settembre musica

Transcript

settembre musica
Città di Torino
Assessorato per la Cultura
SETTEMBRE
MUSICA
giovedì 10 settembre 1992, ore 16
Santa Teresa
Chiaroscuro
Nicholas Clapton, controtenore
Catherine Bott, soprano
Charles Daniels, tenore
Stephen Varcoe, basso
Nigel Rogers
direttore e tenore
In collaborazione con
l'Associazione Musicale
Contrattempo
15a
e d i z io n e
Chiaroscuro è una formazione composto da cantanti e stru­
mentisti solisti, ognuno dei quali svolge parallelamente una
propria carriera artistica. Il nome Chiaroscuro nasce dall ’inten­
to, che il gruppo si ripropone, di tradurre in musica il sottile e
violento contrasto tra luci e ombre che compare in molti dipinti
del periodo rinascimentale e barocco. Protagonista di recital o
inserito neH’ambito di organici allargati, l’ensemble è inoltre
recentemente comparso in trasmissioni radio-televisive in Sviz­
zera e alla BBC. Con un organico che varia dall’insieme
madrigalistico ai solisti con orchestra, è in grado di proporre un
ampio repertorio.
Tra i più apprezzati specialisti di tecnica vocale barocca, nel
corso della sua carriera artistica Nigel Rogers ha collaborato
con numerose formazioni vocali tanto nella veste di cantante
che in quella di direttore. Già in tournée con l’Academy of
Ancient Music, l ’English Concert, la London Baroque, i
Tavemer Players e la Musica Antiqua di Colonia, ha regolar­
mente preso parte alla messa in scena di numerose produzioni
di opera barocca in teatri di vari paesi europei. Negli ultimi anni
dedicatosi anche alla direzione di gruppi comprendenti organi­
ci strumentali, è inoltre impegnato in campo didattico, ambito
nel quale cura corsi e stage in istituzioni musicali di tutto il
mondo, dal Royal College of Music di Londra alla Schola
Cantorum di Basilea. Le sue più recenti esibizioni in veste di
solista lo hanno visto ospite delle sale da concerto di New York,
Montreal, Washington, Salisburgo e Aston.
John Taverner
(1490 c.ca-1545)
Western Wynde Mass
Introito
K yrie (Le R oy Kyrie)
Gloria
Sequenza
Credo
O ffertorio
Sanctus
Benedictus
Agnus Dei
Antifona: Sancte D eus
Christopher Tye
(1500 c.ca-1572)
English anthem:
I lift my heart to Thee
I have loved
If ye be risen again
To Father, Son and Holy Ghost
Thom as Tallis
(1505 c.ca-1585)
“Lamentationes
Jeremiae Prophetae”
Taverner, TyeeTallis, i massimi esponenti della scuola polifo­
nica sacra inglese del XVI secolo, vissero in uno dei più
travagliati periodi della storia britannica. Il regno dei Tudor Enrico Vili (1509-1547), Edoardo VI (1547-1553), Maria I la
Cattolica (1553-1558) ed Elisabetta (1558-1603) - fu infatti
segnato dal violento antagonismo tra, la Chiesa cattolica e la
Chiesa anglicana, un conflitto più sul terreno politico che
religioso, che produsse profondi mutamenti nell’assetto econo­
mico e nella compagine sociale inglese e solo con la definitiva
conferma della religione anglicana a “Chiesa di Stato” (nel
1558) fu ristabilito un duraturo equilibrio politico e sociale.
Come era previdibile il clima di instabilità politico-religiosa
ebbe inevitabilmente una certa influenza sulla evoluzione della
musica sacra: i compositori dovettero adattarsi di volta in volta,
in osservanza al credo religioso adottato dal sovrano del mo­
mento, a scrivere musica sacra secondo le due diverse modalità
liturgiche - mottetti e messe - su testo latino, per il servizio
domenicale di rito romano e, conseguentemente al declino
dell’antifona votiva mariana, anthem su testo inglese per l ’Holy
Service di rito anglicano. Questo spiega la compresenza nel
catalogo delle opere di questi tre autori di composizioni sacre
stilisticamente e formalmente così differenziate.
