La Poesia e le Arti sorelle Le arti non conoscono barriere, steccati

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La Poesia e le Arti sorelle Le arti non conoscono barriere, steccati
La Poesia e le Arti sorelle
Le arti non conoscono barriere, steccati, non sono monadi chiuse, ma presentano
affinità, corrispondenze.
Diverso è lo strumento della comunicazione: parola-poesia, suono-musica, colorepittura, movimento-danza, ma comune è l’oggetto: reale, fantastico,emotivo ,
affettivo,storico, sociale; comune l’impulso creativo del sentire; uguali le finalità:
addolcire, dirozzare gli animi , educare ai buoni valori, consolare, denunciare,
aggregare, in particolare nei momenti di crisi, quando gli egoismi e i particolarismi
tendono a prevalere.
Le voci sono strumenti per suonare i versi , che delineano un quadro reale-illusorio,
immagini che vogliono scandagliare il mistero, i sogni, le angosce dell’uomo.
Pittori scelgono la poesia per dipingere le loro visioni
Poeti scelgono la pittura per comunicare le loro emozioni
Musicisti scelgono la poesia per cantare sensazioni.
Il testo poetico dipinge e canta, crea immagini e produce suoni.
Ha una musicalità interna affidata a figure di suono, a rime, assonanze, consonanze.
La sinestesia, caratterizzata dall’accostamento di termini che coinvolgono sensi
diversi, è la figura retorica più rappresentativa dell’operare artistico e con efficacia
esprime la relazione tra i linguaggi dell’arte, caratterizzante della poesia del XX
secolo.
Il famoso “urlo nero” quasimodiano implica il coinvolgimento dell’udito-urlo e della
vista-nero,quindi parola-immagine, musica-pittura.
Il concetto delle arti- sorelle, l’interesse per la forza espressiva delle immagini e per
la relazione tra parola-immagine sono molto antichi.
Noto è l’aforisma di Simonide di Ceo, poeta greco del VI secolo a.C.,”la pittura è
poesia e la poesia è pittura parlante”.
Orazio, poeta augusteo del I secolo a.C., dichiara al verso 361 dell’Epistola ai Pisoni
“poesia ut pictura”, per dire che “la poesia è come un quadro” o “un quadro è come
poesia”.
Ad Orazio si richiama il Parini, per il quale la poesia è “dipingere in versi le cose”.
Il rapporto tra le arti trova uno straordinario sviluppo nella seconda metà
dell’Ottocento.
C. Baudelaire, il padre del Simbolismo francese, in Corrispondenze dice”E’ un
tempio la Natura….
la attraversa l’uomo/ tra foreste di simboli dagli occhi/ familiari. I profumi e i colori/
e i suoni si rispondono come echi/ lunghi che di lontano si confondono/in unità
profonda e tenebrosa,/vasta come la notte e il chiarore.”
Paul Verlaine in Art poetique scrive”Musica prima di tutto… e tutto il resto è
letteratura”.
Poesia, pittura, musica talora coesistono nello stesso artista.
Una testimonianza letteraria in tal senso è La Scapigliatura, movimento artistico
sviluppatosi tra gli anni Sessanta e Settanta del XIX secolo, in particolare a Milano,
in cui il poeta era anche pittore, come Emilio Praga, autore di Tavolozza e Penombre,
o musicista, come Arrigo Boito, autore dell’opera in musica Mefistofele e librettista
delle opere verdiane Otello e Falstaff.
Rivoluzionario è il Futurismo nella prima metà del XX secolo, che esalta il
movimento, la velocità, rifiutando la staticità, il passatismo.
“Il linguaggio diviene un palcoscenico di impulsi, i segni son trattati alla stregua di
acrobati che esibiscono la destrezza e la velocità con cui si produce la sorpresa,
destabilizzando i generi e la comunicazione e contrapponendo pratiche artistiche
minori all’arte da museo..L’esperienza artistica si condensa nell’accostamento
imprevisto di elementi dinamizzati e il linguaggio si fa erogatore di sensibilità
elettrizzata”.
Le formule “Parole in libertà” e “Immaginazione senza fili” esprimono lo
scardinamento della struttura logico-sintattica.
Per Eugenio Montale la poesia è” parole in musica”
Il rapporto tra musica e pittura è analizzato in particolare dal pittore russo V.
Kandinskij, padre dell’astrattismo,il quale, laureato in giurisprudenza e docente di
diritto, a trent’anni viene affascinato da un quadro di Monet e si dedicherà alla
pittura. Studia musica e suona il violino.
Elabora una teoria artistica che, partendo dall’analogia tra suono e colore, giunge a
prospettare un’opera d’arte sintetica, fondata organicamente su tutte le arti.
Infatti il tratto più affascinante di questo artista è la compenetrazione consapevole e
voluta tra le varie forme d’arte, influenzato anche da Wagner, che considera poesia,
pittura e musica, componenti di un unicum espressivo.
Kandinskij è pittura e musica, ma anche poesia.
Nell’opera”Lo spirituale nell’arte” paragona i colori a strumenti musicali:
il giallo,dotato di follia ricca di vitalità,viene paragonato al suono della tromba;
il rosso, che è caldo, vivo, irrequieto,al suono di una tuba;
il verde, che è mobilità in assoluta quiete, ai suoni di un violino;
il blu, che è il colore del cielo, è profondo ed è associato al suono del violoncello.
Suggestiva e motivo di riflessione è la sua poesia”Vuoto”
“Sinistra, in alto nell’angolo, un puntolino.
Destra, nell’angolo in basso, altro puntolino.
E al centro niente di niente.
E niente di niente è tanto, tantissimo.
In ogni caso assai più di qualcosa”
Interessanti sono i versi del cantautore ligure Fabrizio De Andrè, che sottolineano il
rapporto tra poesia e musica
“La poesia è musica dell’anima…
Tutto possiede in sé della poesia.
I poeti altro non sono che dei musicisti
che suonano le melodie che
provengono dal cuore,
con strumenti diversi da quelli convenzionali…
Uomini che sanno trarre dalle cose
un significato profondo,
un afflato sensibile solo a pochi,
non percepibile da tutti
e lo trasformano in parole…
Alchimisti dell’anima
Per me poesia è sintesi di pittura e musica, di immagini e suoni attraverso il pennellostrumento della parola.
E’pittura, perché attraverso la descrizione fa vedere con l’immaginazione le cose; è
musica, perché attraverso la recitazione è suono, ritmo, armonia o disarmonia.
Oggi sempre più frequenti sono i convegni e gli spettacoli il cui tema sono le affinità
e la contaminazione delle arti.
Poesia, pittura e musica sono generi diversi nel “modus comunicandi”, nello
strumento della comunicazione, ma accomunati dalla “vis sentiendi”, dalla forza del
sentire, impulso essenziale della creatività artistica.
Nuccia Miroddi