4. I GIOCHI STRATEGICI DI POLITICA MONETARIA L`analisi della

Transcript

4. I GIOCHI STRATEGICI DI POLITICA MONETARIA L`analisi della
4.
I GIOCHI STRATEGICI DI POLITICA MONETARIA
L’analisi della politica monetaria in termini di giochi strategici emerge nelle analisi della NMC e
soprattutto dalla “critica di Lucas” ai modelli di previsione usati per la politica monetaria.
Precedentemente, si assumeva che i policy makers potessero controllare l’economia dall’esterno del
sistema economico stesso. L’analogia usata era quella del controllo della traiettoria di un missile
che risponde automaticamente ai comandi dati dalla centrale di controllo; il settore privato
dell’economia era pensato come un meccanismo caratterizzato da degli automatismi di
comportamento (il missile dell’analogia), mentre il policy maker era la centrale operativa che con le
sue azioni (es. la politica monetaria) poteva influenzare il comportamento dell’economia, proprio
perché questa rispondeva in modo “meccanico” agli impulsi delle differenti politiche. Se però gli
agenti fanno previsioni con le AR, come nel modello delle isole di Lucas, allora includeranno in tali
attese anche il tentativo di controllo messo in atto dai policy makers.
Questo problema è stato studiato, alla fine degli anni 70, da due importanti economisti della NMC,
Finn Kydland e Edward Prescott, con la teoria matematica del controllo ottimo e con la teoria
matematica dei giochi. Lo studio di Kydland e Prescott (1977) ha aperto la strada ad un intero filone
di ricerca, che a partire dalla critica di Lucas, ha completamente ridisegnato la teoria della politica
macroeconomica. I principali risultati ottenuti da Kydland e Prescott con i loro primi modelli sono
essenzialmente due: la spiegazione del livello medio di inflazione che si registra nelle economie
avanzate1, e la scoperta di un nuovo ed importante meccanismo alla base dell’interazione tra il
settore privato e i policy makers: la cosiddetta incoerenza temporale.
In termini moto schematici, il problema dell’incoerenza temporale può essere sintetizzato così.
Nella fase iniziale dell’interazione, i privati scelgono un sentiero di sviluppo delle loro variabili di
controllo. Tra queste, come visto nel modello di Lucas, vi è anche l’aspettativa sul valore che
assumerà la variabile di politica economica sotto il controllo delle autorità monetarie, diciamo ad
esempio il livello dell’offerta di moneta. Ciò poichè i privati formulano AR, le quali sono forward
looking, ovvero rivolte al futuro. Dunque la variabili endogene scelte dai privati dipenderanno
anche dalle previsioni sulla politica seguita in futuro, non solo da quella corrente o passata. Il
policy maker farà da parte sua un annuncio riguardo al valore che assegnerà al suo strumento2; Se i
privati credono all’annuncio sulle politiche future fatto dalle autorità all’inizio, allora attueranno
certi comportamenti; ciò però potrebbe ingenerare una situazione in cui le autorità, da un certo
istante in poi troveranno utile cambiare le politiche rispetto a quelle annunciate.
Questo tipo di problema si presta ad essere analizzato tramite la teoria dei giochi, poiché tra le
azioni dei privati (formazione delle aspettative) e le azioni del policy maker sussiste un’interazione
strategica. Se, seguendo Lucas, i privati includono nelle loro strategie d’azione le previsioni sulla
politica futura seguita dal policy maker, allora le loro azioni dipendono dalla conoscenza che hanno
delle azioni di questo ultimo. D’altra parte, le autorità di policy, nel decidere la politica monetaria
terranno conto delle azioni e strategie prescelte dai privati. Quando le scelte di due o più agenti
decisionali dipendono anche dalle scelte degli altri agenti coinvolti nel problema, ha luogo
un’interazione strategica tra le parti che può essere analizzata con gli strumenti della teoria dei
giochi (cfr. il riquadro).
1
La teoria di Kydland e Prescott è paro valida solo per di inflazione relativamente moderata e non patologica, come
invece possono essere le fasi di crisi profonda caratterizzate da iperinflazione.
2
In effetti potrebbe non fare nessun annuncio particolare in merito, ma questa assenza di comunicazione verrebbe
comunque scontata e considerata dai privati.
