Sanità - nell`attesa.it
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www.liberoreporter.it Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 15 del 20 Aprile 2015 Salute e Benessere Un diario per registrare le memorie glicemiche del paziente pag.3 Sanità L’emicrania, la sua genesi non è più un mistero pag.4 Sanità Sanità in Sicilia, quale futuro? pag.5 Sanità Speranze di recuperare la produzione d’insulina nei pazienti con diabete di tipo 1 pag.6 Pillola dell’Anio Parte il concorso promosso da ANIO e nell’attesa...: La “Salute nel Piatto” pag.7 www.nellattesa.it È stato presentato, in questi giorni, il progetto Conversione durante la Conferenza Internazionale “La terra che vogliamo. Quale agricoltura per nutrire il pianeta?”, svoltasi di recente a Milano. La conferenza è stata promossa da Legambiente insieme al Comitato Scientifico Expo a conclusione della 27°edizione del viaggio del Treno Verde, organizzato in collaborazione con le Ferrovie dello Stato. Le proposte emerse riguardano il miglioramento delle nostre diete alimentari e il raddoppio delle superfici italiane coltivate a biologico dal dieci al venti per cento nei prossimi cinque anni. Infatti, quella biologica è considerata l’unica agricoltura in grado di assicurare cibo sano, libero da Ogm e pesticidi, contrastando i cambiamenti climatici e le altre gravi emergenze ambientali del Pianeta. pag. 2 www.nellattesa.it SALUTE E BENESSERE 2 Diete alimentari più salutari per prevenire le malattie più temibili E sistono in Italia numerose esperienze virtuose di agricoltura biologica, perciò Legambiente ha chiesto al ministro dell’Agricoltura Martina e al Governo di sostenere queste realtà con una serie di azioni concrete. Queste concernono la concessione di fondi per la ricerca e per la sperimentazione di metodi di agricoltura biologica, la formazione e l’istituzione in ogni regione italiana di liste di esperti in agricoltura biologica per l’assistenza tecnica alle imprese. A queste si aggiunge la promozione di almeno un biodistretto per regione in alleanza tra agricoltura, filiere agroalimentari e ricerca scientifica. Il tour del Treno Verde è stato realizzato anche grazie al patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Questo è partito il 23 febbraio scorso da Caltanissetta ed è stato dedicato quest’anno proprio ai temi all’agricoltura e all’alimentazione, in vista di Expo Milano 2015. Il convoglio ambientalista ha raccolto e raccontato le migliori esperienze dell’agricoltura italiana di qualità, realizzando 16 tappe. Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ha dichiarato: “L’Expo è un’occasione irripetibile per parlare al mondo di questi modelli di agricoltura sostenibile, della salute dei cittadini e non può essere prigioniero degli interessi delle multinazionali del cibo globalizzato e degli ogm. Esiste invece un’agricoltura che è attenta alla complessità e specificità locale degli ecosistemi ed è praticata già da molti agricoltori, alcuni dei quali hanno accompagnato il viaggio del Treno Verde lungo l’Italia. Parliamo purtroppo ancora di una visione non acquisita e consolidata, perché privilegi, lobby e approcci corporativi fanno da freno al processo di modernizzazione. Come ad esempio sta accadendo in questi mesi con il TTIP (Partenariato Transatlantico su Commercio e Investimenti) che mette sotto attacco gli stessi standard su sicurezza dei cibi, dell’ambiente, del lavoro e della chimica; per non parlare dell’eccessivo consumo di suolo accompagnato da una cementificazione selvaggia. Sono resistenze che stanno penalizzando quanto di positivo si comincia a vedere nei territori a vantaggio della rinata dimensione della ruralità. Sull’evento dell’Expo si stanno accendendo i riflettori FARMACIA FATTA DOTT.SSA CLEMENTINA APERTA ANCHE IL SABATO AFFILIATO SANIT CARD Autoanalisi - Fitoterapia - Omeopatia - Veterinaria Ossigeno - Dermocosmesi - Preparazioni Magistrali Integratori sportivi - Puericultura SERVIZIO NOTTURNO CONTINUATO Via dell’Orsa Minore 102, Palermo tel. 091447268 - [email protected] di tutto il mondo e il nostro paese non può permettersi di essere miope davanti alla vera sfida da cogliere, quella di valorizzare le economie locali e le agricolture di qualità dei territori, a partire da quelli italiani”. L’agricoltura praticata quotidianamente dai 130 Ambasciatori del Territorio che è un’iniziativa promossa da Legambiente e Alce Nero, ne costituisce un esempio come dimostra