CS_Paul McCarthy_The Rocky Mountain People Show

Transcript

CS_Paul McCarthy_The Rocky Mountain People Show
Paul McCarthy e Benjamin Weissman
a cura di Fabio Cavallucci e Cristina Natalicchio
Paul McCarthy e Benjamin
Weissman
16 luglio – 2 novembre
Inaugurazione 15 luglio; ore 20.30
a cura di Fabio Cavallucci e Cristina
Natalicchio
Galleria Civica di Arte
Contemporanea di Trento
via Belenzani, 46
38100 Trento
Tel: +39 0461/985511
Fax: +39 0461 237033
E-mail: [email protected]
www.workartonline.net
Ufficio Stampa
Galleria Civica di Arte Contemporanea
di Trento: Eleonora Casagranda
Tel: +39 0461 986138
[email protected]
Protagonista d’eccezione del variegato programma proposto dalla
Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento per l’estate 2008
è l’artista americano Paul McCarthy.
E quale personaggio meglio di lui poteva impersonare l’essenza
irriverente di The Rocky Mountain People Show, volto a prendere di
mira il mondo dello spettacolo nel suo aspetto più kitsch?
I disegni che vengono ospitati dalla Galleria Civica di Trento, a partire
da martedì 15 luglio, con inaugurazione alle 20.30, fino a domenica
2 novembre 2008, sono stati realizzati in collaborazione con
Benjamin Weissman, amico col quale l’artista si è incontrato più volte
nell’ultimo decennio per scambiarsi storie ed idee. Molti dei disegni
esposti, che successivamente passeranno alla Zaçheta National
Gallery di Varsavia e ad altri musei europei, sono stati originati nella
Mammoth Mountain, nella Sierra Nevada in California e presentano
tra i loro temi fondamentali proprio quello della montagna.
In suddetta produzione grafica, che risulta suddivisa in sette gruppi: ½
Boy, 1997-98; Pegotty Eye, 2003; Nature, 2003; Female Lead, 2006;
You Scoter Vat and Never Digested, 2006; Service, Feed and Under
Hart, 2008; Heidi 5’ 2’’ 107 lbs, 2008, McCarthy e Weissman giocano
con parole e immagini unendole in una relazione inscindibile, tanto
che le scritte, sensate e non, diventano parte integrante del disegno
stesso. I due artisti propongono quindi, in forma ironica, quasi
fumettistica, paesaggi montani, sciatori impegnati in equivoche pose,
uomini che si accoppiano in maniera selvaggia persino con animali.
Lavorano molto poi anche con le associazioni mentali; un esempio per
tutti è l’ampio uso che fanno della figura del mammut, termine che
richiama la montagna dove si recano con una certa frequenza, ma
che risulta anche una concreta raffigurazione, quasi ossessiva,
presente nelle loro composizioni, non limitata al mondo animale, in
quanto figura ibrida e madre di figli umani.
McCarthy ama rompere i tabù della società tradizionalista in maniera
scenografica e drastica, approfondendo le questioni della promiscuità,
della violenza, della pornografia, della masturbazione, della nascita e
della morte. Questo anche perché è cresciuto negli Stati Uniti, quindi
in un mondo in cui il gigantismo, la televisione, l’intensità cromatica
prevalgono sulla sobrietà che viene sacrificata nel nome
dell’entusiasmo e della spettacolarità.
Le sue azioni, ben esplicitate nei disegni, sono quasi sempre a sfondo
sessuale, messe in scena teatrali dei processi e degli atti in parte
considerati temi scottanti, espressioni libere del pensiero e dello
stream of consciousness dell’artista.
McCarthy, come è solito fare, utilizza l’ironia e l’esagerazione
grottesca in un’arte che prende spunto dalla vita quotidiana,
macinando ambientazioni hollywoodiane, derivanti da serie televisive,
fumetti, cinema di serie B, fino ad arrivare persino al mondo incantato
di Disneyland, e, questa volta, lavora in collaborazione con Benjamin
Weissman, co-editore di Bomb Magazine, autore di Dear Dead
Person (High Risk/Serpent’s Tail, 1995), di articoli per Freeze,
Powder, Parkett, Frieze e Artforum, nonché professore all’Art Center
College of Design e all’Otis College of the Art.
Il progetto è realizzato grazie al supporto organizzativo di Hauser &
Wirth Zürich London.