Speciale Novembre - Maestri del Lavoro

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Speciale Novembre - Maestri del Lavoro
NOTIZIARIO DEL CONSOLATO PROVINCIALE DI ROMA DELLA FEDERAZIONE MAESTRI DEL LAVORO D'ITALIA
ENTE MORALE D.P.R. 1625 14-4-1956
VIA BARBERINI 36 - 00187 ROMA - TEL: 06.59.21.552 - e-mail: [email protected] – sito: www.maestrilavoro.it
Numero Speciale - NOVEMBRE 2013
Notizie dalla Redazione
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Economia e Finanza
Fisco
Approfondimenti
Fonti consultate:
Agenzia delle Entrate / Equitalia / FiscoOggi
Bollettino Banca d’Italia/Relazione/
Consob/
Gazzetta Ufficiale / Ministero Economia e Finanza
Pubblicazioni ISTAT
Quotidiani (La Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa, Il Giornale)
Quotidiani economici (Il sole 24 ore, Milano Finanza)
Riviste specializzate e siti Web
Edizione on-line – Riservata ai Soci del Consolato
Novembre 2013
INDICE
NOTIZIE DALLA REDAZIONE...............................................................................................................3
1 – IL “DECRETO DEL FARE” TORNA DI ATTUALITÀ; E CON UN ALTRO DECRETO ..... C'È L'APE!......3
1.1
1.2
1.3
1.4
-
LA RATEAZIONE DELLE SOMME ISCRITTE A RUOLO
MA L'APE COS'È?
IL “DECRETO DEL FARE” REINTRODUCE LA MEDIAZIONE
UNO SGUARDO SULLE PENSIONI E … DINTORNI
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OBBLIGATORIA
2 - NUOVA NORMATIVA.......................................................................................................................8
2.1 - DECRETO SUL “FEMMINICIDIO”
2.2 - “DECRETO SCUOLA”
2.3 - D.L. N. 91/2013 “DECRETO VALORE CULTURA”
2.4.1 - L'ANNULLAMENTO DELLA PRIMA RATA IMU: LA CLAUSOLA
(CHE IN QUESTO SPECIALE VERRÀ IN PARTE TRASCURATO)
2.4.2 - E L'ANNULLAMENTO DEL SALDO IMU SULLA PRIMA CASA?
2.4.3 - IL REDDITOMETRO ED IL GARANTE DELLA PRIVACY
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DI SALVAGUARDIA. UNA VIA DI MEZZO TRA LA NUOVA NORMATIVA E IL
FISCO
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3 - IL FISCO........................................................................................................................................12
4 - LA FINANZA, L'ECONOMIA, LE BANCHE, LE NOTIZIE UTILI........................................................12
4.1
4.2
4.3
4.4
-
LA RIVALUTAZIONE DELLE QUOTE BANKITALIA
IL CAMBIO EURO/DOLLARO
QUANTO NE SAI DELL'EURO E DI EUROPA?
ANCORA SULLE BANCHE INTERNAZIONALI USA
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5 - ALCUNE NOTIZIE UTILI................................................................................................................15
6 - MESSAGGI DELLA REDAZIONE E DEL CONSOLATO......................................................................16
Speciale NEWS - NOVEMBRE 2013
NOTIZIE DALLA REDAZIONE
Care amiche e
cari amici, care
lettrici e cari lettori, care maestre
e cari maestri .....
siamo ancora qui.
Dopo lo Speciale
di ottobre e lo
Speciale Telecom
(inviato ai soli richiedenti: le 100 copie predisposte
sono andate a ruba e non sono più disponibili perché
..... abbiamo perso lo stampo).
Ripartiamo con “il marchio” tradizionale del Consolato Provinciale di Roma perché finalmente, con
l'elezione del nuovo Console, la MdL Marisa Micheletti, siamo certi che il Consolato riprenderà, con maggior vigore, tutte le attività svolte. Abbiamo solo bisogno di tranquillità e di Maestri disposti a collaborare poi … un po' di salute e meno problemi e, state
certi, arriviamo anche in Paradiso … o all'inferno?
Scegliete Voi. Da parte nostra, finché le condizioni di
lavoro saranno accettabili, siamo sempre disponibili.
Abbiamo anche pensato a qualche novità. Fermo
restando le materie che abbiamo sempre trattato e
che, in qualche maniera, riusciamo a raccontare (per
le altre c'è sempre il giornale associativo) la nuova
impostazione che seguiremo sarà come una discussione tra amici, quando si parte da un argomento e
sempre con nessi logici si arriva a parlare di altri,
diametralmente opposti. Perché tutto ciò? Perché gli
schemi ci stavano troppo stretti e non nascondiamo
che ci stavamo annoiando. Qualora “il prodotto” non
dovesse piacere fatecelo sapere. Saremo pronti.... a
ritornare sui vecchi passi.
Finalizzeremo gli Speciali ... essenzialmente per
noi stessi e cioè: ad una “persona in pensione” o
prossima alla pensione, interessata a quanto succede in Italia e nel mondo in materia legislativa, di finanza, di economia e di politica economica (continueremo, ovviamente, ad inviarlo alle nostre mailing
list ed a tutti coloro che, trovandoci “utili”, ci vogliono seguire). Ci occuperemo come sempre di curiosità
e di cose utili. La cadenza della pubblicazione, sarà,
se possibile, più ravvicinata, il numero delle pagine
inferiori rispetto al passato.
Come abbiamo altre volte sottolineato, non vogliamo scoprire l'acqua calda e quindi molte notizie
saranno prese da altre fonti (qualificate e sempre indicate) ma con i nostri approfondimenti e con le nostre interpretazioni cercheremo di dare ai lettori un
3
valore aggiunto.
Abbiamo fatto già tante, troppe chiacchiere per
cui passiamo direttamente a trattare i vari argomenti. Ci fermeremo a pagina 15 e ...faremo un nuovo
Speciale per gli argomenti che mancano. Prima però
vogliamo augurare a tutti quanti noi una buona lettura, una buona salute e meno problemi.
Grazie per l'attenzione.
Gino e Mauro.
Roma, 12 novembre 2013
[email protected]
[email protected]
1 – IL “DECRETO DEL FARE” TORNA DI
ATTUALITÀ; E CON UN ALTRO
DECRETO ..... C'È L'APE!
• Ricordiamo che il c.d. ”Decreto del fare” è entrato in vigore il 22 giugno u.s. e durante la conversione in legge (L. 9 agosto 2013, n. 98, pubblicata sulla
G.U. del 20 agosto) ha subito diverse modificazioni.
Per la parte di nostro interesse, l'abbiamo esaminato
nello Speciale di ottobre. Ci sono adesso alcune novità di cui Vi portiamo a conoscenza.
1.1 - LA RATEAZIONE DELLE
SOMME ISCRITTE A RUOLO
L' art. 52 del “decreto del fare” ha previsto la
possibilità di fruire, in particolari casi, di una maggiore dilazione per i c.d. “debiti verso Equitalia”. Il Ministro del MEF Saccomanni ha firmato in data 6 novembre u.s. il relativo decreto attuativo che è stato
pubblicato nella G.U. n. 262 dell'8 novembre. Quindi,
d'ora in poi, sarà possibile fruire di una dilazione fino
a 120 rate per il pagamento di multe e di cartelle
esattoriali le cui somme siano iscritte a ruolo.
Di seguito riportiamo una sintesi di quanto riportato
nel sito di Equitalia:
• “L'agente della riscossione, su richiesta del contribuente, può concedere la dilazione del pagamento
delle somme iscritte a ruolo fino a un massimo di 72
NEWS Speciale NOVEMBRE 2013
rate mensili nell'ipotesi di temporanea situazione di
obiettiva difficoltà. L'importo minimo di ogni rata,
salvo eccezioni, è pari a 100 €. Le recenti disposizioni previste dal c.d. “decreto del fare” consentono la
rateazione fino ad un massimo di 120 rate mensili
nei casi in cui il cittadino si trovi, per ragioni che non
dipendono dalla sua responsabilità, in una grave e
comprovata situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica”.
Il decreto del MEF è intervenuto per regolare proprio
tale fattispecie ed all'art. 3 prevede che “ per la richiesta dei piani straordinari (la normativa consente
anche di estendere la rateazione dagli originari 72 ai
120 mesi) fermo restando l'accertamento della temporanea situazione di obiettiva difficoltà ... omissis...
che è attestata dallo stesso debitore con istanza motivata da produrre all'agente di riscossione unitamente alla documentazione dei requisiti” devono ricorrere congiuntamente:
“a) la condizione di accertata impossibilità per il debitore di eseguire il pagamento del credito secondo
un piano ordinario;
b) la solvibilità del debitore, valutata in relazione al
piano di rateazione concedibile...omissis..”.
Senza entrare nei dettagli (per i quali restiamo come
sempre a disposizione) anche nel presupposto che
l'argomento non riguardi direttamente i nostri lettori
(almeno si spera) concludiamo riportando alcune notizie di carattere generale prese sempre dal sito
Equitalia.
