miti e delizie delle terre di mezzo

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miti e delizie delle terre di mezzo
Soggetto capofila:
Ecomuseo della risaia, dei fiumi e del paesaggio rurale mantovano
con sede presso il
Comune di Castel d’Ario di Mantova
Piazza Garibaldi, 54
tel. 0376/660140 - fax. 0376/661036
email. [email protected]
Titolo della proposta progettuale:
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO:
SCOPERTE, VALORIZZAZIONI E PERCORSI TRA GLI ELEMENTI CHE CARATTERIZZANO L’IDENTITA’,
LA CULTURA E LE TRADIZIONI DEL PAESAGGIO RURALE MANTOVANO.
Soggetti coinvolti nella proposta progettuale:
Ecomuseo della Risaia, dei fiumi e del paesaggio rurale mantovano;
Comune di Mantova
Comune di Bigarello
Comune di Castel d’Ario
Comune di Curtatone
Comune di Porto Mantovano
Comune di San Giorgio di Mantova
Comune di Rodigo
Comune di Roncoferraro
Comune di Roverbella
Comune di Villimpenta
Associazione Pro Loco “ Amici di Rivalta”;
Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te
Parco del Mincio
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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1. Analisi del contesto territoriale
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1.1 Ambiente
“Tosto che l’acqua a correr mette co,
non più Benaco, ma Mencio si chiama
fino a Governol, dove cade in Po”
Inferno X, 76-78
Il territorio interessato dal progetto Miti e Delizie delle Terre di Mezzo comprende la zona della Provincia
mantovana racchiusa tra il fiume Mincio, il fiume Po e il confine con la regione Veneto.
Si tratta di una zona con insediamenti antropici diffusi e che conta una popolazione di circa 140.000 abitanti.
Gli elementi naturali che la contraddistinguono sono senza dubbio i corsi d’acqua che la percorrono e che
provengono dall’alto mantovano; il maggiore di tutti è ovviamente il fiume Mincio, emissario del Lago di
Garda.
L'attuale aspetto del Mincio è influenzato dalle opere antropiche che si sono susseguite nel corso dei secoli
per dominare il corso delle acque e piegarlo alle esigenze umane, ma in brevi tratti il fiume conserva
importanti elementi di naturalità. A Nord di Mantova, da Rivalta a Curtatone, il fiume forma la vasta zona
umida delle Valli del Mincio, poi all'altezza di Mantova forma tre laghi che scorrono davanti al profilo
gonzaghesco della città. Nel basso Mincio le conche di navigazione di Governolo regolano la confluenza del
Mincio in Po. Il Parco del Mincio è nato per tutelare gli ambienti più caratteristici di questo percorso fluviale
attraverso riserve naturali e nelle terre di mezzo se ne trovano ben due: - la riserva regionale delle "Valli del
Mincio", costituita da un territorio compreso nei i comuni di Rodigo, Porto Mantovano, Curtatone, Mantova estesa zona paludosa, all'interno del bacino del fiume Mincio, di importanza internazionale;
- la riserva regionale della "Vallazza", territorio compreso nei comuni di Mantova e Virgilio, caratterizzato da
depositi alluvionali recenti che hanno dato origine a zone umide di importante pregio naturalistico.
Altro elemento naturale caratterizzante queste Terre è la Foresta di Carpaneta che è il risultato di un
recente progetto di forestazione della Regione Lombardia, inteso a costituire nuove grandi aree verdi
naturali, con particolare riguardo alla Pianura Padana.
La Foresta è situata nel Comune di Bigarello ed è costituita da un nucleo boscato di 43 ettari completati da
un’area di 27 ettari, a spiccata funzione didattico ricreativa, in cui sono state definite quattro sezioni, legate
alla storia, alla cultura e alle tradizioni locali del territorio mantovano: il Parco di Arlecchino, il Parco di
Virgilio,
il Parco Elzeard Bouffier, la zona della
riqualificazione del paesaggio agricolo tradizionale.
Questi elementi verdi sono considerate oasi isolate, si trovano inserite in una zona particolarmente
antropizzata da un lato e con un’agricoltura intensiva dall’altro; per questo un collegamento naturale tra di
esse è previsto nel documento di piano della Rete Verde Regionale, che si propone il ruolo di infrastruttura
prioritaria con finalità di qualificazione e ricomposizione paesaggistica dei contesti urbani e rurali, di tutela
dei valori ecologici e naturali del territorio, del contenimento del consumo di suolo e quale strumento idoneo
ad indirizzare e far convergere le misure di compensazione ambientale conseguenti alla realizzazione di
nuove infrastrutture.
In sostanza l’obiettivo ambientale che si propone Regione Lombardia è quello di preservare collegamenti
fisici tra le aree verdi, creando un corridoio verde che permetta a flora e fauna di muoversi da una zona
all’altra senza soluzione di continuità. A tale scopo possono essere utilizzate varie tipologie di insediamento
verde: siepi, filari, percorsi ciclo-pedonali, parchi locali, pioppeti, ecc.
Molto importante in questo senso la funzione di compensazione verde che tutta l’area della Sinistra Mincio
ha assunto nei confronti del previsto intervento della città dei motori, insediato nelle immediate campagne
venete.
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1.2 Territorio
“Li uomini poi che ’ntorno erano sparti
s’accolsero a quel loco, ch’era forte
per lo pantan ch’avea da tutte parti”
Inferno X, 88-90
Il Comune di Mantova ed i comuni immediatamente limitrofi di Porto Mantovano, San Giorgio di Mantova,
Virgilio e Curtatone formano un’area fortemente urbanizzata ad alta densità abitativa (la cosiddetta grande
Mantova). La restante parte del territorio è a bassa densità abitativa ed è rappresentata soprattutto da aree
agricole, utilizzate prevalentemente a seminativo e foraggere. Si tratta di un’area nella quale non vi è una
valenza vegetazionale-paesistica rilevante, bensì numerose risorse verdi, puntuali, ma non solo, quali:
- il seminativo irrigato, che occupa la maggior parte del territorio;
- le risaie e quelle miste a seminativo in un “ambito” ben perimetrato del Sinistra Mincio, nei Comuni
tra Roverbella, Castelbelforte e S. Giorgio di Mantova;
- i prati permanenti localizzati ad ovest di Mantova, fino a coinvolgere il limitrofo Comune di Porto
Mantovano;
- i frutteti ubicati nella fascia geomorfologica dell’alta pianura a Roverbella;
- la vegetazione palustre e delle torbiere tipica dell’area destinata a riserve naturali delle Valli del
Mincio e della Vallazza.
Tra questi significativi contesti si sviluppa l’economia agraria: l’orientamento dell’agricoltura mantovana è in
gran parte quello di destinare il territorio a coltivazioni che forniscano la base alimentare per gli allevamenti,
infatti, quasi metà della superficie agricola è dedicata alle coltivazioni di cereali, in parte destinati anche alla
zootecnia locale. Pur nell’ambito di questo orientamento colturale prevalente, il circondario del medio
mantovano si caratterizza per un significativa presenza della coltura del riso, che diviene elemento
caratterizzante anche dal punto di vista paesaggistico, e attorno a cui è andato organizzandosi un sistema di
valorizzazione e promozione della cultura contadina ed enogastronomica (Strada del Riso, Ecomuseo).
L’espansione netta della domanda di prodotti di qualità e a forte riconoscibilità territoriale (carni, salumi,
ortaggi, vino, riso) degli ultimi anni trova nel sistema mantovano un bacino di offerta importante, oltre ad
importanti opportunità per la crescita dell’industria agroalimentare e per le attività turistiche legate al
territorio.
Il Medio Mantovano è secondo solo al circondario Alto Mantovano per presenza di attività manifatturiere, pari
all’27,5% delle unità locali con un impatto sull’occupazione pari al 26,2%. All’interno dell’area il comparto dei
servizi riveste un ruolo di particolare importanza, raccogliendo il 45% delle unità locali e il 36% degli addetti,
prevalentemente concentrati nel comune capoluogo. Il comparto industriale assume nell’area un’incidenza
minore rispetto alla media provinciale sia in termini di unità che di addetti.
I nuclei di attività industriali più consistenti del circondario sono quelli di Mantova e dei comuni a ridosso del
capoluogo, tra questi spiccano Porto Mantovano e Curtatone.
L’area trova un’ulteriore importante presenza nelle attività di trasformazione dei prodotti alimentari dove le
aziende contano per il 31,1% della provincia e danno lavoro al 35% degli addetti della provincia.
Da segnalare la presenza Mantova di un polo chimico, che vede attive imprese di rilevanza nazionale e
internazionale, specializzate sulla chimica di base (produzione di elastomeri, stirenici, polimeri).
Il settore dei servizi, come si è precedentemente evidenziato, particolarmente sviluppato nell’area e, in
particolare, nel comune Capoluogo. Alcuni segmenti del terziario rivestono un’importanza notevole per il
tessuto produttivo in termini di supporto rispetto all’avanzamento sia dal punto di vista dimensionale che
sotto il piano qualitativo: il credito e i servizi di natura finanziaria da un lato e la presenza di servizi avanzati
destinati alle imprese dall’altro.
Il circondario, che comprende il comune capoluogo, è il territorio che mostra la vocazione commerciale più
spiccata, sia rispetto agli esercizi di vicinato che evidenziano una concentrazione significativa, sia soprattutto
riguardo alla grande distribuzione. Nell’ambito del circondario si concentra il 57% (numero 13 su un totale di
22) dei nodi della grande distribuzione, con un trend di crescita significativo nell’ultimo decennio,
prevalentemente polarizzati attorno ai nuclei urbani maggiori. E’ questa la porzione del territorio che ha
sperimentato la nascita dei parchi commerciali (La Favorita) e dei factory outlet center (Mantova Outlet a
Bagnolo San Vito).
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La popolazione residente soprattutto nella grande Mantova, ma anche nella maggior parte dei comuni
limitrofi è caratterizzata da buone percentuali di insediamenti recenti; nell’ultimo ventennio sono sorti
quartieri residenziali che hanno incrementato notevolmente il numero di abitanti della Sinistra Mincio. Vi
sono comuni come San Giorgio di Mantova o Porto Mantovano che hanno quasi duplicato la propria
popolazione in meno di un decennio. Si tratta molto spesso di una popolazione mediamente giovane, con
una percentuale non trascurabile di stranieri e con un’altra buona percentuale di persone che provengono da
varie zone della penisola italiana.
Soprattutto per lavorare sul senso di appartenenza e di identità territoriale di queste nuove generazioni
diventa di fondamentale importanza un lavoro di recupero delle tradizioni e delle personalità che hanno
segnato la storia delle Terre di Mezzo. Molte storie sono conosciute solo dai nostri nonni e rischiano di
andare perse con il loro venire meno; oggi più che mai, tenuto conto anche della grave situazione di crisi che
stiamo vivendo, creare un tessuto sociale di valori condivisi diventa la chiave per trasformare quartieri
impersonali e poco vissuti, in luoghi di condivisione e solidarietà.
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1.3 Cultura, tradizioni
tradizioni ed enogastronomia
Che cosa faccia ubertose le messi e sotto che stelle,
o Mecenate, convenga voltar la terra, e le viti
congiungere agli olmi, qual cura dei bovi, che impegno
alle bestie, ed alle api frugali quanta esperienza,
questo incomincio a cantare.
Virgilio, Georgiche
Quasi tutti gli elementi legati al sistema insediativo delle Terre di Mezzo sono testimonianza del ricco
passato gonzaghesco. Numerose sono le tipologie architettoniche qui ritrovabili: dalle sontuose ville del
Cinque-Seicento (es.: La Favorita a Porto Mantovano), alle corti agricole neoclassiche come la Spinosa con
il palazzo signorile e i portici, i fossati e le torri, segno di un’architettura rinascimentale d’autore, da Giulio
Romano a G.B. Bertani.
Da questi elementi prettamente architettonici, si passa ad enunciare le peculiarità del circondario rispetto a
tutti i valori paesistici:
• il castello scaligero di Villimpenta e il Palazzo Te a Mantova, con le loro identità tipologicoarchitettoniche;
• i laghi di Mantova e il castello di S.Giorgio, per il loro stretto connubio strutturale che dimostra un’affinità
estetica tale da esaltarli come tra le più significative visuali percettive di tutta la Lombardia;
• il santuario della Madonna dell’Assunta alle Grazie a Curtatone, con la sua realtà simbolico-culturale.
Inserite in questi contesti unici troviamo un pullulare di iniziative che si sviluppano in modo parallelo e
spesso estemporaneo e che hanno l’obiettivo, spesso poco chiaro anche agli stessi organizzatori, di portare
all’attenzione dei cittadini quelle che sono le eccellenze locali: dalla produzione agricola, ai personaggi
famosi, dalle riscoperte delle tradizioni alla riproposizione dei modi e degli stili di vita delle campagne premoderne.
La parte del leone in queste iniziative la fa sicuramente un prodotto che risale al periodo gonzaghesco e che
da sempre caratterizza le coltivazioni del medio mantovano: il riso. Le prime testimonianze di coltivazione del
riso risalgono al periodo di Federico II Gonzaga (1500-1540). Grazie alla realizzazione di imponenti opere di
bonifica idraulica, nacquero numerose corti risicole che permisero in breve tempo l'estensione della
coltivazione del riso in tutto il Sinistra Mincio, tanto che verso la metà del '700, ben 2.600 ettari circa erano
coltivati a riso. L'aumento delle coltivazioni e quindi dei guadagni che queste consentirono, produssero di
conseguenza l'aumento dei dazi per le concessioni delle acque, generando contrasti tra i produttori
mantovani e veronesi per l'utilizzo delle acque dei canali di confine. La questione venne risolta il 25 giugno
1774 con la stesura del cosiddetto "Trattato sopra l'uso delle acque del Tartaro" che regolò l'utilizzo di tutte
le bocche irrigatorie derivate dal canale.
La produzione del riso mantovano, grazie alle sue pregiate caratteristiche, aumentò progressivamente
nonostante la concorrenza dei risi piemontesi, fino ad arrivare a metà dell'800 a più di 5.000 ettari coltivati.
