scuola dell`infanzia “s.giovanna antida” mandello del lario

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scuola dell`infanzia “s.giovanna antida” mandello del lario
 PROGETTO ED. DIDATTICO 2015/2016 PROGETTO EDUCATIVO DIDATTICO 2015/2016
“CI VUOLE CORAGGIO AD USARE IL CERVELLO CON IL CUORE” CI VUOLE CORAGGIO AD USARE IL CERVELLO
CON IL CUORE
SCUOLA DELL’INFANZIA “S.GIOVANNA ANTIDA”
MANDELLO DELLARIO
UN PROGETTO E UN CONTESTO
BAMBINI COME SOGETTI DI DIRITTI
Bambini e bambine, in una consapevole visione di pari opportunità, acquistano il diritto di costruire lo sviluppo armonico ed integrale della personalità, nel soddisfacimento delle loro esigenze di ordine “materiale” e “non materiale”, alle quali rispondono:
• La nostra attenzione e la nostra disponibilità di adulti impegnati a favorire i loro processi di crescita
• La dinamicità delle situazioni motivanti alla crescita e agli apprendimenti;
• L’apertura e la positività delle relazioni all’interno di contesti sempre più aperti e disponibili;
• La dinamicità delle situazioni motivanti all’operatività e ai processi di simbolizzazione e di generalizzazione;
• L’acquisizione di competenze e conoscenze che favoriscono il sentimento di appartenenza;
• La possibilità di esplorazione, di scoperta, di partecipazione e di comunicazione;
• La conquista dell’autonomia gestionale e relazionale;
• Il conferimento di significato all’esperienze, inteso come “sistemazione” dei dati raccolti , attraverso rappresentazioni grafiche verbali, simboliche.
Queste esigenze vengono soddisfatte in un contesto ambientale che favorisce esperienze e relazioni in un clima di “affettività positiva e gioiosità ludica” e che permette a ciascun bambino di continuare la propria storia , utilizzando competenze e conoscenze acquisite. In questo contesto il nostro progetto di scuola dell’infanzia si propone di “ rendere la scuola stessa un significativo luogo di apprendimento, socializzazione e animazione ”che scaturisca dall’osservazione dei bambini.
PARTIRE DALL’OSSERVAZIONE IN UN CONTESTO DI AUTONOMIA
L’osservazione dei bambini e dei loro stili relazionali , operative , cognitivi , di apprendimento , secondo noi, rappresenta la base su cui pensare , elaborare , concretizzare e contestualizzare una progettazione personalizzata e rispondere alle loro esigenze.
I fondamenti che ispirano la nostra progettazione individualizzata sono:
l’osservazione, la verifica, l’esplorazione e la ricerca , la valorizzazione al gioco , la vita di relazione , la mediazione didattica e gli strumenti , l’organizzazione della sezione, gli apprendimenti metacognitivi.
1.L’OSSERVAZIONE
La nostra capacità di insegnanti di osservare ciascun bambino e individuarne gli aspetti della storia individuale rappresenta una componente necessaria per valorizzare la progettazione e l’intero lavoro didattico.
2.LA VERIFICA
Le nostre verifiche si improntano sull’osservazione e si articolano in diverse fasi:
• Momenti iniziali
• Momenti intermedi ed interni alle diverse unità di apprendimento
• Momenti finali di bilancio per la valutazione degli esiti formativi , della qualità degli interventi didattici, delle modalità relazionali ed operative degli insegnanti , del significato complessivo dell’esperienza educativa.
3. L’ESPLORAZIONE E LA RICERCA
Il clima positivo e motivante permette ai bambini di scoprire i diversi Aspetti della realtà e dei sistemi simbolici della nostra cultura. Le esperienze proposte dovranno inserire l’originaria curiosità del bambino in un positivo clima di esplorazione e di ricerca nel quale si attivino adeguiate strategie del pensiero.
4. LA VALORIZZAZIONE DEL GIOCO
Fondamento essenziale della nostra progettazione è il gioco poiché costituisce, a quest’età una risorsa privilegiata di apprendimenti e di relazioni.
