La nostra fiaba( quasi conclusa)
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La nostra fiaba( quasi conclusa)
FIABA ( il titolo ricordate lo scriveremo alla fine...) C'era una volta in un reame lontano, un re che aveva una figlia di 13 anni di nome Hedit. La bambina era cresciuta nel castello insieme alla figlia del cuoco, Morena, una bambina della sua stessa età, osservatrice, intelligente, anche se a volte un po’ lenta nel fare le cose. Un giorno accadde che la principessina chiese al re di poter andare a raccogliere i fiori nel boschetto vicino al palazzo, come faceva sempre, perché era la sua grande passione. Hedit così entro nel bosco insieme a Morena che non l’abbandonava mai. Appena arrivate videro subito mille colori, infatti erano tanti i fiori che sbocciavano in quel periodo dell’anno e subito si misero a raccoglierli. Mentre stavano scegliendo i fiori videro avvicinarsi una piccola vecchietta che aveva un cestino pieno di bellissime rose. Le bambine attratte dai fiori si avvicinarono alla vecchietta, che offrì loro le due rose più profumate. Le due bambine non resistettero alla tentazione di annusarle e immediatamente svennero. Quando Morena si risvegliò era sola, Hedit era scomparsa ed anche la vecchia signora non c’era più. La bambina allora corse subito dal Re e gli raccontò ciò che era accaduto. Il Re quando sentì la descrizione della signora capì subito che si trattava della “Regina delle rose”. Ricordò anche della minaccia che tanti anni prima gli aveva fatto, quando da piccola la figlia aveva una strana malattia e la Regina si era offerta di guarirla in cambio di una grande ricompensa. La bambina era guarita ed il re aveva offerto alla Regina un gran palazzo arricchito da un bellissimo giardino. Ma la Regina non rimase contenta, voleva tutti i giardini del regno per poter avere per sé tutti i fiori del mondo. Il Re naturalmente non l’aveva accontentata e lei, andandosene, lo minacciò dicendo che un giorno sarebbe tornata ed avrebbe preso il suo “fiore” più bello. Erano passati molti anni ed il Re aveva ormai dimenticato quelle parole. Ma quel giorno aveva capito che la Regina era tornata e si era vendicata rapendo la principessina, il suo “fiore” più bello. Il Re sapeva dove viveva la Regina delle Rose, nel palazzo che le aveva donato, ma sapeva anche che un Gigante, al servizio della Regina, impediva a tutti l’accesso. Proprio per questo tutti soldati che aveva inviato erano tornati a mani vuote e terrorizzati. Ormai erano passati molti mesi e il Re non sapeva più cosa fare, si era rassegnato a perdere sua figlia piangeva tutto il giorno. Morena che considerava Hedit una sorella gli chiese di poter andare a liberarla. Il Re inizialmente non voleva perché era troppo pericoloso, ma siccome la bambina insisteva ed era caduta in una tristezza infinita, le dette il permesso. Indicatagli la via dal re Morena parti per il palazzo della regina. Lungo la strada incontrò un anziano uomo che disteso sul ciglio della strada chiedeva aiuto. Aveva con sé due sacchi di farina ma siccome era caduto e si era rotto una spalla non sapeva come andare avanti. Morena che era sempre stata generosa l’aiutò e gli portò i sacchi fino alla sua casa. Il vecchio allora la ricompensò con una chiave e le disse che avrebbe potuto aprire tutte le porte del mondo se solo avesse trovato un’altra copia della chiave uguale identica a quella. Prima di salutarla le volle dare anche un consiglio: ricorda che il Gigante è molto feroce, ma ha un solo debole è golosissimo. Morena che fino a quel momento non sapeva come avrebbe potuto affrontare il gigante ebbe un’idea. Sfruttò quello che suo padre le aveva insegnato come cuoco e pensò di preparare un dolce “speciale” per il gigante. Andò al vicino villaggio comprò gli ingredienti e fece una torta…., ma pensò che un po’ di sonnifero avrebbe “aiutato” la digestione del gigante. Quindi s’incamminò verso il palazzo della Regina delle Rose. In effeti appenata giunta vide un omone altissimo e deforme. Era alto come una torre con il campanile, aveva una testa enorme, una barba nera e foltissima e una cicatrice sulla guancia destra. Insomma al solo vederlo faceva accapponare la pelle. Morena però non poteva fuggire come tutti i soldati del re, fidandosi di quello che aveva detto il vecchio, si avvicinò frenando il suo terrore e offrì la torta al gigante. L’omone che realmente non era così cattivo nonostante l’apparenza non l’aggradì, anzi la ringraziò dicendole che era la prima persona che si rivolgeva a lui senza una spada in mano, ma con una torta… in effetti il gigante non era cattivo, ma solo aveva l’aspetto che sfortunatamente gli aveva creato la natura. Stava lì perché era il giardiniere della regina e non aveva nessuna intenzione di fare del male, ma si difendeva ogni volta che veniva attaccato da stupidi uomini con le spade. Insomma si mangiò volentieri la torta e Morena, lo vide dopo un po’ accasciarsi sotto una quercia. La bambina capito che il gigante non era malvagio si pentì per quello che aveva fatto, allora provò a svegliarlo, ma visto che non era possibile pensò almeno di sistemarlo perché dormisse meglio. Fu in quel momento che vide al collo del gigante una chiave uguale alla sua e decise di prenderla in prestito… Arrivata al palazzo fu condotta dai servitori al cospetto della Regina delle Rose che sebbene fosse meravigliata del suo arrivo le chiese cosa volesse. “Voglio riprendermi Hedit, lo so che la tiene prigioniera nel palazzo!”. La Regina sicura che la bambina non fosse affatto un pericolo per lei, con una certa superiorità la volle sfidare. “Va bene -le disse- ti dirò dove si trova la soluzione a questo enigma: disegnami quattro frecce in modo da vederne cinque”. Morena lì per lì pensò che non ci sarebbe mai arrivata, poi però siccome era una bambina testarda e orgogliosa, si mise a disegnare e disegnare e disegnare e disegnare, ma come gli aveva detto sempre suo padre Se non fai bene una cosa cambia la volta successiva e ricorda le cose possono essere diverse da come appaiono a prima vista. Fu così che Morena vide che in uno dei disegni fatti con le quattro frecce attaccate l’una all’altra per i vertici delle punte e dirette nella stessa direzione ne appariva nello spazio libero del centro una quinta in direzione opposta. La Regina rimase sorpresa dall’intelligenza della bambina, ma stranamente non era arrabbiata…. Comunque condusse Morena alla prigione e le disse che poteva prendersi la sua amica, ma per farlo avrebbe dovuto aprire la cancellata di ferro. Morena si trovò davanti un bel problema perchè quella che aveva davanti non era una porta normale, ma un cancello di ferro con..