Le prime notizie biografiche certe su John Taverner - nato nel
Lincolnshire meridionale intorno al 1490 - risalgono al 1524,
anno in cui è attivo come cantore nella chiesa collegiata di
Tattershall; l’anno seguente, su invito del vescovo di Lincoln,
si trasferì a Oxford dove gli fu proposta la nomina ad informator
choristarum (istruttore del coro) presso il Cardinal College,
l’odierno celeberrimo Christ College, fondato nel 1517 dal
cardinale Wolsey. Taverner accettò l’incarico soltanto nei pri­
mi mesi del 1526 e lo mantenne fino al 1530, anno in cui fece
ritorno nel Lincolnshire dove fu attivo come corista e maestro
del coro della chiesa parrocchiale di St. Botolph a Boston fino
al 1537. A partire da quella data Taverner si ritirò dall’attività
musicale pubblica per dedicarsi alla vita politica ed amministra­
tiva della contea: membro della Gild of Corpus Còristi (una
delle più attive e potenti corporazioni religiose del paese) della
quale in seguito fu tesoriere, nel 1545, pochi mesi prima della
morte, gli fu conferita la prestigiosa carica di Alderman (magi­
strato municipale).
La versione della Western-Wynde Mass, proposta dall’ensem­
ble vocale Chiaroscuro, è la ricostruzione fedele dell’esecuzio­
ne integrale del Servizio domenicale secondo l’antico rituale
sarisburgense (Sarum Rite) in uso nella Chiesa inglese dal VII
secolo fino al 1559, anno in cui fu definitivamente abolito per
ordine dell’allora sovrana Elisabetta. Le antifone e le sequenze
interpolate, a completamento delle parti canoniche dell’Ordinarium Miss®, sono elaborazioni polifoniche, opera dello stesso
Tavemer, invero piuttosto articolate rispetto allo stile della
Western-Wynde Mass, di antiche melodie gregoriane.
Un discorso a parte va fatto per il Kyrie Le Roy. Per buona parte
del XV secolo e la prima metà del XVI, questa parte della messa
fu considerata dai compositori inglesi un brano a sé stante, con
un carattere “polifunzionale”, dunque adatto ad essere inserito
in contesti musicali liturgici diversi (talora per messe di altri
autori). Il Le Roy Kyrie prende il nome dall’omonima melodia
che ne costituisce il “cantus firmus”: in questo caso si tratta
dello square “Le Roy”, canto di origine non-liturgica apparte­
nente ad un repertorio relato alla celebrazione della messa
mariana. Nel caso di questo Kyrie, a differenza della prassi
polifonica continentale, il “cantus firmus” è affidato al mean la
più acuta delle quattro voci impiegate.
La Western-Wynde Mass prende il nome dall’omonima canzo­
ne “Westron Wynde when wylle thow blow” (Vento dell’ovest
quando soffierai) molto popolare in Inghilterra nei primi decen­
ni del ‘500, la cui melodia è il cantus firmus della messa.
Diversamente dai loro colleghi “continentali” (De La Rue,
Desprès e Willaert) gli autori inglesi di questo periodo compo­
nevano messe esclusivamente su cantus firmi gregoriani: Taverner (seguito da Tye e da Shephard) fu il primo ad impiegare
una melodia profana, è il caso della Westron Wynde, come
cantus firmus di una messa. La Messa “Western Wynde” di
Tavemer ci è pervenuta in due gruppi di libri-parti manoscritti
conservati allaBritish Library, (AdditionalMSS. 17802-5 e alla
Bodleian Library di Oxford, MSS. mus. e. 1-5). La melodia
originale, nel modo dorico di re, è nella Messa di Tavemer
trasposta alla quarta superiore ed è utilizzata nella sua forma
originale, fatta eccezione per alcune semplici ornamentazioni,
peraltro occasionali. La struttura generale della Western-Wynde
Mass riflette ancora in parte i canoni organizzativi del materiale
musicale in auge nel XV secolo. Le quattro sezioni di cui si
compone la Messa (il Kyrie, come si è detto precedentemente è
un brano a sé stante) sono di eguale ampiezza ed il cantusfirmus
viene esposto 36 volte, 9 in ciascuna delle quattro sezioni della
messa: Gloria, Credo, Sanctus & Benedictus e Agnus Dei; è
evidente che la ripetizione novenaria del cantus firmus rappre­
senta un omaggio numerologico al simbolo trinitario, essendo
il 9 considerato nella simbologia medievale il numero perfetto
per eccellenza. Sebbene la maggior parte dell'opera sia compo­
sta in ritmo binario, compaiono talora brevi sezioni (ad esempio
nel Sanctus e nell’Agni» Dei) ove ritmo binario e ternario si
sovrappongono creando quelle strutture ritmiche tipiche dello
stile mottettistico del primo Quattrocento o risalenti addirittura
all’ultima fase dell’Ars nova, la cosiddetta “ars subtilior”.
