Per cominciare - Palazzo Strozzi

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Per cominciare - Palazzo Strozzi
Per
cominciare
La Valigia divergente si chiama così perché è lo strumento a
disposizione delle famiglie per seguire le “divergenti vie della maniera”
percorse dal Pontormo e dal Rosso Fiorentino; ma ha questo nome
anche perché è una valigia che vuole stimolare l’immaginazione, porre
domande, promuovere la creatività. Infatti, come dice Gianni Rodari
nella Grammatica della fantasia, «“Creatività” è sinonimo di “pensiero
divergente”, cioè capace di rompere continuamente gli schemi
dell’esperienza» (1973).
CERCA… le opere d’arte che sono illustrate nelle schede.
GIOCA! In ogni sala la valigia propone uno o più giochi da
fare. Sui giochi è sempre indicato per quale fascia d’età sono
consigliati (3+, 6+, 9+, per tutti): trova quelli adatti a te!
SCOPRI: Gira le schede se vuoi saperne di più sulle opere
o sugli artisti presenti in mostra.
Tutto ciò di cui hai bisogno è nella valigia e le istruzioni per le
attività sono in queste schede: tienile a portata di mano.
Usa la Mappa per disegnare, prendere appunti, scrivere parole
e poesie ispirate alle opere che incontri in questa mostra.
Scrivi sul “taccuino dei commenti” le tue impressioni e i consigli
che vuoi dare a chi prenderà la Valigia divergente dopo di te!
Per
cominciare
Che cosa c’è NELLA VALIGIA DIVERGENTE?
le schede con i testi e le spiegazioni dei giochi
la mappa della mostra su cui disegnare e prendere appunti
il “taccuino dei commenti” su cui scrivere le tue impressioni
un astuccio con l’occorrente per disegnare
una scatolina con matite particolari
un sacchetto con tre cuscinetti rossi
uno specchio
un sacchetto con alcune scatoline sonore
un pennello
una lampada da libro
Se vuoi esplorare con calma ciò che
la valigia contiene, fermati al Punto
Info al primo piano, prima di entrare
in mostra.
Al termine di ogni attività ricordati
di rimettere a posto i materiali,
così da tenere in ordine la valigia
per chi la prenderà dopo di te.
Quanto tempo hai
a disposizione?
1 ORA: concentrati sui giochi proposti
nelle schede 2, 4, 5, 7 e 8.
1 ORA E MEZZO: puoi fare tutti i giochi
oppure puoi fare i giochi delle schede 2, 4,
5, 7, 8 e leggere alcuni approfondimenti.
2 ORE +: puoi utilizzare con calma tutti
i materiali della Valigia divergente.
RICORDA: puoi sederti sui gradini
delle finestre oppure per terra davanti
alle opere, basta fare attenzione a non
disturbare gli altri visitatori.
Scheda 1
Sala 1
La mostra è dedicata al Pontormo e al Rosso Fiorentino, due
grandi artisti toscani che hanno vissuto e creato le loro opere
d’arte circa 500 anni fa. I due pittori sono nati nello stesso
anno e per un po’ di tempo hanno frequentato la stessa
bottega; a lungo gli studiosi li hanno accomunati all’interno
di uno stesso pensiero artistico. La mostra a Palazzo Strozzi
intende invece mettere in luce le “divergenze” tra i due, che
sono differenze di stile, di riferimenti culturali e di vita.
Prima divergenza
Osserva con attenzione l’Assunzione del Rosso e la Visitazione
del Pontormo. Quale dei due dipinti ti colpisce di più?
Scrivi sulla Mappa il nome dell’artista che hai scelto:
Pontormo o Rosso? Ti sarà utile quando tornerai
al Punto Info per ritirare il Palazzo Strozzi Takeaway!
Associa una parola al dipinto che hai scelto e scrivila sulla Mappa.
Scheda 1
Sala 1
Il Pontormo
e il Rosso Fiorentino
La mostra è dedicata al Pontormo e al
Rosso Fiorentino, due tra i protagonisti
della pittura italiana ed europea del
Cinquecento. Entrambi sono nati nel
1494, per un periodo hanno avuto lo
stesso maestro, Andrea del Sarto, sempre
hanno sperimentato modi di dipingere
innovativi. Eppure il Pontormo e il Rosso
si distanziarono presto l’uno dall’altro.
