circolo associativo amici di laviano

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CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
Ente proponente il progetto:
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
Codice di accreditamento:
Albo e classe di iscrizione:
NZ04538
REGIONE CAMPANIA
IV
CARATTERISTICHE PROGETTO
Titolo del progetto:
AMICI DELL’AMBIENTE
Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
C-04
Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto
con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione
dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Descrizione dell’area di intervento
La difesa dell’ambiente, oggi, assume un’importanza strategica e necessaria per
contrastare i cambiamenti che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza dello stesso
pianeta. In quest’ottica, la preservazione delle oasi naturali, indispensabili per
mantenere gli equilibri ambientali di determinati luoghi, diviene determinante soprattutto
se i comportamenti incivili ed illeciti delle componenti sociali che ne beneficiano, rischiano
di minarne l’integrità. L’approccio alla tutela di determinate aree non è frutto della
sensibilità ed educazione ecologista che hanno accompagnato il radicamento
dell’ideologia ambientalista negli anni 60, ma ha radici ben più lontane, a dimostrazione
che la sopravvivenza e la tutela di determinate aree fosse strettamente correlata al
benessere del genere umano. Sin dall'antichità si intuì che un intero territorio o porzioni
di esso doveva essere considerato e utilizzato in maniera diversa perché in possesso di
caratteristiche che lo rendevano particolare rispetto ai luoghi circostanti; alcuni studiosi
fanno risalire l'idea di conservazione di un luogo a 40.000 anni fa. Questa idea si ritrova
nei boschi sacri, tipici della cultura greca, romana, celtica e germanica, nelle riserve di
caccia carolingie, nei giardini medievali e nell’evoluzione dei parchi trecenteschi.
La prima svolta, in termini di riconoscimento giuridico, arriva nel 1826 quando nel Regno
delle due Sicilie si decide di conservare i boschi di San Vito, di Carditello e Calvi
nell’attuale casertano, e Montecalvo, nell’avellinese. La legislazione ufficiale italiana
arriva 100 anni dopo ed è solo a metà degli anni 50 che diviene organica e normata la
tutela del territorio con l’istituzione di Parchi, riserve, oasi, aree naturali. Nonostante lo
sforzo, si continua ad assistere ad una sostanziale perdita di biodiversità: molte specie di
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animali e di piante sono ridotte a pochissimi esemplari e, quindi, in pericolo o,
addirittura, in via di estinzione. L'estinzione è un processo naturale ma ora, a causa delle
attività umane, come il cambiamento della destinazione d’uso dei terreni, il sovra
sfruttamento e l’uso non sostenibile delle risorse naturali, le fonti inquinanti,
l’introduzione di specie aliene (che sono le specie presenti al di fuori del loro areale di
distribuzione originario come esclusiva conseguenza dell’intervento volontario o
involontario dell’uomo e degli animali) e gli stessi cambiamenti climatici, sta avvenendo
molto più rapidamente che in passato. Sebbene sia difficile valutare la velocità con cui
avviene questo processo, anche per la difficoltà di stimare il numero di specie
attualmente presenti sulla terra (lo studio 'A global analysis of extinction risk for the
world's plants', realizzato dal Royal botanic gardens Kew insieme al Natural history
museum di Londra ed all'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, ha
evidenziato che circa un terzo delle specie presenti sulla Terra non è sufficientemente
noto da poterne studiare le metodologie più efficaci di conservazione), tuttavia la
comunità scientifica è d'accordo nell'affermare che il tasso attuale di estinzione è 1001000 volte superiore a quello precedente la comparsa dell'uomo. Moltissime sono le
specie minacciate e alcuni scienziati sostengono che il 10-20% delle specie attualmente
viventi sul pianeta si estingueranno nei prossimi 20-50 anni. Nel territorio nazionale
italiano molte sono le specie che sono attualmente minacciate di estinzione o lo sono
state nel passato: tra queste vale la pena di ricordare il lupo, la lince, l'orso bruno, lo
stambecco, il cervo sardo, la foca monaca, la lontra, l'aquila reale, il gipeto, il grifone, il
gallo cedrone, la starna. Qual è la conseguenza? Variazioni della diversità biologica
possono direttamente ridurre le risorse di cibo, di acqua, di carburante, di materiali da
costruzione, e anche di risorse genetiche o di medicinali. Le piante, ad esempio,
costituiscono un bene particolarmente prezioso per la salute umana, poiché producono
un'infinità di molecole che trovano largo impiego in farmacologia.
Analisi del Contesto territoriale
Uno dei bacini di notevole interesse per la presenza di un sistema di Parchi naturalistici di
grande rilievo naturale e paesaggistico dovuto all’elevato indice di biodiversità è la
Provincia di Salerno.
La Provincia di Salerno, una delle cinque province campane, si estende su una superficie
di 4.918 Kmq; affacciata a sud-ovest sul mar Tirreno, confina a nord-ovest con la
provincia di Napoli, a nord con la provincia di Avellino, ad est con la provincia di Potenza
in Basilicata. Per la vastità del territorio, comprendente diverse entità storicogeografiche, è sicuramente una delle province più varie ed eterogenee d'Italia.
A nord, al confine con la provincia di Napoli, troviamo due aree distinte: l'agro nocerino
sarnese, la zona meno estesa della provincia (188 km²), ma la più rilevante dal punto di
vista demografico (300.000 ab.) e di densità abitativa (1800 ab. al km²), fertilizzata
dalle ceneri vesuviane ed irrigata dal fiume Sarno, e la costiera amalfitana (parte
meridionale della penisola sorrentina, patrimonio UNESCO).
Proseguendo verso sud est si trova il capoluogo, che si sviluppa nel punto in cui la valle
dell'Irno sfocia verso il mare, fra le propaggini dei monti Lattari e dei monti Picentini.
Proseguendo verso est troviamo la piana del Sele o di Paestum, fino al Novecento terra
malsana e paludosa, oggi zona ad elevata produttività agricola e di forte richiamo
turistico. A nord della piana c'è la zona collinare e poi montuosa dell'Alto e Medio Sele ai
confini con l'Irpinia.
Infine, oltre il Sele, le vaste aree del Cilento e del vallo di Diano, territori
prevalentemente montuosi e verdeggianti di difficile accessibilità, a lungo rimasti isolati
dai principali flussi di traffico, ma di grande fascino paesaggistico tanto da essere
dichiarati parco nazionale e patrimonio UNESCO.
La Provincia di Salerno presenta diverse eccellenze ambientali, spesso riconosciute anche
a livello amministrativo. Il territorio accoglie infatti un parco nazionale, il già ricordato
Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, quattro parchi regionali (il Parco regionale
Monti Picentini, il Parco naturale Diecimare, il Parco regionale Bacino Idrografico del
fiume Sarno e il Parco regionale dei Monti Lattari), una Riserva Naturale Statale (la Valle
delle ferriere), due Riserve Naturali Regionali (quella della Foce Sele e Tanagro e quella
dei Monti Eremita e Marzano), poi due aree marine protette (l'Area marina protetta di
Punta Campanella e l'Area marina protetta di Santa Maria di Castellabate e Punta Licosa,
prima area marina protetta in italia prevista fin dal 1972), e infine le oasi protette del
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Monte Polveracchio e di Persano.
Inoltre, sul territorio sono presenti due siti riconosciuti dall'UNESCO Patrimonio
dell'umanità, la Costiera Amalfitana e il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo del Diano,
che è riconosciuto anche riserva della biosfera e primo geoparco, tra i parchi nazionali
italiani. Il territorio, in prevalenza collinare, è ricco di corsi d'acqua, il principale dei quali
è il fiume Sele, che nasce in provincia di Avellino e sfocia ad Eboli, in località Foce Sele, a