Anche se può sembrare antistorico parlare di polifonia “espres­
siva” in opere di questo periodo, occorre tuttavia rilevare che il
cantusfirmus, affidato prevalentemente alla voce superiore (21
volte al superius, 10 al tenor e solo 5 al bassus, mai all’altus),
grazie al variegato trattamento della compagine polifonica (ove
comunque sulla tradizionale polifonia imitativa predomina la
condotta omoritmica delle parti), assume una fisionomia mute­
vole in rapporto al contenuto testuale delle quattro sezioni della
messa: festosa e celebrativa nel Gloria, magniloquente nel
Credo, ampia e sonora nel Sanctus, meditativa nel Benedictus,
e di composta supplica nell ’Agnus Dei. Data e luogo di nascita
di Christopher Tye non si conoscono con esattezza, ma il fatto
che egli abbia trascorso la maggior parte della vita a Cambridge,
Ely e nelle parrocchie vicine fa pensare che egli sia nato in una
contea dell’Inghilterra orientale ove questo cognome è piutto­
sto diffuso. La prime notizie su di lui risalgono al 1536 quando
divenne Bachelor of Music a Cambridge e l’anno seguente
chierico presso il King’s College. Nel 1543 fu nominato Magister choristarum nella cattedrale di Ely e due anni dopo fu
insignito dall’università di Cambridge del titolo di Doctor of
M usic. Per un certo periodo fu attivo presso la cappella di corte
del principe Edward, continuando probabilmente la sua attività
nella cattedrale di Ely in qualità di organista e maestro del coro.
L’anno seguente alla sua ordinazione sacerdotale (novembre
1560), Tye lasciò l’incarico alla cattedrale di Ely e si trasferì a
Doddington-cum-Marche, una delle più ricche proprietà eccle­
siastiche del paese, ma a quanto pare trascurò i compiti sacer­
dotali per dedicarsi alla composizione e, sebbene non documen­
tato, non è escluso che anche in questo periodo abbia continuato
a frequentare la corte fino al 1572, anno probabile di morte
giacché il suo successore a Doddington fu nominato nei primi
mesi del 1573.
Sebbene le sue origini risalgano al XIII secolo Vanthem (equi­
valente etimologico di antiphona) soltanto agli inizi del XVI
conobbe una periodo di grande fioritura nell ’ambito della Chie­
sa Riformata inglese. Strutturalmente Vanthem è simile al
mottetto classico cinquecentesco dal quale si differenzia unica­
mente per il testo in lingua inglese. I primi esempi di questo
genere musicale sacro risalgono alla prima metà del ‘500
indicati con il termine full anthem, cioè composizioni polifoni­
che a cappella in cui predominano lo stile omofonico e sillabico
e in alcuni casi antifonico. Dei numerosi anthem composti da
Tye, soltanto quindici ci sono pervenuti - miracolosamente
sopravvissuti alla consistente dispersione di codici musicali
liturgici verificatasi in Inghilterra nella seconda metà del Cin­
quecento - contenuti in tre manoscritti oggi conservati a New
York, Oxford e alla British Library di Londra. Composti molto
probabilmente durante il regno di Edoardo VI questi brani
mostrano una straordinaria varietà stilistica e formale, specie se
confrontati con opere analoghe di Tavemer e di Sheppard.