L'Ente di riscossione ha
innalzato da 20 a 50 mila
euro la soglia dell'importo
per ottenere la rateazione
automaticamente, senza
necessità di dovere allegare alcuna documentazione;
- Per debiti oltre i 50 mila € la concessione della rateazione è subordinata alla verifica della situazione
di difficoltà economica.
- Le rate possono essere, a richiesta, anche variabili
e crescenti (oltre che costanti).
- L'agente della riscossione non può iscrivere ipoteca
nei confronti del contribuente che ha chiesto ed ottenuto di pagare a rate (l'ipoteca è iscrivibile solo se
l'istanza di dilazione è respinta o se il debitore decade dal beneficio della rateazione). Il contribuente
che ha ottenuto la rateazione non è più considerato
inadempiente e può quindi partecipare a tutte le
gare di appalto.
- Infine, si decade dal beneficio della dilazione se
non sono state pagate otto rate (aumentate con il
“decreto del fare”) anche non consecutive.
Ci fermiamo qui.
Roma, 12 novembre 2013
4
1.2 - MA L'APE COS'È?
Oltre ad un insetto che
può pungere, l'APE nel nostro
caso, è l'Attestato di Prestazione Energetica. E' in sintesi un
documento che contiene le caratteristiche energetiche dell'immobile.
E' stato il D.L. 63/2013 (lo stesso dell'Ecobonus, di
cui ci siamo occupati sempre nello Speciale di ottobre) a recepire la Direttiva 2010/31/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio Ue, al fine di evitare
le solite procedure di infrazioni, troppo ricorrenti per
il nostro Paese.
L'APE viene definito il “ documento, redatto
nel rispetto delle norme … e rilasciato da esperti
qualificati ed indipendenti, che attesta la prestazione
energetica di un edificio attraverso l'utilizzo di specifiche metodologie e fornisce indirizzi per il miglioramento dell'efficienza energetica con proposte di interventi significativi ed economicamente convenienti
…. omissis ….” (da sentieri Digitali- Ing. Massimiliano
De Santis).
Da un punto di vista operativo, quindi, il tecnico deve analizzare le caratteristiche termo-igrometriche, i consumi, il riscaldamento ed il raffreddamento dei locali, compresa la produzione dell'acqua
calda, il tipo di impianti, compresi i sistemi di produzioni di energia eolica, solare ecc..
Ci sono dei casi in cui è prevista l'obbligatorietà del
documento senza il quale (come nei contratti di
compravendita di immobili) il contratto è nullo (trattasi di nullità assoluta): in questi casi l'APE va allegato e prodotto a cura del proprietario. Altri casi in cui
è prevista l'obbligatorietà sono:
a) nuova costruzione (a cura del costruttore);
b) contratto di locazione, a cura del proprietario locatore (solo se in caso di nuova locazione e non di
rinnovo o proroga). Negli annunci commerciali di locazione si dovrà indicare l'Indice di Prestazione Energetica- IPE, contenuto nell'attestato;
c) successione o donazione (l'Ape è prodotto dal proprietario).
La durata della validità dell'attestato è decennale,
soggetta però al rispetto delle prescrizioni di controllo e deve essere aggiornata ad ogni intervento di ristrutturazione e riqualificazione (l'APE è obbligatorio
se la ristrutturazione è definita “importante”).
L'APE, introdotto con il decreto 63/2013, convertito nella legge 90/2013,
ha preso il posto di quello che
era l'ACE, l'Attestato di Certificazione Energetica, anch'esso
obbligatorio nei rogiti di compravendita. L'APE, non appena
saranno emanate le relative
norme attuative, sarà, rispetto
Speciale NEWS - NOVEMBRE 2013
all'ACE, un documento più complesso, più completo
e verosimilmente più costoso per chi dovrà produrlo.
Le parti non possono derogare all'obbligo.
Per complicare il tutto, l'APE dovrebbe essere
necessario (non essendo state previste eccezioni)
per tutti i nuovi contratti di locazioni, indipendentemente dalla durata. Quindi anche per periodi brevi
(per esempio locazioni ferie e per vacanze). Sono
previste delle penali pecuniarie per il locatore.
Speriamo che serva, da un punto di vista
pratico, a qualche cosa!
Roma,13 novembre 2013
“Lupus in fabula”: l'Agenzia
delle Entrate con la risoluzione n. 83/E (Direzione Centrale Normativa) in data 22 novembre ha espresso il proprio
indirizzo per quanto attiene la
registrazione dei contratti di
locazione a seguito della nuova normativa sull'APE. E' molto interessante: vi riferiremo nel prossimo Speciale.
Roma 23 novembre 2013
1.3 - IL “DECRETO DEL FARE” REINTRODUCE LA MEDIAZIONE
OBBLIGATORIA
Come anticipato nell'edizione di ottobre, in questo
Speciale tratteremo anche della mediazione civile, la
cui obbligatorietà, introdotta
con il D.Lgs. 28/2010 e successivamente dichiarata incostituzionale dalla Suprema
Corte (ce ne siamo occupati
diffusamente) è stata ora riproposta con il “decreto del
fare”. La riforma della mediazione è entrata in vigore lo
scorso settembre.
In estrema sintesi: un soggetto che vuole proporre una causa, che abbia per oggetto determinate
materie, prima di aprire un contenzioso davanti
l'Autorità giudiziaria deve esperire un tentativo di
conciliazione con la parte avversa presso un Organismo di mediazione autorizzato. La nuova mediazione
torna dunque a costituire condizione di procedibilità
per le controversie relative alle seguenti materie:
condominio, diritti reali, divisioni, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto
aziende, risarcimento del danno derivante da diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo di pubblicità.
Sarà anche obbligatoria per le cause relative alla responsabilità medica ed alla responsabilità sanitaria
(introdotta, quest'ultima, nel Decreto del fare, per-
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ché prima non era contemplata) Le materie bancarie, finanziarie e assicurative erano e restano previste tra quelle obbligatorie e per le quali si può ricorrere all'Arbitro Bancario Finanziario (ABF), alla
Camera Arbitrale Consob, al Conciliatore Bancario Finanziario. Sono state invece escluse le liti relative
alla Rc Auto (sono quelle più ricorrenti e che intasano i Tribunali) a seguito delle forti pressioni della
“casta” degli avvocati.
Il nuovo testo stabilisce
che l'obbligatorietà del tentativo
di mediazione sarà in vigore per
quattro anni e a partire dal secondo si dovrà fare un checkup sugli effetti della sperimentazione (anche al fine
di apportare eventuali modifiche che possano sottrarre la normativa ad eventuali nuovi giudizi di costituzionalità)
L'impianto della legge rimane sostanzialmente lo
stesso del Decreto legislativo del 2010. Accenniamo
alle principali modifiche e/o precisazioni e ad alcune
caratteristiche.
Territorialità: la domanda di mediazione è depositata
con un' istanza presso un Organismo di mediazione
nel luogo del giudice territorialmente competente
per la controversia.
Obbligo di assistenza da parte di un avvocato: contrariamente alla vecchia normativa (anche se dai dati
risulterebbe che già nella stragrande maggioranza
dei tentativi di mediazione le parti si facevano assistere da un proprio legale di fiducia).
Di contro rimane altresì l'obbligo da parte del legale
di informare per iscritto l'assistito dei vantaggi fiscali
(niente bollo sugli atti di mediazione, esenzione di
imposta di registro per il verbale di accordo fino ad
un valore di 50 mila € -anche se per le controversie
finanziarie il valore è normalmente più alto-, credito
d'imposta per le spese pagate all'Organismo di mediazione fino a 500 €). Il costo della mediazione civile, per ciascuna delle parti, va dai 65 € per un valore
della lite di 1.000 € ed aumenta, progressivamente,
fino a 9.200 € per controversie il cui valore supera
l'importo di 5 milioni di € (nel caso di ricorso all'ABF,
la sola proposizione del ricorso richiede il pagamento
di 20 €).
La condizione di procedibilità per il ricorso al giudice
(relativamente alle materie sopra riportate) si
considera espletata se
manca l'accordo già al
primo incontro. All'avvio
del processo, la parte citata in giudizio può segnalare che non c'è stato il tentativo di mediazione,
ovvero può essere il giudice a farlo d'ufficio. Il giudice può ordinare alle parti di tentare una mediazione
anche in fase di giudizio di appello.
NEWS Speciale NOVEMBRE 2013
L'accordo tra le parti diventa titolo esecutivo se gli
avvocati, che hanno assistito i contendenti durante
la procedura lo sottoscrivono (non c'è bisogno di
omologa del Tribunale). L'accordo deve essere raggiunto entro 3 mesi (ex 4 mesi) dalla presentazione
dell'istanza. Il primo incontro deve avvenire entro un
mese (sempre dalla presentazione dell'istanza).
Ovviamente qualsiasi accordo tra le parti è possibile
anche per materie per le quali non è prevista la obbligatorietà.
Pensiamo che possa bastare e adesso parliamo di
pensioni.