Mentre il Pontormo guardò all’arte tedesca di Dürer, il Rosso studiò
soprattutto l’arte fiorentina del passato. Il Pontormo, pittore dei
Medici, non si allontanò mai da Firenze, invece il Rosso viaggiò molto.
Negli ultimi anni della sua vita il Pontormo si dedicò solo alla sua arte,
mentre il Rosso, finalmente famoso alla corte del re di Francia, viveva
negli agi, tra feste e banchetti.
Nel 1956 Palazzo Strozzi ospitò la Mostra del Pontormo e del primo Manierismo fiorentino.
Si trattava della prima esposizione dedicata all’artista che aveva da poco catturato
l’attenzione degli studiosi, che lo individuavano come il capostipite di un movimento
d’arte, detto Manierismo. Quasi sessant’anni dopo gli studi hanno evidenziato le diverse
scelte individuali che non si possono più racchiudere in un unico movimento.
Scheda 2
Sala 2
Seconda divergenza
Scegli in questa sala un dipinto del Rosso o uno del Pontormo.
Scrivi sulla Mappa il nome dell’artista che hai scelto:
Pontormo o Rosso? Ti sarà utile quando tornerai
al Punto Info per ritirare il Palazzo Strozzi Takeaway!
Sulla Mappa disegna dal vero l’intero o un dettaglio del dipinto che
hai scelto. Come gli artisti del Cinquecento, puoi usare il carboncino
e dare i colpi di luce con una matita bianca che trovi in una scatolina
dentro la valigia.
Scheda 2
Sala 2
Apprendisti artisti
Al tempo del Pontormo e del Rosso,
per imparare a dipingere si andava
“a bottega” da artisti famosi. Si
cominciava da bambini, all’età di nove o
dieci anni. I compiti svolti erano tenere
in ordine e pulita la bottega, macinare i
colori e disegnare, copiando le opere del
maestro.
Sappiamo da Giorgio Vasari che a undici anni il Pontormo entrò
come apprendista nella bottega di Leonardo da Vinci. In seguito
ebbe altri maestri e a diciassette anni si ritrovò nella bottega
di Andrea del Sarto insieme al Rosso Fiorentino. Entrambi
collaborarono con il maestro prima che venissero affidate loro
opere importanti.
Gli studiosi hanno spesso accomunato l’arte del Pontormo e del Rosso.
In realtà i loro percorsi artistici e le loro vite furono molto diverse. Il
Rosso non fu apprezzato a Firenze e andò a cercare fortuna prima in
diverse città italiane, poi a Parigi, dove trovò fama e onori alla corte
del re di Francia. Il Pontormo rimase quasi sempre a Firenze e dipinse
soprattutto per i Medici e per i loro amici.
Scheda 3
Sala 3
3+ Cerca...
l’opera da cui
proviene questo
dettaglio. È il
San Paolo in
carcere dipinto
dal Pontormo.
Osserva il quadro
con attenzione.
6+ Cerca...
l’opera da cui
proviene questo
dettaglio. È la Pala
dello spedalingo
dipinta dal Rosso
fiorentino. Osserva
il quadro con
attenzione.
Mettiti nella posizione del personaggio
(o di uno dei personaggi) raffigurato nel quadro.
9+ Cerca...
l’opera da cui
proviene questo
dettaglio. È la Pala
Pucci dipinta dal
Pontormo. Osserva
il quadro con
attenzione.
Scheda 3
Sala 3
Al bivio
Gli artisti del primo Cinquecento sono
molto interessati al corpo umano
studiato nelle pose più varie. Nei grandi
dipinti per le chiese i personaggi sono
presentati di fronte, di spalle, di profilo o
un po’ girati. Attraverso la posa del corpo
si possono rappresentare sentimenti e
stati d’animo.
Per presentare lo stile del Rosso Fiorentino, Giorgio Vasari
racconta questo aneddoto: quando il committente Leonardo
Buonafede vide la pala per Santa Maria Nuova «gli parvero
tutti quei Santi, diavoli, avendo il Rosso costume nelle sue
bozze a olio di fare certe arie crudeli e disperate, e nel finirle poi
addolciva l’aria e riducevale al buono. Per che se li fuggì di casa,
e non volle la tavola».