la loro partecipazione al Treno Verde. La direttrice generale di Legambiente, Rossella Muroni, ha spiegato: “Insieme a cibo sano e libero da Ogm gli Ambasciatori del Territorio offrono all’Italia e al mondo bellezza del paesaggio, suoli fertili e stabili, riscoperta di sapori e saperi unici, nuova linfa a borghi abbandonati di collina e di montagna. Con loro abbiamo percorso l’Italia, presentando quel cibo che non solo non danneggia l’ambiente, ma mette in relazione chi lo produce e chi ne fruisce. Quello stesso cibo che è lavoro, qualità territoriale, bellezza di cui l’Italia deve tornare ad essere fiera. La politica è chiamate a rispondere a questa grande domanda di cambiamento che i cittadini e le aziende agricole più innovative chiedono da tempo”. Queste esperienze hanno, così dato vita al Mani- festo della Nuova Agricoltura, che lungo gli oltre tremila chilometri percorsi dal treno ha raccolto le firme di più di mille persone, operatori del settore agroalimentare, studenti, professori, tecnici, rappresentanti politici e istituzionali. Il manifesto propone un’agricoltura di qualità, rispettosa degli ecosistemi naturali, del paesaggio e della biodiversità anche perché con diete più salutari sarà possibile nutrire tutto il Pianeta. Saranno, infatti, in gran parte i nostri stili di consumo alimentare a determinare il futuro della produzione di cibo. Se una parte dell’umanità oggi muore ancora per fame o malnutrizione, un’altra parte muore per malattie determinate da un eccesso di consumi di carne, grassi, zuccheri, cibo scadente e contaminato da pesticidi. Uno studio di Harvard e del Forum Economico Mondiale, come ha ricordato il professor Timothy Land della London University, mostra che le malattie non infettive, come cancro, malattie cardiovascolari, respiratorie, nei prossimi 20 anni costeranno 30.000 miliardi di dollari. Si tratta della metà del prodotto lordo mondiale nel 2010 e l’alimentazione scorretta è la principale responsabile di queste malattie. Francesco Sanfilippo Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 SALUTE E BENESSERE 3 Un diario per registrare le memorie glicemiche del paziente N egli ultimi anni si è sviluppato un notevole interesse verso attività fisica e lo sport, in generale, come mezzo di prevenzione. Pertanto, oggi, a differenza del passato, l’attività fisica non è soltanto consentita ma anche consigliata dalla maggioranza dei medici italiani. Specialmente se è aerobica, può diventare parte integrante del trattamento per la persona con diabete. Tuttavia, occorre fare un passo indietro prima di continuare, per capire l’importanza dell’autocontrollo ed i suoi strumenti che sono il” diario delle glicemie”. La prima osservazione storica sull’argomento risale a metà dell’800 ed è presente nel libro “le memorie di un diabetico”. L’autore, un medico con diabete, riferiva che dopo un pasto abbondante accompagnato da vino, era solito percorrere di corsa i boulevard di Parigi e ne provava grande giovamento fisico. Si percepisce già nell’800 la voglia di trascrivere come in un “diario delle glicemie “le belle sensazioni che questa condizione ci può regalare attraverso una semplice ed economica attività fisica come una corsa o una camminata”. Quello che si deve sapere, è che l’attività le misurazioni delle glicemie e auto gestione dell’insulina con la collaborazione del diabetologo ed un buon apporto di memorie glicemiche”, un po’ come si faceva nell’800. I consigli sono di iniziare con un’attività piacevole, ad esempio una camminata di una decina di minuti, riuscendo a mantenere una semplice conversazione, respirando in profondità e cercando di coinvolgere anche la parte alta del corpo con oscillazione delle braccia e del bacino come nella marcia. Questa è un’attività aerobica ritmica a bassa intensità che è la più indicata per favorire il benessere generale soprattutto se eseguita all’aria aperta nei parchi immersi nel verde, senza mai dimenticare l’auto controllo della glicemia. Quest’ultimo permette di stabilire, se ce ne fosse bisogno, l’aumento dello spuntino oppure la sua riduzione prima dell’attività fisica. Non bisogna dimenticare di misurare la glicemia anche dopo molte ore dopo attività, perché il glucosio nel sangue può abbassarsi nelle ore successive. fisica va condotta in sicurezza attraverso sperimentazioni quotidiane, di pari passo con carboidrati. Il tutto trascritto su un diario delle glicemie o meglio ancora un” diario