Relazione Giancarlo Utili
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Relazione Giancarlo Utili
Relazione Giancarlo Utili Pizzagalli: nell’introdurre il prossimo relatore, parto da questo aneddoto. CDO Agroalimentare nasce circa undici anni fa, in una discussione tra me e Camillo Gardini, cercando di approfondire il senso di Compagnia delle Opere nel nostro settore. In questi primi incontri partecipava anche una persona più grande di noi, e che é Giancarlo Utili, riversando nei nostri dialoghi tutto la sua antipatia verso il mondo cooperativo. Nonostante questo in lui abbiamo sempre notato questa unità tra l’ideale ed il suo lavoro. Lo abbiamo invitato a raccontare la sua esperienza lavorativa e riteniamo sia la persona giusta dopo la testimonianza della Carlotti. A lui chiediamo una breve presentazione della sua azienda; poi, quali i fattori del successo umano e professionale? Come si costruisce una rete e da dove partire? Quali i fattori che rendono fattibile l’aggregazione? Data la forte crisi in Romagna sul prezzo della frutta, cosa ti spinge a continuare con passione il tuo lavoro? Giancarlo Utili: Dopo la presentazione della Mariella Carlotti avrei preferito lasciare il mio tempo alla sua relazione. Comunque, per rispondere alle domande: Ho 61 anni, vivo a Russi di Romagna a mezz’ora da qui e coltivo un terreno in proprietà di 6 ha più altri tre in affitto. Ho lavorato la terra fin da piccolo –erano gli anni cinquanta – ma i miei genitori hanno sempre desiderato che studiassi e andassi a fare un mestiere diverso dal loro. E l’ho fatto fino agli anni 80 quando essi ormai anziani hanno cominciato a pensare di cedere l’azienda. A quel tempo ero già sposato e cominciavano a nascere i figli e così prima mia moglie e poi io abbiamo lasciato il posto fisso e siamo gradualmente subentrati. Mio padre, e non solo lui, mi ha sempre detto che ero un po’ matto ma ci ha lasciato fare (parlerò spesso al plurale perché mia moglie ed i miei figli, insieme ai miei genitori sono un tutt’uno con il mio lavoro ed il suo sviluppo). A me e a mia moglie è piaciuta l’opportunità di lavorare la terra perché ci interessava dedicare quanto più tempo possibile ai nostri figli e guardarli da vicino nella loro crescita, usando anche lo stesso lavoro di ogni giorno per consegnare loro quanto di prezioso avevamo incontrato, come ad esempio il senso della fatica quotidiana, affinchè la loro esistenza fosse lieta e potesse edificare un mondo in cui è bello vivere. E poi potevamo accompagnare discretamente nel tempo della loro vecchiaia i miei genitori; fin da ragazzo guardando loro e lavorando con loro avevo imparato a non temere la fatica e la durezza delle circostanze, ad avere sempre qualcosa da fare, a privilegiare il bello e il vero. In quegli anni 80,(avevamo una PLV di 40 milioni, circa 20000€ attuali) guardando alle forze disponibili e a quanto il mercato agricolo valorizzava di più, abbiamo rinnovato i frutteti e prodotto sementi per gli olandesi, con un aumento del 50% della PLV. Con altre due famiglie con bambini piccoli come noi abbiamo lavorato insieme senza contare le ore che si facevano da uno o dall’altro, ma guardando che i lavori a casa di tutti fossero fatti bene e nel tempo giusto, Proprio in quegli anni abbiamo fatto esperienza che se in un primo momento è duro, quasi stridente muovere un passo verso l’altro per collaborare, poi ritrovi cento passi che ti vengono incontro: basta solo non cedere alla paura di rimetterci e far crescere sentimenti di fiducia . Questa libera collaborazione, che entusiasmava anche i nostri figli, ci ha fatto fare grandi progressi nel rendere più forti le nostre tre aziende e ci ha ben preparato agli anni successivi quando i figli avevano imparato a dare un contributo rilevante al lavoro delle famiglie– non abbiamo mai detto un no ai nostri figli la prima volta che ci hanno chiesto di saltare su un trattore o di raccogliere una pesca o di andare ad aiutare un altro. Così negli anni 90, sempre tenendo d’occhio il mercato e valutando le forze disponibili, abbiamo messo a frutteto e vigneto tutta la superficie, portando l’irrigazione quasi dappertutto. Nell’89 abbiamo anche cominciato la costruzione della casa nuova sul terreno che lavoravamo: abbiamo sempre desiderato che famiglia, dimora e lavoro fossero il più possibile un tutt’uno. (clicca qui sotto per acquistare gli Atti) http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.asp?ID=18498&Tipo=Libro&strRicercaTesto=&t itolo=atti+del+7+forum+di+cdo+agroalimentare+2010.+collaborare+per+competere:+come+realizz are+reti+nell++agroalimentare