up che
tra l'ottava e la nona stagione ha stupito i fans.
EFFETTO DA...
BRIVIDO
IL premio Oscar Matthew W.
Mungle è uno dei più grandi artisti di
effetti speciali di make-up di
Hollywood. Con oltre 100 progetti
televisivi e cinematografici al suo
attivo, è considerato uno dei maestri di questa
particolare forma d'arte del mondo dello spettacolo.
Nato a Durant, Oklahoma nel 1956, Mungle, da
ragazzo era rimasto affascinato dalla visione di
"Frankenstein", "Dracula" e "La Mummia". Da quel
momento cominciò un percorso verso la realizzazione
di un sogno. Laureato all'Atoka High School nel 1975,
ha lavorato con oggetti di scena e make-up per varie
produzioni teatrali, accumulando
Gary Oldman versione Dracula nel film di Francis
Ford Coppola (1992)
quell'esperienza che nel 1977 lo ha poi
portato ad Hollywood. Nel 1978 Matthew ha
presentato domanda ed è stato accettato
alla Joe Blasco Make-Up Center accademia utilizzata da molte produzioni
cinematografiche e televisive. Dal suo
mentore Blasco, fece suo l'insegnamento
più importante: “Sii più versatile possibile e
apprendi tutto ciò che riguarda il tuo
mestiere. Impara a risolvere i problemi e
non lasciarti intimorire dalle sfide”.
Il suo primo grande successo, arriva con
Edward mani di forbice, con Johnny Depp
Jeffrey Spender (Chris Owens) sottoposto ad
esperimenti nell'episodio “William” della nona
stagione
22 BLUEBOOK
Con Dracula di Bram Stoker, Mungle, si guadagna il suo
primo Oscar nel 1992; poi è la volta di Schindler's List,
per il cui lavoro ottiene un'altra nomination nel 1993.
Notevole poi la creazione di uno stomaco a mo di
gravidanza per l'attore Arnold Schwarzenegger nella
commedia parodia Junior. Si segnalano poi speciali
effetti di make-up per i film: Congo, Primalfear, e
l'invecchiamento di James Woods nei Fantasmi del
Mississippi, che gli valse la sua terza nomination agli
Oscar nel 1996. Proprio l'invecchiamento è uno dei punti
forti delle creazioni di Matthew. L'uso della gelatina,
abbandonato quando il calore troppo intenso delle luci di
studio ne causavano lo scioglimento e ripreso quando si
è passati, in tempi recenti, ad una illuminazione meno
intensa, si è dimostrato il metodo migliore per invecchiare
un attore (basti ricordare Robin Williams reso vecchio nel
film di David Duchovny, House of D.)
Numerosi i film a cui Matthew ha lavorato: Polar Express
(Warner Bros), Il presagio (Fox), La leggenda di Beowulf
(Fox), Knocked Up (Universal), Bucket List (Warner
Bros), X-Men 3: The Last Stand (Fox), Nella Valle Di Elah
(Warner Bros), L'Amore Ai Tempi Del Colera (New Line),
Super Hero (Warner Bros) e Indiana Jones e Il Regno Del
Teschio Di Cristallo (Paramount).
Nel 2000 Mungle si unisce ad X-Files, divenendo il
responsabile del make-up nell'ottava e nona stagione e
aggiudicandosi l'Emmy Award nel 2001 per gli effetti
speciali dell'episodio Deadalive, in cui ha realizzato un
corpo gonfio e tumefatto in avanzato stato di
decomposizione per il personaggio di Billy Miles (vedi foto
in basso) trovato galleggiante nelle acque dell'oceano. Il
corpo era in lattice ricavato da uno stampo in fibra di
vetro scolpito. Per questo lavoro la produzione diede a
Matthew soltanto 6 giorni di tempo. Fu un'impresa ben
ripagata dalla statuetta. Altro gran lavoro fu fatto per
l'episodio Hellbound. Si trattava di realizzare in soli 5
giorni, protesi di una persona scuogliata. E' stata scolpita
e modellata ogni singola parte (e separatamente) del
corpo per poi essere dipinta prima dell'applicazione.
Protesi preparata per Miles
in Deadalive
Vampiro
in Dracula
Protesi preparata per
l'episodio Hellbound
23 BLUEBOOK
Di grande effetto la protesi di una testa svuotata
all'interno del cranio realizzata per l'attore
Branden Williams, nell'episodio Lord of the files
(Il signore delle mosche) della nona stagione. E'
visibile nella scena in cui il personaggio subisce
un incidente in un pericoloso stunt per lo show
“Dumb-Ass” e poi nella scena dell'autopsia in
cui, all'interno della palpebra meccanica fu introdotto un tubicino da cui far fuoriuscire le
mosche. Per la stessa puntata fu necessario
allungare la bocca di alcuni attori da cui
sarebbero usciti sciami di insetti. Dopo il
photoshop, la protesi fu scolpita e modellata in
modo da coprire le guance fino ai lati del naso.
Una forma vuota della mascella degli attori era
dotata di una coppiglia di bastone adagiata su
una barra metallica tramite apposito gancio,
cancellata successivamente in post-produzione.
Durante l'ottava stagione, nell'episodio Medusa
fu richiesto di realizzare un volto e dei corpi
mangiati da un anomalo organismo vivente.
Furono usati apparecchi in gelatina con osso
rigido interno.
Lord of the files
Medusa
Sempre nell'ottava stagione, Matthew e il
suo staff realizzarono per l'episodio The
Gift, un manichino in silicone (foto a
sinistra) articolato, in cui la bocca ed i
denti si protendevano in avanti.
In Scary Monsters (9X12) si segnalano i
mostruosi insetti nati dalla fervida immaginazione del bambino protagonista
dell'episodio e realizzati a più mani. In 5
giorni furono disegnati da Matthew,
scolpiti da Richard Redlefsen, plasmati
da Ryan McDowell e Eddie Vargas e
animati da Guy Himber. Questi modellini,
dotati di zampe mobili, erano spostati
lungo il pavimento da monofilamenti.
The Gift
24 BLUEBOOK
Come precedentemente accennato, è con
Deadalive che Matthew conquista l'Emmy
Awards, ma realisticamente impressionanti
sono pure le protesi create per l'episodio
William. Innanzitutto si è dovuto realizzare un
make-up per il viso dell'attore Chris Owens
(Jeffrey Spender) utilizzando della gelatina:
una parrucca falsa e sopracciglia, fronte, naso e
orecchie su un viso ustionato orribilmente e
colmo di cicatrici. Inoltre occorreva mostrare in
un flash back Spender sottoposto a torture ed
esperimenti per mezzo del virus alieno, che
aveva provocato bolle ed ustioni. Furono
necessari due interventi separati, uno per il
braccio e uno per il viso su cui vennero ralizzate delle vesciche riempite di bolle dipinte in vari
colori.
William
William
Infine è da ricordare il volto trasformato dalla
malattia e dalla vecchiaia, dell'Uomo che fuma,
nell'ultimo episodio della serie, The Truth.
Il trucco consisteva in un cappuccio con capelli
lunghi e diradati e nell'invecchiamento della
pelle del viso e del collo attraverso l'applicazione di macchie di colore giallo. Inoltre fu
collocato all'altezza del collo un apparecchio
con un tubo (introdotto nella finzione telefilmica
tramite tracheotomia) in modo che da esso
potesse uscire il fumo della sigaretta, immancabile nelle mani di C.G.B. Spender. La nuvoletta
di fumo fu realizzata in post-produzione dal
team degli effetti speciali visivi. L'apporto di
Matthew Mungle in X-Files è giunto tardivamente, ma sono bastati un paio di anni ai fans per
rendersi conto della genialità di uno dei più
grandi maestri del make-up.
25 BLUEBOOK
The Truth
Musing of a x-phile
OMEN NOMEN
Il destino è nel nome
di Mulderlover
Analisi etimo-simbologica dei nomi dei nostri eroi.
M
i sembra naturale iniziare proprio dalla
X e propriamente da due teorie: quella
della Kubek e quella di Jan Delasara.
