La neuralterapia di Huneke - aipp

Transcript

La neuralterapia di Huneke - aipp
IX INCONTRO DEL CLUB DELL’OMOTOSSICOLOGIA
Sorrento 21-22 febbraio 2004
La Neuralterapia di Huneke: un’opportunità per l’odontoiatria
Abstract
Molte malattie dipendono da patologie di interesse odontoiatrico. In pratica qualsiasi tipo di
patologia può essere l’effetto di un focus nascosto, e soltanto la sua scoperta può consentire la
vera guarigione del paziente. Oggi, grazie all’Omotossicologia, è possibile eseguire prestazioni
odontoiatriche conservative con maggiore probabilità di successo e l’estrazione diventa una
alternativa a cui rifarsi solo quando falliscono tutti i tentativi terapeutici. L’odontoiatra
possiede ormai delle potenti armi terapeutiche che permettono la realizzazione di terapie con
l’impiego di “materiali biologici”, privi dei fenomeni di tossicità per l’organismo. Ma anche
la Neuralterapia risulta oggi essere un utile strumento, non solo di diagnosi, ma anche di vera
e propria “terapia”. E’ una terapia olistica che si applica al SNV. Non la si utilizza solamente
nella terapia del dolore, ma in tutte le patologie, sia funzionali che organiche. È una terapia
di stimolo e di regolazione che agisce tramite una azione di modulazione del SNV,
ristabilendo l’equilibrio funzionale tra ortosimpatico e parasimpatico. Interessa
particolarmente l’odontoiatra perché molteplici sono le sue possibili applicazioni, sia
attraverso la terapia del segmento, sia attraverso l’infiltrazione dei gangli e plessi nervosi , e
poi ancora attraverso la diagnosi e terapia dei campi di disturbo, in special modo quando
siano rimasti segni residui di manifestazione focale dopo la guarigione di un granuloma
apicale e non vi sia più alcuna evidenza radiografica della lesione
Il problema della forte sofferenza causata
dalle patologie odontoiatriche è sempre stato
vissuto nel corso dei secoli con ansia da parte
dell’umanità. La neuralterapia è viene proprio
in aiuto al paziente, specialmente nel campo
dell’odontoiatria, dove appunto ancestrale è
l’accoppiamento emozionale tra dolore e
patologie odontoiatriche.
E’ una metodica diagnostica e terapeutica che
inizialmente è stata utilizzata quasi
esclusivamente nella terapia del dolore.
Prende in considerazione come substrato
anatomico la sostanza fondamentale e il
Sistema Neurovegetativo, ed è utilizzata sia
nella diagnosi che nella terapia, non solo del
dolore, ma anche delle patologie sia organiche
che funzionali. L’utilizzo di questa metodica
presuppone una attenzione particolare
all’anatomia e alla fisiologia del sistema
neurovegetativo.
Vengono iniettate minime quantità di
anestetico locale nel SRB, non per sfruttare
le proprietà anestetiche del farmaco, non
per cancellare il dolore, ma proprio per
portare delle informazioni energetiche. È
una terapia di stimolo e di regolazione che
agisce tramite una regolazione del SNV,
ristabilendo l’equilibrio funzionale tra
ortosimpatico e parasimpatico, che agisce
direttamente sul
sistema PNEI
producendo inevitabilmente:

