LA VISITA ALLE FAMIGLIE Idealmente con il tempo di Avvento ha
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LA VISITA ALLE FAMIGLIE Idealmente con il tempo di Avvento ha
LA VISITA ALLE FAMIGLIE Idealmente con il tempo di Avvento ha inizio la tradizionale visita alle famiglie da parte dei sacerdoti della parrocchia, E’ una tradizione molto lontana, che cerca di incarnare l’immagine di Gesù buon Pastore che conosce le sua pecorelle e le chiama per nome; anche noi sacerdoti ad immagine di Gesù buon pastore ci rechiamo nelle case per incontrare i parrocchiani ed affidare al Signore le loro speranze e le loro difficoltà affidandole al Signore nella preghiera. Due osservazioni mi vengono spontanee Il nostro Arcivescovo nella lettera pastorale di quest’anno scriveva: “La verifica a cui siamo chiamati è la modalità concreta a partire dalla quale assumere l’indicazione ad” uscire” che il Papa richiama continuamente alla chiesa. … ci deve muovere il fatto che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce, e la consolazione della amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita” (Papa Francesco).” Così concludeva: “siamo invitati a proporre l’incontro con Cristo ad ogni persona, di cui condividiamo le gioie, le speranze, le tristezze, le angosce”. Con questa consapevolezza noi sacerdoti desideriamo vivere questo momento della benedizione della famiglie con spirito missionario per incontrare, ascoltare, dialogare e pregare con le famiglie della parrocchia. Da quando l’Arcivescovo ha disposto il cammino comune delle nostre due comunità costante preoccupazione di noi sacerdoti e del consiglio pastorale è stato il desiderio di promuovere un cammino di comunità a partire dalla ricchezza del Vangelo. In questa prospettiva abbiamo curato l’animazione della liturgia in particolare della s. Messa delle ore 10.30 che sia in s. Vincenzo che in s. Vittore è la Messa della comunità ed abbiamo proposto due momenti di silenzio per la comunità l’adorazione eucaristica e la lectio sul discorso della montagna. Con la visita alle famiglie desideriamo allargare il numero delle persone da coinvolgere nella costruzione della comunità, ed evitare la deriva di una parrocchia che semplicemente eroga servizi religiosi. Siamo certi che lo spirito di apertura, di accoglienza così spesso sottolineato da Papa Francesco possa sostenere il nostro incontro con le famiglie della parrocchia. Chiedo a tutti di accompagnare questo momento missionario della vita delle nostre parrocchie, mentre vi saluto con affetto ed assicuro una preghiera per voi Il vostro prevosto Don Gabriele Ferrari MINISTRI STRAORDINARI DELL’EUCARISTIA Riflessioni dopo il mandato ricevuto domenica 16 ottobre in s. Vittore al corpo Essere Ministri Straordinari dell'Eucarestia Seguire il percorso di formazione per Ministri Straordinari laici dell'Eucaristia è stato un'occasione preziosa per interrogarci sul valore di un gesto che solo apparentemente è "semplice". Necessario quindi interrogarsi sulla propria idoneità a svolgere questo servizio. Portare l'Eucarestia significa proprio "portare", ovvero farsi tramite non di pane, ma del Corpo consacrato del Signore; già questa è una bella responsabilità, perché non si è nella dimensione del fedele che "riceve" la Comunione, ma in quella di colui che la "consegna" al fratello impossibilitato a riceverla direttamente. E' quindi importante essere in una situazione di integrità personale e valoriale massima, senza la quale il gesto potrebbe rivelarsi essere "inquinato": la domanda da porsi è quindi se si è sempre in questa situazione.... Ecco perché il suggerimento che ci è stato rivolto al corso è stato quello di affidarci, di renderci strumenti, ma anche di chiedere forza attraverso la preghiera. Ancora, non ci si limita a portare il Corpo del Signore, ma lo si porta in genere a persone ammalate, fragili, anziane. La loro attesa è palpabile, non solo del Pane consacrato, ma di ciò che questo rappresenta: sicuramente gesto di comunione con il resto della Chiesa, ma più di tutto conforto personale, corporeo e spirituale, a volte per lenire il dolore, altre volte per trovare la forza di accogliere la malattia o la