La prima trova che la X indichi: “The
the fate of the feminine under patriarchy “, nel
saggio ‘You only expose your father’, in ‘Reading
the Xfiles’,che ruota tutto attorno alla teoria che in
X-Files si scontrino due mondi, maschile e femminile, X cioè sconosciuto è il destino di Samantha,
ma X è anche il simbolo di un mondo dove il
femminile si mette in salvo dalla cospirazione,
ovvero Sam ‘si salva’ perché viene fatta scomparire
proprio dal mondo maschile, schiacciante, oppressivo. Naturalmente l’autrice scrisse questo saggio
prima di ‘Closure’. Personalmente mi sembra una
teoria ‘zoppicante’, la serie non si era conclusa, e
portare tutto l’assunto tematico a maschio/femmina è un'interessantissima direzione, ma del
tutto personale, che non tiene conto di mille altri
rivoli tematici. Per Delasara in ‘Poplit,popcult and
the xfiles’ invece la X è il simbolo usato per: (The)
26 BLUEBOOK
Musing of a x-phile
crossing out,denying or negating a piece of
information, and matematically X designes an
unknow quantity ..” quindi gli X-Files sono le
cose negate, sconosciute,tenute nascoste. Ed è a
questo che come fans siamo abituati a pensare,
se consideriamo la X. Passiamo nello specifico del
titolo ad analizzare Dana Katherine Scully,
partendo dal suo primo nome di battesimo. E’ il
nome di una dea (già vi sento…mbè che
novità..Scully è una Dea!) va bene, il nome Dana
deriva dal nome latino Diana (Artemide). Sostiene
Joseph Frank, in ’Antichi romani in america?':
”Diana era il sinonimo della greca Artemide ,
patrona nell’Olimpo, delle donne che lavorano e
dei bambini. Nell’arte greco–romana, entrambe le
versioni erano in genere ritratte in compagnia di
una volpe, che di solito seguiva la dea, in tal
modo indicando i suoi "fedeli", cioè i sacerdoti e
sacerdotesse. Ma questo animale non è l’unico
collegamento convincente tra l’antico Vecchio
Mondo e il Sud America pre–Incaico.….”. Questo
è un accenno molto interessante, non trovate?
Proprio la volpe fa da tramite tra dea romana e
nuovo mondo pre-incaico?
E la volpe segue sempre la dea.
Mi piace evidenziare la qualità di ‘protettrice delle
donne che lavorano’, quanto ha faticato Scully
per farsi riconoscere come’ donna che lavora’ in
un mondo di uomini? Diana però è la forma
latina, Scully si chiama in realtà Dana.
In galeico , ‘Tuata dè danaan ‘è il nome di un
popolo di guerrieri mitici:nel pantheon irlandese,
è il popolo della dea Dana (B.Walker,The woman's
encyclopedia of myths and secrets ,1983).
Il nome della dea indica ‘conoscenza’, è dea anche
della fertilità e della nascita. Tristemente ironico
il riferimento alla fertilità per Scully…
Ma in effetti, tutta la trafila che percorre Scully
per diventare madre, ha una risonanza con
questo nome,annoto anche che i Tuata arrivarono
in Eire a bordo di ‘navi volanti’ secondo la
leggenda, e sul web si possono trovare molte
teorie che legano questo popolo a visite aliene
sulla terra.
27 BLUEBOOK
Musing of a x-phile
Scully si chiama anche Katherine ,che nella
forma greco/bizantina si riferisce ad Ecate,
dea degli Inferi: effettivamente Scully è
tornata dal regno dei morti /rapimento alieno
( penso all’immagine della barca sul lago,
legata da cima al pontile, in ‘One breath’).
E spesso negli episodi (‘Clyde Bruckman’,
’Leonard Betts’,’Tithonus’ ) Scully viene
indicata come immortale, le dee sono
immortali.
Senza poi contare che nell’ottava stagione
viene messa in parallelo da alcuni fans e
relativi articoli con la Vergine Maria (sia
quando accoglie Mulder morto, la
Deposizione, o mette al mondo William, la
Natività). Sarà assunta in cielo?
Se la rapiscono di nuovo gli alieni stavolta
quelli veri e non quelli indotti nel ricordo dalle
forze del Sindacato… si!
Katherine nel mondo greco/romano ha
significato inoltre di ‘chiara, schietta’ e questi
sono aggettivi che a Scully si adattano
benissimo. Chiara quando deve arrivare al
punto e schietta nell’esprimere le proprie
opinioni.
Quando Mulder deve scegliere un nome per
lei, in ‘Arcadia’, decide per Laura, ma Laura &
Rob Petrie sono i nomi dei protagonisti del
‘Dick Van Dike show’, 1961, dove questa
coppia personificava la compiutezza della
‘american way of life’ di quegli anni, quindi
serenità, situazioni buffe, divertissement
borghesi. Questi due nomi indicano come
Mulder (o meglio gli sceneggiatori dell’ep.
Arcadia) ha considerato potessero esser
percepiti lui e Scully da una comunità
‘forzatamente’ perfetta: scegliere dei nomi
stereotipati, significa criticare la falsa
rappresentazione di una società perfetta.
Josè Chung affibbia a Scully lo pseudonimo di
Diana Lesky, forse alludendo ad Albin Lesky,
famoso filologo russo, dunque figura meticolosa, attenta al particolare, o soltanto per assonanza di pronuncia?
Siamo al cognome: Scully è il cognome sia di
Vince, commentatore sportivo, conosciuto
anche come la ‘voce di Dio’, (Carter ha negato
questo legame in un'intervista di D. Bishoff,
OMNI 1994) ma nel capitolo ‘The name game’,
op.cit., Delasara evidenzia che sia anche il
cognome di Frank, autore di Behind the
Flying Saucers,1952, e, aggiungo io, in una
nota del FBI riguardante l’ufo crash in New
Mexico è secretato proprio il nome di Frank
Scully:’come informato del fatto’.
Delasara sostiene anche che i nomi dei personaggi possano ricordare anche quelli presenti
nei comics della EC ‘Vault Of Horror’, metà
anni 50: skull equivale a teschio, ed è
evidente il legame dark e macabro con Scully,
anche con il cambio della consonante, si
pronuncia allo stesso modo. Carter ha
continuato ad insistere che nessun nome
presente in X-Files abbia rimandi, come
conferma la Badley in ‘The rebirth of clinic ‘in
‘Reading the xfiles’, ma come continuare a
negare certe evidenze? Con un calcolo che ho
derivato da una tabella di numerologia proposta da Delasara riguardo ’f o x ‘, di cui parlerò
in seguito, ‘d a n a ‘ risulta assimilabile al
numero 2. Il due è la contrapposizione, il
contrasto, è antitetico al numero 1 (guarda
caso ’mulder’ simboleggia il numero 1…), ma
2 è anche il numero della complementarietà,
di chi sta accanto. Nel rapporto tra Mulder e
Scully, lei ha queste caratteristiche: il suo
personaggio nasce come comprimario di
Mulder, come collega e sottoposto.
28 BLUEBOOK
Musing of a x-phile
Lo accoglie quando è ferito,lo giustifica nei casi, ecc
ecc. E da ultimo il suo soprannome:Enigmantic, la
chiama così Max Fening in ‘Fallen Angel’.
La definizione per ‘enigmatico’ nel dizionario Oxford è:
perplexing; mysterious.
E Scully non è forse misteriosa agli occhi di Mulder?O
di qualsiasi altro uomo che incontra?
Certamente Max si riferisce a come sia indecifrabile
questa donna! I suoi sentimenti sempre nascosti, i
suoi dolori celati.
Passiamo a Mulder.
Il nome inusuale di battesimo ‘fox’, ha radici antichissime. Nei miti cinesi la volpe è un personaggio
sospettoso, penso a Mulder ed al suo ‘trust no one’.
Nel folklore russo la volpe è furba, ammettendo che
Mulder sia furbo, ma lo vedo più curioso.
Per i Celti la volpe rappresenta la scaltrezza e la
capacità di far perdere le proprie tracce,mentre invece
Mulder spesso le tracce le lascia …eccome!
La volpe nei miti vede le motivazioni e i movimenti
degli altri, pur rimanendo inosservata, e qui calza
perfettamente il suo talento di profiler e di agente
federale. Strano abbastanza che invece nella bibbia
cattolica, la volpe sia un animale sciocco…
Interessante è che nei miti dei nativi americani del
Nord America, la volpe ha poteri di ridare la vita ai
morti, una sorta di demiurgo che affianca il coyote, e
Mulder parla con i morti (The Truth,Closure) e in un
certo senso rivedendoli, evocandoli, essendone testimone, li fa rivivere. Il legame tra nativi americani e fox
emerge negli ep. Blessing way e Shapes. In quest'ultimo, Mulder riceve il nome indiano di Running Fox, o
Sneaky Fox (volpe che corre o volpe che striscia)a mio
avviso sempre in relazione al suo essere investigatore e
curioso. Quando Albert Hosteen guarisce Mulder,dice:
“The F.B.I. man would have surely died had he not
stayed underground, protected like the jackrabbit
(lepre dalla coda bianca) or the fox., riferendosi
appunto al fatto che la volpe ha il potere di sconfiggere
la morte. In questo caso ed anche negli episodi iniziali
29 BLUEBOOK
Musing of a x-phile
dell’ottava stagione, Mulder emerge come
immortale.