Successivamente la coltivazione si contrasse fino a stabilizzarsi ormai da 25 anni su valori che variano dai
700 ai 1.500 ettari annui, concentrati in quella stessa zona del Sinistra Mincio che vide la nascita della
risicoltura virgiliana. Prima dell'avvento della meccanizzazione le operazioni di coltivazione del riso venivano
svolte dalle mondine che da maggio ad agosto, dall'alba al tramonto, spesso lontano da casa, si occupavano
del trapianto, della monda, della trebbiatura fino alla raccolta del riso. Famoso il monumento alle mondine
realizzato nel comune di Roncoferraro, e numerosi sono le pubblicazioni legate a questo lavoro che tanto ha
segnato la storia del nostro territorio.
Risale al periodo d’oro del dominio ducale anche l’allevamento del maiale (allevato probabilmente fin dai
tempi degli Etruschi) e dalla sua macellazione non si butta via niente, fornisce la carne per la realizzazione di
prodotti molto caratterizzati: salame e salamella sono in pratica le punte di diamante della lavorazione locale
del maiale. Salame con o senza aglio di grande qualità mentre la salamella, prodotto fresco è il condimento
ideale per il risotto più tipico e famoso: quello alla pilota. La degustazione dei risotti, dai più classici come
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quello "alla pilota" ai più imprevedibili, può avvenire nei numerosi ristoranti della zona, riuniti nella
Associazione "Strada del riso e dei suoi risotti".
Nel territorio delle Terre di Mezzo vi è una forte presenza della religiosità e ancora oggi sono tramandate
festività e ricorrenze legate alla devozione popolare e alla vita dei campi: importantissimo il santuario situato
in località Grazie, che vede nel periodo di ferragosto un pellegrinaggio di migliaia e migliaia di persone.
Durante tale manifestazione si unisce il sacro al profano, le preghiere al cotechino, le benedizioni agli
splendidi disegni dei madonnari.
Altro momento devozionale è sicuramente la cerimonia in cui vengono esposti i Sacri Vasi portati da san
Longino e contenenti il sangue di Cristo, all’interno della chiesa di Sant’Andrea, gioiello di perfezione di Leon
Battista Alberti.
Ancora, questa volta in chiave anticlericale, il primo giorno di quaresima nel comune di Castel d’Ario si
festeggia la Bigolada, manifestazione molto sentita e partecipata, in cui si degustano degli spaghetti fatti con
il torchio, i bigoi, e conditi con le sarde… contro la Chiesa sì ma senza esagerare!
Innumerevoli sono poi le processioni, con relativi festeggiamenti, dedicate a vari santi in diversi periodi
dell’anno: dalla processione di San Antonio abate, protettore degli animali e degli agricoltori a Bazza di
Bigarello; a quella della Madonna di Carpaneta, statua ritrovata nei campi durante un’aratura e
probabilmente realizzata nella bottega del Parmigianino.
Ciascun comune inserito in questa zona del mantovano è organizzato in modo efficiente in ambito culturale:
sono presenti biblioteche comunali nella quasi totalità dei territori, anche laddove il numero di abitanti non sia
importante; tutti hanno coltivato al loro interno una rete di associazioni di volontariato che si impegnano con
grande impegno e costanza nella promozione non solo di feste popolari ma anche di momenti di
approfondimento culturale, di promozione del territorio e di salvaguardia dell’ambiente. In tante realtà è
sempre con l’aiuto dei volontari che possono essere visitati i musei che sono nati negli ultimi decenni, musei
che hanno quasi sempre una forte connotazione educativa, mantenendo importanti rapporti con le istituzioni
scolastiche di tutta la Provincia.
Si può certamente affermare che il tessuto sociale delle Terre di Mezzo è assolutamente pronto per un
progetto ambizioso di messa a sistema e di messa in rete di tutte le ricchezze e le peculiarità che ciascuno
fino ad oggi ha tenuto racchiuse entro i confini comunali. Questo potrebbe dare un grande impulso alla
volontà degli abitanti locali di conoscere le proprie origini e le proprie tradizioni, inoltre potrebbe permettere
la riscoperta di eccellenze e miti famosi che pochi sanno avere radici locali. Non ultima la presunzione di
realizzare un progetto di così grande impatto sociale-culturale-conoscitivo da lasciare un segno profondo nel
territorio, tanto da dargli una nuova identità, interessante anche per visitatori esterni e internazionali.
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2. Progettualità in essere e realizzate
realizzate
Come accennavamo nel precedente paragrafo, molte sono le progettualità in essere all’interno del Medio
mantovano, alcune indirizzate a mettere in rete le risorse culturali dei vari territori, altre invece legate alla
riscoperta e alla valorizzazione dell’ambiente e delle tradizioni locali, altre ancora con una vocazione
prettamente di promozione e dei territori e dei prodotti gastronomici locali. Di seguito presenteremo le
progettualità più significative.
I SISTEMI CONSOLIDATI
SISTEMA BIBLIOTECARIO
BIBLIOTECARIO GRANDE MANTOVA
Il Sistema Bibliotecario Grande Mantova, istituito nel 2002, fornisce servizi per le biblioteche dei 16 Comuni
associati, tutti geograficamente situati nell'area intorno al capoluogo provinciale Mantova, Comune centro
Sistema, servendo un bacino d'utenza di circa 150.000 abitanti.
Il Sistema Bibliotecario è lo strumento mediante il quale le biblioteche aderenti, fatta salva l’autonomia e la
diversità di ciascuna, coordinano l’acquisizione, la conservazione, la pubblica fruizione dei beni librari e dei
documenti posseduti dalle biblioteche, realizzano un sistema informativo integrato distribuito in tutte le
biblioteche, con il risultato di mettere a disposizione dei cittadini dei comuni aderenti un più vasto e valido
patrimonio per le personali esigenze di studio, informazione, lettura, documentazione e svago. Alcuni
progetti importanti portati avanti dal sistema sono sicuramente: il bibliobus-che trasporta i libri da una
biblioteca all’altra per permettere la fruizione dei testi a tutti gli utenti della Provincia, la promozione alla
lettura rivolta ai più piccoli, interventi di promozione delle tradizioni e degli scrittori locali attraverso la
veicolazione delle manifestazioni a tutte le biblioteche sistema.
SISTEMA MUSEALE PROVINCIALE
Il Sistema Provinciale dei Musei e dei Beni Culturali Mantovani, nato nel marzo 2004 su iniziativa e con il
coordinamento della Provincia di Mantova, è una rete che si espande sull'intero territorio, con l'obiettivo di
promuovere politiche di cooperazione per migliorare la qualità, la quantità e le modalità di accesso ai servizi
offerti dai musei. Attraverso azioni formative per gli operatori museali viene attuato il coordinamento della
didattica museale e delle azioni di promozione e valorizzazione delle collezioni nonchè del patrimonio
storico del territorio. Comprende 23 Musei civici, 17 Musei privati, 1 Parco Archeologico, 1 Museo statale e
diversi Beni Monumentali di importante rilevanza turistica, con un patrimonio che rappresenta i molteplici
ambiti culturali: l'archeologia, l'arte, la storia, l'etnografia, la scienza e la natura. Nelle Terre di Mezzo le
realtà museali sono molte e qui ne citiamo solo alcune. Ricordiamo tra i
musei storici:
l’Accademia Nazionale Virgiliana, la Casa della Beata Osanna Andreasi (entrambi a
Mantova), il castello scaligero di VIllimpenta;
musei artistici:
Casa del Mantenga, Ex Chiesa di Santa Maria della Vittoria, Museo Archeologico
Nazionale; Museo della Città Palazzo San Sebastiano, Museo Diocesano, Museo di Palazzo TE e di
Palazzo Ducale
musei etnografici: museo della civiltà contadina (Bagnolo San Vito)
musei archeologici: parco archeologico del Forcello (Bagnolo San Vito)
ecomuseo
PARCO DEL MINCIO
Ente di raccordo di molti territori delle Terre di Mezzo e non solo, svolge un ruolo importante di
valorizzazione del paesaggio legato al fiume. Molte sono le iniziative indirizzate a far conoscere il Parco ma
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soprattutto a trasmettere una cultura di rispetto e tutela dell’ambiente, i primi ad essere coinvolti sono
ovviamente i bambini.
Sono due i centri visita "storici" del Parco del Mincio. Il parco-giardino delle Bertone a Goito che è un
polmone di alberi secolari autoctoni ed esotici, anche centro di reintroduzione delle cicogne bianche. Il
secondo
centro
si
trova
a
Rivalta sul Mincio, si tratta di un ex edificio rurale affacciato su un'ansa del fiume nel cuore della riserva
Naturale delle Valli del Mincio che ospita il museo dei mestieri del fiume.
La Strada del Riso e dei risotti mantovani
e` un'associazione formata da persone, riserie, enti pubblici, ristoranti, agriturismi, tutti accomunati dalla
passione per il riso, questo nobile ed antico cereale che da secoli e` presente nelle campagne del medio
mantovano. Promozione e valorizzazione del riso vialone nano mantovano e del piatto di risotto alla pilota
sono gli obiettivi dell'Associazione, nata nel 2002, con il patrocinio di Provincia, Camera di Commercio e
Comune di Mantova. La Strada del Riso, inoltre comprende un itinerario attraverso la provincia virgiliana,
che si snoda in una campagna irrigua e pianeggiante, solcata da fiumi e canali che ne fanno il luogo ideale
per la coltivazione di questo nobile ed antico cereale. Sono circa 200 chilometri quadrati la composizione
totale della superficie del percorso della Strada, con un migliaio d'ettari coltivati annualmente a riso, tutti
concentrati in quella zona denominata "sinistra Mincio" ovvero la grande fetta di campagna fatta a forma di
fuso, compresa tra la sponda sinistra del fiume Mincio e i confini delle province di Verona e Rovigo.
I PROGETTI TERRITORIALI
ECOMUSEO della
della risaia
risaia, del fiume e del paesaggio
paesaggio rurale mantovano
Comprende otto comuni della Sinistra Mincio (Comune di Castel d'Ario -capofila- Comune di Bagnolo San
Vito, Comune di Bigarello, Comune di Castelbelforte, Comune di Roncoferraro, Comune di San Giorgio di
Mantova, Comune di Villimpenta, Comune di Virgilio) e quattro proloco ( Proloco di Castel d'Ario , Proloco di
Bagnolo San Vito, Proloco di Roncoferraro, Comitato di manifestazioni di Villimpenta) e nasce per riportare
alla luce e valorizzare il patrimonio ambientale, culturale, storico, architettonico legato alla coltura del riso e
dei fiumi Mincio e Po, nonché alle attività lavorative annesse e alla tradizione etnografica correlata.
Riconosciuto dal 2008 ha iniziato un importante lavoro di censimento e catalogazione dei beni materiali e
immateriali presenti all’interno dei propri confini, producendo nel 2011 una prima cartoguida con l’elenco e
una breve descrizione dei manufatti. Passi successivi sono la creazione di una seconda cartaguida con il
censimento delle corti rurali presenti e l’individuazione di percorsi da realizzarsi da un luogo di interesse
all’altro. In fase di realizzazione anche i tre centri di documentazione legati ai temi dell’ecomuseo: il centro
dedicato all’acqua (da realizzarsi all’interno del museo del fiume a Governolo), il centro dedicato al riso ( da
realizzarsi all’interno del Castello di Castel d’Ario) e il centro del paesaggio rurale ( da realizzarsi presso la
biblioteca comunale di Bigarello).
Distretto culturale Le Regge dei Gonzaga
Il distretto culturale Le Regge dei Gonzaga rientra nel più ampio progetto Distretti culturali, promosso e
realizzato da Fondazione Cariplo e raccoglie l’eredità della dinastia Gonzaga per promuovere l’identità
artistica e architettonica e l’attenzione per la convivialità che caratterizzano Mantova e il suo territorio. Il
Distretto culturale investe sulla creazione di una rete tra istituzioni e imprese in grado di scommettere sulla
filiera del gusto e della conservazione come assi strategici per lo sviluppo locale. Sono tre gli obiettivi del
distretto:
- qualificare il sistema della conservazione attraverso la diffusione di strumenti e procedure innovative con il
coinvolgimento non solo di enti territoriali e università, ma anche dei ceti professionali e delle imprese del
settore;
- sviluppare la rete del gusto e della produzione agroalimentare, degli agriturismi e della ristorazione
d’eccellenza come elemento distintivo dell’identità locale;
- integrare le attività sulle Regge dei Gonzaga con il Piano di gestione del sito Unisco Mantova e
Sabbioneta.
Il Distretto culturale ha come soggetto capofila l’Associazione Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga e
coinvolge il Comune di Mantova, la Provincia e altri 12 comuni. Il sistema privato è rappresentato da Camera
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di Commercio, Unione degli industriali, Consorzio agrituristico mantovano, Politecnico e organizzazioni
culturali del territorio.
L’investimento punta a valorizzare i beni architettonici gonzagheschi integrandoli alle filiere economiche del
territorio.
Sono parte del Distretto culturale i seguenti Comuni afferenti all’area del Medio-Mantovano: Mantova,
Roncoferraro e Villimpenta
Il Distretto nasce dopo un lungo percorso di apprendimento e di sperimentazione del modello di sviluppo
proposto da Fondazione Cariplo. Il tematismo gonzaghesco si offre evidentemente con forza a suggerire
modalità nuove di valorizzazione di un territorio ampio, oltre i meri confini del distretto, ridefinendo e
innovando forme gestionali e di sviluppo che vanno oltre la banale necessità di raggiungere maggiore
economicità ed efficienza gestionale o di offrire servizi migliori nell’ambito dei beni culturali, per proporsi
come modello di integrazione reale e innovativo tra amministrazioni, servizi e attività economiche.
Il Distretto è caratterizzato dal segno gonzaghesco, ma mira a cogliere la complessità del patrimonio diffuso
del territorio di riferimento, con opportune integrazioni extradistrettuali, anche attraverso azioni precise.
Risultano, pertanto, evidente la complementarietà con le Terre di Mezzo attrverso la messa a sistema di
azioni previste dal piano del Distretto quali la creazione di un sistema informativo che comprenda il
patrimonio culturale nel suo complesso( beni e paesaggio costruito, civiltà e enogastronomia), studio e
approfondimento di un patrimonio culturale diffuso non solo legato alla storia dei Gonzaga (beni archeologici,
architetura rurale, etnografia e tradizioni popolari); definizione di mobilità altrnativa e leggera; postazioni
multimediali e totem informativi presso i punti nevralgici del distretto.
Piano di gestione UNESCO
Il Comitato Unesco, contestualmente all’iscrizione del sito “Mantova e Sabbioneta” nella Lista del Patrimonio
Mondiale dell’Umanità, ha approvato il Piano di Gestione proposto dal sito.
