Tesi di Laurea
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Tesi di Laurea
sei bella e sei pura sei fresca e sei chiara ma non ti potrò mai avere perché tu sei l’acqua e io il dializzato INDICE SINOSSI ....………………...………………………………………………..2 STATO DELL’ARTE ....……..……………….……………………………...6 Dialisi Domiciliare .....………………………………...……………………….……………6 Telemedicina ...………………………………………………………….……………….16 SCOPO ......……………….……………………………………………….24 MATERIALI E METODI …………………………………………………..26 Revisione Sistematica sulla Dialisi Domiciliare ……………………….……………..……...26 Revisione Siti Educazionali per la Dialisi Differenziale ………………...…………………...28 Identificazione dei Fabbisogni: il Brainstorming …………………………………...……….30 La Progettazione della Piattaforma ………………………………………....…………….33 RISULTATI ………………………………………….…………………...38 Revisione Sistematica sulla Dialisi Domiciliare ……………………….……………..……...38 Revisione Siti Educazionali per la Dialisi Differenziale ………………...…………………...60 Identificazione dei Fabbisogni: il Brainstorming …………………………………...……….67 La Progettazione della Piattaforma ………………………………………....…………….74 DISCUSSIONE ………………...………………………………………….99 CONCLUSIONI ………………………………...………………………108 APPENDICi ……..…………….……………………………..…………110 BIBLIOGRAFIA …………….…………………..………………………..120 SITOGRAFIA ………………..…………….…………………………….150 RINGRAZIAMENTI …………………….……………………………….152 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale SINOSSI Le malattie renali croniche interessano il 10% circa della popolazione mondiale. Nei Paesi dove dialisi o trapianto renale sono disponibili, circa 1 persona su 1000 vive grazie a queste terapie. Sebbene il trapianto sia la migliore alternativa come terapia sostitutiva della funzione renale, solo il 30% circa dei pazienti che cominciano il trattamento dialitico può esservi candidato. La dialisi rimane dunque una terapia salvavita per il restante 70% dei pazienti, oltre che per i candidati al trapianto durante l’attesa, anche pluriannuale, per il trapianto. L’interesse per la dialisi è giustificato non solo dall'impatto clinico e sociale del trattamento stesso, ma anche dai costi, che possono interessare il 3-5% di tutta la spesa della Sanità pubblica. Esistono due tipi di dialisi: la dialisi extracorporea (o emodialisi) e la dialisi intracorporea (o peritoneale). La dialisi peritoneale è un trattamento che può essere eseguito nella sua interezza direttamente dal paziente. Facilità di esecuzione e attrezzature minime 2 permettono di ridurre l’impatto tecnologico della terapia nella vita del paziente stesso. La prevalenza di impiego di questa metodica è molto diversa nel mondo, in generale varia tra il 5% e il 30% dei pazienti. L’emodialisi è il trattamento più diffuso (70-90% dei pazienti), può essere eseguita sia in Ospedale, sia in Centro Satellite, sia a domicilio del paziente. La differenza tra Ospedale e Centro Satellite è legata al diverso rapporto numerico infermieri-pazienti ed alla presenza del medico: costante in Ospedale, saltuaria nel Centro ad Assistenza Limitata. La dialisi domiciliare, molto sviluppata in passato, sotto la spinta della scarsità di posti per la dialisi in Ospedale, è stata poi progressivamente abbandonata sia per l’aumento della disponibilità di strutture ospedaliere, sia per rispondere alla spinta culturale che, a partire dagli anni ’80 fino alla fine del Millennio, ha teso a portare i malati dentro le strutture ospedaliere, seguendo un’ipotesi di centralizzazione delle cure. Nell’ultimo decennio si è assistito ad un’inversione di tendenza che ha portato a rivalutare l’ipotesi di un trattamento capace di “rientrare nelle case”, integrandosi al meglio con la quotidianità. Questo può essere spiegato considerando tre aspetti importanti: − la contrapposizione tra il costo del trattamento, in continuo aumento sia per il miglioramento tecnologico, sia per la necessità di operatori sempre più formati e professionisti del settore, e le restrizioni del budget sanitario può trovare una soluzione almeno parziale nella domiciliarizzazione del trattamento; − il netto cambiamento della Società rispetto agli anni ’80-’90, con un nuovo incremento di coppie nelle quali una sola persona lavora. La crisi dell’occupazione rende spesso discriminati i pazienti con malattie croniche 3 che, non di rado, tendono preferire di espletare il trattamento a casa e fuori orario di lavoro (indipendentemente dalle facilitazioni previste dalla Legge). Contemporaneamente, la disponibilità di macchine più sicure rende proponibile l’emodialisi domiciliare anche a pazienti anziani e con comorbidità; − la recente dimostrazione che trattamenti ad alta frequenza ed efficienza hanno risultati migliori in termini di mortalità e morbidità ha incentivato la dialisi frequente. Tali trattamenti possono richiedere il trattamento domiciliare (dialisi notturna) o essere al meglio effettuati al domicilio (dialisi quotidiana). In linea generale, lo spostamento delle cure al domicilio è nettamente facilitato dalla disponibilità di strumenti che permettano il monitoraggio e il supporto del paziente a distanza. La telemedicina è oggi definita come l’impiego di tecnologia per la comunicazione e l’informazione al fine di erogare assistenza sanitaria a breve o lunga distanza, con particolare attenzione a zone remote e rurali o scarsamente abitate. La telemedicina è stata inizialmente sviluppata soprattutto per il trasferimento di dati clinici, ma è attualmente sempre più possibile impiegarla per l’intera gestione del paziente, partendo dall’educazione al trattamento, fino ad arrivare al pronto intervento in caso di difficoltà. Lo sviluppo della telemedicina legge, da un lato, la necessità di trattare pazienti, specie se fragili, nella propria sede, dall’altro la necessità di ridurre il personale medico e infermieristico, al fine di contenere i costi. Nel caso dei pazienti in dialisi, l’istruzione non è solo essenziale per coloro che vogliono eseguire il trattamento al domicilio, ma ha anche un effetto positivo su 4 compliance e sopravvivenza nei pazienti che non fanno seguire la dialisi domiciliare alla formazione stessa. In questo senso, ed a questo scopo, la formazione non deve considerare solo gli aspetti più tecnici del trattamento, ma la sua gestione globale, toccando e valutando anche le problematiche psicologiche che comporta il vivere con una macchina che vicaria le funzioni di un organo vitale. La diffusione di Internet permette di impiegare per questo tipo di scopi complesse piattaforme multimediali orientate alla gestione di tutto il processo (Learning Management System). Ad oggi non esistono a nostra conoscenza programmi dedicati all’emodialisi domiciliare, né piattaforme di e-learning destinate ai pazienti. Una parziale eccezione è il sito creato dalla Ditta NxStage, che ha una ampia sezione dedicata all’istruzione dei pazienti, corredata anche di video che mostrano tutte le fasi del trattamento compresi allarmi e imprevisti. 5 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale STATO DELL’ARTE Dialisi Domiciliare La dialisi domiciliare e gli schemi dialitici intensivi (dialisi quotidiana o notturna) hanno suscitato rinnovato interesse nell’ultimo decennio, soprattutto in seguito a studi clinici che ne riportavano risultati assolutamente straordinari in termini di qualità di vita e sopravvivenza. Non sono meno importanti gli aspetti sociali ed economici, in generale comuni a tutti i trattamenti al domicilio. Queste considerazioni, unite all’invecchiamento della popolazione ed alla crisi economica e occupazionale, con le note restrizioni del budget sanitario, hanno portato ad un rovesciamento pressoché completo delle posizioni sull'idea della centralizzazione delle cure, suggerendo che la dialisi debba rientrare nelle case, integrandosi al meglio con la vita quotidiana, piuttosto che essere centralizzata in Ospedale. 6 L’emodialisi domiciliare è nata all’inizio degli anni ’60, ma il luogo della sua origine è dibattuto. La prima rivendicazione arriva da Nosè, del gruppo di Hokkaido, in Giappone, che con una Tesi del 1962 descrive il trattamento fuori dall’ospedale in un caso di insufficienza renale acuta post sovradosaggio di farmaci (Nosè 2000). Il primo suggerimento, in realtà, sembra arrivare dal chirurgo vascolare Kirby, che pensò ai vantaggi economici e organizzativi della dialisi domiciliare. I primi progetti documentati furono sviluppati nel 1964, quando Merrill a Boston e Scribner a Seattle impostarono schemi dialitici di 6-8 ore tre notti a settimana che mostrarono importanti benefici clinici per i pazienti (Merrill 1964, Curtis 1964). Il gruppo di Seattle si ispirò ad una ragazza di 15 anni, figlia di un collaboratore, affetta da Lupus Eritematoso Sistemico, che non rispondeva agli stretti criteri di selezione imposti per il trattamento in Centro. Si pensò quindi ad attrezzature dialitiche che servissero un unico paziente, all’addestramento di un assistente, in questo caso la madre, e quindi alla dialisi domiciliare. Negli stessi anni, lo sviluppo dell’emodialisi domiciliare a Londra e nel resto d’Europa ha come protagonista Shaldon (Shaldon 2005). Un aspetto interessante e tutt’ora di attualità è quello dell’impiego, in origine, nei pazienti più critici, approccio poi rovesciato negli anni successivi. I principali problemi riscontrati erano relativi al dosaggio dell’anticoagulante, o al malfunzionamento dell’accesso vascolare e dell’attrezzatura. Da subito furono però evidenti i vantaggi clinici, psicologici, economici e logistici del trattamento domiciliare (Blagg 1970). Un’importante metro di giudizio era l’attività lavorativa dei pazienti, che rispecchiava sia l’adeguatezza clinica del trattamento, sia la qualità di vita del paziente. L’EDTA del 1976 mostrò come l’emodialisi domiciliare favorisse maggiormente l’occupazione del paziente rispetto alla dialisi in Centro (60% vs 30%) (Delano 1977). La dialisi domiciliare era vista 7 anche come un’ottima alternativa in caso di pazienti pediatrici, in attesa del trapianto, riducendo le complicanze dell’uremia e favorendo lo sviluppo parafisiologico dell’individuo (Borra 1971). Nonostante lo sviluppo di programmi attenti a tutti gli aspetti clinici, tecnici e psicologici critici del trattamento, il cambiamento demografico della popolazione, più anziana e affetta da comorbidità, principalmente il diabete, assieme alle agevolazioni per i Centri dialisi, che non rendevano necessaria la domiciliarizzazione del paziente per mancanza di posti, e il cambio generazionale di medici e infermieri, digiuni di dialisi domiciliare, ha portato al declino del trattamento, accentrando sempre più l’emodialisi in grossi Centri (Delano 1977). Va notato anche che al movimento che ha accentuato le cure specialistiche negli Ospedali corrispondeva la strutturazione di “mega unità” anche a livello industriale, con un’ipotesi di lavoro che suggeriva che una centralizzazione senza un limite massimo di impiego fosse il sistema economicamente più vantaggioso di sviluppare le attività lavorative e produttive. Altre possibili cause del declino della domiciliare possono essere ricercate nelle difficoltà incontrate dalla famiglia: la pressione psicologica sul consorte, o sul partner del trattamento, poteva condizionare i rapporti familiari, fino al punto di necessitare di misure esterne di supporto (Streltzer 1976); i figli di un paziente in dialisi avevano maggiori problemi scolastici e disturbi psicomotori, forse reattivi alla depressione del genitore (Tsaltas 1976). Il miglioramento tecnologico portò alla consapevolezza che per implementare il trattamento domiciliare era necessario semplificare le macchina per la dialisi, per accorciare i tempi di apprendimento (Twardowski 1996) e ridurre i tempi di preparazione e disinfezione della macchina (Misra 1997). 8 L’interesse per la dialisi domiciliare aumentò a metà degli anni ’90, grazie a studi che dimostravano la miglior sopravvivenza dei pazienti al trattamento domiciliare (Woods 1996), la migliore qualità di vita e la riabilitazione alle comuni attività della vita (Oberley 1996). Questo interesse favorì una ripresa nello sviluppo di macchine per la dialisi più semplici e sicure (Blagg 1996). Già nel 1988 Buoncristiani propose un trattamento domiciliare breve ma frequente (dialisi quotidiana) (Buoncristiani 1988), riportando un miglior controllo pressorio, un incremento dell’emoglobina, oltre a un miglioramento soggettivo della sintomatologia e del benessere complessivo. La mancanza di risultati uniformi riguardo al metabolismo calcio-fosforo può essere spiegata con la maggiore liberalizzazione della dieta (Ting 2001). Nel 1994, in Canada, Uldall associò i due vantaggi più importanti dei trattamenti innovativi: la lunga durata di dialisi e il ritmo quotidiano. Una simile dialisi “notturna” di 6-8 ore non poteva che essere eseguita al domicilio (Pierratos 1999). La storia della dialisi domiciliare rimane quindi legata, specialmente tra gli anni ’90 e il nuovo millenio, allo sviluppo delle dialisi più frequenti. Analogamente alle esperienze citate, la maggiore durata e frequenza di trattamento permette di impiegare bassi flussi di dialisato, con eccellente rimozione di piccole e medie molecole e depurazione non solo del sangue dai tossici uremici, ma anche dei compartimenti tissutali, riducendo il rebound dei soluti. La dialisi notturna migliora anche il controllo pressorio, riduce l’iperfosforemia, il fabbisogno di chelanti del fosforo e i livelli di beta-2migroglobulina, migliora l’appetito permettendo la liberalizzazione della dieta (Ray 1999), la qualità del sonno (Pierratos 1999), aumenta la fertilità e riduce le complicanze materne e fetali in gravidanza (Craig 2009). 9 Per quanto riguarda il miglioramento della sopravvivenza, bisogna considerare l’importante bias dato dalla selezione del paziente candidato al trattamento domiciliare, in controtendenza rispetto all’avvio dell’emodialisi domiciliare, quando erano i pazienti esclusi dalla selezione per il Centro quelli selezionati per l’opzione di salvataggio della dialisi domiciliare. In molti Centri, a partire dalla metà degli anni ’70, si propone il trattamento a pazienti tendenzialmente più giovani e con meno comorbidità (Masterson 2008). Nonostante questo, aggiustando i risultati di studi clinici per età, sesso, razza, comorbidità e patologia renale, il Rischio Relativo di morte in pazienti che effettuano il trattamento domiciliare è tendenzialmente inferiore, fino a 0,58 (p=0,3) secondo studi sul Registro USA (USRDS) a fine anni ‘90 (Woods 1996). Un’importante spinta alla ripresa dell’emodialisi quotidiana fu dato dalla conclusione dello studio HEMO, che non mostrava un miglioramento significativo della sopravvivenza modulando l’efficienza della dialisi trisettimanale, e così sottolineando indirettamente l’interesse per le dialisi più frequenti (Pierratos 2005). Il rinnovato interesse per la dialisi domiciliare ha portato, tra le altre cose, allo sviluppo di macchine più semplici, dall’interfaccia più immediata e “userfiendly”, pensate specificatamente per l’utilizzo domiciliare (Moran 2009). La macchina ideale per la dialisi domiciliare dovrebbe permettere sia trattamenti brevi sia prolungati, avere meccanismi di preparazione del dialisato autonomi e disinfezioni programmate, permettere agevolmente l’infusione di farmaci durante il trattamento, non necessitare di anticoagulanti sistemici, o quanto meno necessitarne a basso dosaggio, e interagire agevolmente con paziente e assistente, guidandoli durante tutta la seduta (Kjellstrand 2008). Molte ditte produttrici di apparecchiature dialitiche hanno quindi ideato macchine che agevolano il 10 trattamento domiciliare. Il numero di Marzo-Aprile del 2004 della rivista “Seminars in Dialysis” fu per gran parte dedicato a ognuna delle nuove macchine per la dialisi domiciliare in commercio, facendo perno su sicurezza, affidabilità, compattezza, flessibilità, chiarezza e semplicità dei diversi sistemi (Kjellstrand, Kelly, Trewin, Schlaeper, Ledebo, Ash 2004). Mentre per quanto riguarda la dialisi notturna, numerosi trials clinici e revisioni mostrano i benefici del trattamento in termini di qualità di vita, depurazione di piccole e medie molecole e sopravvivenza, che si stima essere nettamente superiore rispetto ai pazienti in trattamento convenzionale (McFarlane 2011), per la dialisi domiciliare quotidiana “breve” ci sono meno studi. Pare in ogni caso assodata la riduzione del rischio cardiovascolare anche nei pazienti che effettuano schemi dialitici a ritmi frequenti brevi (2-4 ore), con miglioramento dei profili pressori e dell’ipertrofia ventricolare sinistra (Fagugli 2001, Suri 2006). Si è inoltre osservata una riduzione del fabbisogno di eritropoietina. Riguardo al metabolismo calcio fosforo, l’aumento dell’appetito fa sì che, nonostante la maggior rimozione di fosfato inorganico, non si riesca in genere a ridurre il fabbisogno di chelanti del fosforo (King 2010). Riguardo a qualità di vita, sopravvivenza e fertilità, l’assenza di studi su ampie popolazioni limita il peso delle osservazioni, comunque complessivamente positive (Perl 2009). Uno dei pochi studi su un ampio campione di pazienti (415 pazienti all’avvio) è quello di Kjellstrand del 2008 che, unendo le casistiche di diversi Centri Europei, ha valutato la sopravvivenza nei pazienti con ritmi dialitici frequenti. Il miglioramento della sopravvivenza registrato fino al 60 % rispetto a coloro che effettuano un trattamento convenzionale non sarebbe da imputare alla selezione del paziente, in quanto molti dei pazienti inseriti nello studio erano coloro che necessitavano di dialisi più frequenti e più dolci per motivi clinici, come 11 scompenso cardiaco o importante disregolazione metabolica (Kjellstrand 2008), trattati, in alcune sedi (Olanda) con dialisi quotidiana ad assistenza a domicilio da parte di personale infermieristico. La dialisi domiciliare non è tuttavia esente da svantaggi. Alcuni sono percepiti principalmente dal paziente, come il rischio di ospedalizzazione della casa e la necessita di adibire spazi per le macchine e il trattamento. Inoltre l’agoinfissione della fistola può causare importanti stress nel paziente o nel partner. Per quanto riguarda la dialisi notturna, è stata riportata insonnia da numerosi pazienti, principalmente per il timore di sanguinamento dovuto alla disconnessione delle linee sangue (Masterson 2008). Oltre a queste difficoltà, si aggiungono quelle relative a possibili episodi infettivi a carico della fistola, in particolare con la tecnica del button-hole o con le cannule centrali, per una non sufficiente disinfezione e pulizia della zona, e problemi tecnici dovuti al malfunzionamento della macchina come contaminazione delle acque, non corretto funzionamento dei sistemi di allarme, alterazioni nella formazione del dialisato (Hawley 2008). Questi problemi non paiono in ogni caso significativamente aumentati rispetto al Centro, a parità di tecnica impiegata. Le nuove tecnologie riducono al minimo, fino a rendere quasi obsoleti, i rischi legati alla macchina per la dialisi, compresi quelli inerenti al trattamento delle acque, ma è bene tenerli presente durante l’addestramento al trattamento domiciliare, in modo che paziente e partner sappiano reagire alle eventuali difficoltà. Altri aspetti importanti sono quelli riguardanti il clima familiare, in cui si percepisce il rischio di incrinare gli equilibri per la dipendenza di un membro dagli altri, e il possibile traumatismo sui bambini (Cafazzo 2009). La variazione epidemiologica della diffusione della dialisi domiciliare è stata molto importante nell’ultimo decennio, soprattutto per alcuni Paesi. In una 12 revisione di MacGregor del 2006 si nota come l’avvio di un programma di dialisi domiciliare possa portare rapidamente all’espansione del trattamento. Un esempio è quello della Finlandia, Paese che fino al 1997 non aveva pazienti in emodialisi domiciliare, e che al momento della revisione effettuata da MacGregor era la quarta Nazione a livello mondiale. L’esperienza di Australia e Nuova Zelanda mostra come un programma ben avviato possa giungere ad interessare quasi il 10% dei pazienti che necessitano di trattamento sostitutivo (MacGregor 2006). Figura 1. Prevalenza dell’emodialisi domiciliare in sette Paesi dal 1996 al 2004. Legenda: pmp: per million population, HD: haemodialysis. (MacGregor 2006) Un aspetto che deve essere considerato a parte è quello economico. Fin dagli anni ’70 fu evidente che la dialisi domiciliare avrebbe avuto risvolti positivi anche dal punto di vista socio-economico, per la liberazione di un posto-letto in Centro, per il ritorno all’attività lavorativa e la cura della famiglia, nonostante l’impiego di ingenti risorse (Rae 1972). 13 Poiché il trattamento dell’insufficienza renale cronica terminale è uno tra i più onerosi e deve essere prolungato a vita, in letteratura numerosi Autori hanno affrontato questo argomento. I costi del trattamento non riguardano solo la strumentazione tecnica e i presidi, ma anche il personale, le infrastrutture, la formazione professionale e non, i costi sociali e le terapie concomitanti. Per quanto riguarda la dialisi domiciliare, è immediatamente evidente la riduzione del costo del personale, che può essere importante soprattutto nei paesi occidentali. In Italia, il rimborso corrisposto per ogni prestazione erogata è regolato dal Decreto Ministeriale 22/07/1996, che definisce le tariffe delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale erogabili nell'ambito del Servizio sanitario. In seguito all’avvento dell’Euro, le tariffe sono state adeguate alla nuova valuta. In Italia, il rimborso offerto per l’emodialisi domiciliare in bicarbonato (101 €) corrisponde al 66% dello stesso trattamento in Centro (151,50 €) e all’80% di quello nei Centri ad Assistenza Limitata (126,25 €). Le tariffe subiscono ulteriori adeguamenti in caso si utilizzino materiali particolari, come le membrane molto biocompatibili (rispettivamente 116,50 €, 161,60 €, 146,45 €). Risulta quindi evidente come l’unico trattamento più economico rispetto all’emodialisi domiciliare sia la dialisi peritoneale nella forma più semplice (CAPD), il cui costo viene valutato di 50 € al giorno. E’ necessario però considerare anche le spese necessarie per l’adeguamento dei locali e degli impianti idrico ed elettrico al domicilio e per l’addestramento. Per tali ragioni, il primo anno di trattamento può sembrare relativamente poco vantaggioso sotto l’aspetto economico, ma gli anni successivi il risparmio può diventare importante, come riportato anche nella letteratura internazionale (Komenda 2010). 14 L’emodialisi domiciliare, sia con schemi convenzionali sia frequenti, è molto sviluppata in Australia e Nuova Zelanda, il 10% circa dei pazienti utilizza questo schema di trattamento. Se si aggiunge la percentuale di pazienti che praticano la dialisi peritoneale, un terzo dei pazienti in dialisi effettua il trattamento al domicilio in quest’area. L’Oceania è quindi una delle aree con la maggior proliferazione di studi, assieme al Canada, e da cui si può prendere spunto per iniziare nuovi programmi di emodialisi domiciliare. La ragione principale della decentralizzazione Australiana risiede nella vastità territoriale, con gli ospedali situati quasi totalmente lungo la Costa, con grave disagio per i pazienti delle regioni centrali. Secondo quanto riportato in una serie di lavori, lo sviluppo di Centri satellite ha reso possibile il trattamento anche per i pazienti che non erano in grado di affrontare il trattamento tra le mura domestiche. Inoltre, la possibilità di eseguire il trattamento senza impiegare gran parte delle scorte d’acqua della casa ha portato, assieme al possibile stress familiare e alle difficoltà tecniche, a preferire altre tipologie di trattamento, fino all’incirca al 2005, quando si assistette, nonostante l’importante urbanizzazione della popolazione, a una nuova ripresa del trattamento domiciliare, soprattutto per il rinnovato interesse alla dialisi notturna o quotidiana, con gli specifici benefici clinici ed economici (Kerr 2008). In sintesi, tenuto conto del rapporto rischi/benefici, nel momento in cui il paziente debba iniziare a pensare al trattamento sostitutivo, è oggi fortemente richiesto, anche tenuto conto delle disposizioni legali in tema di Consenso informato al trattamento, che l’opzione di dialisi domiciliare (emodialisi o peritoneale) venga proposta a tutti i pazienti in grado di usufruirne clinicamente (Orepoulos 2009), che si calcola possano rappresentare il 70-80% circa della popolazione che inizia dialisi. 15 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale Telemedicina Esistono schematicamente due tipi di trattamenti domiciliari: −a bassa tecnologia, in genere demandati al territorio per un’ottimizzazione logistica e di costo; − ad alta tecnologia, gestiti da strutture altamente specializzate, al fine di ottimizzare i benefici per i pazienti e, secondariamente, per contenere i costi. Esistono anche schematicamente due tipi di telemedicina: − la telemedicina che riduce la presenza del medico e/o dell’infermiere (Telemedicina per l’ottimizzazione dei costi); − la telemedicina che aumenta la sicurezza clinica e psicologica del paziente (Telemedicina per l’ottimizzazione dei benefici). Nella seconda accezione è incluso anche l’impiego della telemedicina per favorire la scelta di un’opzione domiciliare di trattamento. 