Un effetto sulla Psiche

Un effetto sul Sistema Nervoso

Un effetto di riequilibrio Endocrino

Un effetto di riequilibrio Immunitario
E’ quindi uno strumento di dialogo con il
sistema PNEI
Uno stimolo irritativo normale provoca sulla
cellula dapprima una depolarizzazione, poi
seguita da una ripolarizzazione e da una
renstitutio ad integrum. Ma se uno stimolo è
molto intenso, o reiterato nel tempo, in special
modo se c’è nel paziente un terreno
favorevole,
si
crea
uno
stato
di
depolarizzazione permanente. Le cellule
hanno perduto la capacità di mantenere la loro
normale carica elettrica di membrana (non
sono più in grado di ripolarizzarsi). La cellula
ammalata viene scaricata dallo stimolo
nervoso ma, per difetto della pompa Na-K,
non è più in grado di ricaricarsi. La cellula
diventa
così
parabiotica,
malata,
disfunzionale,
e
provoca
una
non
conducibilità degli impulsi da parte della fibra
nervosa, che diventa anche essa parabiotica.
Con lo stimolo Neuralterapico (procaina
diluita allo 0,5%) si provoca una
ripolarizzazione a 290 mvolt e in un
secondo momento una stabilizzazione della
membrana
per un periodo di tempo
variabile da alcuni giorni ad alcune
settimane, permettendo così un pieno
recupero della alterata funzione in tutti
quei circuiti del SNV che prima risultavano
disfunzionali. Con iniezioni ripetute di
procaina si rimette a funzionare la pompa
Na-K e la cellula si normalizza restando
tale per un tempo sempre più lungo.
Tra i fenomeni clinici della Neuralterapia,
il, più importante risulta essere il
Fenomeno di Huneke (detto Fenomeno in
secondi
o
Fenomeno
Immediato),
caratterizzato appunto dalla scomparsa
immediata dei disturbi a distanza, prima
provocati e sostenuti dal Campo Perturbante.
In conseguenza del trattamento neuralterapico
però i fenomeni legati all’influenza del
campo
perturbante
trattato
devono
scomparire istantaneamente o subire un
nettissimo miglioramento immediato nei
limiti della regredibilità anatomica delle
lesioni.
La Procaina utilizzata in Neuralterapia viene
confezionata in fiale o in flaconi da 5ml al
2%. Aggiungendo acqua distillata si possono
ottenere le diluizioni più idonee al caso
specifico. L’Omotossicologia ci offre inoltre
la possibilità di utilizzare il Procainum
Compositum della Heel . Nella sua
composizione la soluzione di procaina al 2% è
presente alla concentrazione pari alla D2, ma
su 1,1 ml…mentre il volume complessivo
della fiala è di 2,2 ml…quindi significa che la
procaina è presente ad una concentrazione
pari a 1/10.000. Questa diluizione non mi
permette di poter avere in maniera
marcata e immediata il fenomeno di
Huneke. Tuttavia diversi autori sostengono
che infiltrazioni ripetute consentirebbero
di ottenere un riequilibrio neurovegetativo
e una azione di miglioramento dello stato di
parabiosi. Inoltre sono presenti oltre alla
procaina altri prodotti, sapientemente scelti e
di elezione per gli individui con un sistema
immunitario depresso, con problematiche
circolatorie, e a carico dell’asse ipofisicorticosurrene. Possono essere associati alla
Procaina altri prodotti omotossicologici ,
tenendo conto del caso specifico che stiamo
trattando.
Applicazioni cliniche della Neuralterapia e
tecnica di trattamento
La
Neuralterapia
viene
effettuata
principalmente in tre forme:
1 Come terapia del segmento
2 Come diagnostica e terapia dei
campi di disturbo
3 Come terapia attraverso i gangli
A - LA TERAPIA DEL SEGMENTO
E’ la prima che si effettua, la più semplice, e
che da in una grossa percentuale di casi buoni
risultati. Consiste nell’infiltrazione in forma
di trattamento segmentale o locale;
iniettiamo cioè la procaina proprio lì dove
appare il disturbo. I pomfi possono essere
applicati dappertutto anche se però sembrano
essere più efficaci sui meridiani e sui punti di
agopuntura.
Ogni segmento è costituito da un
dermatotomo,
sclerotomo,
miotomo,
angiotomo, neurotomo, viscerotomo...che
altro non sono se non le componenti
metameriche cutanee, muscolari, nervose,
viscerali, relative a quel segmento. Queste
strutture sono profondamente legate tra loro
da tutta una rete neuronale passante dalle
corna posteriori del midollo spinale, e poi a
sua volta da quelle anteriori, per cui si
realizzano dei veri e propri archi riflessi
spinali intrasegmentari ed intarmetamerici
Pertanto in qualunque punto del segmento
noi effettuiamo l’infiltrazione, scateniamo
delle reazioni riflesse intrametameriche:
2
1
2
3
4
5
Riflesso cuti-viscerale
Riflesso viscero -cutaneo
Riflesso muscolo-viscerale
Riflesso viscero-viscerale
Riflesso vascolo-nervoso
Ma oltre alle vie riflesse midollari
