genocidi, guerre, viitime innocenti.

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genocidi, guerre, viitime innocenti.
Genocidi, guerre, vittime innocenti.
Ben Kiernan, "Sparta," in Encyclopedia of Genocide and Crimes Against Humanity, Macmillan, 2005, v. II, pp. 986-88
Liceo cantonale di Mendrisio
Anno scolastico 2013/2014
PREMESSA
“L’educazione è l’arma più potente per cambiare il mondo” Nelson Mandela
Dal 27 gennaio 2014 - giornata in cui si commemoreranno le vittime di crimini contro
l'umanità e di ogni forma di discriminazione - a fine aprile 2014 il Liceo Cantonale di
Mendrisio propone alcuni momenti di riflessione sul tema del genocidio: la proiezione e
il commento di un film, una mostra fotografica, un breve ciclo di conferenze - ove sarà
possibile incontrare testimoni diretti, fotografi, scrittori, filosofi – che contribuiranno ad
informare, a sensibilizzare e a far riflettere allievi e docenti sulle ragioni oscure ed
inquietanti che possono condurre uomini e comunità a mettere in atto l'eliminazione fisica
di propri simili e a legittimare in suo nome ogni sorta di crudeltà e di efferatezze.
Immemore del passato anche la storia più recente ripresenta imperturbabile stragi di
vittime innocenti: questi momenti di riflessione dedicati al loro ricordo, siano dunque nel
contempo un'occasione per meditare quanto sia importante educare al rispetto di sé e
degli altri, affinché la formazione vissuta da ognuno nel contesto del liceo possa
effettivamente contribuire ad un progresso globale nella considerazione dell'uomo nella
sua dignità.
Per il consiglio di Direzione
Decio Augugliaro
Liceo cantonale di Mendrisio, 10 febbraio 2014
PROGRAMMA SINTETICO
Genocidi, guerre, vittime innocenti.
Attività
Hotel Rwanda. Film e
commento
Data
Orario
Classi
Lunedì 27 Gennaio
(giornata della
memoria)
Mattino
3ACEF
4DE
Venerdì 21 Febbraio
Mattino
1A 2B
3C
4CDF
Giovedì 13 Marzo
Pomeriggio e
sera
1A
2AB
3B
Allievi
Docenti
Genitori
Mercoledì 26 Marzo
Pomeriggio e
sera
3A
4CFG
Genitori
Martedì 15 aprile
Pomeriggio
4ABEG
Lunedì 28 Aprile
Pomeriggio
2A
3EF
4B
Lunedì 28 aprile
Sera
A cura di:
Dott. Gaddo Flego
e
Jean Claude Gashugi
Testimoni e membri
Associazione Bene-Rwanda
Srebrenica, storia e
testimonianza di un
genocidio
Elvira Mujcic
Scrittrice e testimone
Lettura di lettere dal libro di
Giorgio Sacerdoti " Nel caso
non ci rivedessimo"
Giorgio Sacerdoti
Professore Diritto Internazionale e
Scrittore
Guerre e vittime innocenti
10-31 Marzo
Mostra fotografica a cura di Gianluca
Grossi
Incontro con Gianluca Grossi
Reporter indipendente
L’odio dell’Altro: razzismo,
genocidio, guerra
Prof. Franco Zambelloni
Filosofo
Le difficoltà e gli ostacoli sul
cammino dei bambini e dei
giovani in Tibet
Tashi Albertini e Antonella Trabattoni
Un aiuto concreto alle vittime:
Il Comitato Internazionale
della Croce Rossa,
chi, come, quando, dove
interviene
- Avv. Paolo Bernasconi e delegato
CICR
Allievi
Docenti
Genitori
La definizione del termine 'genocidio' è oltremodo problematica. Oltre a indicare un
fenomeno che è oggetto di studio da parte di svariate discipline, prime tra tutte la
sociologia e il diritto (ognuna delle quali privilegia accezioni diverse), il termine, nel suo
uso comune, viene talvolta impiegato in contesti nei quali si carica di valenze emotive e, in
certi casi, persino strumentali, che ne offuscano il senso originale. L'etimologia del termine
pare abbastanza chiara, nel suo significato più immediato: il genocidio ci parla
dell'uccisione, e quindi della distruzione fisica, di un γένοϚ, cioè di una stirpe o di una
razza[…]
"Per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l'intenzione di
distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale:
a) uccisione di membri del gruppo; b) lesioni gravi all'integrità fisica o mentale di membri
del gruppo; c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a
provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; d) adozione di misure miranti a
impedire nascite all'interno del gruppo; e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo a
un altro"
Convenzione sul genocidio redatta dalle Nazioni Unite, articolo II. 1948.