16 L’idea della telemedicina in dialisi è vecchia quasi quanto le macchine per la dialisi e non solo. Da sempre l’uomo ha cercato di creare strumenti con cui interfacciarsi e che permettessero la comunicazione e il monitoraggio anche a distanza. Basti pensare che già nel 1976 il termine “Telecommunications” era indicato come indicizzatore su PubMed, riferendosi al trasferimento di informazioni a distanza per via elettronica. Nel 1993 fu invece introdotto il termine più specifico di “Temedicine” (la fornitura di servizi di salute attraverso telecomunicazioni remote, includendo consulenze e servizi diagnostici interattivi), poi sostituito dal termine “Remote Consultation”: consulenza attraverso telecomunicazioni remote, generalmente a scopo diagnostico o terapeutico per un paziente lontano dal medico. Altri indicizzatori che mostrano l’importanza di questo approccio sono “Telepathology” e “Teleradiology”, introdotti nel 1996. Un altro metodo per valutare l’interesse per la telemedicina può essere indagare la fondazione di riviste e giornali dedicati a questi aspetti della medicina. Negli ultimi anni, numerosi giornali sono stati interamente dedicati alla pratica clinica della telemedicina, alle innovazioni tecnologiche e agli aspetti telecomunicativi ed educativi, considerandoli in termini di efficacia e sicurezza clinica, accessibilità alle cure e trasmissione dati. Alcuni esempi possono essere “Studies in health technology and informatics”, fondato nel 1991, “Journal of Telemedicine & Telecare”, fondato nel 1995, “Telemedicine journal and ehealth”, fondato nel 2000 e “International journal of telemedicine and applications”, fondato nel 2008. Secondo L’”International Society for Telemedicine & eHealth”, la telemedicina ci dà i mezzi migliori per fornire assistenza sanitaria accessibile ai più poveri e 17 più vulnerabili (Desmond Tutu, premio Nobel per la Pace nel 1984, citato all’interno del sito Internet dell’ ISfTeH). Se implementata come mezzo per ridurre i costi, la telemedicina rischia di diventare un sistema per manovrare macchine e attrezzature a distanza, dimenticandosi per così dire del paziente: non un sistema per espandere l’atto medico, ma per renderlo l’unico atto medico. Secondo l’accezione più accolta dalla classe medica, la telemedicina dovrebbe, al contrario, appoggiare l’atto medico ed aggiungere una valenza di sicurezza e contatto, senza sostituirsi all’atto medico stesso. In ambito più specifico, l’emodialisi domiciliare si è sempre sviluppata come trattamento orientato verso l’alta tecnologia. Per tale ragione, a differenza di altre terapie sul territorio, ha da sempre necessitato di uno stretto monitoraggio da parte del Centro “Casa Madre”. Quest’ultimo è spesso un grosso Centro, ad alta tecnologia, non di rado di riferimento terziario. L’esigenza di controllo remoto è peraltro vecchia quanto la dialisi domiciliare ed ha seguito tutta l’evoluzione della tecnologia in tal senso. Dagli anni ‘70 si è, infatti, tentato di sviluppare hardware e software in grado di registrare ciò che avveniva durante la seduta dialitica e inviare i dati alla stazione di controllo centrale, in modo che medici e infermieri conoscessero la situazione del paziente in tempo reale. Inizialmente, la telemedicina era basata sulla comunicazione telefonica, e il medico riceveva richieste o misurazioni di segni vitali effettuate dal paziente stesso o dal care-giver. Va riportata in tal senso l’esigenza di un telefono privato registrato nelle prime norme per la dialisi domiciliare negli anni ’70 in Italia. Con l’avvento, a partire dagli anni ’90, di programmi di videoconferenza, si è progressivamente cercato di implementare la telemedicina con questi sistemi. Non senza problemi, i primi studi effettuati riportano soddisfazione da parte dei 18 medici che hanno preso parte ai progetti. Nonostante alcuni limiti, come l’impossibilità all’esame fisico o la scarsa nitidezza delle immagini, la possibilità di osservare il paziente, di indicare la zona in cui veniva percepito ad esempio il sintomo, o avere maggiori informazioni dirette rispetto alla comunicazione telefonica, viene considerata preziosa per indirizzare in modo più preciso l’intervento medico (Harrison 1996). Il miglioramento dei mezzi di comunicazione, la riduzione dei costi e la diffusione di Internet hanno permesso lo sviluppo della telemedicina in molti ambiti clinici. Questo, assieme allo sviluppo di apparecchiature diagnostiche miniaturizzate e portatili, monitor remoti e sistemi di comunicazione visiva sempre più avanzati ed economici, ha facilitato le cure domiciliari, non solo per i pazienti con gravi comorbidità (Steven 2010), ma anche per i soggetti affetti da patologie croniche, portando a modifiche importanti nella professione medica. Molte discipline hanno sviluppato monitor on-line che comunicano direttamente al Centro di riferimento i valori critici del paziente. Si tratta spesso di discipline che richiedono alta tecnologia, come la Cardiologia, con la trasmissione degli ECG, i reparti di Radiologia, che trasferiscono intere indagini strumentali a centri satellite, o i reparti di fisiatria per guidare a distanza la riabilitazione soprattutto dopo interventi di chirurgia ortopedica. Poiché la dialisi più praticata a domicilio è quella peritoneale, i lavori recenti di telemedicina sono più sviluppati in questo campo. Le loro applicazioni e finalità sono diverse: per valutare l’abilità ad eseguire il trattamento, manifestando eventuali mancanze nell’utilizzo delle apparecchiature, la compliance, e per monitorare possibili problemi clinici dovuti a malfunzionamenti del catetere o a altre comorbidità (Corciulo 2009). Si è inoltre visto che l’assistenza, anche se a distanza, può migliorare in modo importante la qualità di vita dei pazienti, dei 19 care-giver o dei parenti, che si sentono meno isolati e in ogni caso supportati in caso di allarmi e problemi durante il trattamento (Edefonti 2003). In ambito ospedaliero, il monitoraggio on-line, può essere utile anche in caso di insufficienza renale acuta, specialmente per i pazienti trattati in altri reparti, per la monitorizzazione in tempo reale di urea, temperatura, conducibilità del sodio, pressione arteriosa (Ronco 1999). Per quanto riguarda l’emodialisi domiciliare, un importante programma di telemonitoraggio è iniziato nel 1994 a Toronto, con i Dott. Uldall e Pierratos. Inizialmente i dati venivano trasmessi tramite la linea telefonica. Con lo sviluppo e la diffusione di Internet, è stata impiegata la connessione al web per la trasmissione e la ricezione delle informazioni necessarie alla sorveglianza (Hoy 2004). Da alcuni Autori, il monitoraggio remoto è stato considerato come essenziale soprattutto nei primi 3 mesi di trattamento al domicilio, per ovviare rapidamente ai problemi che il paziente e il partner posso incontrare nelle prime fasi, e per controllare la stabilità clinica e la compliance del paziente (Heidenheim 2003). L’impiego del monitoraggio on-line, seppure con metodiche ancora molto costose, può essere importante anche per predire episodi ipotensivi, valutando la riduzione del volume ematico durante le prime fasi di trattamento, per regolare la concentrazione ionica nel dialisato, o la temperatura corporea, o ancora per analizzare la cinetica dell’urea, deducendo l’efficienza dialitica in tempo reale (Locatelli 2005). Le opinioni non sono tuttavia concordi e l’implementazione dei sistemi di telemonitoraggio nell’emodialisi domiciliare è ancora una nicchia, appannaggio di pochi Centri, specie Canadesi. Infatti, se da un lato il telemonitoraggio può rappresentare un sistema di sicurezza per il paziente, dall’altro viene considerato 20 reale il rischio di vicariare con la tecnologia una preparazione insufficiente, da cui l’adagio: “se c’è bisogno di telemedicina, non c’è spazio per la dialisi domiciliare”. E’ tuttavia opinione di molti Autori che il monitoraggio remoto del paziente possa abbattere una delle più importanti barriere psicologiche nello sviluppo di programmi di dialisi domiciliare e notturna, in quanto può rasserenare il paziente e sollevare almeno in parte dal peso delle responsabilità il care-giver (Cafazzo 2010). Più recentemente si sono sviluppati programmi di e-learning non solo a scopo clinico o per la formazione infermieristica, ma anche per l’educazione dei pazienti (Whitten 2008). La telemedicina ha un limite importante della gestione di dati sensibili, ed è quindi necessaria un’attenzione particolare alla tutela della privacy. Attualmente solo pochi Paesi hanno regolamentato chiaramente la telemedicina nella propria Legislatura (Francia, Canada, Australia). A livello europeo, il Consiglio d’Europa ha stilato delle raccomandazioni nel 1997 riguardo la protezione dei dati sanitari (Raccomandazione n.r (97) 5 del comitato dei ministri agli stati membri relativa alla protezione dei dati sanitari). L’Unione Europea regola la raccolta e la comunicazione dei dati, ma pone l’attenzione soprattutto sulla prevenzione dalla possibile intrusione di terzi non autorizzati nei database di dati sanitari, e sul trasferimento dei dati, che deve avvenire in piena sicurezza anche tra Nazioni. In Francia il 19 ottobre 2010 è entrato in vigore, dopo alcuni anni di sperimentazione, il decreto relativo alla telemedicina (Decreto n° 2010-1229 del 19 ottobre 2010). In Italia è stato presentato nel 1999 un disegno di Legge per la razionalizzazione e la diffusione dei servizi di medicina telematica, ma ad oggi 21 manca una normativa specifica. Per far fronte ai problemi legati alla privacy, alla sicurezza dei dati e della loro trasmissione, e alla validità medico-legale delle consulenze telematiche, non basta affidarsi alla Legge sulla tutela della Privacy, ma è necessario consultare il nuovo Codice Deontologico. Secondo la Legge 196/03 (codice in materia di protezione dei dati personali), il trattamento dei dati personali si deve svolgere nel rispetto di diritti, libertà e dignità delle persone fisiche, con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale. Un altro aspetto importante trattato è la gestione dei dati: devono essere esatti, aggiornati, pertinenti, completi e conservati solo per il tempo necessario e per gli scopi enunciati al momento della raccolta dei dati. Un paragrafo è dedicato al trattamento dei dati con strumenti elettronici, consentendolo solo in caso di: − autenticazione informatica, con procedure di gestione delle credenziali adeguate, al fine di poter risalire alla persona che ha compiuto atti illeciti; − utilizzazione di un sistema di autorizzazione; − aggiornamento periodico delle misure di protezione degli strumenti elettronici e dei dati rispetto a trattamenti illeciti di dati, ad accessi non consentiti e a determinati programmi informatici e manutenzione degli strumenti elettronici; − adozione di procedure per la custodia di copie di sicurezza, il ripristino della disponibilità dei dati e dei sistemi, tra cui l’adozione di tecniche di cifratura o di codici identificativi per determinati trattamenti di dati idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale effettuati da organismi sanitari. La Legge regola anche la trasmissione dei dati all’estero, ma per la validità medico-legale delle consulenze telematiche è necessario affidarsi alla Legge 59/97 (Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la 22 semplificazione amministrativa, detta Bassanini-uno), secondo cui “gli atti, dati e documenti formati dalla pubblica amministrazione e dai privati con strumenti informatici o telematici, i contratti stipulati nelle medesime forme, nonchè la loro archiviazione e trasmissione con strumenti informatici, sono validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge”. Secondo quanto specifica il Codice di Deontologia Medica, è ammessa la possibilità di effettuare consulenza e la trasmissione dei dati anche per via telematica, in quanto “il medico curante deve proporre il consulto con altro collega o la consulenza presso idonee strutture di specifica qualificazione, ponendo gli adeguati quesiti e fornendo la documentazione in suo possesso, qualora la complessità del caso clinico o l'interesse del malato esigano il ricorso a specifiche competenze specialistiche diagnostiche e/o terapeutiche”. Non è invece codificata con precisione la gestione e l’eventuale trasmissione dei dati, salvo la necessità assoluta di anonimato, ai fini di ricerca. 23 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale SCOPO Scopo del lavoro presentato in questa Tesi è: − valutare lo stato dell’arte riguardo alla dialisi domiciliare in termini di interesse, peso e prospettive future, mediante una revisione sistematica della letteratura del nuovo Millennio; − identificare le caratteristiche ideali di un portale multimediale di istruzione continua, mediante sedute di brainstorming e valutazione di siti educazionali presenti sul web, riguardanti la dialisi e altre discipline; − proporre un disegno di piattaforma multimediale destinata alla formazione e alla comunicazione in emodialisi domiciliare ed autogestita, in base alle esperienze reperite ed ai fabbisogni identificati; − implementare la struttura con una quota iniziale di contenuti di carattere informativo su diversi aspetti del trattamento e delle patologie renali, per validare l’interesse ed il funzionamento della stessa. Lo sviluppo della piattaforma ha come obiettivo quello di permettere la formazione a distanza dei pazienti, ponendo l’attenzione non solo sugli aspetti 24 didattici, di fungere da supporto per aspetti legislativi e tecnici del trattamento, di ottenere una possibilità di telemonitoraggio della seduta o del periodo interdialitico, con la possibilità di comunicare agevolmente con il proprio medico o il proprio infermiere, o di condividere esperienze con altri pazienti. Il lavoro sul sito è stato sviluppato come progetto pilota di collaborazione tra la Struttura Semplice di Nefrologia dell’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano ed un’Azienda giovane, in fase di start-up. 25 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale MATERIALI E METODI Revisione Sistematica sulla Dialisi Domiciliare Strategia di ricerca: la ricerca bibliografica è stata eseguita sulla banca dati online PubMed dalle origini al 31 maggio 2011 utilizzando la stringa “Home Hemodialysis” [All Fields] e ponendo come limite English. Per controllare di non escludere articoli rilevanti, è stata poi effettuata una ricerca con “Home Haemodialysis”, che ha condotto agli stessi risultati. Data la vastità del materiale, gli articoli sono stati poi selezionati per la revisione sistematica a partire dal 2000, impiegando il materiale antecedente come base per il background. Criteri di selezione: in una prima fase sono stati selezionati tutti gli articoli relativi alla dialisi domiciliare e/o quotidiana-notturna, per valutare l’interesse ed i temi principali sui quali gli Autori si sono focalizzati nell’ultimo decennio. La selezione è stata eseguita seguendo le regole della Cochrane Collaboration, ovvero mediante selezione in doppio degli articoli ritenuti rilevanti ai fini della 26 revisione ed estrazione dei dati in doppio. A partire dalla prima fase, sono stati selezionati gli articoli “originali” su casistiche di almeno 4 pazienti (esclusi i case report). Gli studi indagavano l’impiego dell’emodialisi domiciliare in ogni suo aspetto, partendo da quello clinico, senza tralasciare gli aspetti psicologici del trattamento e la qualità di vita del paziente e dei familiari. Gli aspetti clinici sono stati suddivisi in temi principali: il beneficio cardiovascolare, con il miglioramento del controllo dei valori pressori e l’ipertrofia del ventricolo sinistro, l’effetto sulla clearance dei soluti e l’equilibrio idroelettrolitico, la risposta all’eritropoietina e il controllo del metabolismo calcio-fosforo, l’acidosi metabolica e gli effetti su gravidanza, fertilità e disturbi del sonno. Un’analisi a parte ha riguardato gli studi economici. Raccolta dei dati ed analisi: data l’attesa variabilità dei disegni di studio e l’altrettanto attesa scarsità di RCT, la revisione è stata svolta in forma narrativa. 27 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale Revisione Siti Educazionali per la Dialisi Domiciliare Come base per la strutturazione della portale web per la dialisi domiciliare è stata eseguita una ricerca dei siti Internet che parlano di telemedicina propedeutica alla definizione delle esigenze dei programmi di istruzione multimediali. Per questa prima fase della revisione è stato utilizzato il motore di ricerca Google (www.google.it), mettendo nella stringa di ricerca il termine inglese “Telemedicine”. Data la vastità del materiale, ci si è affidati a Wikipedia, in quanto una delle principali enciclopedie multimediali, per una prima selezione dei siti Internet, giungendo a siti dedicati, istituzionali e non. Controllando in ogni caso, in primi 300 link di rimando ottenuti con la ricerca tramite Google, si è potuto accedere a siti nazionali o internazionali non inclusi dagli Autori della pagina di Wikipedia. I siti selezionati sono stati consultati per ricavare informazioni su come può essere impiegata la telemedicina da parte di medici, infermieri e pazienti. 28 Successivamente, su tre dei principali motori di ricerca (Google, Virgilio e Yahoo Italia) si sono cercati siti che parlassero di dialisi domiciliare. Come stringhe di ricerca si sono utilizzati i termini in Italiano “Dialisi Domiciliare” e “Emodialisi Domiciliare” e in inglese “Home Hemodialysis”, controllando che i risultati coincidessero con il termine “Home Haemodialysis”. Anche in questo caso, data la vastità dei risultati, sono stati valutati i primi 500 link. Successivamente è stato valutato il grado di concordanza tra i tre motori di ricerca, ricavando il numero di link rilevanti realmente inerenti al trattamento tra le prime 11 voci. Poiché durante la ricerca non si sono trovati veri e propri siti educazionali che seguissero il paziente durante e dopo il percorso di apprendimento del trattamento, sono stati selezionati ed empiricamente giudicati i più pertinenti a questo proposito. Per ogni sito Internet sono stati valutati qualitativamente i seguenti elementi: − struttura (immediatezza della navigazione e chiarezza della distribuzione dei contenuti all’interno delle pagine); − pagine dedicate (numero delle pagine realmente dedicate al trattamento e alla gestione del paziente, presenza di link ad altre pagine o ad altri siti); − utenti (medici, infermieri, pazienti); − dettaglio clinico (numero di argomenti trattati e livello di approfondimento della trattazione, indipendentemente dall’utente a cui il siti è destinato); − chiarezza dell’esposizione (capacità di comunicazione di concetti dettagliati). 29 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale Identificazione dei Fabbisogni: il Brainstorming Al fine di identificare i fabbisogni specifici di comunicazione e conoscenza sui quali tarare il portale oggetto di questa Tesi, sono stati combinati sia una revisione di quanto esistente (siti, pagine di siti, portali dedicati), sia una serie di incontri tra individui di varia formazione ed esperienza. Per questa seconda parte del processo di identificazione dei fabbisogni è stata scelta la modalità del brainstorming. Ampiamente utilizzata in diversi campi del sapere e del business, il brainstorming di sviluppo è definito come una modalità per la formazione di idee creative. Descritto da Osborn a fine anni ’50, il brainstorming è praticato in maniera differente, anche per la sua intrinseca flessibilità, ma le regole fondamentali rimangono quelle da lui descritte: − esclusione della critica, − pensieri a ruota libera, 30 − favoreggiamento della quantità, − ricerca di combinazione e miglioramento (Dugosh 2000). La numerosità dei partecipanti è sufficientemente bassa per permettere l’espressione di ciascuno, sufficientemente elevata per garantire un arricchimento dinamico, secondo quella che è stata definita dallo stesso Osborn una reazione a catena. Nel nostro ambito, gli incontri di brainstorming sono stati così condotti: − 5-7 partecipanti ex equo (senza un moderatore pre-identificato); − circa 2 ore di discussione aperta; − riassunto scritto prodotto come base per la riunione successiva; − intervallo di due settimane - due mesi tra gli incontri. Alle sessioni hanno partecipato: − un Docente Universitario in pensione, tra i padri fondatori dell’ Ingegneria Biomedica; − un Nefrologo; − il tesista Autore della presente tesi; − almeno un Infermiere con esperienza di dialisi (da uno a tre per ogni seduta); − a due sessioni hanno partecipato gli operatori informatici con i quali è stato creato il disegno della piattaforma (uno specializzato nel marketing, uno per gli aspetti tecnici); − a due sessioni ha partecipato una coppia di paziente-partner di dialisi domiciliare. Nel brainstorming, al contrario che nel focus group, il moderatore ha un ruolo marginale, in quanto comunica le domande principali e l’argomento ai componenti del gruppo, ascolta i suggerimenti, guidando la seduta al fine che ognuno sia libero di esprimere le proprie idee, infine raggruppa le idee in un 31 documento riassuntivo, che viene riproposto come base di partenza per altre questioni da affrontare nelle sedute successive. I risultati di ciascuna sessione sono stati riassunti e riportati in un documento in formato PPT da riproporre in ciascuna seduta come base per l’implementazione ideativa, al fine di raggiungere il livello più elevato di creatività grazie alla somma delle idee dei singoli partecipanti, che hanno espresso le proprie idee senza critiche o giudizi da parte degli altri componenti del gruppo. Gli aspetti principali toccati nelle varie sedute sono stati: − materiale e argomenti da inserire all’interno della piattaforma; − migliore struttura del sito per ospitare tutti i contenuti individuati nella seduta precedente; − come affrontare e rappresentare nel modo migliore gli argomenti, definizione degli utenti della piattaforma; − aspetti grafici e tecnici del sito internet. Sebbene la necessità di un logo e di un nome fosse già stata identificata nell’ambito delle sessioni di brainstorming, la sua formulazione è stata successiva, elaborando congiuntamente un’intuizione individuale (hom-e-hem) e richiedendo il supporto di un grafico in formazione specialistica (Amina Pereno, Design del Prodotto Ecocompatibile, I Facoltà di Architettura) 32 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale La Progettazione della Piattaforma Note tecniche sulla costruzione del sito Il sito è stato sviluppato tramite la collaborazione con un’Azienda giovane, in fase di start-up, che ha offerto il proprio contributo a titolo gratuito, nell’ambito di attività di ricerca e sviluppo di base (Byters s.r.l.). La collaborazione ha riguardato sia la partecipazione ai brainstorming, sia la costruzione del progetto e l’implementazione della piattaforma. Il lavoro condotto in questa Tesi sarà alla base per la richiesta di finanziamenti per il completamento dell’opera. Lo sviluppo del disegno della piattaforma è stato suddiviso in fasi successive. − Ricerca e analisi dei principali portali e delle principali applicazioni con finalità simili. − Per la costruzione della struttura principale della piattaforma, si è scelto di rispettare i criteri di usabilità per una User Interface funzionale e immediata. La User Experience deve essere quanto più rassicurante e divertente 33 possibile al fine di offrire agli utenti un vissuto positivo durante l’utilizzo, risultato dalla fusione tra la semplicità e immediatezza del mezzo multimediale e l’interattività tipica del Web. L’elaborazione grafica della User Interface è stata pensata a partire dallo studio del look and feel generale a cui vorremo giungere, in modo da rendere coinvolgenti le esperienze d’uso che l’utente sperimenterà. Per ottenere la versione definitiva sono stati elaborati degli screenshot delle diverse versioni, su cui si effettueranno dei test di usabilità. La disposizione dei vari elementi che compongono le pagine web, il tratto grafico e il tipo di font sono stati valutati tenendo conto dei principi della Gestalt1, al fine di rendere chiara e immediata la struttura e l’organizzazione dei contenuti. Anche la scelta dei colori è stata ponderata al fine di suscitare vissuti positivi e rilassanti sull’utente. − Per lo sviluppo della piattaforma Client e del suo Back End è stato utilizzato Python, un linguaggio di programmazione di alto livello. Python è un progetto open source, sviluppato da Python Software Foundation e attualmente rappresenta una tecnologia tra le più impiegate da colossi come Google e Youtube. E’ uno dei linguaggi più ricchi e comodi da usare. La sua sintassi è pulita e snella così come i suoi costrutti, decisamente chiari e non ambigui. I blocchi logici vengono costruiti semplicemente allineando le righe allo stesso modo, incrementando la leggibilità e l'uniformità del codice anche se vi lavorano diversi autori. Python può essere interpretato ed eseguito sulla gran parte delle piattaforme attualmente utilizzate, siano esse di casa Apple (Mac) che PC (Microsoft Windows e GNU/Linux). Infine, Python è un free 1 L’approccio Gestalt è uno dei primi tentativi sistematici di studiare la separazione e l’organizzazione della percezione. E’ una teoria messa a punto da un gruppo di psicologi tedeschi (tra cui Koffka, Kohler, Wertheimer) che emigrarono degli Stati Uniti nel periodo tra le due Guerre. Il principio fondamentale dell’organizzazione delle percezioni è la legge di Pragnanz: “di numerose organizzazione possibili dal punto di vista geometrico, si verificherà quella che possiede la forma migliore, più semplice e più stabile” (Eysenck M.W., Psicologia Cognitiva). 