Federazione Oratori cremonesi

Transcript

Federazione Oratori cremonesi
Federazione Oratori cremonesi
Cammino di
formazione
per
adolescenti
Complemento
a Teen
Generation
EVER-BODY 013
1
Introduzione
Reduci dall’estate, tutti hanno sperimentato la ricchezza e la profondità del tema di
Everybody 2013. Se ne è parlato, ma soprattutto si è costruito, fatto, agito perché la
corporeità raccontasse se stessa, il sogno che Dio coltiva, il ventaglio di linguaggi che
sa esprimere, con o senza le parole.
Perché allora non continuare? Perché non sfruttare l’onda dell’estate per un
secondo tratto di strada, magari “senza” l’ansietà dei giochi o delle gite con i
bambini, senza i ritmi dell’oratorio estivo, magari proprio tenendo come
interlocutori coloro che in estate hanno servito i più piccoli nella catena educativa.
Ed eccoci qua: da Everybody a Ever-Body!
In concreto una serie di provocazioni, tematiche, focus e spunti perché il temacorporeità, nelle sue vaste ramificazioni, possa portare con sé ed esprimere la forza
dell’annuncio evangelico, diventando di volta in volta vocazione, affettività, identità,
relazione… La proposta pensata a sostegno – umile e libero – del lavoro di catechisti
ed educatori di Oratorio presenta una traccia tematica con un riferimento biblico,
una declinazione di strumenti e un rimando a risorse diocesane. Il tutto nella
continuità dello strumento inaugurato lo scorso anno Teen generation, di cui le
pagine che seguono sono ulteriore complemento.
Ecco la struttura della proposta
MODULO A: Il corpo come laboratorio dell’identità
. . . . . . . . . . . . . . . . p. 44
Modulo B: Corpo mezzo della relazione
. . . . . . . . . . . . . . . . p. 47
Modulo C: Corpo strumento di comunicazione
. . . . . . . . . . . . . . . . p. 50
Modulo D: il corpo redento
. . . . . . . . . . . . . . . . p. 52
Modulo E: il corpo luogo dei talenti
. . . . . . . . . . . . . . . . p. 53
Contenuti extra
. . . . . . . . . . . . . . . . p. 55
link di testimonianza
. . . . . . . . . . . . . . . . p. 57
2
Modulo A:
Il corpo come laboratorio dell’identità
Icona biblica
La genesi, altro che banale storiella! (Gn 2, 7-24)
Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo
divenne un essere vivente. Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo
custodisse. (…) Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del
giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne
mangiassi, certamente moriresti».
Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». Allora il
Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo,
per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri
viventi, quello doveva essere il suo nome.
Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma
l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si
addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la
costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse: «Questa volta ess
è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta». Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua
madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua
moglie, ma non ne provavano vergogna.
Declinazione del tema:
Non siamo fatti in serie: unicità e originalità di ciascuno
“ Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò”.
Obiettivi
Far cogliere ai ragazzi il valore unico e irripetibile della persona umana.
Far sperimentare ai ragazzi il valore del corpo nella vita quotidiana.
Aiutare i ragazzi a vivere il proprio corpo come un dono da custodire.
La bellezza e il rendere bello
“Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona”
Obiettivi:
Ascoltare e approfondire l’idea di bellezza che i ragazzi hanno in mente.
Approfondire e decostruire alcuni canoni estetici che vengono proposti dal mondo.
3
Affrontare il tema della bellezza nella concezione evangelica.
Identità e libertà: liberi di essere se stessi
Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del
giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando
tu ne mangiassi, certamente moriresti».
Obiettivi:
Indagare quanto il giudizio degli altri conti nella vita dei ragazzi e coglierne i motivi.
Far cogliere la presenza di un Dio che non ci giudica sulla base dell’apparenza.
Riflettere sul concetto di libertà: cosa significa? Poter fare sempre ciò che si vuole o essere
se stessi aderendo a un progetto più alto?
