Asterix e il regno degli dei

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Asterix e il regno degli dei
Asterix e il regno degli dei
Scritto da Furio Fossati
Sabato 17 Gennaio 2015 09:50 - Ultimo aggiornamento Sabato 17 Gennaio 2015 09:52
Asterix e il Regno degli dei è la diciassettesima storia a fumetti della serie creata dal duo
francese René Goscinny (sceneggiatura) e Albert Uderzo (disegni), il primo è figlio di emigranti
polacchi, il secondo un italiano naturalizzato francese all’età di 11 anni. Il volume da cui è tratto,
uno dei più belli in assoluto, è stato pubblicato nel 1971 e riproposto in un gran numero di lingue
ed edizioni differenti.
René Goscinny, il cervello di questa incredibile avventura, è morto morì nel 1977 per un errore
medico mentre, Albert Uderzo è sempre in ottima forma tanto da riprendere la matita, all’età di
88 anni, per onorare i colleghi de Charlie Hebdo. La storia raccontata è ancora attualissima e
parla di sistemi capitalistici per distruggere sicurezze nazionali di paesi che conservano la loro
indipendenza. Giulio Cesare, non riuscendo ad avere la meglio con la forza sugli irriducibili Galli
armoricani, decide di costruire una città romana intorno al loro villaggio, per costringerli ad
subirne gli usi e i costumi. E’ costruito il primo dei numerosi palazzi destinati a soppiantare le
selvagge foreste galliche, un complesso residenziale di villeggiatura chiamato Il Regno degli
dei. Anche grazie a una massiccia campagna pubblicitaria arrivano i primi inquilini. La presenza
dei romani e dei loro sesterzi inizia ben presto ad incrinare il tessuto sociale del villaggio di
Asterix, così come l'equilibrio naturale della foresta. Convinti a ragione che il tutto faccia parte di
un astuto piano di Cesare ai loro danni, Asterix e Panoramix decidono allora di intervenire.
Inutile dire chi vince. Bello, ben animato e con un ritmo notevole, il film realizzato da Louis
Clichy e Alexandre Astier è uno dei migliori tratti dalle avventure di Asterix. Si ride, si ragiona, si
sorride, si capisce che corruzione e benessere potevano distruggere anche imperi
apparentemente eterni. Peccato che l’edizione italiana, peraltro gradevolmente caratterizzata
da un accento romano molto efficace, abbia inserito volgarità nel linguaggio che nel originale
assolutamente non esistono.
http://www.youtube.com/watch?v=_n4GHPz1lSA
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