Roma, 14 novembre 2013
1.4 - UNO SGUARDO
SULLE PENSIONI E
…
DINTORNI
Come ogni anno, con la presentazione della leg ge di Stabilità, è ricominciata la solita disputa sulle
pensioni. Per il d.d.l. in esame sono previste misure
che riguardano il blocco (ovvero lo sblocco secondo
l'entità della pensione) della perequazione automati-
ca (la ex famosa “scala mobile”) ed il solito contributo di solidarietà o di perequazione (non è certo il
nome che dovrebbe avere in questa tornata) per le
pensioni sopra un determinato importo. A rendere
più infuocata la problematica c'è di fatto che, eticamente e sostanzialmente, molti pensionati hanno
pensioni veramente basse, in un contesto di una grave crisi occupazionale, economica e di valori che il
nostro Paese sta attraversando.
Parlano un po' tutti: Santoro, Renzi, ed un pensionato (c.d. d'oro) a Servizio pubblico; Floris, Speranza, la Meloni, Romani a Ballarò, Brunetta e Grillo
e così di seguito. Interviene per due volte (la seconda per correggersi) il Presidente dell'INPS: è un
grande caos.
Spesso, però, il dibattito è sterile, a volte si ha la pretesa di offrire soluzioni miracolistiche e, come
scrive Guido Gentile sul giornale
confindustriale di color rosa antico, “è caratterizzato
da grande confusione”. Da parte nostra aggiungiamo
che, nella maggior parte dei casi, chi interviene nel
dibattito, nella logica che ormai predomina nella nostra società, pensa, esclusivamente, ai propri interessi di bottega. Ci torneremo sopra ma prima vogliamo riportare i dati sintetici ISTAT (forniti da
INPS) che sono apparsi, anche su giornali, nei giorni
scorsi.
6
In un summary di 16 pagine pubblicato il 12
novembre è stata riportata un'analisi territoriale della
spesa pensionistica per il 2011. Nella prima pagina
sono riassunti gli “item” più significativi.
- Nel 2011 la spesa per prestazioni pensionistiche è stata di
ben 266 miliardi di € circa (+
2,9% rispetto al 2010); il 50%
delle pensioni (per importo totale) si colloca al Nord. A livello di
Regioni la Liguria ha la più alta
incidenza sul PIL (quindi un rapporto spesa pensionistica/PIL
regionale) raggiungendo il valore massimo di 21,25% (il minimo si tocca nella provincia autonoma di Bolzano con l'11,47%);
- La spesa pensionistica pro-capite più alta (per abitante nella regione) si ha sempre in Liguria (6.000 €
annui), il valore minimo in Campania (3.211 €);
- Il Nord con oltre il 50% (Nord Ovest: 30,1%; NordEst: 20,3%) ha la quota di spesa più elevata; il Sud
presenta un 18,6%, il Centro un 21,4% ed infine le
Isole con un 9,1%. Per il complemento al 100% ci
sono i pensionati che vivono all'estero;
- I pensionati del Lazio percepiscono il reddito annuo
mediamente più elevato (quasi 19.000 €), superiore
del 40% a quello dei pensionati della Basilicata (circa
13.500 €), il più basso tra le regioni.
- Oltre la metà dei pensionati delle Isole (il 52,7%)
percepisce un reddito pensionistico mensile inferiore
ai 1.000 €.
Le 16 pagine sono ricche di dati di dettaglio, a
disposizione per chi volesse approfondire. Ovviamente, quando si parla di medie ci viene sempre in mente il pollo di Trilussa e, pertanto, anche se di rilievo
in termini generali, queste analisi non richiamano
una grande interesse per il lettore.
°°°°°
Al contrario, invece, i dati presentati sempre
dall'Istituto Centrale di Statistica (su supporto INPS)
in data 10 novembre dava il via alla consueta polemica sulle pensioni d'oro.
L 'ISTAT ha accertato che, nel 2011, il 5,2%
dei pensionati (e cioè 861.000 persone in tutto), che
percepisce un assegno mensile lordo superiore ai
3.000 €, ha assorbito il 17% della spesa previdenziale e cioè 45 miliardi di €.
Poco meno, in termini assoluti, dei 51 miliardi
di € (il 19,2% della spesa complessiva) che sono stati erogati ai circa 7,3 milioni di italiani (cioè pari al al
44% del totale) il cui reddito da pensione non supera i 1.000 € mensili (mediamente circa 700 €).
Tra i 1.000 e i 2000 € al mese troviamo 6,3
milioni di italiani pensionati (circa il 38%) mentre
rappresentano il 12,8% dei pensionati (circa 2,1 milioni) coloro che ricevono tra i 2.000 ed i 3.000 €.
Da questi dati risulta che il numero dei pensionati è
Speciale NEWS - NOVEMBRE 2013
di circa 16,5 milioni di italiani.
E' lapalissiano che la pensione oltre i 3.000 mila €
lordi mensili è superiore sia a quella di 2.000, sia a
quella di 1.000, ma una pensione di 3.000 euro lordi
al mese è una pensione d'oro? Un dato terrificante
ci dice, invece, che 7,3 milioni di italiani hanno una
pensione sotto i 1.000 €, cioè una pensione media di
circa 700 €, conseguentemente quota parte dei 7,3
milioni, tanti, molti, forse troppi da un punto di vista
meramente quantitativo hanno una pensione mensile lorda (ma qui siamo nella non tax area e quindi
netta) di 500 €. Oggettivamente, socialmente, moralmente ed eticamente inaccettabile. Soprattutto se
si aggiunge che con l'età arrivano i malanni; che il sistema sanitario lascia spesso (siamo buoni) a desiderare; che mentre c'è un ancora qualche flusso finanziario dai “padri” pensionati verso i “figli”, è
sempre meno frequente
l'inverso, in presenza di
tassi di disoccupazione
elevati, di precarietà, di
forme anomale di lavoro
che aumentano il numero di persone che vivono nella c.d. “fascia di povertà”.
E' superfluo aggiungere che una società che
funziona, uno Stato all'altezza della situazione, un
Paese civile degno di tale nome si dovrebbe far carico di questa problematica ricorrendo, in primo luogo,
alla fiscalità generale.
°°°°°°
Nel nostro Paese ci sono tante, troppe anomalie. Un Ente Nazionale di Previdenza che assomma la funzione Previdenziale ad una funzione Assistenziale e sociale (basti pensare alle pensioni di invalidità, ad alcune forme di cassa integrazione e così
di seguito). Un Ente Previdenziale (cioè l'INPS) che a
seguito della fusione con altri Enti (soprattutto Inpdap) ha un buco patrimoniale di 10 miliardi (era noto
a tutti, ma nessuno ha provveduto ai ripari), che ha
circa 26.000 dipendenti (oltre ai circa 8.000 di Inpdap ed Enpals) che costano 2,5 miliardi di € e con
spese di funzionamento di pari importo, con residui
attivi (crediti da incassare) per circa 134 miliardi che
sicuramente sarebbero da ridurre.
Nelle pensioni che l'INPS
eroga c'è un po' di tutto:
tanti fardelli, tante anomalie, tante eccezionalità.
Qualche nome: le c.d.
baby pensioni sia nella
pubblica amministrazione
(in un tempo era sufficiente avere i famosi 18 anni 6 mesi ed un giorno) che
nelle forze armate; le gestioni speciali (coltivatori diretti, artigiani, commercianti ecc.) che prevedevano,
soprattutto nel passato, tassi di contribuzione mini-
7
mi, agevolati. Tutti sono ed erano a conoscenza “della pratica italica” del passaggio di grado e/o l'aumento di stipendio all'ultimo mese/anno di lavoro che, in
passato, era funzionale per un congruo aumento
dell'importo di pensione al quale non sottostava,
però, un adeguato versamento di contributi ...tanto
paga Pantalone.
Quale sarà il futuro dei nostri figli
che ci stanno finanziando oggi la
pensione? Che cosa troveranno
considerato che tanti sono disoccupati, tanti sono precari? (è
bene evidenziare che gli iscritti
all'INPS nel 2011 erano circa 20
milioni che diventano 24 con
l'Inpadap ed Enpals: pari all'87%
degli occupati. I pensionati ricordiamo sono circa 16,6 milioni)
Potremmo ancora continuare ma facciamo dei
passi in avanti.
°°°°°°°°
Con tutti i “casini” fatti, qualche merito Elsa
Fornero, l'ex Ministro, sicuramente lo ha. Di certo la
problematica andava affrontata e l'ha affrontata. Ma
non occorreva l'accetta serviva il bisturi: soprattutto
quando si “gioca con la pelle delle persone”.
La sceneggiata sugli esodati: per qualcuno erano
300.000, per altri alcune decina di migliaia. In un altro Paese sarebbe caduta qualche testa: tutto, as
usual, è finito a .... tarallucci e vino. Così come nei
giorni scorsi, nel corso di un'audizione parlamentare
sembrava che l'INPS, finanziariamente, avesse pochi
anni vita. Poi la smentita.