intrametameriche, le informazioni che noi
diamo tramite lo stimolo Neuralterapico
prendono anche la via dei fasci midollari
sensitivi ascendenti, provocando anche riflessi
che possiamo definire:
6 Riflesso somato-psichici
I punti trigger sono una manifestazione
evidente in sede locale di uno stato di
squilibrio funzionale del Neurovegetativo
(un’area di irritazione localizzata ischemica
“fredda” circondata da una zona cutanea
“calda”e quindi caratterizzata da tipiche
modificazioni del microcircolo), possono
essere trattati in maniera valida e anche
duratura nel tempo proprio per mezzo
delle infiltrazioni Neuralterapiche.
questo punto.
Bisogna inoltre tener presente che esistono
profondi rapporti tra l’ATM e i Meridiani di
Stomaco e Vescica Biliare. Pertanto in caso di
tale quadro sindromico diventa indispensabile
un controllo della eventuale dolenzìa a carico
dei punti massimali della schiena che, secondo
la teoria dei metameri di Head, corrispondono
agli organi sopradetti. Infatti in caso di
patologia dell’organo corrispondente questi
punti risulteranno dolenti alla palpazione
profonda e si imporrà la loro infiltrazione
neuralterapica, indispensabile per poter
ottenere risultati duraturi nella terapia a carico
dell’ATM..
I punti trigger
In caso di Patologia ATM abbiamo la
possibilità di infiltrare non solo i punti
utilizzati in EAV per la diagnosi più precisa
sulle porzioni articolari interessate, e cioè:
23 TR - punto di misurazione della parte
superiore dell’articolazione
2 E - punto di misurazione del condilo
articolare e della parte inferiore della stessa
2 VB - in grado di fornire informazioni sullo
stato del disco articolare
Non dimentichiamo inoltre che il 20TR è il in
EAV il PdM
dell’Ipotalamo, e quindi
possiamo ben capire quale importante effetto
di regolazione Neurovegetativa si possa
ottenere da una infiltrazione Neuralterapica di
Oltre ai punti sopradescritti è di fondamentale
importanza nei casi di sindrome ATM
l’infiltrazione del punto 55 Scenn Menn
dell’orecchio in quanto costituisce un punto
importante
di
agopuntura,
collegato
energeticamente a tutte le patologie articolari
dell’organismo e quindi anche alla ATM.
Naturalmente se la patologia ATM dovesse
essere caratterizzata da un disturbo funzionale
avremmo una depolarizzazione permanente dei
tessuti interessati che grazie alle applicazioni
Neuralterapiche con queste applicazioni si
trasformerebbe in una
ripolarizzazione.
Solitamente si effettuano 3-5 sedute a cadenza
settimanale. Se dopo queste applicazioni i
sintomi dovessero i ritornare ancora, il
disturbo neurovegetativo è da considerarsi più
profondo e così andrebbero ricercati eventuali
campi di disturbo e dovrebbe essere trattato il
relativo ganglio pterigopalatino. Inoltre se a
carico dell’articolazione dovesse invece essere
presente un danno strutturale e non funzionale,
3
così come anche nella sindrome miofasciale,
queste applicazioni potranno essere di grande
aiuto nel favorire ed accelerare i processi di
guarigione, in accoppiamento all’uso di terapie
con apparecchi occlusali o byte, che in questo
secondo caso sarebbero indispensabili. In
entrambi i casi comunque, trattando in
contemporanea anche l’articolazione della
mandibola con la Neuralterapia, questa
guarisce sicuramente molto più in fretta.
Anche nella nevralgia del trigemino si
ottengono dei buoni risultati. Per la terapia
vanno individuati con attenzione i punti di
emergenza delle tre branche del nervo stesso,
che viene così infiltrato proprio in
corrispondenza dei punti di emergenza delle
tre branche, e cioè:
 Nel foro sopraorbitario
 Nel foro infraorbitario
 Nel foro mentoniero
La dose di procaina normalmente iniettata è di
circa 1 ml.
Il trigemino possiede importanti collegamenti
energetici con Fegato , Vescica Biliare,
Stomaco e Milza. Pertanto anche nel caso di
nevralgia del trigemino diventa indispensabile
un controllo della eventuale dolenzìa a carico
dei
punti
massimali
della
schiena
corrispondenti agli organi sopradetti. Infatti in
caso di patologia dell’organo corrispondente
questi punti risulteranno dolenti alla
palpazione profonda e si imporrà la loro
infiltrazione neuralterapica, indispensabile per
poter ottenere risultati duraturi nella terapia a
carico del trigemino.
B - La Terapia e/o diagnostica di campo di
disturbo
Questo è il secondo campo di applicazione
della Neuralterapia, e solitamente si procede
nella sua attuazione solo dopo che si sia avuto
un insuccesso dei tentativi di terapia
segmentale. Un campo di disturbo può essere
indotto da un tessuto (ad es. tessuto
cicatriziale) o da un organo danneggiato. Può