34 software: non solo il download dell'interprete per la propria piattaforma e l'uso di Python nelle proprie applicazioni sono completamente gratuiti, ma Python può anche essere liberamente modificato e così ridistribuito, secondo le regole di una licenza pienamente open-source. − Come linguaggio per la fruizione dei contenuti video si è pensato di utilizzare HTML5. Al contrario infatti di Flash, HTML5 consente di usufruire di contenuti video senza necessità di plugins, tenendo anche conto del fatto che alcuni mobile devices non supportano Adobe Flash. Usare HTML5 <video> tag, eseguendo l’embedded di un video in una pagina web (inserendo video nella stessa pagina web senza essere trasferiti in un’altra pagina o altro sito, come invece avviene in caso di link), è semplice e non richiede plugin per l’utente. Inoltre, poiché <video> è un elemento standard della pagina web, sarà possibile usare JavaScript per creare controlli video che rispettano il look and feel del sito e aggiungere effetti e maschere utilizzando i CSS. Poiché HTML5 non è ancora supportato da tutti i browser in circolazione, tramite il plugin VideoJS, la piattaforma permetterà comunque un fallback diretto su Flash. − Il servizio di comunicazione tra gli utenti del portale, i medici e gli infermieri tramite chat, chiamate e videochiamate è una parte importante della piattaforma. L’aspetto essenziale è creare una rete “chiusa” che tuteli al massimo la privacy. Per questo motivo non sarebbe possibile utilizzare software commerciali come Skype che non garantirebbero la privacy all’interno di una rete di contatti che si vuole sia privata. Sarebbe poco realistico reinventare un protocollo e un proprio software di comunicazione, ma nella più piena mentalità open source, si è pensato di utilizzare un affidabile protocollo di comunicazione aperto: Jabber, la cui applicazione 35 più conosciuta è quella di una rete di instant messaging. Questo verrà customizzato (implementato di funzioni particolari pensate appositamente per gli utenti del portale) e inscatolato per dare vita al servizio di comunicazione. − Anche per la creazione del gioco interattivo si utilizzerà HTML5. HTML5 permette ai web designers e ai developers di creare grafica avanzata, animazioni e transizioni che garantiscono una user experience all’avanguardia. Attraverso framework JavaScript, e le librerie JavaScript, si creerà un gioco di simulazione della dialisi in HTML5 per desktop. Fonti del materiale selezionato per la pubblicazione on-line Il materiale da inserire all’interno della piattaforma è stato diviso in file video e file di testo. I files di testo sono stati scritti utilizzando materiale impiegato per le lezioni universitarie, appunti e fonti bibliografiche citate per ogni capitolo: è stata selezionata una serie di link utili tra cui il sito Internet Medscape, che pubblica revisioni in tutte le discipline mediche e chirurgiche, rendendole disponibili a chiunque. Inoltre, è stato ripreso il materiale (libri, lezioni e tesi) pubblicato sul sito Internet della cattedra di Nefrologia dell’Università di Torino, a cui si è aggiunto nuovo materiale di più recente pubblicazione. Per la parte sulla Legislazione sono invece stati impiegati come fonti i siti Internet dell’ANED e quelli Ministeriali e Regionali istituzionali, al fine di avere a disposizione la versione ufficiale della Norma o Legge, per poterla analizzare e commentare all’interno della piattaforma, rendendola fruibile a tutti. 36 I files video sono stati montati utilizzando le registrazioni effettuate durante le lezioni effettuate con i pazienti candidati alla dialisi domiciliare. Le riprese sono state effettuate da Gilberto Richiero e Paola Giusiano, il montaggio da Gilberto Richiero, in collaborazione con l’associazione Libre (www.libreidee.org). Per il presente prototipo e per la valutazione di fattibilità sono stati selezionati un esempio per ciascuna tipologia di contenuto: − un capitolo, − un set di link, − un libro − un’intervista. Ogni video è stato trascritto al fine di avere materiale testuale in affiancamento ai video. 37 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale RISULTATI Revisione Sistematica sulla Dialisi Domiciliare A partire dai 774 articoli ottenuti con la ricerca, ne sono stati selezionati 352 relativi al periodo 2000-2010. Gli articoli pubblicati nel 2011 non sono stati considerati per la revisione sistematica (47 articoli al 31 Maggio 2011). 774 articles 47 articles in 2011 727 evaluated articles 375 not included articles 352 selected articles 13 excluded articles 339 analized articles Figura 2. Rappresentazione grafica della selezione degli articoli effettuata per la revisione sistematica. I 352 articoli relativi al periodo 2000-2010 sono stati suddivisi per anno di pubblicazione, sede e tipologia di articolo (appendice A). Di 13 articoli non è 38 stato possibile risalire alla sede di lavoro del gruppo, e per questo sono stati esclusi dalle valutazioni successive. La valutazione alutazione è stata condotta in tre fasi: − identificazione dei trends di pubblicazione a livello mondiale, − identificazione degli argomenti di maggior interesse negli studi originali, − approfondimento di due aspetti clinici (qualità di vita e sopravvivenza) degli original studies e dell’aspetto economico, identificati al punto precedente come di maggior maggio rilievo. Identificazione dei trends di pubblicazione a livello mondiale Per quanto riguarda l’anno di pubblicazione, si può notare come il trend sia in salita, partendo da 9 articoli nel 2000, arrivando a 52 articoli nel 2010, con una media di circa 31 3 articoli per anno. articoli per anno 60 50 40 30 20 10 0 Figura 3. Numero di articoli scritti suddivisi per anno di pubblicazione. Questa vasta mole di lavori è tuttavia svolta in una minoranza di sedi: i Centri maggiormente attivi sono quelli Canadesi e Australiani. Infatti 116 articoli sui 339 selezionati (33%) sono pubblicati da Centri Canadesi, il 28% circa dei quali dall’Università di Toronto Health Network, e 30 Australiani (8%),, di cui il 40% dallo stesso Centro a Geelong. Anche negli USA sono stati prodotti molti 39 coli, 103 (29%),, ma più dispersi territorialmente, con un numero massimo di articoli, 10 articoli per Centro (49 Centri). Articoli per sede 35 30 25 20 15 10 5 0 Figura 4. Suddivisione degli articoli per sede di lavoro. Sono rappresentati i Centri che hanno pubblicato tre o più lavori nel periodo analizzato (2000-2010). (2000 Escludendo i 20 articoli inerenti agli gli aspetti economici del trattamento, 139 articoli sono studi clinici, 71 articoli opinionistici opinionistic e 86 revisioni. revision Gli articoli rimasti (23) descrivono, no, per esempio, nuove attrezzature attrezzature dialitiche, linee guida e l’organizzazione di programmi di dialisi domiciliare. Tipologia di articoli 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Figura 5. Suddivisione delle pubblicazioni secondo la tipologia di articolo: studio clinico, articolo opinionistico, revisione, articolo sugli aspetti economici, altro. Per analisi più strutturate sono stati presi in considerazione i Centri che avevano pubblicato più di 3 articoli a partire dal 2000. 40 Osservando la distribuzione degli articoli secondo anno di pubblicazione e sede si nota come in alcuni Centri l’interesse per la dialisi domiciliare sia relativamente recente, mente altri Centri abbiano lavori ormai datati di qualche anno. L’Università Health Health Network di Toronto ha pubblicato con continuità articoli dal 2003, ma ha avuto un picco nel 2009, con 10 articoli. Il Centro Canadese di London (Ontario) invece dopo il 2003, quando ha pubblicato 11 articoli, ha avuto una battuta d’arresto, mantenendo circa 1 articolo all’anno fino ad oggi. A parte i Centro di Vancouver, Londra (UK),, Brisbane, Clayton e Wiston-Salem, Salem, gli articoli degli ultimi 5 anni sono stati prodotti da Centri che avevano studiato la dialisi domiciliare già in precedenza. Articoli per sede e anno 2000 2001 12 10 2002 2003 8 2004 6 2005 2006 2007 2008 4 2 0 2009 2010 Figura 6. Suddivisione degli articoli prodotti da ogni gruppo di lavoro sulla base dell’anno in pubblicazione. Valutando la tipologia di articolo per sede, si nota come alcuni Centri abbiano prodotto unicamente articoli di commento, come editoriali, editoriali, lettere e revisioni: Monaco, Aberdeen, Lexington, Madison, Missouri e Portland. Il 40% degli studi clinici sono stati effettuati invece soprattutto da Centri canadesi, mentre l’Australia ne ha pubblicati 11, l’Italia è presente con 8 articoli, di cui 6 41 provenienti dal gruppo di Torino. Torino. Il gruppo torinese è il terzo in assoluto in quanto a studi clinici, dopo l’Università Health Network e London (Ontario). Tipologia di articoli per sede 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 clinical study opinion review economy other Figura 7. Numero di articoli pubblicati da ogni gruppo di lavoro lavoro suddivisi per tipologia di articolo. Per quanto riguarda la relazione tra anno di pubblicazione e tipologia di articolo, si osserva come spesso, spesso negli gli anni in cui escono più studi clinici, si ha una minor produzione di articoli di commento, ma che in ogni ogni caso spesso revisioni e articoli opinionistici sono in numero maggiore degli studi clinici. Nel 2010 si è avuto un importante incremento nella pubblicazione di studi clinici (30 articoli), a discapito degli articoli di commento (18 tra articoli opinionistici opinionistici e revisioni). Tipologia di articoli per anno 35 30 25 clinical study 20 opinion 15 review 10 economy other 5 0 Figura 8. Suddivisione dei diversi tipi di lavoro per anno di pubblicazione. 42 Identificazione degli argomenti di maggior interesse negli studi originali I 139 studi clinici sono stati suddivisi per gli argomenti trattati (appendice B). B) Argomenti principali 35 30 25 20 15 10 5 0 Figura 9. Argomenti descritti e valutati negli studi clinici. (Appendice ( B) L’aspetto maggiormente preso in considerazione è la qualità di vita dei pazienti e dei familiari, con il 22% 2 circa di articoli a riguardo. A seguire troviamo gli aspetti tecnici, comprensivi della gestione dell’accesso vascolare, con 19 articoli, articoli oltre al trattamento delle acque, alla formazione del dialisato, all’emissione di CO2 daa parte dei Centri dialisi rispetto al domicilio, la sicurezza delle macchine e del trattamento e la telemedicina. telemedicina. Altri aspetti valutati in numerosi studi clinici sono l’effetto della dialisi domiciliare sulla sopravvivenza, sul metabolismo e sul controllo dei valori pressori. Inoltre alcuni di di questi aspetti sono stati valutati contestualmente negli stessi articoli. Altri argomenti trattati, sebbene da un numero limitato di articoli, articoli sono quello della scelta del trattamento, dell’efficienza della dialisi frequente, dei suoi effetti sulla nutrizione nutri e dell’importanza dell’educazione al trattamento domiciliare. domic . Singoli articoli selezionati trattano di altri aspetti, aspetti come le caratteristiche dei pazienti studiati, programmi di formazione del personale sanitario, il rischio di sepsi nei pazienti domiciliari, iciliari, gli effetti del trattamento sui disturbi del sonno, sulla gravidanza e sul rientro in dialisi dopo un trapianto, o in rapporto alla dialisi peritoneale e la gestione di un programma di dialisi domiciliare. 43 Approfondimento degli aspetti fondamentali degli studi originali Qualità di vita Il numero più elevato di studi clinici regitrato (30 articoli) analizza la qualità di vita dei pazienti. Gli studi sono estremamente eterogenei, sia per quanto riguarda i parametri analizzati e le scale impiegate, sia per il numero di pazienti studiati. A riprova dell’interesse globale della famiglia nella dialisi domiciliare, due lavori analizzano contemporaneamente i pazienti ed i loro partner di dialisi, anche se mancano quasi del tutto gruppi di confronto con partner e figli di pazienti che eseguono il trattamento in Centro. Pur nell’eterogeneità dei dati, alcuni punti ritornano costantemente nei lavori. In particolare dove vi siano numerose alternative di trattamento e l’emodialisi domiciliare sia quindi una scelta più specifica, i risultati in termini di qualità di vita sono globalmente estremamente positivi, pur sottolineando l’impegno clinico e psicologico necessario da parte di tutta la famiglia. Un punto sempre sottolineato è quello dell’importanza del coinvolgimento dei pazienti e del programma di istruzione (2 articoli dedicati, ma presente in molti altri lavori). Un ulteriore punto spesso valutato come indice della qualità di vita, a riprova dell’inscindibile legame con la stessa, è il tasso di ospedalizzazione (3 articoli). Un elemento sicuramente confondente e ampiamente citato è poi quello della selezione differente dei pazienti che scelgono un trattamento di piena autogestione. In dialisi come in altre branche della medicina, tra cui la diabetologia, infatti, la capacità di autogestione ha sempre mostrato una stretta correlazione, anche come hard outcome, con la sopravvivenza. Tenendo conto dell’eterogeneità e della diversità degli studi, in conclusione, la qualità di vita non è ridotta, ma tendenzialmente aumentata, nei pazienti che scelgono l’emodialisi domiciliare. 44 45 Queensland, Australia Brisbane, Australia Ottawa, Canada Solofra, Italy Van Eps 2010 CL Namiki S 2010 Bugeja A 2009 Bellizzi V 2009 Wistconsin, USA 2010 Wise M Singapore Dunedin, New Zealand 2010 Griva K Workplace Derrett S 2010 Year Author We conducted an in-depth qualitative study of 13 patient and care partner couples (dyads) who completed at least 6 months of SDHD after at least 6 months of in-center hemodialysis to inform strategies for screening, training, and support to improve SDHD retention. To (i) describe the overall satisfaction with renal services among older patients dialysing, or in training, with HD or PD at home; and (ii) examine the relationship between residential distance from the nephrology unit and satisfaction with home-based dialysis. In order to better understand what factors influence these symptoms (depressive symptoms), we examined the impact of illness and treatment cognitions on emotional adjustment and the influence of dialysis modality (hospital- vs. homebased dialysis) on this relationship. Aim 145 Sample 63 13 The dialysis care system charges patients a high hidden cost, 274 represented by procedures related to dialysis. Higher costs centres and reduced choice of treatment modalities may characterize the for-profit dialysis system. 39 Findings indicated a transformed care dynamic, positive 4 appraisal and active everyday engagement by participants. A positive outlook on life in the present enabled participants to look to their future with purpose and hope. Nocturnal home hemodialysis is a sustainable therapy. In addition to improving general QOL, alternate nightly NHD can significantly improve physical functioning as measured by KDQOL and 6-minute-walk tests. We recommend that centers screen dyads for relationship quality and integrate couple relationship education into SDHD training as required. Further, we recommend a largescale, multi-center prospective study to test this model of how couple relationship and coping styles affect clinical outcomes and rates of continuation with SDHD. This pilot study suggests that older patients trained to dialyse 45 at home using PD or HD are highly satisfied with the nephrology service - even when living remote from the nephrology unit. Home-based dialysis is possible in older patients with levels of comorbidity and disease severity as serious as elsewhere. The findings suggest that the benefits of self-care are not uniformly manifested across dialysis modalities and that patients' cognitions are important determinants of depressed mood with implications for future research and clinical practice. Conclusion We examined the effect of in-center thrice-weekly nocturnal INHD offers an effective form of HD for long-term dialysis HD (INHD) on patient outcomes. patients who are unable to perform home HD. To understand the challenges older people living with endstage kidney disease and home haemodialysis face in their everyday life. Survey of hidden costs of To compare the costs related to diagnostic and therapeutic dialysis in Italian for-profit procedures between not-for-profit (nFP) and for-profit (FP) and not-for-profit centers. dialysis care systems, we mailed to Italian nephrology units a questionnaire on modalities of medical prescriptions and reservations, waiting time for tests and modalities of drugs distribution. In-center nocturnal hemodialysis: another option in the management Living with home-based haemodialysis: insights from older people. Quality of life and alternate Hemodialysis has been associated with reduced quality of nightly nocturnal home life (QOL). Small cohort studies of quotidian hemodialysis hemodialysis. regimens suggest general QOL and dialysis-related symptoms may improve compared with conventional regimens. Successful daily home hemodialysis patient-care partner dyads: benefits outweigh burdens. Olderpeoples' satisfaction with home-based dialysis. An evaluation of illness, treatment perceptions, and depression in hospital- vs. home-based dialysis modalities. Title Tabella 1. Obiettivi, conclusioni e numerosità campionaria degli studi originali inerenti alla qualità di vita nei pazienti in dialisi domiciliare. Legenda: n.n.: non noto. 46 To reduce the influence of selection bias, we sought to compare hospital admissions for our population of DHD patients with peritoneal dialysis (PD) patients who initiated training during the same period. We also compared our hospital data with the US Renal Data Service database. Wellington, New Zealand Polasche 2007 kN The optimal method for eliciting preferences from dialysis patients remains undefined, and there may be unique methodologic concerns in this population. It was hypothesized that nocturnal home hemodialysis is associated with improved quality of life but higher illness intrusiveness compared with peritoneal dialysis. The experiences of patients, challenges for the health care team, and funding issues are discussed and point toward a promising future for in-center daily dialysis. Sample 195 32 HNHD patients expressed a greater preference for current 44 health than IHD patients. The operational performance of SG was good in this study, whereas biases and methodologic concerns were identified with the TTO and WTP in this population. This study suggests that nocturnal home hemodialysis is not 93 perceived as a more intrusive treatment and demonstrates that patients who are on peritoneal dialysis have similar perceived symptomatic control of their kidney disease. However, a need for studies of greater quality and quantity is 31 outlined as a major obstacle in gaining widespread support for in-center daily dialysis from the funders of dialysis care. These results show improved HRQoL among independent patients. Our regional care network may be a particularly useful model for undertaking actions motivating the healthcare teams and for enhancing the human resources devoted to patient education. Conversion to NHD is associated with a decrease in dialysis and cardiovascular-related hospital admission. The clinical and mechanistic relevance in uremic patients of improved phosphate and anemia management requires further examination. Our study suggests that despite similar patient demographics, 86 patients treated with DHD spend fewer days in the hospital than PD patients in the United States. Although selection bias could partially explain our lower hospitalization rate, other factors, including improvements in blood pressure control, nutrition, and fewer fluctuations in dry weight, probably contributed to the stability of our patients. Conclusion Client attitudes towards home This paper reports a study seeking to describe characteristic Renal clients do not simply follow professional advice but, 20 dialysis therapy. attitudes towards their treatment regimen among a group through a process of negotiation, seek to integrate therapy living on home dialysis. into their pattern of regular activities to maintain their normal lifestyle. Renal clients' motivation to meet the ongoing demands of treatment is not related solely to their health status, but is also affected by their general life situation. Understanding client attitudes towards therapy enables nurses to better support people living on dialysis. Toronto, St Michael Estimating preference scores H., Canada in conventional and home nocturnal hemodialysis patients. 2007 Fong E Experience and evidence: is there enough to support funding daily in-center dialysis? Toronto, University Cross-sectional comparison of Health Network, quality of life and illness Canada intrusiveness in patients who are treated with nocturnal home hemodialysis versus peritoneal dialysis. Hamilton, Canada Changes in health-related The objective was to assess changes in health-related quality quality of life in patients of of life (HRQoL) during the first year of dialysis, comparing self-care vs. in-center dialysis independent patients with patients on in-center dialysis. during the first year. McFarlan 2007 e PA 2007 Lebner AC 2008 Nancy Cedex, France Hospitalization rates in daily home hemodialysis versus peritoneal dialysis patients in the United States. Aim LoosAyav C Los Angeles, USA Title Toronto, University Reduction in cardiovascular We hypothesized that augmentation of small and middle Health Network, related hospitalization with molecular clearance by NHD would result in a reduction of Canada nocturnal home hemodialysis. dialysis related or cardiovascular specific hospitalizations. 2008 Kumar VA Workplace Bergman 2008 A Year Author 47 Patras, Geece Chicago, USA Stavriano 2007 uK Reddy NC Sydney, Australia Toronto, University Health Network, Canada Bolgg A 2006 Jassal SV 2006 2007 Los Angeles, USA 2007 Kumar VA Workplace Porirua, New Zealand Year Polasche 2007 kN Author Conclusion The number of elderly patients undergoing chronic haemodialysis (HD) in the nursing home (NH) setting is growing; however, little published data exists on this group of patients. The aim of this study was to measure the overall healthrelated quality of life of patients receiving hemodialysis in Greece and to assess willingness, motivation, and concerns about participating in a nocturnal home hemodialysis program. 146 12 20 Sample NH dialysis provides a means for dialysing our most ill and debilitated 271 patients in the convenience and comfort of the NH setting. The success of this programme is demonstrated by the fact that almost 40% of patients are successfully rehabilitated and discharged home. Nonetheless, healthcare providers and families must recognize that patients entering an NH HD programme are a high risk population with significant morbidity and mortality. Compared with established dialysis patients, patients entering the NH programme who are new to dialysis represent a particularly high risk group. However, it is likely that the poor survival seen in the NH programme may represent end of life care, as the overall survival from initiation of chronic dialysis in this population is consistent with that of patients entering the ESRD programme at a similar age. A comparison with the Greek general population identifies lower physical functioning scores for the ESRD patients, while the mental functioning scores are comparable with those of the Greek general population. Moreover, it is important to notice the willingness expressed by half of the patients to participate in a potential program of nocturnal home hemodialysis. We sought to demonstrate that DHD is feasible and confers Our results demonstrate that DHD improves nutritional status and clinical benefits that permit savings in overall healthcare decreases hospital admissions for dialysis-dependent patients. costs despite expenditures on program infrastructure and supplies. This paper reports a study seeking to describe characteristic Renal clients do not simply follow professional advice but, through a attitudes towards their treatment regime among a group process of negotiation, seek to integrate therapy into their pattern of living on home dialysis. regular activities to maintain their normal lifestyle. Renal clients' motivation to meet the ongoing demands of treatment is not related solely to their health status, but is also affected by their general life situation. Understanding client attitudes towards therapy enables nurses to better support people living on dialysis. Aim Improvements in cognition We hypothesized that patients maintained on NHD would in patients converting from have better cognitive functioning than those receiving thrice weekly hemodialysis conventional therapy. to nocturnal hemodialysis: a longitudinal pilot study. Learning efficiency scores were unchanged. NHD may be associated with improved general cognitive efficiency as measured by psychomotor efficiency and attention and working memory. 12 Enhancing lifestyle through This article will present the results of the survey with regard While nocturnal dialysis does not suit all patients, the respondents in 150 home haemodialysis. to patients who dialyze nocturnally (LND) and for longer this survey reported benefits such as: increased opportunity for hours (LH). employment; less restrictions on free time; improved blood results and better lifestyle. Staff-assisted nursing home haemodialysis: patient characteristics and outcomes. Quality of life of end-stage renal disease patients and study on the implementation of nocturnal home hemodialysis in Greece. Daily home hemodialysis at a health maintenance organization: three-year experience. Doing dialysis at home': client attitudes towards renal therapy. Title 48 Liverpool, Australia Halmstad, Sweden Toronto, University Health Network, Canada 2005 Chow J. Ziegert K 2004 Giles S 2004 Wellington, New Zealand Polasche 2005 k N. Ultrecht, Netherlands Solna, Sweden 2006 Vos PF Workplace Ageborg 2005 M Year Author Aim JPAT acts as a screening instrument to distinguish suitable candidates for the home dialysis programme, identifying patients with the greatest chance of learning to manage the programme. This paper reports a study that sought to describe the experience of people using home haemodialysis as their modality of renal replacement therapy. The study employed a critical interpretive methodology. The aim of the study was to investigate whether there are differences in the way HD patients view their quality of life, self-care ability and sense of coherence if they dialyze themselves at home, dialyze themselves in center (self-care), or if they are dialyzed by nurses in an outpatient dialysis unit. Transformations: a phenomenological investigation into the lifeworld of home haemodialysis. 13 Sample The data analysis was performed by means of both descriptive and inferential statistics. 