Se così è perché non si pone attenzione a quello che
si dice?
Oggettivamente sull'INPS
sono state trasferite tante nuove
incombenze e quello che era un
Istituto che in molti casi, per
esperienza diretta, funzionava
bene oggi vive dei momenti di grosse difficoltà . Che
fine ha fatto, per esempio, la c.d. “busta arancione”
che periodicamente avrebbe dovuto informare gli
iscritti, nel contempo assicurati, sulla loro storia contributiva e sulle stime di pensione (come fanno tutte
le compagnie di assicurazione)?
°°°°°°°
Veniamo alle pensioni d'oro. Spesso si tratta di
più erogazioni che un pensionato ha cumulato a seguito di diversi incarichi ricoperti nelle Istituzioni
(parlamentare nazionale o regionale) oppure di posizioni e/o ruoli presso authority, enti vari ecc. Altre
sono pensioni che nascono da incarichi dove la contribuzione corrisposta risulta insufficiente o nulla
come politici, onorevoli, ne abbiamo ancora 630 (con
la macchina ed il segretario), nominati e non eletti, e
NEWS Speciale NOVEMBRE 2013
tanti (vedi Regioni) sono andati a soggiornare nelle
patrie galere, già di per se affollate. Molti di loro nella loro vita non hanno mai lavorato ma .... hanno
fatto il deputato, il senatore.
Questi sono 315 (oltre i senatori a vita). E poi gli alti
burocrati della P.A. (senior
manager) che, dai dati del
2011, hanno avuto le retribuzioni medie più alte dei
loro “corrispondenti” di tutti i 34 Paesi Ocse: fino a
630 mila U.S dollari, quasi tre volte la media di tutti
membri dell'Organizzazione stessa (232 mila $).
Si potrebbe anche vedere dove e come incidere sulle
pensioni d'oro: ma ogni potenziale misura non può
prescindere dalla contribuzione versata, dagli anni di
lavoro prestati, dal “patto” che “lo Stato” romperebbe ma solo nell'interesse di un nuovo patto generazionale. L'analisi deve essere seria e per tutti (e non
come è stato fatto negli anni precedenti: “la tua pensione è alta ed io ti punisco”): prima deve essere fatta un'analisi tecnica portata alla conoscenza pubblica
poi occorrerebbe una classe Politica (quella con la P
maiuscola) che decide. Non servono misure estemporanee. Misure propagandistiche o demagogiche.
Anche se utopistico (almeno lasciateci sognare) occorrerebbe, di fatto, individuare i “colpevoli”: ci sono
persone che sono sulla scena politica ed in parlamento o che governano da 10, 15, 20 anni, altri, addirittura,...sono reperti della Prima Repubblica.
Per gli altri (gli indigenti), se si vuole essere equi,
dovrebbe pensarci la fiscalità generale (e non
l'INPS): è tramite questa che si arriva alla strada che
dovrebbe permettere una redistribuzione dei redditi
in favore delle classi più deboli. In un Paese, però,
dove l'evasione è quasi la regola tutto diventa più
complicato anche in considerazione degli alti livelli di
pressione fiscale. E .... non vogliamo addentrarci oltre.
°°°°°
L'evasione. Molto dipende dalla mancanza di
educazione civica. Ognuno cerca il proprio tornaconto. Manca una coscienza del “vivere comune” (basti
solo pensare a chi parcheggia in quarta fila, a chi
non rispetta criminosamente le strisce, a chi non rilascia ovvero non richiede lo scontrino fiscale, a chi fa
prostituire i minori, per non parlare poi della Terra
dei Fuochi ..... e potremmo continuare, in crescendo,
con tanti esempi da scrivere tante, molte pagine an-
8
cora da riempire). Ormai, per i redditi dichiarati, i lavoratori dipendenti guadagnano più degli imprenditori (piccoli), commercianti o qualche professionista.
Casi ci possono anche essere ma non dovrebbero essere la generalità.
Pensiamo che possa bastare per passare a trattare le
nuove disposizioni normative, di nostro interesse,
approvate.
Roma, 16 novembre 2013
2 - NUOVA NORMATIVA
In questo Speciale non parleremo della Legge di Stabilità perché il d.d.l. non è stato ancora approvato da alcun ramo del Parlamento. Aspettiamo di
vedere come va a finire e poi lo analizzeremo nei
dettagli.
Cominciamo invece con il c.d.:
2.1 - DECRETO
SUL
“FEMMINICIDIO”
In omaggio alle “nostre” donne (le nostre
madri, mogli, figlie, le minori, ecc) che un imbarbari-
mento dell'attuale società le mette sempre di più in
balia di persone violente, male intenzionate, non
equilibrate sia tra le mura domestiche che nelle strade delle nostre città, paesi, centri rurali.
Il decreto, come pessima abitudine, ha recepito nel corso del dibattito parlamentare altre disposizione normative “disomogenee” (in violazione ai
dettati costituzionali: mancava solo che si parlasse
del camoscio della Valsugana) che non hanno niente
a che fare con lo spirito del decreto originario, che
già da solo conteneva norme “non appropriate”. Solo
cinque, degli undici articoli, sono pertinenti alla materia.
Il D.L. n. 93 del 14 agosto 2013 (un'altra pessima
abitudine: con le ferie si perdono molti dei 60 giorni
a disposizione per la conversione in legge) recante
“Disposizioni urgente in materia di sicurezza e per il
contrasto della violenza di genere, ...omissis ....” è
stato convertito nella legge n. 119/2013 il 15 ottobre
u.s., in dirittura di arrivo, appena prima della scadenza. Il Senato ha avuto solo 2 giorni per svolgere la
propria funzione. Tutti i gruppi parlamentari hanno
espresso disappunto (vero o di facciata?) per
l'impossibilità ad apportare eventuali modifiche al testo: questo è stato approvato “al buio”, cosi come
trasmesso dalla Camera dei Deputati.
Ma ci chiediamo prima di passare ad esami-
Speciale NEWS - NOVEMBRE 2013
narlo: se tanto mi dà tanto, perché non viene eliminato uno dei due rami del Parlamento?
°°°°°°
Le nuove norme contro il femminicidio prevedono alcuni tipi di aggravanti:
1) quando la violenza è commessa ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, convivente e
non, o del partner;
2) i maltrattamenti, atti persecutori e la violenza sessuale sono contro donne incinte;
c) quando i “maltrattamenti” avvengono alla presenza di minori.
°- Con la legge, la querela presentata da chi subisce
violenza sarà irrevocabile per le minacce più gravi
(per esempio in presenza di armi); sarà invece revocabile nei casi di stalking “leggero”.
°- L'allontanamento urgente da casa del coniuge/
partner può essere autorizzato se ricorre la flagranza
di reati gravi: lesioni gravi, minaccia aggravata e violenze. In tali casi viene disposto l'allontanamento
dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Lo stalker potrà
essere intercettato e sottoposto all'uso del braccialetto elettronico.
°- A prescindere dal reddito della persona offesa, le
vittime di stalking, maltrattamenti in famiglia e di
persecuzioni potranno essere ammesse al patrocinio
gratuito.
°- Le segnalazioni di
stalking non potranno
essere anonime, ma i dati
delle donne offese che
denunciano lo stalker, al
fine di evitare ritorsioni,
non saranno rivelati (almeno nella prima fase del
procedimento).
°- La legge prevede anche lo stanziamento di 10 milioni di € (ne è stata criticata giustamente la modesta entità dell'importo)
per un piano antiviolenza che il Ministero delle Pari
Opportunità dovrebbe elaborare. L'obiettivo è l'informazione e la prevenzione della violenza contro le
donne, la promozione dell'uguaglianza di genere nelle scuole, la sensibilizzazione della stampa su come
trattare l'argomento, la formazione di operatori in
grado di aiutare le persone che hanno subito stalking
e maltrattamenti.
°- Finanziamenti in arrivo per i centri antiviolenza e
le case rifugio.
9
°- Infine, in analogia ed in attuazione delle direttive
europee per le vittime di tratta, il permesso di soggiorno potrà essere rilasciato anche alle donne straniere che subiscono violenza, lesioni, percosse, maltrattamenti in ambito domestico. Lo stalker potrà essere espulso.
Ci fermiamo qui per passare ad un altra normativa
“nobile”.
Continuiamo con il:
2.2 - “DECRETO SCUOLA”
Il decreto scuola
(o istruzione) o, come
l'ha chiamato vezzosamente il Ministro Carrozza, “L'istruzione riparte”
rappresenta, insieme al
decreto sul femminicidio
che abbiamo appena visto
ed
al
decreto
“cultura” che accenneremo nel paragrafo successivo
2.3., un primo tentativo per legiferare su materie,
molto importanti, per tanto tempo trascurate dalla
nostra classe politica. I provvedimenti anche se parziali, con fondi finanziari limitati, hanno almeno il
merito di riprendere alcuni temi, spesso trascurati se
non penalizzati.