5 km di distanza da Paestum, con una portata di circa 70 m/s. Altri corsi d'acqua rilevanti
sono il suo affluente Calore Lucano, il Tanagro, il Bussento, il Sarno, e l'Alento, da cui
prende il nome la regione cilentana (cis-alento).
Al confine con il territorio provinciale insiste anche il lago artificiale di Conza (oggi Oasi
WWF) che è divenuto un importante rifugio per una variegata avifauna acquatica,
comprendente il falco pescatore, lo svasso, l'airone rosso e il falco pellegrino.
Contesto di dettaglio
Il Parco regionale Monti Picentini è una area naturale protetta della regione Campania
istituito nel 1995. Il parco si sviluppa sui Monti Picentini, area calcareo-dolomitica fra le
provincie di Avellino e Salerno. La vetta più alta è il Monte Cervialto (Bagnoli Irpino,
1.810 m), seguono il il Monte Terminio (Montella, 1.806 m), Monte Polveracchio (1.790
m), l'Accellica (Montella, 1.660 m) ed il Mai (1606 m).
La flora e fauna è variegata: il faggio predomina, soprattutto oltre i 1.000 metri di quota,
ma la vegetazione spontanea comprende anche l'acero montano, il tasso, il castagno,
l'agrifoglio, il sorbo, il leccio ed il pino nero, l'abete bianco e la betulla pendula; i Monti
Picentini ospitano inoltre una delle ultime popolazioni meridionali di lupo appenninico,
specie protetta dal 1992, oltre a cinghiali, faine, martore, puzzole, tassi, volpi, donnole,
lepri, gatti selvatici, aquile reali, picchi neri, lontre e coturnici. Avvoltoi, caprioli, cervi,
orsi e linci si sono invece estinti. Specie animali rare, tra cui il gufo reale, il falco
pellegrino, la salamandrina dagli occhiali e la testuggine palustre europea, sopravvivono
anche sui monti del Partenio. Da un punto di vista floristico, la zona è una vera e propria
isola biogeografica, un polmone di verde e di natura.
Molte sono le aree a fruizione libera del territorio, attrezzate con zone picnic e giochi per
bambini; nell’intera area se ne contano più di 20, e ci sono anche 2 Parchi avventura
attrezzati.
Sul contesto picentino sono attive oltre 50 Associazioni ambientaliste; tra queste, c’è il
Circolo Associativo Amici di Laviano, nato nel 2000, ed operativa a Laviano (SA) con
l'intento degli associati, di promuovere l'elevazione morale e fisica dell'uomo, nonché la
realizzazione di molteplici espressioni di partecipazione, solidarietà e pluralismo.
L’Associazione annovera circa 80 soci e specie negli ultimi anni ha avviato numerose
iniziative in campo culturale, ambientale e sociale. Sin dalla sua costituzione ha
partecipato ogni anno alla giornata "Puliamo il Mondo" organizzato da Legambiente e con
la Regione Campania "Estate Sicura". Il bacino d’utenza dell’associazione è la Provincia di
Salerno, ma anche la provincia di Napoli, considerato che è disponibile ed operativa
anche una sede napoletana; il domicilio è a Laviano, comune della Provincia di Salerno di
1.462 abitanti (Fonte: ISTAT 2014). L’associazione svolge attività di monitoraggio del
territorio, per i fini sopra indicati, attraverso convenzioni con i comuni della Provincia; in
particolare, l’attenzione è focalizzata sulla zona dei Picentini e nelle zone umide del Lago
di Conza, che sono state oggetto di descrizione in precedenza.
Analisi del bisogno e della domanda e dell’offerta
Riprendendo il discorso in premessa, è acclarato che l'influenza dell'uomo sull'ecosistema
terrestre è la causa principale dell’allarmante alterazione della diversità biologica della
Terra; l'uomo ha alterato profondamente l'ambiente trasformando il territorio,
modificando i cicli biogeochimici globali, sfruttando direttamente molte specie tramite la
caccia e la pesca e aumentando la possibilità di trasferimento degli organismi viventi da
una zona all'altra del pianeta.
Il contesto in cui si vuole operare, il cui pregio naturalistico è indiscusso, rappresenta un
esempio di quanto ancora qui ribadito: l’ambiente si sta trasformando nonostante
l’attenzione, i divieti, la tutela.
Come anticipato, nel contesto di studio, negli ultimi anni, si è assistito all’estinzione di
specie animali e vegetali notevoli: l’orso, il cervo, il capriolo. Il tasso, la martora, la faina
e la puzzola sono in via di estinzione; il lupo, sebbene protetto, sta per estinguersi
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anch’esso, proprio a causa della mancanza del cibo che prima gli era offerto con le specie
animali scomparse. Il patrimonio ittico deve sopravvivere ad epidemie di salmonella che
interessano i fiumi del territorio, che hanno chiare ripercussioni anche su tutta la fauna
acquatica e terrestre, al punto da vietare la pesca nel 2011 e 2012. Stessa sorte per il
Lago di Conza, in cui le analisi dell’ARPAC effettuate a Luglio 2012 relativamente ai
parametri di Salmonella hanno rilevato il superamento dei limiti ed il divieto assoluto di
ogni attività, dalla pesca al pascolo, dall’abbeveraggio del bestiame fino al prelievo ed
utilizzo delle acque per uso potabile e/o irriguo.
A completare il quadro c’è l’uso non sostenibile del territorio salernitano: l’enorme
richiesta turistica, che coinvolge non solo la popolazione provinciale ma anche una
porzione di popolazione campana (~1.500.000 turisti) satura le aree attrezzate che non
sempre vengono restituite nella condizione iniziale, gravando, poi, nella pulizia, sulle
risorse dei singoli comuni o dell’Ente gestore. Una situazione emergenziale si riscontra
anche durante i periodi in cui il territorio offre i suoi frutti: castagne, funghi, nocciole; la
raccolta funghi in Campania è normata dalla L.R. 8/2007 che vieta la raccolta a chiunque
sia sprovvisto di autorizzazione e anche in caso di soggetto autorizzato esistono delle
modalità di raccolta che vanno rispettate. Esistono anche degli accordi nell’uso di
macchinari per la raccolta degli altri frutti che devono essere rispettati.
Tutti gli Enti partecipanti alla gestione dell’ambiente, Associazioni Nazionali e locali, Enti
competenti (Regione, Provincia, Comuni, Enti Parco, Comunità Montane, CFS, etc.),
Università e centri di studio, organizzano periodicamente iniziative sul territorio con lo
scopo precipuo di sensibilizzare la popolazione, a partire da quella scolastica, sulle
problematiche di tutela del patrimonio territoriale e della biodiversità; convegni sul
recupero, caratterizzazione e valorizzazione della Biodiversità, programmi di educazione
ambientale e di sensibilizzazione culturale ai temi della salvaguardia e della conoscenza
della Biodiversità, visite guidate agli Orti botanici (uno è interno all’Oasi Wwf Monte
Accellica) e all’Osservatorio della Biodiversità dei Monti Picentini (a Nusco) e nei contesti
stessi (Picentini, Partenio), laboratori didattici, incontri e seminari, mostre (Amici della
Terra Club dell’Irpinia/Onlus ha predisposto un EcoMuseo Entomologico Vivente:
Lepidoptera nel Mondo delle Farfalle).
I processi di educazione ambientale non sono organizzati in maniera organica e pertanto
rischiano di avere una contestualizzazione territoriale a macchia di leopardo: è il caso del
Comune di Laviano, dove l’Associazione ha la propria sede, che non è coperta, se non
marginalmente da processi di sensibilizzazione della giovane popolazione scolastica.
Questa è la situazione allo stato dell’arte a cui il territorio risponde con un’offerta di
servizi difficilmente adeguata data la complessità e vastità del territorio (se lo fosse non
ci sarebbero problemi di sorta) ma che deve tendere sempre ad aumentare. E su questo
principio che si fonda la seguente progettualità, i cui obiettivi e finalità, le cui azioni si
focalizzano sulle problematiche già espresse e qui riassunte:
Degrado del territorio: il territorio salernitano è in una condizione di allarmante
alterazione. Specie animali e vegetali stanno estinguendosi, le specie ittiche
subiscono la predazione di specie alloctone o gli effetti dell’inquinamento.
L’eccessivo prelievo ittico e venatorio aggrava la situazione già a rischio per la