La Kubek, op.cit, riferendosi alle parole di
Albert, fa emergere la simbologia legata al
nome Fox in ‘Blessing Way’: la volpe è stata
seppellita dall’Ordine simbolico (il Consorzio),
ma essendo l’inconscio l’abituale habitat di
Fox (è uno psicologo, ha legami con le cose
nascoste, è uno scopritore di verità celate),
egli ne è riemerso (mia traduzione libera).
Quindi, aggiungo ulteriormente, la volpe è un
animale dell’inconscio, che salva dalla morte
simbolica che il Super Io (leggi etiche dei
padri, qui del Sindacato) può far pesare sull’Io. Infatti Fox sogna durante la pratica
rituale prima Bill e poi Gola Profonda, suoi
padri putativi.
Mi piace citare un’altra volpe, quella amica del
‘Piccolo Principe’ di Saint-Exupery.
In questo capolavoro, la volpe insegna al piccolo principe il valore dell’amicizia.
Mulder attraverso il suo legame con Scully e i
Lone Gunmen ci suggerisce che è un amico
sincero e presente. Da ultimo, cito, attaccandomi allo pseudonimo che Josè Chung affibbia a Mulder, Reynard (Muldrake, reynard in
francese è volpe). E la Reynard è stato un
personaggio delle fiabe europee del 12°/13°
secolo, scrive Delasara, carattere famoso per
le critiche ironiche e feroci contro la chiesa
cattolica e i nobili. Ma FOX indica anche il
nome del network che, a differenza della
Disney, ha creduto nell’idea di Carter e degli
X-Files. Delasara ritiene che avere nel nome
del personaggio principale le lettere del
network, una X che sta per sconosciuto,
misterioso, rimandando anche a come
vengono chiamati gli effetti speciali nel gergo
degli addetti ai lavori cinematografic (fx),
abbia permesso l’ identificazione nel pubblico,
tra lo show e il network.
Potere del marketing.
Sempre Delasara, usando tabelle numerologiche, rimanda il nome ‘fox’ al valore del 6. Il sei
è un numero androgino, tutti ricordiamo come
Mulder sia un eroe atipico nel panorama degli
poliziotti televisivi nei primi anni 90: sensibile,
attento agli altri, empatico con dolore altrui,
mai sbruffone, insomma una sorta di eroe con
caratteristiche femminili (ricordo ancora che
30 BLUEBOOK
Musing of a x-phile
per fugare i dubbi sulla sua eterosessualità,
gli autori, dopo aver mostrato Mulder
piangere, accentuarono la sua propensione
per la pornografia).
Il secondo nome di Mulder, William, secondo
Wikipedia: è composto da due radici, Wil
ovvero desiderio ed helm inteso come elmo,
quindi protezione. Considerando invece la
radice Wil nel senso più lato di "saggezza",
otteniamo che il nome vuol significare più o
meno "Colui che si fa scudo della saggezza o è
protetto dalla sua saggezza.”
I concetti di desiderio e conoscenza, mi fanno
pensare alla trilogia di Amor Fati: Mulder ha
più saggezza/conoscenza in confronto agli
altri esseri umani, ma ne rimane vittima.
L’elmo non ha funzionato. La ‘conoscenza’
paranormale schiaccia il suo cervello mortale.
In Delasara si trova il parallelismo tra i molti
william presenti in X-Files.
Il padre di Mulder e il padre di Scully, io
aggiungo anche il piccolo William.
L’autore ritiene di dover annoverare, tra le già
citate figure paterne che Mulder incontra
nello snodarsi della serie, anche Bill Patterson
(‘Grotesque’) che fa da mèntore al giovane
golden boy, appena entrato nell’FBI, creando
così un legame tra Mulder e il mondo dei
padri, che biblicamente implica che i figli non
saranno responsabili dei peccati dei padri e
Mulder combatte contro i peccati dei padri
consorziati.
Arriviamo al cognome: Mulder.
In inglese ‘to molder’ significa ‘decompose, rot’
cioè decomporsi, marcire.
In ‘the rebirth of the clinic ‘ della Badley, in
‘Reading the x-files’, l’autrice oltre al verbo
che cito, ne aggiunge un altro:’mull over’, che
nel dizionario Oxford indica: ”meditate, ponder, speculate”, ovvero meditare, speculare,
ponderare, soppesare con il pensiero.
Delasara, sempre citando i nomi presenti nei
comics dell’orrore già citati, scova la forma
gotica di ’mold’, ovvero ‘mould’definizione di:
“to shape ,to forge“, forgiare, dare forma.
Quindi Mulder è colui che crea e dà forma,
decodifica potremmo dire, allaccia significati e
indizi. Cerca la verità, tenta di darle forma,
oltre la materia grezza di cover up e depistaggi
che la ricoprono. Rispetto al personaggio calza
molto la definizione di ‘demolitore’:decompone
le bugie per portare alla luce la verità.
Secondo la numerologia, m u l d e r risulta
essere il numero 1, che oltre ad essere il
numero della solitudine, come sostiene
Mulder in ‘Fight the future’, è il numero dell'indipendenza, qualità questa che Mulder
esercita continuamente. Non da ultimo forse
Mulder si sarebbe dovuto chiamare Fox
William Spender, che, non scherzo, significa
spendaccione! Pensiamo alle note spese
dell’FBI in Requiem. Riguardo i nickname che
Mulder riceve nella serie,uno molto azzeccato
è quello che sceglie per lui Josè Chung.
31 BLUEBOOK
Musing of a x-phile
Muldrake, secondo Delasara, per l’assonanza
fonetica, ricorda Mandrake, la mandragola,
pianta velenosa e curativa secondo l’antica
medicina popolare. Aggiungo che la mandragola ha anche poteri afrodisiaci.
Che c’entri qualcosa con l’amore di Mulder
per la pornografia? Ma questo accostamento
spericolato mi permette di citare un altro
pseudonimo di Mulder, quello che lui ha
fornito all’operatrice della chat erotica, come è
testimone Eddie Van Blunth in ‘Small
Potatoes’: Marty. Negli anni 60 uscì un film
USA ‘Marty ‘, it. ‘Vita di un timido’ (che valse
l’Oscar per miglior attore protagonista a
Ernest Borgnine) che narra di un un uomo
timidissimo,con seri problemi relazionali con
le donne, dalla personalità sensibile e attenta.
Vedete voi se il parallelo non si impone. Di
Rob Petrie ho già scritto prima. In ‘Little
Green Men’, Mulder per prenotare il biglietto
aereo per Puerto Rico, usa il nome di George
H.Hale. Dalle battuta di Mulder, nello stesso
episodio, si evince la sua ammirazione e la
sua voglia di identificarsi con lo scienziato:
MULDER - From 1948 until recently, it was
the largest telescope in the world. The idea
and design came from a brilliant and wealthy
astronomer named George Ellery Hale.
Actually, the idea was presented to Hale one
night. While he was playing billiards, an elf
climbed in his window and told him to get
money from the Rockefeller Foundation for a
telescope.Ora, nella biografia di Hale il particolare
dell’elfo ispiratore non compare, ma
l’identificazione dell’Io di Mulder è con un
personaggio aperto anche al fantastico, pur
essendo uno scienziato. In’ Fallen Angel’ Max
Fenning afferma che Mulder usa uno
pseudonimo, M.F.Luder, per firmare articoli
sul paranormale, un nickname che è un
anagramma. In psicologia esiste un
esperimento,la persona nel test deve
anagrammare il proprio nome e cognome per
creare così un nuovo nome, inventandosi una
nuova personalità relativa, in tal modo la
persona si sente libera di proiettare sulla
nuova identità, lati della personalità dominante che altrimenti restano in ombra.