Per illustrare brevemente il decreto (n. 104 del 12
settembre 2013), convertito nella legge n. 128/2013,
pubblicata nella G.U. 264 dell' 11 novembre u.s. recante “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca”, ci avvaliamo, soprattutto, del comunicato stampa del Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca (e quindi risulterà di
certo parziale), oltre che del testo della legge e dei
commenti fatti dalle altre tradizionali fonti giornalistiche.
“Dopo anni di sacrifici, di tagli alla cieca..... sono orgogliosa del lavoro fatto” cosi inizia il Comunicato
stampa del 7 novembre u.s. riportando le parole del
Ministro Maria Chiara Carrozza. Passiamo all'esame
degli aspetti più importantidella legge.
Welfare dello studente:
a) a partire dal 2014, vengono stanziati annualmente
100 milioni di € per le borse di studio per gli studenti
universitari;
b) per gli studenti capaci e meritevoli delle scuole
secondarie di 1° e 2° grado vengono stanziati 15 milioni di €. Deve trattarsi di studenti privi di mezzi finanziari ai quali verrà “garantito il raggiungimento
dei più alti livelli di istruzione”; serviranno anche per
coprire le spese di trasporto, con particolare riferimento ai disabili;
c) per la connettività wireless nelle scuole seconda-
NEWS Speciale NOVEMBRE 2013
rie, con priorità per quelle di secondo grado, sono
stati stanziati altri 15 milioni di €.
Libri di testo: per l'anno in
corso (ricordiamo che il D.L.,
che come noto ha efficacia
immediata, risale già a settembre) gli studenti di tutte
le istituzioni scolastiche nazionali potranno liberamente
utilizzare libri di testo nelle
edizioni precedenti, purché
conformi alle indicazioni Nazionali. Possono essere indicati strumenti alternativi
ai testi scolastici, coerenti con il Piano dell'offerta
formativa, con l'ordinamento scolastico e con i tetti
di spesa. Risorse finanziarie (8 milioni di €) serviranno alle scuole per l'acquisto di libri di testo ed ebook da dare in comodato d'uso agli alunni che si
trovano in condizioni disagiate.
Lotta alla dispersione: verranno messi a disposizione delle risorse finanziarie per la lotta alla dispersione scolastica. In particolare sarà avviato un programma di didattica integrativa che prevede il rafforzamento delle competenze di base, metodi didattici
individuali e prolungamento dell'orario per gruppi di
alunni.
Orientamento: si anticipa l'attività di orientamento
degli studenti all'ultimo anno delle medie (oltre agli
ultimi due anni delle superiori). Si prevedono periodi
di formazione in azienda per i docenti coinvolti nelle
attività di alternanza scuola lavoro. Sono previsti interventi specifici per l'orientamento degli studenti
con disabilità. Anche per gli studenti sono previsti
periodi di formazione presso le aziende.
Potenziamento dell'offerta formativa: saranno
finanziati progetti didattici nei musei, nei siti di interesse storico, culturale, archeologico o nelle istituzioni culturali e scientifiche. Rafforzata l'alternanza
scuola-lavoro con l'individuazione di un regolamento
di diritti e di doveri per gli studenti degli ultimi 2 anni
di corso (apprendistato).
Saranno rinnovati e/o creati i laboratori scientifico-tecnologici. Infine verrà riconosciuta la detrazione fiscale del 19% anche per le donazioni a favore di
Università e Istituzioni.
Tutela della salute a scuola: ampliato il divieto di fumo
che viene esteso nelle aree
all'aperto. Previsti incontri con
esperti per parlare di educazione alla salute e per disincentivare la somministrazione di alimenti e bevande sconsigliate.
Continuità del servizio scolastico: cambia la procedura di assunzione dei dirigenti scolastici; sarà definito un piano triennale di immissione in ruolo del
personale docente, educativo e Ausiliare tecnico Am-
10
ministrativo (ATA) relativo a 69 mila docenti e 16
mila ATA; è prevista l'assunzione di 57 dirigenti tecnici e l'assunzione a tempo indeterminato di oltre 26
mila docenti di sostegno. Interventi nell'edilizia scolastica, nella formazione dei docenti (anche in aziende).
Il finanziamento del decreto è previsto con modifiche, con effetti a partire dal 1.1.2014, delle imposte
di registro, ipotecarie e catastali e con disposizioni
tributarie in materia di accise (relative alla birra, ai
prodotti alcolici intermedi, all'alcol etilico).
Ci fermiamo qui per passare al punto 2.3 (per chi volesse approfondire è a disposizione molto materiale).
2.3 - D.L. N. 91/2013 “DECRETO
VALORE CULTURA”
Il decreto legge 8 agosto 2013 n. 91, recante
“Disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e
il rilancio dei beni culturali e del turismo” è stato
convertito nella legge 112/2013 pubblicata sulla G.U.
n. 236 dell'8 ottobre 2013.
Le norme prevedono misure per il rilancio, la tutela e la
valorizzazione del patrimonio
culturale italiano, con riferimento, tra gli altri, a Pompei ed alla
sua area archeologica, Ercolano,
Torre Annunziata ed alla Reggia di Caserta. Ci sono
inoltre misure per il rilancio del cinema, delle attività
musicali e dello spettacolo dal vivo, anche attraverso
agevolazioni fiscali per il cinema, per la musica e per
le fondazioni lirico- sinfoniche.
Altre misure riguardano i musei (Uffizi a Firenze; nuovo museo dell'ebraismo italiano e della
Shoah a Ferrara) ed il restauro del Mausoleo di Augusto a Roma. Un aiuto è previsto per la Fondazione
Maxxi.
Un altro intervento che qualifica il decreto è il programma “500
giovani per la cultura” che consentirà l'assunzione di persone sotto i
35 anni (in possesso di titoli appropriati) da formare e da destinare
alla digitalizzazione del Patrimonio culturale del nostro Paese.
Altri aiuti all'arte prodotta dai giovani si concretizzano con la “messa a disposizioni” di locali statali dove poter lavorare. Il canone è quasi simbolico
(non più di 150 € al mese) ed il periodo non può essere inferiore ai dieci anni.
La soddisfazione del Ministro dei Beni culturali Massimo Bray è espressa nella dichiarazione “la
cultura torna ad essere davvero al centro delle politiche”. Non sono mancate le critiche da parte, soprattutto, dei politici lombardi (il presidente della Regione Maroni ed il Sindaco di Milano Pisapia almeno in
Speciale NEWS - NOVEMBRE 2013
questo si sono trovati d'accordo): sono stati richiesti
interventi a favore del Piccolo e della Scala con modifiche da apportare al decreto, da inserire nella legge di stabilità. Pronta la replica e la disponibilità del
Ministro.
Vediamo cosa succede e poi riferiremo.
Roma, 19 novembre 2013
Cominciamo a riferire sottolineando che il Premier
Letta nel corso della seconda edizione degli Stati
11
di cui ai punti sub b) e sub c) non siano sufficienti
interviene una clausola di salvaguardia che provvede a integrare/sostituire quanto incassato in meno.
Purtroppo nella recente legislazioni queste clausole si
ripetono con tanta frequenza: la più significativa è
quella dei 20 miliardi di € di “tremontiana memoria”
ma anche quella recente sull'aumento IVA (aumento
dal 21 al 22%) dal 1° ottobre u.s..
Spesso è sufficiente un Decreto ministeriale per rendere esecutive alcune misure: nel nostro ultimo caso
potrebbero aumentare le accise (benzina, alcool) e
gli acconti IRAP ed IRES. Come abbiamo scritto: è
un po' il gioco delle tre carte.
2.4.2 - E L'ANNULLAMENTO DEL SALDO IMU SULLA
CASA?
della Cultura ha affermato che il collegato alla legge
di Stabilità prevederà “una dotazione finanziaria significativa per il credito di imposta per chi investe in
ricerca e cultura ....omissis ....risolveremo il rapporto
pubblico-privato alla Scala”
Roma, 21 novembre 2013
2.4.1 - L'ANNULLAMENTO DELLA
PRIMA RATA
IMU: LA
CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA. UNA VIA DI MEZZO TRA LA
FISCO (CHE IN QUESTO
SPECIALE VERRÀ IN PARTE TRASCURATO)
NUOVA NORMATIVA E IL
Ricordiamo che nello Speciale di ottobre,
quando il decreto non era stato ancora convertito in
legge, abbiamo trattato della materia IMU -annullamento rata di giugno relativamente alla prima casa(il Decreto 102 del 31 agosto, convertito in legge
124 del 28 ottobre u.s recava disposizioni anche sui
fabbricati da vendere, sulla Tares, sulla Cig e sugli
esodati). Per prima casa i Comuni possono assimilare
gli immobili dati in comodato ai parenti di primo grado in linea diretta (padri - madri/figli).
Parlammo anche delle
coperture individuate (per circa
2,3 miliardi da versare ai comuni) che avevamo definito “ballerine” e che consistevano essenzialmente in:
a) riduzione della detraibilità
delle polizze vita (parzialmente riaumententa nel corso del dibattito parlamentare);
b) sanatoria per la sanzione irrogata dalla Corte dei
Conti ai concessionari di Slot che avrebbe dovuto
concorrere per circa 500/600 milioni di €;
c) l'introito di circa € 900 milioni di maggiore IVA che
sarebbe dovuto scaturire dal pagamento di vecchi
debiti della Pubblica Amministrazione.