delle Damiano Iulio Istruttore diabetico Ani di Nordic Walking SANITA’ www.nellattesa.it 4 L’emicrania, la sua genesi non è più un mistero L’ emicrania è una patologia neurologica cronica caratterizzata da ricorrenti cefalee (volgarmente chiamati “mal di testa”), che può andare da moderato a grave, spesso associandosi con una serie di sintomi. Di questa patologia, si calcola che, in Europa, l’emicrania colpisca tra il 12% e il 28% degli individui, con circa il 6-15% degli uomini adulti e 14-35% delle donne adulte che la manifestano almeno una volta in un anno. Alcuni dei fattori scatenanti comuni sono lo stress, la fame e la fatica (questi contribuiscono ugualmente al mal di testa di tipo tensivo). Le emicranie, poi, hanno più probabilità di verificarsi durante le mestruazioni come nel caso del menarca (primo flusso mestruale della donna), dell’uso di contraccettivi orali, della gravidanza, della premenopausa e della menopausa, che possono anche svolgere un ruolo determinante. Non solo, ma questa patologia è più diffusa di quanto non sembri tra i bambini, ma per arrivare a una diagnosi corretta, trascorre spesso molto tempo, perché si passa da specialisti sbagliati o si fanno analisi che non portano a un risultato conclusivo. L’emicrania colpisce il 9% dei bambini sotto i 12 anni, secondo alcuni studi scientifici, ma prima che sia individuata come tale, passano da una media di due anni fino a picchi di tre. Il ruolo di prime “sentinelle” è affidato ai geni- tori, che devono controllare il bambino e lavorare in collaborazione con i pediatri, la cui formazione di base sul tema non può mancare. Se n’è discusso alla scuola di pediatria organizzata a Capri da Paidòss, l’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza. Il responsabile del centro per la cura e la diagnosi delle cefalee dell’età pediatrica ed adulta dell’università Vita-salute, ospedale San Raffaele di Milano, Bruno Colombo, sostiene a questo proposito: “Il genitore dovrebbe iniziare a preoccuparsi innanzitutto se anche lui soffre di emicrania. Infatti, aumenta del 40% il rischio, e del 70% se a soffrirne sono entrambi i genitori. Poi si deve osservare il comportamento del bambino. Un bimbo che soffre di emicrania, che ha spesso anche sintomi come vomito e nausea, si ritira dalle attività sociali, evita lo sforzo fisico e ha dei comportamenti che devono essere presi sul serio. Il pediatra, poi, con poche domande mirate può confermare il sospetto”. L’emicrania in questa fascia di età, quindi, è particolarmente delicata, per cui una volta diagnosticata, è preferibile tenere un diario delle crisi, controllandone la periodicità. Tuttavia, esistono delle novità ed una di queste viene da scienziati dell’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, che hanno identificato un secondo meccanismo di azione del l’emicrania. Ciò apre la strada allo sviluppo di un farmaco efficace contro questa debilitante patologia. Infatti, per molti pazienti, i trattamenti esistenti sono inefficaci e possono fa scattare effetti collaterali spiacevoli o anche gravi. Da circa 20 anni si è scoperto che gli attacchi di emicrania affliggono persone con livelli elevati di un ormone dolorifico chiamato Cgrp (Calcitonin Gene-Related Peptide). Per contrastare gli attacchi severi, è stata sperimentata una nuova classe di farmaci detti gepant, che bloccano l’attività del CGRP nel ricettore dell’ormone nei nervi, ma la loro efficacia è stata inferiore alle attese. Tuttavia, il percorso non è stato abbandonato e gli studiosi, guidati da Debbie Hay della Scuola di Scienze Biologiche dell’ateneo, ritengono di aver trovato la soluzione al problema. La dottoressa Hay, secondo quanto sostiene su Annals of Clinical and Translational Neurology: “Abbiamo scoperto che il CGRP attiva un secon- do target sulla superficie delle cellule nervose sensibili al dolore, chiamato AMY1, che i gepant non sono capaci di bloccare. Nonostante il CGRP abbia un ruolo così chiaro nelle emicranie, se è stato finora così difficile bloccarlo è perché dovrebbe essere necessario bloccare anche un secondo recettore e non solo uno. Nella prossima fase di ricerca, sarà necessario comprendere come i due recettori operano insieme, e quale ruolo svolge ciascuno di essi nei nervi legati al dolore. Abbiamo bisogno di una nuova classe di antidolorifici che si possano assumerne regolarmente. Gli oppioidi funzionano, ma vi sono problemi di tolleranza e di dipendenza, e