61 Overall, results suggest that JPAT version 2.1 is sufficiently reliable to 20 be used as a tool for assessing patients who suffer from end-stage renal disease (ESRD), and to identify patients most likely to succeed in a home dialysis programme. This study describing the renal client perspective indicates that, 20 although more demanding for them than in-centre treatment, selftreatment at home can enable a superior quality of life for many people living on dialysis. There was a tendency for those who dialyzed at home to score higher 19 on quality of life, self-care ability and sense of coherence than those who dialyzed themselves in center. Since the number of participants in this study was low, it is necessary for future studies to include more patients to verify the results. SDHD improves health-related QoL, but has no clear effects on cognitive functioning and EEG. Resumption of CHD after SDHD decreases aspects of QoL and EEG alpha peak frequency but has no effect on cognitive functioning. Conclusion The study investigated the embodied life-world experiences The findings revealed that their life-world had been transformed by 4 of this population using phenomenological methods. their experience of HHDT. In particular, it was documented how participants' adoption of medical practice and discourse has impacted the lived-body, suggesting a need to adopt a plain language or holistic medical discourse practice approach for communication with patients which supports bodily-integrity and sovereignty. Additional findings centered on the incorporation of HHDT into the family unit, and how HHDT may present a health care access barrier to those without homes. Moreover, aspects of the transformation of the home into a hospital were highlighted. Finally, it is suggested that social assessment should consider the patient and family's experience of the dialysis machine. Time distribution factors of The aim of the study was to chart over a five-year period, hospital and home care the time distribution factors of hospital care and home care among chronic among chronic haemodialysis patients. haemodialysis patients. A pre-training assessment tool for home dialysis (JPAT). Haemodialysing at home: the client experience of self-treatment. Quality of life, self-care ability, and sense of coherence in hemodialysis patients: a comparative study. Effect of short daily home Short daily haemodialysis (SDHD) has been reported to haemodialysis on quality of improve QoL, but effects on cognitive functioning and EEG life, cognitive functioning have yet to be described. and the electroencephalogram. Title 49 Greensboro, USA 2000 Psychosocial adjustment of patients on home hemodialysis and their dialysis partners. This study investigated the psychosocial reactions of patients on home HD and their dialysis partners, how decisions were made to choose home HD, and the patients' perception of HD stressors. Interview data and the psychosocial adjustment levels of patients and partners support the effectiveness of HHD. Further research with a larger sample is needed. Patients at ECDS on daily dialysis demonstrate clinical improvement with a stable dialysis and fewer intradialytic symptoms. New technology for home and clinic is needed to improve efficiency and quality of care. Courts NF Nursing experience with This article describes the daily dialysis experience of daily dialysis at El Camino patients at El Camino Dialysis Services (ECDS) and Hospital. discusses the nursing issues affected by daily dialysis. Santa Clara, USA Sample 14 n.n 28 As more studies focus on improved patient outcomes and appropriate 23 funding mechanisms are established, more frequent home HD treatment should become a standard treatment option for patients with end-stage renal disease. Conclusion Freitas T 2002 Studies have shown improved quality of life for hemodialysis (HD) patients after changing from conventional thrice-weekly HD treatment to more frequent HD. Aim Galveston, USA Staff-assisted home We would like to present our data on 28 patients with severe ESRD patients with severe disability can continue dialysis in a more hemodialysis in debilitated debilitating and terminal illnesses. convenient and comfortable setting at home, and yet be relatively or terminally ill patients. cost-effective. Title Agrahark 2002 ar M Workplace London, Canada Patient quality of life on quotidian hemodialysis. Year Heidenhe 2003 im AP Author Sopravvivenza La sopravvivenza dei pazienti in emodialisi domiciliare è un argomento di studio strettamente embricato con quello dell’impiego di ritmi dialitici più intensivi, necessariamente identificati con la dialisi domiciliare, in particolare per i profili di dialisi notturna, che impiegano 6-7notti alla settimana. Si tratta ancora una volta di un confronto eterogeneo, di casistiche differenti, di numerostità eterogenea e di pazienti trattati con modalità dialitiche varie. Pur con questi limiti, i risultati sono universalmente a favore della dialisi domiciliare, segno che pur tenendo conto della differente selezione clinico-attitudinale dei pazienti, il trattamento domiciliare non solo non penalizza, ma verosimilmente favorisce sopravvivenze prolungate. L’eterogeneità dei disegni di studi e delle popolazioni si traduce anche in un’eterogeneità dei termini di paragone. Sebbene i confronti siano più frequentemente operati con l’emodialisi ospedaliera, uno studio paragona invece la sopravvivenza dei pazienti in dialisi domiciliare con quelli in peritoneale e un altro studio spinge il paragone al trapianto renale, classicamente considerato il gold standard della terapia sostitutiva dell’uremia cronica, che per aspetti clinici (pz giovani e a relativamente basso rischio) ed attitudinali (importanza dell’autogestione) risulta essere ben paragonabile al trattamento domiciliare. 50 Calgary, Canada Atlanta, USA Alberta, Canada 2010 Johansen 2009 KL Pauly RP 2009 MacRae JM 51 Survival among nocturnal home haemodialysis patients compared to kidney transplant recipients. Survival and hospitalization among patients using nocturnal and short daily compared to conventional hemodialysis: a USRDS study. Utilization and outcome of 'out-of-center hemodialysis' in the United States: a contemporary analysis. Kidney transplantation is the gold standard renal replacement therapy. Nocturnal haemodialysis (NHD) is an intensive dialysis modality (6-8 h/session, 3-7 sessions/week) associated with a significant improvement of clinical and biochemical parameters compared to conventional dialysis. To date, no studies have compared survival in patients treated with NHD and kidney transplantation. Sample These results indicate that NHD and DTX survival is 1239 comparable, and suggest that this intensive dialysis modality may be a bridge to transplantation or even a suitable alternative in the absence of LTX in the current era of growing transplant waiting lists and organ shortage. 137 Out-of-center HD is not associated with a survival advantage 1641 among unselected patients initiating dialysis in the United States. These results call for better characterization of out-ofcenter HD in national registries, primarily to effectively compare the use, outcomes and potential benefits of home HD to standard therapies. NHD is associated with excellent adverse event-free survival. 247 This study underscores the importance of modality-specific predictors in the success of home hemodialysis, as well as favorable baseline characteristics such as younger age and the absence of diabetes. Home haemodialysis patients have better survival compared 225 with other dialysis modalities. Some of this crude survival advantage is due to selection of a healthier patient cohort as evidenced by higher transplant wait-listing rates. The advantage over peritoneal dialysis persisted after adjustment for wait-listing and transplantation over time. With SDHD, longer time and dialysis at home were 262 independently associated with improved survival, while Kt/V was not. Homedialysis and dialysis 15+ h/wk appear to maximize survival in SDHD. Conclusion All-cause and specific hospitalizations did not differ We estimated the survival and hospitalization among frequent significantly between NHD and SDHD patients and their hemodialysis users in comparison to those patients matched control cohorts. Our study suggests that NHD may undergoing thrice-weekly conventional hemodialysis. improve patient survival. There is increasing interest in the delivery of out-of-center hemodialysis (HD), particularly in the home setting, but little systematic information about its use and outcome in contemporary incident patients is available. As a result of improved clinical and quality-of-life outcomes compared with conventional hemodialysis, interest in nocturnal home hemodialysis (NHD) has steadily increased in the past decade; however, little is known about the flow of patients through NHD programs or about patient-specific predictors of mortality or technique failure associated with this modality. This study addressed this gap in knowledge. Alberta, Canada Pauly RP 2010 CAN-SLEEP Collaborative Group. Patient and technique survival among a Canadian multicenter nocturnal home hemodialysis cohort. London, UK Outcomes in patients on The UK national policy promotes expansion of home home haemodialysis in haemodialysis, but there are no recent data on characteristics England and Wales, 1997- and outcomes of a national home haemodialysis population. 2005: a comparative cohort analysis. We studied the influence of t and Kt/V on survival in 262 patients on short-daily hemodialysis (SDHD) and also noted death rate by weekday. Aim Nitsch D 2010 Survival with short-daily hemodialysis: association of time, site, and dose of dialysis. Workplace Title Chicago, USA Year Kjellstran 2010 dC Author Tabella 2. Obiettivi, conclusioni e numerosità campionaria degli original studies inerenti alla sopravvivenza nei pazienti in dialisi domiciliare. Legenda: n.n.: non noto. 52 Seattle, USA Freiburgtrasse, Switzerland Seattle, USA Blagg CR 2006 Ulrich B 2005 2004 2003 Young BA Lindsay RM Associations with home hemodialysis modality failure and mortality. Independence and selfcare: the best first option. Comparison of survival between short-daily hemodialysis and conventional hemodialysis using the standardized mortality ratio. The International Quotidian Dialysis Registry: annual report 2007. Short daily haemodialysis: survival in 415 patients treated for 1006 patientyears. Title London, Canada London Daily/Nocturnal Hemodialysis Study. The London Daily/Nocturnal Hemodialysis Study--study design, morbidity, and mortality results. Toronto, Humber River Regional H., Canada Nesrallah 2007 GE Workplace Chicago, USA Year Kjellstran 2008 d CM Author Conclusion Patients treated by short-daily hemodialysis have a better survival rate 117 than comparable populations treated by conventional hemodialysis. 229 265 Sample Despite the growing interest in more frequent hemodialysis (HD), to date, there have been no randomized prospective studies comparing outcomes in patients dialyzed using conventional thrice-weekly therapy with either the short hours daily or long slow nocturnal HD modalities. We sought to determine whether age, helper status, or ethnicity was associated with home dialysis failure or mortality. 116 Results from this comprehensive and pioneering study support the 23 hypothesis that quotidian HD is more physiological than conventional HD and results in better patient outcomes. Older and younger ages, but not ethnicity, helper status, or sex, were associated with home dialysis failure. Diabetes remained an independent risk factor for increased mortality. HH remains a viable option for many patients. Randomized, controlled comparisons between home HHD offers a cheap and valuable alternative to CHD, with no apparent 103 haemodialysis (HHD) and centre haemodialysis (CHD) have disadvantages. not been performed to date. Reported survival benefits of HHD as compared with CHD from uncontrolled studies have been attributed largely to patient selection. More frequent hemodialysis (5 or more times weekly, both short during the day and long overnight) has been shown to improve patient well-being, reduce symptoms during and between treatments, and have beneficial effects on clinical outcomes. In view of the need to study both intermediate and definitive As the cohort grows, patients will be compared with control subjects outcomes associated with daily and extended-hours drawn from their respective national registries, and comparative hemodialysis (HD), our group has undertaken the design and analyses will follow. implementation of an international registry to collect data describing the treatments and outcomes of patients treated with these regimens Survival statistics for daily haemodialysis are lacking as most Survival of patients on short daily haemodialysis was 2-3 times better centres providing this have treated only a small number of than that of matched three times weekly haemodialysis patients patients for short observation times. We pooled our 23-year, reported by the USRDS. 1006-patient-year, five-centre experience of 415 patients treated by short daily haemodialysis. Aim Economia Gli articoli catalogati come “economici” sono stati valutati in base alle conclusioni tratte riguardo al vantaggio o meno del trattamento domiciliare. Gli articoli sono stati divisi in opinionistici, revisioni e studi clinici. I costi espressi negli studi clinici sono stati convertiti in Euro in base alla valuta delle monete a inizio Giugno 2011. In considerazione della diversità di approcci utilizzati, delle differenti valute e dei periodi diversi di valutazione, non è stato possibile fare una metanalisi dei costi del trattamento e ci si è quindi limitati ad una revisione degli aspetti economici generali. Da 7 articoli si ricava che il trapianto è il trattamento più economico, seguito dalla dialisi peritoneale, poi l’emodialisi domiciliare, l’emodialisi nei Centri Satellite e infine la dialisi in Centro, che risulta essere il trattamento più oneroso. Uno studio rapporta la dialisi quotidiana a quella convenzionale e conclude che mentre la dialisi quotidiana è conveniente a domicilio, ritmi dialitici convenzionali sono più convenienti in Centro Satellite. Uno studio pone l’attenzione sull’importanza della scelta del paziente per il trattamento, anche in considerazione del minimo scarto economico tra la dialisi domiciliare e quella nei Centri ad Assistenza Limitata. In 5 articoli vengono considerati oltre ai costi materiali, anche quelli di salute e relativi alla qualità di vita, mostrando come, nonostante i dati a disposizione non permettano di prendere posizioni precise, il guadagno, per la dialisi notturna in particolare, può essere importante non solo a livello economico. Solo un articolo non si esprime sulla possibile convenienza in termini economici tra dialisi notturna e convenzionale. 53 Infine un articolo mostra l’andamento delle spese nei due anni successivi all’avvio del trattamento domiciliare. Il costo del trattamento dialitico è valutato in maniera nettamente differente soprattutto rispetto alla modalità di analisi. Infatti la valutazione dei costi della dialisi non è univoca a livello mondiale ed esistono almeno 4 modalità di espressione differenti. I costi possono essere infatti espressi come costi per seduta dialitica, costi per anno di trattamento, costi diretti (di solito comprensivi di materiali e personale), ma che non tengono conto dei costi strutturali (costi indiretti), costi globali (costi diretti e costi indiretti). Complica ulteriormente il panorama il fatto che in molte sedi, tra cui anche l’Italia, è possibile esaminare con sicurezza solo i costi diretti, mente non esistono dati di riferimento per i costi indiretti, d’abitudine calcolati come un forfeit del 20%, ma verosimilmente superiori. Comunque espressi, i costi del trattamento seguono in genere le modalità di rimborso, le quali tengono conto nei differenti Paesi, di items diversi: − solo la dialisi; − l’insieme di macchina, disposables e personale; − farmaci legati alla seduta dialitica (eritropoietina, ferro, vitamina D); − controlli di base relativi alla seduta dialitica (Kt/V, Hb, ecc); − spese di trasporto e domicilio; − costo societario del lavoro mancato e rimborsato; − spese relative agli eventuali ricoveri; − spese globali dei farmaci. Un limite degli studi, anche recenti, è che pochi specificano in dettaglio le caratteristiche degli items contenuti, rendendo pressoché impossibile attuare un confronto tra sedi diverse scorporando items diversi. 54 Un’ulteriore opzione di indicazione dei costi è quella di fare riferimento alle tariffe o ai rimborsi nazionali. Tale scelta, tuttavia, non risolve il problema di fondo del rendere più facilmente attuabile un confronto tra sedi diverse, in quanto gli stessi limiti di non univoca definizione si applicano sui rimborsi stessi. Non è quindi sorprendente che il range di costo sia molto ampio, da 23000 a 57000 € l’anno. Va inoltre tenuto in conto che i costi descritti sono stati espressi in Euro, ma la conversione non tiene conto dei tassi di inflazione, presenti, ma differenti negli ultimi 10 anni. 55 Year 2010 2010 2010 2009 2009 2009 Author Curtis J Olsen J Komenda P Klarenbach S Komenda P 56 Howard K We describe a comprehensive funding model for a large centrally administered but locally delivered home hemodialysis program in British Columbia, Canada that covered 122 patients, of which 113 were still in the program at study end. Economic evaluation of dialysis treatment consistently has shown that home-based hemodialysis and peritoneal dialysis are less costly than in-center hemodialysis. clinical study opinion review clinical study The cost of starting and maintaining a large home hemodialysis program. Economic evaluation of dialysis therapies. The economics of home dialysis: acting for the individual while planning responsibly for the population. The costeffectiveness of increasing kidney transplantation and home-based dialysis. Vancouver, Canada Alberta, Canada Winnipeg, Canada Sydney, Australia We aimed to quantify these implications for increasing kidney transplantation and improving the rate of homebased dialysis. The intent of this review is to provide clinicians practicing in the area of chronic kidney disease some insights into the concepts of economic evaluation and how it may be integrated into clinical decision making at a programmatic level while not compromising individual patient care at the bedside. The aim of this study was to analyse the economic consequences of an increased number of patients on outgoing dialysis in a Danish setting. clinical study Economic consequences of an increased number of patients on outgoing dialysis. Overall, we believe that bundling of payments to dialysis facilities is positive for home dialysis. opinion Odense, Denmark Aim Type of study The new Medicare PPS and home dialysis. Title Portland, USA Workplace These clinical practice changes reduce costs, improve patient quality of life and, in the case of transplantation, increase survival. Planning for RRT services should incorporate efforts to maximize rates of transplantation and to encourage home-based over hospital-based dialysis to optimize cost-effectiveness in RRT service delivery. A high-level understanding of economic data in this area may help influence health policy in the direction of the most efficient provision of dialysis to patients while not adversely affecting their quality of life or health outcomes. There is some evidence to suggest that the modality of home nocturnal dialysis may offer improvements in clinical outcomes including quality of life, but further study of the cost effectiveness of this modality is Our study describes a valid, comprehensive funding model delineating reliable cost estimates of starting and maintaining a large home-based hemodialysis program. The estimated savings of approximately €9.6 million only constitute 0.6% of the total cost of dialysis. In terms of cost over time, therefore, an increased number of patients on outgoing treatment will not lead to an increase in costs; the total cost of treatment will probably be unchanged or slightly reduced. From our perspective, one of the biggest financial incentives for home dialysis and more frequent dialysis therapies is that these patients are statistically known to spend less time in the hospital, over time costing taxpayers and the ESRD Program less money. Conclusion Tabella 3. Obiettivi e conclusioni degli articoli trattanti aspetti economici della dialisi domiciliare, suddivisi in articoli opinionistici, revisioni e studi clinici. 57 Cost analysis and health-related quality of life of home and self-care satellite haemodialysis. The economics of home nocturnal hemodialysis: how should we cost the benefits? Making peritoneal dialysis and home hemodialysis more economically viable. Nocturnal haemodialysis: an Australian cost comparison with conventional satellite haemodialysis. Hemodialysis for endstage renal disease: a cost-effectiveness analysis of treatmentoptions. Home hemodialysis à la carte: a tailormade program (1998-2003). Reducing hemodialysis costs: conventional and quotidian home hemodialysis in Canada. Helsinki, Finland British Columbia, Canada Boston, USA Geelong, Australia Aberdeen, UK Turin, Italy Toronto, St Michael H., Canada 2008 2007 2006 2005 2005 2004 2004 Komenda P Sullivan JD Agar JW GonzalezPerez JG Piccoli GB McFarlane PA Malmström RK Title Workplac e Year Author clinical study clinical study clinical study clinical study opinion clinical study clinical study Type of study We reviewed the recent Canadian experience with the costs of these modalities and identified four descriptive costing studies: two whole-program comparisons of home conventional hemodialysis and unmatched in-center hemodialysis patients, and two comparing quotidian home hemodialysis and matched in-center hemodialysis patients. Analysis of the results and costs of a flexible, tailormade home dialysis program (1998-2003). The objective of this study is to explore the costeffectiveness of these different modalities. This study compares the expenditure of two distinct HD programmes in the same renal service during the Australian financial year 2003/2004. A conventional satellite HD unit (SHDU) and a nocturnal home HD programme (NHHD(6)) are compared, with both programmes 'notionalised' to 30 patients. In this paper, we review the results of these costing studies and illustrate some of the limitations associated with these studies including the lack of randomization, inconsistent reporting of HNHD start-up costs, potential patient selection biases and limited follow-up. The purpose of the study was to analyse costs and healthrelated quality of life (HRQoL) of HHD and SHD. Aim Home conventional hemodialysis is less expensive than incenter hemodialysis. Much of these savings are lost when dialysis frequency increases; however, quotidian home hemodialysis remains less expensive than in-center hemodialysis. A tailored, flexible policy can help to revive a home HD program. Results from the study reveal that satellite HD was less costly than home HD, and home HD was less costly than hospital HD. The lack of robust data on the effectiveness and new dialysis equipment, which were not included in this review, throws some caution on these results. Nonetheless, the results are supportive of a shift from hospital HD to satellite and home HD. Home-based therapies are clinically sound, effective and fiscally prudent and efficient. Funding models should reward home-based HD. Health services should encourage home training and support systems, sustaining patients at home wherever possible. On balance, it appears premature to conclude that HNHD is cost-saving in comparison to conventional hemodialysis. However, two ongoing randomized trials, which are collecting resource use information, will help to answer this question. Although there were significant differences in the distribution of costs (which needs to be taken into account when evaluating different treatment strategies), total costs were similar. However, in the HHD setting, patients had on average more and longer sessions. Patient preference should be the main decisive factor when choosing between home or satellite haemodialysis. Conclusion 58 2001 Tediosi F 2002 Lee H 2001 2002 Winkelmayer WC Robers S 2002 McFarlane PA 2002 2003 Kroeker A Jones C Year Author Ranica, Italy Lincolnshire, USA Toronto, Humber River Regional H., Canada Alberta, Canada Boston, USA Toronto, St Michael H., Canada London, Canada Workplace clinical study Health economic evaluations: the special case of endstage renal disease treatment. Cost analysis of dialysis modalities in Italy. Cost of daily hemodialysis. The cost of home nocturnal hemodialysis in Ontario, Canada. clinical study clinical study opinion clinical study clinical study Cost savings of home nocturnal versus conventional in-center hemodialysis. Cost analysis of ongoing care of patients with end-stage renal disease: the impact of dialysis modality and dialysis access. clinical study Type of study An operating cost comparison between conventional and home quotidian hemodialysis. Title This study analyses management and costs of dialysis in the Italian National Health Service (NHS). Two different approaches to estimating the cost of daily hemodialysis (DHD) are described and contrasted. The objective of our study is to develop an updated and accurate itemized description of costs and resources required to treat patients with ESRD on dialysis therapy and contrast differences in resources required for various dialysis modalities. This article synthesizes the evidence on the costeffectiveness of renal replacement therapy and discusses the findings in light of the frequent practice of using the costeffectiveness of hemodialysis as a benchmark of societal willingness to pay. We hypothesized that HNHD would provide more dialysis treatments at a lower total cost than IHD. The London Daily/Nocturnal Hemodialysis Study compared the economics of short daily HD n = 10), long nocturnal HD (n = 12), and conventional thrice-weekly HD (n = 22) in patients over 18 months. Aim This study confirms that dialysis is costly and that it is very difficult to assess the cost-effectiveness of the different approaches. Although this study has limits, it should provide sufficient analytical information to local healthcare managers for more rational allocation of financial resources to dialysis services. These studies do not provide the conclusive answer to the issue of the costs og DHD, but are the first steps in the process that will continue. To maximize the efficiency with which care is provided to patients with ESRD, dialysis programs should encourage the use of home/self-care hemodialysis and peritoneal dialysis. Uses of the cost-effectiveness ratio of $55,000/LY for center hemodialysis as a lower