Se vogliamo analizzare che tipo di anagramma
Mulder scelga, partiamo dal nome che lascia
puntato perché per lui Fox non esiste, la
dimostrazione è che non si fa chiamare così
da Scully. Luder lo accosto all’aggettivo ‘loud’
ovvero forte, usato nella forma ‘out loud’:
fragorosa- mente, di gusto. Nell’articolo
riguardo gli avvistamenti UFO durante la
prima guerra del Golfo su OMNI, egli ha
voluto scrivere ‘ad alta voce’ argomenti che
come ‘Mulder’ sussurra appena, e che invece
come ‘Luder’ può ‘urlare’. Ed infine il pezzo
forte, il suo soprannome dai tempi di Quantico: Spooky. La traduzione 'spettrale' è quella
che hanno usato i traduttori per la serie, ma a
me piace anche ‘tetro’ tra ‘imprevedibile’ (e
Mulder lo è), ‘ misterioso ‘ o ‘sopranaturale’,
‘spaventoso’, cui romanticamente potrei
aggiungere ‘tenebroso’. Nel’ep.Quagmire 3x22,
Scully apostrofa Mulder come suo padre,
usando il nome Ahab, il capitano di Moby
Dick, ma Mulder rivendica il fatto di sentirsi
l’antitesi di Ahab, quindi dismettendo l’idea di
essere “Roso di dentro e arso di fuori dagli
artigli fissi e inesorabili di un'idea incurabile.”(Moby Dick,H.Melville). Scully veniva
invece chiamata dal padre con il nome del
primo ufficiale del ‘Pequod’, Starbuck,
descritto nel libro come coscienzioso, definito:
”L’uomo più cauto che si possa trovare nella
baleniera”(Melville ,op cit.),e uno dei meno
compiacenti verso le follie del Capitano.
Facile cogliere il parallelo che Scully vuole
porre tra Mulder e la figura paterna,ma
Mulder rivendica se stesso, non accettando il
soprannome e il parallelo Per Dana, invece, il
capitan Scully aveva scelto un paragone calzante.
32 BLUEBOOK
33 BLUEBOOK
Fandom Corner
David
&
SNOGGERMANIA
Gillian
di Ludovica
Teorie sulla coppia mancata
E'
magico. E’ difficile. E’ magnifico.
E’ doloroso. E’ frustrante e pieno di
gioia, come è ogni intensa ed intima
relazione”. Queste le parole utilizzate da
Gillian per descrivere il rapporto un po’
conflittuale che c’è sempre stato tra lei e il
suo collega/amico David, con cui ha lavorato
a stretto contatto per molto tempo. Ma per
capire meglio la loro relazione complicata
occorre partire dall’inizio, e cioè da quando
una giovane e ribelle Gillian, all’età di 24 anni
entrò in una stanza per il provino di X-Files,
dove c’erano più persone, tra cui David il
quale, in qualche modo, rimase subito attratto
da lei, tanto da avvicinarla per chiederle di
leggere il copione insieme. Già dal loro primo
incontro qualcosa era scattato, al punto che
Chris dopo aver notato la loro alchimia, forte
ed unica sin da subito, aveva già deciso che
quella sarebbe stata la coppia protagonista
del telefilm. Questo spiega anche come mai
Carter abbia lottato cosi duramente per avere
Gillian nella parte di Scully.
Giunti a Vancouver, Gillian incontrò le prime
difficoltà sul lavoro.
34 BLUEBOOK
Intimidita dai produttori e dal dover
imparare a memoria chilometriche
battute, essendo alle prese con la
sua prima importante esperienza
lavorativa, la donna spesso ha
ricordato come David, in quel
periodo, l’avesse aiutata moltissimo
e che la sua presenza fu molto
rassicurante. Le prime teorie
snogger sostengono, sulla base di
libere interpretazioni e testimonianze più o meno attendibili, che i due,
lontani da amici e parenti, e alle
prese con le problematiche del
lavoro, si siano aggrappati l’uno
all’altra per trovare conforto, tanto
da far nascere tra loro una storia di
sesso, messa a termine da David
che non riusciva a vedere un futuro
nella loro relazione. Gillian dopo
poco tempo sposò l’assistente
regista Clyde Klotz, dal quale ebbe
subito una figlia. Dopo aver
scoperto di essere incinta,
preoccupata di perdere il lavoro, si
rivolse a David che fu il primo a
sapere della gravidanza, e
quest’ultimo le consigliò di non
abortire, mantenendo il segreto,
fino a quando Gillian non fu pronta
a dirlo ai produttori. Questa fase
della loro storia fa nascere nelle
menti degli snogger più integralisti,
sospetti sulla reale paternità della
piccola Piper. Infatti molti
sostennero e sostengono ancora,
che la bambina sia figlia di David,
teoria dimostrabile dalla
impressionante somiglianza tra
Duchovny e Piper. Nel gennaio del
1997 David accompagnò Gillian al
Golden Globe, per darle un po’ di
conforto e sostegno dopo il divorzio
tra l’attrice e Klotz. Vedendo le foto
dell’evento è impossibile non notare
quanto siano vicini l’uno all’altra. I
due si tennero sempre per mano per
tutta la serata e nel momento in cui
Gillian andò a ritirare il suo meritato
premio, baciò David. Molti ritengono
che Gillian e David, in quel periodo
fossero insieme, ma che la storia
finì dopo un litigio. Secondo questa
teoria, Gillian avrebbe voluto rendere la loro relazione pubblica, mentre
David no. Nel mese successivo, a
Duchovny venne presentata dal suo
agente, un’attrice, Tea Leoni e a
maggio i due si sposarono. Questo
ha rappresentato un colpo duro sia
per gli snoggers, sia per i fan di X-
35 BLUEBOOK
Golden Globes 1997
36 BLUEBOOK
Files. La signora Duchovny, infatti è
letteralmente odiata, perché
ritenuta la responsabile dell'allontanamento del marito dal telefilm e
della distruzione della coppia DavidGillian. Non si sa se tutte queste
accuse siano vere, ma ciò che è
sicuro è che fu proprio Tea, gelosa
del rapporto che c’era (e c’è tutt’ora
tra i due) a spingere il marito a
chiedere lo spostamento del set di
X-Files da Vancouver a Los Angeles,
a partire dalla quinta stagione.
Rumors descrivono un David succube della moglie, che lo avrebbe
incastrato rimanendo incinta.
Personalmente, le ho sempre ritenute accuse gravi, ma c’è anche da
dire che in un’intervista, che risale
al periodo del secondo film, nella
quale si chiedeva se ci sarebbe stata
una scena di sesso tra Mulder e
Scully, David rispose di essere favorevole a girare scene più intime con
Gillian, ma a Vancouver in modo
che Tea non potesse saperlo o
impedirlo. Tornando comunque
indietro, il matrimonio non cambiò
molto le cose tra David e Gillian,
infatti, sia nel primo film in cui c’è
un bacio tagliato in post-produzione
ed un altro più appassionato e
travolgente progettato dai due per
scherzo e per loro “piacere”, sia
nelle due serie seguenti, ci sono
molti aneddoti che li riguardano,
come lo scambio della roulotte in
cui per un equivoco (o forse no) i
due si ritrovarono insieme mentre
David si stava spogliando, le frequenti occasioni in cui si appartavano o andavano via nella stessa auto
o venivano sorpresi a baciarsi e ad
abbracciarsi. Si pensa che tra i due
non ci sia stata sicuramente quella
che viene definita una relazione
normale, ma che invece si siano
lasciati e messi insieme più volte
nel tempo. Spesso anche i media
hanno dimostrato di non avere le
idee chiare a riguardo: infatti alcuni
scrivevano che erano appassionatamente innamorati, altri che si odiavano, senza tralasciare che i due
attori dicevano sempre che il loro
rapporto era difficile e che al di là
del lavoro non socializzavano,
creando ulteriore confusione. Nelle
ultime due serie David non fu
regolarmente presente sul set, ma
dopo la scena del bacio dell’ottava
stagione, Kim Manners raccontò che
i due attori rimasero soli e
abbracciati per cin- que minuti,
senza dire nulla, con le lacrime agli
occhi. Fu un momento molto
commovente.
37 BLUEBOOK
Nella nona serie l’attore lavorò come regista per
un episodio e tornò per il gran finale. Per Gillian e
il cast fu meraviglioso averlo di nuovo con loro.