Obiettivo primario del Piano di Gestione, dal 2002 obbligatorio ai fini dell'inserimento nella Lista del
Patrimonio Mondiale, è quello di assicurare un’efficace protezione del bene, per garantirne la trasmissione
alle future generazioni, assicurando un giusto equilibrio tra conservazione, sostenibilità e sviluppo. Per
questo motivo il Piano di Gestione deve tener conto delle differenze tipologiche, delle caratteristiche e delle
necessità del sito, nonché del contesto culturale e/o naturale in cui si colloca. Può inoltre recepire i sistemi di
pianificazione già esistenti e/o altre modalità tradizionali di organizzazione e gestione del territorio.
L’Ufficio Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale Unesco è stato costituito a maggio 2008 a garanzia
della capacità del sito di dare immediata attuazione alle azioni previste dal Piano di Gestione stesso.
L’Ufficio, trasversale ai due Comuni, si occupa di gestire, coordinare e monitorare tutte le attività individuate
dal Piano di Gestione, finalizzate a coniugare le esigenze di salvaguardia e conservazione del patrimonio
con uno sviluppo integrato del territorio
Progetto Integrato d’Area terre
terre del Mincio, waterfront dal Garda
Garda al Po
Nel 2011 la Regione Lombardia ha ammesso a contributo il progetto integrato d’area (PIA) ”Terre del Mincio,
waterfront dal Garda al Po” del quale il Parco del Mincio è ente capofila di altri 18 partner: tutti i comuni
dell’asta del fiume oltre a quelli di Cavriana e Borgoforte, il Santuario delle Grazie e la Basilica di
Sant’Andrea in Mantova. L’importo complessivo del progetto è di oltre 11 milioni e mezzo di euro con i quali
si andranno a realizzare ventidue operazioni (opere pubbliche) che sinergicamente contribuiscono a
conseguire l’obiettivo del miglioramento dello stato di conservazione del territorio per lo sviluppo del turismo.
Alle 22 opere pubbliche si sommano nel progetto le “azioni di sistema” : iniziative di comunicazione per far
conoscere le “Terre del Mincio” e le opere del progetto, declinate nei tre aspetti del PIA: cultura, territorio,
turismo. Il Parco del Mincio svolge il ruolo di ente capofila. Le 22 operazioni sono fortemente sinergiche tra
di loro ma sono riconducibili a tre macro “categorie”:
Restauro, recupero e valorizzazione dei beni culturali
Si tratta di interventi che permettono di riconnettere alcuni centri abitati al fiume di valorizzare alcune
straordinarie architetture del territorio;
Valorizzazione delle emergenze ambientali e potenziamento dei percorsi e della fruizione
sostenibile
Azioni specifiche per il recupero della qualità paesistica e della funzionalità eco sistemica delle fasce
perifluviali e il recupero dei river-front finalizzati anche al potenziamento dell’attrattività turistica, della
fruizione sostenibile (impiego di mezzi a basso impatto come la bicicletta o la canoa):
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Completamento della rete di informazione e servizi al turista con punti informativi dedicati al
territorio e all’enogastronomia
Il progetto punta a implementare la rete informativa sul territorio strutturando altre realtà, che si sommano ai
centri parco Bertone e Rivalta, che interagiranno tra di loro in modo da promuovere in maniera organica e
sinergica le rilevanze ambientali, culturali, enogastronomiche di interesse turistico, con effetti interattivi
reciproci.
Si sommano inoltre interventi destinati a promuovere sinergicamente le “terre del Mincio“ (azioni di
sistema) caratterizzate da tre assi di intervento:
- Eventi: animazioni artistico-laboratoriali per la fruizione delle diverse operazioni, laboratori di fotografia,
feste …
- Campagne di sensibilizzazione: networking punti informativi (implementando la rete informativa sul
territorio), escursioni guidate dal Garda al Po (azioni di rete dei 25 soggetti privati che costituiscono la
“Consulta dell’ecoturismo e della didattica nel Parco del Mincio” e altre associazioni del territorio) per
promuovere in maniera organica e sinergica le rilevanze culturali, ambientali e di interesse turistico
presenti sul territorio), progetti didattici per le scuole (es. “Adotta un cantiere” per le operazioni più
significative)
Materiale informativo, didattico e specialistico: studi sulla segnaletica, portale con mappe scaricabili su
diversi tematismi, ricerca storico-etnografica, guida tascabile, folder generale e campagna di veicolazione,
mappe dei percorsi, newsletter, pieghevoli su eventi e temi specifici del progetto nonché realizzazione di
itinerari
Progetto “INTERPRETARE IL MINCIO” capire e fruire la biodiversità
“Interpretare il Mincio, 5 chiavi per capire e fruire la biodiversità” ha visto destinati all’area protetta Parco del
Mincio fondi per 750mila euro circa distribuiti sul territorio di cinque Comuni - Goito, Rodigo, Monzambano,
Bagnolo San Vito e Roncoferraro - per realizzarvi piccole e grandi opere finalizzate a consolidare e
potenziare questo concetto di fruizione e conoscenza come efficace leva di sensibilizzazione alla tutela
dell’ambiente.
Le azioni previste si concentrano nelle aree di “eccellenza” del territorio del Parco. A partire da quelle a
maggiore frequentazione per migliorarne le capacità di accoglienza del pubblico e proseguendo in zone
ancora poco conosciute o nelle quali è necessario potenziare i presìdi informativi. I progetti che riguardano le
Terre di Mezzo sono:
- la Valorizzazione Centro Parco Rivalta e Riserva Naturale Valli del Mincio – (Rodigo) Rivalta è il
cuore di una delle più importanti azioni sperimentali che si prefiggono il miglioramento della qualità
delle acqua: la fitodepurazione con allagamento di porzioni di canneto. Nell’ecomuseo e Centro
visite del Parco a Rivalta si prevede la realizzazione di pannelli didattici che forniscano le
necessarie informazioni sulle azioni sperimentali di Azione 21 messe in campo. Ma per l’area del
Centro Parco, che si affaccia sull’habitat della zona umida interna più vasta d’Italia, si prevedono
installazioni che si prefiggono di migliorare la fruizione e la comprensione del delicato ecosistema
delle Valli. Si realizzeranno così infrastrutture leggere (un ponte ad arco, una passerella pedonale e
pontile per attracco canoe) su una porzione di canneto e, ancora, una postazione multimediale che
presenta, con schede fotografiche, i mestieri delle valli.
- La Valorizzazione dell’area umida nei pressi del Forcello – (Bagnolo San Vito) Realizzazione di
struttura per la didattica con passerella in legno e punto avvistamento (torretta sulla valle degli
Etruschi), con quota di co-finanziamento derivante da contributi privati.
- La Valorizzazione Sic Chiavica del Moro – (Roncoferraro) Allestimenti didattici nel piccolo caseggiato
affacciato sulla lanca e destinato a attività di birdwatching e di educazione ambientale con le scuole.
Realizzazione di pannelli informativi , arredo pareti, installazioni e impianto audio con riproduzione
canti degli uccelli presenti nell’area delle diverse stagioni.
- numerose azioni di comunicazione che hanno permesso la produzione di materiali informativi
cartacei ( folder/cartina dei luoghi , programma escursioni), rifacimento sito web dell’ente
realizzazione filmato in 3D sulle cicogne, realizzazione documentario naturalistico e la realizzazione
di alcune campagne informative (video su maxischermo ipercoop per 12 mesi), navetta
sperimentale Mantova Bertone nelle giornate festive da giugno a agosto.
Il Contratto di Foresta
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
11
Nel cuore delle Terre di Mezzo si trova la Foresta di Carpaneta, nata da poco e con molto lavoro da fare per
divenire un punto di riferimento per gli abitanti della provincia. A questo scopo Ersaf Lombardia ha promosso
la stipula di un contratto di foresta che coinvolge tutti i comuni e gli Istituti Comprensivi limitrofi alla foresta
stessa, situata a Bigarello, la Provincia di Mantova, l’Ecomuseo delle risaie, del fiume e del paesaggio rurale
mantovano, il Parco del Mincio, l’Accademia Virgiliana, Bosco Fontana. Il contratto ha lo scopo di far
conoscere e vivere il parco di Arlecchino, annesso alla foresta e studiato come luogo didattico, ricreativo e di
conservazione del biotipo della quercia farnia. Molte iniziative sono già state realizzate in collaborazione con
gli enti sopraelencati e molto lavoro è ancora in fase di programmazione con il costante coinvolgimento del
comune di Bigarello e della proloco locale La Ghianda.
3. Proposta progettuale,
progettuale, strategia ed obiettivi
obiettivi
Se vuoi costruire una barca non radunare uomini
per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini,
ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.
Antoine de Saint-Exupery
3.1 Dall’analisi alla strategia
Da una ricchezza di risorse che ha portato ad una valorizzazione frammentata, alla ricostruzione di
una identità che restituisca la complessità del territorio attraverso una pluralità di chiavi di lettura tra
loro integrate.
Mantova, il capoluogo, e il fiume Mincio con il suo contesto naturalistico hanno rappresentato ad oggi i
principali attrattori su cui si è concentrata l’attenzione. Tali risorse meritano di essere adeguatamente
promosse e veicolate in una logica territoriale più ampia, in parte avviata grazie alle progettualità sopra
richiamate e ulteriormente approfondita nell’ambito di un confronto territoriale che dall’analisi della situazione
esistente ha portato alla definizione della strategia progettuale.
Come emerge dalla illustrazione sopra riportata:
- L’area del Medio mantovano presenta una ricchezza di risorse e spunti culturali sia di tipo materiale,
sia di tipo immateriale e simbolico riconducibili alla dinastia dei Gonzaga, alle tradizioni popolari e
religiose, a personaggi e figure storiche di rilievo;
- L’area presenta un interessantissimo contesto ambientale e naturalistico legato ai fiumi, alle zone
umide e alle riserve naturali, così come un caratteristico paesaggio rurale che alterna la campagna
coltivata ai borghi alle aree boschive e paludose;
- Nell’area sono individuabili chiari elementi di eccellenza correlati in particolare al paesaggio naturale
così come trasformato nei secoli di dominazione Gonzaghesca attraverso manufatti, palazzi,
bonifiche e interventi idraulici, coltivazioni;
- Manca ad oggi un progetto di valorizzazione della porzione territoriale delle Terre di Mezzo della
provincia mantovana, che uscendo da un’ottica prettamente tematica (naturalistica, patrimonio
gonzaghesco, terre del riso…) o localistica (i singoli Comuni sono comunque attivi nella
valorizzazione del proprio territorio) proceda ad una valorizzazione di insieme del territorio.
- Sul territorio è comunque testimoniata una volontà di collaborazione tra enti e amministrazioni in tal
senso, sia nell’ambito di forme più consolidate e istituzionalizzate di cooperazione (Sistema
bibliotecario della Grande Mantova, Consorzio del Parco Regionale del Mincio …), sia attraverso
forme più innovative e recenti (Ecomuseo, Distretto culturale … );
Ciò da cui si deve partire è dunque un’operazione di ricostruzione identitaria di questo territorio che, proprio
per la varietà e la ricchezza degli spunti, rischia di frammentare la propria azione e strategia di
valorizzazione.
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
12
3.2 Obiettivi
Il presente progetto si propone di approfondire e valorizzare lo spirito dei luoghi delle terre di mezzo del
mantovano attraverso un approfondimento sugli elementi di identità delle stesse, con particolare riferimento
al paesaggio naturale e antropizzato, alle emergenze culturali sia in senso materiale, sia in senso
immateriale, per un territorio maggiormente vissuto e partecipato dai cittadini e maggiormente conosciuto e
attrattivo per i visitatori.
Dall’approfondimento identitario emergerà la compiuta costruzione di un articolato itinerario fisico e culturale,
inteso come proposta strutturata per la conoscenza, la scoperta e la visita del territorio. Le azioni saranno
rivolte sia alla popolazione locale, al fine di rafforzare un sentimento di appartenenza al territorio attraverso
una conoscenza storico-geografica guidata da temi e proposte accattivanti e inedite, sia ai visitatori e turisti
potenziando le leve di riconoscibilità e notorietà dell’area.
Il progetto si propone infatti di ricostruire e potenziare un itinerario di visita-esperienza-interpretazione del
territorio che ne consenta una fruizione lenta ed attiva, una scoperta continua di ricchezze che molto spesso
gli abitanti dei luoghi hanno davanti agli occhi e ,proprio per questo, faticano a riconoscere.
Gli obiettivi del progetto possono essere così sintetizzati
L’approfondimento e la valorizzazione dello spirito dei luoghi delle terre di mezzo per un territorio più sentito
dai residenti e più attrattivo per i visitatori si sviluppa attraverso tre obiettivi specifici, a loro volta articolati in
altrettante strategie e in una pluralità di azioni:
Riscoprire l’identità delle terre attraverso i loro miti
si tratta di una strategia che si propone un obiettivo molto significativo, e cioè la riscoperta dei
personaggi reali o di fantasia, che hanno caratterizzato la storia o la letteratura, e che in queste zone
hanno avuto i natali o hanno vissuto parti importanti della loro vita. Tale intervento permette di
riscoprire un’identità spesso nobile, a volte anche celeberrima, ma troppo spesso sconosciuta. In una
zona dove la fanno da padrone solo i Gonzaga, far conoscere ai cittadini delle Terre di Mezzo che sono
i pronipoti di Teofilo Folengo, della Beata Osanna Andreasi, di Tristano Martinelli, di Leopoldo Pilla, di
Ippolito Nievo, di Pier Fortunato Calvi e di tutti i più grandi martiri risorgimentali, di Tazio Nuvolari e di
Learco Guerra si tratta di un operazione che può dare grande respiro alle singole comunità.
Dallo studio di questi miti deve partire un’azione di divulgazione capillare e coordinata, finalizzata alla
più imponente opera di riconoscimento identitario che sia mai stato realizzato in Provincia di Mantova.
Strutturare il territorio per percorrere e scoprire le terre di mezzo, un itinerario di visita tra miti e
delizie
questa strategia vede una serie di piccoli interventi in alcuni luoghi caratteristici dei territori protagonisti
del nostro progetto, finalizzati a creare dei percorsi tematici percorribili per mezzo di una mobilità
leggera o addirittura a piedi.
