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Lo scrittore Javier Cercas racconta ai nostri lettori il genio di Don Chisciotte: era il pazzo più saggio di tutti P. 18-19 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 €1,40 Anno 93 n. 111 Sabato, 23 Aprile 2016 unita.tv “È arrivato il momento di smettere di parlare, non ci sono più scuse. Il mondo ci sta guardando. Bisogna agire: sarete ammirati dalle future generazioni o denigrati per sempre” Leonardo DiCaprio Energia si cambia Alessandro Marangoni L’ industria energetica si sta trasformando rapidamente in tutto il mondo. L’Italia è diventata in pochi anni un leader nelle rinnovabili. P. 3 La coalizione Clima Da Parigi a New York dove 171 Paesi hanno firmato gli accordi per abbassare la febbre del pianeta Ban Ki-moon: «Agire presto, c’è poco tempo». Renzi: «Finalmente visione e non divisioni» P. 2-3 Happy Earth Day Staino II neopresidente Anm dichiara guerra alla politica e al Pd. Alt del Csm D Erasmo D’Angelis opo una lunga e molto boicottata maratona negoziale iniziata a Rio de Janeiro e durata l’enormità di ben ventiquattro anni, a poco più di quattro mesi dai miracolosi accordi del 12 dicembre di Parigi, il mondo riunito ieri da Ban Ki-moon a New York ha iniziato finalmente a giocare la doppia grande sfida, globale e locale, del clima e dell’energia. La diplomazia climatica che nella Cop21 aveva ratificato un accordo “efficace, equilibrato, durevole e vincolante”, nella solennità del palazzo di vetro dell’Onu, e nella Giornata simbolo mondiale della Terra, ha formalizzato l’accordo per raffreddare il riscaldamento globale, il nostro peggior nemico, un nemico naturale perché naturali sono gli eventi prodotti dalla macchina del clima che da che mondo è mondo oscilla tra caldo e freddo e modifica gli ecosistemi terrestri. Può essere frenato il trend che abbatte record su record? Solo frenando l’uso e l’abuso di gas serra che negli ultimi 150 anni di storia industriale e in sole tre generazioni, un infinitesimo matematico, un semplice flash nella storia biologica del pianeta, sono stati sparati in atmosfera in tali abnormi quantità da aver trascinando il pianeta sull’orlo di vampate di calore ed eventi climatici opposti e sempre più estremi. Segue a pag 2 Davigo ormai senza freni Palamara: «Basta scontri» I politici? «Non hanno mai smesso di rubare, fanno più danni dei ladri di strada». Renzi? «Con i magistrati fa come Berlusconi». Così parla Piercamillo Davigo, neo presidente dell’Associazione nazionale magistrati. Un’intervista e un intervento pubblico rilanciano la guerra contro i partiti e in particolare contro il Pd. Non a caso plaudono il suo attacco i 5 Stelle e Salvini, che si dice pronto ad incontrare il magistrato. Ma dall’interno della magistratura piovono critiche, mentre il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini tenta di dare lo stop: «Basta alimentare conflitti». In serata una parziale rettifica di Davigo: «Mai pensato che tutti i politici rubino». P. 7 Regeni, Gentiloni: l’Egitto non tenti di perdere tempo Il sindaco di Londra attacca Obama: mezzo ● Il ministro avverte le autorità: l’Italia keniano si ferma solo con la verità ● Nuove rivelazioni: il ricercatore consegnato subito ai servizi P. 6 Il presidente Usa contrario a Brexit, l’affondo di Johnson. P. 5 Presidente, si calmi E Chicco Testa Al vertice dell’Anm. Piercamillo Davigo. Foto: Ansa La battaglia d’Inghilterra Marco Piantini L a visita di questi giorni del Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama nel Regno Unito può costituire un momento di svolta P. 15 gregio Dott. Davigo, per favore si calmi. Rallenti. Lei è il Presidente dell’Associazione dei magistrati, non un predicatore. Né un sociologo. Neanche un politico. E nemmeno un prete. Da Lei ci si attende un comportamento sobrio ed efficace. «Continente», direbbe il Consiglio Superiore della Magistratura, che, se capisco bene, significa il contrario di «incontinente». Invece esordisce con due interviste in due giorni in cui ripropone, mi scusi, tutti i peggiori stereotipi dell’invadenza di campo della magistratura al di fuori dei ruoli che le sono costituzionalmente affidati. Affermazioni sui politici (tutti?) che non si vergognano di rubare, mi creda, né Le fanno onore né corrispondono alla verità. Sembrano piuttosto sottratte alle conversazioni di qualche bar di periferia. Infila considerazioni sociologiche non propriamente meditate. Se la prende pure con l’inno nazionale che non mostrerebbe sufficiente autostima da parte di noi italiani. Segue a pag 15 Radar. Il mondo si tinge di viola ricordando Prince. Resta ancora un mistero la morte della rockstar P. 17