L’attrice stessa disse che la sua presenza era
indispensabile per chiudere il telefilm. In
occasione dell’ultima scena del motel Manners
commentò il loro rapporto dicendo “Sai è come un
matrimonio. E ci devi lavorare. E David e Gillian
hanno dovuto lavorare alla loro relazione. E
quando dirigi tante scene, come questa nel
motel..tu lo puoi vedere sui loro volti…quanto loro
si amino. E non erano solo Fox e Dana erano
David e Gillian..loro si amano, si amano
sinceramente. Penso che la relazione tra David e
Gillian, e tra Mulder e Scully, sia una delle più
grandi relazioni della tv”. Terminato X-Files i due
presero strade diverse. David rimase a Los
Angeles e Gillian andò a Londra, dedicandosi
entrambi ad altri progetti. Questo però non mise
fine al loro legame, i due infatti raccontano di
essersi sentiti e qualche volta visti. David stesso
dice “ Noi siamo connessi in qualche modo, ad un
livello significativo, per sempre, per tutto il tempo
che saremo vivi, non solo per il pubblico, ma per
noi stessi. Non abbiamo mai avuto un’amicizia,
un’affinità di pensiero, ma siamo anime gemelle in
qualche modo”. I due hanno anche ammesso che
il tempo passato distante l’uno dall’altra, ha
cancellato qualsiasi incomprensione o conflitto,
lasciando solo amore, apprezzamento e
ammirazione. In questo il loro “amore” sembra
simile a quello di Mulder e Scully. Qualcosa di
forte e di speciale che il tempo non può scalfire,
ma solo rafforzare. Questo è stato ampiamente
dimostrato nel 2008 con il secondo film. La
reunion per i due è stata un’esperienza molto
emozionante e come dimostrano le interviste o le
foto delle due premiere (tenutesi una a Londra e
una negli USA) la loro alchimia è rimasta intatta,
come se il tempo non fosse passato. Le loro uscite
in pubblico in occasione della promozione del film,
hanno prodotto inevitabilmente nuovi rumors e
riflessioni sulla gravidanza di Gillian, su quanto
fossero vicini e molto intimi nelle foto, oppure
semplicemente sul modo di guardarsi e di sentirsi
a proprio agio in presenza dell’altro, cosa che non
si avverte tra David e Tea e Gillian e il rispettivo
compagno. La Anderson, alla domanda sul segreto
di questa alchimia ha risposto: “Abbiamo avuto in
realtà una relazione di 15 anni”.
Infine quest’anno i fan hanno avuto una bella
sorpresa: Gillian e David di nuovo insieme in
occasione della prima dello spettacolo teatrale
dell’attore. Per la prima volta si sono visti in un
evento pubblico che non aveva niente a che fare
con X-Files. Ciò dimostra che il loro rapporto è
qualcosa di speciale. C’è chi crede sia solo
amicizia, chi che ci sia ben altro, ma qualcosa c’è
ed è unico, speciale e non si può spiegare. Come
dice David, tra loro due c’è e ci sarà sempre un
legame.
38 BLUEBOOK
39 BLUEBOOK
“X-Files è la mia vita creativa. Ogni giorno so che farò
qualcosa per X-Files o che riguarda X-Files.”
(Silvana)
XFIFC
INTERVISTA
A SILVANA, FONDATRICE,
ASSIEME A FRANCESCA
DELL'X-FILES ITALIAN
FAN CLUB
L' XFiles Italian Fan Club, giunto sul web nel 2005,
nasce dalla volontà di creare un punto di riferimento per il fandom italiano dell’epoca, orfano delle
avventure di Mulder e Scully cessate qualche
anno prima con il finale della serie “The Truth”.
Le fondatrici Silvana e Francesca hanno garantito,
quando ormai nessuno più credeva possibile un
secondo capitolo cinematografico, a vecchi e
nuovi iscritti, news aggiornate ed un impegno
costante nella cura di iniziative legate al mondo
degli x-philes, tendenti ad alimentare la passione e
l'entusiasmo per uno dei migliori prodotti televisivi
della storia. Il Fan Club, nonostante puntuali siano
i tentativi di usurpazione del nome o di semplice
mal riuscita imitazione, continua a vantare centinaia di iscritti e importanti collaborazioni con siti affini
in tutto il mondo. Conosciamo meglio l'esperienza
del Fan Club di questi ultimi anni, facendo due
chiacchiere con una delle webmistress, Silvana.
40 BLUEBOOK
Come nasce il Fan Club?
L’iniziativa nasce nel 2001, era una
esigenza che sentivo da tempo quella di
mettere in ordine idee e proposte. Il
Fan Club mi è sembrato un ottimo link
tra noi e gli altri fan. La formula Fan
Club,sito fisso e newsletters. E poi è
stato importante l’apporto vitale del
blog creato da Francesca. Tutto ciò era
all’epoca inesistente. Oggi penserei ad
altre formule on line per aggregare il
fandom.
Qual è l’iniziativa che più vi ha rese
orgogliose?
L’iniziativa cui tengo di più è di sicuro il
concorso indetto assieme alla FOX Entr.,
in occasione dell’uscita di IWTB, con
premi messi in palio da loro ma creazione e conduzione del concorso dovuta
alla nostra inventiva. Si sono fidati di
noi e noi abbiamo lavorato in piena
autonomia. E' stato appagante.
Ovviamente aggiungo anche gli auguri
che CC e FS ci mandarono nella stessa
occasione.
Quale invece quella che non siete
riuscite a realizzare?
Una maratona come quelle che organizzava
un forum del passato, cui partecipammo
ma come singoli. Sarebbe stato bello farne
una per l’uscita del secondo film.
Quale era la situazione del fandom in
Italia quando avete iniziato? E quale
quella di oggi?
Il fandom in Italia era attivissimo,
esistevano moltissimi siti che ospitavano
fanfic e almeno cinque forum importanti
dove conoscersi ed appunto organizzare le
maratone a scopo di beneficenza. Oggi la
situazione è cambiata,ma non affievolita.
Secondo me sono rimasti ‘pochissimi ma
buoni’. Il forum di BlueBook mi fa sentire di
nuovo ..a casa Xfiles!
Perché ci sono divisioni nel fandom
italiano?
Perché come nella vita esistono persone
dall’indole cattiva e persone dall’indole
adattiva. Non mi sono mai sentita di
attaccare nessuno, ma come Fan Club
siamo stati attaccati da vari fronti. Sempre.
Addirittura da idioti cui avevamo promosso
iniziative valide per collaborare. Questo
all’inizio mi shoccava, ora mi fa solo schifo.
41 BLUEBOOK
Come sono gli x-philes di casa nostra?
Ancora appassionati,ma silenziosi. Non mi
spiego perché la tanta creatività dei primi
tempi sia quasi sparita. Navigando però sul
tuo forum, mi rendo conto che c’è stato un
ricambio generazionale.
Cosa ha rappresentato e rappresenta
ancora per voi X-Files?
La mia vita, non esagero, ma la mia vita
creativa sicuramente. Ogni giorno so che
farò qualcosa per X-Files o che riguarda XFiles. Ciò mi rende attiva e..massì FELICE!
Qual è il messaggio di X-Files in cui ti
ritrovi?
Trust no 1, lo applico nella mia vita
lavorativa. E la fiducia, l’amore totalizzante
tra due persone che applico nella mia vita
privata.
Quale stagione preferisci e perché?
AMO la settima stagione,ha un equilibrio
particolare,tra M&S si concretizza l’amore,
i casi sono feroci, ma a volte divertentissimi. L’estetica post-moderna trova buona
applicazione.
Quale episodio preferisci e perché?
Amo tutti gli episodi Muldercentrici, di ogni
stagione,soprattutto quelli angst e quelli
humor.
Come giudichi I Want to Believe?
IWTB è un tentativo, per nulla buono, di raccontare
un case files. Carter è scivolato invece sulla storia
lacrimevole del bimbo, sulla relazione tra M&S che è
stata messa in scena soltanto per gli shipper, ma si
mostra logora riguardo l’impianto del film. L’action
movie fa pena, in confronto agli altri film della
stessa stagione e dello stesso genere. Non mi ha
stupito che sia andato male al botteghino. Eppure…
Eppure, nel buio della sala, appena ho ascoltato le
prime tre note di Snow ho perso il senso della realtà
e mi sono immersa nella pellicola. David Duchovny è
stato fantastico,un Mulder misurato, addolorato
eppure vitale!
Quali sono le tue aspettative su XF3?
Non credo ci sarà un terzo film. Le leggi di mercato
sono impietose,andando male il secondo non
vedranno mai la necessità di un terzo. Peccato.
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43 BLUEBOOK
Mulder & Scully
AMORI
A
CONFRONTO
di Elena
Romanello
44 BLUEBOOK
L
a storia detta ma non detta e poi
di colpo uscita con un coming out
tra Mulder e Scully è stata uno dei
punti forti di X-Files, che a suo
tempo dimostrò che si possono mettere
sullo schermo insieme due persone
eterosessuali avvenenti senza farle finire
insieme subito e creando un legame tra i
due che diventa fisico poi in seguito, e non
sotto gli occhi degli spettatori.
Per molti gli eredi più plausibili di Fox Mulder
e Dana Scully sono e rimangono Seeley
Booth e Temperance Brennan, i protagonisti
di Bones, e non solo per la battuta iniziale
della serie, detta da Booth, Saremo come
Mulder e Scully, non capita da Brennan,
dedita solo al lavoro e poco esperta di
cultura popolare. Anche tra Booth e Brennan
c'è una sorta di attrazione non espressa, ma
le premesse e l'evoluzione della loro storia
sono abbastanza diverse da quelle che
legavano Mulder e Scully.