possibilità della morte. Differente il servizio quando il Ministro Straordinario dell'Eucarestia è chiamato non tanto a "portare" ma ad essere di supporto al Sacerdote nella distribuzione dell'Eucarestia ai fedeli durante la celebrazione della Messa. Anche qui tuttavia è necessario interrogarsi sulla propria idoneità a svolgere un compito di tale elevatura Mimma La testimonianza personale E' stato per me importante durante il percorso di formazione pensare al momento del portare l'Eucaristia alle persone ammalate, come ad un possibile spazio per instaurare una relazione di aiuto, sia pure con modi semplici e tempi brevi. Per ora non ho ancora iniziato a vivere appieno questo servizio per la mia comunità, avendolo esercitato solo in un ambito familiare dove portare l'Eucaristia è gesto naturale perché le relazioni sono già forti e consolidate; spero tuttavia di poter essere utile e so per certo che questa piccola grande responsabilità mi interrogherà e mi misurerà come cristiana e come persona ogni volta che ci sarà l'occasione.. Donatella TRADITIO SYMBOLI Sabato mattina, 15 ottobre 2016, i ragazzi di QUINTA ELEMENTARE hanno vissuto la tradizionale TRADITIO SYMBOLI. Quest’anno, differentemente dagli anni passati quando il periodo prescelto era marzo, si è deciso di fissare la data ad ottobre. In questo modo i ragazzi hanno cominciato il loro cammino di preparazione alla Santa Cresima con un percorso in alcune Chiese e luoghi milanesi significativi per la nostra Fede. La pioggia dei giorni precedenti non ha scoraggiato le famiglie ed i ragazzi che si sono presentati numerosi all’appuntamento. La prima tappa è stata, in Corso di Porta Vigentina, alla Chiesa di Santa Maria al Paradiso. Qui abbiamo ammirato la pietra in cui, per tradizione, San Barnaba , il 13 marzo del 51 d.C., ha piantato la Croce quando venne a Milano a portare la Fede e ad annunciare il Cristianesimo. Il nostro parroco, don Gabriele, ci ha ricordato che proprio la presenza di questa pietra nella chiesa è origine della festa del Tredesin de Mars (in dialetto milanese: del 13 marzo), ancora oggi viva nel quartiere. Don Gabriele ci ha poi raccontato che a lui quella chiesa è molto cara perché in quella zona viveva sua zia Giuseppina, sua madrina di battesimo. Prendendo spunto da ciò, ha sollecitato i ragazzi a ricordare le loro madrine ed i loro padrini di battesimo e a scegliere con cura chi sarà ad accompagnarli come madrina/padrino alla Santa Cresima. La seconda tappa è stata nella Basilica dei Santi Apostoli e Nazzaro. Questa Basilica, consacrata il 9 maggio 386 d.C., è stata fortemente voluta da Sant’Ambrogio, che fece costruire delle grandi Basiliche nelle arterie di accesso alla città di Milano. La Basilica ricca di particolarità, è caratteristica, tra gli altri motivi, per una pietra dove è inciso, per la prima volta nella storia, l’ichthys, il noto simbolo religioso del Cristianesimo. Don Gabriele ci ha fatto anche notare, tra l’altro, la Colomba eucaristica in rame dorato che era utilizzata per contenere le ostie consacrate. Successivamente siamo passati di fronte all’Università Statale che, in origine, era l’ospedale maggiore di Milano, Cà Granda (in dialetto milanese: Casa Grande). Il nostro itinerare si è concluso nella Basilica di Santo Stefano Maggiore dove ci ha accolti don Alberto Vitali, parroco della basilica e responsabile della Pastorale dei Migranti nella diocesi ambrosiana. Don Alberto ha sottolineato come nella nostra epoca, più che in ogni altra, sia tangibile il carattere Cattolico (Universale) della nostra fede; ci ha raccontato come, ogni domenica, nella Basilica, vengano celebrate le Sante Messe in lingue differenti, lui stesso la celebra in lingua spagnola. Dopo una breve riflessione, don Alberto, delegato del Vescovo, ha consegnato ai ragazzi una pergamena con il testo del Credo Apostolico. Con grande piacere don Gabriele ha consegnato, il lunedì successivo a catechismo, la pergamena con il Credo anche ai pochi ragazzi che non hanno potuto partecipare alla mattinata insieme. Ha raccontato loro quella che è stata l’esperienza della giornata in cui, con grande stupore ed attenzione, i ragazzi hanno potuto scoprire alcuni