La definizione di gioco strategico
In un gioco la funzione di utilità del singolo giocatore dipende non solo dalle azioni o strategie
che esso decide di attuare, ma anche dalla azioni o strategie attuate dagli altri giocatori.
Quindi si ha l’interdipendenza strategica: le azioni (o meglio le strategie) scelte da un qualunque
agente dipendono in effetti da quello che questo stesso agente pensa che saranno le azioni (o
strategie) scelte dagli altri agenti.
Nel loro studio, successivamente approfondito da Barro e Gordon (1982), Kydland e Prescott
analizzano questa interazione strategica esplicitamente con un modello macroeconomico molto
semplice, per mostrare con la teoria dei giochi come il problema dell’incoerenza temporale faccia sì
che la politica monetaria migliore (quella pareto-effciente) non sia ottenibile, perché affetta dal
problema dell’incoerenza temporale, che trova la sua più naturale definizione proprio nell’ambito
dei concetti di equilibrio sviluppati dalla teoria dei giochi. Nelle sezioni seguenti analizzeremo in
dettaglio il modello di Kydland e Prescott.
5.
IL MONETARY POLICY GAME DI KYDLAND E PRESCOTT (1977)
La descrizione del modello parte dalla rappresentazione stilizzata di un sistema economico molto
semplificato, in cui gli agenti formulano delle aspettative razionali. L’economia è composta da due
agenti: una autorità di politica monetaria (BC: banca centrale) e un settore privato, considerato nel
suo complesso come un agente rappresentativo. La BC è interessata sia all’inflazione S che
all’output y. I privati sono invece interessati solo alla produzione reale, y, che può essere pensata,
come nel modello di Lucas, proporzionale all’occupazione. L’economia è governata da una curva di
Phillips aumentata con le AR, che coincide con la curva di offerta a là Lucas vista nelle sezioni
precedenti, a cui si può sostituire il livello di inflazione al posto del livello dei prezzi.
L’inflazione “a sorpresa” produrrebbe dei benefici alla BC: consentirebbe infatti di aumentare
l’output, generando un esito pareto-efficiente. I privati però conoscono gli obiettivi della BC e
quindi sanno che questa cercherà di realizzare un certo ammontare di inflazione a sorpresa; pertanto
cercheranno di attuare strategie che prevengano questa possibilità, generando un esito paretoinefficiente. Vediamo nel dettaglio il meccanismo del gioco.
Il policy game
Il funzionamento del settore privato dell’economia è dunque rappresentato da un modello come
quello delle isole di Lucas, che può essere sintetizzato dalla curva di offerta a sorpresa:
y
yq b(S S e )
dove S e e il tasso atteso di inflazione, coincidente con le AR formulare dai provati: S e
E (S I ) ,
mentre yq è il livello “naturale” del reddito o output. Quest’ultimo deve intendersi come quel
livello di output che il sistema raggiungerebbe qualora le aspettative dei privati coincidessero con il
livello effettivo di inflazione.
La funzione obiettivo del settore privato è data da una funzione di perdita da minimizzare:
V
y yq2
cioè
V
b 2 S S e 2
essa stabilisce che i privati non sono direttamente interessati al livello dei prezzi, ma solo al livello
delle variabili reali in gioco; può essere facilmente dedotta dalla funzione obiettivo (2) vista nelle
sezioni precedenti, cioè legata al consumo e al lavoro dei privati. Il fatto che sia quadratica, può
essere considerata come un’approssimazione.
La funzione obiettivo delle autorità è data da una funzione di costo sociale da minimizzare,
anch’essa quadratica:
U
1
ES 2 y y *2
2
>
@
E ! 0,
Il target di inflazione per la BC coincide con valore nullo: S * = 0, mentre il target di reddito è
maggiore di quello naturale: y* yq k ! yq (cioè k ! 0 ). A prima vista parrebbe naturale
ipotizzare che l’obiettivo sociale del reddito coincida con quello del settore privato, cioè con yq ,
però si possono avanzare diverse giustificazioni per l’obiettivo y * ; si può ad esempio pensare che
l’economia sia caratterizzata da rigidità e imperfezioni reali (dei prezzi relativi cioè) che
impediscano al sistema di raggiungere l’ottimo paretiano completo anche quando i privati
formulano aspettative corrette. Si pensi ad esempio a qualche imperfezione del mercato del lavoro,
come il potere di mercato di alcune organizzazioni o i salari di efficienza, che impedisce che la
disoccupazione di equilibrio con AR sia pari a quella puramente frizionale.