Dana Scully doveva, con la sua
razionalità, vegliare e se
necessario mettere in difficoltà
le indagini del cane sciolto Fox
Mulder, anche se poi le cose
sono andate in maniera ben
diversa. Viceversa Booth e
Brennan collaborano con ruoli
diversi ma alla pari alla
risoluzione dei casi: Booth fa lo
stesso mestiere di Mulder,
l'agente federale, dopo un
passato come cecchino
nell'esercito nella troppo presto
dimenticata guerra del Kosovo,
ma con un approccio
completamente diverso, anche
se non si risparmia (Non fare
quello che fai di solito, gli dice
Brennan nell'abbastanza
straziante finale della stagione
quinta), mentre Brennan fa un
lavoro che ha dei punti di
contatto con una delle
occupazioni di Scully, ma con
delle differenze anche notevoli.
Il medico legale e l'antropologo
forense hanno risultati simili da
raggiungere, ma con tecniche di
indagini anche diverse, se non
altro perché diverso è il punto
da cui si parte.
45 BLUEBOOK
Riguardo alla loro situazione personale, da una parte
abbiamo un Mulder con ancora le ferite del suo
passato familiare, scomparsa di Samantha in testa, e
una Scully con una famiglia solida alle spalle ma che
non verrà risparmiata da drammi, mentre Booth e
Brennan se non altro sono accomunati dall'aver avuto
famiglie non particolarmente presenti e abbastanza
problematiche, l'uno con un fratello che gli crea non
pochi problemi e un figlio da crescere frutto di un
legame concluso, l'altra con un rapporto con il padre
scomparso per anni recuperato in tempi recenti.
Riguardo al rapporto tra di loro, ci sono stati spiragli
per un possibile coinvolgimento sentimentale, ma
subito chiusi in maniera ben più netta di quanto non
facesse Chris Carter: gli shipper della coppia Booth e
Brennan hanno già potuto assistere a più di un bacio
tra i loro beniamini, ma senza strascichi, dati quasi per
gioco, visto che i due colleghi, pur affezionati l'uno
all'altra sembrano voler prendere nuove strade, come
è emerso anche dall'episodio numero 100, il 16° della
quinta stagione, che per i più romantici è stato una
batosta non da poco. A differenza di Mulder e Scully, in
fondo monogami l'uno verso l'altra anche se non
stavano insieme (se si escludono gli sbandamenti di
Mulder per l'aspirante vampira Kristen in 3 e di Scully
per il posseduto Ed Jerse in Never Again), Booth e
Brennan hanno avuto e sembrano avere delle altre
storie, o almeno provarci, con il periodo in cui qddirittura Brennan delega a due compagni il soddisfacimento per uno di desideri carnali e per l'altro di affinità
intellettuali, con risultati a dire il vero disastrosi. Per
ora, i fan romantici di Bones hanno forse trovato più
soddisfazione dal lieto fine della storia tra l'entomologo
Jack Hodgins e la grafica Angela Montenegro, che
dopo vari tira e molla hanno convolato, abbastanza a
sorpresa con un bel colpo di scena, a giuste nozze.
Del resto Chris Carter poteva essere di coccio
riguardo a Mulder e Scully (ma poi ha ceduto), ma
Kathy Reics risulta essere ancora più dura su Booth e
Brennan, avendo dichiarato che la serie televisiva è
per lei una sorta di prequel dei romanzi che ha scritto
con protagonista la dottoressa Brennan, lì una
professionista di mezz'età, senza nessun uomo nella
sua vita e con una figlia ormai adulta che non vive con
lei. Ci sarà speranza per Booth e Brennan? Bones
forse non arriverà a nove stagioni come X-Files ma c'è
tempo ancora forse per qualche spiraglio. In fondo
Mulder e Scully hanno fatto disperare non poco gli
shipper prima del finale di The truth e dell'avventura di
I want to believe.
46 BLUEBOOK
47 BLUEBOOK
Le serie TV americane omaggiano X-Files. Da Lost a Fringe, da Supernatural a Castle,
passando per Bones, ha inizio l'OPERAZIONE NOSTALGIA.
C'era una volta X-Files in TV
di Maxmulder
E' prassi comune, nel mondo delle serie
televisive, tributare, prima o poi, un
omaggio a show di successo che hanno
scritto pagine importanti della storia della
TV americana. Ma quello che i telefilm
stanno facendo per Mulder e Scully, va al
di là di un semplice tributo. Sembra più di
una sentita riconoscenza, piuttosto una
testimonianza di come la creatura di
Carter abbia lasciato un vuoto difficilmente colmabile. Pare essere di fronte, cioè,
ad una vera “Operazione Nostalgia”.
Gli omaggi servono a ricordare dove tutto
è iniziato. X-Files non solo ha riportato
l'Horror (sfidando il censore della Fox e le
Associazioni a tutela dei minori) e trattato
magnificamente il filone della Fantascienza contemporanea, ma introdotto nelle
case dei telespettatori argomenti come:
serial killer, criminal profiler, autopsie,
spostando per la prima volta il limite del
rappresentabile in TV. Per questi motivi:
Supernatural, CSI, Criminal Mind, Dexter,
Lost (solo per citarne alcuni) hanno un
enorme debito di riconoscenza. Gli
omaggi servono anche a far conoscere
alle nuove generazioni, telefilm diventati
fenomeni di culto in tutto il mondo, e, nel
caso di X-Files, aiutano a spiegare ad
alcuni fans di Fringe, che l'opera di J.J.
Abrams non può essere considerata
l'unica e la sola capace di affrontare
l'inspiegabile e il soprannaturale, ma
l'efficace e naturale continuazione di un
modo di raccontare il Mistero che stimola
il pubblico ad interrogarsi sulla vita, sulla
morte e sulle poco elastiche convinzioni
dettate dalla scienza. Un buon tributo ci
fa sorridere. Un grande tributo ci fa venir
voglia di spostare indietro le lancette
dell'orologio. E' proprio questo che è
accaduto ai fans, facendo zapping col
telecomando e passando dalla Fox,
all'Abc, o dalla CBS alla CW. Ma andiamo per ordine. Lo spin-off Angel tra il
1999 e il 2000, è stato uno dei primi ad
omaggiare X-Files che all'epoca era
ancora in onda, in modo verbale, cioè
WB TV
48 BLUEBOOK
citando Fox e Dana e alludendo ai loro ruoli
di scettico e credente. E' invece negli ultimi
tempi che il l tributo non si limita più a semplici occasionali riferimenti nei dialoghi, ma
diventa il pretesto per costruire un'intera
storia in stile X-Files, se si eccettua per il
criptico (ma per gli esperti non troppo)
omaggio che J.J. Abrams ha dedicato nel
primo episodio dell'ultima stagione di Lost.
Seduta al fianco del marito, su un aereo di
Los Angeles, Rose sta leggendo la rivista:
“Weekly Woodsman”. Sul retro della stessa,
si nota una pubblicità che reca in alto una
scritta che in realtà è uno dei motti più
celebri lanciati da Chris Carter e cioè The
Truth is Out There. In verità, di natura
analoga è il secondo omaggio che sempre
Abrams, grande fan di X-Files, ha rivolto
durante il primo episodio della seconda
stagione di Fringe. In un appartamento,
teatro di un omicidio dai risvolti inspiegabili,
la Tv è accesa e in onda c'è un episodio di
X-Files, Dreamland, della sesta stagione.
Per pochi attimi vediamo Mulder e Scully che
alzano lo sguardo al cielo.
Il primo show ad imbastire un episodio dai
risvolti “x-files”, ma colorato di irresistibile
ironia, è Bones. Già dal titolo comincia
l'Operazione Nostalgia: “The X in the file”,
per poi passare alla Guest Star che è niente
poco di meno che, Dean Haglund, l'indimenticabile Langly dei Lone Gunmen. Un caso
“fuori da questo mondo” porta Brennan e
Booth nel New Messico, dove investigano
sulle caratteristiche extraterrestri di alcuni
resti umani. La vittima è identificata come
una locale fanatica di UFO, conosciuta in
città per la sua incessante ricerca di forme di
vita aliene e le sue ultime “prove” portano
persino Brennan e Booth a riflettere sulla
esistenza di vita aliena. Quando lo sceriffo
locale rifiuta di rilasciare le ossa, il team del
Jeffersonian è costretto a lavorare via
satellite. (fonte i-Bones.net). Alla fine le
ipotesi fantascientifiche si sgonfiano come
un palloncino, quando si scopre che la
responsabilità ricade come sempre
sull'uomo. Dean Haglund interpreta il ruolo di
un commerciante di Gadgets alieni, nel New
Mexico, apparentemente estraneo alla
vicenda ma che in realtà si rivela essere
l'unico che finisce in manette.