Identità e virtualità: una presenza importante
«Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile»
Obiettivi:
Ascoltare quale ruolo e quanto tempo occupano nella vita dei ragazzi i new media e social
network rispetto alle relazioni in presenza
Stimolare un atteggiamento più critico e consapevole nei confronti dei media e delle
tecnologie per riconoscere che le amicizie, gli affetti e la famiglia sono luoghi di formazione
relazionale e sociale nel presente e nelle aspirazioni future dei giovani nonostante il valore
sempre crescente della tecnologia.
Valorizzare maggiormente le tecnologie in modo sapiente, creativo e utile per migliorare le
attività da proporre ai ragazzi bilanciandone rischi ed opportunità.
Identità e diversità: la ricchezza dell’umanità
«Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna»
Obiettivi:
Far sperimentare ai ragazzi il valore positivo della differenza:
Far incontrare i ragazzi tra di loro per imparare a vivere la diversità all’interno del gruppo di
catechesi, di pari, di amici.
Far incontrare e scontrare i ragazzi con un “diverso”, con chi è generalmente lasciato ai margini.
Il Limite: un corpo mortale
Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del
frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo
dovete toccare, altrimenti morirete»
4
Obiettivi:
Far cogliere ai ragazzi le potenzialità e i limiti del nostro corpo.
Riflessione sul tema del dolore, della malattia, della limitatezza del corpo.
Riflessione sul tema del rischio: per cosa vale la pena rischiare la vita?
Note di metodo: Questo primo modulo affronta in chiave educativa alcune tematiche che sono
tipiche dell’adolescenza: la diversità, la bellezza del corpo, la virtualità e l’esperienza del limite.
Temi e questioni che segnano il passaggio dalla preadolescenza all’adolescenza vera e propria. In
questo primo modulo infatti non si tratta di dare risposte, le risposte che gli adulti daranno su
questi temi probabilmente non verranno prese in considerazione dai ragazzi, in quanto sono temi
su cui è giusto che nasca una ricerca personale perché fanno parte del processo di costruzione ed
elaborazione di un’identità individuale e collettiva. L’obiettivo principale di questo primo modulo è
quindi quello di ascoltare il più possibile i ragazzi, di far emergere ed esplicitare in modo maieutico
i loro bisogni e i loro desideri nascosti e più intimi, ma il più possibile veritieri. In questa prima fase
dell’anno sarà importante prendersi cura delle relazioni di gruppo in modo da creare un clima,
ironico ma protetto, di ascolto e di non giudizio. Sarà importante abituarli al confronto tra pari, al
dialogo con coetanei e persone adulte nella fede. La fondazione di un gruppo in ogni contesto è
propedeutico ad ogni percorso di lungo periodo e deve esser ripresa ogni anno. A seguito di
queste motivazioni si suggerisce un metodo di tipo laboratoriale cosi strutturato: lancio del tema
con strumenti accattivanti, una proposta di attività basata su uno o due stimoli scelti del catechista
e lavoro in piccoli gruppi (accompagnato o meno da un catechista); infine una ripresa che abbia
uno sviluppo conclusivo del tema, in modo da fare un passo in più oltre la semplice condivisione di
idee che rischia di diventare noiosa e lasciare ciascuno sulle proprie posizioni.
Strumenti:
FILM:
· Peter Chelsom, Basta guardare il cielo, 1998 (Temi chiave: identità, scoprire proprie doti
pur nelle imperfezioni, forza delle fantasia e amicizia contro i limiti corporei).
·
David Frankel, Il diavolo veste Prada , 2006. (Temi chiave: identità e apparenza).
·
Jessie Nelson, Mi chiamo Sam, 2001 (Temi chiave: relazioni autentiche, diversità).
·
Tate Taylor, The help, 2012 (Temi chiave: diversità, impegno).
LIBRI:
· Il problema del quattro, in Ermanno Bencivenga, La filosofia in cinquantadue favole ,
Mondadori, 2007. (Temi chiave: identità).
·
Oltre il cortile, in Roberto Vecchioni, Diario di un gatto con gli stivali, Einaudi, 2006. (Temi
chiave: identità).
·
Éric-Emmanuel Schmitt , Oscar e la dama in rosa, BUR Rizzoli 2005. (Temi chiave: malattia,
sofferenza, morte, speranza).