servirebbe altro”. Se le scoperte emerse riusciranno a risolvere questa patologia disabilitante, milioni di persone potranno tornare a condurre una vita normale, così che sia i pazienti sia la società ne beneficeranno. Francesco Sanfilippo Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 SANITA’ 5 Sanità in Sicilia, quale futuro? L a qualità della sanità siciliana è, da sempre, un punto debole sia come gestione nonostante le eccellenze presenti sia come onere finanziario, poiché tra il 50%e il 60% dell’intero bilancio sé occupato da questa sola voce. Tuttavia, negli ultimi anni, le varie manovre finanziarie imposte dallo Stato centrale hanno obbligato i nostri governi regionali ad adottare i piani di rientro. Ciò ha migliorato la situazione finanziaria, ma non hanno ancora riformato in modo decisivo la qualità nella gestione dei pazienti e degli operatori sanitari. Le risorse, inoltre, non aumenteranno mai più ma potranno solo diminuire. Perciò, occorre ripensare alla Sanità in funzione del cittadino, dove quest’ultimo non può più essere un soggetto passivo, ma attivo nelle cure e nella compartecipazione nei dovuti modi alla gestione della stessa Sanità. Per rispondere a questi interrogativi, è stato organizzato, di recente, un convegno a Palermo a Palazzo dei Normanni, intitolato “I livelli essenziali di Assistenza tra so- stenibilità del SSN e i bisogni del cittadino”. Il convegno, promosso dall’Assessorato alla Salute, ha esaminato la riqualificazione del nostro sistema sanitario di fronte alle rigorose norme vigenti sul controllo della spesa. Il recente Def nazionale annuncia 2 miliardi e 300 milioni di tagli nella Sanità italiana, che arriveranno dalla riduzione dei manager e dallo stabilimento di costi standard per l’acquisto di beni. Tuttavia, sono emerse alcune contraddizioni che non sono state risolte. Uno dei limiti delle politiche finora seguite interessa la scarsa applicazione di un’efficace politica preventiva, come quella che dovrebbe essere applicata al contrasto delle malattie croniche. I piani elaborati, infatti, urtano con un’applicazione poco efficace che rivela le difficoltà maggiori nella collaborazione interdisciplinare e nelle esigue risorse. Un’altra minaccia proviene dalla “medicina difensiva”, dove i medici, per evitare accuse di negligenza in particolare se con rilievo penale, chiedono esami costosi di controllo, che non sono necessari. Tale politica costa 13 miliardi di euro alla collettività, ma non rimuovono gli incidenti o le carenze. L’Assessorato alla Sanità siciliano è partito da costi elevati come i 200 milioni di mobilità passiva che sono passati a 134, mentre i 600 milioni di euro di debito consolidato sono stati azzerati, svincolando risorse. Le patologie croniche, com’è emerso dagli interventi, si vanno espandendo, segno che la politica preventiva è stata poco efficace. Eppure, una politica efficace condotta nel- le scuole contro l’obesità e la sedentarietà, possono fare molto. Ciò richiede risorse, che saranno meno di quelle richieste dal curare chi diviene cronico. Qual è la conclusione che è emersa dal convegno? Se il cittadino non diverrà esso stesso protagonista delle sue cure all’interno di un articolato sistema sanitario che gira intorno a lui, il nostro sistema non potrà affrontare la diminuzione di risorse che è inarrestabile. Francesco Sanfilippo Cosa prevedono i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza? Intervista a Lucia Borsellino, Assessore alla Sanità Siciliana C he cosa prevedono i Lea (Livelli essenziali di Assistenza) attuali? Come si sta muovendo la Regione Sicilia di fronte alle nuove sfide che adesso si pongono innanzi alla nostra sanità? Ne parliamo con l’attuale Assessore alla Sanità siciliana, Lucia Borsellino. Quali rischi corrono i Lea? <<I Lea rischiano il disimpegno progressivo del fondo sanitario, per cui mettere mano a tutte le norme strutturali è un percorso continuo che non può conoscere battute d’arresto. Per questo, abbiamo riorientato il sistema verso una migliore concezione dell’offerta ospedaliera, nonostante la programmazione pluriennale fosse in atto. Lo abbiamo fatto, potenziando tutte le risorse su cui il sistema può contare e abbiamo cercato di dare una connotazione specifica ai territori va- lorizzando quei contesti dove esistono difficili condizioni d’accesso alle cure. Siamo in una regione nella quale anche il tema delle infrastrutture nel settore sanitario è stato aiutato