La legge prevede che qualora le coperture di spesa
PRIMA
E' ancora in alto mare. Anche questo vale oltre 2 miliardi di € che sarebbero dovuti arrivare da
un ulteriore aumento di acconto IRES ed IRAP per
banche e assicurazioni (il 125%) e da un acconto sul
risparmio amministrato (il “bollo” che si paga sulle
nostre obbligazioni, BTP, CCT che depositiamo nelle
banche nel dossier titoli, accentrati presso il MonteTitoli). Un provvedimento sarebbe dovuto essere
preso dal CdM di oggi, ma è stato rinviato a martedì
prossimo 26 novembre: il motivo ufficiale? Secondo
l'Agenzia Ansa si tratta di “ …. ragioni “tecniche”, legate all'attesa di un parere della BCE sulla rivalutazione delle quote BanKitalia (ne parliamo nella sezione finanza). I due decreti, IMU e Bankitalia interessano le banche e per questo sarebbero contestuali .... omissis...... Il premier Letta ha comunque
confermato che “la seconda rata dell'IMU sulla prima
casa non sarà pagata perché questo è un impegno
preso”. Rimane comunque il nodo legato all'imposta
sui terreni agricoli sulla quale c'è stato un irrigidimento del Ministro dell'Agricoltura Di Girolamo.
Sempre sul fronte fiscale slitta il termine per pagare
gli acconti di dicembre.
Roma, 21 novembre 2013
2.4.3 - IL REDDITOMETRO ED
IL GARANTE DELLA
PRIVACY
L'argomento del Redditometro, anche se di
interesse non diretto per il nostro “lettore tipo”, è
stato trattato più volte. E' sempre l'agenzia Ansa che
ci dice che c'è stato da parte del Garante il via libera
definitivo sul redditometro. “
L'autorità
ha prescritto
all'Agenzia delle Entrate
l'adozione di una serie di
misure ed accorgimenti per
ridurre al minimo i rischi per
la privacy delle persone e
NEWS Speciale NOVEMBRE 2013
rendere lo strumento di accertamento più efficace
nella lotta alla evasione fiscale”. Bisognerà, quindi,
aspettare un po' per vedere all'opera il redditometro.
In particolare vengono richiesti limiti sull'uso dei
dati di spesa dei cittadini per determinare il reddito
del contribuente. Questo potrà essere ricostruito solo
utilizzando spese certe e non spese presunte basate
unicamente su dati Istat. Potranno invece essere utilizzate spese che valorizzano elementi certi (possesso di beni o utilizzo di servizi).
Le spese medie dell'ISTAT
non possono essere utilizzate per
determinare l'ammontare delle
spese frazionate e ricorrenti (alimentari, alberghi, abbigliamento)
in quanto il fisco, normalmente,
non ha evidenze certe. Non possono essere attribuiti
al singolo individuo dati riferibili allo standard di consumo medio familiare. Il c.d. fitto figurativo non verrà utilizzato per selezionare i contribuenti per l'accertamento. Il fitto figurativo (quello attribuito al cittadino in assenza di abitazione di proprietà o locazione
nel comune di residenza) potrà essere utilizzato, ove
necessario, solo in sede di contraddittorio. Esso dovrà essere attribuito solo una volta verificata la corretta composizione del nucleo familiare.
L'Agenzia dovrà porre particolare attenzione alla
esattezza ed alla qualità dei dati e dovrà informare il
contribuente che i suoi dati personali saranno utilizzati anche ai fini del redditometro. Nell'invito al contraddittorio dovrà essere specificata chiaramente al
contribuente la natura obbligatoria o facoltativa degli
ulteriori dati richiesti. Dati presunti di spesa non potranno costituire oggetto di contraddittorio.
Ci fermiamo qui.
Roma, 21 novembre 2013
3 - IL FISCO
Abbiamo riportato nel capitolo due gli ultimi
tre paragrafi che sono una via di mezzo tra la nuova
normativa ed il fisco. In questa edizione dello Speciale ci fermiamo qui perché non vogliamo superare
il target fissato di 15/16 pagine. Ne parliamo nel
prossimo Speciale di dicembre.
°°°°°°°
12
4 - LA FINANZA, L'ECONOMIA, LE BANCHE, LE
NOTIZIE UTILI
In questo capitolo, per rendere meno difficile
la materia per i non “addetti ai lavori”, cercheremo di
usare un linguaggio più semplice anche “sacrificando” i termini tecnici, utilizzando anche spiegazioni
che ripetono il concetto con termini più “abbordabili”.
4.1 - LA RIVALUTAZIONE DELLE QUOTE BANKITALIA
Era il 12 marzo del 1936 quando con il Regio
Decreto n. 375 (convertito circa 2 anni dopo) recante “Disposizioni per la difesa del risparmio e per la
disciplina della funzione creditizia” si mise mano alla
legge bancaria che sarebbe rimasta sostanzialmente
in vigore fino al 1993: si era a ridosso del periodo
della grave depressione che aveva colpito l'economia
mondiale e per il rilancio del Paese era stato da poco
costituito l'IRI. Nella legge, la Banca d'Italia (Bankitalia) venne dichiarata Istituto di diritto pubblico ed il
capitale di 300 milioni di lire (156 mila €) venne quasi interamente sottoscritto dalle Casse di Risparmio
(a rafforzare la natura pubblicistica dell'Istituto di
Emissione).
In oltre 75 anni di attività, la Banca ha avuto
tanti ed importanti ruoli nel nostro Paese, a partire
da quello di Istituto di Emissione - Banca Centrale
(“abdicato” in favore della BCE), di Organo di Vigilanza (ancora svolto, anche se per le grandi banche
si sta andando sempre di più verso una concentrazione a livello Ue), di tesoreria e dei sistemi di pagamento e di “faro di riferimento” per l'economia (basti
pensare al “rinomato” Centro Studi ed alla relazione
annuale del Governatore). Sempre grazie ad una
specie di “monopolio” (signoraggio) sull'attività monetaria (si pensi alla moneta in circolazione, alle riserve obbligatorie delle banche ed alla attività di tesoreria) ha accumulato riserve significative (quantificate in circa € 23 miliardi) ed anche importanti partecipazioni sia direttamente sia attraverso il fondo
pensione dipendenti B.I (per esempio la partecipazione in Generali che a seguito della nascita dell'
Ivass (ex ISVAP) è stata ceduta alla Cassa Depositi e
Prestiti-Fondo Strategico Italiano al fine di prevenire
ogni rischio di conflitto di interessi: come noto oggi
Bankitalia, attraverso l'Ivass, ha esteso l'azione di vigilanza anche alle Compagnie di Assicurazioni).
La partecipazione delle Casse di Risparmio
(tutte, dalle maggiori alle più piccole e con la presenza anche di qualche Banca Popolare) nella Banca
Speciale NEWS - NOVEMBRE 2013
d'Italia ha sempre permesso una indispensabile indipendenza sia dalle Banche (che doveva e deve ancora anche “vigilare”) sia dal potere politico (ma non ci
addentriamo oltre perché rischiamo di andare fuori
tema).
A seguito del processo di concentrazione (fusioni, incorporazioni, acquisizioni) che ha riguardato il
nostro sistema bancario la “proprietà” della B.I. è
detenuta per oltre il 90% da parte di S.p.A., dove
“l'elemento pubblico” (Fondazioni) ha una posizio-
ne di rilievo ma sicuramente non maggioritaria. Tra i
maggiori “azionisti” (o “Partecipanti”) di Banca Italia
troviamo sia il Gruppo Banca Intesa-Sanpaolo (oltre
il 40%) sia il Gruppo Unicredit (oltre il 20%) per un
totale del 64,6%. Seguono: Generali (6,33%), INPS
(5%), Carige (3,96%), BNL (2,83%-oggi in mano ai
francesi di BNP), MPS (2,55%). Ci sono ancora una
ventina di Partecipanti con percentuali minori.
Già nel 2005 il Governo aveva approvato una
legge (la n. 262) per la quale B.I. sarebbe dovuta
passare sotto il controllo dello Stato (ce ne eravamo
anche occupati) e che ad oggi non ha trovato attuazione.
Occorre quindi trovare una soluzione che mentre “salvaguardi l'equilibrio che per anni ha assicurato l'indipendenza dell'Istituto” definisca e regoli i diritti economici degli azionisti/partecipanti.
Le soluzioni prospettate e sulle quali torneremo
post approvazione del provvedimento, dovrebbero
prevedere prima di tutto una limitazione della percentuale di possesso da parte del singolo “azionista”
(il 5%?, pari a quello detenuto dall'INPS). Conseguentemente i primi tre partecipanti di B.I. (Intesa,
Unicredit, Generali: ricordiamo che Unicredit è il
maggiore azionista di Mediobanca che, a sua volta, è
il maggiore azionista di Generali) dovrebbero procedere alla vendita delle quote eccedenti che potrebbero essere collocate presso il mercato ovvero, almeno a quanto sembra, “ cedute” anche a B.I. stessa che dovrebbe/potrebbe detenerle (transitoriamente o definitivamente?) come “azioni” proprie.