boundary of society's willingness to pay for an additional life-year can be supported under certain assumptions. HNHD provides about three times as many treatment hours at nearly a one-fifth lower cost, with savings evident even when only program and funding-specific costs are considered. Substantial clinical benefits of home quotidian HD, combined with the economic advantage shown by this study, clearly justify its expansion. Conclusion Aberdeen, UK Turin, Italy Toronto, St. Michael H., Canada London, Canada Toronto, St. Michael H., Canada Boston, USA Alberta, Canada Lincolnshire, USA Ranica, Italy 2010 2009 2008 2005 2005 2004 2004 2003 2002 2002 2002 2001 2001 Komnda P Howard K Malmstrom RK Agar JW Gonzalez-Perez JG Piccoli GB McFarlane PA Kroeker A McFarlane PA Winkelmayer WC Lee H Robers S Tediosi F Geelong, Australia Helsinki, Finland Sydney, Australia Vancouver, Canada Odense, Denmark 2010 Olsen J Workplace Year Author 26959 €/year 91030322 €/year CAPD 32383 €/year Start-up 4691 € APD 32382 €/year Start-up 4691 € AAPD 49676 €/year Start-up 4085 €/year PD 59 SHHD 40684 €/year 29961 €/year 23390-56703 €/year Nocturnal 40513 €/year Daily 48347 €/year Nocturnal 53447 €/year Conventional 26111-34466 € Nocturnal 24487 € Daily 96,5 € Conventional 133,48 € 54399 € 5 years 72524 € 10 years Nocturnal 24895 €/year/pz Session 77,40 € Treatment 31834 €/year Travel 426 €/year Total 38477 €/year 34742121 €/year Cost in 2004-2005 41824 € Cost in 2005-2006 34381 € 32102 €/year Start-up 10225 € HHD 42057 €/year 52504 € 5 years 70823 € 10 years Treatment 27528 €/year Travel 5228 €/year Total 39781 €/year 37196 €/year Start-up 4691 € SHD Conventional 48481 €/year Daily 43094 €/year Nocturnal 40897 €/year 36327 €/year 38983-56703 €/year Nocturnal 49522 €/year 52226 €/year Conventional 71019 €-41789 € Nocturnal 42156 € Daily 98,76€ Conventional 131,25 € 50384 €/year Start up 4691 € ICHD cost and Total cost Total annual cost Annual cost Annual cost Total annual cost, session cost and in detail Total annual cost, saving and QALY Annual saving Session cost Total annual QALYs Total annual cost, session cost and saving Total annual cost and in detail Annual saving and QALYs Total annual cost and training cost Total annual cost, start-up cost Items Tabella 4. Costi dei diversi trattamenti indicati negli original studies trattanti aspetti economici della dialisi domiciliare. Legenda: PD: peritoneal dialisi; HHD: home hemodialysis; SHD: satellite hemodialysis; ICHD: in center hemodialysis. Revisione Siti Educazionali per la Dialisi Domiciliare Inserendo il termine “Telemedicine” all’interno della stringa di Google si ottengono più di 4 milioni di risultati. I siti Internet ottenuti durante la ricerca sulla telemedicina sono stati catalogati secondo l’utente a cui si rivolgono. Oltre a siti come “Telemedicine.com”, che raccoglie tutte le informazioni utili, gestisce e organizza corsi educazionali all’uso della telemedicina e fornisce consigli utili per il miglioramento di progetti, si sono ottenuti siti che offrono al medico o al paziente la possibilità di comunicare con colleghi o chiedere consulenze. Quelli dedicati ai medici impiegano la telemedicina come qualcosa di aggiuntivo all’atto medico, come nei siti Internet “National Rural Health Association”, o “Telesynergy”, in 60 cui medici e personale sanitario possono condividere informazioni su pazienti per identificare il trattamento più efficace. Per quanto riguarda la ricerca di siti Internet dedicati alla dialisi domiciliare, utilizzando Google (www.google.it), impiegando i termini “Dialisi Domiciliare” si ottengono circa 44800 risultati, di cui però solo circa 1000 link rimandano a pagine realmente inerenti alla dialisi domiciliare, mentre le altre si occupano di trattamenti domiciliari, di dialisi cronica, o ancora di situazioni non pertinenti l’ambito sanitario. Sul motore di ricerca di Virgilio (www.virgilio.it) si ottengono circa 19100 risultati, di cui 375 visualizzabili, tutti pertinenti. Utilizzando il portale di ricerca di Yahoo (it.yahoo.com), si ottengono circa 93000 risultati, ma anche in questo caso, solo 1000 collegamenti circa trattano effettivamente di dialisi domiciliare. Se si utilizza la stringa di ricerca in Italiano “Emodialisi Domiciliare” si ottengono circa 51000 risultati su Yahoo e 16500 su Google, di cui circa 650 realmente pertinenti. Su Virgilio si ottengono 18200 risultati, ma oltre pagina 25 (275^ voce), iniziano ad esserci link di rimando a pagine che trattano di dialisi peritoneale, o dialisi domiciliare in generale. Se si fa la stessa ricerca in Inglese (“Home Hemodialysis”), si ottengono 2040000 risultati su Google, 638000 su Virgilio e 5800000 su Yahoo, di cui solo 1-2% realmente inerenti questo trattamento. E’ stato calcolato l’indice di concordanza tra Google e gli altri due motori di ricerca per i primi 11 link. Tra Google e Yahoo, per i termini “Dialisi Domiciliare” c’è una concordanza del 36% (4/11), tra Google e Virgilio 63% (7/11). Per i termini “Emodialisi Domiciliare” la concordanza è rispettivamente del 18% (2/11) e del 55% (6/11). Con i termini in Inglese, “Home Hemodialysis”, 61 la concordanza è dell’81% tra Google e Virgilio (9/11) e solo del 36% tra Google e Yahoo (4/11). Concordanza con Google 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% discordanza concordanza DD ED HH DD virgilio ED HH yahoo Figura 10. Grado di concordanza di risultati tra Google e altri due importanti motori di ricerca (Virgilio e Yahoo Italia) per i termini usati. Legenda: DD: DD: dialisi domiciliare, ED: emodialisi domiciliare, HH:: home hemodialysis. La maggior parte dei rimandi sono a siti giornalistici che nominano la dialisi domiciliare tra le possibilità offerte al paziente con Insufficienza Renale Cronica, senza soffermarsi sugli aspetti più tecnici o di didattica. Sono ono anche stati reperiti numerosi siti istituzionali di Società o Aziende Sanitarie, tra cui le ASL, che aiutano il paziente nella gestione degli aspetti più burocratici del trattamento, o forniscono al personale medico e infermieristico le informazioni utili per l’organizzazione di strutture strutture dedicate alla gestione dell’Emodialisi Domiciliare. Alcuni portali dedicati alla Nefrologia hanno al loro interno sezioni dedicate alla conoscenza delle patologie renali e dei possibili trattamenti, ma anche loro hanno finalità soprattutto informative, informative, più che didattiche. Pochi siti hanno una sezione dedicata alla dialisi domiciliare. La tabella riporta le caratteristiche dei principali siti con pagine dedicate alla dialisi domiciliare. 62 Site English http://www.nxstage.com/ English and Spanish http://kidney.niddk.nih.gov/index.htm English Italian http://www.aned-onlus.it/ http://www.ultracare-dialysis.com/ Italian http://www.renalgate.it/ English Italian http://www.esanjeevani.in/ http://www.usrds.org/ Language Adress Physicians Recipients 63 Physicians and nurses Physicians, nurses and patients patients Useful information about treatments and dialysis equipments, expressed in a simple and clear way. A session provides instructive videos ifor patients and staff about the entire treatment management. Patients, and nurses Information about major kidney diseases and therapeutich patients approaches. There is also one session concerning home hemodialysis. Data-base with analysis and information about End Stage Kidney Disease in which you can found pubblications, congress proceedings and files about topics treated in a scientific way. Detailed explanations in English or Spanish about all kidney diseases and RRT. This site addresses Regional and National Laws and Regulations, meanly about logistics, also for home hemodialysis. In this site there are information about kidney disease and Physicians, nurses and dialysis, meanly through files to be downloaded. patients This site provides means for doctor-patients and among physicians communication. Aim Private Private Pubblic Pubblic Pubblic Pubblic Pubblic Pubblic/ Private Tabella 5. Principali siti Internet individuati con pagine dedicate alla dialisi domiciliare Il programma “e-Sanjeevani” sottolinea l’importanza della telemedicina per i Nefrologi che devono monitorare la seduta dialitica, offre mezzi per la comunicazione medico-paziente o tra medici e agevola la consultazione della storia clinica del paziente. Alcuni siti si occupano anche della formazione professionale a distanza, come l’”American Telemedicine Association”. Questa organizzazione ha anche un account su Facebook, uno dei principali Social Network, per la diffusione delle attività e delle novità riguardanti la telemedicina. I siti dedicati invece ai pazienti possono minimizzare l’importanza della visita, limitando il contatto del medico ad una chiamata o una videochiamata (“Teladoc”), predisponendo anche per l’acquisto dei farmaci senza prescrizione scritta, chiamando direttamente la farmacia più vicina. Per quanto riguarda la Dialisi durante la Revisione dei siti Internet, tra quelli italiani non si sono trovati programmi di istruzione validi e validati, alcuni però forniscono informazioni più o meno approfondite sulle patologie renali, sulle possibili terapie e sulle agevolazioni fiscali e amministrative. Sono stati un sito privato e uno istituzionale. Il sito italiano Renalgate ha aree dedicate ai pazienti, ai medici e agli infermieri, in cui si possono trovare informazioni sulle patologie renali e la dialisi soprattutto attraverso presentazioni on-line da scaricare o consultare direttamente, a volte supportate da file audio di spiegazione. L’interfaccia non sempre è agevole e a tratti può risultare confusionario. Ha però una sezione dedicata alle informazioni semplici, ma non sempre note, che spesso un paziente in dialisi non osa chiedere al medico. Il 64 dettaglio clinico è adeguato a un programma di istruzione per pazienti e può fornire informazioni utili a medici e infermieri che si approcciano alla nefrologia. Purtroppo molte pagine non sono state aggiornate e alcuni link non sono più attivi. Non sono presenti pagine dedicate alla dialisi domiciliare. Il portale ha anche un account su Facebook, frequentemente aggiornato con informazioni più recenti riguardo a patologie renali, terapie e Sanità in genere. Il Sito italiano dell’ANED ha una struttura chiara e semplice ed è dedicato soprattutto ai pazienti in terapia sostitutiva. Non ha sezioni dedicate alle patologie renali, ma affronta in modo ampio e dettagliato le normative regionali e nazionali rispetto agli aspetti logistici più importanti, anche per la dialisi domiciliare. Per quanto riguarda siti Internet in Inglese, ne sono stati individuati alcuni istituzionali e due gestiti dalle Ditta produttrice attrezzature dialitiche. Sul Sito Internet del “National Kidney and Urologic Diseases Information Clearinghouse (NKUDIC)” si possono trovare facilmente spiegazioni dettagliate in Inglese o in Spagnolo su tutte le patologie renali e le tipologie di trattamento, i progetti e le speranze future, oltre a una accurata descrizione su rischi, vantaggi, e esigenze della dialisi domiciliare. E’ un servizio del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK), National Institutes of Health Americano. Il material può essere utile sia per pazienti che per personale in formazione, riportando anche trials clinici e articoli su vari argomenti. All’interno dello stesso istituto, c’è l’”United States Renal Data System (USRDS)”, il cui sito contiene una banca dati, con analisi e informazioni sull’insufficienza renale cronica, fondato dall’NIDDK in collaborazione con 65 Centers for Medicare & Medicaid Services (CMS) statunitense. E’ una sezione dedicata soprattutto agli addetti ai lavori, in cui si possono trovare recenti pubblicazioni, atti di congressi, e presentazioni su diversi argomenti trattati in modo rigoroso e scientifico. Ricercando informazioni sulla dialisi domiciliare tra i siti Internet delle Ditte produttrici macchine per la dialisi, solo Fresenius Medical Care e NxStage hanno una sezione dedicata. Il sito “Fresenius UltraCare" è chiaro e facilmente consultabile dedicato ai pazienti, dove si possono trovare informazioni sulle principali patologie renali e sugli approcci terapeutici, con una sezione dedicata alla dialisi domiciliare. Vengono analizzati molti aspetti del trattamento, tra addestramento e mantenimento al domicilio, dello stile di vita, tra lavoro e famiglia, e della dieta, con importanti suggerimenti su come controllare l’alimentazione per ottimizzare il trattamento. Si possono vedere anche video di pazienti. E’ un sito privato, gestito dalla Ditta di attrezzature per la dialisi Fresenius Medical Care. Per quanto riguarda il sito della NxStage, si possono trovare informazioni utili riguardo a trattamenti e attrezzature dialitiche espresse in modo semplice e chiaro, e anche una sezione dedicata alla visione di video istruttivi per pazienti e personale, che descrivono tutta la gestione del trattamento, dal set-up della macchina alla chiusura, senza tralasciare allarmi e imprevisti. Si tratta, al momento dell’indagine, dell’unico sito che riporta un vero e proprio tutoriale di supporto al montaggio e al funzionamento delle macchine per dialisi, limitato, ovviamente, alla Ditta stessa. 66 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale Identificazione dei Fabbisogni: il Brainstorming Il punto di partenza delle sedute di brainstorming è stato, come desunto dalla revisione precedente, che le due esigenze più importanti per lo sviluppo della dialisi domiciliare fossero l’istruzione e la formazione rivolta ai pazienti ed alle differenti figure professionali, e la comunicazione, che oggi deve considerare con particolare attenzione la telemedicina. L’analisi dei siti aveva portato ad individuare un discreto interesse sull’argomento, ma pressoché totale assenza di portali dedicati e di istruzione multimediale. Per quanto riguarda la comunicazione, sono state individuate tre esigenze principali. 1. Implementare le opzioni di comunicazione via rete (email, blog, ecc) con un sistema di videocomunicazione. 2. Individuare le caratteristiche del sistema di videocomunicazione: 67 − facilità d’uso; − non interferenza da parte di utenti esterni, anche per ragioni di privacy; − impiego di tecnologie esistenti sulla rete ed open source, ma collegamento al di fuori delle interfacce più usate (Skype, Facebook, Twitter), sia per ragioni di privacy sia, in particolare per quanto riguarda Skype, per la massima indipendenza dalla distribuzione dei providers sul territorio, che peraltro servono bene la Città, ma non altrettanto bene le aree extraurbane; − identificazione delle opzioni di interfaccia: 3 opzioni base (con il medico di riferimento, con l’infermiere di riferimento, col centro dialisi), 2 opzioni facoltative (con altri pazienti e in videoconferenza con utenti multipli); − identificazione della necessità di disporre di una webcam mobile in modo da poter facilmente indicare parti del monitor, o guidare una sorta di “visita” a distanza. 3. E’ stata presa in considerazione e demandata ad ulteriori eventuali svolgimenti la possibilità di mantenere un record, o quanto meno delle immagini fotografiche, documentazione dell’avvenuto contatto telematico. Le caratteristiche di base individuate per l’istruzione devono essere: − la completezza; − l’elevato grado di dettagli e la sua modulazione in tre livelli (base-medioavanzato) che sostanzialmente corrispondono a una visione classica alle informazioni dedicate al paziente, all’infermiere, al medico, ma che in questa versione innovativa della didattica vengono offerte in primis al paziente in una scala di complessità e di linguaggio che necessariamente diventa via via meno semplificato; 68 − la combinazione di approcci didattici standard (lezione, diapositive, testi, libri) con altri più dinamici (video divulgativi e tutoriali) e interattivi (il gioco). Strutturalmente quindi, il sito può essere distinto in tre parti, alle quali corrisponde una struttura informatica differente: − comunicazione e videocomunicazione, − didattica (tradizionale e video), − didattica interattiva, con la strutturazione di un gioco interattivo, il “dialysis simulator”, analogo, ad esempio, ai simulatori di volo, “flight simulator”, la cui capacità didattica è stata ben messa in luce per l’istruzione dei terroristi dell’11 Settembre. Per quello che riguarda i contenuti sono stati identificati i seguenti argomenti da sviluppare: − le malattie renali croniche a partire dalla fase predialitica, con l’analisi degli indici di peggioramento della funzione renale, − i principali farmaci maggiormente impiegati nel controllo del peggioramento della fase terminale dell’insufficienza dialitica e durante la terapia sostitutiva, − le altre terapie sostitutive, come dialisi peritoneale e trapianto − gli esami ematochimici di controllo della seduta dialitica trattati in dettaglio, − gli aspetti psicologici della qualità di vita, sottolineati particolarmente dal personale infermieristico, − leggi e decreti, sia rispetto all’invalidità, sia rispetto alla dialisi e indicazioni sui rimborsi e sui viaggi, − testimonianze, lette o ascoltate con testi scritti o video, − storia della dialisi, 69 − tutoriale in tempo reale con aspetti della gestione di tutta la seduta dialitica e della macchina, con possibilità di fermare e avanzare facilmente il video, da tenere come supporto costante per dubbi e problemi, associato ad una versione statica ad atlante per la consultazione rapida. Nelle figure sono riportati alcuni esempi del work in progress con successive implementazioni mediante sedute di brainstorming. Figura 11. Immagine del documento riassuntivo delle sedute di brainstorming in cui si possono osservare gli aspetti principali individuati per lo sviluppo della piattaforma. 70 Figura 12. Immagine del documento riassuntivo delle sedute di brainstorming in cui si descivono le fasi del trattamento da inserire all’interno della piattaforma. Figura 13. Immagine del documento riassuntivo delle sedute di brainstorming riguardante il tutoriale per il montaggio della macchina per dialisi: si è pensato di dare la possibilità al paziente di scegliere se utilizzare un video con sottofondo musicale, con la spiegazione a parole, o in silenzio. 71 Figura14. Immagine del documento riassuntivo delle sedute di brainstorming riguardante gli argomenti da trattare nelle lezioni. Figura 15. Immagine del documento riassuntivo delle sedute di brainstorming riguardante gli approcci didattici da utilizzare (standard e dinamici). 72 Figura 16. Immagine del documento riassuntivo delle sedute di brainstorming riguardante l’aspetto della comunicazione. Figura 17. Immagine del documento riassuntivo delle sedute di brainstorming che rappresenta come si pensa di implementare, in una fase successiva, la piattaforma. 73 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale La Progettazione della Piattaforma Il Logo Dalle riunioni di brainstorming, era stata identificata la necessità di creare un nome e un logo che caratterizzassero il portale e che fossero accattivanti, facilmente identificati e veicolassero le caratteristiche strutturali di un gruppo giovane e di un approccio olistico. Un ulteriore elemento importante, sebbene ancillare, essendo il sito essenzialmente in Italiano e fortemente calato nella realtà locale, era la possibilità di lettura in altre lingue. L’intuizione sviluppata in questo ambito riguarda l’assonanza tra home, in inglese casa, ma termine ormai di comprensione pressoché universale, e ohm, (ॐ) termine indeclinabile sanscrito che, con il significato di solenne affermazione, è posto all'inizio di buona parte della letteratura religiosa indiana (Wikipedia). Come sillaba sacra viene pronunciata all'inizio o al termine di una lettura dei Veda; come mantra, il più sacro e rappresentativo della religione induista, è oggetto di riflessioni 74 teologiche e filosofiche, nonché strumento di pratica religiosa e meditativa (Wikipedia). Dal suo significato e impiego originale è diventato quasi il simbolo di preghiera e meditazione anche indipendentemente dallo specifico contesto religioso. La e in comune a home e hem, che abbrevia la parola hemodialysis è qui usata sia per completare la parola casa, sia per alludere alla e che sta per express, identificativa di procedure e passaggi per via telematica, che precederebbe così il termine hemodialysis. Il font utilizzato è “Matura M7 Script Capitals”, reperibile dal Sistema Operativo Windows. La scelta è stata motivata dalla buona leggibilità del carattere minuscolo e dalla grafica stilizzata che appartiene alla stessa famiglia di font impiegata per il simbolo ohm. Il logo è costituito da un’elaborazione del simbolo classico dell’ohm, al quale è associato il disegno di un rene stilizzato. La stessa forma grafica dell’ohm, che termina in una punta verso l’alto può ricordare quella di una casa stilizzata dal tetto a punta, utilizzata per accentuare la caratteristica del trattamento di cui vuole occuparsi la piattaforma. Il colore scelto per il logo è un colore caldo, sfumato nelle tonalità dal rosso al rosa, per ribadire ulteriormente che il trattamento che si intende proporre, per quanto ad alta tecnologia, è assolutamente umanizzato e personalizzato. La struttura Sulla base delle esigenze emerse, la piattaforma è stata suddivisa in un’area Client di Front End, attraverso la quale gli utenti potranno interagire con i contenuti e i servizi messi a disposizione, e un’area di Back End, attraverso la quale gli amministratori potranno gestire contenuti e autorizzazioni. La fase di progettazione del sito Internet eseguita per questa Tesi ha portato alla seguente strutturazione: 75 − Home page di presentazione del programma e degli scopi, con la possibilità di comunicare con gli amministratori. − Tutorial: spazio dedicato ai video e ai manuali per il montaggio e la gestione guidata passo-passo della macchina per la dialisi, dell’osmosi e degli incidenti in dialisi, destinato alla formazione dei pazienti, e di appoggio al personale medico ed infermieristico, con agile aggiornamento ed interfacciabile con programma di valutazione. Nella prima versione sarà eseguito per le due macchine disponibili per la dialisi domiciliare della sede di sviluppo, ma sarà ampliabile, eventualmente sotto l'egida della Società Italiana di Nefrologia, a tutte le macchine del commercio. Il Tutorial sarà a disposizione on-line sui siti della Società Italiana di Nefrologia, per l'uso gratuito da parte dei pazienti. − Lezioni: spazio per video e testi che spiegano il perché, il quando e il come del trattamento emodialitico. − Testimonianze: area in cui pazienti, medici e infermieri raccontano la loro esperienza attraverso libri e interviste. − Leggi e Norme: sezione dedicata alle norme nazionali e regionali che riguardano la malattia renale cronica, l’emodialisi e l’emodialisi domiciliare. Vengono affrontati temi importanti come: il diritto al lavoro, le pensioni, le agevolazioni fiscali e per i trasporti, l’invalidità civile, le esenzioni e la dialisi in vacanza. Si affronta anche la dialisi domiciliare, con le norme nazionali e regionali, attualmente solo piemontesi, ma ampliabile alle altre Regioni del Territorio Nazionale anche con l’aiuto di altri Centri dialisi, riguardo non soltanto alle norme strettamente necessarie al trattamento domiciliare, come il legame con il Centro dialisi o la presenza del partner, ma 76 anche ai rimborsi, il trattamento delle acque, l’agibilità strutturale e l’impianto elettrico della casa. − Community: programma per la videoconferenza facilitata e sicura tra paziente e personale medico e infermieristico. Questo sistema ha lo scopo di agevolare non tanto la comunicazione verbale, quanto quella visiva, permettendo al medico o all’infermiere di osservare il problema e dare quindi informazioni più precise e pertinenti al paziente o al partner. Inoltre è prevista la possibilità da parte del paziente di allargare la cerchia di utenti con cui comunicare, includendo parenti, amici, o altri pazienti dello stesso centro o di altri centri, anche per condividere diverse esperienze, confrontarsi e trovare possibili soluzioni a piccoli problemi quotidiani. − Simulatore: un gioco educativo che applica le potenzialità dell’interazione per un programma di apprendimento e verifica. Il simulatore insegna la gestione del trattamento per ogni monitor e attraverso livelli di difficoltà via via maggiori giudica l’apprendimento di paziente e partner. Si tratta di un'applicazione assolutamente rivoluzionaria rispetto alla didattica classica, con effetto non soltanto sulla velocità di apprendimento, come ben documentato per i giochi elettronici, ma anche con un effetto smitizzante, che ridimensiona le difficoltà del trattamento e ne facilita l'integrazione nella vita quotidiana. La struttura grafica della piattaforma è per scelta particolarmente semplice e di comprensione immediata, con il logo in alto a sinistra, mentre a destra si trova la sede per l’accreditamento, che permetterà di accedere all’area personale per proporre materiale da inserire all’interno del sito e essere disponibili o avviare videochiamate e di accedere al proprio account di gioco. Il Menù è in orizzontale, 77 composto da tab situati appena al di sopra della parte variabile del sito. Infine, una banda orizzontale è posta a chiusura della pagina. Per gli sfondi si sono scelti colori caldi, con sfumature leggermente diverse nelle diverse sezioni del sito, passando dal giallo intenso al rosso scuro, colori stimolanti, positivi e irrequieti (Wikiartpedia). Il carattere di scrittura è rotondeggiante e chiaro. Home Page: immagini si ripetono ciclicamente e rimandano ai capitoli del sito grazie a comandi JavaScript, con una breve spiegazione di ciò che contengono e la possibilità di accedervi direttamente cliccando sull’immagine. Più in basso nella pagina si trovano sezioni dedicate alle comunicazioni con e tra i gestori del sito, per avere informazioni, per porre domande, per fare donazioni per l’implementazione della piattaforma e per iscriversi al servizio di newsletter in caso di aggiornamenti. Come colore del tema è stato scelto l’arancione per questa sezione, in quanto colore caldo e accogliente, con funzione liberatoria sulle funzioni fisiche e mentali, che induce serenità, entusiasmo e ottimismo. Come se fosse in filigrana è stato inserito il logo della piattaforma, mentre nelle altre pagine si può notare che oltre al logo c’è il simbolo di rimando alla sezione stessa. Selezionando le voci “Contattaci” e “Help” si accede a una pagina in cui indicando nome, cognome e città di residenza si può porre una richiesta agli amministratori del sito. L’area “Lavoriamo insieme” è dedicata al personale sanitario che intende collaborare allo sviluppo del progetto, per tale ragione richiede di indicare anche l’Azienda Sanitaria in cui si opera. Per porre domande è necessario inserire un nickname e un indirizzo e-mail per poter essere ricontattati, inoltre, per una questione di sicurezza è richiesto di 78 eseguire un captcha, test pubblico e automatico per distinguere computer e umani. Le domande più frequenti saranno facilmente accessibili dall’Home page, in modo da ottenere rapidamente una risposta. 