dalla sussidiarietà, e questo principio è stato conservato nel riordino della rete ospedaliera, cercando di mettere in rete tutti i nostri presidi>>. Per gestire la spesa sanitaria, diminuendo i costi ma salvaguardando le buone condizioni di salute del paziente, si punta alla medicina preventiva. Qual è lo stato dell’arte in questo momento? <<In questi anni, la Sicilia sta investendo parecchio in prevenzione, come l’avvio di una campagna di sensibilizzazione promossa con i fondi europei che vuole diffondere stili di vita corretti che sono alla base fin dalla tenera età per impedire che la persona sana di oggi non sia l’ammalato di domani. Naturalmente, questi vanno visti in un’ottica più ampia di interventi che vedono anche nella prevenzione primaria come l’estensione degli screening oncologici per una larga fetta della popolazione target, un modo per ridurre l’incidenza delle malattie e per migliorare la qualità di vita e di salute dei cittadini>>. Francesco Sanfilippo SANITA’ www.nellattesa.it 6 Speranze di recuperare la produzione d’insulina nei pazienti con diabete di tipo 1 S econdo due studi pubblicati di recente online su Diabetes Care, molte persone con diabete di tipo 1 continuano a secernere a lungo piccole quantità di insulina dopo la diagnosi. In particolare, chi ha sviluppato la patologia durante l’adolescenza o in età adulta, ha maggiori capacità di conservare una certa capacità di rinascita delle cellule Beta che sono quelle deputate alla produzione di insulina, rispetto a chi ha esordito da bambino. In uno dei due lavori, coordinato da Richard A. Oram, del National Institute for Health Research, dell’Università di Exeter, nel Regno Unito, è emerso che l’80% dei pazienti che avevano meno di 30 anni al momento della diagnosi ed erano malati da almeno 5 anni, ha mostrato di avere ancora i livelli di peptide C rilevabili. L’altro, coordinato da Asa K Davis, del Benaroya Research Institute di Seattle, ha evidenziato che è ancora presente la capacità di secernere quantità residue d’insulina in un paziente su tre cui è stato diagnosticato il diabete di tipo 1 non più di 3 anni prima. La coautrice del secondo studio, Anne L. Peters, della Keck School of Medicine, University of Southern California, Los Angeles, California, ha dichiarato: “La convinzione diffusa è che i pazienti malati da un tempo abbastanza lungo non abbiano più peptide C. Tuttavia, se si dispone di un test sufficientemente sensibile, si vede che molti, in realtà, sono in grado di produrlo”. Quest’aspetto era già stato evidenziato in studi preceden- ti, ma non molto ampi, mentre entrambi quelli appena pubblicati hanno coinvolto più di 900 pazienti. Questa scoperta suggerisce che un giorno potrebbe essere possibile recuperare la produzione delle cellule beta, senza il ricorso a cure costose o trapianti dall’esito incerto. Tuttavia, tale scoperta ha un rilevo clinico immediato, nel diagnosticare correttamente l’esordio del diabete di tipo 1. Secondo la Peters, “le persone con diabete di tipo 1 hanno ancora le cellule beta e producono ancora un po’ di insulina perché il processo autoimmune potrebbe non causare la completa distruzione delle cellule beta. Questo interessante e complica la diagnosi, ma ciò non toglie che il diabete di tipo 1 resta una malattia autoimmune”. In realtà, lo studio della Peters e dei suoi colleghi mostra che i livelli di peptide C tendono ad essere più alti tra coloro che sviluppano la malattia in età adulta, quando, tradizionalmente, questo scenario è ancora identificato dai medici ancora con i bambini, ragion per cui prende il nome di diabete giovanile. In effetti, secondo la Peters, “spesso si vedono pazienti con diabete autoimmune all’esordio in età adulta cui era stato diagnosticato erroneamente un diabete di tipo 2 e, di conseguenza, prescritta impropriamente la metformina invece dell’insulina. Bisogna essere consapevoli del fatto che il diabete autoimmune di tipo 1 può manifestarsi a qualsiasi età e che pazienti in cui si sviluppa tardi manten- gono la capacità di produrre peptide C più a lungo di quelli che si ammalano da giovani”. In questo caso, secondo la coautrice, “di fronte a un adulto che non rientra nel quadro tipico del diabete di tipo 2, bisognerebbe prendere in considerazione la possibilità di un diabete di tipo 1 e, in caso di dubbio, inviare il paziente a un endocrinologo, perché la questione non è semplice”. Infatti, nei pazienti adulti esordienti