Il gioco è uniperiodale a informazione perfetta: ogni agente conosce tutte le regole del gioco e le
caratteristiche dell’avversario. Le azioni a disposizione delle due parti sono date dalle aspettative
sull’inflazione per i privati e dall’inflazione effettiva per la BC, cioè
Insieme delle azioni dei privati:
Ap
^S `
Insieme delle azioni della BC :
ABC
^S `
e
Il gioco ha una struttura gerarchica delle mosse: i privati muovono per primi, fissando S e ; le
autorità, dopo aver osservato il S e così determinato, decidono il livello dell’inflazione S . Si tratta
di un gioco di Stackelberg: i privati sono il leader e la BC è il follower, e pertanto i privati hanno un
vantaggio strategico sulla BC. Potendo infatti scegliere la loro mossa per primi, possono decidere la
loro strategia prevedendo quale sarà la reazione del follower alle loro mosse. Al follower non resta
che adeguarsi e decidere di conseguenza dopo che il leader ha scelto.
Nella soluzione del gioco, si procede con il metodo cosiddetto “a ritroso” (o backward induction),
che consiste di tre fasi:
1) prima si determina la scelta del follower, che prenderà la decisione del leader S e come un
dato. Ciò consente di fissare una funzione di risposta ottimale del follower, cioè un legame
tra S e e S del tipo S f BC (S e ) ;
2) a questo punto, si risolve il problema di scelta dei privati, che però include tra i suoi vincoli
questa stessa funzione di risposta ottimale della BC, poiché il leader può prevedere la
reazione del follower alle sue mosse. La soluzione sarà data da una funzione di scelta
ottimale relativamente a S e ;
3) considerando congiuntamente la scelta di S e e la funzione di risposta ottimale S f BC (S e )
(cioè mettendo a sistema le due) si otterranno i valori di equilibrio di S e e di S .
Fase 1): il problema di scelta della BC
La scelta della BC consiste nel problema di ottimo: minimizzare la U rispetto a S , considerando S e
come un dato e tenendo ovviamente conto della curva di offerta macroeconomica:
min U
S
s.t. y
1
ES 2 y y *2
2
yq b(S S e )
y* yq k
>
@
dU
dS
ottiene facilmente la funzione di risposta ottimale della BC:
La condizione di primo ordine del problema è data da:
b2
b
Se
k
2
2
E b
E b
S
cioè
S
ES b>bS S e k @ 0 , da cui si
f BC (S e )
(1)
Fase 2) il problema di scelta dei privati
I privati minimizzeranno la V conoscendo la reazione della BC, quindi avranno come vincolo anche
la funzione S f BC (S e ) esplicitata nella (1):
y yq2
min
V
e
S
b2
b
Se
k
2
2
E b
E b
yq b(S S e )
s.t. S
y
Questo problema si risolve sostituendo prima il valore S della risposta ottimale (1) nell’equazione
della curva di offerta y yq b(S S e ) , e poi sostituendo quanto ottenuto nella V e minimizzando
rispetto a S e . Il problema si riduce dunque a:
­ b
½
b2
S e S e¾
b ®
k
2
2
E b
¯E b
¿
2
2
min
V
e
S
­ b
½
E
S e¾
b ®
k
2
2
E b
¯E b
¿
2
2
da cui si ottiene la condizione del primo ordine:
dV
dS e
­ b
E
Eb 2 ·
e ½§
¸
¨
2®
S
k
¾
2
E b 2 ¿¨© E b 2 ¸¹
¯E b
0,
che a sua volta conduce ad un esplicita soluzione per S e :
Sde
b
E
k
(2)
La (2) determina in modo univoco il valore dell’aspettativa che verrò scelta dai privati: esso è infatti
solo funzione dei parametri del modello: i parametri di preferenza E e k e il parametro dell’offerta
macroeconomica b.
Fase 2) il problema di scelta dei privati
La soluzione finale si ottiene mettendo a sistema la (1) e la (2), o meglio, sostituendo la (2) nella
(1), cosi da ottenere anche la strategia della BC in funzione dei soli parametri del modello:
Sde
b
E
k
quindi è:
Sde
S
(4)
ciò che è garantito anche dalle aspettative razionali.