Il gioco è la vita stessa dei bambini, è il loro modo di essere e di fare esperienza che soddisfa molte esigenze diversificate: fare, esplorare, conoscere, misurarsi con le cose e con se stessi, comunicare, esprimersi e socializzare.
5. LA VITA DI RELAZIONE
La vita di relazione favorisce confronti, scambi, comunicazioni, per cui rende possibile un’interazione che facilita la risoluzione dei problemi. Un clima sociale positivo è favorito anche dalla qualità delle relazioni tra adulti e bambini, che richiede un’attenzione continua e competente ai segnali inviati dai bambini stessi e all’emergere dei loro bisogni di sicurezza, gratificazione e autostima.
6. LA MEDIAZINE DIDATTICA
I materiali e gli strumenti didattici, strutturati e informali sono importantissimi perché permettono al bambino “di fare” e “di operare con le mani e con la mente” secondo tempi diversificati, mediante esperienze individuali di coppia, di piccolo gruppo.
7. L’ORGANIZZAZIONE DELLA SEZIONE
L’organizzazione della vita che avviene in sezione si alterna alle attività di laboratorio per creare rapporti più stimolanti fra gli insegnanti e i bambini e consentire una più articolata fruizione degli spazi, di materiali ludici, delle attrezzature e dei sussidi didattici. La nostra progettazione prevede l’organizzazione della vita dei bambini in sezione e nello spazio chiamato “laboratorio creativo” secondo il principio delle sezioni aperte per ampliare le esperienze e le opportunità di scambio , di confronto e di arrichimento.
8.GLI APPRENDIMENTI COGNITIVI
Nostro obiettivo sarà quello di guidare i bambini a rendersi conto di quello che operano, pensano, formulano ipotesi e congetture, di come classificano, risolvono i problemi e modificano le loro rappresentazioni mentali. UN CONTESTO PERSONALIZZATO PER LA CONQUISTA DELL’AUTONOMIA
Della programmazione fa parte anche la strutturazione dell’ambiente scolastico:
• La sistemazione degli arredi e dei materiali come motivanti all’attività e all’autonomia.
• La libera scelta dei bambini che hanno il diritto di decidere e pianificare autonomamente le attività motorie ed esplorative
• Lo sviluppo delle competenze cognitive in base agli ambiti o campi di esperienza che abbiamo deciso di considerare e di valorizzare in modo più efficacie L’ambiente vuole intenzionalmente essere caldo, accogliente, curato: lo spazio e gli spazi d’intersezione si fanno ambiente di vita e di cultura, luogo dove ogni bambino si sente libero di agire, scegliere di essere operativo.
Tutti i materiali vengono messi a disposizione dei bambini per consentirne la libera scelta, l’uso autonomo, il riordino: la sistemazione viene fatta con logica e razionalità per facilitarne la scoperta, la distinzione, il confronto, la sistemazione dopo l’uso. In questa prospettiva viene organizzato un contesto­ scuola dove tutti gli spazi disponibili offrono motivi di attività e vengono vissuti positivamente e attivamente da tutti bambini.
LA SEZIONE
La nostra scuola è composta da tre sezioni etereogene per età ( gialla, rossa, blu). In ogni sezione l’equipe delle insegnanti ad adottato la didattica degli angoli strutturati per favorire maggiormente la personalizzazione degli apprendimenti e dello sviluppo di ciascun bambino in base ai propri tempi e ritmi di crescita. ogni sezione prevede per ciò l’angolo del gioco simbolico per favorire i processi di identificazione/proiezione; l’angolo della cucina per il gioco della famiglia; l’angolo delle costruzioni per offrire ai bambini la possibilità di costruire inventare produrre; la zona dei giocattoli da esplorare e conoscere attraverso l’esperienza diretta; lo spazio linguistico, una piccola biblioteca in cui ogni bimbo può scegliere un libro , guardarlo da solo o con gli amici stando seduto o sdraiato sul tappeto. IL “LABORATORIO CREATIVO”
Questo spazio offre ai bambini momenti d’intersezione e possibilità di operare in un gruppo meno numeroso rispetto al gruppo sezione. Si tratta di bun laboratorio strutturato per la creatività, la libera espressione di dinamiche psichiche, di linguaggi iconici.