che non presentano insulino-resistenza né una familiarità di diabete di tipo 2, usare il C-peptide come criterio per cercare di stabilire se hanno il diabete di tipo 1 o 2, non è sicuro, poiché molti pazienti con diabete di tipo 1 risultano ancora positivi al test. Secondo la studiosa, maggiori risultati si avrebbero, cercando le prove dell’autoimmunità come far eseguire un test dell’anti- acido glutammico decarbossilasi (GAD), dato che circa l’80% delle persone con diabete di tipo 1 autoimmune è positivo all’anticorpo. Se questo test risultasse negativo, si può rilevare la pre- senza degli anticorpi anti-trasportatore dello zinco, che, di solito, sono positivi se il paziente ha in corso un esordio di diabete di tipo 1. “La buona notizia è che alcuni pazienti con diabete di tipo 1 sono ancora in grado di produrre insulina e questo è un fattore prognostico favorevole e sembra essere utile” ha concluso la Peters. In Italia, in questo momento, ci sono 120.000 soggetti affetti da diabete di tipo 1, ma è un numero approssimativo per via dell’aumento notevole di casi che si registrano ogni anno, in particolare nella fascia di età tra gli 0 e i 5 anni. Le cause di questa patologia autoimmune restano ancora sconosciute, seppur non siano mancate delle scoperte che hanno gettato nuova luce sulla sua genesi. La speranza è che tali ricerche portino in tempi relativamente brevi, a soluzioni definitive per una malattia che coinvolge profondamente pazienti e operatori socio-sanitari. Francesco Sanfilippo Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 SALUTE E BENESSERE 7 La salute nel piatto I l bizzarro titolo è una sfida che vogliamo lanciare ai nostri lettori con l’obiettivo di rianimare la tavola degli italiani con un profondo significato salutistico. Parliamo di buona alimentazione e sana cucina, alimenti a “KM 0”. Oggi mangiar sano è più complicato di quanto si possa immaginare, basta pensare alle difficoltà di reperire le materie prime non contaminate, l’acquisto di prodotti genuini garantiti e a buon prezzo diventa sempre più complicato. Causa il “cattivo” stile di vita che oggi giorno la maggior parte della nostra società vive. I tempi sono cambiati, la società oggi vive una realtà molto più caotica, spesso soggetta a orari di lavoro ambigui, location distanti dalla propria residenza e quindi costretti a mangiare “cibo spazzatura”, considerando il fatto che il tempo che rimane per preparare un buon piatto è diventato davvero esiguo. Il mercato del cibo facile, non aiuta di certo, anzi ci da ragione di so- e sopratutto sana. Superati tutti questi inconvenienti resta la cosa più importante, quella di saper preparare un piatto, con ingredienti semplici, sani e non artefatti, perchè la nostra salute rivendica ogni giorno tutela! Ecco da cosa parte la “Salute nel Piatto”, un concorso a premi, che mira a premiare tutti coloro che sanno cucinare piatti semplici, buoni e da fare senza grandi complicazioni, ovviamente con un occhio di riguardo alle ricette tipiche delle periferie e delle province, dove la cultura del KM0, sopravvive. Come si partecipa? Inviando una ricetta (completa di ingredienti e procedimento) o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] o compilando il form sul sito www.nellattesa.it Un nutrizionista e il nostro comitato scientifico, sceglieranno la ricetta della settimana da pubblicare sul giornale “nell’attesa...”, inoltre le ri- ALLERGOLOGIA DOTT. CLAUDIO RAGNO Specialista in Allergologia e immunologia clinica. diagnosi delle malattie respiratorie, delle allergie alimentari, per allergie a farmaci. Ticket visita Euro 34,50. Riceve a Palermo in via XII Gennaio 16 091.584114 cell. 337 895499 ANDROLOGIA - UROLOGIA DOTT. EMILIO ITALIANO Specialista in Urologia e Andrologia. Consulente Sessuologo. Riceve a Palermo in via F.Paolo di Blasi 35. Sito Web: www.emilioitaliano.it [email protected]. Per prenotazioni, telefonare ai numeri 091 346563 cell. 338 8546604 FISIATRIA DOTT.SSA BARBARA SCHEMBRI Medico Fisiatra, Osteopata, Omeotossicologia. Riceve per appuntamento Cell. 3405269019 Email: [email protected] Studio medico zona Via Libertà MEDICINA INTERNA DOTT. MARIO MITRA Dirigente Medico Medicina 1 Ospedale Civico Palermo. Specialista in Medicina Interna. Consulenze internistiche, esami ecografici (addome, apparato urinario, tiroide), ecodoppler vascolare. Riceve per appuntamento in attività intramuraria presso Ospedale Civico Palermo Tel. 3292422562 