Percorsi lenti, in cui il territorio e i suoi elementi la faranno da protagonisti, in cui sarà possibile godersi
le ricchezze delle sponde del Mincio; le campagne che trovano le loro definizioni territoriali e le loro
coltivazioni ancora nel periodo gonzaghesco; tutti i piccoli gioielli di architettura e di ingegneria che
l’uomo nei secoli ha disseminato nelle Terre di Mezzo; le manifestazioni religiose e gastronomiche che
ogni anno attirano migliaia di persone e che potrebbero divenire il punto di partenza di altri momenti di
aggregazione dedicati più ai locali e alla loro crescita culturale e personale.
Promuovere e comunicare “lo spirito dei luoghi”
l’ultima delle strategie previste in questa complessa ed emblematica progettualità è quella legata alla
comunicazione di quanto scoperto e riqualificato nelle strategie precedenti: è fondamentale, per portare
a buon fine un lavoro così impegnativo e difficile, che vi sia uno sforzo comunicativo mai tentato prima.
I destinatari del progetto sono
•
Gli stessi abitanti del territorio
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
13
…per un territorio più vissuto e partecipato dai cittadini
L’obiettivo principale del progetto è sicuramente quello di permettere agli abitanti delle Terre di Mezzo
di vivere i propri comuni in maniera più consapevole e partecipata: sentirsi parte di un tutto che non
nasce oggi ma che è figlio di secoli di storia e tradizioni è sicuramente uno stimolo a conoscere ed
approfondire le origini della nostra identità, uno stimolo a conoscere quello che ci circonda guardandolo
con occhi nuovi e pronti a cogliere dettagli e ricchezze che spesso passano inosservate. Attraverso il
coinvolgimento delle scuole, attraverso laboratori e percorsi guidati, attraverso l’utilizzo di cartoguide e
documenti divulgativi, attraverso eventi già noti che possono veicolare in modo significativo le
importanti azioni del nostro progetto.
Identità, paesaggio e tradizioni sono le caratteristiche essenziali di un territorio, i punti di partenza per
creare una comunità viva e partecipata, i punti nodali su cui puntare anche e soprattutto in questo
terribile momento di crisi, sia per dare corpo e forza alla congregazione umana, sia per fare da leva
economica legata al turismo lento e sostenibile di chi vuole perdersi nelle zone italiane più sconosciute
ma più vere.
•
Un vasto pubblico di potenziali visitatori e turisti
…per un territorio più conosciuto e attrattivo per i visitatori
Le terre di mezzo meritano una valorizzazione e promozione di respiro nazionale e internazionale, che
potrà far leva in primo luogo sulle eccellenze e sui miti legati al territorio, per poi allargarsi alla
promozione dell’intera area. L’operazione progettuale finalizzata a individuare e caratterizzare
un’identità territoriale rappresenta una importante premessa per l’incremento dell’attrattività.
3.3
3.3 La proposta progettuale
progettuale
Sintesi
La proposta progettuale può essere così sintetizzata
Il Coordinamento del progetto vedrà l’Ecomuseo quale soggetto capofila che animerà un tavolo di
coordinamento (con funzione di indirizzo e monitoraggio) cui parteciperanno gli Enti coinvolti nel progetto e
attiverà un gruppo di lavoro tecnico con la duplice funzione di assicurare la realizzazione integrata delle
attività previste e la gestione amministrative del progetto. Sarà compito del tavolo di coordinamento, assistito
dal gruppo di lavoro, delineare una strategia di prosecuzione e sostenibilità del progetto. (Azione 0 –
Governance, coordinamento e gestione del progetto)
La Strategia A - Riscoprire l’identità delle terre attraverso i loro miti sarà sviluppata attraverso una
necessaria attività preliminare di sistema di approfondimento della conoscenza e della sistemazione delle
emergenze storico-culturali (Azione 1 – Il genius loci delle terre di mezzo, terra di miti e di delizie). L’azione
si concretizzerà nella produzione di schede di approfondimento e di sintesi per consentire una lettura e
restituzione incrociata di temi / luoghi relativi alle Terre di Mezzo.
La Strategia B - Percorrere e scoprire le Terre di Mezzo, un itinerario di visita tra miti e delizie si articolerà in
una serie di interventi di tipo strutturale finalizzati alla piena fruibilità di un itinerario di visita che raccordi le
principali emergenze paesaggistiche e culturali individuate.
La strategia C- Promuovere e comunicare “lo spirito dei luoghi” sarà declinata in attività di coronamento delle
precedenti con finalità didattiche e divulgative per la popolazione locale e informative e promozionali per un
ampio pubblico. Attraverso strumenti di comunicazione e promozione, nonché eventi e manifestazioni, verrà
restituita l’immagine identitaria delle terre di mezzo, quale invito alla conoscenza e alla visita.
L’articolazione delle strategie in azioni
Strategia A
Riscoprire l’identità
l’identità delle Terre
Terre di Mezzo attraverso i loro miti
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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Il territorio del medio-mantovano richiede un’attività finalizzata specificamente alla ricerca e ricostruzione di
una identità di territorio. La ricchezza e la varietà culturale dello stesso rischia una dispersione di chiavi di
lettura e di proposte che rendono il territorio poco “leggibile” e non correttamente valorizzato e promosso.
Per tale motivo risulta importante una fase progettuale di approfondimento e di sistematizzazione di
informazioni, complementare agli interventi di seguito descritti.
In particolare si tenterà una lettura storico-geografica del territorio attraverso i suoi illustri figli.
La strategia di valorizzazione e promozione del territorio prenderà le mosse dall’attività volta ad evidenziare
e legare tali personaggi e personalità ai loro luoghi. Alcuni “nomi” di personaggi storici e di fantasia legati
specificamente all’area del medio-mantovano sono ben più conosciuti del territorio stesso: ci riferiamo agli
indimenticabili “grandi nomi” della realtà, della fantasia e del mito quali Rigoletto, Ippolito Nievo, Merlin
Cocai, Virgilio, Giulio Romano, Andrea Mantegna, Tazio Nuovolari, Learco Guerra, i Martiri di Belfiore.
In altri casi personaggi storici noti alle comunità locali e meno noti nella coscienza collettiva andranno
approfonditi ed evidenziati, sia nella loro rilevanza storica, sia nel loro legame con il territorio: è il caso, ad
esempio della Beata Osanna Andreasi o del patriota Leopoldo Pilla, di Tristano Martinelli (con il suo
Arlecchino), degli studiosi di Paletnologia di fine Ottocento,
Attorno a tali personaggi è possibile ricostruire una geografia di luoghi del ricordo, di suggestioni e di
paesaggi, di richiami e di curiosità, di beni culturali e documentali conservati in musei e collezioni, di
monumenti e testimonianze che possono costituire altrettanti motivi di interesse, di scoperta e di visita e
quindi itinerari ed eventi.
Azione 1. Il Genius loci delle terre di mezzo: terra di miti e di
delizie.
Obiettivo
L’azione è finalizzata alla raccolta e rielaborazione delle informazioni di base necessarie allo
sviluppo del progetto e percorso
Descrizione
In una prima fase l’Ecomuseo, con un’assistenza tecnica esterna e in collaborazione con il Parco del Mincio
provvederà ad una definitiva messa a sistema e rielaborazione delle ricerche e degli studi effettuati relativi
al “genius loci” delle terre di mezzo, con riferimento al paesaggio e alle figure che ne hanno caratterizzato
la storia.
Si provvederà ad una raccolta esaustiva e ragionata delle emergenze artistiche, culturali e documentali
correlate a tali personaggi.
L’attività di documentazione sarà preparatoria per le successive fasi progettuali, in quanto verranno
predisposte schede di correlazione personaggi-luoghi utili alla elaborazione del percorso fisico di visita e
alla elaborazione di una pubblicazione divulgativa.
Una prima serie di approfondimenti partirà dai personaggi, per indagare e censire quanto presente sul
territorio
- luoghi di rilievo biografico;
- musei, collezioni, singoli beni storico-artistici conservati ed esposti;
- monumenti, targhe e intitolazioni dedicati;
- richiami, documenti, testimonianze e curiosità;
- eventi dedicati;
- proposte e risorse culturali correlate;
- materiale bibliografico presente nelle biblioteche e negli archivi;
- materiale fotografico e iconografico.
Una seconda fase di approfondimento partirà dalle principali emergenze paesaggistiche e culturali per
delineare ideali percorsi tematici.
A tal fine di prevedono
- costituzione di una bibliografia completa di tutto il materiale esistente sul territorio, sulla storia, sulle
tradizioni e sugli altri ecomusei della provincia. Tutti i testi verranno messi a disposizione della
popolazione nel centro di Castel d’Ario e saranno inseriti nel sistema bibliotecario Grande Mantova;
- si terminerà il censimento dei manufatti idraulici presenti e delle corti agricoli di rilevante
importanza;
Una terza fase provvederà ad una lettura geografica e alla elaborazione di un documento di ricerca storicoetnografica” e di un “percorso espositivo” territoriale, comprendente le principali emergenze accessibili al
pubblico poiché collocate in luoghi aperti al pubblico, visibili o visitabili, attraverso un commento alle diverse
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
15
opere e raccolte, che le contestualizzi per epoca, significato storico-documentale e legame con il territorio e
l’elaborazione di mappe tematiche. Verranno infine raccolte e coordinate informazioni relative all’accesso ai
diversi luoghi e musei compresi nel percorso, alle proposte didattiche e di visita esistenti.
Soggetti attuatori
Ecomuseo
Parco del Mincio
Tempistica
3 mesi
Anno 2012
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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Strategia B
Percorrere e scoprire le Terre di Mezzo, un itinerario di visita tra
miti e delizie
La proposta culturale di riscoperta del territorio dovrà concretizzarsi nella accessibilità di un itinerario di
visita che tocchi le principali emergenze paesaggistiche e culturali, in modo tale da consentire la fruizione
delle bellezze naturalistiche, delle emergenze storico-artistiche così come re-interpretate attraverso
l’approfondimento di cui sopra.
Verrà delineato un itinerario “principale” delle terre di mezzo, con la caratteristica specifica di una sua
completa percorribilità ciclo-pedonale o tramite via d’acqua, quale asse principale di fruizione lenta e
sostenibile del territorio a stretto contatto l’acqua e la natura per un viaggio a ritroso nel tempo.
Da questo si dirameranno proposte di fruizione e approfondimento tematico imperniate sulle delizie e sui miti
del territorio, come si dirà in seguito.
Per la funzionalità e la valorizzazione dell’itinerario sono previsti alcuni interventi
- Per la creazione di servizi alla fruizione (centro canoe)
- Per l’accessibilità dello stesso e la segnalazione di richiami naturalistici, culturali e storici (in sintonia con
quanto sviluppato dalle azioni precedenti)
- Per la valorizzazione e conservazione di luoghi e beni (Piazza e castello)
Il percorso che taglia trasversalmente la provincia mantovana sarà percorribile a piedi, in bicicletta e in
barca.
PRIMO TRATTO RODIGO-RIVALTA-GRAZIE-SOAVE
AZIONI PREVISTE
AZIONE 2 – RODIGO PORTA DI ACCESSO ALLE TERRE DI MEZZO
AZIONE 3 – CURTATONE TRA FEDE E BATTAGLIA
EMERGENZE E PERCORRIBILITA’
Rodigo-Rivalta-Grazie: partendo da Rodigo dove troviamo nella frazione di Rivalta un luogo unico,
concentrato di tradizione locale e bellezza ambientale, con il Museo dei mestieri del fiume, centro del Parco
del Mincio, che descrive la flora e la fauna locali e la modalità di costruzione delle barche e degli strumenti
da pesca, e il lavatoio dove nel secolo scorso le donne del luogo si recavano a lavare i panni dei ricchi
cittadini sulle sponde del fiume Mincio. Via barca-canoa si arriva facilmente a Grazie di Curtatone, luogo del
Santuario più famoso della Provincia risalente al 1400 e dove ogni anno, durante i giorni di ferragosto si
svolge la Fiera dedicata alla Madonna delle Grazie, evento che raccoglie centinaia di migliaia di fedeli
provenienti non solo dal mantovano ma anche dalle province limitrofe. Unicità della festa è la presenza di
Madonnari da ogni parte del mondo, che con le loro pitture abbelliscono in modo spettacolare il piazzale
antistante il santuario.
Grazie-Mantova: anche in questo caso è possibile attraversare lo specchio d’acqua lacustre con piccole
imbarcazioni aperte oppure con canoe e godersi lo spettacolo della città da lontano immaginando
l’impressione che poteva fare Mantova a chi la vedeva per la prima volta arrivando da quella direzione. È
possibile anche andare dal Santuario al centro della città attraverso una pista cicliopedonale di prossima
realizzazione.
Rivalta-Soave: sempre dalle sponde del Mincio in località Rivalta, via acqua, si può raggiungere Soave, nel
comune di Porto Mantovano, attraversando tutta la parte del grande bacino del Mincio che è denominato
Lago Superiore. Qui lo spettacolo di flora e di fauna è unico, si possono ammirare i canneti e i fiori di loto,
osservare varietà diversissime di uccelli, dalle piccole folaghe ai maestosi cigni, e ammirare da lontano il
profilo della città capoluogo. Eccezionali e irripetibili i tramonti sullo specchio d’acqua più tranquillo che
possa esistere. Da Soave parte un collegamento ciclabile che da una parte conduce al Lago di Garda e
dall’altra torna verso la città e le altre sponde dei laghi che circondano Mantova.
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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PROGETTI IN CORSO
Nell’ambito del PIA Terre del Mincio
- il Comune di Rodigo ha avviato un insieme di interventi nella frazione di Rivalta, affacciata sul fiume,
dove con il recupero dell’unico caseggiato rimasto diroccato, si completerà l’offerta eco turistica del
Borgo “cuore” della Riserva Naturale del Mincio. Ai già esistenti centro visita del Parco e museo
etnografico dei mestieri del fiume, ostello, attracchi, si sommeranno un attrezzato bici e canoa point e il
completo restauro del vecchio Loghino di corte Mincio da destinare a sale ristoro e polivalenti. A tutto ciò
si somma il pontile per attracco piccole imbarcazioni e canoe realizzato dal Parco.