essere quindi un tessuto o un organo disturbato
energeticamente oppure una infiammazione
che è causa di una malattia o mantiene in vita
una malattia. Può quindi scatenare una malattia
o dei disturbi nell'organismo. Secondo i fratelli
Huneke:
1. Ogni organo può diventare un
campo di disturbo
2. Ogni malattia può essere dovuta ad
un campo di disturbo
Quando infiltriamo un Campo Perturbante
dobbiamo attenderci di assistere al
fenomeno secondo secondo Huneke
Un CD può essere perfettamente silente, ma
ciò non vuol dire che non stia causando delle
manifestazioni dolorose o disfunzionali a
distanza. E’ quindi molto importante riuscire
ad individuarlo. A questo fine esistono, come
ben
sappiamo,
molte
apparecchiature
bioelettroniche (EAV – BIOTENS –
VEGATEST), ma in effetti moltissimi campi
di disturbo possono essere individuati con una
adeguata e una attenta visita del paziente.
ANAMNESI,
ISPEZIONE
E
PALPAZIONE sono fondamentali in
Neuralterapia, anche perché permettono che
si crei quel rapporto umano che poi condurrà
nel corso della terapia verso il raggiungimento
di risultati ben più profondi a livello psicoemozionale, che vanno ben oltre la semplice
terapia del dolore.
LE CICATRICI
Tra i campi di disturbo di più frequente
osservazione nella pratica odontoiatrica
abbiamo l’ombelico, le cicatrici postvacciniche e i punti di sutura. Per effetto
delle aderenze cicatriziali le strutture interne
sottocicatriziali saranno costrette a muoversi
all’unisono con quelle più esterne e di
conseguenza: viene inficiato il drenaggio
linfatico prodotto dallo scivolamento di una
struttura sull’altra e si crea una tensione
fasciale (saturazione energetica) con disturbi
di regolazione.
4
Le cicatrici provocano
 squilibri energetici responsabili delle
alterazioni posturali e/o occlusali
 alterazione del tono dei fasci muscolari
 Alterazione della sensibilità propriocettiva
 Manifestazioni metafocali.
Quando infatti il percorso di un Meridiano di
Agopuntura sia interrotto dalla cicatrice stessa,
gli organi correlati con i meridiani interessati
non possono non subire importanti alterazioni
energetiche e subire le influenze disfunzionali
causate dalla cicatrice stessa . Qualsiasi
cicatrice può costituire un campo di disturbo.
Molto spesso l’ombelico è un campo di
disturbo. Esso costituisce la prima cicatrice
che si forma in qualunque organismo. Inoltre
spesso i bambini hanno difficoltà nella
cicatrizzazione
dell’ombelico.
Molto
frequentemente
anche nell’età adulta
l’ombelico rimane campo di disturbo che va
trattato come una qualsiasi cicatrice.
Pertanto le cicatrici devono essere trattate
come foci o campi di disturbo
Trattamento NT delle cicatrici
Prevede due diverse tecniche di esecuzione:
 Quella di creare numerosi ponfi lungo
tutti il decorso della cicatrice avendo ben
cura di giungere anche nei tessuti più
profondi
 Oppure quella di infiggere l’ago
longitudinalmente lungo tutto il decorso
della cicatrice, da una estremità all’altra ,
e poi si comincia ad iniettare la procaina
progressivamente, mammano che ci si
retrae con l’ago, in modo da creare tutta
una zona estesa di infiltrazione sotto e
attorno alla cicatrice stessa .
Infiltrazioni ripetute, meglio se associate ad
altri prodotti omeopatici come THUYA o
GRAPHITES
garantiscono
contemporaneamente una azione di rinforzo
alla procaina per quanto riguarda il
trattamento
della
lesione
primaria,
eventualmente associati anche ad un drenante
linfatico.
IL TEST SUGLI ODONTONI
Tra i campi di disturbo di più frequente e direi
il più importante nella pratica odontoiatrica è
appunto il FOCOLAIO ODONTOGENO.
Questa entità anatomofunzionale mantiene
rapporti energetici con i vari organi grazie alle
connessioni esistenti tra i rami secondari che
si dipartono dai meridiani principali e che
raggiungono i vari denti. Proprio per
l’esistenza di queste relazioni i vari odontoni
sedi di processi parabiotici possono dare
origine a perturbazioni focali sui vari organi
energeticamente correlati. Quanto più difficile
è la diagnosi di focalità odontogena, tanto più
indicata sarà il test in Neuralterapia. Questo
perché l’evidenza del fenomeno immediato di
Huneke
mi
fornirà
immediatamente
importanti dati diagnostici che altrimenti non
avrei potuto acquisire con le metodiche di
indagine tradizionali ( ad esempio la
radiografia).
Indicazioni:
Terapia segmentale
Diagnostica dei campi di disturbo
Indicazioni alla Terapia segmentale:
E’ estremamente utile effettuare la terapia
segmentale in tutti quei casi in cui si
evidenzia una sintomatologia locale acuta
e/o sub-acuta , con la precisa finalità di
permettere una sua più rapida risoluzione.