importanti segni nella nostra città della nostra Fede. Laura, catechista L’associazione “Il Girasole” festeggia i 10 anni Il 18 novembre 2006 nasceva in sordina l’associazione “Il Girasole” con i suoi 6 soci fondatori, tutti usciti dal Gruppo scout della parrocchia di San Vittore di Milano. Il “servizio” si sa, è nel loro Dna degli scout, per questo non stupisce che alla proposta di Luisa Bove (oggi ancora presidente) di mettersi in gioco e di fare qualcosa insieme per i detenuti e i familiari, la disponibilità è stata unanime. Ricordiamo ancora la prima riunione nei locali dell’oratorio in cui avevamo invitato un referente dell’Area carcere di Caritas Ambrosiana, perché ci indicasse i primi passi da compiere. E da allora lui ed altri colleghi ci sono sempre al fianco per un consiglio e per darci una mano. Quello che non mancava fin dal primo giorno era senz’altro l’entusiasmo, ma forse anche un po’ di incoscienza. Credo che nessuno, né tra i fondatori né tra i primi soci, si immaginasse che in 10 anni saremmo cresciuti tanto, in termini di numero di volontari, ma anche di servizi e prestazioni da offrire ai nostri utenti, persone detenute e loro familiari in difficoltà. In questi anni ci sono venute in aiuto tante persone e a diverso titolo: se siamo arrivati fin qui, è merito anche loro. Non dimentichiamo nessuno. Per questo aspettiamo tutti, per festeggiare il 10° anniversario di fondazione l’associazione. Per l’occasione stiamo organizzando alcuni eventi nella speranza di coinvolgere tanti amici, vecchi e nuovi, e celebrare insieme questo piccolo, ma importante, traguardo. Si inizierà venerdì 18 novembre con il convegno: “La sfida del volontariato per una nuova giustizia”, che si terrà dalle 9 alle 13 presso il Nuovo Teatro Ariberto (via Daniele Crespi 9, Milano). Interverranno: Luciano Gualzetti (direttore Caritas Ambrosiana), Ivo Lizzola (pedagogista), Maria Angela Torrente (avvocato); Rosanna Finelli (psicologa e psicoterapeuta); Luisa Bove (presidente “Il Girasole” Onlus) Eugenia Montagnini (docente di sociologia, Excursus); Ileana Montagnini (Area carcere e giustizia di Caritas Ambrosiana). Il convegno è aperto a tutti ma occorre iscriversi sul sito www.associazioneilgirasole.org. Nel pomeriggio di sabato 19 novembre si terranno gli Stati generali dell’Associazione con tutti i soci e i volontari del Girasole, mentre la sera alle 20.45, presso il Nuovo Teatro Ariberto (via D. Crespi 9, Milano) andrà in scena lo spettacolo teatrale “Pinocchio” di A. Fioramonte e C. Bussetti del Teatro In-stabile della Casa di reclusione di Bollate, interamente ideato dai detenuti (prenotazioni: [email protected]). A coronare i festeggiamenti, una Messa domenica 20 novembre alle 10.30, presso la chiesa di San Vittore al Corpo (piazza San Vittore 25, Milano) con tutta la comunità e i volontari dell’associazione. Al termine della celebrazione un aperitivo insieme. In occasione del 10° anniversario dell’Associazione il sito e il giornalino “Girasolenesw” saranno rinnovati. Per saperne di più: [email protected]. Luisa Bove IL CORSO FIDANZATI IN S. VINCENZO “Ci amiamo. Tanto da sposarci. Da cristiani. Con il sacramento del matrimonio”. E’ stato questo il modo con cui don Gabriele Ferrari ci ha introdotto all’Itinerario per i fidanzati della parrocchia di san Vincenzo in Prato. “Ci amiamo. Tanto da sposarci. Da cristiani. Con il sacramento del matrimonio. Saremo una carne sola. Aperta alla vita”, che formerà una famiglia, Chiesa domestica dentro la società. Non era già il credo e l’obiettivo di tutte noi 18 coppie di futuri sposi? Forse, ma forse non avevamo mai riflettuto con sostanza su questo sacramento, un grande atto di fede e di amore, senza riserve né misura. E l’approccio semplice, accogliente e pragmatico del parroco ci ha condotto a un dialogo intenso, essenziale. Scegliere il rito cattolico, infatti, non vuol dire solo sposarsi nel Signore, ma anche sposare il Signore, prendendo coscienza della vocazione cui Dio ci ha chiamato. Il Signore Dio che disse: “Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile”. Allora gli tolse una delle costole e la plasmò in donna, carne della sua carne. Di qui l’amore gratuito, fino