Un mercato delle
azioni (quote) farebbe
verosimilmente emergere un sostanziale
apprezzamento del valore di riferimento delle quote stesse il cui nominale oggi è molto basso
13
(con rappresentazioni molto differenti nelle situazioni
contabili dei diversi partecipanti, a secondo delle rispettive esigenze bilancistiche e/o di “ratio”- Core
Tier 1: con riferimento alla totalità delle quote, si arriva ad un valore complessivo del capitale B.I. che
“spazia” dai 500 mila € fino a 22 miliardi di €).
A proposito della valorizzazione della Banca “un
comitato di tre esperti di alto livello” (il Prof. Franco
Gallo, già Presidente della Corte Costituzionale, il
Prof. Lucas Papademos, già V.P. della BCE e il Prof.
Andrea Sironi, rettore dell' Università Bocconi) è stato incaricato allo scopo.
Il Capitale di “via Nazionale” (dove si trova il palazzo Koch, sede della B.I.) dovrebbe valere tra “ i 5
ed i 7,5 miliardi di € (nonostante le prese di posizioni
dell'onorevole Brunetta), calcolato utilizzando un
DDM (Dividend Discount Model), cioè una attualizzazione dei dividendi futuri (fermiamoci qui per non
complicare le idee ai lettori meno esperti) percepiti
da soci partecipanti.
Il passaggio di riserve a capitale consentirebbe
a B.I. di incrementarne il valore nominale.
Infine, e cosa di non poco conto, potrebbero
aversi “vantaggi” sia per le banche sia per il fisco: la
rivalutazione delle quote permetterebbe alle banche
di migliorare il proprio “patrimonio di vigilanza” con
un costo complessivo per le stesse, ma in favore del
fisco, per circa 1-1,2 miliardi di € (secondo quanto
previsto nella legge di stabilità), ma con la prospettiva di rendere negoziabili le quote (oltre a quelle già
in eccesso).
Ci fermiamo qui senza entrare sui costi/benefici per le banche (che
usufruiscono delle operazioni di Ltro da parte della BCE che hanno finanziato le banche all'1% e
che nel contempo sono e
saranno chiamate per il 2013 e 2014 ad versare anticipatamente fino al 125-128% delle imposte relative
all'anno) perché ci porterebbe lontani.
Qualora dovesse risultare questa la soluzione finale (un modello caratterizzato da una proprietà privata che riconosce “rivendicazioni limitate” agli “azionisti” e che consentirebbe una “governance” pienamente indipendente) ci accosterebbe di più agli Usa
(dove la proprietà della banca Centrale fa capo essenzialmente alle banche commerciali), invece che
ad altri Paesi europei. Comunque l'EBA (European
Banking Authority), tramite il suo Presidente (l'italiano Andrea Enria), ha anticipato di non riscontrare
perplessità sulla rivalutazione delle quote di quello
che era il nostro Istituto di Emissione.
Restiamo comunque a disposizione.
Roma, 23 novembre 2013
NEWS Speciale NOVEMBRE 2013
4.2 - IL CAMBIO EURO/DOLLARO
L'euro alla chiusura di venerdì 22 novembre
incrociava il dollaro a quota 1,35 circa (cioè il cambio
€/$ si poneva poco sopra 1,35 e, quindi, il mercato
dei cambi ci diceva che in una transazione “asettica”
con 1 € si potevano avere 1 $ e 35 cent). Quando
leggerete queste note sicuramente la quotazione
sarà diversa. Come diceva una “vecchia” (da tanto
tempo) giovane (perché molto più giovane di me,
ma oggi non più giovanissima come in allora) collega: il cambio si chiama così perché ....cambia. Ed il
rapporto è cambiato dal massimo degli ultimi tempi
quando ha superato il rapporto 1,38 (cioè la quantità
di 1 € contro una “tot” quantità di dollari) a seguito
dalla riduzione da parte della BCE dei tassi euro al
minimo storico dello 0,25% (ex 0,50%): il cambio, il
7 novembre, ha raggiunto la misura di 1,33 per poi
riprendere a salire.
Come ricorderanno i più esperti il massimo
storico del cambio euro/dollaro l'abbiamo avuto nel
luglio del 2008 (15 luglio) quando ha toccato la misura di 1,5990. La misura minima si ebbe il 26 ottobre 2000 quando toccò lo 0,8252 (cioè con 1 euro
non si riusciva ad ottener nemmeno 1 $).
Ma che significa avere una moneta forte (come è attualmente l'euro nei confronti del dollaro) o una moneta debole? A prescindere dalle cause che lo hanno
determinato, quando una moneta è forte favorisce
per esempio il turista europeo che si reca negli USA
mentre sfavorisce i Paesi europei perché gli americani trovano meno conveniente venire a visitare il “vecchio continente”, ed a parità di tutte le altre condizioni (produttività, qualità, costo mano d'opera, ecc.)
i Paesi a moneta debole (nel nostro caso gli USA)
sono favoriti nell'esportazione di prodotti: ciò comporta, sempre a parità di condizioni, una maggiore
produzione di fattori e quindi più occupazione. Ci fermiamo qui per non complicare il ragionamento. Appare chiaro che in nostro Paese, al pari di altri europei c.d. Periferici (Spagna, Grecia, Portogallo ed anche Francia) dove i tassi di disoccupazioni sono elevati, avrebbe bisogno di un cambio più debole per rilanciare l'economia. In passato avendo ogni Paese
una moneta diversa, spesso si
ricorreva a quelle che erano
le c.d. “svalutazioni competitive”, salutari nel brevissimo periodo ma piene di problematicità nel medio-lungo
14
termine. Ovviamente nella zona euro, ogni Paese ha
un break-even (punto di pareggio, di indifferenza) diverso. La Germania, per esempio, per una serie di
motivazioni che tralasciamo e per le quali restiamo a
disposizione, riesce a “sopportare” tassi di cambio
più elevati dei Paesi Mediterranei, con vantaggi e
svantaggi.
Le autorità USA, da tempo, perseguono una
politica monetaria espansiva, di stimolo per l'economia: mensilmente la FED (la Banca Centrale americana) immette liquidità per 85 miliardi di $. Ne beneficia sia l'economia per la debolezza del dollaro sia
Wall Street (dove ha sede la Borsa Valori di New
York) i cui indici hanno raggiunto livelli record di
quotazione. La liquidità viene immessa attraverso un
piano di acquisti di titoli di Stato e di obbligazioni garantiti da mutui immobiliari (speriamo di non ricadere nei famigerati c.d. “titoli tossici”, gli stessi che dettero l'avvio al crac Lehman): ovviamente si hanno ripercussioni sull'inflazione, che mette tanta paura ai
nostri “cugini” tedeschi (basti ricordare per gli aspetti
finanziari la Repubblica di Weimar) che hanno
“imposto” che nella Ue la politica finanziaria e creditizia della BCE fosse, sostanzialmente, orientata alla
stabilità.
Si è sempre in attesa che negli Usa abbia inizio il “tapering” (letteralmente, assottigliamento)
cioè la progressiva riduzione degli stimoli monetari
che dovrebbe comportare una rivalutazione della
moneta Usa. Sembrava che dovesse accadere al più
presto: per Janet Louise Yellen, il prossimo Presidente Fed che in febbraio prenderà il posto di Ben Shalom Bernanke, invece, ...... l'imperativo è la crescita.
°°°°°°°°
Abbiamo parlato di quotazioni di mercato. In una
economia liberista dovrebbe essere il mercato a “fare
i prezzi”. In campo finanziario, purtroppo spesso non
è così. Ricordiamo la “banda” di operatori (”the
Club”, The bandits Club”, “The Cartel”) che “influenzavano” pesantemente la formazione dei tassi interbancari (ne abbiamo parlato su queste colonne). Ora
è la volta dei trader che manipolavano il Forex (Foreign Exchange Market), il mercato dei cambi le cui
transazioni raggiungono la “spaventosa” cifra dei 5
mila miliardi di dollari al giorno. Anche l'inglese Barclays Bank e la scozzese RBS (Royal Bank of Scotland) hanno sospeso dei trader specializzati in valute (complessivamente 8 persone indagate perché im-
Speciale NEWS - NOVEMBRE 2013
plicate in presunte manipolazioni) collaborando con
le autorità competenti. In precedenza era stata la
volta dell'americana Citigroup e della svizzera UBS
(Unione Banche Svizzere). L'inchiesta dovrebbe coinvolgere anche la tedesca Deutsche Bank.
Roma, 23 novembre 2013
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4.3 - QUANTO NE SAI DELL'EURO E DI EUROPA?