·
I due pescatori, in Stefano Benni, La grammatica di Dio, Feltrinelli, 2007 (Temi chiave:
morte).
5
·
Lo spirito del camino, in Stefano Benni, La grammatica di Dio, Feltrinelli, 2007 (Temi chiave:
cambiamenti prodotti da innovazione tecnologica).
·
Jostein Gaarder, In uno specchio, in un enigma, TEA, 2001.(Temi chiave: sofferenza,
malattia).
CANZONI:
· Fiorella Mannoia, Non è un film (Temi chiave: diversità, immigrazione)
·
Roberto Vecchioni, La stazione di Zima (Temi chiave: sofferenza morte)
Modulo B: Corpo “mezzo” della relazione
Icona biblica
Gli incontri di Gesù
Declinazione del tema:
Corpo mezzo della relazione … Con l’alterità: l’amicizia, l’affettività, la sessualità
Obiettivi:
Far cogliere ai ragazzi l'importanza di avere delle relazioni positive e costruttive.
Verificare L'andamento delle proprie relazioni personali sulla base del modello evangelico.
Valorizzare le dimensioni evangeliche trasversali a qualsiasi tipo di relazione: la fiducia,
l'ascolto, la fedeltà, l'amore, il dono reciproco.
Affrontare il tema dell’affettività e sessualità.
Incontri con Gesù: il Samaritano (Luca 10,25-37)
25 Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita
eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27 Costui rispose:
«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la
tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28 E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30 Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi
se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada
e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.
33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34 Gli si
fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una
locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo:
Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36 Chi di questi tre ti sembra sia
stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di
lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».
6
Corpo mezzo della relazione … Con la terra e le cose: l’impegno, la fatica, il denaro
Obiettivi:
Far cogliere ai ragazzi la dimensione del sacrificio, come mezzo per raggiungere un
traguardo e come gesto d'amore, valorizzare la dimensione della fatica, come elemento
proprio della dimensione umana in contrasto con le scorciatoie proposte dal mondo.
Affrontare il tema del denaro e di come anche il suo uso riguarda la coscienza e l'agire
umano.
Sperimentare l'esperienza della responsabilità nel servizio e nella gratuità.
L’incontro con Zaccheo
Luca 19:1-10
1 Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. 2 Un uomo, di nome Zaccheo, il quale era capo dei
pubblicani ed era ricco, 3 cercava di vedere chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era
piccolo di statura. 4 Allora per vederlo, corse avanti, e salì sopra un sicomoro, perché egli doveva passare
per quella via. 5 Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: «Zaccheo, scendi, presto,
perché oggi debbo fermarmi a casa tua». 6 Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia. 7 Veduto
questo, tutti mormoravano, dicendo: «È andato ad alloggiare in casa di un peccatore!» 8 Ma Zaccheo si fece
avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di
qualcosa gli rendo il quadruplo». 9 Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche
questo è figlio d'Abramo; 10 perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto».
Corpo mezzo della relazione … con Dio: la preghiera
Obiettivi:
Riflettere sulla possibilità e sulle modalità di costruire una relazione con il signore.
Verificare l'andamento della propria relazione con Dio.
Analizzare l'atteggiamento di preghiera come un'azione profondamente corporea e non
solo cognitiva o astratta.
l’incontro con Bartimeo Marco 10:46-52
Come avere una relazione con un Dio che non si vede?
Giunsero a Gerico. E come Gesù usciva da Gerico con i suoi discepoli e con una gran folla, il figlio di Timeo,
Bartimeo, cieco mendicante, sedeva presso la strada. 47 Udito che chi passava era Gesù il Nazareno, si mise
a gridare e a dire: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!» 48 E molti lo sgridavano perché tacesse, ma
quello gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!» 49 Gesù, fermatosi, disse: «Chiamatelo!» E
chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio, àlzati! Egli ti chiama». 50 Allora il cieco, gettato via il mantello,
balzò in piedi e venne da Gesù. 51 E Gesù, rivolgendosi a lui, gli disse: «Che cosa vuoi che ti faccia?» Il cieco
gli rispose: «Rabbunì, che io ricuperi la vista». 52 Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». In
quell'istante egli ricuperò la vista e seguiva Gesù per la via.