In questo spazio viene promossa l’esperienza diretta e la creatività dei bambini attraverso un sapiente lavoro di regia da parte dell’ insegnante.
LABORATORIO MOTORIO
Nel salone della scuola verranno proposte attività psicomotorie utili per il coordinamento globale dei movimenti e la precisazione degli schemi corporei. Anche questo laboratorio offrirà momenti di intersezione.
GLI SPAZI ALL’APERTO
Gli spazi all’aperto offrono ai bambini esperienze di tipo motorio, giochi liberi e di aggregazione, esplorazioni e attività nella natura.
OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI
Intendiamo raggiungere i seguenti Obiettivi Formativi Generali:
MATURAZIONE DELL’IDENTITA’
• Consolidare atteggiamenti di sicurezza
• Valorizzare la fiducia nelle proprie capacità
• Vivere positivamente dinamiche affettive ed emotive
• Riconoscere e rispettare l’identità degli altri
• Controllare emozioni e sentimento
• Farsi sensibile ai sentimenti degli altri
• Condividere i valori della comunità
CONQUISTA DELL’AUTONOMIA
• Gestire se stesso e le proprie cose
• Interagire autonomamente con gli altri
• Compiere scelte autonome
• Interiorizzare e rispettare i valori condivisi
• Riflettere sui valori di libertà, rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente
• Confrontarsi con gli altri e modificare la propria visione
SVILUPPO DELLE COMPETENZE
• Trovare soluzioni ai problemi
• Sviluppare le capacità necessarie per comprendere
• Rielaborare e comunicare conoscenze
• Comprendere messaggi, testi in linguaggi diversi ( immagini, parole )
• Produrre messaggi e testi mediante messaggi diversi
• Valorizzare l’intuizione
• Rafforzare l’immaginazione e l’intelligenza creativa
• Sviluppare il senso estetico
• Consolidare il pensiero scientifico e logico­matematico
PROGETTO EDUCATIVO PREMESSA Il collegio docenti ha deciso di impostare la programmazione didattica di questo anno scolastico 2015/2016 utilizzando la fiaba “Il mago di Oz” di L. Frank Baum, perché , le fiabe nella loro dimensione fantastica , sociale e naturale sono per i bambini un contenitore privilegiato di conoscenza, in grado di far capire loro la differenza tra il bene e il male ed apprendere i valori universali come l’amore ed il rispetto verso gli altri. Tutto questo avverrà attraverso uno stile narrativo, per cui la storia si costruirà mentre verrà vissuta dai bambini , presentando loro, mediante elementi di sorpresa, tutti i personaggi e le principali situazioni che arricchiscono la fiaba e coinvolgono il bambino in prima persona. La protagonista principale di questa splendida fiaba è Dorothy, una bambina che, nonostante vivrà una iniziale disavventura trascinata infatti da un ciclone lontano da casa oltre l’arcobaleno nel lontano regno di Oz, non si darà per vinta ma , assumendo un ruolo attivo , farà conoscere il suo carattere forte e combattivo, e grazie ai suoi modi di fare , il suo bagaglio di valori , riuscirà a superare tutte le prove che incontrerà. Lungo il cammino verso il Regno di Oz Dorothy non sarà sola ma conoscerà diversi personaggi , tutti ,come lei , alla ricerca di qualcosa, consapevoli infatti di avere tutti e quattro delle carenze: • lo spaventapasseri, alla ricerca del cervello • l’uomo di latta, alla ricerca del cuore • il leone, alla ricerca del coraggio Questi personaggi simboleggiano le diverse aree di intervento educativo che vogliamo sviluppare con i bambini: Lo spaventapasseri ed il suo cervello rappresentano l’area cognitiva del bambino, l’uomo di latta con il suo cuore