In questo caso la terapia del segmento
assume valore terapeutico
• In tutti i processi infiammatori
interessanti l’odontone, la bocca e la
zona maxillo-mandibolare
• Parodontite acuta e cronica
• Alveolite post-estrattiva
• Dentizione difficile
• Parodontopatie
• irritazioni pulpari
• gangrena complicata
• cicatrizzazioni ritardate
• stomatite ulcerosa
• stomatite afosa recidivante, ecc…
5
•
Non esclude, ma semplicemente
rafforza il trattamento locale
effettuato dall’odontoiatra
Indicazioni alla Diagnostica dei campi di
disturbo
Questo avviene in tutti quei casi in cui si
sospetta la presenza di una lesione cronica,
il
più
delle
volte
assolutamente
asintomatica, in grado di costituire un
campo di disturbo
In questo caso non ha valore terapeutico,
ma inizialmente solo diagnostico.
Assume valore terapeutico solo con
infiltrazioni ripetute per un certo periodo
di tempo.
Come iniezione test :
– nei denti devitalizzati, infetti o in
malposizione,
– tasche parodontali,
– flogosi gengivali per otturazioni
debordanti, ,
– infiammazioni lungo i bordi delle
corone,
– osteiti residue post-estrazione,
– corpi estranei,
– denti sottoposti ad eccessivo
carico da parte di ganci per protesi,
– denti pilastro di ponti fissi,
– cicatrici da estrazione e postapicectomia,
– interventi ai seni mascellari,
– parodontite,
– residui radicolari,
– denti mobili,
– gengivite e stomatite
3 : La Terapia attraverso i gangli e i
blocchi radicolari
Costituisce la terza possibile applicazione
clinica della Neuralterapia. In seguito
all’infiltrazione dei plessi o dei gangli nervosi
lo stimolo procainico agisce ristabilendo il
normale equilibrio elettrolitico e biochimico
all’interno
della
cellula
nervosa,
producendo in tal modo una azione di
modulazione del
SNV e ristabilendo
quell’equilibrio funzionale tra ortosimpatico e
parasimpatico. In pratica si ottiene un effetto
curativo neural-terapeutico attraverso una
commutazione vegetativa oppure altre volte
producendo
un’azione
simpaticolitica.
Inoltre si ottiene con questo tipo di
applicazione anche un effetto sul SNC. Infatti
quando si pratica la NT in corrispondenza dei
gangli nervosi, l’informazione che entra
attraverso la radice nervosa sensitiva dei nervi
si trasmette alle vie vegetative segmentali per
l’organo interno,
ma anche
alle vie
somatiche sensitive ascendenti.
L’effetto
potrà quindi essere sia diretto tramite l’arco
riflesso somato-vegetativo, sia mediato e più
profondo, giungendo fino ai centri
sottocorticali e alla corteccia cerebrale.
L’effetto della neuralterapia si spinge sino
all’ipotalamo e alla corteccia con comparsa
di nuove connessioni neuronali
Trigemino
I blocchi Neuralterapici gangliari che più
direttamente possono interessare l’odontoiatra
riguardano: il ganglio pterigopalatino, il
ganglio otico e il ganglio cervicale superiore.
Quindi
per
quanto
riguarda
il
Parasimpatico :
 Dal Nucleo Salivatorio Superiore (SS) il
Neurone pregangliare prende la via del
trigemino e si porta al ganglio
sfenopalatino (Sp).
o Da qui il neurone post-gangliare
prende la via dell’anastomosi
zigomatico-temporale (3) e si
porta fin nel nervo lacrimale (1)
andando a innervare le ghiandole
lacrimali (L)
o Ma dal ganglio sfenopalatino parte
anche un neurone post-gangliare
che va ad innervare direttamente le
mucose del palato e del naso
permettendone
la regolazione
parasimpatica delle secrezioni
 Dal Nucleo Salivatorio Superiore (SS)
parte anche un secondo neurone che
attraverso il nervo Faciale (VII) e poi il
Corda del Timpano (8) giunge al ganglio
sottomascellare (sm) da cui parte un
secondo neurone brevissimo il quale
raggiunge la ghiandola sottomascellare
(Sm)
 Dal Nucleo Salivatorio Inferiore in
neurone pregangliare prende la via del
Nervo Glossofaringeo (IX), attraversa
6
senza interruzioni il ganglio petroso (Pt) e
si porta attraverso il nervo picolo petroso
superficiale (6) al ganglio otico (ot). Da
qui si origina il neurone postgangliare che
attraverso il nervo auricolotemporale (9)
si porta alla parotide (P)
Invece par quanto riguarda l’innervazione
Ortosimpatico:
Le fibre ortosimpatiche provengono dal
basso, ed esattamente dal simpatico cervicale.
I neuroni pregangliari salgono verso l’alto
avvolgendo tutta l’arteria mascellare esterna
(me) e costituendo cosi il plesso
perimascellare
 alcune fibre si portano direttamente
alla ghiandola sottomascellare senza
nessuna interruzione sinaptica
 altre fibre si portano al ganglio
cervicale superiore, da cui partono i
neuroni postgangliari che attraverso
l’arteria temporale superficiale (ts) si
portano alla parotide
 altre fibre ancora sempre salendo