79 Tutorial: si entra nella parte del sito dedicata a filmati e testi per la gestione del trattamento. In questa sezione lo sfondo è più chiaro, tendente al giallo, colore che stimola lo studio e la concentrazione. Come filigrana ci sono il logo della piattaforma e il simbolo della sezione: due figure stilizzate che rappresentano un medico e una paziente. La prima pagina mostra una serie di macchine per la dialisi. Nel progetto infatti, a questo punto il paziente , selezionando la macchina in possesso, procede nella visione delle fasi di gestione della macchina. Cliccando sul monitor scelto, si accede, in alcuni casi, alla pagina per la scelta dell’osmosi. Infatti alcune macchine, come il NxStage, possono essere associati a diversi sussidi per il trattamento delle acque. Una volta selezionati monitor e sistema di trattamento delle acque, si accede a una pagina in cui si può scegliere di visualizzare una delle fasi del trattamento scelto tra montaggio del monitor, partenza della seduta, chiusura, allarmi o gestione della macchina. Selezionando la fase di interesse, si apre una pagina con 80 diverse finestre che contengono lo stesso video ma con diversi files audio, in questo modo paziente e partner possono scegliere se avere un sottofondo musicale, la voce narrante, o il silenzio. Cliccando sulla finestra prescelta si apre il video che mostra in tempo reale ciò che bisogna fare. In ogni pagina c’è la sezione “Approfondimenti”, che collega ad un file di testo che spiega le stesse fasi del video, per dare la possibilità al paziente di ricercare l’informazione senza dover guardare il video esplicativo. Lezioni: lo sfondo è rosa-salmone, colore che rinvigorisce e rivitalizza. Il simbolo della sezione è rappresentato da due libri impilati. Al suo interno ci sono 3 aree a loro volta divise in sottocapitoli, estremamente schematizzati in tre temi: perché far dialisi, come si svolge la dialisi e le possibilità successive. Per ogni argomento di lezione è disponibile un testo arricchito da immagini. Alcune lezioni dispongono anche di file video montati da 81 incontri avvenuti con i pazienti candidati alla dialisi domiciliare e file PDF prodotti per lezioni universitarie. Per ogni lezione è prevista una sezione dedicata alla bibliografia di riferimento. Testimonianze: ha lo sfondo di color arancione pallido, colore della saggezza e della comprensione. La filigrana è formata dal logo e un’immagine composta da un computer, un taccuino e una penna. Anche quest’area è formata da file video e file di testo. Leggi e Norme: si è cercato di raggruppare in un’unica pagina tutte le informazioni utili al paziente in ambito legislativo e di fornirne una sommaria interpretazione. Lo sfondo è rosso scuro, quasi marrone che nella cromoterapia ispira stabilità e fiducia. La filigrana riporta il logo e l’immagine di un libro aperto e le Tavole della Legge di Mosè. Una prima parte della sezione è dedicata alla Legislatura italiana, mentre la seconda parte alle Leggi regionali. 82 Ogni Legge o Norma o linea guida citata può essere scaricata integralmente grazie a link periodicamente aggiornati di rimando alle pagine ufficiali di Ministeri e Giunte regionali o a file in formato PDF. 83 Community: ha lo sfondo color giallo, in quanto colore che stimola la capacità di comunicazione e i rapporti interpersonali. La filigrana è formata dal logo e da un’immagine che raffigura un gruppo di persone stilizzate. Quest’area è dedicata alla comunicazione tra utenti e gestori del sito, oltre che tra medici, infermieri e pazienti. Si trova quindi una parte dedicata alle domande da porre agli amministratori del sito, come descritto precedentemente, una parte per avere informazioni su come creare l’account privato, una sezione per registrarsi e una per accedere ai servizi di telecomunicazione. Cliccando sull’area “Accedi ai nostri servizi” si accede a una pagina dove, inserendo username e password, si accede alla community vera e propria. A sinistra della pagina l’elenco delle persone con cui si può comunicare, suddivise tra medici, infermieri e amici-colleghi. C’è poi una sezione che evidenzia gli utenti in linea, ovvero con cui è possibile intraprendere una conversazione immediatamente. Al centro dello schermo c’è il riquadro con le conversazioni passate e una box di testo in cui scrivere il nuovo messaggio. 84 Appena sopra, due tasti permettono di scegliere tra chiamata vocale e videochiamata. Un terzo tasto permette di aggiungere utenti. Questo procedimento è regolato dal singolo utente, che può invitare chi vuole e può scegliere se accettare o no di far parte dell’elenco utenti di un altro utente. Simulatore di gioco: ha uno sfondo rosso, colore che rafforza la volontà e il coraggio, e vince l’inerzia. La filigrana riporta il logo e le figure stilizzate di due bambini che giocano. E’ prefisto in futuro il suo inserimento nel tutorial di ogni monitor e la suddivisione del gioco in livelli di difficoltà e fasi di trattamento, permettendo l’avanzamento della conoscenza come in un percorso educativo frontale e controllando l’acquisizione di obiettivi minimi. 85 I contenuti Durante le sedute di brainstorming è stata individuata una serie di contenuti necessari per rendere la piattaforma la più completa possibile. Tutorial: attualmente sono presenti i filmati e i testi che guidano la gestione del trattamento con il monitor Nikkiso, e sono in fase di completamento quelli per il monitor NxStage. Per la scelta del monitor ci si è orientati sui modelli attualmente disponibili per i pazienti in dialisi domiciliare seguiti dal Centro in cui è stato sviluppato questo progetto. La sezione è predisposta per accogliere fino a 10 monitor. E’ presente un video e il relativo file di testo per ogni fase di trattamento: il montaggio del monitor, l’avvio del trattamento, lo stacco, gli allarmi e i problemi che possono sopraggiungere e la gestione della macchina. Dalla pagina iniziale del tutorial si può accedere a due pagine contenenti programmi Excel che permettono di calcolare l’efficienza dialitica, con la possibilità di misurare la clearance ureica equivalente utilizzando il grafico di 86 Casino-Lopez, e l’andamento del metabolismo osseo mediante il prodotto calciofosforo. DATI PAZIENTE A. Z. Ultrafiltrato (kg) 1,8 Peso (kg) 76,50 Tempo (h) 3,30 Bun Pre (mg/dl) 179,00 Bun Post (mg/dl) 68,00 Lowrie 0,967878101 Daugirdas 1,102737713 Lezioni: il materiale più prettamente didattico è stato diviso in 3 capitoli, “Perché”, “Come”, “Dopo”. All’interno del capitolo “Perché” tre sottocapitoli spiegano quando cominciare la dialisi, quali parametri si valutano e le principali patologie che possono evolvere fino all’insufficienza renale terminale. All’interno del capitolo “Come” si possono trovare informazioni sui principali tipi di terapie sostitutive, con maggior attenzione rivolta verso l’emodialisi, di cui vengono decritti anche bagno di dialisi, filtro dializzatore e l’accesso vascolare. All’interno del capitolo “Dopo” si trova una sezione dedicata al trapianto. I testi sono sviluppati come ipertesti, per cui da una pagina si può passare agevolmente alle altre senza tornare alla pagina iniziale. Schematicamente, i capitoli sono così organizzati: − Perchè: Definizione di malattia renale acuta e cronica Biopsia renale Diagnostica per immagini Nefropatie 87 Glomerulonefriti • Glomerulonefrite a lesioni minime • Glomerulonefrite a depositi di IgM • Glomerulosclerosi focale e segmentaria • Glomerulonefrite a depositi di IgA • Glomerulonefrite rapidamente progressiva • Glomerulonefrite membranose • Glomerulonefrite membrano-proliferative Nefropatie tubulo-interstiziali • Pielonefrite • Nefropatie ostruttive • Nefropatia da reflusso • Nefropatia da farmaci Nefropatie vascolari • Nefroangiosclerosi • Vasculiti • Embolia colesterinica • Malattia ischemica Nefropatie cistiche Nefropatia diabetica Nefropatie da accumulo Nefrocalcinosi Nefropatia lupica Altre malattie e malattie rare Quando cominciare la dialisi Quali parametri valutare 88 La funzione renale Anemia ed eritropoietina Calcio, fosforo e paratormone Acidosi ed equilibrio idroelettrolitico Uricemia e gotta − Come: Trattamenti sostitutivi Emodialisi convenzionale Emodialisi quotidiana Emofiltrazione Ultrafiltrazione Emodiafiltrazione Dialisi peritoneale ambulatoriale continua Dialisi peritoneale automatizzata Dialisi peritoneale intermittente notturna Bagno di dialisi Filtro dializzatore Accesso vascolare Valutazione degli esami ematochimici e strumentali in dialisi Esami per il trapianto renale − Dopo: Il trapianto come e perché Testimonianze: si possono attualmente visualizzare i video raccolti a casa di una coppia di paziente-partner di dialisi che effettua la dialisi domiciliare da oltre 30 anni. Questa prima testimonianza sarà poi implementata con altre interviste a 89 veterani della dialisi e del trapianto renale. Sempre in questo ambito è previsto un link alla pagina della Società Francese di Nefrologia con i video delle interviste ed il film italo-francese sui pionieri della dialisi. Sempre in questa sezione sono a disposizione i PDF scaricabili di due libri di due Professori della Scuola torinese di Nefrologia, del libro tratto dal film sui pionieri della dialisi italo-francesi e di due libri che raccontano le storie di pazienti che hanno vissuto l’insufficienza renale, la dialisi e il trapianto. Ogni libro è presentato con una breve introduzione che invogli il lettore a scaricare il libro intero, o a leggere, senza scaricare, il singolo capitolo, di cui spesso è riportata una frase. I libri attualmente disponibili per quanto riguarda i pionieri sono: Prof. Antonio Vercellone: “una lezione” Prof. Giuseppe Piccoli: “fatti, miti e prospettive Album di ritratti 90 Per quanto riguarda i pazienti invece: Storie Una vita da vivere. Storie al femminile A partire dalle testimonianze è in programma di strutturare anche una sezione in cui si commentano a più voci diversi aspetti dell’insufficienza renale cronica terminale e delle terapie sostitutive. Si è per esempio pensato a una sezione “per i futuri medici”, con i consigli dispensati da Professori ormai in pensione, medici ancora operanti e pazienti, o alla sezione “sulla dieta”, o “la sete”, ecc. Leggi e Norme: nella sezione “In Italia”, vengono affrontati gli aspetti generali relativi ai pazienti affetti da malattia cronica generica, pazienti con malattia renale cronica, pazienti in terapia sostitutiva e pazienti in trattamento domiciliare. I capitoli affrontati sono: − Diritto al lavoro − Pensioni − Agevolazioni fiscali − Invalidità civile 91 − Trasporti − Dialisi in vacanza − Esenzioni − Dialisi domiciliare ADI Trattamento delle acque e impianto idrico Impianto elettrico Nella sezione dedicata alla normativa piemontese, si trovano le Delibere Regionali che prevedono e regolano la dialisi domiciliare, le norme per l’allestimento della casa, dell’impianto elettrico e dell’impianto di trattamento delle acque. Si fa riferimento anche alle Norme che regolano rimborsi e viaggi in Italia e all’Estero. Per ora sono state considerate le Norme Piemontesi, con la prospettiva di rendere la sezione la più completa possibile, includendo anche quelle di ogni Regione italiana. A seguire sono riportati i testi inseriti in questa area del sito, per sottolineare la complessità di questo, analogamente ad altri capitoli della didattica della dialisi. 92 Ai sensi del Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1992, al paziente in trattamento dialitico viene riconosciuto un grado di invalidità civile superiore al 74%, che gli dà diritto a una serie di agevolazioni lavorative, pensionistiche e fiscali. La Legge regola anche la possibilità di rinnovo della patente di guida, di rimborsi per trasporti, dialisi in vacanza ed esenzioni. La dialisi domiciliare è prevista dalla Normativa nazionale, ma le specifiche devono essere ricercate nei provvedimenti regionali. Attualmente è stata completata soltanto la sezione riguardante il Piemonte, ma è nostro intento ampliare la trattazione alle altre Regioni italiane. Di seguito riportiamo gli aspetti principali della Legislatura che possono interessare il paziente uremico e quello in dialisi. Lateralmente al testo si trovano i documenti in PDF contenenti le Leggi e le Norme per intero, o link a pagine Istituzionali. Diritto al lavoro Secondo la circolare n. DPV 4/H-F/828 del 17 novembre 1998, il Ministero della Salute considera la condizione di paziente affetto da uremia cronica in trattamento dialitico come produttiva di uno stato di handicap che assume la connotazione di gravità, definito al comma 3 dell’articolo 3 della Legge 5 febbraio 1992 n. 104 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 17 febbraio 1992 n. 39), ovvero una situazione in cui la minorazione abbia ridotto l’autonomia personale in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera globale o in quella di relazione. Grazie a questa circolare quindi, il paziente dializzato che lavora può usufruire delle agevolazioni in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata dettate dalla Leggequadro per l’assistenza (104/92), l’integrazione sociale e i diritti delle persone andicappate. La Legge 104/92 regola tra le altre cose, i principi generali a cui ricondurre le assenze per le sedute di dialisi, e le assenze per l’intera giornata lavorativa. L’INPS regola l’indennità di malattia anche per i pazienti che effettuano trattamento dialitico. L’indennità è erogata per le giornate di assenza coincidenti con l’effettuazione della dialisi, non spetta per i giorni in cui il lavoratore abbia prestato attività lavorativa sia pure per un limitato numero di ore (in questo caso si utilizzano i permessi della Legge 104/92). Nei casi di trattamento emodialitico e di trattamento trasfusionale del morbo di Cooley, le assenze giornaliere dal lavoro per l'effettuazione di tali terapie, devono essere considerate, per anno solare, un unico periodo continuativo. La carenza va applicata esclusivamente per i primi 3 giorni dell’anno solare ai lavoratori sottoposti al trattamento di emodialisi. I periodi di malattia comune, sopravvenuti durante lo stato di incapacità lavorativa, devono essere considerati autonomi e prevalenti. Citando l’articolo 4 della Costituzione Italiana, la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro, e questo vale anche per la persona disabile. Questo diritto è regolato dalla Legge 12 marzo 1999, n. 68 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 68 del 23 marzo 1999 - Supplemento Ordinario n. 57) che ha come finalità la promozione dell'inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato. Bisogna infatti ricordare che i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie di cui all'articolo 1 della suddetta Legge nella seguente misura: 93 a) sette per cento dei lavoratori occupati, se occupano più di 50 dipendenti; b) due lavoratori, se occupano da 36 a 50 dipendenti; c) un lavoratore, se occupano da 15 a 35 dipendenti. Pensioni Secondo l’articolo 80 della Legge finanziaria del 2000 (Legge 388/00), sulle disposizioni in materia di politiche sociali, a decorrere dall'anno 2002, coloro i quali è riconosciuta un’invalidità di oltre il 74%, oltre a sordomuti e invalidi di guerra, hanno diritto a un beneficio di 2 mesi di contribuzione figurativa utile per il diritto alla pensione e dell’anzianità contributiva per ogni anno di servizio svolto presso pubbliche amministrazioni o aziende private o cooperative, fino a un massimo di 5 anni di contribuzione. Il beneficio viene concesso, solo su domanda, al momento della liquidazione della pensione o del supplemento. Agevolazioni fiscali Nelle ultime finanziarie, sono state introdotte agevolazioni fiscali per i disabili, in particolare per quanto riguarda l’assistenza personale, l’acquisto di mezzi di ausilio e sussidi tecnici e informatici, le spese sanitarie sostenute, i veicoli. Assegni di invalidità Il Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1992 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio 1992, n. 47, S.O.) riporta le tabelle con le percentuali di invalidità, che prevedono: − Esiti di nefropatia in trattamento dialitico permanente da 91 a 100% − Glomerulonefrite ereditaria 100% − Sindrome nefrosica con insufficienza renale grave da 81 a 90% − Ipoplasia renale bilaterale 75% − Glomerulo nefrite da immunocomplessi con insufficienza renale lieve da 61 a 70% − Rene policistico bilaterale 70% − Rene a ferro di cavallo con idronefrosi 55% − Trapianto renale 60% − Idronefrosi bilaterale da 41 a 50% − Rene a ferro di cavallo con calcolosi 45% − Sindrome nefrosica con insufficienza renale lieve da 31 a 40% − Agenesia di un rene non complicata 21% − Anomalie non complicate della pelvi renale 21% − Nefrectomia con rene superstite integro 25% − Nefrolitiasi con necessità di dieta rigida e di almeno 2 controlli e/o trattamenti annuali da 21 a 30% − Renemulticistico monolaterale non complicato 21% − Pielonefrite cronica 30% − Ipoplasia segmentaria renale senza disturbi funzionali 15% − Ptosi renale bilaterale non complicata 15% − Rene a ferro di cavallo non complicato da 11 a 20% − Rene ectopico pelvico 11% Stabilisce inoltre un complicato meccanismo per la valutazione delle infermità plurime. Per le persone che hanno superato i 65 anni, non deve più essere indicato il grado di invalidità al lavoro (es. al 70 o al 100%) ma solo certificata la situazione di invalido civile e il riconoscimento, o meno, del diritto all’indennità di accompagnamento e la presenza di difficoltà persistenti a svolgere i compiti e funzioni proprie della loro età. La Legge 30 marzo 1971 n. 118, istituiva un assegno mensile di invalidità agli invalidi civili. Attualmente è in vigore il Decreto Legislativo 23 novembre 1988, n. 509, secondo cui l’assegno mensile di invalidità è concesso agli invalidi civili di età compresa tra i 18 e 65 anni, a cui è stata riconosciuta una invalidità superiore al 74%, non collocati al lavoro, che non fruiscano di nessun altro trattamento pensionistico di invalidità, che abbiano un reddito personale inferiore a un tetto che viene fissato ogni anno. Per gli invalidi civili di età compresa tra 18 e 65 anni a cui è stata 94 accertata una invalidità del 100% con un reddito personale inferiore al tetto fissato ogni anno dalle finanziarie, è prevista una pensione di inabilità. L’indennità di accompagnamento prevista dalla legge n. 18 dell’11 febbraio 1980 è concessa – senza limiti di età e di reddito – agli invalidi civili totalmente inabili (100%) che sono impossibilitati a camminare senza l’aiuto permanente (e quindi non solo per un transitorio calo di pressione al termine della dialisi) di un ausilio (carrozzina, due bastoni canadesi) o di un accompagnatore oppure che siano impossibilitati a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita (vestirsi, lavarsi, mangiare, andare in bagno, ecc.). L’indennità è corrisposta per 12 mesi ed è cumulabile con la pensione di inabilità. Chi beneficia di una qualsiasi di queste provvidenze è tenuto a comunicare – entro 30 giorni dall’avvenuta modifica – alla propria ASL di appartenenza ogni mutamento delle condizioni sia sanitarie, sia di reddito che hanno dato origine al provvedimento. Quindi l’invalido al 75% che trova un lavoro, il dializzato che è trapiantato, chi ha un aumento del proprio reddito ecc. deve inviare una comunicazione – meglio con raccomandata con ricevuta di ritorno – alla Commissione Invalidi della propria ASL. Trasporti Secondo la Legge 263/88, la patente di guida, al paziente affetto da insufficienza renale cronica, può essere concessa o rinnovata per una validità massima di 2 anni, limitatamente ai tipo A e B, se l’insufficienza renale è positivamente corretta da dialisi o trapianto. E necessario chiedere il rilascio o il rinnovo della patente alla Commissione Medica per la patente per gli invalidi. E’ opportuno avere un certificato del centro dialisi o dai nefrologi da cui si è seguiti che attesti il buon stato di salute. Per quanto riguarda le cinture di sicurezza, regolamentate dall’articolo 172 del codice della strada, al punto 8 si ammettono alcune patologie che possono esentare il paziente dall’indossarle. Rientrano i pazienti trapiantati renali, e coloro che fanno dialisi peritoneale. Non basta tuttavia una dichiarazione del Medico di Famiglia, o del centro dialisi, ma è necessaria un certificato rilasciato dall’ASL. Gli invalidi al 100% hanno anche agevolazioni riguardo al treno, infatti presentando il certificato di riconoscimento dell’invalidità dell’ASL all’Ufficio Handicap delle maggiori stazioni, si ha diritto alla “Carta Blu, con cui si può viaggiare con un solo biglietto valido sia per il disabile che per l’accompagnatore. Dialisi in Vacanza Il paziente dializzato non deve rinunciare ai periodi di vacanza. Infatti, si può chiedere ai centri dialisi vicini al posto in cui si vorrebbe passare un periodo di villeggiatura se accettano il paziente. Questo vale sia in Italia, che all’estero, con diverse norme a seconda che il Paese sia o no all’interno dell’Unione Europea, e delle convenzioni strette tra i diversi Paesi. E’ necessario prendere accordi con il Centro dialisi più vicino al luogo di villeggiatura in anticipo. In Italia con impegnativa regionale è possibile dializzare in qualsiasi centro dialisi pubblico. Per quanto riguardo i centri privati, è necessario pagare le prestazioni e successivamente chiedere il rimborso alla ASL di territorio. Utile in ogni caso informarsi prima sulle possibilità di rimborso. In caso di viaggi in Paesi della Comunità Europea (e svizzera e altri), è possibile effettuare gratuitamente sedute di dialisi presentando la Tessera Sanitaria Nazionale, che rappresenta anche la tessera Europea di Assicurazione Malattia. In caso di viaggi in Paesi extra CE in genere è necessario pagare le dialisi. A seconda del Paese e del motivo del viaggio le ASL di territorio rimborsano le spese almeno in parte. Anche in questo caso è utile informarsi in anticipo sulle possibilità di ricevere il rimborso. Esenzioni I pazienti affetti da insufficienza renale cronica hanno diritto a esenzioni dalla partecipazione di costo in caso di visite medica, indagini strumentali e esami di laboratorio. Questa disciplina è regolata da due Decreti Ministeriali. Uno riguarda le patologie croniche, Decreto Ministeriale - Ministero della Sanità 21 maggio 2001, n. 296 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 19 luglio 2001, n. 166). L’altro le patologie rare, Decreto ministeriale - Ministero della Sanità - 18 maggio 2001, n. 279 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale 12 luglio 2001, n. 160 Supplemento Ordinario n.180/L). La loro corretta attuazione è regolata dalla circolare n. 13 Ministero della Salute del gennaio 2002. 95 Le esenzioni interessano sia i pazienti con insufficienza renale cronica, che coloro già in trattamento sostitutivo, ma anche coloro in attesa di trapianto renale, coloro che devono fare le indagini per essere inseriti il lista d’attesa per il trapianto renale, e per i donatori d’organo. Dialisi Domiciliare: Negli ultimi 20 anni, è cresciuto l’interesse nei riguardi della domiciliarizzazione delle cure anche a livello nazionale, anche in seguito alla continua crescita della cronicità e della non autosufficienza. Con il Progetto-obiettivo anziani del 1991-1995 e il Piano Sanitario Nazionale 1994-1996 si è istituito il modello assistenziale denominato ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), per assicurare l’erogazione coordinata e continuativa di prestazioni sanitarie e socio-assistenziali al domicilio. Il programma assistenziale deve essere personalizzato, e la responsabilità è del medico di medicina generale, mentre l’organizzazione è a carico del distretto. L’ADI è nata inizialmente per tutelare i soggetti anziani, poi è stata allargata ai pazienti affetti ad AIDS, per poi allargarsi a tutti coloro che possono necessitare di servizi domiciliari. Nel Piano Sanitario Nazionale 1994-96 è prevista l’ADI anche per i pazienti nefropatici, con le attività di dialisi domiciliare. “Ogni anno oltre 5.000 cittadini italiani iniziano un trattamento dialitico cronico. Alla data del 31 dicembre 1991 risultavano in trattamento 34.824 pazienti: 6.339 con un trapianto renale funzionante e 28.485 in dialisi, dei quali il 10.3% in trattamento dialitico domiciliare e il 12.2% in centri ad assistenza limitata.La dotazione di posti di dialisi risultava al 31 dicembre 1990 pari a 145 per milione di abitanti, con un ampio range di variazione tra le diverse Regioni, compreso tra un minimo di 102.3 ed un massimo di 249.6 per milione di abitanti. Le uscite dal programma di dialisi sono risultate pari al 9.5 % in seguito a mortalità, mentre il trapianto renale incide ancora in maniera marginale: i trapianti di rene eseguiti in Italia nel corso del 1991 sono stati 581, cui si aggiungono 312 trapianti effettuati all'estero. Ne consegue un incremento annuo del fabbisogno di trattamenti dialitici pari a 1.700/1.800 pazienti.” Per cui si sono tentati una serie di interventi: − Attivare una rete di unità operative e di ambulatori di nefrologia. − Coinvolgere i servizi di base in attività di rilevazione delle situazioni a rischio, con particolare riferimento a quelle ereditarie ed a quelle connesse con l'esposizione occupazionale a sostanze nefrotossiche, anche allo scopo di controllare periodicamente i soggetti a rischio, al fine di diagnosticare in fase precoce le patologie nefrologiche. − Organizzare la rete dei servizi dialitici su quattro livelli: - centri ospedalieri ad elevata assistenza, finalizzati al trattamento dialitico dei pazienti di particolare complessità, alla dialisi contumaciale per i pazienti AgB e/o AgC positivi e HIV positivi, all'addestramento dei pazienti alla dialisi autogestita e domiciliare, all'addestramento e all'aggiornamento del personale medico e infermieristico anche delle sedi periferiche e ad assistenza limitata; - strutture di dialisi decentrate in altre sedi ospedaliere, funzionalmente aggregate alle unità operative di nefrologia di riferimento; - strutture di dialisi ad assistenza limitata, finalizzate al trattamento di pazienti addestrati all'autogestione, che non richiedano la presenza costante di personale medico; queste strutture al termine del triennio dovrebbero trattare il 15% dei pazienti; - attività di dialisi domiciliare - sia extra-corporea sia peritoneale -, con l'obiettivo, al termine del triennio, di trattare a domicilio il 15% dei pazienti. Per quanto riguarda il personale per l'attività dialitica, vanno fissati degli standard collegati al numero dei pazienti in trattamento e non al numero di posti dialisi, tenendo conto delle attività extramurarie (dialisi decentrata, assistenza limitata, domiciliare) e delle particolari esigenze della dialisi contumaciale e per acuti. − Realizzare - quale complemento necessario alla assistenza dialitica prestata nei presidi ospedalieri e nei centri dialisi ad assistenza limitata - un servizio di trasporto dal domicilio al centro e viceversa per i pazienti non autosufficienti e prevedere forme di rimborso spese per coloro che possono usufruire di mezzi propri. − Tenuto conto che i pazienti in trattamento dialitico che hanno superato i 65 anni di età rappresentano oltre il 40% del totale, istituire, nell'ambito della programmazione regionale, presso Residenze sanitarie assistenziali, Centri di dialisi extra-corporea e peritoneale, nonché servizi di day-hospital per pazienti in dialisi peritoneale periodica domiciliare, funzionalmente aggregati alla Unità operativa di nefrologia di riferimento. 