49 BLUEBOOK
Tra i riferimenti ricordiamo la musichetta di
X-Files proveniente dal cellulare di Brennan
e l'esilarante scena dell'autopsia sul corpo
che si ritiene alieno e che scatena paura in
Booth e la sua collega.
Non potevano mancare poi gli autori di
Supernatural, grandi fans di X-Files, nell'Operazione Nostalgia. La serie, a cui ha
lavorato come produttore il compianto Kim
Manners (regista storico del serial di Chris
Carter), con “Clap Your Hands If You Believe” indossa per tutto il teaser, sigla compresa, i panni di X-Files. L'episodio si apre con
un rapimento di un ragazzo, in piena notte,
in un campo di grano. Poi la sigla, con caratteri digitali e musica sembrano proiettarci
in un'avventura di Mulder e Scully, e la frase
finale “La verità è qui dentro” è una parodia
del motto Mulderiano “La verità è la fuori”.
Anche stavolta però, quello che sembra un
caso di incontro ravvicinato, apre a fate,
leggende e soluzioni alternative, in un
tourbillon di ironia e nostalgia che intrattiene
lo spettatore con stile ed efficacia.
Gamble, creatore dello show, ha dichiarato:
“E’ difficile trovare una persona che lavora
allo show che non sia fan di “The X-Files”,
E’ stato particolarmente divertente rendere
omaggio a quel telefilm, perché Supernatural deve molto a quello show dal punto di
vista creativo; credo che l’intero genere
oggi debba farlo”. Diversi attori sono
comparsi nei due show: Mitch Pileggi
(Samuel Campbell), William B. Davis,
visto in “Supernatural” nell’episodio 1x11
“Scarecrow”, Steven Williams (Rufus
Turner) in “SNL”, ha interpretato Mr. X in
“The X-Files”. Inoltre al di là di Manners, si
segnalano la partecipazione del regista
David Nutter e dell'autore John Shiban.
50 BLUEBOOK
Infine è il turno di Castle a confezionare un
X-Files revival. La serie, creata da Andrew
W. Marlowe e sviluppata dall'ex regista di
Mulder e Scully, Rob Bowman, narra le
vicende di Richard Castle, famoso autore di
romanzi gialli che collabora con la Polizia di
New York affiancando la detective Kate
Beckett. Castle è la versione moderna e
maschile di Jessica Fletcher, stesso intuito,
ma molta più ironia e con un utilizzo più
realistico delle sue competenze. Infatti
mentre la brillante e dolce Siignora Fletcher
s'imbatteva in un cadavere ad ogni suo
spostamento tra convegni e visite di piacere, al punto che non sembrava azzardata
l'ipotesi che la sua presenza portasse enorme sfiga, Castle è inserito in un contesto
più plausibile visto che collabora con la
polizia attivamente nei casi di omicidi.
L'episodio omaggio è "Close Encounters
of the Murderous Kind” e si apre con il ritrovamento di un cadavere in un'auto, presso
un cantiere ferroviario abbandonato. Il corpo della vittima, Maria Subbarao, presenta
dei bizzarri rigonfiamenti che il medico legale dice essere dovuti a decompressione
esplosiva che si verifica in assenza di atmosfera, come accade nello spazio. Castel
ritrova all'interno dell'auto un libro dal titolo
“Presi del 4° tipo”. Nel mostrarlo ai colleghi
fischietta la sigla di X-Files, alludendo alla
possibilità che la morte sia legata ad un
rapimento alieno non riuscito. Nel corso
delle indagini i detective s'imbattono nel
personaggio di Henriksen (Frank Black di
Millennium) che si occupa del recupero dei
rapiti dagli extraterrestri e nei Men in Black,
ma alla fine il caso svela una rete di spionaggio e cospirazione, che non ha nulla a
che fare con visitatori venuti da un altro
pianeta. Altro riferimento ad X-Files ce lo
regala ancora Castle, quando per convincere la sua collega dell'implicazione degli
alieni le dice: “Io non ti chiedo di tingerti i
capelli di rosso e di chiamarmi Mulder...”.
X-Files è entrato così prepotentemente
nella nostra cultura, che è facile ipotizzare
da oggi in poi altri omaggi e tributi dalla TV,
consci che nessuno potrà però ricreare
stile, atmosfere e dinamiche che per la loro
unicità rimpiangiamo con grande nostalgia.
51 BLUEBOOK
X-Files
Review
52 BLUEBOOK
I Want to Believe, l’analisi
di GFelix
Introduzione e continuity
Il primo e forse più importante nodo di IWTB è la necessità di dare una parvenza di continuità
fra il finale di The truth e l’inizio di un nuovo capitolo cinematografico. I fan si aspettano una
ripresa della serie “dov’eravamo rimasti”. Carter invece propone una ellissi narrativa comoda per
liquidare la questione piuttosto velocemente. Scully medico è un’opzione plausibile e utile al suo
ruolo nel film, considerando anche la sua nuova caratterizzazione. Tuttavia è il primo forte
segnale di una situazione che è completamente votata all’ambito civile. Scully, personaggio più
facile da gestire in quanto accusata di reati meno gravi di Mulder, non ha più alcun legame con
gli X-Files. Nemmeno si salva dall’implacabile macchina cospirativa.
La situazione dello Spettrale è senza
dubbio più difficile: è condannato a morte
e ricercato. Eppure è proprio su di lui che
gli autori (ne parlerò al plurale, ma potete
tranquillamente leggere Chris Carter)
basano la continuity. Una continuità non
dal finale dell’ultima serie, ma dallo spirito
X-Files. Il trucco narrativo è svelato: non
ci sforzeremo di rendere verosimile il
rientro nel bureau di Mulder, ma
ripartiremo da un nuovo sottoscala degli
X-Files. Ed ecco che nella stanza della
nuova casa dei due protagonisti c’è un
uomo barbuto, che si aspetta la visita di Scully esattamente come si aspettava la sua visita nel
Pilot. C’è il poster di I want to believe con l’ufo, ci sono le matite di Chinga sul soffitto, c’è la foto
di Samantha dietro la porta. E’ un nuovo inizio. Agente Whitney: “Il passato è passato”. Comodo,
semplice, pulito. Ma non sufficiente. Due parole anche sul rientro dei due nei luoghi dell’F.B.I.
L’elicottero nero che li va a prendere a casa e li porta fin sul tetto dell’edificio governativo è il
cosiddetto “rientro trionfale / in grande stile”. Serve al duplice scopo di creare l’atmosfera di
“arriva la cavalleria” per gli spettatori comuni e dare un senso di “sono tornati” agli x-philes.
I nuovi personaggi
L’agente Whitney è colei che ha chiesto di Mulder. Il suo comportamento all’inizio molto
professionale come di una donna che si sta giocando la carriera pur di trovare soluzione al caso,
si ammorbidisce man mano. E’ l’antitesi di Scully: Dakota Whitney crede a Mulder, mentre
Scully era scettica (in questo movie, ma nelle
prime stagioni del telefilm in generale). Di contro,
l’agente Drummy, uomo, è il detrattore. Tuttavia
sembra essere lei l’agente dominante nella coppia
dei due partner F.B.I.
Padre Joseph, detto padre Joe, è il personaggio
più interessante in quanto incarna diversi aspetti
già trattati nella trama della serie. E’ un prete. E’ un
pedofilo. E’ un visionario.
53 BLUEBOOK
E’ costruito per non essere creduto,
specialmente da Scully. Invece
l’agente Whitney gli dà parzialmente
credito, un po’ perché deve appigliarsi
ad ogni indizio per risolvere il caso, un
po’ per fare da contraltare a Scully.
Inoltre padre Joseph fuma. Ricorda
qualcosa?
Christian, il bambino curato da Scully.
Svolge allo stesso tempo diversi ruoli:
quello di ricordare William, come viene detto esplicitamente; quello di innocente da salvare; quello
di simbolo dell’impotenza terrena di fronte alle scelte divine; quest’ultimo aspetto è ben
sottolineato anche nei dialoghi ed è un aspetto cruciale della caratterizzazione della dottoressa
Scully. Lei lavora in un ospedale ad impronta cristiana: i suoi superiori sono degli ecclesiastici e al
tempo stesso è combattuta nel credere a padre Joe.