Diversi tipi di equilibrio
La soluzione offerta dalla (4) potrebbe apparire come l’unica soluzione possibile del gioco, ma in
effetti non è così. Infatti, nei giochi esistono in genere differenti possibili soluzioni a seconda del
modo in cui gli agenti fanno congetture, con l’informazione a loro disposizione, sul comportamento
degli avversari, e a seconda dei segnali che questi possono scambiarsi tra loro in qualche fase
magari preliminare all’inizio vero e proprio del gioco stesso.
La soluzione (4) corrisponde in realtà ad uno solo dei possibili equilibri di questo gioco. Quello in
cui entrambe gli agenti non si scambiano particolari segnali all’inizio dell’interazione e quindi
prendono le loro decisioni in modo del tutto autonomo e “discrezionale”. Qualora una delle due
parti facesse diverse congetture sul possibile comportamento dell’altra, modificando la sua
strategia, l’esito potrebbe essere diverso. In particolare, è possibile mostrare come questo gioco
abbia tre possibili soluzioni di equilibrio: una soluzione con discrezionalità, una cosiddetta con
preimpegno, e una con imbroglio.
Soluzione con discrezionalità:
Corrisponde a quella stabilita dalla (4). Per valutare gli esiti sociali di questo equilibrio si procede
sostituendo le soluzioni (4) nella funzione obiettivo della società, data dalla U. Si ottiene:
Ud
·
1 § a2
¨¨ 1¸¸k 2 ! 0
2© E
¹
(5)
Vediamo ora le altre possibili soluzioni.
Soluzione con precommitment:
Ipotizziamo per esempio che la BC cerchi di migliorare la situazione imponendosi di seguire una
regola monetaria fissa che corrisponde ad un tasso di inflazione S 0 . Essa cioè cioè si preimpegna
(precommit) a seguire la regola S p 0 . In questo caso, se il settore privato crede a questa
intenzione antinflazionistica della BC, il suo problema di scelta risulta:
y yq2
min
V
e
S
s.t. S
y
0
yq E (S S e )
la cui soluzione è chiaramente S p
e
0 . La perdita sociale si ottiene sostituendo S p
e
0 e Sp
nella funzione di costo sociale U :
Up
k2
2
(6)
0
Questa soluzione sembra allettante, però presenta alcuni problemi. Risulta in particolare che essa
non è temporalmente coerente per la BC. Infatti, dopo aver annunciato che seguirà S p 0 , la BC
osserva che, se i privati credono alla sua intenzione, allora fisseranno S p
funzione obiettivo della BC è diventata:
U
1
ES 2 bS k 2
2
>
e
0 . A questo punto, la
@
che è minimizzata per un valore di S diverso da 0. Quindi la soluzione ( S p
e
0, S p 0) è
temporalmente incoerente per il policy maker: una volta che i privati hanno creduto alla sua
intenzione di fissare inflazione nulla, alla BC converrebbe non confermare le aspettative dell’altro
giocatore, rinnegando il suo annuncio e fissando poi un livello di inflazione diverso. In questo caso
è difficile aspettarsi che la BC mantenga il suo preimpegno a fissare S p 0 : essa non ha sufficienti
incentivi a farlo nel momento in cui arriva il suo turno di giocare effettivamente la mossa.
Soluzione con cheating (imbroglio):
Esiste anche un’altra eventualità che potrebbe configurarsi come un equilibrio del gioco. Si può
mostrare infatti che la soluzione migliore per la BC è quella di “imbrogliare” i privati, agendo nel
seguente modo:
-
dichiarare che fisserà S c 0 all’inizio del gioco
se i privati gli credono, fissare l’inflazione ad un livello diverso quando tocca a lei muovere.