Tratto da Dizionario enciclopedico Treccani. A cura di Mario Cesa
Se soltanto sapessi
Se soltanto sapessi
cosa hai guardato sul punto di morte
un sasso, che aveva già bevuto
molti sguardi estremi, un cieco sasso
meta di altri sguardi ciechi?
Oppure terra, sufficiente
a riempire una scarpa
e già annerita
da tanto addio
e tanta volontà omicida?
O era forse il tuo ultimo cammino
che ti portava il saluto di tutti i cammini
da te percorsi?
Una pozza d'acqua,
un pezzo di metallo luccicante,
forse la fibbia addosso al tuo nemico,
o un altro presagio impercettibile dal cielo?
O forse questa terra
che non congeda nessuno senza amore
ti ha parlato col volo di un uccello
ricordando alla tua anima di quando palpitava
nel corpo riarso dai tormenti?
Nelly Sachs (1891-1970)
GHDonline
Gaddo Flego
Nato a Firenze il 20 dicembre 1963. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Genova nel
marzo del 1989. Dal settembre dello stesso anno al settembre 1991 lavora come volontario del Ministero
degli Affari Esteri presso l'Ospedale ed il Distretto Sanitario di Goundi (CIAD). Da marzo 1992 a maggio
1994 è Direttore Sanitario del Distretto di Fianga (CIAD) in un progetto di cooperazione internazionale di
Médecins Sans Frontières del Belgio (MSF – B). Da giugno ad agosto 2004 è responsabile della missione
d'urgenza di MSF – B a Nyamata (RUANDA). Da ottobre 1994 a ottobre 1998 frequenta la scuola di
specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell'Università di Genova, presso il Laboratorio di
Epidemiologia delle Malattie Infettive; nel dicembre del 1994 partecipa alla fondazione dell'Associazione
Ambulatorio Internazionale "Città Aperta". Dopo avere frequentato per alcuni mesi la Direzione del Ser.T. di
Genova, si specializza nell'ottobre 1998 in Igiene e Medicina Preventiva con una tesi sull'epidemiologia della
tossicodipendenza da eroina a Genova. Dal 1° luglio 2010 è Direttore Sanitario presso la ASL 4
“Chiavarese”. Dal 9 febbraio 2010 riveste il ruolo di Coordinatore della Rete Regionale HTA.
27 gennaio 2014
Hotel Rwanda. Film e commento a cura del dott. Gaddo Flego
Proiezione del film Hotel Rwanda di Terry George (2004) e un incontro con il medico dr.
Gaddo Flego, membro dell’associazione Bene-Rwanda Onlus, che porterà la sua
testimonianza diretta come membro di Medici Senza Frontiere presente in Rwanda
durante il genocidio del 1994. Interverrà il testimone diretto Jean-Claude Kashugi,
rwandese, per informare sulla situazione attuale in Rwanda.
Bene-Rwanda, che in lingua Kinyarwanda significa “figli del Rwanda”, è un’associazione
no profit fondata e diretta da cittadini rwandesi che risiedono e lavorano da anni in Italia;
questa caratteristica rende l’attività della Onlus del tutto originale e garantisce una piena
credibilità nell’approccio agli argomenti che deriva dalla conoscenza diretta dei problemi e
della storia del paese africano.
I principali obiettivi della Onlus sono quelli di conservare e valorizzare la memoria del
genocidio del 1994 e di promuovere gli strumenti per riconoscere la “cultura del genocidio”
nella sua genesi. Di conseguenza le attività dell’associazione sono basate sulla
valorizzazione di aspetti culturali e umanitari: la divulgazione di un’informazione aggiornata
e di qualità sugli avvenimenti del passato e del presente rwandese e la difesa dei diritti
umani rappresentano i principali strumenti di cui intende avvalersi il gruppo di lavoro BeneRwanda.