Generalmente gli anthem di Tye, in particolare i più elaborati ed
estesi, sono suddivisi in due sezioni stilisticamente contrastanti:
frequente è l’uso di procedimenti compositivi “descrittivi”,
come ad esempio il movimento ascendente delle voci all’inizio
di I lift my heart to Thee che sottolinea efficacemente il senso del
passo salmodico, l’uso di armonie fortemente cromatiche a
sottolineare la drammaticità del passo “The sorrow of death
hath compassed me” del I have loved, il lungo melisma conclu­
sivo sul “So be it” dello stesso brano e per finire la luminosa
trama polifonica che esalta il tono encomiastico delle cosiddette
“laudes Deo” To Father, Son and Holy Ghost.
Nato intorno al 1505 nel Leicestershire o nel Kent, le prime
notizie su Thomas Tallis si ricavano da un documento d’archi­
vio del 1532 in cui è indicato come joculator organorum nel
convento benedettino della Dover Priority. Cantore nel 1537 a
St. Mary-at-Hill a Londra poi organista e maestro del coro dei
fanciulli presso l’abbazia di Waltham (fino al 1540), dopo un
breve periodo come cantore alla cattedrale di Canterbury, a
partire dal 1542 Tallis fu attivo come organista e compositore
presso la Chapel Royal dove per più di trent’anni svolse la sua
attività al servizio della Casa Reale.
La pratica devozionale di intonare durante particolari giorni
feriali della Quaresima le Lamentationes Jeremice Prophetce
(erroneamente attribuite a Geremia in quanto posteriori di
almeno un secolo alla morte del profeta) molto probabilmente
risale al VII secolo ma soltanto durante il XVI secolo, sotto
forma di elaborazione polifonica, le Lamentazioni costituirono
un genere musicale a sé che ebbe notevole fortuna presso i
maggiori compositori dell’epoca, tanto che i primi editori di
musica (Petrucci, Amadino e Ballard) poterono pubblicare
antologie monografiche di Lamentationes.
Tallis scrisse due gruppi di Lamentationes, rispettivamente per
la prima e la seconda Lettura del Mattutino del Giovedì Santo,
pervenuteci in due gruppi di libri-parti conservati nell’Archivio
della Contea dell’Essex e alla Public Library di New York;
composti probabilmente in diversi periodi questi due cicli di
mottetti mostrano tuttavia unità nella concezione stilistica e
formale. Ogni Lamentazione esordisce con l’annuncio “Incipit
Lamentatio...” in polifonia imitativa discretamente complessa
nell’elaborazione, alla quale seguono due o tre versetti biblici
ognuno dei quali preceduto dalla rispettiva lettera ebraica (Aleph, Beth, ecc.), la cui intonazione si svolge su di un espressivo
ed esteso melisma che introduce l’elaborata trama polifonica
del versetto. Ogni gruppo di Lamentationes si conclude con la
tradizionale invocazione “Ierusalem convertere ad Dominum
Deum tuum” (tratta da Osea XIV.l), nel luminoso e perentorio
ripieno delle cinque voci procedenti in stile omofonico.
Alberto Olivero
John Taverner
•
J
Western-Wynde Mass
Introito
Kyrie eleison
Kyrie: Le Roy
(dall'Ordinarium Missce)
Gloria
(idall'Ordinarium Missce)
Sequentia
Alleluia: Veni electa mea et ponam te in
thronum meum; quia concupivit rex speciem
tuam.
Credo
(idall'Ordinarium Missce)
Offertorium
Fcecundata sine viro,
Genuisti modo miro,
Genitorem,filia;
Alleluia.
Sanctus
{dall'Ordinarium Missce)
Benedictus
{dall'Ordinarium Missce)
Agnus Dei
{dall'Ordinarium Missce)
Antifona
Sancte Deus, sancte fortis, sancte et
immortalis, miserere nobis. Nunc Christe te
petimus: miserere, qucesumus, quia venisti
redimere perditos; noli dampnare redemptos,
quia per crucem tuam redemisti mundum.
Amen.
Western-Wynde Mass
I n tr o ito
Signore pietà
K y rie L e R o y
G lo r ia
S equ en za
Alleluia: Vieni mia diletta, ti farò sedere sul
mio trono; poiché al re piacque la tua
bellezza.