E' un test che si può trovare sul sito de “Il
Sole 24 ore”. Sono 10 domande alle quali si può rispondere scegliendo una delle tre risposte date. Noi
abbiamo fatto il test ed abbiamo risposto esattamente a 9 domande (ne abbiamo sbagliata una che non
diciamo qual'è).
Di seguito riportiamo le dieci risposte corrette.
1) La Commissione Ue può aprire una procedura di
infrazione se il surplus delle partite correnti di un
Paese supera il 6% del Pil in media in un periodo di
tre anni.
2) La Croazia entrerà a far parte dell'unione Europea
dal 2013 (e non dell'eurozona, non adotterà cioè
l'euro come moneta).
3) La Lettonia entrerà a far parte dell'eurozona dal
2013.
4) A ottobre 2013, nella Repubblica di San Marino il
referendum sull'ingresso nella Ue non ha raggiunto il
quorum necessario per dare validità al voto popolare.
5) Il premier britannico David Camerun ha promesso
di ricorrere al referendum per far uscire l'Inghilterra
dalla Ue.
6) il numero di disoccupati nell'Eurozona a fine 2013
raggiunge la quota di 19 milioni.
7) Con il programma Omt (Outright Monetary Transactions, detto anche scudo anti- spread) la Bce si
impegna ad acquistare sul mercato secondario (e
quindi con negoziazioni di borsa), titoli di Stato del
Paese che chiede aiuto alle autorità europee con
scadenza fino a 3 anni, per una quantità illimitata,
per frenare eventuali rialzi dei tassi.
8) I BOT a 12 mesi nell'autunno del 2011 hanno raggiunto la misura dell'8%.
9) Quando due Paesi condividono la stessa moneta,
quello che genera più inflazione rivaluta la propria
moneta reale.
10) Il massimo storico del rapporto euro/dollaro è
stato di 1,60 toccato nel luglio del 2008.
Noi ci fermiamo qui.
Roma, 23 novembre 2013
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4.4 - ANCORA
SULLE
BANCHE INTERNAZIONALI USA
Moody's, una delle
tre grandi agenzie di rating, ha proceduto la
scorsa settimana al downgrading (abbassamento del rating) di quattro
big del credito yankee: JP Morgan Chase (la più
grande banca americana in termini di asset), Goldman Sachs, Morgan Stanley e Bank of New York
Mellon. Ne sono uscite indenne, tra le latre big, le
due banche californiane Bank of America e Wells
Fargo, e l'altra grande big newyorkese Citigroup.
In tutti i quattro casi il rating è stato tagliato di un
gradino (notch). Questo nonostante l'intervento,
un'ora prima la pubblicazione della decisione di
Moody's, del futuro presidente Fed, Janet Yellen
che aveva sottolineato l'importanza di un piano di
ricapitalizzazione delle grandi banche. Moody's pur
sottolineando i progressi da parte delle autorità
statunitensi, ritiene che “Piuttosto che contare sui
fondi di salvataggi pubblici ci aspettiamo che i creditori di queste banche possano accollarsi gran
parte del peso per aiutare a ricapitalizzarle”. In altri termini si incomincia a riflettere sul problema
delle grandi banche “too big to fail”, quelle troppo
grandi per fallire.
Nei dettagli, JP Morgan passa ad A3; per le due merchant
bank, Goldman Sachs e Morgan Stanley il rating è stato abbassato rispettivamente a Baa1
e Baa2; Bank of New York Mellon avrà un grado di affidamento pari a: Aa2.
Non è un bel periodo per le banche americane colpite anche da multe elevate decise dal Dipartimento di Giustizia per il loro discutibile comportamento sui mutui a rischio: 13 miliardi di $ di
multa a JP Morgan Chase e 6 miliardi di $ a Bank
of America. Un paradosso potrebbe essere rappresentato dalla deducibilità fiscale di una parte della multa: JP
Morgan Chase potrebbe avere
un beneficio fiscale di 2 miliardi e quindi, in concreto, la multa si ridurrebbe a 11 miliardi.
Roma, 24 novembre 2013
5 - ALCUNE NOTIZIE UTILI
a) Il debito pubblico a settembre sale a 2.068 miliardi di € dai 2.060 di agosto, ma sotto i massimi
di giugno di € 2.076 di giugno;
NEWS Speciale NOVEMBRE 2013
b) E' record per la quinta emissione dei BTP Italia,
titolo a 4 anni indicizzato all'inflazione italiana. I n
meno di due giorni (il collocamento è stato chiuso in
anticipo) sono stati piazzati ben 22,3 miliardi di € (rispetto ad un target di 7-10 miliardi): si è trattato del
maggiore collocamento mai effettuato sul mercato dei titoli di
Stato in Europa. Ciò consentirà
al Tesoro di chiudere già in novembre il calendario delle emissioni per quanto attiene il mediolungo termine. Tra le ragioni del successo già in altre
occasioni approfondite: è legato all'inflazione italiana; si può anche acquistare direttamente da casa via
internet; c'è un premio di fedeltà per chi tiene il titolo fino a scadenza; zero commissioni e tassazione al
12,50%. Il tasso iniziale è stato fissato al 2,15%
(minimo garantito), pagato in due cedole semestrali.
c) L'IVAFE, l'imposta sulle attività finanziarie detenute all'estero, si paga, da parte delle persone fisiche, proporzionalmente alle quote possedute ed al
periodo di detenzione (i giorni del deposito): è stata
pari all'1 per mille nel 2012;
1,50 per mille nel 2014. Potrebbe arrivare al 2 per mille nel
2014, secondo quanto previsto
dalla legge di Stabilità all'esame
del parlamento;
d) I BoT annuali all'asta di metà novembre toccano il
minimo storico di 0,688%;
e) Gli investitori esteri sono tornati ad investire nei
titoli del debito pubblico del Bel Paese: secondo B.I.
a fine giugno 2013 detengono circa il 30% (a cui aggiungere un 5% da parte dei Fondi Comuni esteri e
un 5% da parte dell'eurosistema, senza B.I.).
f) Disoccupazione in Italia, record storico: oltre il
12,2%. Boom tra i giovani oltre il 40%.
g) Case fantasma: sono state scovate dal fisco 1,3
milioni di case fantasma,
cioè sconosciute al catasto. Sono state attribuite
rendite a circa 500mila
immobili che potrebbero
generare
complessivamente circa 590 milioni di
€, sia come IRPEF sia
come IMU (l'Imposta Municipale rappresenta la
quota maggiore, che però dipende dalle decisioni
adottate dalla “politica”).
Roma, 24 novembre 2013
16
6 - MESSAGGI DELLA REDAZIONE E DEL
CONSOLATO
Desideriamo ringraziare il Console MdL Marisa Micheletti, i MdL Luciano Brunelli e Franco Moroni per
la loro preziosa collaborazione.
Gino e Mauro
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Care maestre, cari maestri, insieme allo Speciale
di Novembre, la Redazione di News ha inviato alla
stampa anche la copia cartacea del nostro giornale
associativo “Federmaestri News”. Contiamo di spedirlo ai Vostri consueti recapiti quanto prima. Come potete vedere stiamo riprendendo tutte le attività. Oltre
alle pubblicazioni, abbiamo ripreso l'attività ScuolaLavoro.
Abbiamo ricordato i nostri defunti con la commemorazione del 16 novembre u.s. ed abbiamo in
programma il pranzo di Natale previsto per il giorno
14 p.v. presso il Ristorante “Dar Poeta”, in via
dell'Almone, n. 1. Siete tutti pregati vivamente a
partecipare prenotandovi presso la segreteria del nostro Consolato il lunedì ed il giovedì dalle ore 9,30
alle ore 12,30, ovvero inviando una mail a [email protected]. Immediatamente prima del pranzo
abbiamo pensato ad una visita alle Catacombe di
San Sebastiano. Per chi vuol partecipare l’appuntamento è alle ore 10,30 in Via Appia Antica 136 e il
costo del biglietto di ingresso, comprensivo della
guida, è di € 8,00. La partecipazione va confermata
insieme al pranzo.
Stiamo cercando di superare un periodo difficile
e non nascondiamo le difficoltà che stiamo attraversando. Contiamo di riprendere anche le attività conviviali ed abbiamo in programma visite e gite: ma
dobbiamo essere in tanti, anche perché non mancano i problemi economici. Ricordiamo che gli unici nostri introiti dipendono dalla partecipazione e dalla generosità dei Maestri. Come altresì noto, della quota
associativa resta la nostro Consolato meno del 50%,
per via dei versamenti previsti alla Federazione ed al
Consolato regionale.
Ma siamo certi che supereremo tutte le difficoltà
e torneremo ai “vecchi splendori”. E' importante che
si possa contare sulla Vostra partecipazione, sul Vostro sostegno, sulla Vostra vicinanza: saranno di stimolo, di fiducia, di entusiasmo per le nostre attività.
Utile carburante per un pronto rilancio del nostro
Consolato.
Cordialità
Il Consolato Provinciale di Roma
Edizione “Novembre 2013”
Terminata il 24 novembre 2013