verso l’alto lungo il decorso della
carotide interna, si portano al ganglio
otico, portandosi ugualmente alla
parotide
 altre fibre sempre salendo verso l’alto
lungo il decorso della carotide
interna, si portano ai gangli
sfenopalatino innervando le ghiandole
lacrimali, nasali e palatine
 altre salgono ancora lungo l’arteria
oftalmica (diramazione della carotide
interna) portandosi fino al ganglio
ciliare e regolando l’iridocostrizione
Blocco del ganglio pterigopalatino
Si trova all’interno della fossa pterigopalatina,
lungo il decorso della 2° branca del trigemino
Blocco del ganglio pterigopalatino
1. Fibre sensitive
– Mucosa del naso
– Mucosa del palato
1. Fibre neurovegetative
• Ghiandola lacrimale
• Ghiandole del palato
• Secrezioni nasali
Indicazioni
• Nevralgia di Sluder
• Dolori al viso
• Nevralgia del ramo mascellare del V
• Lacrimazioni degli occhi
• Raffreddore allergico
• Cefalee
• Riniti vasomotorie
• Dolori mascellari dopo RX negativa
• Per alleviare i dolori dopo frattura
cranica
• Campi di disturbo a partenza
dall’arcata dentaria superiore
Tecnica
• Rilevamento del bordo dell’arco
zigomatico superiore ( il ganglio si
trova esattamente dietro l’osso
zigomatico, leggermente più in basso
rispetto al margine superiore dell’osso
in
corrispondenza
dell’incisura
zigomatica)
• Infissione a 90° rispetto al piano
cutaneo
• Inclinazione dell’ago di 30-40° verso
il basso
• Scendere in profondità per circa 34cm, finchè non si rileva la parete
ossea della fossa pterigopalatina
Blocco del ganglio otico
1. Fibre neurovegetative
• Ghiandola parotide
2. Fibre motrici somatiche
• Muscoli innervati dal n.
mandibolare
3. Fibre sensitive somatiche
• Dal ramo posteriore del n.
mandibolare
7
•
petroso
•
Indicazioni
• Tinnito resistente alla terapia
• Dolori alla nuca
• Disturbi da alterazione della
parotide
e
della
ghiandola
sottomascellare
• Campi di disturbo a partenza
dall’arcata dentaria inferiore
Tecnica
• Dopo l’incisura della mandibola,
verticalmente al livello sottocutaneo
• 10° verso l’alto
• Scendere per circa 4 cm in profondità
•
Dal
n.
piccolo
superficiale
Ganglio cervicale superiore
Indicazioni
• Patologie della circolazione cerebrale
• Emicranie e cefalee
• Patologie oculari
• Vertigini
• Nevralgia del trigemino
• Patologie delle ghiandole salivari
• Tinnito
• Sindrome cervicale
• Diatesi allergica
• Disturbi ormonali femminili
• Stati
depressivi
e
distonie
neurovegetative
Infiltrazione g. cerv. Sup
Riduzione melatonina
Effetto
antidepressivo
Effetto antiallergico ( aumento linfociti e
monociti)
Tecnica
Il ganglio cervicale superiore si trova
esattamente circa 1 cm dietro e al di sopra
dell’angolo della mandibola, praticamente in
verticale quasi alla stessa altezza dello osso
ioide, immediatamente al davanti del margine
anteriore dello SCM, a contatto con i corpi
vertebrali di C2-C3-C4.
• Localizzazione del margine anteriore
dello SCM
• Un dito dietro e al di sopra dell’angolo
della mandibola
Infissione dell’ago fino al contatto
della parete di C2- C4
infiltrazione
Le Emozioni
Se con la NT ci limitassimo alla sola
diagnosi e terapia del dolore non avremmo
ottenuto i risultati sperati. Di fronte a
determinate patologie, specie se ad
andamento cronico, ci dovremmo porre
delle domande; e solo quando a queste
avremo dato delle risposte precise
avremo fatto un buon sevizio per il
paziente.
• Perché ha avuto inizio il processo?
• Perchè si ripete la focalizzazione?
• Perché riappaiono sintomi antichi?
• Perché riappaiono ricordi?
• Perché si rivivono emozioni del
passato?
Questi fenomeni altro non sono che una prova
dei profondi effetti che la Neuralterapia
determina sulla PNEI
La memoria umana è fragile, ma il Sistema
Neurovegetativo non dimentica nulla
La ricomparsa di sintomi nuovi o antichi,
fisici o emozionali (visione olistica della
persona), altro non è che un importante
segnale di un recupero delle normali
funzioni a tutti i circuiti del SNV. Altro
non è che un segno della ricomparsa di
nuove connessioni neuronali , magari in
precedenza gia preesistenti, ma poi non più
funzionanti per effetto dei fenomeni
parabiotici. Se puntiamo alla sola
scomparsa del dolore dimentichiamo
l’essenziale Se non otteniamo un
cambiamento
emozionale,
il
dolore
somatizzato prima o poi riapparirà, da qui
l’importanza di chiedere …
Come si sente adesso?
8
"L'arte di essere non essendo"
• Poniamoci
davanti
all'alterità
dell'interlocutore in una condizione
di ascolto, con silenziosa recettività.
ESSERE
NON ESSENDO
significa
annullarci e sentirsi investire dalle loro
emozioni, dalle loro crude, a volte aspre
forme di espressione