7
Note di metodo: In questo secondo modulo si affronta il grande tema della relazione. E’ vero che
per gli adolescenti le relazioni sono qualcosa di fondamentale, ma è un luogo comune pensare che
lo siano solo per loro, perché in realtà sono fondamentali per tutte le età della vita in quanto la
dimensione relazionale e sociale e qualcosa di profondamente umano: “Non è buona cosa che
l’uomo sia solo” (Gn 2).
Obiettivo principale di questo modulo è quello di far cogliere ai ragazzi come le relazioni tra le
persone, con l’ambiente di vita e con Dio siano qualcosa di cui prendersi cura continuamente e a
cui bisogna quotidianamente allenarsi ed educarsi per prevenire il vero nemico delle relazioni che
è l’egoismo. La stessa vita di Gesù, da quanto vediamo nel Vangelo, è intrisa di relazioni: con la sua
famiglia, con i suoi discepoli, con i suoi amici, con i suoi “nemici”, con il Padre.
Gli incontri catechistici relativi a questo modulo possono essere una buona occasione per
confrontare alcuni incontri di Gesù con le relazioni che i ragazzi vivono tutti i giorni, per fare il
punto con le proprie relazioni. In questo senso al metodo laboratoriale proposto per il primo
modulo si può affiancare una dimensione più esegetica e di orientamento sulla parola.
Strumenti:
FILM:
· La vita segreta delle api (Temi chiave: relazioni autentiche, cura)
·
Jessie Nelson, Mi chiamo Sam, 2001 (Temi chiave: relazioni autentiche, diversità).
·
Tate Taylor, The help, 2012 (Temi chiave: diversità, impegno).
·
The Constant Gardener - La cospirazione (Temi chiave: impegno per scoprire verità).
·
Alla luce del sole (Temi chiave: impegno contro mafia).
·
Cento passi (Temi chiave: impegno contro mafia).
LIBRI:
· Antoine de Saint-Exupérie, Il piccolo principe, Bompiani, 2000. (Temi chiave: amicizia, cura,
morte).
·
Gaetano Mollo, Ramoso, Paoline, 2004. (Temi chiave: Le relazioni).
CANZONI:
· Roberto Vecchioni, Vorrei essere tua madre (Temi chiave: affettività).
8
Modulo C: Corpo strumento di comunicazione
Icona biblica: Luca 7,36-50
I sensi hanno a che fare con il senso:
36 Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37 Ed ecco
una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto
di olio profumato; 38 e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di
lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
39 A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che
specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice». E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi
questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i
piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45 Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando
sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. 46 Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei
mi ha cosparso di profumo i piedi. 47 Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha
molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». 48 Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi
peccati». 49 Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i
peccati?». 50 Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va' in pace!».
Declinazione del tema:
Udito: Ascolto, comprensione, discernimento.
Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si
perdona poco, ama poco»
Obiettivi:
Far sperimentare ai ragazzi l'esperienza del sentire esistenziale, dell'empatia, della
comprensione, della compassione quali atteggiamenti di comunione tra le persone.
Olfatto: Una vita che profuma di resurrezione
Li baciava e li cospargeva di olio profumato.
Obiettivi:
Far cogliere le dimensioni che rendono una vita piena e realizzata.
La vista: svelare e rivelare, lo sguardo misericordioso di Dio sull’uomo
Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le
lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
Obiettivi:
Far sperimentare uno sguardo attento e capace di andare oltre le apparenze e i pregiudizi
che sia sempre in ricerca della verità e della conoscenza di se stessi e degli altri.
Il tatto: una sensibilità “esistenziale” oltre le terminazioni nervose
li asciugava con i suoi capelli
9
Obiettivi:
Valorizzare il tema del piacere come dimensione complessa da coltivare e a cui educarsi
contro la visione del mondo contemporaneo che la vede semplicemente come fine a se
stessa.
Il gusto: diventiamo ciò che mangiamo
Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola
Obiettivi:
Far sperimentare la bellezza e la bontà di una vita che cerca il buono e il " quanto basta" al
di là degli eccessi e delle esagerazioni.