C red o
O f f e r to r io
Tu che concepisti immacolata,
hai generato in modo prodigioso
il Padre, o figlia;
Alleluia,
S a n c tu s
B e n e d ic tu s
A gnus D ei
A n tif o n a
Santo Dio Santo Dio, santo potente, santo
e immortale, abbi pietà di noi. Ora Cristo a Te
chiediamo:.abbi pietà, imploriamo, poiché
sei venuto a redimere i dannati, non
dannare i redenti, perché per mezzo della
Tua croce hai redento il mondo. Amen.
Christopher Tye
I lift my heart to Thee
I lift m y h e a r t to T h e e , m y G o d m o s t j u s t ,
N o w s u ffe r m e to p o u r o u t m y p l a in ts .
M y s in s , a l a s , a r e s o e n l a r g e d
T h a t w h e n I lo o k u p to ,
1 a m c a s t d o w n th r o u g h m y u n r ig h te o u s n e s s .
M y h u m b le s u it, th e n , f o r m e r c y is;
M e rc y, g o o d L o rd , m ercy I cra ve,
L e t m e T h y m ercy h ave. A m en .
I have loved
I h a v e l o v e d f o r th e L o r d w i ll h e a r th e v o ic e
o f m y p r a y e r ; f o r h e h a th in c lin e d h is e a r
u n to m e : a n d in a l l m y d a y s 1 w ill c a l l u p o n
h im . T h e s o r r o w o f d e a th h a th c o m p a s s e d
m e r o u n d a b o u t: a n d th e p e r i l s o f h e l l h a v e
e n ta n g le d m e . I h a v e f o u n d m u c h tr o u b le
a n d s o r r o w , a n d I h a v e c a l l e d u p o n th e n a m e
o f th e L o r d : 0 L o r d , d e l i v e r m y s o u l. 0
m e r c if u l L o r d a n d j u s t : o u r G o d is m e r c ifu l.
T h e L o r d p r e s e r v e t h th e s im p le : I w a s
b r o u g h t l o w , a n d h e d e l i v e r ’d m e. T u rn in to
th y r e s t , o m y s o u l: f o r th e L o r d h a th d o n e
m u c h f o r th e e . F o r h e h a th d e l i v e r e d m y s o u l
f r o m d e a th , m in e e y e s f r o m te a r s , m y f e e t
f r o m s l id in g . G lo r y to th e F a th e r , a n d to th e
S o n , a n d to th e H o ly G h o s t; a s i t w a s in th e
b e g in n in g , a n d is n o w , a n d e v e r s h a ll b e :
w o r l d w i th o u t e n d . S o b e it.
If ye be risen again
I f y e b e r is e n a g a in w ith C h r is t, s e e k th e
th in g s w h ic h a r e a b o v e , w h e r e C h r i s t s itte th
o n th e r i g h t h a n d o f G o d . S e t y o u r a ffe c tio n
o n h e a v ’n l y th in g s , a n d n o t o n th in g s w h ic h
a r e o n th e e a r th .
To Father, Son and Holy Ghost
T o F a th e r , S o n a n d H o ly G h o s t, a l l t h r e e in
o n e b e g lo ry , h o n o u r a n d p ra ise . O s w e e t L o rd
J e s u s C h r i s t o u r s a v i o u r , w a s h a w a y o u r s in s
in th y b l o o d , th a t th e y m a y n e v e r r i s e a g a in s t
u s. A m e n .
H o i n n a lz a to il m io c u o r e a T e
Ho innalzato il mio cuore a Te, mio Dio
giudice assoluto, ora concedimi di dare
sfogo ai miei lamenti.
I miei peccati, ahimè, sono così enormi che,
quando li osservo,sono umiliato dalla mia
iniquità. La mia umile richiesta è di
misericordia; pietà, buon Signore, pietà
imploro; concedimi la Tua misericordia
H o a m a to
Ho amato il Signore poiché ha voluto
ascoltare la voce della mia supplica; perché
ha teso verso di me il suo orecchio; e per
tutti i miei giorni lo invocherò. I lacci della
morte si sono stretti intorno a me e il
timore dell’inferno mi ha oppresso. Ho
provato molta angoscia e tristezza e ho
invocato il nome del Signore: O signore,
libera la mia anima. O Signore
misericordioso e giusto: pietoso è il nostro
Dio. Il Signore protegge l’umile; ero caduto
in basso ed Egli mi ha risollevato. Ritorna
alla tua tranquillità, anima mia perché il
Signore molte cose ha compiuto per te.