La nostra filosofia si basa sulla convinzione che la condanna dei “colpevoli” non sia l’unico
modo per ottenere giustizia; il nostro impegno è quello di portare sul banco degli imputati
la genesi di un sistema capace di produrre un milione di morti in soli tre mesi. Attraverso lo
studio e l’analisi di quella “cultura del genocidio”, che maturò in Rwanda attraverso molti
anni, intendiamo riconoscere all’uomo le sue capacità critiche e dotarlo degli strumenti per
riconoscere i segnali premonitori di imminenti tragedie umanitarie.
Date queste premesse la Onlus intende sviluppare le proprie attività nei maggiori luoghi
istituzionali, nelle università e nelle scuole; la collaborazione con figure di alto profilo
politico e culturale nel panorama dell’impegno internazionale a favore dell’Africa
rappresenta un valore aggiunto su cui l’associazione può contare. La Onlus Bene-Rwanda
è impegnata a far sentire la sua voce in tutti i più significativi contesti in cui si parli di Africa,
di politica internazionale, di eredità post-coloniale e difesa dei diritti umani.
pagineabruzzo.it
Elvira Mujćic
Nata il 27 gennaio 1980 in Serbia, vissuta in Bosnia, a Srebrenica fino allo scoppio della guerra del 1992,
quando inizia il suo migrare, prima attraverso la Bosnia in guerra, poi in un campo profughi in Croazia e
infine in Italia.
È una scrittrice italo-bosniaca. Laureata in lingue e letterature straniere, vive e lavora a Roma.
Ha pubblicato per Infinito edizioni:
Al di là del Caos. Cosa Rimane dopo Srebrenica (2007), il suo primo testo, un'autobiografia.
E se Fuad avesse avuto la dinamite (2009), un romanzo storico ambientato sempre nella guerra degli anni
'90 in Bosnia.
Sarajevo: la storia di un piccolo tradimento, (2011).
La lingua di Ana, (2012).
Con Simone Gandolfo ha scritto lo spettacolo teatrale "Ballata per un assedio" debuttato al Festival Teatrale
Borgio Verezzi (2010).
Per Chiassoletteraria 2013 ha scritto lo spettacolo "I quaderni di Nisveta". Ha tradotto il libro di Slavenka
Drakulic, Il letto di Frida, (Baldini Castoldi Dalai) e Il nostro uomo sul campo di Robert Perišić - Flanerí
(Zandonai editore).
21 febbraio 2014
Incontro con la scrittrice Elvira Mujćic sul tema
“Srebrenica, storia e testimonianza di un genocidio”
La scrittrice Elvira Mujćic prenderà spunto e introdurrà brevemente quello che è stato il
conflitto in Bosnia, intrecciando i dati storici con la sua esperienza personale. La relatrice
si soffermerà soprattutto su Srebrenica, sul suo assedio durato quasi tre anni e su quello
che accadde l'11 luglio del 1995, giorno in cui i soldati dell'esercito paramilitare serbo
entrarono in città e fecero scomparire circa diecimila persone (tra i quali quasi tutti i
componenti di sesso maschile della sua famiglia).
A questi dati, accompagnerà la sua personale ricerca volta a comprendere le motivazioni
di tanta crudeltà e il suo tentativo di elaborazione del trauma attraverso la scrittura.
knowledge.unibocconi.it
Giorgio Sacerdoti
(Nizza 1943), il figlio maggiore di Ilse Klein Sacerdoti, è professore di Diritto internazionale
all’università Bocconi, avvocato e presidente della Fondazione CDEC, Centro di documentazione
ebraica contemporanea di Milano.
13 marzo 2014
Incontro con lo scrittore prof. Giorgio Sacerdoti sul tema
Lettura di lettere dal libro di Giorgio Sacerdoti "Nel caso non ci
rivedessimo”
«Nel caso non ci rivedessimo, cara Ilse, pensa sempre che l’Inno alla Gioia inizia
con “Gioia, bella scintilla divina”, ma si chiude con “Saldo coraggio quando la
sofferenza è grande”!»