degradazione degli habitat. Questa situazione và arginata attuando tutte le
iniziative possibili. In primo luogo serve un controllo mirato che limiti tutte le
azioni invasive dell’uomo sull’ambiente a cui possano conseguire gli scenari ora
descritti: la caccia e la pesca non regolamentata, che divengono seria minaccia di
estinzione se sfruttate eccessivamente, cioè quando il tasso di prelievo è
maggiore del tasso di rinnovamento della specie; comportamenti, attività, eventi
di disturbo nei periodi di accoppiamento delle specie a rischio (anche gli incendi
delle sterpaglie, come pratica di rinnovo dei pascoli, rientrano in questa
categoria); la raccolta indisciplinata di vegetali nutrimento delle specie a rischio;
l’inquinamento della aree, che ha anche delle ripercussioni economiche notevoli:
chiusure e sequestri possono provocare pericolosi collassi della zona, con perdita
di un indotto economico notevole. Tutte queste azioni vanno arginate
controllando con rigore il rispetto delle norme e delle regole non solo del buon
senso, ma anche quelle dettate dalla legislazione vigente.
Non sostenibilità delle attività del territorio: il pregio naturalistico del territorio
dei Picentini viene costantemente depauperato dall’attuazione sul territorio di
azioni non sostenibili: abbandono di rifiuti nelle aree a fruizione libera, lo
sfruttamento turistico estremo delle aree con perdita totale del benessere della
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-
zona (il Monte Terminio ne è un degno esempio). E’ necessario, dunque, limitare
l’incidenza di queste azioni sul territorio controllandone lo svolgimento.
Educazione ambientale: il territorio picentino è coperto dall’azione di molteplici
enti che assicurano una copertura del territorio quasi totale ma non una
continuità operativa. Il Comune di Laviano, ad esempio, pur essendo stato
interessato in passato da manifestazioni di sensibilizzazione, negli ultimi anni non
è stato oggetto di iniziative di sensibilizzazione. E’ necessario adottare un
approccio diverso nei confronti del Comune che assicuri una continuità almeno
annuale di iniziative tramite un’adozione virtuale dello stessa comunità,
soprattutto quella scolastica.
Questa domanda è già condivisa da tanti soggetti, la cui quantificazione, almeno, da un
punto di vista numerico, non è proponibile: Enti, Associazioni, Privati, Consorzi,
Università, Enti di Ricerca concorrono per il raggiungimento degli stesi obiettivi.
ASSOCIAZIONI – Le associazioni sul territorio, a partire proprio da quelle nazionali
(WWF, LIPU, Legambiente) hanno tutte una sede territoriale in provincia di Salerno. Le
attività messe in campo sono molteplici: dai progetti di difesa e di sostegno a
determinate specie animali (sostegno del lupo, etc.), alla collaborazione alla cura delle
specie in difficoltà, all’organizzazione di campi scuola, alle campagne di sensibilizzazione,
di adesione, di project financing, dallo studio del territorio all’elaborazione degli scenari di
rischio, convegni, incontri, mostre, incontri presso le scuole, visite guidate, giornate di
trekking, manifestazioni. Le associazioni locali partecipano anche al controllo del
territorio tramite i propri associati (~400) e le proprie GAV (~80 in tutta la Provincia).
ENTI COMPETENTI – Il territorio come detto vede l’insistenza di molteplici entità
giuridiche: Provincia, Regione, Comuni, Comunità Montane, e d Enti Parco. Ognuna di
queste entità ha, nei confronti del controllo del territorio le proprie competenze: le
Guardie provinciali venatorie curano la regolamentazione della caccia, secondo i dettami
regionali, e collaborano al controllo della raccolta delle specie endemiche; i Comuni sono
responsabili del controllo del proprio territorio e dello smaltimento dei rifiuti in esso
sversati; le comunità montane si occupa di vigilare sui boschi in collaborazione con altri
soggetti competenti, per le attività coinvolte negli aspetti silvo forestali (abbattimento
alberi, costruzioni abusive, insediamento in aree protette, ecc) e controllano che
interventi ed opere di altri enti e privati non siano in contrasto con le proprie previsioni
programmatiche; gli Enti Parco coordinano le attività nei propri contesti ed effettuano
controlli sugli illeciti. In tutto circa 200 operatori coinvolti attivamente.
Operatori ASL e ARPAC – La trasversalità di competenze impone una collaborazione tra
tutti gli Enti in tema di Inquinamento delle acque a cui quindi partecipano questi Enti in
collaborazione i Carabinieri
CORPO FORESTALE dello STATO – E’ da sempre chiamato ad un'impegnativa e incisiva
azione di tutela del patrimonio agroforestale e ambientale; attualmente le attività del
Corpo forestale dello Stato sono mirate al contrasto dei reati ambientali, si svolge
soprattutto nella tutela del territorio rurale e montano e delle sue componenti (bosco,
suolo, risorse idriche, ecc.), dell’inquinamento, traffico illecito e smaltimento illegale di
rifiuti; del paesaggio e dei territori di particolare valore naturalistico; dell'acqua e
dell'aria; della fauna e della flora (autoctona ed esotica); della prevenzione e repressione
dei reati di maltrattamento degli animali. Cura un programma di educazione ambientale
rivolto alle scuole ed alla cittadinanza; effettua campagne di sensibilizzazione, mostre,
manifestazione, campi scuola. Nel territorio in esame opera con ~150 unità.
ENTI di RICERCA – Come già detto, a Nusco ha sede l’Università della Biodiversità e
l’Osservatorio dei Picentini che ha nella propria mission il supporto al Centro di recupero
e riabilitazione della fauna selvatica nelle sedi di Nusco, Montella e S. Mango sul Calore;
il censimento e monitoraggio della Lontra, del Lupo, della Lepre, del' Aquila reale e di
altre specie in pericolo di estinzione; nonché un programma di educazione ambientale
strutturato su corsi ed attività didattiche sul campo e in laboratorio sulle caratteristiche
abiotiche e biotiche del territorio (geologia, idrogeologia, flora, vegetazione e fauna);
visite guidate lungo i sentieri dei Monti Picentini; incontri e seminari per le scuole; mostre
e convegni.
ASSOCIAZIONI (ITTICA) – I fiumi del territorio, gli invasi, la pesca sportiva è molto
praticata. Le stesse associazioni, al fine di garantire l’equilibrio del territorio, effettuano
controlli e segnalazioni di attività illecite durante i tempi di chiusura e ripopolamento
degli invasi.
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La situazione di partenza, descritta in precedenza, con il proprio bisogno operativo, può
essere rappresentata con la seguente tabella di contesto:
Indicatore
Monitoraggio caccia e pesca
Cosa Indica
Valore iniziale
Indica la copertura dell’azione di vigilanza; è
144 ha/uomo
espressa dal rapporto tra la forza lavoro e
l’estensione territoriale
Monitoraggio protettivo
Indica la copertura annuale dei siti in merito
80%
alle azioni non compatibili con l’attività
riproduttiva della fauna; si esprime in
percentuale rispetto al periodo da coprire
(~180 gg)
Vigilanza siti
Indica la copertura giornaliera dei siti
0,25
pubblici da parte degli Enti a controllo; è
espressa dal rapporto tra le risorse
giornalmente disponibili ed il numero di siti.
Copertura manifestazioni
Indica la vigilanza della sostenibilità delle
80%
azioni sul territorio; esprime in percentuale
il rapporto tra il numero di eventi e
l’effettiva presenza di controllo.
Copertura scolastica
Indica il numero di incontri effettuati
10 incontri/anno
annualmente presso gli Istituti
Esperienze dirette
Indica il numero di incontri sul campo che
0
vengono effettuati annualmente
0
Censimento
Indica la copertura delle attuali campagne
67
attive di censimento delle specie in via di
estinzione; è dato dal rapporto tra le risorse
partecipanti e le iniziative di censimento (3
attive)
Tabella 1 - Indicatori di contesto. Situazione di partenza
Target
Il presente progetto si struttura in un insieme di azioni ed attività che sono
principalmente dirette ai seguenti beneficiari diretti:

20 aree attrezzate ricadenti nel contesto descritto che beneficiano di un
controllo quotidiano nei periodi di maggiore affluenza (maggio-ottobre) e nelle
festività;

le specie animali e vegetali in via di estinzione al cui censimento, finalizzato
a determinare l’effettivo stato di fatto come supporto per le scelte di salvaguardia
delle aree, viene dato un apporto;

il bacino idrico dell’invaso di Conza che beneficiano di un controllo sugli illeciti
e sul rispetto delle regole e delle chiusure;

i 62.000 ha di estensione del Parco, delle Oasi e Parchi protetti, e la flora e la
fauna residente che beneficiano di un controllo atto a limitare le azioni invasive
dell’uomo (controllo della caccia, raccolta vegetali, attività non pertinenti e non
regolari, inserimento di specie alloctone);

le scuole del Comune di Laviano (l’ultimo anno delle scuole dell’Infanzia,
l’intera scuola primaria e secondaria di primo grado) ed in particolar modo gli
alunni delle scuole medie (37 alunni). Il fabbisogno è riportato nella seguente
tabella:
Popolazione residente
Scuole
1.462 abitanti
Infanzia
Primaria
Sec. I grado
Totale
3
1
1
5
Alunni
6
49
37
92
Tabella 2 - Copertura scolastica del Comune di Laviano
Tutte le entità individuate in precedenza rappresentano i beneficiari diretti del progetto.
L’attuazione del progetto, si stima possa portare benefici anche alle seguenti componenti
(beneficiari indiretti):
il turismo (stimato in 1.500.000 persone/anno) che beneficia di un contesto
naturalistico di maggiore pregio;
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-
-
l’intera collettività picentina, per la quale, la tutela del patrimonio costituisce un
miglioramento della qualità della vita e del turismo, con l’indotto economico che
ne consegue;
i Comuni del comprensorio, che limiteranno le azioni di pulizia e di raccolta
soprattutto di rifiuti indifferenziati lasciati nelle aree attrezzate;
i fruitori del territorio (cacciatori, boscaioli) che vedono tutelate le proprie attività
contro gli illeciti perpetrati nel territorio.
Obiettivi del progetto:
L’obiettivo principale del presente progetto è contribuire alla tutela del pregio
naturalistico dei contesti naturali individuati in precedenza attraverso il
soddisfacimento dei seguenti obiettivi specifici:
Primo Obiettivo Specifico:
Arginare il degrado del territorio attraverso:
Il controllo ittico venatorio e di raccolta di vegetali;
Il contenimento di azioni e comportamenti lesivi;
La prima azione, controllo ittico venatorio e di raccolta di vegetali, mira a limitare gli
eccessivi prelievi ittici e venatori e la non regolamentata raccolta di vegetali allo scopo di
mantenere stabile l’equilibrio della biodiversità nonostante l’incidenza umana sul
territorio.
La seconda azione, contenimento di azioni e comportamenti lesivi, mira a limitare
l’incidenza sul territorio di comportamenti dannosi per l’ambiente in periodi particolari,
come quelli di riproduzione delle specie animali (primavera-estate), quali le pratiche di
rinnovo dei pascoli con il fuoco, manifestazioni invasive, con lo scopo di favorire la
riproduzione stessa delle specie autoctone e preservarne l’estinzione.
L’attuazione di queste azioni si stima che porti un beneficio al territorio così misurabile:
Indicatore
Monitoraggio caccia e pesca
Monitoraggio protettivo
Incremento
- 14 ha/uomo
+20%
Secondo Obiettivo Specifico
Limitare l’incidenza di attività non sostenibili attraverso:
Il monitoraggio della fruizione delle aree attrezzate;
Il monitoraggio della fruizione dell’offerta turistica (fiere, manifestazioni)
La prima azione, monitoraggio della fruizione delle aree attrezzate, mira a controllare la
sostenibilità dei comportamenti dell’uomo nei contesti ambientali delicati al fine di
proteggere lo stesso ambiente dalla conseguenze nocive di comportamenti sbagliati.
L’azione si attua attraverso due fasi consecutive, di cui una prima organizzativa (D.1:
Organizzazione) in cui definire, di concerto con le altre componenti e con gli Enti
interessati, l’operato, e la seconda, successiva, di effettuazione del servizio (D.2:
Controllo delle aree). L’azione si sviluppa nei periodi di massimo uso del territorio
(maggio ottobre) in cui viene garantito un controllo giornaliero e durante i fine settimana
di tutto l’anno. L’azione viene coperta dalle 300 risorse disponibili, organizzate in squadre
operative di 2 unità ciascuna operative ognuna in un contesto assegnato.
La seconda azione mira a controllare la sostenibilità ambientale delle azioni sul territorio
al fine di contenerne il degrado; si stratta di controllare che le attività umane di qualsiasi
tipo siano sostenibili e che non arrechino danni all’ambiente (strutture non
ecocompatibili, rumori eccessivi, etc.).
L’azione si svolge in coordinamento in un'unica fase che si sviluppa idealmente in due
momenti, uno organizzativo, in cui concertare la presenza sul territorio e l’altro esecutivo
in cui effettuare il controllo. Si stima che l’azione duri per tutta la durata del progetto e
che coinvolga almeno 300 risorse.
L’attuazione di queste azioni si stima che porti un beneficio al territorio così misurabile:
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
Indicatore
Vigilanza siti
Copertura manifestazioni
Incremento
+8%
+20%
Terzo Obiettivo Specifico
Garantire la continuità formativa alle giovani generazioni attraverso:
Un programma formativo permanente;
La collaborazione al censimento delle specie protette.
La prima azione, programma formativo permanente, si rivolge ai giovani studenti del
Comune di Laviano, e mira a creare e rinsaldare la sensibilità ambientate delle giovani
generazioni di modo da garantire una classe dirigente più sensibile al problema
ambientale.
La seconda azione, collaborazione al censimento delle specie protette, mira a rendere
partecipi i giovani lavianesi nelle problematiche della perdita della biodiversità attraverso
un percorso partecipativo e collaborativo con le realtà operative del territorio con lo
scopo di creare nuovi difensori delle specie in estinzione.
L’attuazione di queste azioni si stima che porti un beneficio al territorio così misurabile:
Indicatore
Copertura scolastica
Esperienze dirette
Censimento
Incremento
+40
+10
+6
+40 risorse/campagna
La situazione di arrivo può essere misurata attraverso i seguenti indicatori di progetto:
Indicatore
Monitoraggio
caccia
pesca
e
Monitoraggio protettivo
Vigilanza siti
Copertura manifestazioni
Copertura scolastica
Esperienze dirette
Censimento
Cosa Indica
Indica la copertura dell’azione di vigilanza;
è espressa dal rapporto tra la forza lavoro
e l’estensione territoriale
Indica la copertura annuale dei siti in
merito alle azioni non compatibili con
l’attività riproduttiva della fauna; si
esprime in percentuale rispetto al periodo
da coprire (~180 gg)
Indica la copertura giornaliera dei siti
pubblici da parte degli Enti a controllo; è
espressa dal rapporto tra le risorse
giornalmente disponibili ed il numero di
siti.
Indica la vigilanza della sostenibilità delle
azioni
sul
territorio;
esprime
in
percentuale il rapporto tra il numero di
eventi e l’effettiva presenza di controllo.
Indica il numero di incontri effettuati
annualmente presso gli Istituti
Indica il numero di incontri sul campo che
vengono effettuati annualmente
Indica la copertura delle attuali campagne
attive di censimento delle specie in via di
estinzione; è dato dal rapporto tra le
risorse partecipanti e le iniziative di
censimento (3 attive)
Tabella 3 - Dati di contesto. Situazione di arrivo
Valore finale
130 ha/uomo
100%
0,33
100%
50 incontri
10 incontri sul
campo
6
incontri/censimento
107
Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività
previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale,
nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Per il raggiungimento degli obiettivi predetti, il progetto si articolerà con un insieme di
azioni ed attività che verranno esplicitate per ogni obiettivo specifico.
Primo Obiettivo specifico: Arginare il degrado del territorio
Azione A: Controllo ittico venatorio e di raccolta di vegetali
L’azione, come detto, mira a limitare gli eccessivi prelievi ittici e venatori e la non
regolamentata raccolta di vegetali; si esplica in due fasi, di cui una organizzativa (Attività
A.1: Organizzazione) in cui inserire in un’unica azione complessiva e coordinata le attività
di tutti i soggetti coinvolti. Nella seconda fase (Attività A.2: Esecuzione del Controllo),
tutte le risorse coinvolte (~500 unità) partecipano in squadre di minino 2 unità alla
copertura dell’intero contesto (estensione areale di circa 62.000 ha, comprensiva dei
bacini idrici del Lago di Conza).
Azione B: Contenimento di azioni e comportamenti lesivi
L’azione mira a limitare l’incidenza sul territorio di comportamenti dannosi per l’ambiente
soprattutto in periodi particolari; si esplica in due fasi, di cui, una organizzativa (Attività
B.1: Organizzazione) di concertazione tra le parti, e la successiva, di controllo, (Attività
B.2: Esecuzione del controllo) effettuata nei 6 mesi di riproduzione, nel territorio
individuato. Si stima che all’attività partecipino 400 risorse operative organizzate in
squadre di minimo 2 unità.
Secondo Obiettivo specifico: Limitare l’incidenza di attività non sostenibili
Azione C: Monitoraggio della fruizione delle aree attrezzate
L’azione si attua attraverso due fasi consecutive, di cui una prima organizzativa (C.1:
Organizzazione) in cui definire, di concerto con le altre componenti e con gli Enti
interessati, l’operato, e la seconda, successiva, di effettuazione del servizio (C.2:
Controllo delle aree). L’azione si sviluppa nei periodi di massimo uso del territorio
(maggio ottobre) in cui viene garantito un controllo giornaliero e durante i fine settimana
di tutto l’anno. L’azione viene coperta dalle 300 risorse disponibili, organizzate in squadre
operative di 2 unità ciascuna operative ognuna in un contesto assegnato.
Azione D: Monitoraggio della fruizione dell’offerta turistica
L’azione si svolge in coordinamento in un'unica fase che si sviluppa idealmente in due
momenti, uno organizzativo, in cui concertare la presenza sul territorio e l’altro esecutivo
in cui effettuare il controllo. Si stima che l’azione duri per tutta la durata del progetto e
che coinvolga almeno 300 risorse.
Terzo Obiettivo specifico: Garantire la continuità formativa alle giovani generazioni
Azione E: Collaborazione al censimento delle specie protette
L’azione si compone di due fasi, la prima concertativa (Attività E.1: Concertazione), in cui
definire i termini delle collaborazioni e di coinvolgimento degli Istituti e la seconda
esecutiva (Attività E.2: Censimento) in cui effettuare viste sul campo e nelle strutture del
territorio per collaborare e monitorare il censimento e le azioni di difesa. L’azione è
destinata ai soli ragazzi delle scuole medie (37 ragazzi). L’attiva si replica ogni 4 mesi
per gruppi di 20 ragazzi (6 occorrenze).
In seguito si riporta lo schema delle attività e la loro consecutio temporale in apposito
diagramma di GANNT.
Descrizione delle attività
Primo Obiettivo Specifico - Arginare il degrado del territorio
Azione A: Controllo ittico venatorio e di raccolta di vegetali