Perché Egli ha liberato la mia anima dalla
morte, i miei occhi dal pianto, dalla caduta i
miei piedi. Gloria al Padre, al Figlio e allo
Spirito Santo; come era in principio e ora e
sempre sarà, nei secoli dei secoli. Così sia.
S e d u n q u e s i e te r i s o r ti
Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le
cose che sono lassù, dove Cristo siede alla
destra del Padre. Rivolgete il vostro amore
alle cose celesti e non
alle cose terrene.
A l P a d r e , a l F ig lio e a l lo S p ir ito S a n to
Al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, ai tre
sia unica lode, onore e gloria. O dolce
Signore Gesù Cristo, nostro Salvatore,
purificaci dai nostri peccati con il Tuo
sangue, cosi che essi mai più possano
levarsi contro di noi. Amen.
L a m e n ta z io n i d e l P r o f e ta G e r e m ia
A le f
Come solitaria siede
La città un tempo piena di gente.
E’ divenuta come vedova
La sovrana fra le genti;
La principessa delle province
E’ diventata tributaria.
B e th
Pianse senza posa nella notte,
E le sue lacrime bagnarono le sue guance;
Non ha chi la consoli
fra tutti i suoi amanti;
Tutti i suoi amici l’hanno tradita
e le sono divenuti nemici.
G h im e l
Giuda è partito in esilio per miseria e per
grande schiavitù;
Abita fra le genti
ma non trova mai riposo;
Tutti i suoi persecutori
L’hanno raggiunto
Fra le gole anguste.
D a le th
Le strade di Sion sono in lutto perché
nessuno viene alla festa solenne;
Tutte le sue porte sono distrutte,
I suoi sacerdoti sono in lacrime;
Le sue vergini addolorate,
Ed essa stessa vive nell’amarezza.
He
I suoi oppressori hanno il dominio,
I suoi nemici sono stati esauditi
Poiché il Signore si è pronunciato contro di
essa a causa dei suoi molti peccati;
I suoi bambini sono andati schiavi
al cospetto degli avversari.
Gerusalemme, Gerusalemme,
Ritorna al Signore
Dio tuo.
(tr a d u z io n i d i A lb e rto
O liv e ro )
Thomas Tallis
Lamentationes Jeremiæ Prophetæ
Aleph
Q u o m o d o s e d e i s o la
C i v i t a s p læ n a p o p u lo !
F a c ta e s t q u a s i v id u a
D o m in a g e n tiu m ;
P r i n c e p s p r o v in c ia r u m
F a c ta e s t s u b tr ib u to .
Beth
P lo r a n s p l o r a v i t in n o d e ,
E t la c r y m c e e iu s in m a x illis e iu s ;
N o n e s t q u i c o n s o le tu r earn,
E x o m n ib u s c h a r is e iu s ;
O m n e s a m ic i e iu s s p r e v e r u n t earn,
E t f a c t i s u n t e i in im ic i.
Ghimel
M i g r a v i t J u d a s p r o p t e r a f f l id i o n e m ,
E t m u ltitu d in e m s e r v itu tis ;
H a b i t a v i t in te r g e n te s ,
N e c i n v e n it r e q u ie m ;
O m n e s p e r s é c u t o r e s e iu s
a p p r e h e n d e r u n t earn
I n te r a n g u s tia s .
Daleth
V ic e S y o n lu g e n t, e o q u o d n o n s u n t
Q u i v e n ia n t a d s o le m n ita te m ;
O m n e s p o r tc e e iu s d e stru c tc e ,
S a c e r d o t e s e iu s g e m e n te s ;
V i r g in e s e iu s sq u a lid c e ,
E t i p s a o p p r e s s a a m a r itu d in e .
He
F a c ti s u n t h o s te s e iu s in c a p ite ,
I n im ic i e iu s lo c u p le ta ti su n t,
Q u ia D o m in u s lo c u tu s e s t s u p e r earn
P r o p t e r m u ltitu d in e m in iq u ita tu m e iu s
P a r v u l i e iu s d u c ti s u n t in c a p tiv ita te m
A n te f a c i e m tr ib u la n tis .