alla fine, perché chiunque ama è stato generato da Dio, che è amore. Un’alleanza testimoniata, durante gli incontri in parrocchia, da tre coppie guida, sposi e genitori che, con le loro coraggiose testimonianze, ci hanno indirizzato verso una precisa missione. In verità, infatti, ancora più di quando si sono sposati i nostri genitori, c’è bisogno di sposi cristiani che abbraccino e diffondano la missione della Chiesa nella società. Che non si vergognino a urlare il loro credo, in un paese dove si archiviano i crocifissi e ci si estrania al Vangelo. Per essere più “ganzi”, più “uguali agli altri”. Noi, futuri mariti e mogli, invece, siamo sempre più convinti di mettere in primo piano la nostra unione cristiana. Allora, Signore, ti ringraziamo per averci chiamato, con il nostro incontro, alla gioia dell’amore reciproco, e per don Gabriele e i laici, che ci hanno accompagnato in questo cammino verso il matrimonio. Come dono di nozze ti chiediamo di insegnarci la carità e la fiducia reciproca, per farci superare tutte le prove cui vorrai sottoporci, come facesti a Cana di Galilea. Infine, ti chiediamo di effondere lo Spirito Santo su di noi, perché le nostre famiglie crescano nell’unità, nell’indissolubilità e nella pace, e rendici testimoni coraggiosi dell’amore cristiano. Margherita Tizzi NOVEMBRE 1° Novembre Solennità di tutti i santi SS. Messe secondo l’orario festivo 2 Novembre Commemorazione dei defunti Orari SS. MESSE S. Vincenzo 8 – 9 – 18 – 19 S. Vittore 8 – 18 - 21 Domenica 6 novembre Giornata diocesana della CARITAS S. CRESIMA Domenica 6 Ore 10.30 in s. Vincenzo Sabato 12 ore 18 in s. Vittore Celebrerà sua ecc. mons. Erminio De Scalzi abate di s. Ambrogio Domenica 13 novembre inizio del tempo di AVVENTO Domenica 20 novembre in s. vittore alla s. Messa delle ore 10.30 celebrazione del decennio Del “Girasole” Sabato 26 novembre Ore 10 in s. vittore e ore 16 in s. Vincenzo Prima confessione per i ragazzi/e di quarta elementare domenica 27 domenica insieme per le famiglie in preparazione al s. Natale Mercatino natalizio a favore delle iniziative di solidarietà Lunedì 7 Novembre inizio della Visita alle famiglie - nei caseggiati saranno apposti i cartelli per indicare l’orario approssimativo - ad ogni famiglia lasceremo il libretto del Cardinale - invitiamo a portare in Chiesa l’offerta per le necessità materiali della parrocchia PROPOSTE PER GIOVANI ED ADULTI LUNEDI’ 14 ore 18.30 – 20 in s. vittore Adorazione Eucaristica MARTEDI’ 29 ore 21 in s. Vincenzo lectio sul discorso della montagna guidato da Susanna Poggioni a. d. INDICAZIONI SULLE INTENZIONI DI SS. MESSE 1) OGNI SABATO SERA E DOMENICA durante la celebrazione delle SS. Messe verranno ricordati i defunti della settimana, insieme con i bambini che vengono battezzati e gli sposi che hanno celebrato le loro nozze, e pertanto non vengono segnate intenzioni singole 2) In sacrestia è disponibile l’agenda annuale. E’ possibile ricordare in particolare i propri cari, vivi e defunti NEI GIORNI FERIALI, anche se si prenderà una sola intenzione per s. Messa evitando il cumulo di diverse intenzioni. Si invitano i fedeli a ricordare insieme le persone della famiglia, ed a segnare le date significative sulla agenda delle Messe in sacristia, con la preoccupazione di favorire che tutti possano ricordare i propri cari IL LIBRO DELLA VITA S. VINCENZO IN PRATO Sono diventati Figli di Dio e membri della nostra comunità parrocchiale NICOLO’ TERZI GRETA STOLI BIANCA VITTONE TASSINARI Sono tornati alla casa del Padre ALESSANDRO CAVIONI CLODOMIRO COIA LINA FRANZINI ALMASIO anni 88 anni 88 anni 90 Si sono uniti in Cristo per tutta la vita DANIELA BREGANTIN e GIUSEPPE SONZINI ANNA PAOLA PARAZZINI e ALBERTO GUARINI PAOLA COLOMBO e MICHELE CORTI IL LIBRO DELLA VITA S. VITTORE AL CORPO Sono diventati Figli di Dio e membri della nostra comunità parrocchiale BELINI SOFIA ANTONI BON ARIANNA ANTONI BON RICCARDO PEZZONI CARLO MARIA PORCU IRENE GHIRINGHELLI MARCO VALENTINO FROSI BIANCA CANALELLA EMILIANO TRECCANI VIOLANTE MARIA Sono tornati alla casa del Padre BELMONTE TERESA LEONARDI ALFIO SOGGETTI ALBERTO PIACENTINI ANGELA LAZZATI GIAMPAOLO anni 65 anni 66 anni 85 anni 96 anni 81