- A Grazie di Curtatone, borgo gemello di Rivalta, affacciato sulla Riserva Naturale delle Valli del Mincio è
in programma una serie di interventi per il potenziamento dell’accoglienza eco turistica: il comune
investe per il recupero funzionale di un edificio oggi non utilizzato e nel quale attivare un info point
turistico, una sala espositiva e un’area per l’accoglienza
SECONDO TRATTO CURTATONE- LAGHI DI MANTOVA – SAN GIORGIO
AZIONI PREVISTE
Azione 4 – Un punto di riferimento informativo - Allestimento info point in località Porta Giulia
EMERGENZE E PERCORRIBILITA’
Mantova: oltre ad essere città riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità per i suoi innumerevoli
monumenti di grande valore storico ed architettonico, Mantova è anche una città ricca di zone di interesse
naturalistico, con diversi punti di attracco per navi, motonavi e canoe. Le sponde dei laghi presentano
percorsi ciclopedonali particolarmente suggestivi.
Parco periurbano dei laghi di Mantova – Soave di Porto Mantovano – Sparafucile (Mantova): partendo dal
cuore della città gonzaghesca è possibile percorrere in bicicletta, ma anche a piedi per i più sportivi, un
tragitto che costeggia i laghi attraverso una vegetazione ricca e fruibile, e arriva in più zone di interesse
naturalistico, come la zona di Soave, o il parco e la zona di Belfiore o ancora la zona più Sud della città. Il
tutto in percorsi ricchi di segnaletica e di attività per il tempo libero, lo sport e gli animali.
Mantova-San Giorgio: il famoso ponte da cui si può ammirare il meraviglioso skyline di Mantova prende il
nome dal borgo che nel periodo rinascimentale era ubicato nella zona di Sparafucile, recentemente utilizzato
per la proposizione televisiva del Rigoletto. In questo borgo all’uscita della città si trovavano mulini,
monasteri e chiese di cui oggi abbiamo poche tracce. L’unico ricordo ancora vivo è il nome con cui è stato
indicato il comune che confina con la città, San Giorgio di Mantova appunto, molte sono invece le piante
storiche raccolte presso l’archivio di stato che ci propongono un borgo attivo e molto popoloso. Il tragitto dal
ponte al territorio attuale di San Giorgio si può percorrere per una via breve, la più utilizzata, oppure
attraversando strade meno battute che ci riportano ad un antico percorso popolare.
PROGETTI IN CORSO
Nell’ambito del PIA Terre del Mincio sono stati co-finanziati due interventi destinati alla fruizione sostenibile e
alla percorribilità ciclopedonale di questo tratto di percorso
- l’atteso collegamento ciclopedonale Angeli-Grazie a cura della Provincia
- manutenzioni e rinaturalizzazioni della sponda destra del lago Superiore in località Costa Brava,
- il completamento della riva sinistra del lago di Mezzo, recentemente concluso da Comune di Mantova,
ha completato la percorribilità delle sponde e rientra nella più ampia progettualità del Parco perturbano
della città di Mantova
AZIONI PREVISTE
Questo tratto del percorso non necessita di ulteriori interventi materiali.
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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TERZO TRATTO SAN GIORGIO- BIGARELLO
AZIONI PREVISTE
Azione 5 – San Giorgio- Bigarello, un viaggio nei domini dei Gonzaga
Azione 6 - Dopo molto camminare un po’ di meditazione
EMERGENZE E PERCORRIBILITA’
San Giorgio- Bigarello: qui una strada quasi completamente sterrata congiunge i due comuni e attraversa
quelli che sono stati i possedimenti dei Gonzaga e le campagne da cui traevano il cibo per la loro corte. Qui
si trovano ancora filari di piante che costeggiano i fossati, si incontra un casino di caccia gonzaghesco e si
sfiorano le prime risaie. Nella zona di Stradella si conserva ancora intatto l’ambiente tipico della pianura, con
folti rivali ricchi di animali e di vegetazione ormai presente in poche zone nei dintorni della città.
Stradella di Bigarello: il nostro percorso in mezzo alla campagna culmina in una piccola piazza, purtroppo ad
oggi mal conservata, che affaccia su di una chiesa del quattrocento e da cui poi parte un nuovo percorso
che conduce alla Foresta di Carpaneta, punto di interesse regionale e grande ricchezza ambientale
all’interno della nostra Provincia. Prima di arrivare alla foresta incontriamo uno dei futuri centri di
documentazione dell’Ecomuseo, una tipica Casa Cantoniera recuperata e restaurata dal comune a tale
scopo.
PROGETTI IN CORSO
Nell’ambito della rete verde regionale la Foresta di Carpaneta rappresenta un punto di nodale importanza:
l’intervento di Ersaf per riqualificare l’azienda agricola di Carpaneta e per reinserire una foresta di pianura in
una zona dove sono ormai scomparse da tempo, costituisce un’azione fortemente sostenuta dalla regione
che non può restare isolata. A questo scopo Regione Lombardia ha promosso la stipula di un Contratto di
Foresta, in cui ciascun ente territoriale che abbia qualche legame con la foresta, viene coinvolto per
favorirne la conoscenza e la promozione.
La Foresta costituisce un punto di interesse così significativo da spingere Provincia di Mantova, Comune di
Mantova, Comune di San Giorgio, Comune di Bigarello ed Ersaf Lombardia alla sottoscrizione di un accordo
di programma per la realizzazione di un percorso di mobilità lenta che colleghi il parco periurbano di
Mantova con la Foresta di Carpaneta.
QUARTO TRATTO BIGARELLO – VILLIMPENTA
AZIONI PREVISTE
Azione 7– dalle campagne al castello, viaggio tra le risaie
Azione 8 – da castello a castello
EMERGENZE E PERCORRIBILITA’
Bigarello-Castel d’Ario: dal Parco di Arlecchino, ubicato nella frazione Gazzo di Bigarello, si percorrono
strade simili a quelle che ci hanno portato qui da San Giorgio e si attraversa la parte più ricca della
campagna dei duchi di Mantova. Bigarello, Castel d’Ario e Villimpenta erano luoghi di confine con il dominio
veneto ed in tutti erano presenti delle rocche, più o meno preziose e arricchite, che avevano la doppia
funzione di granaio protetto e di linea difensiva. Purtroppo il castello di Bigarello è andato completamente
distrutto e smantellato alla fine della seconda guerra mondiale, e nel nostro tragitto non possiamo che
immaginare dove fosse ubicato, nel frattempo però potremmo godere della vista dell’abitazione dove
soggiornò per alcuni anni Osanna Andreasi. Arriviamo attraverso i campi, i filari e i corsi d’acqua al Castello
che ancora oggi si può vedere, quello di Castel d’Ario.
Castel d’Ario-Villimpenta: il castello di Castel d’Ario è stato in parte recuperato, ed infatti vi troviamo la
biblioteca comunale, la sala consiliare, e se andranno a buon fine nuovi restauri uno dei centri di
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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documentazione dell’Ecomuseo. Castel d’Ario è famoso per il risotto che da poco ha ottenuto anche il
certificato DECO; in un comune con meno di cinquemila abitanti troviamo una quindicina di ristoranti che
offrono come specialità il risotto alla casteldariese.
Attraversando il paese per vie secondarie si riesce ad arrivare alle campagne più lontane dalla città e più
vicine al Veneto, quelle di Villimpenta. Anche qui dominano le coltivazione estensive e soprattutto il riso,
famosa è la festa del riso che si protrae per quasi un mese, e che viene allestita ai piedi dell’altro castello
rimasto a memoria delle nobili origini del paese.
PROGETTI IN CORSO
Castel d’Ario è l’ente capofila dell’Ecomuseo della risaia del fiume e del paesaggio rurale mantovano,
all’interno del suo medievale castello è prevista la realizzazione di uno dei centri di documentazione
dell’ecomuseo. Ad oggi parte del castello è sede della biblioteca e della sala consigliare, in questa sede
vengono spesso allestite mostre e realizzati incontri di approfondimento sui temi ecomuseali. In occasione di
alcune delle più importanti manifestazioni folkloristico-culinarie del paese il castello viene aperto al pubblico
organizzando anche visite guidate per permettere a tutti di fruire di un così importante monumento storico.
L’obiettivo fondamentale di tutti questi eventi è senza dubbio quello di rendere più partecipe la popolazione
locale rispetto alle ricchezze che il territorio offre.
Il Castello di Villimpenta è quasi un gemello di quello precedente, avevano la stessa funzione nel Medioevo
e stanno avendo lo stesso destino di recupero e riutilizzo anche oggi. Nel castello è prevista la realizzazione
di un centro documentale della tradizione contadina locale e si è iniziato a renderlo fruibile ai cittadini,
spesso in occasione di importanti manifestazioni.
Descrizione delle azioni
Azione 2. Rodigo porta di accesso alle Terre di Mezzo
Obiettivo
Individuare e caratterizzare la porta di accesso alla Terre di mezzo all’interno di uno dei siti più importanti e
significativi del Parco del Mincio; potenziare l’offerta culturale e ricreativa all’interno della riserva naturale
delle valli del Mincio migliorando l’accesso e la fruibilità del Museo dei mestieri del fiumi.
Descrizione
Pro Loco Amici di Rivalta e Comune di Rodigo collaborano da anni alla gestione del territorio nella zona
riservata al Parco del Mincio. In effetti da dieci anni la struttura che si affaccia sull’ansa del Mincio che è
divenuto emblema del paesaggio mantovano legato al fiume, è gestita in modo molto efficace e produttivo
dalla pro loco stessa: gestione del museo etnografico; gestione dell’ostello dedicato ai giovani; promozione
dello sport, dalla canoa fluviale alla bicicletta, con un servizio di noleggio canoe; monitoraggio e controllo
del territorio della Riserva Naturale Valli del Mincio; organizzazione e gestione di manifestazioni popolari di
vario genere. I due interventi a cui è finalizzata l’azione si inseriscono in questo contesto e hanno come
protagonista Corte Micio, luogo dove si raccolgono tutte le iniziative di cui sopra:
- il primo, supportato economicamente della proloco del territorio, è costituito dalla sistemazione di una
zona di Corte Mincio ove si è deciso di intervenire con la costruzione di un nuovo edificio dedicato sia
allo sport, attracco per le canoe, sia al coordinamento delle attività che vengono svolte dalla pro loco.
Tale intervento si rende fondamentale per permetterne una fruizione più completa e soddisfacente di
tutta l’area, inoltre permette ai volontari locali di avere un luogo dove coordinare le attività ma
soprattutto che diventi un punto di riferimento per tutti i cittadini locali.
- Il secondo intervento riguarda la stessa area, ma in questo caso il soggetto attuatore è il Comune di
Rodigo, che è intenzionato a riqualificare la parte esterna del museo etnografico esistente. Si tratta di
una serie di accorgimenti, migliorie ed abbellimenti esterni ed interni finalizzati ad una migliore
presentazione della struttura già abbastanza conosciuta e fruita. Pertanto i due interventi sono
assolutamente coordinati e funzionali e in modo efficace ed efficiente rispondono alle esigenze che la
nuova progettazione territoriale richiede loro: aumento della fruibilità del luogo affinché diventi il punto
di partenza dei nostri percorsi all’interno delle Terre di Mezzo.
Per quel che riguarda poi la sostenibilità del progetto non vi sono dubbi che gli ultimi anni di gestione
hanno dato prova che questa collaborazione tra amministrazione e territorio è il modo migliore per far
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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apprezzare e per valorizzare le proprie zone da parte di chi vi abita. Pertanto la Pro Loco di Rivalta può
essere presa ad esempio come impegno, conoscenza e amore per il proprio territorio, una best practice
che dovrebbe essere allargata a tutte le terre di mezzo.
Soggetto attuatore
Comune di Rodigo
Associazione Pro Loco “ Amici di Rivalta”
Tempistica
6 mesi
Anno 2012
Azione 3. Curtatone tra fede e battaglia
Obiettivo
L’amministrazione comunale intende realizzazione di un percorso di visita riguardante la battaglia di
Curtatone e Montanara (28 - 29 maggio 1848) e la figura di Leopoldo Pilla di Venafro (IS), professore
dell'Universita di Pisa, che combatte' e mori' insieme ai propri studenti.
Descrizione
Il Comune di Curtatone ha assunto la denominazione di Città per le vicende che nel suo territorio si sono
svolte nel periodo risorgimentale: qui infatti si combattè una delle più sanguinose battaglie di quel periodo,
in cui persero la vita centinaia di giovani italiani che volevano liberarsi dal dominio austriaco. L’esercito
austriaco affrontò il corpo di spedizione Tosco- napoletano inquadrato nell'esercito piemontese e formato
da soldati regolari e da volontari provenienti da Sicilia, Napoli, Roma e dalla Toscana. Insieme a questi il
battaglione universitario Toscano detto degli "scolari" costituito da circa 350 studenti al comando dei loro
professori tra i quali Giuseppe Montanelli e il geologo Leopoldo Pilla, caduto a Curtatone presso il mulino.
Tra i volontari toscani che hanno combattuto a Montanara figurava anche Carlo Lorenzini, in seguito Carlo
Collodi autore di Pinocchio.
Il Comune di Curtatone nell'intento di recuperare alla memoria civica i luoghi, che hanno contrassegnato lo
svolgersi della storica battaglia risorgimentale combattutasi nel territorio comunale ha progettato di
contrassegnare gli stessi con pannelli recanti indicazioni, didascalie, foto e dati relativi agli episodi avvenuti
in loco. Il numero dei luoghi suddetti risulta essere pari a 15 a cui corrispondono altrettanti pannelli
indicatori.
Da alcuni anni viene rievocata la battaglia con grande presenza di mantovani che rivivono una memoria
lontana ma sicuramente da ricordare perché ha dato le origini all’Italia di oggi.
Soggetto attuatore
Comune di Curtatone
Tempistica
2 mesi
Anno 2012
Azione
Azione 4. Un punto informativo
Obiettivo
Potenziare il network dei punti informativi sul percorso e sul territorio, con un servizio dedicato
all’informazione naturalistica a Porta Giulia, nei pressi della sede del Parco del Mincio
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
21
Descrizione
Si tratta dell’allestimento funzionale di spazi ufficio a disposizione del Parco e della loro gestione.
Per l’allestimento si prevede una identificazione grafica, opere murarie ed elettriche, oltre agli arredi.