I e r u s a le m , I e r u s a le m ,
C o n v e r t e r e a d D o m in u m
D e u m tu u m .
leggere di
Di tulli e tre gli autori la cui musica viene eseguila oggi pomeriggio parla
Reese nel XV capitolo del suo grande volume dedicato al Rinascimento (1);
essenzialmente intenzionato a riferire della m u s ic a , Reese glissa lì come
altrove sui particolari biografici da altri tenuti in grande considerazione. Il
caso di Taverner è in questo senso emblematico: Hand (2) lo definisce 'una
delle figure più enigmatiche della musica inglese" e orienta i propri sforzi
verso la confutazione della tesi - generalmente condivisa - del ritiro del
compositore dall’attività creativa nel momento più alto della sua carriera a
vantaggio di una dedizione esclusiva al servizio religioso e all’azione politica.
Diviso in tre parti (life-music-musical style), il libro introduce nell ultima le
considerazioni volte a supportare la tesi del non-abbandono nell età matura
dell’attività musicale; di più, Hand giunge a ravvisare nella produzione tarda
di Taverner elementi di evoluzione verso un linguaggio che può già a buon
diritto dirsi rinascimentale (i raffronti cronologici con le conquiste stilistiche
dei maestrifiamminghi si effettuino tenendo presente il tradizionale conserva­
torismo dell’ambiente musicale inglese). Più cauto sull argomento appare
Josephson (3), studioso che pur condividendo i dubbi del collega rammenta
come non si posseggano dati certi su un attività musicale di Taverner nel
periodo di Boston. Da Josephson al suo maestro Stevens, autore di un libro
importante (4 ) in cui trova spazio anche la meno indagata figura di Tye, fatta
nel G R O V E (5 ) oggetto delle attenzioni di Doe, biografo (6) rimasto finora
unico di Tallis. Due contributi specialistici (7,8) indagano infine la copiosa
produzione di Messe basate su T h e W e s t W in d , melodia visionabile a p. 818
del già citato volume di Reese; a tale produzione dedica Harrison (9)
attenzioni tutt’altro che secondarie.
A lb e rto
R iz z u ti
(1 ) G . R E E S E , L a m u s i c a n e l R i n a s c i m e n t o , F ire n z e , L e L e tte re , 1990.
(2 ) C . H A N D , J o h n T a v e r n e r . H i s L i f e a n d M u s i c , A s h f o rd (K e n t), 1978.
(3 ) D . S . J O S E P H S O N , J o h n T a v e r n e r : T u d o r C o m p o s e r , A n n A rb o r
(M ic h .), U M I R e s e a r c h P r e s s , 1979.
(4 ) D . W . S T E V E N S , T u d o r C h u r c h M u s i c , L o n d o n , 1 961.
(5 ) P . D O E , v o c e T y e in G R O V E , L o n d o n , M a c m illa n , 1980.
( 6 ) P . D O E , T a l l i s , L o n d o n , O x fo rd U n iv e rs ity P re s s , 1 9 7 6 (2 n d e d itio n ).
(7 ) T . M E S S E N G E R , T e x t u r e a n d F o r m i n T a v e r n e r ’ s « W e s t W i n d »
M a s s , in «Journal o f American Musicological Society», 196 9 .
(8 ) N . D A V IS O N , T h e « W e s t e r n W i n d » M a s s e s , in «The Musical Quar­
terly», 1971.
(9 ) F . L L . H A R R IS O N , M u s i c i n M e d i e
a n d K e g a n P a u l, 1 9 6 3 (2 n d e d itio n ).
v a l B rita in ,
L o n d o n , R o u tle d g e
L a m a g g io r p a rte d elle p u b b lic a zio n i in d icate p u ò esse re c o n su ltata p re s so la C ivica
B ib lio te c a M u sic a le “ A n d re a D e lla C o rte” - V illa T e so rie ra - C o rso F ran c ia , 192.
Nell’intento di dare un contributo alla salvaguardia dell’ambiente, I program­
mi di sala di Settembre Musica vengono stampati su carta riciclata.