Email:[email protected] NEUROLOGIA DOTT. MARCELLO ROMANO Neurofisiopatologo. Az. Osp.Riuniti Villa Sofia Cervello, Studio di neurologia ed elettromiografico. Riceve per appuntamento in via E. Notarbartolo, 38 Palermo Tel. 0916259811 - Cell. 3491467337 Email: [email protected] PSICOLOGIA DOTT.SSA CATERINA D’ANNA Psicologa - Psicoterapeuta. Psicologia Psicoterapia del bambino, dell’adolescente e della famiglia. Via Tripoli 18 Palermo. Recapiti telefonici: 329 4321204 GASTROENTEROLOGIA DOTT. SERGIO PERALTA Dirigente Medico U.O. di Gastro-enterologia ed Epatologia. Responsabile U.O.S. di Endoscopia Digestiva Policlinico, Piazza delle Cliniche, 2 Palermo. Mob. 338 6963040 e-mail: [email protected] www.gastroenterologiaperalta.it settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. Reg. al Tribunale di Palermo n° 11 del 29/05/2006 stenere questa evidenza. I fast-food esistevano prima? I cibi di strada o street food continuano si a sopravvivere, ma sono diventate eccezioni o nicchie, non considerabili nella massa. Siamo nell’era dei McDonald, pizza a pranzo, cena e colazione, cheeseburger, patatine fritte, cartocci e tante altre frivolerie. La teoria espressa sopra non esula il 65% degli italiani che si “dice anziani”, infatti tra chi cerca di arrotondare perchè con la pensione non sopravvive e chi svolge la mansione di nonno a tempo pieno il concetto non cambia. Lo stile di vita è fondamentale per un’alimentazione corretta cette più votate sulla nostra pagina facebook andranno alla finalissima a fine anno. I premiati dalla rete (amici, parenti, conoscenti e tutti coloro che voteranno la ricetta) a fine anno parteciperanno alla serata organizzata da ANIO denominata “CUOCI CA TA RICRII” insieme a grandi nomi della cucina italiana in una serata di gala con fini sociali. La giuria fatta dal pubblico partecipante e da chef, premieranno gli autori del “piatto sociale dell’anno”. Adesso partiamo e inviateci le vostre ricette tradizionali, semplici e buone e arricchiamo il tavolo italiano di salute e bontà. Comitato Scientifico: Dir. Scientifico: Girolamo Calsabianca Segretario Nazionale ANIO Onlus - [email protected] Dr. Dario Bellomo Medico Specialista ASP di Asti Prof. Giorgio Maria Calori Prof. Univ. Milano Dir. COR Gaetano Pini (Mi) Prof.ssa Carla Giordano Resp. UOC di Endocrinologia Policlinico (Pa) Dr. Emilio Italiano Andrologo Osp. riuniti Villa Sofia Cervello Dr. Tommaso Mannone Risk Manager A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa) Dr. Sergio Salomone Pres. Associazione A.S.S.O. Dr. Angelica Provenzano Resp. Centro Officine di Ippocrate A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa) Dr. Alessandro Scorsone, Diabetologo, Asp 6 Ospedale Civico di Partinico Dr. Gabriele Viani, Medico Specialista in Radiologia Dr. Benedetto Alabastro, Consulente ANIO per il diabete A.N.I.O. Numero Verde: 800 688 400 (chiamata gratuita) Siti web: www.anio.it Pagina Ufficiale ANIO Facebook: www.facebook.com/anioinforma nell’attesa... Edito da: Phoenix di Simona Lo Biondo Direttore Responsabile: Francesco Sanfilippo - [email protected] Divisione Commerciale: Vincenzo Alaimo - [email protected] Impaginazione Grafica: Andrea Ganci - [email protected] Stampa: Pitti Grafica via Pelligra, 6 (Pa) Redazione: Andrea Ganci - e-mail: [email protected] Sito web: www.nellattesa.it Pagina Ufficiale Nell’attesa...: https://www.facebook.com/nellattesa Per abbonarsi al giornale: Inviare una email a: [email protected] Per la vostra pubblicità: Cell. 3389432410 | [email protected] Le informazioni pubblicate da “nell’Attesa…” non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico. A.N.I.O. Onlus, Associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-Articolari L’ ANIO (Associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-articolari) volge tutto il suo impegno al fine di dare una spalla forte e consapevole a quella fascia di cittadini disagiati da una complicanza ortopedica garantendo la presa in carico globale del pazientee della sua famiglia, fortificando lo spazio di ascolto, la promozione di un servizio d’informazione, supporto e orientamento ai servizi, assistenza socio-sanitaria (invalidità, legge 104, ricorsi e aggravamenti, contrassegni di circolazione auto ecc...). E’ possibile sostenere le attività di ANIO versando il proprio contributo su c/c 21641931 o iban sul c/c IT57F0760104600000021641931. Oppure destinando il proprio 5 per mille nella dichiarazione