Il cibo come reale occasione di convivialità
Il cibo come reale occasione di generosità per le tante tavole vuote del mondo
Note di metodo: In questo modulo il tema del corpo viene affrontato come mezzo di
comunicazione attraverso l’analisi dei cinque sensi. Sarebbe utile che questo modulo potesse
essere caratterizzato totalmente da una metodologia esperienziale, far provare ai ragazzi
esperienze sensoriali profonde che li aiutino a capire come tutta la conoscenza del mondo passi
attraverso i sensi e come questa conoscenza sia strettamente collegata alla dimensione spirituale:
i sensi hanno a che fare con il senso.
Strumenti:
LIBRI:
· Il cordino, in Ermanno Bencivenga, La filosofia in cinquantadue favole, Mondadori, 2007.
(Tema chiave: empatia)
CANZONI
· Fiorella Mannoia, Dal tuo sentire al mio pensare (Tema chiave: ascolto, comprensione)
10
Modulo D: il corpo redento
Icona Biblica
“Un corpo mi hai preparato” un sottotitolo non da poco!
Ebrei 10
[..] Entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato.
6 Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. 7 Allora ho detto: Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel
rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà. 8 Dopo aver detto prima non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né
offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose tutte che vengono offerte secondo la legge, 9 soggiunge: Ecco, io
vengo a fare la tua volontà.
Declinazione del tema:
Obiettivi:
Cogliere gli elementi essenziali della concezione del corpo nella fede Cristiana:
- Dio si rivela in Gesù: l’Incarnazione.
- L’Eucarestia: il corpo di Cristo.
- La Chiesa come corpo mistico di Cristo: membra diverse e grande unità.
- La Pasqua: la redenzione del corpo.
- “Divenire corpo di Gesù”: la corporeità trasfigurata
Note di metodo:
Questo modulo è quello che rispetto ai precedenti raccoglie i contenuti più strettamente
catechistici e che diventa quindi snodo fondamentale per il percorso annuale di catechesi. In
questo modulo si affronta di fatto la concezione del corpo nella fede cristiana, sfatando il luogo
comune che vede il cristianesimo e la religione in genere come qualcosa che mortifica il corpo. Dai
temi proposti in questo modulo ci accorgiamo che il corpo è fulcro dell’impianto teologico per un
cristiano: incarnazione, eucarestia e Chiesa come corpo mistico di Cristo. Inoltre vi è tutto il
richiamo all’escatologia e quindi alla resurrezione del corpo e alla salvezza. L’obiettivo di questo
modulo non è quello di fare delle “lezioni di teologia” o delle “catechesi frontali” in cui riversare
contenuti così preziosi rischiando di farli scivolare via. Piuttosto quello di far cogliere ai ragazzi
come la fede cristiana affronti e risponda agli interrogativi esistenziali che sono poi le grandi
domande dell’uomo da sempre. In questo senso, se nei moduli precedenti si è riusciti a far
emergere i desideri fondamentali dei ragazzi, questo diventa il momento in confrontarsi con le
risposte e le prospettive che la nostra fede ci propone.
Strumenti:
LIBRI:
· Erri de Luca, In nome della madre, Feltrinelli, 2006. (Tema chiave: incarnazione)
11
Modulo E: Il corpo luogo dei talenti
Icona biblica
La Parabola dei talenti Mt 25, 14-30
14 Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.
15 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.
16 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. 17 Così
anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18 Colui invece che aveva ricevuto un solo
talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 19 Dopo molto tempo il
padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. 20 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne
presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri
cinque. 21 Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su
molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 22 Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti,
disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. 23 Bene, servo buono e
fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del
tuo padrone. 24 Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo
duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 per paura andai a nascondere il
tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. 26 Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto
dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e
così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci
talenti. 29 Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello
che ha. 30 E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.
Declinazione del tema:
Obiettivi:
Aiutare i ragazzi a fare memoria di ciò che hanno ricevuto in dono e ad accorgersi dei loro talenti:
sportivi, artistici, cognitivi, relazionali.
Accompagnare i ragazzi a rileggere la propria storia personale alla luce di tale consapevolezza per
riconoscere elementi di continuità o incontri che sono stati determinanti nella loro vita.