rappresentano l’area affettiva ed infine il leone con il suo coraggio rappresentano l’area valoriale di ognuno di noi. Tutte queste dimensioni di cui si compone ogni individuo sono correlate tra loro ed ognuna di queste è plasmabile ed educabile. Al termine di varie prove, tra le quali l’incontro con la strega e la sconfitta della paura attraverso la forza dell’unione , il Mago fa riflettere i quattro amici : per superare tutte le difficoltà hanno fatto affidamento solo ed esclusivamente sulle loro capacità , quindi li invita a cercare dentro di sé, e non fuori ,ciò di cui hanno bisogno. Il Mago osservando i quattro amici da lontano ed intervenendo dove possibile , permetterà loro di sviluppare le capacità che già possiedono ma che non sanno di possedere, e permetterà loro di acquisire gli strumenti per continuare a “ fare da soli”. INTRODUZIONE AI PERCORSI
In una tiepida giornata d’autunno, mentre giochiamo nel giardino della scuola, sentiamo dei rumori… E’ Dorothy che sta rincorrendo il suo cagnolino Totò prima di riprendere la strada dorata e ci racconta che…
Dorothy viveva con gli zii in una casetta di campagna. Il giorno in cui arrivò un uragano, la bambina andò in cerca di Totò, il suo cagnolino, e non fece in tempo a raggiungere la cantina dove si erano già rifugiati i suoi zii. Dorothy allora si riparò in casa con Totò ma il vento era così forte che a un tratto l’intera abitazione si staccò da terra e volò via. Quando si riprese dallo spavento, guardò fuori dalla porta della sua casetta e si trovò di fronte a un paesaggio che non conosceva. L’uragano aveva portato Dorothy al di là dell’arcobaleno, nel magico mondo di Oz. La bambina uscì fuori dalla sua abitazione, si guardò un po’ intorno e si accorse che da sotto la casetta spuntavano due piedi con delle scarpe rosse. Erano le scarpe della perfida Strega dell’Est, che aveva schiacciato atterrando. Gli abitanti del regno di Oz, i Mastichini, iniziarono a festeggiarla e a ringraziarla per aver liberato il loro popolo dall’oppressione della terribile strega e le regalarono le scarpette rosse, che avevano il potere di proteggerla da tutti i mali. Arrivò anche la Strega buona del Nord, amica di Dorothy, la quale le indicò la strada dorata verso il castello di Smeraldo, dove abitava il Mago di Oz, che poteva esaudire ogni desiderio… L’unico desiderio della bambina era quello di tornare a casa. Dorothy calzò le scarpette rosse della Strega dell’Est e si incamminò lungo la strada dorata che l’avrebbe condotta dal Mago…
Dorothy ci lascia in regalo una cornice magica attraverso la quale potremo seguire le sue avventure lassù, oltre l’arcobaleno, nel magico mondo di Oz.
INCONTRO CON LO SPAVENTAPASSERI
In un campo di grano Dorothy trovò uno spaventapasseri stanco di stare appeso ad un palo per spaventare gli uccelli. Egli aveva nel cuore un desiderio: avere un cervello. La bambina sfilò lo spaventapasseri e disse: “Mi chiamo Dorothy e vado nella città di Smeraldo per chiedere al Mago di Oz di aiutarmi a tornare a casa”. “Chi è Oz? E dov’è la città di Smeraldo?” chiese lo spaventapasseri. Poi aggiunse: “Io non so niente... Sono tutto imbottito di paglia, non ho cervello… Credi che, se venissi con te, Oz potrebbe darmi un po’ di cervello? Io non ho paura di nulla, solo del fuoco!”. Dorothy prese sottobraccio lo spaventapasseri che faticava a reggersi in piedi da solo e si incamminarono…
Dorothy, attraverso la cornice magica, ci lascia un regalo: paglia e buffi vestiti per costruire lo spaventapasseri.