SEDE NAZIONALE: Via Altofonte Malpasso, 453/R 90126 Palermo SEDE OPERATIVA: Via Ninni Cassarà, 2 90146 Palermo presso: Cto Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello - Piano Terra Numero Verde: 800.688.400 Sito web: www.anio.it email: [email protected] Codice Fiscale: 97165330826 dei redditi (730, Unico, Cud) inserendo il codice fiscale 97165330826 nel riquadro “Sostegno del volontariato” e organizzazioni non lucrative di utilità sociale”. Servizio Ambulanza diurno Dimissioni Ospedaliere - Spostamenti in città o fuori comune, Visite Mediche, Esami Per info chiamare: Numero verde gratuito: 800.688.400 Emergenze: 3289485124 e-mail: [email protected] PRESIDIO OSPEDALIERO: Cto Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello A.N.I.O. – O.N.L.U.S. Tel. 091.7804219 email: [email protected] Diabetici cronici; Donne over 50; Soggetti Disabili e da tutti coloro che hanno un’indicazione prescrittiva di uno specialista. PREMESSA. Il Centro Pilota Plurispecialistico Sperimentale per la Prevenzione delle Disabilità e delle Alterazioni Posturali è una tessera del grande mosaico che compone il progetto core di ANIO per l’anno 2013/2015 denominato OFFICINE D’IPPOCRATE. Il progetto mira a garantire percorsi di prevenzione, diagnosi e cura, al fine di ridurre e/o limitare l’insorgere di complicanze, ortopediche e posturali, mettendo in campo tutte quelle azioni di prevenzione concreta delle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico. ESAMI STRUMENTALI Gli esami strumentali sono effettuati presso l’ambulatorio “Officine d’Ippocrate” sito al 2° piano dell’Azienda Ospedaliere Villa Sofia Cervello Presidio Ospedaliero C.T.O. di Palermo. L’attività degli esami strumentali comprende: DA CHI E A CHI E’ EROGATO IL SERVIZIO Il servizio è erogato dalla Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello con medici e tecnici strutturati in cooperazione con un Team di medici e specialisti messi a disposizione dall’associazione A.N.I.O. Soggetti in Età Evolutiva (soggetti con patologie degenerative dell’apparato muscolo scheletrico – osteoporosi – malati cronici); Podoscanner (Podoscopia digitale) Permette di rilevare le informazioni del piede sotto carico, analizzare la lunghezza dei due piedi e rilevare le eventuali asimmetrie podaliche. Baropodometro Elettronico Piattaforma di rilevazione per lo studio delle pressioni plantari da fermo (esame statico), l’analisi del gesto motorio durante la deambulazione (esame dinamico) e la valutazione delle oscillazioni del corpo (esame stabilometrico), con e senza svincolo. Di seguito le indicazioni ministeriali per prenotare: PRESTAZIONE: Test Posturografico CODICE MINISTERIALE: 93054 QUANTITA’: 2 PRESTAZIONE: Test Stabilometrico Statico e Dinamico CODICE MINISTERIALE: 93055 Quantità: 2 Formetric Consente di effettuare una rapida ed estesa scansione ottica non invasiva del rachide, con possibilità di rappresentare graficamente numerose problematiche di natura clinica inerenti l’analisi obiettiva e quantitativa della statica corporea e della postura. Di seguito le indicazioni ministeriali per prenotare: PRESTAZIONE: Test Posturografico CODICE MINISTERIALE: 93054 QUANTITA’: 4 Densitometria DEXA Il sistema consente di calcolare la densità ossea mediante i seguenti esami: • Lombare • Femorale • Protesica • Dual protesica • Avambraccio • Morfometria • Total body Di seguito le indicazioni ministeriali per prenotare: PRESTAZIONE: Densitometria Ossea con Tecnica di assorbimento a raggi X CODICE MINISTERIALE: 88992 QUANTITA’: 2 Si ringrazia la PRESTAZIONE: Densitometria Ossea con Tecnica di assorbimento a raggi X TotalBody CODICE MINISTERIALE: 88993 QUANTITA’: 1 VISITE Odontoiatrica - Gnatologica Fisiologia, patologia e disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare-ATM. (Dott.ssa A. Provenzano) Fisiatrica Posturale Diagnosi e cura dei paramorfismi e dismorfismi del piede, arti inferiori, colonna vertebrale, patologie congenite neonatali. (Dott.ssa B. Schembri) Ortopedica Diagnosi e cura dell’osteoporosi. (Dott. V. Badagliacca) Diabetologia Prevenzione diagnosi e cura del diabete. (Dott. V. Schirò) PRENOTAZIONI VISITE Gli utenti potranno accedere al servizio, muniti di richiesta del medico curante, chiamando il CUP Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello al numero: 800.178.060 o AL numero diretto dell’ANIO: 091 7804219, o tramite mail inviandoci la richiesta al seguente indirizzo: [email protected];