Inoltre verrà assegnato all’info-point personale sia durante la settimana, sia nei weekend, grazie alla
collaborazione con associazioni locali
Soggetto attuatore
Parco del Mincio
Tempistica
2 anni
Allestimento: 2 mesi Anno 2012
Attività: 2012-13
Azione 5. San GiorgioGiorgio- Bigarello, un viaggio nei domini dei
Gonzaga
Obiettivo
Realizzazione di un percorso di mobilità lenta tra le campagne dei Gonzaga: da Merlin Cocai alla Beata
Osanna Andreasi
Descrizione
Si tratta di un percorso in cui si seguono i campi e i corsi d’acqua che risalgono al periodo di dominio
gonzaghesco. Il cavo San Giorgio che attraversa tutti e due i comuni fino ad arrivare al Convento di Susano
in Comune di Castel d’Ario, permetteva la navigazione e il trasporto delle coltivazioni dalla campagna al
castello di Mantova. I personaggi che ruotavano attorno alla corte Gonzaghesca spesso acquistavano
appezzamenti di terreno nelle Terre di Mezzo, o ne venivano omaggiati dagli stessi duchi: come Osanna
Andreasi, la cui casa è situata nel comune di Bigarello, dove troviamo anche il mulino di proprietà di
Tristano Martinelli, il famoso Arlecchino.
Il percorso che si vuole realizzare permette di inoltrarsi nelle stesse campagne di allora, che non hanno
perso affatto il loro fascino e le loro peculiarità.
Si tratta della prima realizzazione in provincia di Mantova di un percorso totalmente inserito nei campi
coltivati e che tocca alcuni elementi tipici dell’ambiente naturalistico autoctono.
Questo percorso è stato suggerito e studiato da Regione Lombardia e Provincia di Mantova, che hanno
coinvolto i comuni contigui di San Giorgio e di Bigarello, nonché il comune capoluogo da cui partire, in un
protocollo d’intesa per sostenere e arrivare alla realizzazione dell’intervento.
L’idea è legata a due obiettivi principali:
- da una parte la realizzazione di un collegamento verde tra il parco periurbano e la foresta di
Carpaneta;
- dall’altra collegare e permettere ai cittadini di inoltrarsi tra un paesaggio agricolo storico e
difficilmente percorribile: solitamente i proprietari non permettono il passaggio dei non addetti ai
lavori nei loro campi. Qui sia le scuole sia le famiglie potranno inoltrarsi e apprezzare da vicino le
campagne che hanno costituito le ricchezze dei Gonzaga e che ancora oggi mantengono la loro
struttura rinascimentale.
Soggetti attuatori
Comune di San Giorgio
Comune di Bigarello
Tempistica
3 mesi
Anno 2013
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Azione 6. Dopo molto camminare un po’ di meditazione
Obiettivo:
Realizzazione di un luogo di aggregazione e di occasione per una riflessione sulla storia locale.
Descrizione:
Riqualificazione della Piazza Principale di Stradella, affacciata sulla Chiesa Parrocchiale della Natività della
Beata Vergine.
Eretta nel 1429 e riedificata in parte nel 1603, al centro della facciata un portale architravato con una porta
in legno della metà del Settecento coronato da una scultura cinquecentesca del Padre Eterno benedicente.
Gioielli indiscussi della chiesa sono le due tele di Giovanni Cadioli (1710-1767), una serie di affreschi
appartenenti alla primitiva chiesa e soprattutto la statua della Madonna di Carpaneta, in terracotta
policroma databile tra fine XV e inizi XVI secolo e riconducibile alla scuola del Parmigianino. Interessante la
leggenda legata a questa statua che, si dice, sia stata rinvenuta nel fondo della Carpaneta durante
l’aratura; portata nella chiesa di Bigarello, il giorno seguente sparì per tornare nel luogo del rinvenimento. Si
decise così di trasferire la statua non più a Bigarello ma nella chiesa di Stradella.
Per dare un giusto e importante rilievo alla chiesa si sta procedendo alla sistemazione e riqualificazione
della corte che è situata di fronte ad essa. Si tratta di una antica corte di campagna che con l’andare del
tempo si è trasformata nel centro economico del paese; vi troviamo infatti concentrati i servizi essenziali del
comune. Negli anni Ottanta fu tombinata la parte del Cavo San Giorgio che collega i laghi di Mantova con
Castel d’Ario, un intervento che ha snaturato la vecchia conformazione di corte con i suoi ponti d’accesso.
L’intervento che si propone oggi l’amministrazione è quello di migliorare sia l’aspetto estetico della zona sia
quello di creare un luogo di aggregazione per i cittadini, cosa ad oggi impossibile vista la continua presenza
di auto che impediscono qualunque tipo di interscambio. In quest’ottica di rivalutazione del territorio si
inserisce anche la decisione di intitolare la nuova piazza che verrà così a crearsi alla Beata Osanna
Andreasi.
Donna unica nel suo genere, paragonata spesso a Santa Chiara per la sua rettitudine e la sua posizione di
consigliera al fianco dei potenti, ha vissuto parte della sua vita nel territorio di Bigarello.
Chi vive nella frazione di Stradella ha oggi l’idea di trovarsi in una zona di recente insediamento in realtà le
prime notizie relative al nostro comune risalgono al Mille, lo troviamo spesso citato fra i possedimenti delle
famiglie nobili della provincia. L’idea di intitolare la piazza alla beata è l’occasione per ripercorrere le origini
antiche e nobili del nostro territorio, rendendo consapevoli i cittadini di Bigarello delle origini importanti del
loro comune. La piazza sarà anche un punto di arrivo del percorso proveniente da San Giorgio, qui ci sarà
l’occasione per chi vorrà fermarsi di ammirare le bellezze della chiesa e di approfondire la storia della
Andreasi attraverso la collocazione nella piazza un pannello informativo.
Soggetto attuatore
Comune di Bigarello
Tempistica
5 mesi
Anno 2012
Azione 7. Dalla Foresta al castello, viaggio tra le risaie
Obiettivo:
valorizzazione del percorso di collegamento fra la foresta di Carpaneta e il centro storico del comune di
Castel d’Ario
Descrizione:
il progetto prevede di valorizzare il percorso di collegamento fra la Foresta di Carpaneta e il centro storico
di Castel d’Ario dove si trova l’importante castello medievale, prossimo Centro di Documentazione
dell’Ecomuseo della risaia, dei fiumi e del paesaggio rurale mantovano.
Il tutto è legato al sistema di connessione tra il parco periurbano cittadino e i centri di San Giorgio e
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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Bigarello, in un’ottica di mobilità leggera che colleghi Mantova alla provincia di Verona e alle Valli ostigliesi,
in cui è già molto diffuso un sistema ciclopedonale che tocca il punti di maggior interesse del territorio.
Il percorso previsto dall’intervento è realizzato servendosi in gran parte di strade secondarie già esistenti, in
cui è prevista la predisposizione di un’apposita cartellonistica che dal territorio di Bigarello porta al centro di
Castel d’Ario. Nel tragitto, inserito nel bel mezzo delle campagne di risaie della tradizione gonzaghesca, si
incontrano antiche costruzioni , un importante sito archeologico dell’età del bronzo e un numero importante
di manufatti idraulici, più o meno recenti.
Raggiunto il centro di Castel d’Ario l’intervento prevede di adeguare e integrare i percorsi già esistenti
attraverso la sistemazione di un tratto che costeggia il canale Molinella.
Nel loro insieme le azioni fin qui elencate rendono possibile un percorso di mobilità leggera che partendo
dalle sponde del Mincio nella Riserva delle Valli attraversa tutte le Terre di Mezzo e raggiunge il confine più
estremo con il territorio veneto. Nel tragitto si possono ammirare tutte le emergenze naturalistico-ambientali
della pianura padana e del fiume Mincio, facendo tappa in oasi verdi tra le più significative delle Regione
Lombardia. Il tutto con un tuffo nel passato, con la possibilità di approfondire non solo la storia locale, ma
anche di ripercorrere la tradizione e gli insediamenti che hanno caratterizzato il nostro territorio: un
intervento dai tratti molto significativi e sicuramente fondamentale per creare un collante fra le comunità
locali.
Soggetto attuatore
Comune di Castel d’Ario
Tempistica
7 mesi
Anno 2012
Azione 8. Da castello a castello
Obiettivo:
Implementazione dell’offerta culturale nel castello Scaligero di Villimpenta
Descrizione
Dal Castello di Castel d’Ario si passa con grande facilità e con un piccolo percorso attraverso le campagne
locali all’altro castello di origine medievale e cioè quello di Villimpenta. La visita di entrambi permette di
cogliere appieno l’importanza di questi territori per i signori locali: da una parte grandi granai per la
popolazione e dall’altra fortezze a difesa dei confini.
L’intervento proposto dal Comune di Villimpenta, riguardante la valorizzazione degli spazi offerti dal
Castello Scaligero, va valutato nella strategia condivisa con altri enti, di realizzare una serie di piccoli
interventi localizzati nei luoghi caratteristici del nostro territorio, finalizzati alla creazione di percorsi tematici
per la riscoperta delle “Terre di mezzo” .
L’obiettivo specifico del nostro progetto consiste nell’offrire agli abitanti ed ai visitatori, le conoscenze
storiche e culturali del nostro territorio, perché vengano tramandate alle future generazioni quali importanti
identità da mantenere. Tale obiettivo verrà attuato tramite l’allestimento di un percorso informativo, inserito
negli spazi interni offerti dall’edificio denominato “residenza” nella cornice del Castello Scaligero. Qui si
trova un affresco raffigurante una Madonna, di sicuro pregio, che verrà restaurato e contestualizzato in un
centro di documentazione sulle tradizioni locali.
Soggetto Attuatore
Comune di Villimpenta
Tempistica
9 mesi
Anno 2012
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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Strategia C
Promuovere,
Promuovere, comunicare e vivere lo “Spirito dei Luoghi”
Luoghi”
Oltre a ricostruire e restituire la complessità e la ricchezza del tessuto territoriale pianeggiante ma
nient’affatto piatto attraverso alcune chiavi di lettura trasversali e integrate, il progetto mira a valorizzare,
promuovere e comunicare tale valore in maniera innovativa, strutturata e integrata. La ricostruzione
dell’identità dei luoghi e la sua valorizzazione passa necessariamente attraverso attività di “branding” e
divulgazione capaci di veicolare l’identità dei luoghi.
Il progetto si occuperà di sviluppare una solida attività di promozione basata sulla comunicazione integrata
delle eccellenze e dell’identità territoriale. Da un lato si lavorerà dunque sui piccoli e grandi tesori che
possono fungere da traino per lo sviluppo identitario, culturale e turistico di un territorio ampio, nel momento
in cui venga potenziata la loro notorietà. Dall’altro si farà leva sui miti legati a personaggi del territorio: il
medio-mantovano conta miti già noti nel mondo, personaggi storici e di fantasia che meritano di essere
ricondotti al loro territorio d’origine, anche quale chiave di lettura e di interpretazione dello stesso e dall’altro
si approfondirà e divulgherà la conoscenza di personaggi ad oggi meno noti nella coscienza collettiva, sia
all’interno sia al di fuori dei confini territoriali.
Alcuni elementi artistico-architettonici e paesaggistici del territorio rappresentano delle vere e proprie
eccellenze e caratterizzano il territorio del Medio-mantovano, ad oggi privo di una sua identità forte nel suo
insieme. La città di Mantova tende a catalizzare l’attenzione e, pur non avendo ancora una identità ben
precisa, l’area del riso e delle risaie costituisce pure un’eccellenza, ad oggi poco nota, benché strutturata di
recente in Ecomuseo. In entrambi i casi siamo in presenza di eccellenze che non sono ancora riuscite ad
emergere e a raggiungere una notorietà internazionale.
La promozione e valorizzazione del territorio passa necessariamente dalla consapevolezza e notorietà di tali
emergenze: in primo luogo per gli abitanti, in secondo luogo per i potenziali visitatori e turisti.
Un’attività di comunicazione potrà poi collegare elementi solo apparentemente distinti: il paesaggio naturale
e antropico che nel medio mantovano costituiscono un tutt’uno (fiumi, laghi, risaie, skyline cittadino, borghi,
chiese e castelli) da un lato e la delizia del bello (come sublimata in Palazzo te) e del buono (come nella
tradizione culinaria legata al riso) peraltro entrambe riconducibili ai Gonzaga.
PROMUOVERE E COMUNICARE LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO
Nella fase di concertazione territoriale sono state individuate in particolare due eccellenze (o “delizie”) che
caratterizzano principalmente il territorio e che nell’ambito di una strategia di valorizzazione e comunicazione
integrata rappresenteranno i simboli del territorio.
PROGETTI IN CORSO
-
Attuazione del Piano di gestione Unesco
Attività promozionale e didattica dell’Ecomuseo
Strada del Riso
Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga
Azione 9. Definizione di dettaglio di un piano di comunicazione
integrata
Obiettivo
Predisposizione di un piano integrato di divulgazione / promozione dello spirito dei luoghi
Descrizione
Attraverso un piano di divulgazione e comunicazione integrata si approfondirà la definizione in chiave
promozionale dell’identità del territorio attraverso la progettazione ed elaborazione di un sistema visivo che
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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raccolga e completi quanto già elaborato in particolare in riferimento all’Ecomuseo e al Sito UNESCO.
La comunicazione sarà finalizzata principalmente a consolidare nella cittadinanza la coscienza della
rilevanza del patrimonio universale, della sua conoscenza e della sua conservazione responsabile.
Un secondo obiettivo del piano di comunicazione sarà quello di incrementare la notorietà internazionale
dell’eccellenza del territorio
Nella fase di concertazione territoriale sono state individuate in particolare eccellenze (o “delizie”) che
caratterizzano principalmente il territorio e che nell’ambito di una strategia di valorizzazione e
comunicazione integrata rappresenteranno i simboli del territorio, ovvero gli elementi di attrattività e di
identità sui quali incentrare la comunicazione:
- Eccellenze: Sito UNESCO e il palazzo delle delizie (Palazzo Te)
- Eccellenze: Il riso e la delizia del risotto
- Territorio: terra che parla di miti
- Territorio: fiume, ruralità e fruizione lenta
Il piano comprenderà:
- analisi dello scenario esistente
- obiettivi strategici delle attività di comunicazione
- soggetti destinatari delle azioni di comunicazioni
- scelta degli strumenti e dei media da utilizzare
- metodi di verifica e di misurazione dei risultati
Particolari approfondimenti verranno dedicati alla veicolazione del tema delle eccellenze sopra citate
(UNESCO / Palazzo Te / Terra del Riso / il Risotto) attraverso una campagna mediatica dedicata.