CONTENUTI
I bambini esplorano continuamente la realtà e imparano a riflettere sulle proprie esperienze descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri. Pongono così le basi per una successiva elaborazione di concetti scientifici e matematici. Imparano a fare domande, a dare e a chiedere spiegazioni, a lasciarsi convincere dai punti di vista degli altri, a non scoraggiarsi se le loro idee non risultano appropriate. Possono quindi avviarsi verso un percorso di conoscenza più strutturato, in cui esploreranno le potenzialità del linguaggio per esprimersi e l’uso di simboli per rappresentare significati. Questa unità di apprendimento si pone come finalità principale quella di accompagnare i bambini alla scoperta dei numeri in modo giocoso e divertente, aiutandoli ad acquisire abilità, competenze e prerequisiti utili per un positivo ingresso alla scuola primaria.
OBIETTIVI
• Rispettare le norme che regolano la vita della scuola.
• Cogliere relazioni spaziali: sopra/sotto – vicino/lontano – dentro/fuori.
• Discriminare uno, pochi, tanti.
• Raggruppare e ordinare per colore, forma, grandezza.
• Saper contare oggetti, persone, immagini.
TEMPI
Ottobre/Novembre
ATTIVITA’
• Incontro con lo spaventapasseri alla ricerca del cervello.
• Rielaborazione verbale con conversazione di gruppo e rielaborazione grafica della storia.
• Attività didattiche per favorire lo sviluppo delle capacità senso – percettive e cognitive.
• Attività manipolative per la scoperta delle caratteristiche dei vari materiali.
• Percorsi e giochi motori per stimolare l’acquisizione di concetti topologici, spaziali, dimensionali, geometrici.
• Costruzione con tecniche varie dei personaggi Dorothy e spaventapasseri per aiutare i bambini a individuare qualità e proprietà dei materiali e degli oggetti.
• Riordinare sequenze della storia e schede logiche.
• Giochi mnemonici e filastrocche.
• Attività con i colori primari per i piccoli, secondari per i mezzani e sfumature e gradazioni per i grandi.
L'OMINO DI LATTA : ALLA RICERCA DI UN CUORE
Lungo la strada, Dorothy e lo spaventapasseri, sentirono un lamento. Proveniva da un uomo di latta che brandiva un’accetta. “Eri tu che ti lamentavi?” chiese Dorothy “Sì, è da un anno che mi lamento, ma nessuno mi sentiva…” “Cosa posso fare per te?” “Prendi l’oliatore e ungimi le articolazioni perché sono tutto arrugginito e non posso muovermi.” Dorothy eseguì e, finalmente, l’uomo di latta riuscì muoversi. La bambina gli disse che si stavano recando nella città del mago di Oz perché avevano bisogno di aiuto. Anche l’uomo di latta chiese di unirsi a loro poiché desiderava tanto avere un cuore. I due lo accolsero felici e si incamminarono nuovamente lungo la strada dorata, verso la città di Smeraldo.
CONTENUTI I bambini prendono coscienza del proprio corpo, utilizzandolo fin dalla nascita come strumento di conoscenza di sé nel mondo. Muoversi è il primo fattore di apprendimento: cercare, scoprire, giocare, saltare, correre a scuola è fonte di benessere e di equilibrio psico­fisico. L’azione del corpo fa vivere emozioni e sensazioni piacevoli, di rilassamento e di tensione, ma anche la soddisfazione del controllo dei gesti, nel coordinamento con gli altri; consente di sperimentare potenzialità e limiti della propria fisicità, sviluppando nel contempo la consapevolezza dei rischi di movimenti incontrollati. I bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono, si mettono alla prova, anche in questi modi percepiscono la completezza del proprio sé, consolidando autonomia e sicurezza emotiva. Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio caratterizzato da una propria struttura e da regole che il bambino impara a conoscere attraverso specifici percorsi di apprendimento: le esperienze motorie consentono di integrare i diversi linguaggi, di alternare la parola e i gesti, di produrre e fruire musica, di accompagnare narrazioni, di favorire la costruzione dell’immagine di sé e l’elaborazione dello schema corporeo. Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altrettanto importanti , il movimento aiuta i bambini ad apprendere la matematica. Li aiuta anche fare esperienze e applicare concetti astratti alla vita quotidiana. E’ utile inoltre anche sviluppare l’autostima.