Intorno al 1518 nelle opere del Pontormo e del Rosso si delinea una definitiva
scelta di campo, sia nel modo di dipingere, sia nei contenuti religiosi e filosofici.
Queste opposte vie portano il Pontormo a divenire voce preferita dei Medici; il
Rosso invece, con le sue scelte arcaizzanti, è il pittore preferito degli aristocratici
fiorentini che si oppongono ai Medici.
Scheda 4
Sala 4
3+ Cerca...
l’opera da cui
proviene questo
dettaglio. È la
Dama col cestello
di fusi riferita ad
Andrea del Sarto.
Osserva il quadro
con attenzione.
6+ Cerca...
l’opera da cui
proviene questo
dettaglio. È il
Ritratto di Cosimo
il Vecchio dipinto
dal Pontormo.
Osserva il quadro
con attenzione.
9+ Cerca...
l’opera da cui
proviene questo
dettaglio. È
il Ritratto di
giovanetto dipinto
dal Pontormo.
Osserva il quadro
con attenzione.
Nella valigia c’è un sacchettino con dentro tre cuscinetti rossi fatti con stoffe
diverse. Tocca i cuscinetti. Che sensazioni provi a toccare ciascun cuscinetto?
Quale dei tre vuoi associare al dipinto che hai osservato?
Scheda 4
Sala 4
Il ritratto, ieri e oggi
Il ritratto è la raffigurazione di una
persona reale che ne presenta la
fisionomia (cioè la particolarità dei
lineamenti del viso) o il carattere.
Un ritratto può raffigurare soltanto
il volto, che è la parte più espressiva,
oppure il busto o la figura intera.
L’abilità del Rosso e del Pontormo nei ritratti si vede nel
modo in cui sono resi i volti, molto naturali, ma anche
nell’uso del pennello per imitare qualsiasi materiale: stoffa,
pelliccia, carta, legno, metallo. In particolare tra le stoffe
dipinte dai due artisti possiamo ammirare morbidi velluti,
preziosi broccati, lucenti rasi di seta.
Oggi il ritratto è una pratica quotidiana, prevalentemente fotografica,
che ha mutato profondamente le sue regole di realizzazione: lo
scatto è veloce, spesso in presa diretta, e non richiede un particolare
studio della composizione. Nonostante questa diffusione di massa, la
rappresentazione del volto umano continua comunque a esercitare un
grande fascino anche sugli artisti contemporanei.
Scheda 5
Sala disegni
Terza divergenza
Osserva i disegni esposti nelle vetrine.
Quali preferisci: quelli del Rosso o quelli del Pontormo?
Scrivi sulla Mappa il nome dell’artista che hai scelto:
Pontormo o Rosso? Ti sarà utile quando tornerai
al Punto Info per ritirare il Palazzo Strozzi Takeaway!
Scegli se fare il tuo autoritratto allo specchio, come fa il
Pontormo, o se studiare una composizione, come fa il Rosso.
Nella valigia ci sono le matite per fare il disegno sulla Mappa.
Se hai scelto di fare l’autoritratto, nella valigia trovi anche
uno specchio.
Scheda 5
Sala disegni
Disegnare, che passione!
Pontormo disegnava moltissimo e
molti suoi disegni sono giunti fino a
noi. Tra questi anche molti autoritratti,
nelle pose più disparate, che l’artista
disegnava guardandosi allo specchio.
Del Rosso non si sono conservati molti
disegni e in gran parte si tratta di studi
di figure per composizioni.
Gli strumenti per disegnare oggi sono sostanzialmente gli
stessi che usavano gli artisti del passato: matite in grafite o
colorate, penna, pennelli fini con inchiostro, pastelli a cera o
carboncini. I supporti tradizionali più frequenti sono la carta
o il cartoncino, non solo bianchi ma anche di vari colori.
Per gli artisti del Cinquecento il disegno è anima e fondamento di
tutte le arti. È lo strumento tecnico che permette all’artista di indagare
e rappresentare la realtà. È anche il mezzo per esprimere in forme
visibili concetti e idee.
Scheda 6
Sala 5
3+ Cerca...
l’opera da cui
proviene questo
dettaglio. È il
Ritratto virile
dipinto dal Rosso
Fiorentino.
Osserva il quadro
con attenzione.