96 − Attivare campagne di informazione e di sensibilizzazione relativamente alla rilevanza del prelievo di organi da cadavere a scopo di trapianto. Incentivare la partecipazione dei servizi di rianimazione al programma di trapianto. − Razionalizzare, completare e potenziare la rete dei servizi di trapianto renale. − Svolgere iniziative di formazione e di aggiornamento professionale per gli operatori dei servizi di nefrologia, dialisi e trapianto renale. Da allora si è cercato di aumentare sempre di più le cure domiciliari, anche se gli obiettivi prefissati per la dialisi non sono stati raggiunti, e nei Piani Sanitari Nazionali non è più contemplata la dialisi domiciliare. D’altro canto, è stato responsabilizzato il ruolo della Regione nella gestione, nella programmazione e nella formazione della dialisi domiciliare. In caso di trattamento al domicilio, è necessario allestire la casa in modo da accogliere la strumentazione necessaria alla terapia, sia per quanto riguarda lo spazio, sia per le acque per produrre il dialisato, sia per gli impianti elettrici. Sia nella dialisi in Centro, sia in quella al domicilio, assume un ruolo fondamentale il dialisato, che deve avere composizioni elettrolitiche precise, e alto grado di qualità e purezza. La Società Italiana di Nefrologia nel 2005 ha cercato di ovviare all’assenza di una normativa nazionale a riguardo, formulando una serie di linee guida che aumentino la sicurezza e l’omogeneità dei trattamenti dialitici. Le linee guida sono state redatte considerando il Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 (Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 52 del 03-03-2001), le Farmacopee Ufficiali del 1998 e del 2001, e le linee guida di Piemonte e Valle d’Aosta. Per realizzare un impianto di trattamento delle acque bisogna considerare le caratteristiche chimico-fisiche e batteriologiche dell’acqua di rete e le sue variazioni nel tempo. Le linee guida regolano le caratteristiche dell’impianto di depurazione, del sistema di distribuzione, la manutenzione e i controlli periodici da effettuare per ottenere una qualità costante e ottimale dell’acque, la disinfezione. Codificano anche i requisiti del dialisato, del concentrato, e delle soluzioni infusionali, oltre alle modalità di prelievo e analisi dei campioni. Prevedono anche un ruolo del monitor nel determinare la qualità microbiologica del dialisato attraverso periodiche disinfezioni e l’utilizzo di ultrafiltri. Le linee guida considerano anche i trattamenti come emofiltrazione e emodiafiltrazione, che necessitano di re infusione on-line L’acqua utilizzata per la dialisi domiciliare dovrebbe avere le stesse caratteristiche di quella usata nei centri di dialisi. Ci sono però dei fattori complicanti, come la diversità tra acque di diverse zone rurali e l’utilizzo discontinuo delle apparecchiature, che può facilitare l’inquinamento batterico. Sono formati da osmosi inversa, decloratore, per ovviare alla clorazione incostante delle acque in alcuni comuni, e da addolcitore. L’impianto idrico per l’emodialisi necessita di un rubinetto collegato alla rete idrica per alimentare l’addolcitore, e di un tubo in PVC da collegare allo scarico più vicino. Vi sono poi gli scarichi sifonati del monitor, e quello dell’osmosi. L’impianto idrico non è necessario in caso di dialisi peritoneale. L’impianto elettrico per dialisi peritoneale ed emodialisi domiciliare deve essere organizzato secondo la Norma Italiana CEI 64-8/7 del 2001 sezione 710. I locali adibiti al trattamento dialitico, sia peritoneale sia emodialisi, sia in centro sia a domicilio, secondo la norma, sono “locali di gruppo 1”, ovvero locale ad uso medico nel quale le parti applicate sono destinate ad essere utilizzate esternamente, o in modo invasivo entro qualsiasi parte del corpo, ad eccezione della zona cardiaca. Questa definizione vale solo per l’ambiente adibito al trattamento, non per tutta l’abitazione, nel caso di dialisi domiciliare. L’impianto elettrico a servizio delle apparecchiature utilizzate in dialisi deve essere protetto da interruttore diverso da quello preposto per proteggere l’impianto dell’abitazione, è quindi necessario collegare in parallelo l’impianto di dialisi a quello già esistente, e che sia accessibile e manovrabile dall’interno dell’appartamento. La potenza complessiva impegnata dalle apparecchiature per il trattamento emodialitico è di 3 KW, mentre per la dialisi peritoneale servono 0,5 KW. La prima necessita di 4 prese da 16 A, 250 V, 2 P+T, in caso di dialisi peritoneale invece ne sono sufficienti 2. Bisognerà poi collegare il conduttore di protezione di tutte le prese alla terra già presente nell’abitazione, e in sua mancanza dovrà essere realizzata. Potrà essere necessario formare un nodo equipotenziale in presenza di masse metalliche in prossimità dei macchinari di dialisi. La ditta che compie il lavoro è autorizzata a rilasciare il certificato di conformità. 97 La prima Legge in Piemonte che parla della Dialisi Domiciliare risale al 1974. La Legge Regionale n. 34 del 25 Novembre 1974 (pubblicata sul Bollettino Ufficiale 03 Dicembre 1974, n. 47) prevede e regola la dialisi al domicilio. Nei suoi 13 articoli spiega come e dove deve essere svolta. Sono direttamente il paziente e l’assistente da lui designato a svolgere le tecniche necessarie per portare a termine la seduta dialitica. Paziente e partner devono seguire un corso di addestramento organizzato dal medico con esperienza di emodialisi, accompagnato da infermieri e personale paramedico. Al termine del corso di addestramento, il personale valuta l’idoneità della coppia ad effettuare la dialisi al domicilio. L’assistente deve sempre essere presente durante l’intera seduta. La Legge non prende in considerazione un partner “a pagamento”. Non è quindi contemplato un partner “a pagamento”, ma non è neppure controindicato e legalmente proibito. Il paziente è legato al Centro di Dialisi in cui ha eseguito il corso, che deve assicurare assistenza tecnica e medica al paziente, ed essere pronto a far fronte agli eventi che possono impedire di svolgere la terapia al domicilio. Il paziente è tenuto a concordare i giorni e gli orari di dialisi, in modo che il Centro possa essere reperibile in caso di necessità. Inoltre il paziente ha l’obbligo di sottoporsi ai controlli clinico-laboratoristici periodici prescritti dal Servizio di Emodialisi. In caso di esigenze cliniche, organizzative, o per l’incolumità del paziente, il Centro ha la facoltà di interrompere il trattamento domiciliare. D’altro canto, anche il paziente può chiedere di interrompere il trattamento al domicilio, e di essere trasferito al Centro più vicino disponibile. Ogni volta che il Centro cambia attrezzature, o che il paziente cambia Centro, è necessario seguire un nuovo corso di addestramento, con i nuovi macchinari. Queste norme sono state valide e immodificate fino al 2009. La Deliberazione della Giunta Regionale n.8-12316 del 12 Ottobre 2009 è volta a potenziare le cure domiciliari nei pazienti uremici tramite un contributo economico a favore della dialisi domiciliare istituito in via sperimentale per tre anni. Questa DGR interessa sia i pazienti che eseguono dialisi peritoneale, che coloro che eseguono emodialisi. La Giunta Regionale ha anche approvato le “Schede di valutazione della gestione del trattamento dialitico domiciliare”, che permettono di valutare l’autonomia e la gestione della procedura dialitica da parte del paziente e dell’assistente. In caso di trattamento al domicilio, è necessario allestire la casa in modo da accogliere la strumentazione necessaria alla terapia, sia per quanto riguarda lo spazio, sia per le acque per produrre il dialisato, sia per gli impianti elettrici. Le linee guida per il trattamento delle acque piemontesi e della Valle d’Aosta hanno fatto da guida per la redazione di quelle nazionali. Regolano parametri chimici e microbiologici, e prevedono dei controlli periodici obbligatori sulle acque di rete. Per quanto riguarda l’impianto elettrico, si fa riferimento alla Norma Italiana CEI 64-8/7 del 2001. In Piemonte i pazienti con insufficienza renale cronica sono tutelati per le prestazioni necessarie, in quanto la Deliberazione della Giunta Regionale 7 Maggio 2001 n. 80-5989 (pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 20 del 16 Maggio 2002) modula accesso e rimborsi delle prestazioni accessorie oltre che gli uremici, per il parto a domicilio e l’ossigenazione iperbarica. Tra le prestazioni contemplate vi sono i viaggi da e per il Centro dialisi, o altre strutture sanitarie per trattamenti, indagini strumentali, indagini cliniche inerenti alla patologia di base prescritti e programmati da Centro dialisi di competenza. I viaggi possono essere percorsi con i mezzi dell’ASL, con mezzi pubblici, con auto pubblica o privata. Si ottiene il rimborso anche quando il paziente è in villeggiatura, e fa dialisi in Centro per quel periodo. I pazienti in dialisi domiciliare ricevono un rimborso anche delle spese relative agli impianti elettrico, idraulico e telefonico e alle eventuali opere murarie necessarie al trattamento dialitico (fino a un massimo di Euro 1240,00 per paziente). Vengono rimborsate anche le spese per i controlli periodici degli impianti elettrici e il consumo di energia elettrica, calcolato dall’ufficio tecnico dell’ASL, e le spese telefoniche, calcolate in modo forfettario, per il collegamento con il Centro dialisi. 98 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale DISCUSSIONE Questa Tesi rappresenta un esempio di cooperazione tra l’Università (Facoltà Medicina e Chirurgia - sede San Luigi Gonzaga, Nefrologia) e l’industria (Byters, Azienda giovane in fase di start-up). E’ stata disegnata e organizzata la struttura di una piattaforma multimediale dedicata all’istruzione-formazione dei pazienti in emodialisi domiciliare, ma destinata anche alle altre figure professionali e non del microcosmo della dialisi domiciliare (familiari, infermieri, medici in formazione, studenti di Medicina). Il lavoro si è avvalso sia di competenze mediche per quanto riguarda l’analisi dei fabbisogni, sia di competenze informatiche per il disegno e la strutturazione del sito, la progettazione della sezione dedicata alla comunicazione anche visuale tra pazienti, Centro dialisi e figure di riferimento. In corrispondenza con la struttura del lavoro, la discussione verrà articolata in tre grandi capitoli: − Analisi dei fabbisogni, − Progettazione della struttura, 99 − Implementazione del prototipo. A riprova delle potenzialità di un arricchimento reciproco successivo ad una stretta collaborazione tra ambiti differenti, l’analisi dei fabbisogni si è in effetti avvalsa di una revisione sistematica della letteratura medica rispetto alla dialisi domiciliare, di un’ampia revisione forzatamente non sistematica dei siti web in Italiano e in Inglese dedicati e di quattro sedute di brainstorming. La revisione sistematica nella letteratura è stata condotta combinando le tipologie classiche di revisione sistematica in Medicina (secondo le regole della Cochrane Collaboration) con un taglio impiegato in ambito di marketing (identificazione dei Centri di riferimento, analisi territoriale dei centri leader, ecc). Anche il brainstorming, utilizzato in diversi campi della Medicina, dalla psicologia alla didattica, è stato qui impiegato come generatore pragmatico di nuove idee, analogamente a quanto frequentemente impiegato in ambito ingegneristico e industriale. In dettaglio i dati emersi dalla revisione sistematica della letteratura sulla dialisi domiciliare mostrano come questo argomento, quasi abbandonato a un ruolo di curiosità storica fino alla fine del Millennio, stia andando incontro ad un periodo di grande interesse da parte di clinici e amministrativi, come testimoniato da un aumento delle pubblicazioni del 500% negli ultimi 10 anni. Le ragioni di interesse per la dialisi domiciliare sono almeno 3: aspetto economico, miglior sopravvivenza e miglior qualità di vita. Si tratta infatti di un trattamento globalmente considerato meno costoso, e l’interesse in merito è documentato dall’ampia serie di lavori a riguardo, a cui si aggiungono ottimi risultati in termini di sopravvivenza e di qualità di vita di trattamenti ad elevata frequenza, elevata efficienza e ottima tolleranza (dialisi domiciliare notturna 100 lunga, dialisi quotidiana breve), che vedono nella dialisi domiciliare il mezzo migliore per permetterne un impiego sistematico. Pur con una modesta flessione tra il 2006 e il 2008, il rilancio dell’emodialisi domiciliare è strettamente in relazione con la pubblicazione dei risultati dello studio HEMO nel 2004 (Pierratos 2005), in concomitanza con meeting internazionali che avevano come tema la dialisi domiciliare. Da un’indagine “di marketing” rivolta a identificare gli eventuali Paesi e Centri leader nel rilancio della dialisi domiciliare, le valutazioni effettuate mostrano come, nonostante l’interesse per il trattamento sia realmente in aumento, i Centri attivi per quanto riguarda lavori sulla dialisi domiciliare siano pochi e concentrati in limitate aree del Mondo. L’elevato numero di articoli non originali, di commento o di revisione di pochi studi clinici documenta peraltro chiaramente un grande interesse teorico per un trattamento ancora di limitata attuazione, limitata prevalentemente da ragioni organizzative ed economiche. Il ristretto numero di Centri che ha pubblicato studi clinici fa si che i pazienti, valutati per diversi aspetti del trattamento, da quello psicologico a quello più tecnico, siano spesso gli stessi. Questo limita le possibilità di ampie metanalisi. Un approccio metanalitico è peraltro di difficile attuazione anche per l’indistricabile legame tra sede di trattamento (casa, Centro ad Assistenza Limitata, Centro ospedaliero) e tipo di trattamento (dialisi trisettimanale, quotidiana breve, quotidiana lunga). In ogni caso l’aumento di studi clinici registrato negli ultimi 2 anni valutati fa presupporre una crescente volontà di studiare il trattamento in pazienti nuovi, operando confronti non solo rispetto alla popolazione in dialisi, ma anche alla popolazione trapiantata. 101 I Paesi nei quali la dialisi domiciliare è stata oggetto di un più elevato numero di studi sono Canada, Australia, Nuova Zelanda, USA, cosa che peraltro ben riflette un trend in crescita della popolazione in dialisi domiciliare. Nonostante nel nostro Paese la dialisi domiciliare sia relegata ad un ruolo minore, il Centro di Torino è al 3° posto a livello mondiale negli ultimi 10 anni per la pubblicazione di studi clinici originali. Pur con i limiti di una estrema eterogeneità di selezione dei pazienti e di trattamenti dialitici, di disegno degli studi, di scale e misure impiegate, i risultati dell’emodialisi domiciliare sono sempre positivi in termini di sopravvivenza, dimostrando cioè una sopravvivenza del paziente almeno pari e sovente superiore a quella della popolazione di controllo, siano essi in dialisi in Centro, dialisi peritoneale, o addirittura con trapianto renale. Sebbene la stessa scelta di condurre un trattamento al domicilio, con la massima partecipazione attiva, definisca una popolazione selezionata in positivo per quanto riguarda la compliance e sebbene non sia ritenuto né etico né pratico randomizzare i pazienti a un trattamento ospedaliero o domiciliare, questi risultati possono essere letti come stimolo importante quantomeno per proporre questo trattamento a tutti i soggetti in grado di autogestirsi (Oreopoulos 2009). Pragmaticamente può essere in effetti inutile discutere su quanto del vantaggio sia ascrivibile alla modalità dialitica e quanto all’autogestione, soprattutto se si tiene conto del fatto che i risultati sono altrettanto positivi sia in termini di qualità di vita sia di costi. Per quello che riguarda la qualità di vita, ancora una volta l’estrema eterogeneità di scale di valutazione e tipi di trattamento di cura globale impediscono di trarre conclusioni generalizzabili. I risultati registrati rassicurano quantomeno sul fatto che per i pazienti che scelgono liberamente il trattamento al domicilio, l’impegno 102 organizzativo sia ampiamente compensato dall’aumentato benessere soprattutto nei trattamenti quotidiani e dalla maggiore libertà organizzativa. Per quanto riguarda gli aspetti economici la grande eterogeneità delle analisi si traduce in un range ampio di prezzi di trattamento, da circa 25000 a circa 60000 € all’anno (Winkelmayer 2002), non facilmente spiegabile nemmeno tenendo conto di elementi quali la frequenza delle sedute dialitiche e il peso dell’inflazione nell’ultimo decennio. Alcune indicazioni interessanti possono derivare dal confronto con altre metodiche dialitiche. In questo senso la dialisi domiciliare si colloca d’abitudine in una posizione estremamente favorevole, competendo, per così dire, con le forme più semplici di dialisi peritoneale (CAPD) e con alcuni sistemi di gestione di dialisi in Centro Satellite, qualora questa venga eseguita con un rapporto elevato pazienti/infermieri e con una presenza medica estremamente limitata. I vantaggi economici dell’emodialisi domiciliare sono invece pressoché universalmente riconosciuti quando la dialisi domiciliare sia eseguita nella forma di trattamenti frequenti (sedute quotidiane lunghe e brevi). Va infine tenuto in conto un aspetto studiato in dettaglio solo in un lavoro recente: il costo della fase di avvio di un Centro dedicato (Komenda 2010). Questo risulta essere relativamente elevato per la necessità di creare locali adatti all’addestramento, formare il personale sia medico sia infermieristico e ospitare i pazienti per il periodo dell’addestramento, a cui si aggiungono i costi per il primo anno di ogni paziente dovuti all’adeguamento dei locali e degli impianti e alla fornitura del monitor. In effetti nessuno studio prende in considerazione in modo dettagliato l’alternativa, ad esempio, di costruire un nuovo centro che contenga un numero comparabile di pazienti in dialisi domiciliare e in Centro. 103 L’incremento della popolazione in dialisi sposta almeno parzialmente il punto focale verso un’analisi anche di questi fattori nascosti. La dialisi è infatti talmente costosa, che, come dimostrato dal lavoro danese, un incremento sostanziale dei pazienti in dialisi extra-ospedaliera potrebbe portare a un risparmio di 10 milioni di Euro (Olsen 2010). E’ da notare tuttavia che un risparmio di questa entità rende conto solo di una variazione dello 0,6% del costo annuale totale della dialisi in quel Paese. Questi dati possono quindi essere visti in due maniere differenti: un formidabile stimolo allo sviluppo sistematico di trattamenti più economici, anche se di nicchia come la dialisi domiciliare, o, in maniera più nichilista, come interventi complessi quale l’avvio di un programma di dialisi domiciliare possano essere sostanzialmente irrilevanti nell’ambito di un trattamento globalmente così costoso. Quest’ultimo atteggiamento, che è stato quello prevalente negli anni ’90, è attualmente progressivamente sostituito da un’attenzione maggiore anche ai dettagli in un momento in cui l’invecchiamento della popolazione e la crisi economica mondiale impongono un’attenzione costante e crescente agli aspetti economici della salute. La ricerca dei siti sulla telemedicina mostra due approcci diversi e quasi opposti riguardo l’implementazione dell’atto medico tramite strumenti informatici. In particolare, siti maggiormente rivolti a medici mostrano tra gli aspetti positivi la possibilità di una valutazione più ampia e dettagliata del paziente anche a distanza, agevolando anche il consulto di colleghi, senza però limitare a questo l’atto medico, che necessita in ogni caso di contatto diretto tra medico e paziente. In contrapposizione, altri siti indicano come la telemedicina possa sostituire la visita medica con videochiamate e consulenze telematiche. 104 La revisione dei siti Internet sulla dialisi ha mostrato come i siti italiani si limitino a fornire materiale sulle malattie renali e i trattamenti, senza però dare ampio spazio alla gestione in toto del paziente e delle sue esigenze e curiosità. Anche i siti in lingua inglese possono essere definiti Content Delivery System, ovvero contenitori in cui è stato organizzato il materiale per la formazione. L’unico sito Internet individuato più rivolto verso la gestione dell’intero percorso formativo è quello della NxStage, che può essere definito una piattaforma multimediale di seconda generazione, ovvero Learning Management System, per quanto limitato ai soli aspetti didattici e alla sola ditta produttrice. In questo contesto, tenendo conto dell’assoluta scarsità di materiale di riferimento già esistente, l’impiego del brainstorming si colloca appieno per le sue finalità di generatore di idee non altrimenti prevista. Al fine di sfruttare al massimo le potenzialità di incubatore di idee e l’effetto di reazione a catena delle ipotesi, il gruppo coinvolto è stato estremamente eterogeneo, sia come età (24-80 anni), sia per formazione (medica, infermieristica, ingegneristica, informatica), sia per ruolo (medici e infermieri, pazienti e parenti, consulenti). La stretta collaborazione tra il gruppo di Medicina e il gruppo di ingegneri statistici-informatici durante le sedute di brainstorming ha portato alla definizione delle aree del sito, alla definizione dell’interfaccia grafica e alla progettazione del “dialysis simulator”, strumento didattico interattivo sulla conduzione della seduta dialitica. Il risultato del brainstorming porta alla progettazione di una piattaforma ampia e completa, rispecchiando probabilmente non solo l’interesse specifico dei partecipanti, ma anche, da un lato l’esperienza del ruolo fondamentale dell’istruzione nell’autogestione, dall’altro la conoscenza dettagliata delle 105 crescenti potenzialità della comunicazione via rete. Il sito progettato non è quindi un semplice contenitore, seppur ricco, e pronto ad accogliere i suggerimenti più nuovi della didattica multimediale (es. il tutoriale), ma si prefigge di diventare un vero e proprio sistema di scambio di informazioni e di esperienze in tempo reale, oltre che un sistema di supporto nella gestione dell’intero trattamento domiciliare. L’idea di un gioco interattivo come parte avanzata di una didattica classica è specchio dell’importanza emersa di aggiornare l’approccio didattico con metodologie innovative, rapide e di facile fruibilità. L’integrazione dell’approccio classico con libri, testi e dispense, con un approccio interattivo non ha solo il significato di impiegare anche queste modalità meno canoniche, meno usate in medicina, ma assolutamente emergenti negli altri campi, ma anche quello di smitizzare attraverso la proposta di una didattica “ludica” le paure che troppo spesso limitano l’espansione della dialisi domiciliare. L’attenzione all’aspetto psicologico come fondamentale nella presentazione del lavoro si riflette anche nell’impegno per la progettazione della forma e del significato del logo e nella scelta dell’interfaccia grafica e dei colori. Infatti la scelta di una contaminazione tra termini medici e non e l’allusione ad un approccio olistico e meditativo, contenuti nel logo “hom-e-hem”, hanno anche il fine di riportare quanto avviene nella dialisi a quanto si può osservare nel mondo esterno, ancora una volta per accentuare come sia la dialisi a dover seguire la vita e non la vita la dialisi. La scelta dei contenuti e l’interfaccia stessa sono caratterizzati da semplicità e ricchezza. La ricchezza di contenuti espressamente richiesta da tutti i pazienti e partner che hanno partecipato alle sedute di brainstorming e, d’altro canto, il ruolo centrale attribuito alla raccolta delle testimonianze, riconducono ancora una 106 volta al duplice fabbisogno di una conoscenza dettagliata e di una rassicurazione mai semplicistica. La possibilità di comunicare direttamente col Centro e con le persone di riferimento acquisisce qui più un significato di supporto psicologico, soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento, che non di didattica vicaria. E’ peraltro assolutamente definito nelle intenzioni del gruppo di lavoro un impiego della telemedicina come supporto e arricchimento e assolutamente non sostituzione dell’atto medico. 