Assumiamo in prima istanza che i privati credano all’annuncio di strategia antinflazonistica S
proposta dalla BC. Il loro problema sarà:
0
y yq2
min
V
e
S
s.t. S 0
y yq E (S S e )
dalla condizione di primo ordine del problema si ottiene la scelta dei privati in termini di aspettative
di inflazione:
S ce
(7)
0
A questo punto però la BC si troverà a minimizzare questa funzione obiettivo:
U
1
ES 2 bS k 2
2
>
@
(8)
da cui si ottiene, come condizione del primo ordine, la scelta ottimale dell’inflazione effettiva:
Sc
b
k
E b2
La soluzione con inganno prevede dunque la scelta di queste due strategie:
·
§
b
k ; S e 0 ¸¸ . Sostituendo questi valori nella U otteniamo un valore della perdita
¨¨ S c
2
E b
¹
©
sociale pari a:
1
Uc
1 § a2 E · 2
¸ k
¨
2 ¨© E ¸¹
(9)
Si può però mostrare come anche tale soluzione cheating sia temporalmente incoerente, stavolta per
i privati. Infatti, il gioco è a informazione completa quindi i privati conoscono la funzione obiettivo
del governo, la U. Essi possono pertanto verificare che la strategia annunciata dalla BC all’inizio
del gioco , S c 0 , non è credibile come promessa riguardo alle sue azioni future. I privati,
conoscendo U, possono calcolarsi, tramite la (8), quale sarebbe la scelta della BC qualora loro
e
accettassero di porre le loro aspettative pari a S c 0 . Scoprirebbero in tal caso che la BC
b
sceglierebbe, essendo razionale, un’inflazione non nulla pari a S c
k , smentendo così le
E b2
loro aspettative.
Come varrà mostrato in seguito, almeno una delle due soluzioni con annuncio, quella con
precomittment e quella con cheating, possono corrispondono in realtà a degli equilibri di Nash del
gioco in forma estesa, che però non risultano anche perfetti nei sottogiochi. L’unico equilibrio di
Nash perfetto bei sottogiochi del modello è infatti dato proprio dalla soluzione discrezionale, che
pertanto sarà l’unica da essere prescelta dai due giocatori. In questo caso, la coerenza temporale,
come definita all’inizio della sezione 4, coincide con il concetto di equilibrio perfetto nei
sottogiochi: entrambe descrivono una situazione in cui gli agenti non hanno incentivi a deviare dalle
strategie che annunciano all’inizio del gioco nel momento in cui devono effettivamente
implementare i loro annunci.
La situazione descritta dal gioco di Kydland e Prescott, così come la sua soluzione, si presta anche
ad una semplice analisi grafica, come quella illustrata in Figura 1:
E = soluzione discrezionale
B = soluzione con cheating
O = soluzione con precommitment
Figura 1
Le ellissi rappresentano curve di indifferenza del policy maker; il “bliss point” della BC, cioè M (il
punto massimamente preferito dall’autorità) è dato dai valori (0, y°+k) rispettivamente per
l’inflazione e l’output. Le rette X rappresentano invece le varie posizioni della curva di offerta di
Lucas, che dipende dal termine S e (che figura come un’intercetta).
In base alla struttura del gioco, i privati fissano la posizione della X, poiché fissano l’inflazione
attesa S e . Dopo che i privati hanno fissato la posizione della curva di offerta a sorpresa tramite
l’aspettativa S e , le autorità debbono stabilire il livello dell’inflazione effettiva S , e ciò corrisponde
a muoversi lungo la retta stabilita dai privati: la BC cercherà quel punto sulla retta che risulterà
tangente alla sua curva di indifferenza più bassa (si ricordi che la BC vuole minimizzare la funzione
U); in tal modo si avvicinerà quanto più possibile al suo bliss point M.
Nel caso della soluzione con precommitment, i privati e la BC si accordano rispettivamente per una
posizione della curva di Lucas come la X della Figura 1 e per una curva di indifferenza che passa
per l’origine O. Chiaramente però tale soluzione non è ex-post ottimale per la BC, poiché, come è
facile vedere, la curva di indifferenza passante per O non è tangente alla retta X.
Se la soluzione fosse quella con cheating, i privati continuerebbero a tenersi sulla retta X, ma la BC
sceglierebbe un punto su quest’ultima tangente alla sua curva di indifferenza più bassa, cioè un
punto come B. In tal caso però sarebbero i privati ad essere penalizzati, poiché loro preferirebbero,
ed hanno anche previsto, un valore dell’inflazione (o dell’output gap y yq ) nullo, cosa che invece
non si realizza.