6+ Cerca...
l’opera da cui
proviene questo
dettaglio. È il
Ritratto di uomo
con lettera dipinto
dal Rosso Fiorentino.
Osserva il quadro
con attenzione.
Tutti i ritratti dipinti
dal Rosso esposti
in questa sala
rappresentano uomini
con in testa un cappello
o un cappuccio.
Disegna sulla Mappa
il tuo ritratto con un
cappello in testa.
Nello sfondo del ritratto
si vede un putto che
regge uno stemma.
Disegna e colora il tuo
stemma sulla Mappa.
9+ Cerca...
l’opera da cui
proviene questo
dettaglio. È il Ritratto
di uomo con lettera
dipinto dal Rosso
Fiorentino. Osserva
il quadro con
attenzione.
Sulla lettera che l’uomo tiene
in mano si riesce a leggere
una data: Die xxii Juny
MDXVIII (22 giugno 1518).
Che cosa scriveresti su una
lettera da rappresentare nel
tuo ritratto?
Annota il testo sulla Mappa.
Scheda 6
Sala 5
Gli ingredienti del ritratto
La posa è l’atteggiamento assunto
dal personaggio che viene ritratto;
può essere frontale, di profilo oppure
di tre quarti. Il ritratto può essere a
mezzo busto o a figura intera. Di solito
il personaggio viene raffigurato con
degli “attributi” che lo caratterizzano:
elementi dell’abbigliamento, oggetti
o animali che lo accompagnano e che
hanno un significato preciso.
Anche l’ambientazione ha un significato: talvolta lo sfondo è
neutro, per far risaltare di più il personaggio, come nei ritratti del
Rosso Fiorentino. Altre volte il ritratto è ambientato in un interno,
che restituisce un luogo preciso della vita della persona raffigurata.
Alcuni ritratti hanno sullo sfondo un paesaggio che presenta
luoghi reali oppure simbolici.
A oggi nessuno dei personaggi ritratti dal Rosso Fiorentino è stato identificato con
sicurezza. Questa anomalia testimonia come egli fosse voce di una fazione politica
e religiosa sconfitta dall’avvento dei Medici dopo il 1530. Le sue scelte sono distanti
da quelle del Pontormo anche nel genere del ritratto: l’atteggiamento spavaldo
degli uomini effigiati dal Rosso è lontano dall’introspezione cara al Pontormo.
Scheda 7
Sala 6
Quarta divergenza
Scegli in questa sala il dipinto che ti piace di più in base ai colori.
Hai scelto un’opera del Pontormo o del Rosso?
Scrivi sulla Mappa il nome dell’artista che hai scelto:
Pontormo o Rosso? Ti sarà utile quando tornerai
al Punto Info per ritirare il Palazzo Strozzi Takeaway!
Qual è, nel dipinto che hai scelto, il colore che ti dà più emozioni?
Nella valigia trovi un sacchetto con dentro tre scatoline. Tirale
fuori, agita delicatamente una scatolina alla volta e ascolta il
suono che fa. Quale suono accosteresti al colore che hai scelto?
Se vuoi approfondire la tua riflessione sui colori nelle opere del
Pontormo e del Rosso, puoi leggere le didascalie che trovi sui leggii
al fianco delle panche, al centro della sala.
Scheda 7
Sala 6
«Colori? Chiamali colori…»
Il colore può dire molte cose di te:
ogni colore infatti esprime un modo
di essere. Con il colore si possono
rendere visibili le emozioni. Pensiamo
a quante volte ci capita di usare i colori
per indicare determinati stati d’animo:
sono rosso di rabbia, bianco di paura,
ma anche ho una fifa blu…
Nell’opera d’arte il colore può essere utilizzato in modo
naturalistico oppure espressivo. Dalle pitture rupestri di epoca
primitiva, alla pittura murale, alla pittura su tavola o su tela:
le tecniche variano a seconda del supporto e del legante usato
(acqua, tempera, olio), ma tutte si fondano sui colori.
«Colori? Chiamali colori…»: inizia così una delle descrizioni più
significative dedicate a un dipinto italiano. Si tratta dei paragrafi che
Pier Paolo Pasolini inserì nella sceneggiatura data alle stampe de La
ricotta, episodio di un film del 1963. Nel realismo in bianco e nero de La
ricotta, ci sono solo tre momenti a colori. Due di essi sono dedicati alle
pale d’altare del Rosso e del Pontormo sul tema della Deposizione e ne
presentano suggestive ricostruzioni, come dei tableaux vivants.