L'uomo è superiore a tutti gli animali e a
tutti gli angeli; nessuno è più grande
dell'uomo. (Swami Vivekananda)
Dr. Edoardo Zaffuto
Odontoiatra
Via Empedocle 111 – 92100 Agrigento
e-mail. [email protected]
BIBLIOGRAFIA




Atlante Seirin di Agopuntura edizioni Konemann
Lauro G. - Iommelli O. Il
modello della
Psiconeuroendocrinoimmunologia –
dalla rivista La mandorla: Fogli
elettronici di Medicina Non
convenzionale
Huff H. - L’importanza dei foci
odontogeni - EAV n° 7 – settembre
2000
Corradin N. Di Stanislao C. –
Riflessioni e speculazioni sui
Meridiani e sui Tronchi Celesti dalla rivista La Mandorla: Fogli
elettronici di Medicina Non
convenzionale
Battistoni M. - Terapia
odontoiatrica integrata - Edizioni
FUTURA - 2002
Bottaccioli F. - Psiconeuroimmunologia
- RED Edizioni – 2002
Upledger D. O. - Il trauma e la
mente - Marrapese editore 1998
Biffi E. - Focalità dell’ottavo
odontone e patologie
autoimmunitarie - Medicina
Biologica luglio – settembre 2002
Hermann G. - La metodica EAV
come processo dinamico del potere
di guarire - EAV n° 3 maggio 1998
M.B. Plajotin : Bloqueo de
novocaina- www.terapianeural.com
Dr. Bergsmann : Campo de
interferencia y Distonía Vegetativa.
-www.terapianeural.com