In cento lettere, riemerse dopo settant’anni, la storia tragica di una grande famiglia
negli anni oscuri del XX secolo; i destini divisi di una figlia e dei suoi genitori, dal
Nord al Sud dell’Europa in corsa verso l’abisso. Storia di sommersi e di salvati,
come ha scritto Primo Levi e ricorda Arrigo Levi nella sua prefazione. Corrono fra
Germania, Olanda, Francia, Svizzera e Italia le lettere toccanti che i genitori lontani
scrivono alla figlia Ilse, cercando di tenere saldo un filo di vita che le occupazioni
naziste hanno deciso di spezzare. La morte del padre e del fratello ventiduenne ad
Auschwitz – i sommersi - non potrà impedire che dall’incontro di Ilse con l’italiano
Piero Sacerdoti nel 1938 a Parigi nasca il seme di una nuova famiglia. Proprio
mentre i suoi cari perivano, passando invece dalla Francia del Sud all’Italia, Ilse
scampava infine in Svizzera nel novembre
1943 con Piero e il loro neonato. Quel nipotino in fasce – l’autore del libro – di cui
Siegmund scriveva nella sua ultima lettera “Non lo potrò mai vedere altrimenti
se non in fotografia”. Perché il valore umano e letterario di queste pagine ha radici
in una cultura profonda, non decorativa, capace di dare a sommersi e salvati la
consapevolezza del proprio destino, la forza per affrontarlo e la qualità per
raccontarlo.
La prima edizione del libro con le lettere in originale è stata pubblicata nel 2010 in
Germania (Falls wir uns nicht wiedersehen, Prospero Verlag, Münster).
Gianluca Grossi
Gianluca Grossi nasce a Bellinzona il 1° marzo 1967. Studia letteratura italiana, filosofia e letteratura
comparata all'Università di Zurigo, germanistica e critica del teatro a Francoforte sul Meno. A Zurigo
consegue il dottorato in letteratura comparata. Dal 2002 è reporter indipendente e dirige la Weast
Productions, agenzia di produzioni giornalistiche da lui fondata. Nel 2009 è designato giornalista svizzero
dell'anno per la lingua italiana. Nel 2012 ha ideato SpazioReale, una struttura espositiva dedicata al
fotogiornalismo di cui è curatore, situata all'interno dell'Antico Convento delle Agostinaine a Monte Carasso.
26 marzo 2014
Mostra fotografica e commento alle immagini
a cura di Gianluca Grossi
A partire dalla seconda settimana di marzo nello spazio espositivo del nostro liceo verrà
allestita una mostra fotografica, a cura del reporter di guerra Gianluca Grossi. È previsto
un incontro con gli allievi in cui l’autore commenterà le fotografie esposte e proporrà una
riflessione sul suo lavoro, in particolare sulla necessità di raccontare guerre e conflitti
attraverso un linguaggio, anche e soprattutto il linguaggio delle immagini, che sappia
testimoniare e rivendicare la dignità di ogni essere umano colpito dalla violenza. L'incontro
sarà altresì l'occasione per raccontare la passione nei confronti di un mestiere, quello del
reporter, dedicato al racconto della vita degli altri. Nella serata dello stesso giorno seguirà
un incontro aperto al pubblico.
generazioninelcuoredellapace.it
Franco Zambelloni
Filosofo. Studioso e docente, è stato assistente di Storia della filosofia all’Università di Pavia. Dal 1976
risiede in Ticino, dove ha diretto la Scuola Magistrale Cantonale di Lugano, nella quale ha anche insegnato
pedagogia e filosofia fino al 1984; poi ha proseguito l’insegnamento della filosofia al Liceo Cantonale di
Mendrisio. Tra le sue pubblicazioni:
Le origini del kantismo in Italia (1972)
Autorità e autoritarismo (1978)
Lo specchio vuoto (1990)
Le metamorfosi dell’esemplare (1995)
Dal cittadino all’utente (2004)
L’ombra del male (2013)
15 aprile 2014
Incontro con il filosofo Franco Zambelloni sul tema
“L’odio dell’Altro: razzismo, genocidio, guerra”
Auschwitz, l’olocausto, la “soluzione finale” sono solo la punta di un iceberg che affonda
fino alle radici dell’umanità. Gli storici hanno calcolato che in tutta la storia conosciuta si
sono avuti tredici anni di guerra per ogni anno di pace; lo sterminio di popoli, di eretici, di
nemici d’ogni volto ha accompagnato da sempre il cammino dell’umanità.