Scheda 8
Sala 7
Dentro la valigia trovi un pennello fatto con setole naturali,
legate a un bastoncino di legno. Pennelli simili, ma più
sottili e con setole più pregiate, si usavano anche al tempo
del Pontormo e del Rosso.
Ora siediti per terra, davanti alla Visitazione di Carmignano
del Pontormo. Osserva il dipinto con attenzione e
concentrati sui colori. Immagina di poter intingere il
tuo pennello nei colori usati dal Pontormo. Quale colore
sceglieresti? Per finta, dipingi per terra, immaginando di
usare quel meraviglioso colore. Che cosa dipingi?
Se vuoi, puoi rifare questo gioco davanti alla Deposizione
dalla croce del Rosso Fiorentino.
Scheda 8
Sala 7
Pathos e mistero
Sia il Pontormo sia il Rosso hanno
realizzato pale d’altare, cioè dipinti di
grandi dimensioni per ornare gli altari
delle chiese. Ora le vedi esposte a Palazzo
Strozzi, in occasione della mostra, ma
abitualmente sono visibili nel loro luogo
di conservazione. La Deposizione del
Rosso Fiorentino si trova nella chiesa
di San Lorenzo a Sansepolcro, vicino ad
Arezzo; la Visitazione del Pontormo nella
Pieve di Carmignano.
Fra il 1527 e il 1530 Firenze e l’Italia sono attraversate da rivolgimenti e guerre
che porteranno a mutamenti irreversibili anche nel campo delle arti. Il Pontormo,
nella Firenze tornata repubblicana, e il Rosso, fra Arezzo, Sansepolcro e Città di
Castello, rispondono in modo del tutto differente ai tempi difficili. Il confronto
tra la Deposizione del Rosso per Sansepolcro e la Visitazione del Pontormo per
Carmignano, mette in evidenza la distanza che separa i due artisti.
Al termine della mostra, nella stanza di fianco al Punto Info, puoi vedere
l’installazione The Greeting del videoartista Bill Viola, ispirata alla Visitazione del
Pontormo. In The Greeting è come se Bill Viola passasse l’opera del Pontormo alla
moviola e sezionasse ogni movimento di un’azione complessa, facilitandoci nella
lettura e nella comprensione dei gesti.
Scheda 9
Sala 8
Quinta divergenza
Scegli in questa sala l’opera che ti emoziona di più.
È del Rosso o del Pontormo?
Scrivi sulla Mappa il nome dell’artista che hai scelto:
Pontormo o Rosso? Ti sarà utile quando tornerai
al Punto Info per ritirare il Palazzo Strozzi Takeaway!
Inventa una poesia ispirata a quest’opera e scrivila sulla Mappa.
Se vuoi puoi seguire questa traccia:
Una parola per indicare la persona o la scena.
Due parole che la descrivano.
Tre parole di azione: che cosa succede?
Una frase di quattro parole.
Una parola per chiudere la poesia.
La mostra è finita ed è arrivato il momento di scoprire quale sarà
il tuo Palazzo Strozzi Takeaway!
Scheda 9
Sala 8
Viaggiare con la mente/
Viaggiare con il corpo
Vasari racconta che il Pontormo non si
allontanò mai da Firenze e dintorni. Il
Rosso invece viaggiò continuamente:
Piombino, Napoli, Volterra, Roma, Arezzo,
Perugia, Sansepolcro, Città di Castello,
Venezia, Parigi. Il Rosso visse gli ultimi
dieci anni della sua vita come pittore di
corte, presso Francesco I re di Francia.
Giorgio Vasari aveva conosciuto personalmente sia il
Rosso, che era stato uno dei suoi maestri, sia il Pontormo
che l’aveva preceduto nella carica di pittore di corte presso
Cosimo I de’ Medici. Per questo le biografie dei due pittori
scritte da Vasari sono ricche di informazioni veritiere.
Del Pontormo si conserva anche il diario scritto quasi quotidianamente
tra il 1554 e il 1556. Nel diario l’artista alterna appunti sull’avanzamento
del suo lavoro nel coro della chiesa di san Lorenzo, a notazioni sulla
propria salute e su che cosa ha mangiato quel giorno.