Il case file
Certamente il case file in stile Frankestein ha poco a che vedere con X-Files. Questo delude
soprattutto gli spettatori non esperti della serie, perché per quanto i fan non vogliano accettarlo, il
termine X-Files è associato soprattutto ad alieni. Ed è ciò che il grande pubblico si aspettava dalla
pellicola. Anche considerando che Fight the future era basato su tematiche cospirazionistiche
aliene. Chris Carter ha proposto un caso fiacco, a tratti prevedibile. Va bene per chi vuole rivedere
Gillian e David sul grande schermo, nei panni di quasi agenti F.B.I., ma la trama non è stata
sufficientemente intrecciata con la mitologia. Qualcuno trova giustificazioni adducendo che sarebbe
stato difficile scrivere un nuovo capitolo
mitologico: vero. Eppure la mitologia è stata ed
è ancora l’essenza di X-Files. Senza di essa, il
movie diventa un godibile thriller.
Nota positiva della trama è la scelta di un caso
comunque attuale. Il cancro è la malattia del
nuovo millennio e i russi stavano cercando di
aggirarla con metodi poco ortodossi. Rimane in
piedi anche l’antica contrapposizione fra
statunitensi e russi, codazzo di una Guerra
Fredda che dal punto di vista americano pone i
russi come i nemici (cattivi) principali della loro nazione. Questi due aspetti non solo richiamano
alcune caratteristiche tipiche del telefilm, ma rientrano nella visione del mondo degli anni Novanta
(dopo l’11 settembre 2001 gli statunitensi si sono scelti nemici diversi, anche in altre trasposizioni
su grande e piccolo schermo) in cui X-Files era immerso.
Il rapporto fra Mulder e Scully
Sul piano relazionale gli autori hanno voluto dare una decisa svolta rispetto alla condotta tenuta fino
agli ultimi episodi della serie. Ci hanno presentato una coppia di fatto, non sposata. Scully: “Lui non
è mio marito”. Una coppia orfana di un figlio, il cui affidamento ha ancora ripercussioni soprattutto
su Scully. Il comportamento maturo, la convivenza e la condivisione della stessa casa, oltre che
dello stesso letto, richiamano a immagini di vita normale del tutto atipiche per loro, sebbene
agognate soprattutto da Scully. Scully: “Siamo due persone normali, che ogni sera ritornano a casa,
in una casa normale”.
54 BLUEBOOK
I fatti la smentiscono soprattutto per quanto riguarda Mulder: lui è ricercato, non esce di casa, tanto
che lei ad inizio film afferma di essere preoccupata per lui. Perciò le sue preghiere di normalità
sono ancora tali e non vengono supportate dai fatti. Sempre di lei è l’ossessione di uscire dalle
tenebre, tema ricorrente con cui si chiude il movie. Mulder non è cambiato molto: rende esplicita
l’esigenza di averla al suo fianco, tenuta sempre implicita prima del film. Sono più che partner. Lo si
sapeva prima, viene ribadito ora, per la felicità dei tanti shipper.
E’ a livello professionale che i due hanno gli scontri più forti. Lei viene assorbita dal lavoro di
medico, combatte per salvare un bambino affetto da una malattia incurabile. Lui la ascolta e la
sostiene, perché lei si sente impotente e dubbiosa, combattuta se provare a lottare per la vita di
Christian o se arrendersi a scelte divine incapace di accettare e giustificare. Dapprima,
preoccupata, lei lo esorta a uscire dal suo covo e ad accettare l’incarico. Poi non riesce a sostenere
quel mondo e si rifiuta di seguirlo nelle indagini, in parte per paura di rientrare in un ambiente che
non è più il suo, in parte per scetticismo nei confronti di padre Joe.
Lei lo rimprovera addirittura di essere ancora
alla ricerca di sua sorella. La sua paura per le
tenebre è tanto forte da lasciare che il suo
compagno di una vita rischi da solo, tanto da
lasciare inascoltate le sue richieste di
collaborazione (scena in cui lui le telefona ma
lei è troppo occupata con le ricerche per la cura
del bambino da rispondergli). Torna ad essere
un minimo la Scully che conosciamo non
appena si angoscia della sparizione di Mulder.
Scully: “Ci sarà qualcuno con le palle lì da voi.
Mi ci faccia parlare!”.
Nella chiusa, Mulder vorrebbe dimostrare l’innocenza di padre Joe ma lei lo blocca sostenendo che
nessuno gli crederebbe. Lei lo ferma perché vuole una vita normale, fuori dalle tenebre. La vita che
lei vorrebbe è una vita lontana dagli X-Files. E lui si lascia convincere.
Religiosità e fede in Scully
Scully si è trovata ancora una volta a perdere e ritrovare la fede. Lo scetticismo prima della sua
malattia è confrontabile con quello nei confronti di padre Joe. A ciò si aggiunge lo scontro con il
consiglio ospedaliero presieduto da ecclesiastici. Tuttavia è il suo ritorno a credere che l’aiuta a
ritrovare la strada. Padre Joe le dice di non mollare e lei lo interpreta implicitamente come un segno
per andare avanti con le cure a Christian. Poi si accorge della veridicità delle informazioni di
indagine che Mulder gli passa e ritorna a credere in lui. Alla fine si ferma ad esaminare la cassetta
della posta 25-2, come il versetto dei Proverbi recitato da padre Joe. Nella stessa scena sente i
cani che abbaiano, come nelle visioni mistiche del prete. Quello di Scully è un ruolo molto
introspettivo, dettato dalla fragilità del personaggio e dalle necessità narrative del caso.
Note a margine
L’arrivo di Skinner, seppure molto tardi nella storia, è comunque una boccata d’ossigeno. Non solo
ripristina l’aria X-Files che raramente si respirava all’inizio, ma agisce in modo paterno nei confronti
dello stesso Mulder che tentò di difendere in sede di processo.
Il personaggio di Dakota Whitney
meritava di essere più approfondito o al
contrario ulteriormente censurato. Per
come è stato mostrato, è sembrata
semplicemente una fan di Mulder dagli
occhi azzurri e il viso pulito. E’ chiaro che
non si volesse tirar fuori una seconda
protagonista femminile, per non mettere
in ombra Scully. Ma forse avrebbe avuto
senso dare un minimo di spiegazione del perché lei ha voluto proprio il suo aiuto, magari
caratterizzandola accennando ad un evento passato nella sua vita. Si noti inoltre che volutamente
non è stato fatto stringere il rapporto fra lei e Mulder: non appena lei lo chiama “Fox”, viene uccisa.
Era forse quella la punizione per aver osato sfidare un tabù consolidato? Mai chiamarsi per nome in
X-Files. L’ambientazione complessiva in Canada, sebbene i fatti si svolgessero in Virginia, presenta
alcuni svantaggi. Fa sembrare il movie complessivamente lontano rispetto alle ambientazioni
tipiche di X-Files, nel senso che la neve porta ad ottenere riprese vivide e a tratti troppo ricche di
luce, molto diverse rispetto a quelle a cui gli x-philes erano abituati. Poi dà un senso complessivo di
isolamento dell’indagine rispetto a ciò che accade a Washington, facendo sembrare l’operazione
clandestina e di poco spessore. Il terzo aspetto è che la neve e l’origine dei cattivi di turno fa virare
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il tutto su uno sfondo più russo che statunitense. Anche ciò sembra delegittimare la forza delle
indagini e la presenza di Mulder in un contesto ufficiale dell’F.B.I.
Colonna sonora e musiche di sottofondo curate da Mark Snow si sono rivelate all’altezza e forse
possono essere definite come l’aspetto più riuscito del film. Tutte le scene cruciali, da quelle di
azione, a quelle serie a quelle ironiche sono state adeguatamente sottolineate dalle soundtrack.
Perfino la sigla dei titoli di coda è stata curata e scelta oculatamente.
Giudizio complessivo
Da x-phile mi ha fatto piacere rivedere in azione Mulder e Scully, sebbene non fossero nei loro
ruoli originali. Tuttavia il film complessivamente non è stato all’altezza delle aspettative, sia
quelle dei fan che quelle degli spettatori dei cinema. Sebbene a posteriori si sia appreso che gli
incassi hanno ripagato i costi di produzione, rimango convinto che un impianto più mitologico
della trama gli avrebbe dato più profondità. Sembra essere stato concepito come un regalo per i
fan, in grado di capire i numerosi riferimenti alla serie ed apprezzare l’evoluzione nella relazione
fra i protagonisti, senza riuscire invece a interessare lo spettatore medio che si aspettava alieni
e cospirazioni governative, o perlomeno un case file degno di questo nome.
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BUON
2011
David Duchovny
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Happy
New Year
Gillian Anderson
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