Attività A.1: Organizzazione
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
Attività
-
Comunicazioni e riunioni di concertazione
Definizione accordi e convenzioni operative
Suddivisione del territorio in aree di competenza
Assegnazioni
A.2: Esecuzione del Controllo
Calendario delle attività
Turnazioni
Effettuazione del servizio
Segnalazioni
Azione B: Contenimento di azioni e comportamenti lesivi
Attività B.1: Organizzazione
Comunicazioni e riunioni di concertazione
Definizione accordi e convenzioni operative
Suddivisione del territorio in aree di competenza
Assegnazioni
Attività
-
B.2: Esecuzione del Controllo
Calendario delle attività
Turnazioni
Effettuazione del servizio
Segnalazioni
Secondo Obiettivo specifico: Limitare l’incidenza di attività non sostenibili
Azione C: Monitoraggio della fruizione delle aree attrezzate
Attività C.1: Organizzazione
Comunicazioni e riunioni di concertazione
Definizione accordi e convenzioni operative
Suddivisione del territorio in aree di competenza
Assegnazioni
Attività
-
C.2: Controllo delle aree
Calendario delle attività
Turnazioni
Effettuazione del servizio in continuo
Effettuazione del servizio (weekend)
Segnalazioni
Azione D: Monitoraggio della fruizione dell’offerta turistica
Attività D.1: Organizzazione ed esecuzione
Comunicazioni e riunioni di concertazione
Definizione accordi e convenzioni operative
Assegnazioni
Turnazioni
Effettuazione del servizio
Segnalazioni
Terzo Obiettivo specifico: Garantire la continuità formativa alle giovani generazioni
Azione E: Collaborazione al censimento delle specie protette
Attività E.1: Concertazione
Contatto con gli Enti
Riunioni operative di concertazione
Coinvolgimento degli Istituti
Definizione collaborazione ed attività
Accordi
Attività E.2: Censimento
Preparazione materiale di supporto
Visita ai centri competenti
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
-
Coinvolgimento nelle attività
Sopralluoghi sul territorio
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
I volontari impegnati nel presente progetto di servizio civile presteranno contributo alle
attività nel seguente modo:
Attività A.1: Organizzazione
I volontari supporteranno il Responsabile nella segreteria tecnica per l’organizzazione
delle attività.
Attività A.2: Esecuzione del Controllo
I volontari supporteranno il responsabile nelle attività organizzative ed effettueranno, in
collaborazione con le risorse dell’Associazione e degli Enti preposti, secondo gli accordi, il
controllo del territorio assegnato.
Attività B.1: Organizzazione
I volontari supporteranno il Responsabile nella segreteria tecnica per l’organizzazione
delle attività.
Attività B.2: Esecuzione del Controllo
I volontari supporteranno il responsabile nelle attività organizzative ed effettueranno, in
collaborazione con le risorse dell’Associazione e degli Enti preposti, secondo gli accordi, il
controllo del territorio assegnato.
Attività C.1: Organizzazione
I volontari supporteranno il Responsabile nella segreteria tecnica per l’organizzazione
delle attività.
Attività C.2: Controllo delle aree
I volontari supporteranno il responsabile nelle attività organizzative ed effettueranno, in
collaborazione con le risorse dell’Associazione e degli Enti preposti, secondo gli accordi, il
controllo del territorio assegnato.
Attività D.1: Organizzazione ed esecuzione
I volontari supporteranno il responsabile nelle attività organizzative ed effettueranno, in
collaborazione con le risorse dell’Associazione e degli Enti preposti, secondo gli accordi, il
controllo del territorio assegnato.
Attività E.1: Concertazione
I volontari supporteranno il responsabile nella segreteria tecnica e nella concertazione
delle attività.
Attività E.2: Censimento
I volontari supporteranno il responsabile nella segreteria tecnica, nella preparazione del
materiale, e nell’effettuazione di tutte le attività del campo (visita centri competenti,
coinvolgimento nelle attività, sopralluoghi).
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
Numero posti con vitto e alloggio:
Numero posti senza vitto e alloggio:
5
0
5
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
Numero posti con solo vitto:
0
Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
1400
Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5
Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008
Cert. N. LRC 0261550
Di seguito si riporta uno estratto del ‘Sistema di Reclutamento e Selezione’
adeguato al 31 luglio 2009 e approvato dall’UNSC con det. n° 91 in data I Febbraio
2010 cui per ogni eventuale approfondimento si rimanda alla consultazione sul sito
www.amesci.org
CONVOCAZIONE
La convocazione avviene attraverso il sito internet dell’ente con pagina dedicata
contenente il calendario dei colloqui nonché il materiale utile per gli stessi (bando
integrale; progetto; procedure selettive, etc.);
Presso le sedi territoriali di AMESCI è attivato un front office finalizzato alle
informazioni specifiche ed alla consegna di modulistica, anche attraverso servizio
telefonico e telematico.
SELEZIONE
Controllo e verifica formale dei documenti;
Esame delle domande e valutazione dei titoli con le modalità di seguito indicate e
con i seguenti criteri di selezione che valorizzano in generale:
le esperienze di volontariato;
le esperienze di crescita formative
le capacità relazionali;
l’interesse del candidato.
Valutazione dei titoli massimo 50 punti
Precedenti esperienze
Titoli di studio, esperienze aggiuntive e altre conoscenze
Precedenti esperienze massimo 30 punti
Periodo massimo valutabile per singola esperienza: 12 mesi.
Precedenti esperienze c/o enti che realizzano il progetto
Coefficiente 1,00 (mese o frazione di mese superiore o uguale
a 15 gg.)
Precedenti esperienze nello stesso settore del progetto c/o enti
diversi da quello che realizza il progetto
Coefficiente 0,75 (mese o frazione di mese superiore o uguale
a 15 gg)
Precedenti esperienze in un settore diverso c/o ente che
realizza il progetto
Coefficiente 0,50 (mese o frazione di mese superiore o uguale
a 15 gg.)
Precedenti esperienze in settori analoghi c/o enti diversi da
quello che realizza il progetto
Coefficiente 0,25 (mese o frazione di mese superiore o uguale
a 15 gg.)
Titolo di studio massimo 8 punti (si valuta solo il titolo più elevato)
Laurea (vecchio ordinamento
8 PUNTI
oppure 3+2)
Laurea triennale
7 PUNTI
MAX 30
PUNTI
MAX 20
PUNTI
MAX 12
PUNTI
MAX 9
PUNTI
MAX 6
PUNTI
MAX 3
PUNTI
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
Diploma scuola superiore
Frequenza scuola media Superiore
6 PUNTI
FINO A 4 PUNTI
(1 PUNTO PER OGNI ANNO
CONCLUSO)
Titoli professionali massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato)
I titoli professionali sono quelli rilasciati da Enti pubblici o Enti di formazione
professionale accreditati presso le Regioni
Titolo completo
4 PUNTI
Non terminato
2 PUNTI
Esperienze aggiuntive a quelle valutate massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più
elevato)
(per esempio: stage lavorativo, animatore di villaggi turistici, attività di assistenza ai
bambini durante il periodo estivo, etc.)
Di durata superiore a 12 mesi
4 PUNTI
Di durata inferiore a 12 mesi
2 PUNTI
Altre conoscenze massimo 4 punti (si valuta 1 punto per ogni titolo, sino ad un
massimo di 4) - per esempio: specializzazioni universitarie, master, conoscenza di una
lingua straniera, informatica, musica, teatro, pittura, ecc…).
Attestati o autocertificati
1 PUNTO
I candidati effettueranno, secondo apposito calendario pubblicato sul sito web
dell’ente, un colloquio approfondito su: servizio civile, progetto e curriculum
personale (con particolare riguardo alle precedenti esperienze di volontariato e
lavorative nel settore specifico del progetto e non), al fine di avere un quadro
completo e complessivo del profilo del candidato, delle sue potenzialità, delle sue
qualità e delle sua attitudini, oltre ad una breve autopresentazione da parte del
candidato.
COLLOQUIO
MAX 60 PUNTI
Il colloquio consiste in una serie di 10 domande, ognuna con punteggio da 0 a 60,
riportate sul sito www.amesci.org
La somma di tutti i punteggio assegnati al set di domande diviso il numero delle
domande dà come esito il punteggio finale del colloquio.
L’idoneità a partecipare al progetto di servizio civile nazionale viene
raggiunta con un minimo di 36 PUNTI al colloquio
La fase di selezione è costantemente verificata da un Garante nominato dal
responsabile del Servizio Civile Nazionale;
REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE
Al termine delle selezioni si procederà alla pubblicazione on-line della graduatoria.
Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla
legge 6 marzo 2001, n. 64:
Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali.
E’ titolo di maggior gradimento:
diploma di scuola media superiore;
pregressa esperienza nel settore specifico del progetto;
pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato;
buona conoscenza di una lingua straniera;
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
-
spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo;
capacità relazionali e dialogiche;
studi universitari attinenti;
capacità all’uso di strumentazioni tecniche.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NO
Eventuali tirocini riconosciuti :
Allo scopo di favorire la diffusione della cultura del servizio civile nazionale e di stimolare la
partecipazione dei giovani, ma anche di collegare i risultati del progetto, in particolare,
nonché le finalità stesse del SCN, in generale, al contesto locale, l’Ente ha predisposto un
Piano di promozione e sensibilizzazione del servizio civile e un Piano di comunicazione
valevole in occasione dei bandi di selezione e reclutamento dei volontari.
Il Piano integra e completa la disseminazione degli obiettivi, che rappresenta uno dei punti
cardine della progettazione.
Sintesi del Piano di Promozione e Sensibilizzazione
Obiettivi
 Favorire la diffusione del Servizio Civile Nazionale;
 Sensibilizzare alle tematiche della cittadinanza attiva, legalità, ambiente,
assistenza, protezione civile, tutela del patrimonio artistico e culturale, educazione;
 Innalzare e migliorare il livello di partecipazione locale, provinciale, regionale e
nazionale;
 Informare correttamente i giovani sulle opportunità offerte dal servizio civile
nazionale;
 Diffondere gli obiettivi dell’iniziativa progettuale;
 Disseminare i risultati del progetto.
Contenuti
 Finalità generali del Servizio Civile Nazionale;
 Finalità specifiche del Servizio Civile quale esperienza di apprendimento non
formale;
 Obiettivi generali e specifici del progetto;
 Tematiche della cittadinanza attiva, dell’assistenza, ambiente, protezione civile,
promozione culturale, educazione, legalità.
Soggetti destinatari
 Ragazze e ragazzi di età compresa tra i 17 ed i 28 anni (con riferimento specifico
alle opportunità meta – formative del SCN);
 Associazioni, enti ed organizzazioni presenti sul territorio;
 Stakeholders (orizzontali e verticali).
Soggetti attuatori
 Volontari presenti nell’ente;
 Personale impiegato a diverso titolo nell’organizzazione e nella gestione del
progetto.
Altri soggetti coinvolti
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO



Università;
Istituti scolastici presenti sul territorio di riferimento;
Enti no-profit presenti sul territorio di riferimento.
Luogo
Istituti scolastici di II° grado, università, centri parrocchiali, circoli ricreativi e culturali, realtà
aggregative giovanili in genere, organizzazioni del terzo settore e così via, ove portare, con
le opportune modalità, la presenza dei volontari stessi.
Durata e tempi di realizzazione
Le attività di comunicazione, promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale
sono parte integrante delle attività dell’Ente e saranno realizzate durante l’intero arco di vita
del progetto.
In particolare:
 le attività di promozione e sensibilizzazione vengono intensificate nel periodo che
va dalla pubblicazione del bando fino all’avvio del progetto;
 l’informazione sul progetto e sugli obiettivi che intende raggiungere viene messa in
campo fino all’avvio del progetto stesso per consentire una scelta consapevole dei
giovani e una partecipazione convinta;
 la disseminazione dei risultati viene realizzata sia nel corso del progetto, per
migliorare la percezione del servizio civile sul territorio in cui si interviene, sia al
termine dello stesso, per restituire gli esiti di un impegno tanto dell’associazione
quanto dei giovani del servizio civile nazionale.
Nella fase di avvio del progetto, ovvero dopo l’emanazione del bando da parte del
Dipartimento, l’Ente realizzerà incontri specifici di informazione e orientamento rivolti ai
giovani allo scopo di stimolarne la partecipazione e sensibilizzarli alle tematiche affrontate
dal progetto.
Tali specifiche attività avranno una durata di 30 ore e saranno articolate in:
 5 incontri (presso Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri luoghi
d’aggregazione presenti sul territorio specifico) di durata di 5 ore ognuno;
 un convegno finale della durata di 5 ore.
Il Piano di Comunicazione individua come canali di pubblicizzazione dei progetti quelli di
seguito elencati:
Canali dipendenti (o interni):
 sito internet dell’ente
 front office
Canali indipendenti (o esterni):
 agenzie di stampa
 quotidiani
 periodici
 radio
 televisioni
 media on line
Front office
L’Ente è strutturato per fornire, in maniera continua, informazioni sul servizio civile e
orientare, in occasione del bando, il giovane nella scelta, distribuendo schede informative,
allegati e progetto.
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di
questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita
professionale:

competenze tecniche (specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto,
acquisite in particolare attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al
personale professionale): supporto alle relazioni sociali, organizzazione
logistica, segreteria tecnica, ideazione e realizzazione grafica e testuale di
volantini informativi, riconoscimento delle emergenze;

competenze cognitive (funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e
organizzativa): capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità
decisionale e di iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving);

competenze sociali e di sviluppo (utili alla promozione dell’organizzazione
che realizza il progetto ma anche di se stessi): capacità nella ricerca di relazioni
sinergiche e propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro
all’interno di un gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una
buona dose di creatività;

competenze dinamiche (importanti per muoversi verso il miglioramento e
l’accrescimento della propria professionalità): competitività come forza di
stimolo al saper fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di
lavoro, ottimizzazione delle proprie risorse.
Formazione generale dei volontari
Sede di realizzazione:
Sede di realizzazione del progetto e/o sede territoriale AMESCI
Modalità di attuazione:
In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori AMESCI.
AMESCI si riserva di avvalersi di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2
delle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”.
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550
AMESCI sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse
formative centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una
corresponsabilità nelle modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di
ambienti e approcci didattici volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni
volontario.
La nostra idea è quella di una formazione blended, che alterni i differenti setting
formativi messi a disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani
in servizio civile nazionale”.
Nello specifico si utilizzerà:

formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie
materie trattate per 13 ore complessive;

formazione dinamica in role playing, outdoor training, wrap around su:
team building, team work, problem solving, comunicazione attiva e per le
attività collaborative per 14 ore complessive;

e-learning per 18 ore complessive.
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
Contenuti della formazione:
La formazione generale prevista per il progetto si articola nei seguenti moduli:














Durata:
A come Amesci: La presentazione dell’associazione
Valori e identità del SCN
Dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: La storia
dell'obiezione di coscienza e l'itinerario storico che ha portato alla
istituzione del Servizio Civile. Approfondimento su Don Lorenzo Milani.
Adempimento del dovere di difesa della patria: L'adempimento del
dovere di difesa della patria è un dettato costituzionale e riguarda tutti i
cittadini senza distinzioni di sesso, età, reddito, idee e religione. Si
spiega come è stato interpretato e come si è evoluto nel corso della
storia della nostra Repubblica.
La difesa civile non armata e non violenta:
Il concetto di difesa
civile non armata e non violenta ha una lunga storia e una grande
diffusione, come si è sviluppato e quale è la situazione attuale in Italia.
Normativa vigente e carta di impegno etico del SCN: Le norme che
governano il Servizio Civile. Si mira alla comprensione del contesto in cui
si è sviluppato e funziona il Servizio Civile, oltre a fornire ai volontari una
base per il rapporto con l’ente.
Formazione civica e forme di cittadinanza: Diventare cittadini
consapevoli, attivi e solidali con i meno fortunati è uno degli obiettivi che
si pone il Servizio Civile, è opportuno quindi per ogni volontario
conoscere i fondamenti giuridici della cittadinanza e della convivenza,
non solo per quanto riguarda il nostro paese, ma anche per quanto
riguarda l'Unione Europea. Per Amesci, il Servizio Civile è anche
educazione alla legalità. Importante per conoscere le origini e la storia
della criminalità organizzata e delle mafie in generale, per riconoscere i
protagonisti della lotta contro questi fenomeni e sapere come la
partecipazione e la cittadinanza attiva siano un modo concreto di
combattere la criminalità.
Servizio civile, associazionismo e volontariato:Tre parole chiave
dell’impegno dei ragazzi e delle ragazze in SCN. Si chiariscono rapporti e
dimensioni delle realtà illustrate.
Elementi di protezione civile: Conoscere come funziona ed è strutturato il
Servizio Nazionale di Protezione Civile non è semplicemente una
formalità per il volontario SCN, c'è un forte collegamento tra l'impegno,
la responsabilità, il senso di cittadinanza e di difesa della patria richieste
volontario (ma anche ad ogni cittadino) e il fatto di sapere quali
comportamenti tenere in caso di emergenza. Le leggi istitutive della
protezione Civile e i regolamenti che governano il rapporto tra la
protezione civile ed il volontariato.
L’organizzazione del servizio civile e le sue figure
Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale
(DPCM 4 febbraio 2009 e successive modifiche)
La rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale
Lavoro per progetti: Si chiarisce cosa si intende con la definizione "lavoro
per progetti", attraverso un percorso che parte dal setting formativo del
progetto di Servizio civile per giungere all’identificazione e al
trasferimento del concetto di meta competenze
Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del
progetto)
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
Sede di realizzazione:
Sede di realizzazione del progetto e/o sede territoriale AMESCI
Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con formatori propri o messi a disposizione da AMESCI
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550
L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”.
Come già esplicitato al punto 32, per formazione blended AMESCI intende una modalità
“mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a
distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i
momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale
impostazione costruttivista.
Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della
responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita
dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle
sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli
approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari,
rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo.
Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del
processo di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti
che lo alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio
comunicativo nella fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo,
ma anche su quello relazionale.
A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi
dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di esplicitazione
delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla complicità
affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed emotivamente
intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a distanza viene
sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa intima, basati
sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se l’assenza del
linguaggio corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto interno delle
emozioni e una loro relativa attività di cosciente esplicitazione verbale. Siamo in tal
senso convinti che la possibilità del “fare significato” assuma dignità e senso alla luce
della forza relazionale del gruppo in apprendimento.
L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace
nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo
chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti
nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione
condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della
conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione
della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo.
La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui
20 in presenza e 55 in e-learning.
Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai
contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento
del corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e
formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro.
Per i nostri corsi ci avvaliamo della collaborazione di Lynx. Lynx si occupa da oltre dieci
anni di didattica e tecnologie digitali, ha esperienza diretta di e-learning non solo in
quanto progettista, sviluppatore e installatore di piattaforme ma anche in quanto
erogatore a sua volta di corsi (Corsi Altrascuola) e consulente didattico (UNSC, AIP,
CIES, COCIS, LTA Università Roma TRE, Uptersport). Inoltre, pur essendo un soggetto
imprenditoriale, da anni lavora in stretto contatto con enti del terzo settore di cui
condivide le finalità e di cui conosce modalità e limiti di azione.
La piattaforma scelta per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta sia a
ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera flessibile e
adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo stesso
tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e
condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta
dei valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di volontariato).
Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di
accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul
proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per
poter fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione
degli apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi),
usare gli strumenti di
interazione presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera).
Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di
accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che
potrà così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso
di formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per
una valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online.
Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più
efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi
in maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia
cognitiva e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità.
Per AMESCI, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con
l’idea di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e
riadattarsi alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di
riferimento”.
Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari
parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della
piattaforma. Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi
formativi indicati nei Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento
che si confronti e discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi
previsti dal progetto in cui sono inseriti i Volontari.
Contenuti della formazione:
Argomenti della formazione specifica:
In aula:
I APPROFONDIMENTO:
Modulo I: Parchi ed Oasi: le strategia dei tutela; aree protette: protezione, competenze,
obblighi; Durata: 6 ore;
Modulo II: I cambiamenti climatici e le conseguenze sull’ecosistema; Durata: 6 ore;
II APPROFONDIMENTO:
Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata: 4 ore;

Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro

Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza

Organigramma della sicurezza

Misure di prevenzione adottate
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1,
lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 4 ore;

Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro

Rischi meccanici ed elettrici generali

Rischio biologico, chimico e fisico

Rischio videoterminale

Movimentazione manuale dei carichi

Altri Rischi

Dispositivi di Protezione Individuale

Stress lavoro correlato

Segnaletica di emergenza

Incidenti ed infortuni mancati
Corso e-learning:

La
-
tutela dell’ambiente:
Evoluzione
Normativa
Siti di Interesse Comunitario
Scenari futuri

Il ciclo dei Rifiuti:
La filiera della raccolta differenziata
La differenzazione ed i codici CER
Lo smaltimento

L’ambiente:
L’ecosistema: gli equilibri, le tendenze
Il riconoscimento della flora
Il riconoscimento della fauna
Elementi di geografia della Campania
La macchia mediterranea

La
-
biodiversità:
Gli indici
Le specie in estinzione
Le azioni territoriali di tutela
Contenuti della metaformazione:
Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo
costruttivista in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set
di meta-competenze quali:



capacità di analisi e sintesi
abilità comunicative legate alla comunicazione on line
abitudine al confronto e alla discussione
L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti
della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base
legate all'uso delle TIC e di Internet.
Durata:
75 ore
CIRCOLO ASSOCIATIVO AMICI DI LAVIANO
Napoli, 30 luglio 2014
Il Responsabile legale dell’ente