In sintonia con il piano di comunicazione
• Verrà attivata una campagna stampa culminante in cinque presentazioni alla stampa legate ad
eventi (Palazzo Te – Premio Giornalistico – Premio Culinario – Presentazione del libro e del
percorso) con relativa predisposizione di documenti e cartelle stampa, la diffusione periodica di
comunicati e l’acquisto di spazi sulla stampa.
• Verranno costruite e implementate pagine web e riferimenti nell’ambito di social-network;
Soggetto Attuatore
Ecomuseo
Ufficio Unesco Mantova – Sabbioneta (Comune di Mantova)
Centro Internazionale d’Arte e Cultura di Palazzo Te
Tempistica
Anno 2012-13
Azione 10. Trasferire lo spirito dei luoghi attraverso attività
attività
didattiche
Obiettivo
creazione di consapevolezza presso le giovani generazioni sull’identità del territorio in cui vivono
Descrizione
Verrà predisposta e condivisa con le scuole del territorio un’offerta completa di proposte didattiche.
Esse riguarderanno
- la conoscenza e la consapevolezza dell’appartenenza ad un Sito UNESCO e ad un territorio
storicamente segnato dalla dominazione Gonzaghesca. In questo senso verranno messe a sistema
le proposte elaborate e gestite dall’Ufficio UNESCO di Mantova e Sabbioneta e dal Distretto
Culturale Le Regge dei Gonzaga. Tali attività afferiscono a progetti complementari: esse non
incidono sul piano finanziario del progetto.
- La conoscenza degli interventi di conservazione e recupero in essere attraverso progetti didattici
“Adotta un cantiere” attivati dal Parco del Mincio;
- La conoscenza delle emergenze naturalistiche delle Valli del Mincio e dei laghi di Mantova con
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
26
percorsi articolati sia in aula, sia con escursioni naturalistiche in barca, curati dal parco del Mincio;
La conoscenza del territorio, delle sue peculiarità e dei suoi miti. Si prevede l’organizzazione di
laboratori sia manuali, in cui è prevista la presa di contatto diretta con la natura e con i suoi segreti,
all’interno delle classi; sia teatrali, per far prendere coscienza ai bambini dell’importanza di avere un
buon rapporto con l’ambiente in cui viviamo; sia sul campo, attraverso la realizzazione di fotografie
e visite guidate per imparare a percorrere i sentieri dell’Ecomuseo;
Verrà inoltre approfondita e messa a sistema un’offerta didattica mirata, proposta nell’ambito dei Musei del
territorio e delle Biblioteche, in collaborazione con il Sistema Museale e con il Sistema Bibliotecario della
Grande Mantova.
-
A supporto dell’attività didattica, si prevede la realizzazione dei seguenti supporti:
- docufilm sul Sito UNESCO di Mantova e Sabbioneta;
- documentario sulla civiltà del fiume e delle risaie;
- collezione coordinata di “cartoline” dedicate ai Miti del territorio: schede sintetiche conteneti
biografia – riferimenti – luoghi e risorse legate ai grandi personaggi del territorio;
- Pubblicazione “Miti e delizie delle Terre di Mezzo”: un libro illustrato che, apartire dall’indagine
sviluppata dall’azione 1, e con contributi di studiosi locali, racconti lo spirito delle terre di mezzo,
attraverso i suoi personaggi e luoghi a loro correlati;
- Opuscolo dedicato alle scuole e ai residenti e realizzato dalle scuole quale prodotto dei laboratori
didattici.
Soggetto Attuatore
Parcorsi didattici: Ecomuseo, Parco del Mincio, Comune di Mantova
Materiali: Ecomuseo, Comune di Roncoferraro, Comune di Mantova
Tempistica
Anno 2012-13
Azione 11
11. Trasferire lo spirito dei luoghi attraverso gli eventi
locali
Obiettivo
trasformare gli eventi locali ricorrenti (legati a ricorrenze e tradizioni, gastronomici e sportivi) in momenti di
conoscenza e approfondimento del territorio.
Descrizione
Attorno alle diverse emergenze culturali e al riso ruotano moltissime manifestazioni e sagre che
coprono più o meno tutti i week end da maggio a settembre, alternandosi nei vari territori dell’ecomuseo
e sovrapponendosi alla famosa strada del riso e dei risotti mantovani.
L’obiettivo che ci si pone è quello di andare oltre alla mera manifestazione sportiva o culinaria e
trasformare questi momenti di convivialità in occasioni di conoscenza del territorio nella chiave proposta
dal progetto.
Pertanto si ipotizza una regia da parte dell’Ecomuseo per creare intanto un cartellone unico di tutte le
iniziative, dando ad esse una logica nuova, veicolando le scoperte e gli studi dei miti che caratterizzano
i territori e facendo partecipi i cittadini dell’identità del loro territorio, sempre più trascurata e in certi casi
dimenticata. Tale operazione verrà realizzata in sinergia con il Centro del Gusto del Distretto Culturale
le Regge dei Gonzaga e la strada del Riso.
In occasione degli eventi conviviali e sportivi si prevede
- La presentazione del progetto tramite un totem mobile appositamente realizzato;
- La distribuzione di un agile opuscolo-guida all’itinerario destinato a cittadini e visitatori assortito di
cartoguida con indicazione di percorsi tematici.
Tra gli eventi da portare a sistema e presso i quali effettuare attività divulgative si ricordano, a titolo
esemplificativo:
CASTEL D'ARIO - Castel d'Ario e il risotto - maggio
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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RONCOFERRARO - Festa del pesce - maggio
MANTOVA – Minciomarcia - maggio
CURTATONE – Maggio graziolese
VILLIMPENTA - Festa del risotto - giugno
S. GIORGIO di MANTOVA - Sagra d'la Motela - giugno
BIGARELLO (Gazzo) - Festa dello Sport e d'Arlecchino - giugno
RONCOFERRARO (Barbassolo) - Festa dal Saltarel - agosto
CURTATONE (Grazie) – Fiera delle grazie - agosto
ROVERBELLA (Canedole) - Sagra di S. Luigi - agosto
MANTOVA – CASTEL D’ARIO – Gran premio Nuvolari - settembre
MANTOVA – Maratonina - ottobre
Inoltre si prevedono tre momenti specificamente dedicati alla presentazione del progetto e del percorso
realizzato.
a) Si organizzerà una mostra-evento in occasione della Fiera della Bicicletta presso Porto Mantovano.
In questo caso si prevede uno stand espositivo, una presentazione pubblica e una “biciclettata”
collettiva con una “staffetta” dei sindaci dei diversi comuni del territorio.
b) Si organizzerà poi una manifestazione dedicata al riso a Roverbella che comprenderà attività di
intrattenimento e di somministrazione di risotti tipici locali fra i quali quello con le rane; in quei giorni si
svolgerà inoltre il “PALIO DEI CINQUE CAMPANILI”, torneo a squadre di tutto il territorio comunale,
con “giochi di una volta in cui coinvolgere però anche i comuni del territorio in una edizione speciale.
c) Si prevede poi la presentazione del prodotto editoriale sopra citato in occasione di un evento collaterale
al Festivaletteratura di Mantova, con un evento itinerante presso le biblioteche del Sistema bibliotecario
Grande Mantova.
-
Infine si organizzerà un programma di 20 escursioni guidate, a cura del Parco del Mincio, abbinate a
degustazione prodotti e-o a laboratori nei territori compresi nell’area protetta inclusa nelle “Terre di
Mezzo” nel periodo settembre 2012 – giugno 2013
Soggetto Attuatore
Ecomuseo, Parco del Mincio, Comune di Porto Mantovano, Comune di Roverbella, Comune di Curtatone e
l’insieme degli enti coinvolti
Tempistica
Anno 2012-13
Azione 12
12. Trasferire lo spirito
spirito dei luoghi ad un pubblico
nazionale ed
ed internazionale
Obiettivo:
rendere maggiormente attrattivo il territorio ad una platea di visitatori, turisti e potenziali visitatori,
partendo dalle eccellenze del territorio
Descrizione
Per realizzare tale obiettivo si rende necessaria oltre che la capillare diffusione di informazioni
attraverso il circuito dell’informazione turistica esistente, l’organizzazione di eventi di risonanza
nazionale, attivare una campagna media e marketing strutturata.
In questo caso si ritiene di dover focalizzare l’attenzione sulle due eccellenze che ad oggi possono
essere compiutamente promosse. La promozione delle eccellenze verrà comunque contestualizzata
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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nel territorio dall’identità ritrovata grazie
Si prevede:
- la distribuzione dell’opuscolo-guida all’itinerario sopra menzionato presso punti informativi turistici,
musei, biblioteche, in occasione di eventi locali, in occasione di partecipazione a fiere ed
esposizioni nazionali e internazionali, assortito di cartoguida con indicazione di percorsi tematici
-
la veicolazione nazionale della conoscenza del Sito UNESCO attraverso l’organizzazione di un
premio giornalistico sul tema “ Mantova e Sabbioneta”, occasione per stimolare l’approfondimento,
catalizzare l’attenzione della stampa di settore e generalista e per raccogliere sul territorio un
numero consistente di opinion-maker. Tale operazione verrà realizzata dall’Ufficio UNESCO
Mantova e Sabbioneta.
-
la veicolazione nazionale e internazionale della conoscenza di Palazzo Te, luogo di delizie, a cura
del Centro internazionale d’arte e cultura di Palazzo Te.
Tra i luoghi di delizie d’eccellenza del nucleo UNESCO e del territorio deve essere annoverato in
particolare il Palazzo Te. Tale monumento sarà proposto nell’ambito del percorso come uno degli
snodi d’interesse principali, emblema del luogo di delizie costruito in ambiente paludoso e lacustre e
frutto del genio di Giulio Romano. Per questo monumento e in particolare per la Sala dei giganti si
prevede di avviare un processo di promozione internazionale del monumento e della Sala dei
Giganti in particolare, Il percorso di internazionalizzazione del patrimonio artistico di Palazzo Te
prevede la partecipazione attiva a due tra le maggiori Fiere Internazionali del Turismo, che abbiano
una rilevanza sia dal punto di vista turistico che commerciale. Tale attività mira a inserire il bene nei
circuiti turistici internazionali con un’attenzione particolare ai mercati emergenti e a costituire una
leva fondamentale per la promozione del genius loci del terriorio. La promozione del monumento
che possa collocare il museo tra i luoghi simbolici dei beni culturali italiani, al pari del Cenacolo di
Leonardo da Vinci e della Cappella degli Scrovegni di Giotto, sarà occasione e leva per la
promozione del territorio circostante.
-
la veicolazione nazionale e internazionale della conoscenza del riso vialone nano e del risotto alla
pilota, attraverso l’organizzazione di un premio culinario dedicato al Riso, da organizzarsi nel cuore
del territorio dell’ecomuseo. Ciò che lega tutti i territorio dell’Ecomuseo è senza dubbio il riso nella
forma che più piace ai mantovani: il risotto con il pesto. Solo in questa zona si cucina il vero risotto
alla pilota, con una serie di ricette e di accorgimenti che possono variare anche da casa a casa, e
che sono però tutte riconducibili ad un piatto di riso che si presenta sgranato e dove si può dividere
facilmente il riso dal condimento, rigorosamente ricoperto di formaggio grana grattugiato. In alcune
versioni accanto al riso si presentano un paio di costolette di maiale arrostite, il famoso puntel, che
si mangiano insieme al risotto.
L’organizzazione di un premio-evento rivolto a ristoratori nazionali e internazionali sarà occasione
per catalizzare l’attenzione sulla zone, per momenti di approfondimento e di intrattenimento legati a
tale delizia. Tale operazione verrà realizzata in sinergia con il Centro del Gusto del Distretto
Culturale le Regge dei Gonzaga e la strada del Riso.
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
29
4. Integrazione della proposta
proposta progettuale con il
contesto territoriale e le progettualità in essere
L’Ecomuseo della risaia, del fiume e del paesaggio rurale mantovano: il filo rosso delle Terre di
Mezzo
L’Ecomuseo della risaia dei fiumi e del paesaggio rurale mantovano è riconosciuto dalla Regione Lombardia
nel 2008 ai sensi della L.R. 13/2007 “Riconoscimento degli ecomusei per la valorizzazione della cultura e
delle tradizioni locali ai fini ambientali, paesaggistici, culturali, turistici ed economici”.
L’attività svolta dall’Ecomuseo tra il 2009 e il 2011 ha percorso due strade, una di coinvolgimento partecipato
della comunità, l’altro di studio del patrimonio culturale: si è censito il patrimonio storico, artistico, culturale,
paesaggistico, demoetnoantropologico che connota il territorio ecomuseale. Il censimento dei monumenti
storico artistici, dei manufatti idraulici, degli elementi caratterizzanti il paesaggio, della gastronomia e delle
tradizioni dell’Ecomuseo ha portato alla stesura di una mappa che mette a sistema il patrimonio esistente,
che crea le condizioni per una sua possibile fruizione e che è strumento per informare gli stessi abitanti
dell’ecomuseo, primi attori di questa realtà. Va però detto che si tratta di una “mappa zero” in quanto il
censimento non potrà mai essere esaustivo né definitivo e dovrà restare dinamico ed attento ai cambiamenti
del territorio. In questa mission continua e dinamica, gli obiettivi che l’Ecomuseo intende raggiungere negli
anni 2012-2013 (così come previsto nel Piano di gestione depositato anche in Regione Lombardia) sono: la
realizzazione del principale centro di documentazione all’interno del castello di Castel d’Ario; l’allestimento
del secondo centro di documentazione nell’ex casa cantoniera del comune di Bigarello; la messa a sistema
del patrimonio storico, artistico, idraulico, paesaggistico, gastronomico e folcloristico, censito negli anni 2009
– 2011, tramite la realizzazione di cartelli informativi e l’individuazione di percorsi ciclo-turistici ed
enogastronomici.
I primi due progetti stanno seguendo strade diverse mentre l’ultimo obiettivo è sicuramente in linea con la
filosofia che sottende tutto il progetto dei Miti e delle Delizie.