107 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale CONCLUSIONI Le conclusioni di questo lavoro sono molte. La prima riguarda la fattibilità e l’arricchimento reciproco in quest’ambito di collaborazioni tra Università e Aziende. Gioca probabilmente un ruolo positivo in questo campo il fatto che si tratti di gruppi piccoli, giovani, ma con esperienza, in fase di avvio di nuove attività. Una seconda conclusione riguarda il fatto che questo lavoro conferma ulteriormente il bisogno di migliorare e arricchire comunicazione e formazione, bisogno sentito a tutti i livelli nel campo della dialisi domiciliare. Una terza conclusione, più pragmatica, può essere quella per cui il lavoro di progettazione oggetto di questa Tesi di Laurea rappresenta l’avvio di un programma a medio-lungo termine che prevede la registrazione, già in corso, del logo e la messa a punto della struttura di base della piattaforma e di alcune aree esemplificative (libri, leggi, link e filmati), anche come garanzia della qualità del lavoro per i finanziamenti necessari al suo completamento. La pubblicazione online di questa prima versione della piattaforma completa nelle linee essenziali, 108 con riferimento all’identificazione dei fabbisogni, in grado di costituire il punto di partenza per l’evoluzione successiva, è prevista nell’autunno. L’implementazione della struttura richiederà un impegno almeno triennale. La collaborazione con altri Centri italiani che praticano o sono in fase di sviluppo di programmi di emodialisi domiciliare garantirà, a nostro parere, che la struttura disegnata in questo lavoro resti necessariamente flessibile, duttile e aperta alla critica. 109 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale APPENDICI Appendice A. Elenco completo degli articoli selezionati per la Revisione Sistematica della letteratura in materia di dialisi domiciliare suddivisi per anno, sede di lavoro e tipologia. Author Year Workplace Type of article King RS Brown EA 2010 2010 Philadelphia, USA Hammersmith, UK review review Rocco MV Miller J 2010 2010 Winston-Salem, USA Middlesex, UK clinical study opinion Hanko J Polaschegg HD McClure DN Friedman EA Cafazzo JA Van Eps CL Schiller B Curtis J Hudson S Vilar E Piccoli GB Rioux JP Kjellstrand C Griva K Nitsch D Pauly RP Visaya MA Walker DR Olsen J Deck MK Ng TG Junglee NA Derrett S Toussaint ND 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010 Vancouver, Canada Koestenberg, Austria Geelong, Australia Brooklyn, USA Toronto, General H., Canada Brisbane, Australia Satellite Healthcare, USA Portland, USA Nova Scotia, Canada Stevenage, UK Turin, Italy Toronto, University Health Network, Canada Chicago, USA Singapore London, UK Alberta, Canada Kitchener, Canada McGaw Park, USA Odense, Denmark Lawrance, MA (NxStage) Singapore Wales, UK Dunedin, New Zealand Melbourne, Australia clinical study review opinion review clinical study clinical study clinical study economy clinical study review opinion review clinical study clinical study clinical study clinical study clinical study clinical study economy opinion review other clinical study review Benaroia M Pipkin M Cornelis T Zhang AH 2010 2010 2010 2010 Toronto, Humber River Regional H., Canada Iowa, Usa Toronto, University Health Network, Canada Beijing, China opinion clinical study clinical study clinical study MacRae JM Wise M Rioux JP Van Eps CL 2010 2010 2010 2010 Calgary, Canada Wistconsin, USA Toronto, University Health Network, Canada Queensland, Australia clinical study clinical study review clinical study Hodge MH Komenda P Agar JW Rioux JP 2010 2010 2010 2010 Saratoga Springs, USA Vancouver, Canada Geelong, Australia Toronto, University Health Network, Canada opinion economy opinion clinical study Murashima M Kannampuzha J 2010 2010 Philadelphia, USA Toronto, St Michael H., Canada clinical study clinical study 110 Author Year Workplace Type of article Morton RL Kliger AS 2010 2010 Sydney, Australia New Haven, USA clinical study review Walsh M Schaefer HM 2010 2010 Alberta, Canada Nashville, USA clinical study opinion Craig KL Kannampuzha J 2010 2010 Alberta, Canada Toronto, St Michael H., Canada opinion clinical study Namiki S Lim KM 2010 2010 Brisbane, Australia Korea clinical study clinical study Pellicano R Kohn OF 2010 2010 Clayton, Australia Chicago, USA clinical study clinical study Harper G Klarenbach S 2009 2009 Rome, USA Alberta, Canada opinion economy Perl J Johansen KL 2009 2009 Toronto, University Health Network, Canada Atlanta, USA review clinical study Sikkes ME Pauly RP 2009 2009 Ultrecht, Netherlands Alberta, Canada clinical study clinical study Ipema K Sands JJ 2009 2009 Groningen, Netherlands Celebration, USA (Fresenius) clinical study clinical study Komenda P Kim JH 2009 2009 Winnipeg, Canada Michigan, USA review clinical study Oreopoulos DG Moran J Agar JW Komenda P Qamar M Hanly P Chan CT Pauly RP Chan CT Yee J Cafazzo JA Bugeja A Cafazzo JA Greene T Copland M Blum ML Wong J Alhomayeed B Agar JW Howard K Faratro R George CR Kalirao P Rocco MV Chan CT Bellizzi V Ouwendyk M Gura V Tang HL Pauly RP 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2008 2008 2008 2008 Toronto, University Health Network, Canada Mountain View, USA Geelong, Australia Winnipeg, Canada Pittsburg, USA Calgary, Canada Toronto, University Health Network, Canada Alberta, Canada Toronto, University Health Network, Canada Detroit, USA Toronto, University Health Network, Canada Ottawa, Canada Toronto, University Health Network, Canada Bethesda, USA Vancouver, Canada review review review economy review review review review opinion opinion clinical study clinical study clinical study clinical study clinical study opinion clinical study review review economy other review review opinion clinical study clinical study opinion review other review opinion opinion clinical study review review clinical study clinical study Pauly RP Ronco C Pierratos A Kumar VA Chan CT Toronto, University Health Network, Canada London, Canada Geelong, Australia Sydney, Australia Toronto, University Health Network, Canada Sydney, Australia Newark, USA Winston-Salem, USA Toronto, University Health Network, Canada Solofra, Italy Richmond Hill, Canada (Fresenius) Los Angeles, USA Hong Kong, Princess Margaret H., China Alberta, Canada Toronto, University Health Network, Canada Vicenza, Italy Weston, University of Toronto, Canada Los Angeles, USA Toronto, University Health Network, Canada 111 Author Year Workplace Type of article Davis K Lindsay RM 2008 2008 Westwood, USA London, Canada opinion review Kerr PG Ledebo I 2008 2008 Clayton, Australia Stockholm, Sweden review clinical study Burkart J Lockridge RS Jr 2008 2008 Winston-Salem, USA Lynchburg, USA review review Kjellstrand CM Agar JW 2008 2008 Chicago, USA Geelong, Australia review review Hawley CM Blagg CR 2008 2008 Brisbane, Australia Seattle, USA review review Masterson R Honkanen EO 2008 2008 Melbourne, Australia Helsinki, Finland review review Pauly RP Diaz-Buxo JA 2008 2008 Toronto, University Health Network, Canada Lexington, USA (Fresenius) other opinion Bremner J Bennett PN 2008 2008 Arlington, USA Adelaide, Australia opinion opinion Kjellstrand CM Watson D 2008 2008 Chicago, USA Toronto, University Health Network, Canada clinical study clinical study Twardowski ZJ Barua M 2008 2008 Missouri, USA Toronto, University Health Network, Canada review clinical study Benaroia M Lockridge RS Jr Malmström RK Tomson CR Bergman A Blagg CR Loos-Ayav C Thomas A Scott A Agar JW Lebner AC Pauly RP Goldstein SL Wong JH Burkart J Schatell D Fong E Kraus M Komenda P Pauly RP McFarlane PA Polaschek N Moran J Ouseph R Rocco MV James R Seto E Agar JW Nesrallah GE Verhallen AM Polaschek N Levy J Kumar VA Toussaint ND Stavrianou K Boardman P Filangeri JA 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2008 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 2007 Toronto, Humber River Regional H., Canada Lynchburg, USA Helsinki, Finland London, UK Toronto, University Health Network, Canada Seattle, USA Nancy Cedex, France Toronto, St Michael H., Canada review review economy opinion clinical study opinion clinical study review review review clinical study review other clinical study opinion opinion clinical study clinical study economy review clinical study clinical study review review review clinical study clinical study clinical study clinical study clinical study clinical study review clinical study clinical study clinical study opinion opinion Geelong, Australia Hamilton, Canada Toronto, University Health Network, Canada Houston, USA Hong Kong, Queen Elisabeth H., China Winston-Salem, USA Madison, USA Toronto, University Health Network, Canada Indianapolis, USA British Columbia, Canada Toronto, University Health Network, Canada Toronto, St Michael H., Canada Wellington, New Zealand Mountain View, USA Luisville, USA Winston-Salem, USA London, UK Toronto, University Health Network, Canada Geelong, Australia Toronto, Humber River Regional H., Canada Ultrecht, Netherlands Porirua, New Zealand Hammersmith, UK Los Angeles, USA Clayton, Australia Patras, Geece San Diego, USA 112 Author Year Workplace Type of article Blagg CR Blagg CR 2007 2007 Seattle, USA Seattle, USA opinion review Reddy NC Moran J 2007 2007 Chicago, USA Mountain View, USA clinical study review Suri RS ElizabethJ L 2006 2006 London, Canada Trust, UK review clinical study Bolgg A Ly J 2006 2006 Sydney, Australia Toronto, University Health Network, Canada clinical study review Sarwar H Kenney RJ 2006 2006 Fairbon, USA Baton Rouge, USA (Fresenius) other opinion Floramo S Turk JE Jr 2006 2006 Chicago, USA NxStage Medical opinion opinion Mahadevan K Blagg CR 2006 2006 Geelong, Australia Seattle, USA clinical study clinical study Perl J Shaldon S 2006 2006 Toronto, University Health Network, Canada Monaco clinical study opinion Sullivan JD Dermody K 2006 2006 Boston, USA Flinders, Australia economy opinion Jassal SV Pierratos A 2006 2006 Toronto, University Health Network, Canada Toronto, University Health Network, Canada clinical study review Vos PF Savino A Concepcion DB Hothi DK MacGregor MS Walsh M Schatell D Nesrallah GE Lacson RC McFarlane PA Diaz-Buxo JA Agarwal R Agarwal R Agar JW Ing TS 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2006 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 2005 Ultrecht, Netherlands Perugia, Italy Orange, USA Toronto, H. for Sick Children, Canada Kilmarnock, Scotland Calgary, Canada Madison, USA Toronto, Humber River Regional H., Canada Cambridge, USA Toronto, St Michael H., Canada Lexington, USA (Fresenius) Indianapolis, USA Cambridge, USA Geelong, Australia Chicago, USA clinical study other opinion other other clinical study opinion opinion clinical study review opinion clinical study clinical study economy opinion review clinical study other opinion opinion opinion other clinical study clinical study clinical study other clinical study other opinion review review review review clinical study clinical study other opinion Ageborg M Agar JW Grünberg J Kenley R Shaldon S Geary DF Manns BJ Polaschek N Chow J Giles S Piccoli GB Schatell D Lynn KL Agar JW George CR Blagg CR Mehrotra R Chan CT Qyinan P Schatell D Solna, Sweden Geelong, Australia Montevideo, Uruguay NxStage Medical Monaco Toronto, H. for Sick Children, Canada Calgary, Canada Wellington, New Zealand Liverpool, Australia Toronto, General H., Canada Turin, Italy Madison, USA Christchurch, New Zealand Geelong, Australia Sydney, Australia Seattle, USA Torrence, USA Toronto, General H., Canada Toronto, Humber River Regional H., Canada Madison, USA 113 Author Year Workplace Type of article Riley J Pearlman RA 2005 2005 London, Canada Seattle, USA opinion opinion Shaldon S Shaldon S 2005 2005 Monaco Monaco opinion opinion Schwartz DI Gonzalez-Perez JG 2005 2005 Toronto, General H., Canada Aberdeen, UK clinical study economy Kollee I Piccoli GB 2005 2005 Toronto, St Catherines H., Canada Turin, Italy other opinion Pierratos A Ulrich B 2005 2005 Toronto, Humber River Regional H., Canada Freiburgtrasse, Switzerland review clinical study Levin NW Schlaeper C 2005 2005 New York, USA Lexington, USA (Fresenius) opinion review Priester-Coary A Doss S 2004 2004 Chicago, USA Mountain View, USA opinion opinion Kawanishi H Curtis J 2004 2004 Hiroshima, Japan Portland, USA clinical study other Villarba A Kroeker AD 2004 2004 Perth, Australia London, Canada other review Leitch RE Ting GO 2004 2004 London, Canada Mountain View, USA review review Morgan D Vale L Piccoli G Messana A Lehoux P Pipkin M Young BA Mowatt G Bugeja AL Shaldon S Shaldon S Shaldon S Piccoli GB Ziegert K Curtis J Piccoli GB Dharmarajan TS Hall G Lynn KL Ledebo I Hoy C Ledebo I Schlaeper C Trewin E Kelly TD Kjellstrand CM McFarlane PA Geary DF Galland R Chan CT Lindsay RM Giles S McCormick BB Branson M Shaldon S McCormick BB Agraharkar M 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 2004 London, Canada Cochrane Turin, Italy Drexel Hill, USA Montreal, Canada Lockridge, USA Seattle, USA Aberdeen, UK Toronto, University Health Network, Canada Monaco Monaco Monaco Turin, Italy Halmstad, Sweden Portland, USA Turin, Italy Lynchburg, USA Toronto, Humber River Regional H., Canada Christchurch, New Zealand Lund, Sweden Saratoga Springs, USA Lund, Sweden Lexington, USA (Fresenius) Orillia, Canada Pinellas Park, USA Chicago, USA Toronto, St Michael H., Canada Toronto, H. for Sick Children, Canada Lyon, France Toronto, University Health Network, Canada London, Canada Toronto, University Health Network, Canada Toronto, University Health Network, Canada Basel, Switzerland Monaco Toronto, General H., Canada Galveston, USA review review other opinion clinical study clinical study clinical study review clinical study review opinion opinion clinical study clinical study opinion economy opinion opinion clinical study review review other other other other other economy other clinical study review clinical study clinical study review review opinion clinical study clinical study 114 Author Year Workplace Type of article Pierratos A Lockridge RS Jr 2004 2004 Toronto, Humber River Regional H., Canada Lynchburg, USA review clinical study Pierratos A Kiellstrand CM 2004 2003 Toronto, Humber River Regional H., Canada Chicago, USA clinical study clinical study Ting GO Chan CT 2003 2003 Mountain View, USA Toronto, University Health Network, Canada clinical study clinical study Diaz-Buxo JA Agar JW 2003 2003 Lexington, USA (Fresenius) Geelong, Australia review clinical study Al-Hejaili F Zimmerman DL 2003 2003 London, Canada Ottawa, Canada clinical study clinical study McFarlane PA Piccoli GB 2003 2003 Toronto, St Michael H., Canada Turin, Italy clinical study clinical study Mehrabian S Heidenheim AP 2003 2003 London, Canada London, Canada clinical study clinical study Kroeker A Suri R 2003 2003 London, Canada London, Canada economy clinical study Heidenheim AP Spanner E 2003 2003 London, Canada London, Canada clinical study clinical study Lindsay RM Rao M 2003 2003 London, Canada London, Canada clinical study clinical study Nesrallah G Lindsay RM Blagg CR Shaldon S Mowatt G Haag-Weber M Shaldon S Flowers J Blagg CR 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2003 2002 2002 2002 2002 2002 2002 2002 2002 2002 2002 2002 2002 2002 2002 2002 2001 2001 2001 2001 2001 London, Canada London, Canada Seattle, USA Monaco Aberdeen, UK Straubing, Germany Monaco Cambridge, UK Seattle, USA clinical study clinical study opinion opinion review review opinion opinion opinion opinion opinion opinion opinion clinical study review review review clinical study economy clinical study economy opinion clinical study economy other clinical study clinical study clinical study opinion clinical study clinical study economy clinical study review review review review Weintraub J Neumann ME Woo KT McLaughlin K Vale L Twardowski ZJ Kooistra MP Lynn KL McFarlane PA Miwa T Winkelmayer WC Shaldon S Piccoli GB Lee H Skiadas M Agraharkar M Honkanen E Chan CT Freitas T Jones C Lunts P Nissenson AR Mohr PE Francoeur R Ouwendyk M Singapore Alberta, Canada Aberdeen, UK Missouri, USA Ultrecht, Netherlands Christchurch, New Zealand Toronto, St Michael H., Canada Nagoya, Japan Boston, USA Monaco Turin, Italy Alberta, Canada Athens, Greece Galveston, USA Helsinki, Finland Toronto, General H., Canada Santa Clara, USA Toronto, Humber River Regional H., Canada Ipswich, UK Los Angeles, USA Bethesda, USA Toronto, St Michael H., Canada London, Canada 115 Author Year Workplace Type of article Lockridge RS Jr Lindsay RM 2001 2001 Lynchburg, USA London, Canada review review Levenspiel B Hannah RG 2001 2001 Pasadena, USA opinion opinion Robers S Cacho CP 2001 2001 Lincolnshire, USA Cleveland, USA economy opinion Lindsay RM Pierratos A 2001 2001 London, Canada Toronto, Humber River Regional H., Canada opinion opinion Ting GO Piccoli GB 2001 2001 Mountain View, USA Turin, Italy opinion clinical study Rettig RA Mohr PE 2001 2001 Arlington, USA Bethesda, USA opinion clinical study Pierratos A Tediosi F 2001 2001 Toronto, Humber River Regional H., Canada Ranica, Italy opinion economy McGregor DO Vos PF 2001 2001 Christchurch, New Zealand Ultrecht, Netherlands clinical study clinical study Courts NF McGregor DO 2000 2000 Greensboro, USA Christchurch, New Zealand clinical study clinical study Quintaliani G Piccoli GB 2000 2000 Perugia, Italy Turin, Italy clinical study clinical study De Vos JY McGregor DO Raj DS Kaye M Nosé Y 2000 2000 2000 2000 2000 Ronse, Belgium Christchurch, New Zealand Toronto, Humber River Regional H., Canada Montreal, Canada Houston, USA opinion opinion clinical study opinion review 116 Appendice B. Elenco completo degli original studies utilizzati per la Revisione Sistematica della letteratura in materia di dialisi domiciliare, suddivisi in base a anno, sede di lavoro e argomenti principali trattati. Legenda: QoL: quality of Life. Author Year Workplace Rocco MV 2010 Winston-Salem, USA other Hanko J 2010 Vancouver, Canada education Cafazzo JA 2010 Toronto, General H., Canada technical (teledialysis) Van Eps CL 2010 Brisbane, Australia other Topic Schiller B 2010 Satellite Healthcare, USA other Hudson S 2010 Nova Scotia, Canada other Kjellstrand C 2010 Chicago, USA survival Griva K 2010 Singapore QoL Nitsch D 2010 London, UK survival Pauly RP 2010 Alberta, Canada survival Visaya MA 2010 Kitchener, Canada other Walker DR 2010 McGaw Park, USA other Derrett S 2010 Dunedin, New Zealand QoL Pipkin M 2010 Iowa, Usa choice other Cornelis T 2010 Toronto, University Health Network, Canada Zhang AH 2010 Beijing, China other MacRae JM 2010 Calgary, Canada survival Wise M 2010 Wistconsin, USA QoL Van Eps CL 2010 Queensland, Australia QoL Rioux JP 2010 Toronto, University Health Network, Canada choice Murashima M 2010 Philadelphia, USA hypertension metabolism Kannampuzha J 2010 Toronto, St Michael H., Canada Morton RL 2010 Sydney, Australia choice Walsh M 2010 Alberta, Canada metabolism Kannampuzha J 2010 Toronto, St Michael H., Canada metabolism QoL Namiki S 2010 Brisbane, Australia Lim KM 2010 Korea efficiency Pellicano R 2010 Clayton, Australia metabolism Kohn OF 2010 Chicago, USA metabolism Johansen KL 2009 Atlanta, USA survival Sikkes ME 2009 Ultrecht, Netherlands metabolism Pauly RP 2009 Alberta, Canada survival Ipema K 2009 Groningen, Netherlands nutrition Sands JJ 2009 Celebration, USA (Fresenius) technical (security) Kim JH 2009 Michigan, USA technical (dialysate) Cafazzo JA 2009 Toronto, University Health Network, Canada technical (teledialysis) Bugeja A 2009 Ottawa, Canada QoL choice Cafazzo JA 2009 Toronto, University Health Network, Canada Greene T 2009 Bethesda, USA efficiency Copland M 2009 Vancouver, Canada other Wong J 2009 Toronto, University Health Network, Canada other Chan CT 2009 Toronto, University Health Network, Canada metabolism Bellizzi V 2009 Solofra, Italy QoL Pauly RP 2009 Toronto, University Health Network, Canada other Kumar VA 2008 Los Angeles, USA QoL Chan CT 2008 Toronto, University Health Network, Canada hypertension Ledebo I 2008 Stockholm, Sweden choice Kjellstrand CM 2008 Chicago, USA survival 117 Author Year Workplace Watson D 2008 Toronto, University Health Network, Canada other Barua M 2008 Toronto, University Health Network, Canada other Topic Bergman A 2008 Toronto, University Health Network, Canada QoL Loos-Ayav C 2008 Nancy Cedex, France QoL Lebner AC 2007 Hamilton, Canada QoL Wong JH 2007 Hong Kong, Queen Elisabeth H., China efficiency + hypertension + metabolism Fong E 2007 Toronto, University Health Network, Canada QoL hypertension Kraus M 2007 Indianapolis, USA McFarlane PA 2007 Toronto, St Michael H., Canada QoL Polaschek N 2007 Wellington, New Zealand QoL James R 2007 London, UK technical (CO2 emission) Seto E 2007 Toronto, University Health Network, Canada technical (teledialysis) metabolism Agar JW 2007 Geelong, Australia Nesrallah GE 2007 Toronto, Humber River Regional H., Canada survival Verhallen AM 2007 Ultrecht, Netherlands vascular access Polaschek N 2007 Porirua, New Zealand QoL Kumar VA 2007 Los Angeles, USA QoL Toussaint ND 2007 Clayton, Australia technical (dialysate) Stavrianou K 2007 Patras, Geece QoL Reddy NC 2007 Chicago, USA QoL ElizabethJ L 2006 Trust, UK other Bolgg A 2006 Sydney, Australia QoL Mahadevan K 2006 Geelong, Australia metabolism Blagg CR 2006 Seattle, USA survival Perl J 2006 Toronto, University Health Network, Canada vascular access Jassal SV 2006 Toronto, University Health Network, Canada QoL Vos PF 2006 Ultrecht, Netherlands QoL Walsh M 2006 Calgary, Canada hypertension Lacson RC 2006 Cambridge, USA other Agarwal R 2006 Indianapolis, USA hypertension Agarwal R 2005 Cambridge, USA other Ageborg M 2005 Solna, Sweden QoL Manns BJ 2005 Calgary, Canada education Polaschek N 2005 Wellington, New Zealand QoL Chow J 2005 Liverpool, Australia QoL choice Piccoli GB 2005 Turin, Italy Mehrotra R 2005 Torrence, USA choice Chan CT 2005 Toronto, General H., Canada hypertension + metabolism Schwartz DI 2005 Toronto, General H., Canada metabolism Ulrich B 2005 Freiburgtrasse, Switzerland survival Kawanishi H 2004 Hiroshima, Japan technical (water treatment) Lehoux P 2004 Montreal, Canada technical (security) Pipkin M 2004 Lockridge, USA vascular access Young BA 2004 Seattle, USA survival metabolism Bugeja AL 2004 Toronto, University Health Network, Canada Piccoli GB 2004 Turin, Italy vascular access Ziegert K 2004 Halmstad, Sweden QoL Lynn KL 2004 Christchurch, New Zealand vascular access Galland R 2004 Lyon, France nutrition Lindsay RM 2004 London, Canada efficiency + hypertension + metabolism + QoL Giles S 2004 Toronto, University Health Network, Canada QoL McCormick BB 2004 Toronto, General H., Canada other Agraharkar M 2004 Galveston, USA education Lockridge RS Jr 2004 Lynchburg, USA hypertension + metabolism 118 Author Year Workplace Topic Pierratos A 2004 Toronto, Humber River Regional H., Canada hypertension + metabolism Kiellstrand CM 2003 Chicago, USA vascular access Ting GO 2003 Mountain View, USA QoL + anemia Chan CT 2003 Toronto, University Health Network, Canada hypertension Agar JW 2003 Geelong, Australia hypertension + metabolism Al-Hejaili F 2003 London, Canada metabolism Zimmerman DL 2003 Ottawa, Canada efficiency + hypertension + metabolism McFarlane PA 2003 Toronto, St Michael H., Canada QoL + economy Piccoli GB 2003 Turin, Italy technical + metabolism Mehrabian S 2003 London, Canada technical (water treatment) Heidenheim AP 2003 London, Canada technical (teledialysis) Suri R 2003 London, Canada efficiency Heidenheim AP 2003 London, Canada QoL Spanner E 2003 London, Canada nutrition Lindsay RM 2003 London, Canada metabolism Rao M 2003 London, Canada metabolism Nesrallah G 2003 London, Canada hypertension Lindsay RM 2003 London, Canada survival McLaughlin K 2003 Alberta, Canada choice Lynn KL 2002 Christchurch, New Zealand hypertension Miwa T 2002 Nagoya, Japan efficiency Piccoli GB 2002 Turin, Italy other Skiadas M 2002 Athens, Greece technical (teledialysis) Agraharkar M 2002 Galveston, USA QoL Honkanen E 2002 Helsinki, Finland other Chan CT 2002 Toronto, General H., Canada hypertension Freitas T 2002 Santa Clara, USA QoL other Lunts P 2001 Ipswich, UK Piccoli GB 2001 Turin, Italy efficiency Mohr PE 2001 Bethesda, USA QoL + economy McGregor DO 2001 Christchurch, New Zealand hypertension Vos PF 2001 Ultrecht, Netherlands efficiency + hypertension + metabolism + QoL Courts NF 2000 Greensboro, USA QoL McGregor DO 2000 Christchurch, New Zealand other Quintaliani G 2000 Perugia, Italy vascular access Piccoli GB 2000 Turin, Italy education Raj DS 2000 Toronto, Humber River Regional H., Canada metabolism 119 Martina Ferraresi Emodialisi Domiciliare. Una piattaforma didattica multimediale BIBLIOGRAFIA Abdallah E, Waked E, Nabil M, Abdel-Khalek A, Metwally A. Carotid intima media thickness, left ventricular hypertrophy and weekly averaged blood pressure in hemodialysis patients. Journal of the Egyptian Society of Parasitology. 2011 Apr;41(1):141-54. Agar JW, Hawley CM, George CR, Mathew TH, McDonald SP, Kerr PG. Home haemodialysis in Australia - is the wheel turning full circle? The Medical Journal of Australia. 2010 Apr 5;192(7):403-6. Agar JW, Knight RJ, Simmonds RE, Boddington JM, Waldron CM, Somerville CA. Nocturnal haemodialysis: an Australian cost comparison with conventional satellite haemodialysis. Nephrology (Carlton). 2005 Dec;10(6):557-70. Agar JW, Mahadevan K, Knight R, Antonis ML, Somerville CA. 'Flexible' or 'lifestyle' dialysis: is this the way forward? Nephrology (Carlton). 2005 Oct;10(5):525-9. Agar JW, Pierratos A. Changes in hemoglobin and albumin concentration during nocturnal home hemodialysis. 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Una piattaforma didattica multimediale RINGRAZIAMENTI Un ringraziamento sentito e doveroso a Gerardo, alle infermiere e alle dottoresse che mi hanno introdotto nel mondo della dialisi e della Nefrologia, a Gilberto e Paola dell’Associazione Libre per le immagini, ad Amina per lo sviluppo del logo, a Elena Mongilardi per i programmi per i pazienti e al Professor Mario Calderale, prezioso ispiratore. 152