L’unica soluzione coerente con il comportamento massimizzante degli agenti e con le loro
congetture sul comportamento altrui, e la soluzione discrezionale data dal punto E, in cui la BC sarà
spinta a introdurre nell’economia un certo livello positivo di inflazione.
Il modello di Kydland e Prescott prevede dunque che realizzerà un livello di perdita sociale non
(pareto) ottimale; per vederlo è sufficiente confrontare tra loro i valori della perdita sociale (5), (6)
e (9) relativi alle tre soluzioni. Poiché risulta:
1
·
1 § b2 E · 2 1 2 1 § b2
¸¸ k < k < ¨¨ E ¸¸k 2
¨¨
2© E
2© E ¹
2
¹
gli esiti sociali dei tre possibili equilibri possono essere così ordinati:
Uc U p Ud
Dunque, dal punto di vista sociale (cioè in senso paretiano), la migliore soluzione sarebbe quella
associata alla minore perdita possibile, che è data dal valore U c che si realizzerebbe nel caso di
cheating. Comunque, anche l’esito della soluzione con precommitment U p risulta paretianamente
preferita a quella discrezionale U d , poiché il suo valore in termini di costo sociale è minore. La
soluzione prescelta, quella discrezionale che è l’unica temporalmente coerente, dà anche luogo al
peggior risultato sociale, essendo la U d la più grande delle tre. Infatti, la soluzione discrezionale
prescrive un tasso di inflazione positivo (mentre entrambi giocatori preferirebbero uno nullo) e un
livello di output diverso sia da yq che da y * (i due bliss points degli agenti). In effetti questo altro
non è che un esempio del problema del dilemma del prigioniero: la scelta razionalmente ottimale
dal punto di vista dei singoli agenti non è quella socialmente preferibile.
Il modello di Kydland e Prescott ha anche fornito una spiegazione per la presenza di tassi di
inflazione positivi nel normale funzionamento dei sistemi economici. Infatti, l’inflazione non
produce alcun beneficio o danno particolare agli agenti economici, se correttamente prevista. Dato
che ciò, in base ai modelli macro NMC con AR, dovrebbe accadere in media e nel lungo periodo,
non si spiega perché invece ci sia (come mostra la realtà) un tasso di inflazione non nullo nel
normale funzionamento delle economie. Nel modello di Kydland e Prescott questo tasso di
inflazione positivo emerge chiarente come risultato dell’interazione strategica degli agenti, e dei
problemi di coerenza temporale affliggono gli equilibri caratterizzati da inflazione nulla. Dunque,
all’origine della persistenza di un’inflazione non nulla nel sistema economico (il cosiddetto
inflationary bias) c’è l’impossibilità da parte della BC di implementare una strategia
antinflazionistica che sia efficace e soprattutto credibile.
6.
CREDIBILITA’ E EQUILIBRI PERFETTI NEI SOTTOGIOCHI
NEL MODELLO DI KYDLAND E PRESCOTT
Per illustrare la stretta relazione esistente tra l’incoerenza temporale e la gli equilibri perfetti nei
sottogiochi nel gioco di politica monetaria di Kydland e Prescott, è necessario sviluppare il modello
in forma estesa, cioè esplicitando sia la struttura sequenziale delle mosse sia le informazioni a
disposizione dei giocatori tramite la rappresentazione del gioco con l’albero (o grafo) delle mosse.
Nella precedente versione del modello l’insieme delle azioni di ciascun agente era dato da un
insieme infinto di valori (il continuum dei valori possibili di S e e S ), e ciò renderebbe impossibile
la rappresentazione con l’albero delle mosse. Ricorreremo pertanto da una semplificazione del
modello della sezione 5 in cui i giocatori possono scegliere solo due valori di S e o di S .
