asterix e il regno degli dei

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asterix e il regno degli dei
ASTERIX E IL REGNO DEGLI DEI
di Louis Clichy, Alexandre Astier
(Astérix: Le Domaine des dieux) REGIA: Louis Clichy, Alexandre Astier. SCENEGGIATURA: Alexandre Astier,
Jean-Rémi François, Philip LaZebnik, tratto dal libro a fumetti omonimo di René Goscinny e Albert Uderzo.
MONTAGGIO: Soline Guyonneau (Formato: Panoramico Colore). MUSICA: Philippe Rombi. PRODUZIONE: M6
Studio, in coproduzione Con Belvision, M6 Films. DISTRIBUZIONE: Koch Media. GENERE: Film d’animazione.
ORIGINE: Francia. ANNO: 2015. DURATA: 90’. - (Junior Cinema: Baby - Teens)
Amatis vivere nonne ut deus? Tum...divina domus vobis est! Locus splendidus». Così, su un bel
dépliant di argilla, Cesare, sempre più autoritario e spiritato, ha deciso di
pubblicizzare Il regno degli dei, un nuovo complesso residenziale di lusso
offerto ai ricchi patrizi dell’Urbe, ormai soffocata dal travertino, dal rumore,
dal traffico e dalla frenesia. Angolacutus, l’architetto di fiducia che lavora
sotto le direttive del senatore Prospectus, sovrintende la costruzione dei
sontuosi edifici in Armorica, regione selvaggia della Gallia, senza sapere che
a pochi passi da lì sorge il villaggio del più celebre di tutti i Galli, Asterix.
Questa volta, se non possono le legioni e i gladi romani avere la meglio su
quella ribelle tribù, rinvigorita dalla magica pozione, ci proveranno i molli
costumi della “civiltà”…. I beniamini creati nel 1959 da René Goscinny e
Albert Uderzo tornano al cinema per l’ottava volta in un film di animazione
con le storie fantastiche e divertentissime contenute nel 17° albo disegnato
dalla famosa coppia e pubblicato nel 1971, Asterix e il Regno degli dei.
Quando, per la prima volta, misero mano alle matite colorate, l’intento era quello di creare una striscia
a fumetti tutta francese capace di contrastare gli eroi americani e avere la meglio sul belga Tintin.
Ricorda Uderzo, oggi ottantasettenne – e ancora segnato dalla tragica scomparsa che nel 1977 lo privò
del collega autore dei testi – quanto febbrile fu la loro ricerca per trovare l’immagine di un eroe adatto
ai lettori francesi, con il giusto portamento, una spiccata personalità e radici nella storia del Paese, che
fosse però un anti-eroe, non troppo forte, non troppo muscoloso e intelligente, ma molto, molto
astuto. «Tutto a un tratto, il periodo dei Galli, che curiosamente erano stati un po’ dimenticati, ci
sembrò l’ideale, con quei nomi cantabili e strani». Il successo fu travolgente: il primo album
interamente dedicato alla simpatica tribù, uscito nel 1961, vendette 6.000 copie; dieci anni più tardi il
Regno degli dei un milione. Oggi le avventure di Asterix sono tradotte in 110 lingue e conosciute in
tutto il mondo. Grande, dunque, la responsabilità di Alexandre Astier e Louis Clichy di prendere in
mano il fumetto e realizzare un film così impegnativo. «Hanno reinventato con talento, grazia ed
eleganza i disegni e le storie contenute nell’album originale – confessa Anne Goscinny, la figlia di René
–. Mi sarebbe tanto piaciuto guardare mio padre sorridere e divertirsi al cinema, apprezzando il loro
talento. Sarebbe stato fiero di rivendicare la paternità dei personaggi che i bambini di tutto il mondo
ritroveranno sullo schermo » .
* Ci sono evidenti similitudini tra quello che volevano sottintendere gli autori negli anni ’70 e ciò che
rilanciano oggi i media come uno dei mali più subdoli della nostra società, ossia la corruzione. Anche
la dimensione ecologica, assai attuale, trova spazio nel film: Cesare tenta di convincere i suoi
concittadini a vivere in un ambiente più pulito, più sano. Per questo la foresta diventa quasi un
personaggio. E già all’inizio si capisce chi ha il diritto di scorrazzare tra il folto di quei magnifici
boschi: gli immancabili cinghiali, prima che finiscano sulla festosa tavola imbandita di Obelix.