Nell’ambito dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale della Provincia di Mantova (AQST), l’Ecomuseo è
visto come progetto strategico per lo sviluppo del territorio provinciale ed è inserito nel Piano d’azione che
comprende “... gli interventi ad un avanzato livello di progettazione e in corso o di prossima realizzazione,
con una adeguata definizione degli impegni dei soggetti interessati, della dotazione di risorse finanziarie e
dei tempi di esecuzione” (l’AQST è approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n° VIII / 011131 del
3 febbraio 2010). Inoltre nel Documento Strategico Annuale (DSA) per il 2012 approvato dalla Regione
Lombardia (con Deliberazione della Giunta Regionale n° IX / 2034 del 28 luglio 2011) è prevista una
revisione del PTR con l’obbiettivo di redigere un Piano d’Area che connetta il territorio mantovano insistente
sul confine con il veronese con il Piano d’Area Quadrante Europa (PAQE) della Regione Veneto. Nell’analisi
condotta per la stesura del DSA, tra i settori strategici da sostenere e sviluppare al fine di creare un sistema
organico e funzionale tra comuni veronesi interessati dal PAQE e comuni mantovani posti a confine, svolge
un ruolo determinate l’Ecomuseo dei fiumi della risaia e del paesaggio rurale mantovano in quanto originale
elemento di identificazione del territorio.
Ad oggi fanno parte dell’Ecomuseo i comuni dell’area ad est di Mantova: Castel d’Ario (comune capofila),
Bagnolo San Vito, Bigarello, Castelbelforte, Roncoferraro, San Giorgio, Villimpenta, Virgilio.
Le caratteristiche del territorio da essi compreso sono sicuramente simili a quelle degli altri comuni
appartenenti al medio-mantovano e coinvolti nel progetto Miti e Delizie: Rodigo ha la stessa campagna, con
in più la peculiarità del melone, ed è parte del Parco del Mincio, Roverbella è probabilmente uno dei primi
territori di coltivazione del riso, all’interno di una delle sue frazioni vi è una pila tra le più antiche del
mantovano; Porto Mantovano è la continuità territoriale di San Giorgio ed è anch’esso compreso nel Parco
del Mincio; Curtatone condivide la bellezza dei laghi mantovani e la contiguità con Virgilio e Rodigo;
Mantova, con il suo skyline e l’area di cintura del centro storico (i laghi e il parco perturbano sui tre lati, l’area
a sud con il Parco Te e il relativo palazzo in quello che era) costituisce un continuum e uno snodo tra
paesaggio naturalistico e antropizzato.
Pertanto le parole chiave legate alla denominazione dell’Ecomuseo, risaia, fiume e paesaggio rurale, sono
tutte peculiarità del territorio delle Terre di Mezzo.
Se analizziamo poi gli scopi che l’Ecomuseo, sistema integrato tra territorio e comunità locale, si pone
vedremo che sono assolutamente in linea con la progettualità dei Miti e delle Delizie:
conoscere, salvaguardare e valorizzare i beni culturali (materiali ed immateriali) presenti sul territorio;
promuovere la conoscenza delle trasformazioni sociali, economiche, culturali ed ambientali avvenute
e tutt’ora in corso;
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
30
radicare una nuova coscienza del ruolo dell’Ecomuseo, quale strumento per poter compiere scelte
consapevoli orientate ad uno sviluppo sostenibile del territorio e all’armoniosa integrazione di ogni
componente sociale;
conoscere il patrimonio storico-artistico del territorio di pertinenza;
rispettare e salvaguardare l’ambiente; valorizzare le tradizioni di quanti vi abitano;
promuovere la conoscenza della radicata tradizione gastronomica locale connessa alla preparazione
di piatti a base di riso come il Risotto alla Pilota e il Risotto con il puntel.
Oltre alla fondamentale complementarietà e integrazione con la missione e le attività dell’Ecomuseo, il
progetto si integra ampiamente con le programmazioni territoriali e progettualità in essere.
La tabella di seguito riportata illustra i principali punti di contatto e integrazione con i progetti territoriali attivi
nell’area.
Strategia progettuale
Progetti complementari
Strategia A
Ecomuseo
Strategia A
Distretto Culturale Regge
dei Gonzaga
Strategia B
Piano Integrato d’Area
(PIA) “Terre del Mincio”
Strategia B
Capire e fruire la
biodiversità
Strategia B
Distretto Culturale Regge
dei Gonzaga
Strategia B
Contratto di Foresta
Strategia B
Ecomuseo
Strategia C
Distretto Culturale “Le
Regge dei Gonzaga”
Strategia C
Attuazione piano di
gestione UNESCO
Strategia C
Ecomuseo
Aspetti di integrazione
-
Attività di censimento e catalogazione di beni
-
Attività di censimento e catalogazione di beni
materiali e immateriali afferenti alla civiltà
Gonzaghesca, realizzazione di un Centro
risorse web
- Percorso territoriale Primo e secondo tratto Valorizzazione delle emergenze culturali e
naturalistiche attraverso il miglioramento
delle strutture e dei collegamenti
ciclopedonali.
- Complementarietà degli interventi strutturali
a Rodigo e Curtatone
- Realizzazione ciclabile mantova – grazie
- Completamento della Percorribilità sponde
laghi di Mantova / parco periurbano
- Valorizzazione del Centro di Rivalta e opere
connesse
- Interventi di conservazione Palazzo Te e
allestimento Punto informativo presso
l’appartamento del giardino Segreto
- Valorizzazione della carpaneta in località
Bigarello
- Percorso territoriale quarto e quinto tratto Approfondimento delle emergenze
paesaggistiche e delle tradizioni che
fondano l’identità dei luoghi
- Realizzazione di due Centri di
documentazione dell’Ecomuseo
- Promozione dell’identità culturale e
architettonica del territorio, in particolare
legato alla matrice Gonzaghesca;
- Centro ed eventi del gusto del Gusto,
coordinamento territoriale e promozione di
eventi di qualità legati alla tradizione enogastronomica mantovana
- Laboratori didattici e libro-gioco per le scuole
- Attività didattica rivolta alle scuole e di
sensibilizzazione generale volta a sviluppare
coscienza e sensibilità al tema del
patrimonio e della sua conservazione
- Individuazione di itinerari, promozione
attraverso la realizzazione di cartoguide
- Attività didattica e laboratoriale per le scuole
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
31
Come si evince dal raffronto con le progettualità in essere il progetto “Terra di Miti e di delizie”, muove da e
fa tesoro dei processi in atto di valorizzazione territoriale, innescando tuttavia una strategia inedita e
innovativa che riveste carattere di emblematicità.
a) Il progetto intende colmare un “vuoto progettuale” concentrandosi su un’operazione di ricostruzione
di identità di un territorio, ad oggi non sufficientemente indagata e approfondita, che potrà costituire
base e premessa per un provo filone di programmazione territoriale e valorizzazione sinergica del
territorio;
b) Il progetto svilupperà una chiave di lettura nuova e interdisciplinare legata al genius loci delle terre di
mezzo, incrociando le valenze storiche a quelle naturalistiche e superando la bipartizione ad oggi
abbastanza marcata in quest’area tra valorizzazione paesaggistica da un lato e culturale dall’altro;
c) Il progetto avvierà una logica di programmazione territoriale tra due nuclei di Comuni che,
nonostante l’omogeneità territoriale, hanno seguito programmazioni distinte: da un lato il gruppo dei
Comuni della “Grande Mantova”, appartenenti al territorio del Parco del Mincio, dall’Altro i Comuni
“delle Risaie”.
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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5. Quadro economico e finanziario della proposta progettuale
progettuale
costo tot
tipo di spesa
risorse
locali
risorse
cariplo
prestazioni di
terzi e
personale dei
comuni
prestazioni di
terzi
15.000,00
15.000,00
16.000,00
18.000,00
114.000,00
opere
59.000,00
55.000,00
Azione3. Curtatone
16.000,00
opere
8.000,00
8.000,00
Azione 4. Parco - Info point
13.000,00
opere e arredi
prestazioni di
terzi
3.000,00
10.000,00
16.000,00
5.000,00
Azione 0. Governance
30.000,00
Azione 1. Genius loci terre di mezzo - STUDIO PREL
34.000,00
Azione 2. Rodigo
21.000,00
Azione 5. San Giorgio di Mantova - Bigarello
300.000,00
opere
175.000,00
125.000,00
Azione6. Bigarello
280.000,00
opere
270.000,00
10.000,00
Azione 7. Castel d’Ario
80.000,00
Opere
40.000,00
40.000,00
Azione 8. Villimpenta
Azione 9. Definizione di dettaglio di un piano di comunicazione integrata, campagna
stampa e presentazioni pubbliche alla stampa
36.000,00
opere
18.000,00
18.000,00
43.000,00
prestazioni di
terzi e servizi
15.000,00
28.000,00
Azione 10. Trasferire lo spirito dei luoghi attraverso attività didattiche
71.000,00
prestazioni di
terzi e servizi
21.000,00
50.000,00
Azione 11. Trasferire lo spirito dei luoghi attraverso gli eventi locali
52.500,00
prestazioni di
terzi e servizi
24.500,00
28.000,00
Azione 12. Trasferire lo spirito dei luoghi ad un pubblico nazionale e internazionale
70.000,00
prestazioni di
terzi e servizi
30.000,00
40.000,00
TOTALE
1.160.500
710.500
450.000
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
6. Gestione della proposta progettuale e piano di
lavoro:
lavoro:
6.1 La governance di progetto
L’azione è finalizzata ad una efficace gestione del progetto, mettendo in campo competenze tecnicoamministrative e coordinando l’attività di più enti
Attivazione e funzionamento del Tavolo di coordinamento del progetto
L’Ecomuseo sovrintenderà alla fase di avvio del Tavolo e convocherà e presiederà (con il supporto del
gruppo di lavoro) incontri mensili dello stesso aventi ad oggetto l’attuazione del progetto.
Il Tavolo, composto da membri nominati dai partner, tratterà dell’avanzamento delle diverse azioni di
progetto, consultando e sentendo i referenti tecnici e organizzativi delle diverse attività, esso una stretta
collaborazione con la Provincia di Mantova.
Lo stesso assicurerà un raccordo costante tra i partner di progetto tenendo informati e relazionando agli
organi decisionali e amministrativi degli stessi riguardo agli sviluppi e alle attività svolte.
Spetterà al Tavolo la regia complessiva dell’attuazione del progetto attraverso:
- l’approvazione delle linee d’indirizzo riguardo ai capitolati tecnici per i servizi
- la validazione delle scelte in materia di strategia di comunicazione d’immagine e la sovrintendenza alle
attività relative alla campagna di comunicazione e promozione;
- la validazione delle operazioni di gestione finanziaria di progetto;
- nella fase conclusiva del progetto e in base alle risultanze del monitoraggio e della valutazione spetterà
al Tavolo la definizione di una puntuale strategia d’uscita e di un piano di sostenibilità per assicurare la
messa a sistema delle metodologie messe a punto nell’ambito del progetto e la loro applicazione.
Il Tavolo in qualità di organo di regia e coordinamento del progetto sarà altresì la sede per la soluzione di
eventuali problemi e criticità di natura gestionale o organizzativa.
Attività di coordinamento, gestione, monitoraggio
L’attività gestionale (project management) verrà svolta da un team di progetto.
L’Ecomuseo metterà a disposizione postazioni e strumenti di lavoro in modo da assicurare una supporto
continuativo e costante allo sviluppo del progetto.
Le attività del gruppo di lavoro comprenderanno:
Attività di comunicazione e documentazione costante tra Partner. Predisposizione di un sistema
documentale e di archiviazione strutturato di comunicazioni e documenti relativi al progetto. Assistenza
organizzativa degli incontri del Tavolo, predisposizione della documentazione da porre all’attenzione e al
vaglio dello stesso, verbalizzazione degli incontri.
Selezione dei prestatori di servizi, fornitori, consulenti e collaboratori, stipula di contratti e gestione
amministrativa e contabile degli stessi.
Gestione complessiva della spesa, della sua documentazione e rendicontazione. Accompagnamento
generale allo svolgimento delle diverse attività, acquisendo documentazione e prodotti. Monitoraggio
dell’avanzamento fisico e finanziario del progetto e riscontro periodico al Comitato. Predisposizione di report
trimestrali sull’avanzamento dell’attività e della spesa.
Inoltre tramite tale gruppo verrà assicurato il coinvolgimento dei soggetti rilevanti per la promozione
del percorso culturale e didattico, ovvero: insegnanti, agenzie e guide turistiche, operatori museali e
della didattica, associazioni culturali.
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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7. Sostenibilità
Sostenibilità della proposta progettuale
L’Ecomuseo quale strumento di continuità
L’Ecomuseo presente nel territorio del medio mantovano svolge la parte di ente coordinatore di tutte le
azioni che si sono strutturate nella proposta progettuale Miti e Delizie. La scelta è stata dettata da
considerazioni legate alla continuità che si vuole dare nel tempo al progetto: l’ente ecomuseale esiste da
alcuni anni ed è riuscito a farsi spazio all’interno del panorama delle proposte di conoscenza e di
conservazione del territorio; vive come convenzione fra comuni e proloco ed è riuscito ad ottenere
finanziamenti regionali che gli hanno permesso di produrre documenti e cartografie importanti; ha già avuto
richieste di annessione da parte di altri comuni. In sostanza è la realtà che più risulta in grado non solo di
prendere su di sé l’importante funzione di ente capofila per questo progetto emblematico, ma anche di
portare avanti nel tempo gli importantissimi risultati che grazie a tale progettualità si realizzeranno nel nostro
territorio.
8. Schema riassuntivo del progetto
Miti e delizie: scoperte,
valorizzazioni e percorsi tra gli
elementi che caratterizzano
l’identità, la cultura e le
tradizioni del paesaggio rurale
mantovano
Strategia A
Strategia B
Strategia C
Riscoprire l’identità delle terre
di mezzo attraverso i loro miti
Percorrere e scoprire le
Terre di Mezzo: un itinerario
di visita tra miti e delizie
Promuovere, comunicare e
vivere lo “Spirito dei Luoghi”
Azione 1
Azioni 2-8
Azioni 9-12
Elenco azioni
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Il genius loci delle terre di mezzo: terra di miti e di delizie
Rodigo porta di accesso alle terre di mezzo
Curtatone tra fede e battaglia
Un punto di riferimento informativo – allestimento info point in località Porta Giulia
San Giorgio-Bigarello, un viaggio nei domini dei Gonzaga
Dopo molto camminare un po’ di meditazione
Dalla foresta al castello, viaggio tra le risaie
Da castello a castello
Definizione di dettaglio di un piano di comunicazione integrata
Trasferire lo spirito dei luoghi attraverso attività didattiche
Trasferire lo spirito dei luoghi attraversi gli eventi locali
Trasferire lo spirito dei luoghi ad un pubblico nazionale ed internazionale
MITI E DELIZIE DELLE TERRE DI MEZZO
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