Partiamo dalla stessa struttura di base, riguardo alle preferenze e alla curva di offerta di Lucas:
y
yq b(S S e )
V
y yq2
U
1
ES 2 y y *2
2
curva di offerta con AR
b 2 S S e 2
cioè V
>
@
funzione di perdita dei privati
E ! 0,
funzione di perdita della BC
e semplifichiamo l’analisi supponendo che ciascun agente possa scegliere solo tra due valori della
sua azione; pertanto gli insiemi delle azioni dei due giocatori saranno:
ABC
^S
0; Sˆ `
Aprivati
^S
e
0;
Se
Sˆ `
L’azione Sˆ corrisponderebbe ad un valore “alto” dell’inflazione, maggiore del target di inflazione
nullo S * = 0. In generale le funzioni obiettivo dei giocatori dipendono dalle due azioni:
V
V S , S e e
U
U S , S e Per comprendere bene la struttura del gioco, in cui la BC è un follower e i privati sono il leader
(cioè muovono prima), è necessario definire la forma estesa del gioco, che è illustrata nella Figura
2:
I
Se
Privati
Se
0
Sˆ
Banca Centrale
II
S
0
§ V (0,0) ·
¸¸
¨¨
©U (0,0) ¹
III
S
Sˆ
§ V (0, Sˆ ) ·
¸¸
¨¨
©U (0, Sˆ ) ¹
S
0
§ V (Sˆ ,0) ·
¸¸
¨¨
©U (Sˆ ,0) ¹
S
Sˆ
§ V (Sˆ , Sˆ ) ·
¸¸
¨¨
©U (Sˆ , Sˆ ) ¹
Figura 2
Per prima cosa, occorre calcolare le strategie. Dalla definizione di strategia, è facile notare come il
settore privato abbia due sole strategie ( S e 0 e S e Sˆ ), ma la BC ne abbia quattro!
Infatti, una strategia è una scelta di azioni per ogni possibile corso del gioco (percorso dell’albero).
Ovvero, un strategia è una funzione che assegna ad ogni insieme informativo in cui il giocatore si
viene a trovare un’azione possibile in quell’insieme. La BC si viene a trovare in due possibili
insiemi informativi (i due nodi: II e III) e quindi una strategia deve definire un’azione in tutti e due i
nodi. Essendo le azioni possibili due, le combinazioni possibili sono quattro.
Strategie della BC:
a (Sˆ Sˆ , Sˆ 0) =
scegli sempre Sˆ , sia che i privati abbiano scelto 0, sia che abbiano scelto
Sˆ
b(0 Sˆ , 0 0) =
scegli sempre 0, sia che i privati abbiano scelto 0, sia che abbiano scelto
Sˆ .
c(Sˆ Sˆ , 0 0) =
scegli Sˆ se i privati hanno scelto Sˆ , e scegli 0 se loro hanno scelto 0 (fai
la stessa azione dei privati).
d (0 Sˆ , Sˆ 0) =
scegli 0 se i privati hanno scelto Sˆ , e scegli Sˆ se loro hanno scelto 0
(fai l’azione opposta dei privati).
ad esempio, la strategia b nell’albero è evidenziata in grassetto nella Figura 3:
I
Se
privati
Se
0
II
S
III
0
S
Sˆ
S
§ V (0, Sˆ ) ·
¸¸
¨¨
ˆ
U
S
(
0
,
)
¹
©
§ V (0,0) ·
¸¸
¨¨
U
(
0
,
0
)
¹
©
Sˆ
Banca Centrale
0
§ V (Sˆ ,0) ·
¸¸
¨¨
ˆ
U
S
(
,
0
)
¹
©
S
Sˆ
§ V (Sˆ , Sˆ ) ·
¸¸
¨¨
ˆ
ˆ
U
S
S
(
,
)
¹
©
Figura 3
Un altro passo importante è calcolare i valori delle funzioni obiettivo dei due giocatori per ogni
possibile combinazione di strategie. Se si sostituissero i valori delle strategie nelle funzioni
obiettivo originarie dei due giocatori, sarebbe possibile ottenere questo ordinamento, qualora si
specificasse un adeguato valore dell’azione Sˆ :
U (Sˆ ,0) U (0,0) U (Sˆ , Sˆ ) U (0, Sˆ )
(10)
per ottenere un simile ordinamento, basta in effetti trovare un valore Sˆ che soddisfa questa
disuguaglianza a catena:
1
k2 1
1
2
ESˆ 2 (bSˆ 2 k ) 2 ESˆ 2 k 2 >bSˆ k @
2
2
2 2
>
@
>
@
Ricordando che le U sono costi sociali, possiamo attribuire loro questi valori, di comodo ma
coerenti con l’ordinamento (10):
U (Sˆ ,0) 3 U (0,0)
2 U (Sˆ , Sˆ ) 1 U (0, Sˆ )
0
Procedendo analogamente, l’ordinamento di V risulta, per ogni valore non nullo di Sˆ :
V (0,0) V (Sˆ , Sˆ ) V (Sˆ ,0) V (0, Sˆ )
per cui possiamo alle attribuire V i valori di comodo:
V (0,0) V (Sˆ , Sˆ ) 1 V (Sˆ ,0) V (0, Sˆ )
0
Ora possiamo formulare il gioco in forma strategica:
privati
Sˆ
a (Sˆ Sˆ , Sˆ 0)
b(0 Sˆ , 0 0)
0
U=1
U=3
V=0
V=1
U=0
BC
U=1
V=0
c(Sˆ Sˆ , 0 0)
U=1
V=1
U=2
V=1
d (0 Sˆ , Sˆ 0)
U=0
V=1
U=3
V=0
V=0
Sebbene l’analogia non sia perfetta, si può pensare che la strategia a indichi l’equivalente della
strategia discrezionale della sezione 5, mentre la c e la d sarebbero rispettivamente quella con
commitment e quella con cheating (perchè? – rispondere alla domanda per esercizio).