David Vinyes: Las emociones, la
ansiedad y la Terapia Neural: El sentir -dal sito www.terapianeural.com

Dr. F. Perger : El sistema basico de
Pischinger -- dal sito
www.terapianeural.com

Ricardo Véjar : Enseñanza,
teorías, experimentos, nombres y
términos. Historia de la Terapia
Neural -www.terapianeural.com
Julio César Payán de la Roche:
Bases Generales de la
biocibernética aplicadas a la
Terapia Neural y a la
Homotoxicología www.terapianeural.com
Pror. Dr. Knolle : La
disregulacion neurovegetativa
desde el punto de vista clínico –
neurológico www.terapianeural.com
David Vinyes :
Psiconeuroinmunología www.terapianeural.com




Dr. Pablo Rubén Koval : Gelosas o
Síndrome Miofascial por Puntos Gatillo
(Trigger Points). Importancia de su
9
Diagnóstico y Tratamiento en el Paciente
con Dolor Músculo-Esquelético www.terapianeural.com

David Vinyes : Sistema Nervioso
Vegetativo. Anatomía www.terapianeural.com

David Vinyes : Terapia Neural e
Inmunologia - www.terapianeural.com


Julio Cesar Payan de la Roche : Terapia
neural y sistema nervioso. Revision de nos
conceptos - www.terapianeural.com
Dr. A. Rost : Focos dentales, buccalkes y
maxilares. Saneamiento y terapia
coadyuvante - www.terapianeural.com






D. Volkmer : Contaminacìon
medioambiental e interna de origen dental
- www.terapianeural.com
Yoseth Osario Diaz : Odontologia
neurofocal: “otra racionalidad” www.terapianeural.com
L. Milani : Omeosiniatria e trigger
miofasciali: un’accoppiata vincente
Atti del congresso mondiale di
Neuralterapia svoltosi in Colombia 2003
- www.terapianeural.com
Name Guerra : Elettroagopuntura
secondo Voll
G. Chiarugi, L. Bucciante : Istituzioni di
Anatomia dell’uomo
10