Scegliere quali talenti valorizzare per il proprio futuro, decidere come “investirli”: farli fruttare
implica spenderli.
Ripresa del discorso vocazionale.
Alcuni spunti:
- Forza dei muscoli e forza del cuore: lo sport.
-
Umili Intelligenze: la scuola, il sapere, la cultura.
-
Il gusto del fare: faticare insieme, costruire, camminare.
-
Giovani artisti: crescere nella bellezza e ricercando la verità.
-
Chiamati ad amare: vocazione, scelta di vita.
12
Note di metodo:
Questo modulo è pensato come il completamento del percorso dell’anno: questo tema apre infatti
alle scelte future della propria vita personale, ma anche alle esperienze più prossime per il gruppo
adolescenti: il grest e più in generale le proposte dell’oratorio estivo. L’obiettivo principale di
questo modulo è infatti quello di ribadire l’importanza di un corpo, e quindi di una vita, che si
spende per gli altri con quello stile che Cristo per primo ha saputo testimoniarci. Dal punto di vista
metodologico è importante concretizzare il più possibile questo discorso partendo dalla vita e
dall’esperienza dei ragazzi. Può essere utile quindi riprendere uno stile ludico e divertente, ma che
porti i ragazzi a riflettere sui loro talenti e sulle loro scelte: può essere opportuno iniziare con un
gioco sul tema e quindi sbizzarrirsi anche dal punto di vista animativo giocandoci per primi i nostri
talenti come educatori. Possono essere organizzati proposte e momenti sportivi, laboratori
teatrali, parodie di talent show in cui ci si divide in gruppi e si anima una serata al gruppo stesso, o
ai più piccoli, o, se il tempo a disposizione lo permette, invitare i ragazzi ad organizzare qualcosa
per la comunità che racconti il percorso fatto. Insomma l’unico modo per dimostrare ai ragazzi che
vale la pena farsi corpo donato per gli altri è farglielo sperimentare, aiutandoli a mettersi in gioco
con i propri talenti. Ecco allora che il collegamento con la formazione degli animatori del grest è
immediato: la forza di un gruppo di animatori è quello di saper valorizzare le proprie capacità
integrandole con gli altri in vista di un fine condiviso che è in questo caso l’animazione dei più
piccoli.
In questo modulo potrebbe essere opportuno anche prevedere incontri con testimoni che hanno
saputo mettere in gioco la propria vita per gli altri e che in questa esperienza hanno trovato gioia
piena. Questo discorso ovviamente è un tema che fuoriesce dai soli incontri di catechesi perché
riguarda la dimensione vocazionale di ogni ragazzo, per questo può essere importante proporre a
qualcuno del gruppo anche l’esperienza della direzione spirituale come l’occasione per avere un
accompagnamento da parte di un adulto nella fede.
Strumenti:
FILM:
· Gus Van Sant, Scoprendo Forrester, 2000 (Tema chiave: valorizzare i talenti).
·
Robert Zemeckis, Forrest Gump, 1994 (Tema chiave: talenti anche nel diverso).
·
Richard LaGravenese, Freedom Writers, 2007(Tema chiave: valorizzare i talenti).
·
Gus Van Sant, Will Hunting – Genio ribelle, 1997 (Tema chiave: valorizzare i talenti).
LIBRI
· Mariapia Veladiano, La vita accanto, Einaudi, 2011. (Tema chiave: i talenti ci tirano fuori da
un destino segnato)
13
Contenuti Extra
Si può fare … del male
Traccia di celebrazione penitenziale
Ci si raduna in chiesa o in oratorio.
Vengono preparati ritagli di giornale o video che raccontano situazioni di violenza o di ingiustizia,
gesti concretamente negativi. Chi guida il momento, ricorda che il male e la possibilità concreta di
compiere gesti negativi appartiene anche a noi: si possono ricordare situazioni accadute in
comunità, nel paese o nel quartiere, piuttosto che “stili” apparentemente più innocui, ma
altrettanto significativi.
Si invitano i ragazzi ad un momento di silenzio in cui chi vuole può descrivere su di un foglio
anonimo gesti, situazioni o episodi negativi che ha visto o commesso. Il tutto è raccolto in un cesto.