TEMPI Gennaio ­ febbraio
ATTIVITA’ • Rielaborazione verbale, con conversazione di gruppo e domande stimolo, e rielaborazione grafica della storia.
• Attività manipolative per la scoperta delle caratteristiche dei vari materiali.
• Percorsi e giochi motori per stimolare l’acquisizione di concetti topologici, spaziali, dimensionali, geometrici.
• Costruzione con tecniche varie dell’uomo di latta per aiutare i bambini a individuare qualità e proprietà dei materiali e degli oggetti.
• Riordinare sequenze della storia e schede logiche.
• Giochi mnemonici con uso di filastrocche.
• Attività con i colori
• Schema corporeo e, per i grandi, il funzionamento del proprio corpo mediante giochi motori ed elaborati grafici. IL LEONE CODARDO: ALLA RICERCA DEL CORAGGIO
Percorrendo il sentiero, in mezzo alla foresta, Dorothy, lo spaventapasseri e l’uomo di latta, sentirono un tremendo ruggito: un enorme leone balzò in mezzo alla strada minacciando loro e il piccolo cane Totò. A quel punto Dorothy si arrabbiò e gli diede un piccolo schiaffo sul naso. Dorothy disse al leone: “Perché te la prendi con i più piccoli?” Il leone si mise a piangere e, asciugandosi gli occhi con il ciuffo peloso della sua coda ammise: ”È vero, ma mi manca il coraggio…ho paura di tutto!” Dorothy gli propose di unirsi a loro, forse anche a lui il Mago avrebbe dato un po’ di coraggio! Ora erano quattro gli amici che, in compagnia di Totò, camminavano verso il castello per chiedere: il ritorno a casa, un cervello, un cuore e il coraggio al potente mago di Oz.
CONTENUTI Nell’età che va dai tre ai sei anni, si definisce e si articola progressivamente l’identità di ciascun bambino e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità, del proprio stare con gli altri e esplorare il mondo. Sono gli anni della scoperta degli adulti come fonte di protezione e contenimento, degli altri bambini come compagni di giochi e come limite alla propria volontà. Sono gli anni in cui si avvia la reciprocità nel parlare e nell’ascoltare; in cui si impara discutendo. Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere, il divertimento, la frustrazione, la scoperta; si imbatte nelle difficoltà della condivisione e nei primi conflitti, supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista. Questo campo rappresenta l’ambito elettivo in cui i temi dei diritti e dei doveri, del funzionamento della vita sociale, della cittadinanza e delle istituzioni trovano una prima “palestra” per essere guardati e affrontati concretamente. (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione”) ATTIVITA’ • Rielaborazione verbale, con conversazione di gruppo e domande stimolo, e rielaborazione grafica della storia.
• Attività manipolative per la scoperta delle caratteristiche dei vari materiali.
• Percorsi e giochi motori per stimolare acquisizione di concetti topologici, spaziali, dimensionali, geometrici.
• Drammatizzazione degli stati d’animo. Scopriamo le nostre emozioni.
• Costruzione del leone con tecniche varie per aiutare i bambini a individuare qualità e proprietà dei materiali e degli oggetti.
• Riordinare sequenze della storia e schede logiche. • . Colori ed emozioni. INCONTRO CON LA STREGA: LA SOLIDARIETA’
Camminarono lungo la strada dorata per molto tempo, superando molti ostacoli, infine giunsero alla favolosa città di Smeraldo dove viveva il mago in persona. I quattro viaggiatori, però, per ottenere ciò che desideravano avrebbero dovuto uccidere la crudele strega dell’Ovest che voleva impadronirsi delle magiche scarpette rosse di Dorothy. I nostri amici, nonostante la paura, non si diedero per vinti ed affrontarono la strega tirando fuori l’astuzia, la forza, la solidarietà e il coraggio. La strega, con l’aiuto delle Scimmie Alate, stava per avere la meglio su di loro quando Dorothy, protetta dalle scarpette rosse, riuscì ad avvicinarsi alla strega rovesciandole addosso un secchio d’ acqua. La strega, che in realtà era fatta di zucchero, si sciolse all’istante e tutti esultarono. Scoprirono di non aver più bisogno del mago di Oz perché ognuno di loro aveva scoperto di aver già dentro di sé ciò che cercava: lo spaventapasseri si era dimostrato intelligente, il leone aveva avuto molto coraggio e l’uomo di latta voleva bene ai suoi nuovi amici… glielo diceva il suo cuore!