Da questa bimatrice possiamo calcolare gli equilibri di Nash: sono i tre segnati con dei cerchi nella
Figura 4:
privati
Sˆ
a (Sˆ Sˆ , Sˆ 0)
b(0 Sˆ , 0 0)
0
U=1
U=3
V=0
V=1
U=0
BC
U=2
V=0
c(Sˆ Sˆ , 0 0)
U=1
V=1
U=2
V=1
d (0 Sˆ , Sˆ 0)
U=0
V=1
U=3
V=0
V=0
Figura 4
e corrispondono alle tre coppie di strategie:
(Sˆ , a) ;
(Sˆ , c) ;
(0, d )
Quale dei tre verrà però effettivamente scelto? In realtà in questo gioco vi è un solo equilibrio
perfetto nei sottogiochi (subgame perfect equilibrium: SPE); lo si può individuare grazie alla forma
estesa, procedendo a ritroso. Risolviamo prima i due sottogiochi che partono dai nodi II e III, come
dalla Figura 5:
Privati
I
Se
Se
0
II
S
§V
¨¨
©U
Sˆ
Banca Centrale
III
0
S
1·
¸
2 ¸¹
§V
¨¨
©U
Sˆ
S
0·
¸
3 ¸¹
§V
¨¨
©U
0
Sˆ
S
0·
¸
0 ¸¹
§ V 1·
¸¸
¨¨
©U 1¹
Figura 5
In questi nodi, la scelta è in mano alla BC: essa deciderà per l’azione Sˆ sia al nodo II che a quello
III; quindi sceglierà la strategia a (Sˆ Sˆ , Sˆ 0) , che le garantisce i maggiori payoffs (rispettivamente
3 nel nodo II e 1 nel nodo III). Il settore privato si trova a sua volta con questo sottogioco:
privati
I
Se
§V
¨¨
©U
Chiaramente sceglierà S
e
0·
¸
3 ¸¹
0
Se
Sˆ
§ V 1·
¸¸
¨¨
©U 1¹
Figura 6
Sˆ . Quindi l’unico SPE è dato dalla coppia di strategie : (Sˆ , a) .
Sebbene il valore di Sˆ non sia necessariamente pari al valore S d
b
E
k della strategia
discrezionale della sezione 5, l’analisi comunque ricalca da vicino quella del modello vista in
precedenza. Infatti Sˆ può essere considerato come l’unico valore possibile di inflazione diverso da
0, quindi come l’unico valore che consenta alla BC di indurre dell’inflazione a sorpresa, mentre 0
resta il valore del commitment antinflazionistico. La conclusione è però chiara: l’unica strategia di
equilibrio perfetto nei sottogiochi è quella che presenta inflazione positiva, cioè Sˆ . La strategia di
commitment antinflazionistico (equiparabile alla strategia c nel presente esempio) non è
compatibile con un equilibrio perfetto nei sottogiochi.
Bibliografia
Barro R. Gordon D. (1983) Rules, discretion and reputation in a model of monetary policy,
Journal of Monetary Economics, 12.
Kydland, F. Prescott E. (1977) Rules rather than discretion: the inconsistency of optimal
plans, Journal of Political Economy, 85