Perché? Per tentare di capire occorre seguire un duplice percorso, storico e antropologico.
È quanto faremo durante questo incontro.
kimongo-hilfe.ch
Tashi Albertini-Kaiser
Tibetana nata a Lhasa, nel maggio 1962 viene accolta con suo fratello in una famiglia svizzera di Winterthur.
Sposata nel 1984, residente a Locarno dal 1984 – 2008.
È presidente di fondazioni di pubblica utilità svizzere attive in campo nazionale e internazionale.
Dal 1997 è cofondatrice e presidente dell'associazione TicinoTibet.
Dal 1982 membro attivo della GSTF/ Gesellschaft Schweizerisch-Tibetische Freundschaft.
Sostiene attivamente anche varie ONG che si occupano della difesa dei diritti umani.
Nell'estate 2013 è tornata inTibet dopo 50 anni in esilio e durante il mese di luglio ha viaggiato nel Kham e
nell'Amdo (regioni tibetane integrate nelle province cinesi Sechuan e Qinghai).
Antonella Trabattoni
Laureata in lettere, docente di storia e scienze sociali alla SSPSS di Canobbio ed alla Scuola Superiore
Medico Tecnica di Lugano. Tiene un corso interdisciplinare di scienze umane sulla comunicazione
interculturale per allievi di maturità professionale ed è co-fondatrice del progetto stage all'estero della
SSPSS. Ha svolto attività di volontariato in India, Nepal, Cambogia e Camerun e per sei settimane è stata
docente in un centro di giovani profughi tibetani nel nord dell'India.
28 aprile 2014
Incontro con la signora Tashi Albertini e
la prof.ssa Antonella Trabattoni sul tema
“Le difficoltà e gli ostacoli sul cammino dei bambini e dei giovani
in Tibet”
In un primo momento introduttivo verranno date informazioni per comprendere la
situazione storico-politica in Tibet, con rimandi alla lotta alla sopravvivenza della
popolazione tibetana dal 1950 fino a giorni nostri e agli sforzi fatti, sia da coloro che vivono
nel Tibet occupato sia da coloro che sono in esilio, per preservare e mantenere la cultura e
lo spirito tibetano. Seguirà la visione di un documentario e la sua discussione per
informare sullo sviluppo dei bambini e dei giovani tibetani che crescono in Tibet, ormai
cinese, e di quelli che vivono invece in esilio, uniti da un sogno comune di cui ci
parleranno le relatrici.
vimeo.com
Paolo Bernasconi
Nato nel 1943 a Lugano, Svizzera. Nel 1969 si è insediato presso la Procura di Lugano, che ha diretto dal
1971 al 1986. Dal 1986 ad oggi è avvocato e notaio presso lo studio legale Bernasconi Martinelli Alippi &
Partners. Ha insegnato diritto penale economico e fiscale in numerose università svizzere ed estere. Nel
2013 ha ricevuto la laurea Honoris causa dall’università di Zurigo per le ricerche e le attività contro il
riciclaggio.
Paolo Bernasconi è stato membro del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) dal 1986 al 2013
ed ha presieduto dal 1994 la Commissione di controllo del CICR, che sorveglia il meccanismo ed i processi
del sistema di controllo interno in cooperazione con le società di revisione esterne. Attualmente è membro
del Comitato direttivo della FOSIT, la federazione delle associazione per l’aiuto allo sviluppo e della sezione
svizzera di Human Rights Watch.
28 aprile 2014
Conferenza per allievi, docenti e genitori con il prof. Paolo
Bernasconi sul tema
“Un aiuto concreto alle vittime: Il Comitato Internazionale della
Croce Rossa (CICR), chi, come, quando, dove interviene”
Il prof. Paolo Bernasconi chiuderà il ciclo di attività e conferenze con una nota di
ottimismo, presentando il contributo umanitario del CICR a favore delle vittime dei conflitti
armati e delle altre forme di violenza e indicando esempi concreti di quanto questa
istituzione faccia a livello internazionale. Parteciperà anche un delegato del CICR.