Durante il momento si può scegliere un accompagnamento musicale adatto.
Viene poi letto il Vangelo: Lc 7
Uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una
donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando
dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li
cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l'aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta,
saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». 40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da
dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di' pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento
denari, l'altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo
amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato
bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai
dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi
hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il
mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati,
perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono
perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli
disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va' in pace!».
36
Si può proporre un altro momento di silenzio in cui i ragazzi sottolineano le espressioni più
significative o i passi che li hanno colpiti. Segue uno spazio di condivisione e una sintesi del
sacerdote o del catechista. Attenzione a porre in evidenza i quattro momenti decisivi del brano: il
peccato dell’adultera (che riguarda direttamente anche il corpo, e quindi l’intera persona); il pregiudizio del fariseo; i gesti molto concreti della donna; la forza di libertà e perdono del Signore.
Tutti sono invitati a lodare il Signore per il Vangelo annunciato. Si può sollecitare il rendimento di
grazie con espressioni da completare come “ti ringraziamo, Signore, per…”
Segue un ulteriore spazio per l’esame di coscienza individuale. Occorrerà porre ai ragazzi alcune
domande: qual è stato il mio rapporto con il Signore (fede, preghiera, Eucaristia, ricerca della
vocazione)? Quale quello con gli altri (rispetto, affetti, generosità, perdono, senso della
fraternità..)? E quello con me stesso (affettività, libertà dalle cose, uso del tempo e del denaro,
rispetto della propria corporeità…)?
Si continua con una richiesta comunitaria di perdono.
Possono seguire le Confessioni individuali. Al termine lo scambio della pace e la preghiera del Padre
Nostro.
14
Un corpo donato.
Traccia di adorazione eucaristica per adolescenti
L’obiezione più grande sulla fede resta ricorda spesso la sua astrattezza. Prima dell’adorazione
vengono proiettate o rese visibili con stampe appropriate scene della passione di Cristo,
inframmezzate ad altre che riguardano povertà e situazioni di ingiustizia nel mondo. Al termine, un
lettore proclama alcune frasi del Vangelo (Lc 24):
Il primo giorno della settimana, al mattino presto alcune donne si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che
avevano preparato. 2Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro 3e, entrate, non trovarono il corpo del
Signore Gesù. 4Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito
sfolgorante. 5Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti
colui che è vivo? 6Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea 7e diceva: «Bisogna che
il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno»».
1
Segue un breve commento.
Al termine con un canto adatto (“Il disegno”, “Lo Spirito di Cristo”…) si espone l’eucaristia. Si può
porre il turibolo ai piedi della mensa eucaristica
Si crea uno spazio di silenzio per la preghiera personale, con il suggerimento di accogliere il Signore
nella forza della sua Parola, senza paure.
Con un secondo intervento si chiederà la preghiera per sé, il proprio coraggio e la propria
trasparenza di vita; con un terzo si richiamerà la preghiera per gli altri, la comunità, l’Oratorio, gli
amici, la famiglia…
Si può suggerire che nei momenti di silenzio chi desidera può infondere un po’ di incenso nel
braciere.
Al termine della preghiera personale – la cui durata va decisa secondo le circostanze del gruppo – si
può ricevere una consegna: un sacchettino di incenso o una moneta, segni della preziosità del
nostro agire ed essere. Si chiude poi con la preghiera del Padre Nostro.
Un canto appropriato (“Le ombre si distendono” ad es.) accompagnerà la reposizione.
15
Link utili per testimonianza
Un corpo in relazione e il virtuale
È possibile usufruire dei percorsi di collaborazione con consultorio UCIPEM.
Un corpo che soffre
È contattabile la realtà dell’ Ospice di Cremona, nel suo referente don Maurizio Lucini.
Chiamati a spendersi
È contattabile il responsabile del CDV don Marco D’Agostino
Sono usufruibili le tante esperienze proposte dalla Caritas diocesana presso la Casa
dell’accoglienza e le altre Strutture-segno, contattando Don Maurizio Ghilardi
16