clicca qui

Transcript

clicca qui
IL VIDEO METTE IL TURBO ALLA VELOCITÀ DELLA RETE
In un incontro organizzato da ANFoV Operatori a confronto. Telecom Italia,
Fastweb e Vodafone raccontano i piani di sviluppo. Sotto l’urgenza di una fame di
banda che cresce grazie allo streaming. I dubbi sulla proposta di legge relativa al
wifi gratuito
Lo stato della Rete, la sua evoluzione dal punto di vista tecnologico, l’opzione
satellitare e il Wi-fi. Sono stati questi gli argomenti dell’incontro organizzato da
ANFoV, l’associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione, al quale
hanno partecipato le principali società di telecomunicazioni.
Paolo Cristoforoni, responsabile della pianificazione tecnica di Fastweb ha aperto la
discussione offrendo qualche dato sulla crescita della società. “Nel gennaio 2007
avevamo un milione di clienti e venti giga di traffico nei punti di peering point. Oggi
i clienti sono raddoppiati e il traffico è arrivato a 360 gb”. Per quanto riguarda le
applicazioni, il video la fa da padrone e ci si sposta sempre di più da applicazioni di
tipo peer to peer alle Ott (Over the top).
L’applicazione di Facebook infatti è cresciuta del 600% dal novembre 2013 a oggi. A
questi movimenti Fastweb ha risposto con un’offerta che ha raccolto i favori di due
milioni di clienti, il 30% di market share nell’enteprise e 200mila clienti
nell’ultrabroadband.
Quasi completato il piano Ngn che prevedeva la copertura del 20% del mercato con
circa 13.500 cabinet stradali con tecnologia Fiber to the street (FTTS) che ha
permesso di avere collegamento con una velocità media di 70 Mbps, Fastweb è
partita con un secondo piano “per aggiungere ulteriore potenziale, con 8000 cabinet
per 5 milioni di potenziale di mercato e il 30% di copertura”.
L’alta qualità della rete in rame giustifica la scelta verso la Ftts. “In più - aggiunge
Cristoforoni - le distanze tra gli edifici e i cabinet sono limitate e favoriscono le
perormances. Il 25% degli edifici è entro i 100 mt. dal cabinet e il 25% entro i 250
mt.”. Ed entro il 2016, attraverso l’utilizzo di una soluzione simile al vectoring, sarà
possibile, in funzione della distanza, raggiungere una velocità di 450 Mb.
Da parte sua Telecom Italia ha scelto la tecnologia FTTC (Fiber to the cabinet),
simile a quella di Fastweb, che arriva a una distanza massima di 400 mt. dal cliente.
“FttCab – ha precisato Paolo Dal Bono –permette di utilizzare la rete in rame, è
scalabile, ragionevolmente eeconomica e soprattutto offre grande rapidità nel
deployment”. In attesa del “sacro Graal” dell’FTTH (Fiber to the home) che per ora
opera solo in un paio di zone di Milano, Telecom è arrivata a una copertura del 27%
della popolazione con 120 comuni.
Nel mobile, invece, la rete LTE ha superato il 54% della popolazione outdoor, con
745 comuni. Maggiore throughput, maggiore capacità, rete ip nativa, minore latenza e
supporto della qualità del servizio end to end sono i plus di questa tecnologia che
vede già l’arrivo della versione Advanced in attesa del 5G.
La copertura del 4G di Vodafone vale circa il 75% della popolazione con 80 città. Il
piano prevede però di arrivare a 110 centri entro marzo del prossimo anno. Anche
Vodafone si sta muovendo sul fisso con l’allestimento di 30.000 cabinet entro i
prossimi due anni che dovrebbero permettere di raggiungere 150 città italiane. “Si
tratta di un passaggio per arrivare alla Ftth”, osserva Sandro Falleni di Vodafone, che
rileva la spaventosa crescita dello streaming video. La decisione unilaterale di
Facebook di fare partire in automatico i video sulle pagine degli utenti, infatti, ha
messo a dura prova le reti di tutti gli operatori. E la spinta sul 4G che ha portato un
milione di clienti con una crescita del traffico del 60%. Secondo la rete Vodafone il
70% del traffico arriva da social e multimedia, ma i segnali che arrivano da Uk danno
in forte crescita servizi video (come Netflix) e applicazioni come (Snapchat).
Stefano Festa di Eutelsat ha illustrato le potenzialità del satellite, competitivo
soprattutto nelle aree di digital divide che permette una velocità di circa 22 Mbps
anche se già si pensa al lancio di nuovi satelliti per arrivare alla soglia dei 30. La
brand awareness è il maggiore problema di questo tipo di soluzione per la quale si
pensa anche alla vendita diretta sul territorio e l’avvio di partnerrship con altri
operatori.
L’ultima parte dell’incontro ha affrontato il tema di una recente proposta di legge
che ha raccolto il sostegno di oltre un centinaio di parlamentari che prevede l’obbligo
del Wifi gratuito per i negozianti. Per i commercianti questo si traduce in un nuovo
balzello, mentre appare difficile che una simile misura possa incidere più di tanto
sull’utilizzo della rete in Italia. Pur apprezzando l’interesse del Parlamento per lo
sviluppo delle telecomunicazioni, i partecipanti all’incontro hanno sottolineato la
scarsa opportunità di imporre ai commercianti il wifi gratutito per i clienti, mentre
sarebbe importante utilizzare questo tipo di tecnologia come abilitatore per dare
accesso a una serie di servizi. Un wifi “riempito” di contenuti appare la strada più
indicata, anche se di sicuro non dovrebbe essere prevista l’obbligatorietà.
Torino, 15 dicembre 2014