SI TORNA A CASA… Il mago di Oz sapeva che affrontando la strega avrebbero scoperto di possedere già ciò che gli avevano chiesto, ma si accorse che Dorothy era delusa perché il suo desiderio più grande rimaneva quello di tornare a casa: nel mondo di Oz aveva trovato dei cari nuovi amici, ma nessun luogo è come casa e lei non sapeva come tornarci. Il mago di Oz le svelò allora il segreto per tornare a casa: doveva usare le scarpette rosse, chiudere gli occhi, battere tre volte i tacchi e dire: “NON C’E' NIENTE DI PIU' BELLO DI TORNARE A CASA MIA!”
CONTENUTI
Le fiabe catturano l’attenzione del bambino, lo divertono, suscitano in loro interesse e stimolano l’immaginazione. Hanno il compito di aiutarlo a destreggiarsi nella vita, a superare angosce, frustrazione e soprattutto parlano il loro linguaggio. Le situazioni fiabesche, rispecchiando la visione magica infantile delle cose, esorcizzano incubi inconsci ed aiutano a superare insicurezze ed insegnano ad accettare responsabilità.
Dorothy, in questa storia, rappresenta la rete sociale, l’appartenenza al proprio contesto fisico ed umano, anch’essa fondamentale nello sviluppo del bambino. Per questo occorre prestare molta attenzione alla promozione dei legami cooperativi fra i componenti dei gruppi ed alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione.
TEMPI
Marzo/Aprile
ATTIVITA’
• Drammatizzazione della storia da parte delle insegnanti
• Rielaborazione verbale, conversazione di gruppo e domande stimolo
• Rielaborazione grafica­pittorica
• Costruzione della strega di zucchero
• Percorsi e giochi motori per stimolare l’acquisizione di concetti topologici, spaziali, dimensionali, geometrici
• Riordinare sequenze della storia e schede logiche
• Cosa ci consola quando sperimentiamo la solitudine? Scambiamoci gesti d’affetto
• Composizione unica, sul muro del salone, che contenga tutto il mondo di Oz ( sperimentiamo la cooperazione )
• Festa dell’amicizia
• Costruzione del boscaiolo: ci vuole cuore!
Giochi psicomotori di coraggio e di fiducia
METODOLOGIA
Si intendono valorizzare sia i percorsi individuali che le situazioni di gruppo, rispettando contemporaneamente le storie ed i contributi personali e la possibilità di avvicinarsi a diversi “saperi”. Sarà data importanza a : GIOCO ESPLORAZIONE E RICERCA VITA DI RELAZIONE La programmazione sarà : FLESSIBILE MOTIVANTE e AGGIUSTATA e MESSA A e APERTA STIMOLANTE PUNTO continuamente in base ai modi di essere, ai ritmi di apprendimento e di alle esigenze sviluppo dei bambini, alle potenzialità dei dei bambini bambini ed alla loro storia personale.” La programmazione si caratterizza per la sua struttura flessibile e aperta in cui le fasi sono suscettibili di modifiche in sintonia con eventuali problematiche riferite alle potenzialità del gruppo eterogeneo a cui ci rivolgiamo.
Le tecniche che adotteremo, terranno conto delle diverse modalità di apprendimento dei bambini: ­ modalità attiva, mediante attività manipolative, costruttive e pittoriche. ­ modalità iconica, mediante visite guidate e con l’ausilio di mezzi audiovisivi. ­ modalità simbolica­analogica, mediante racconti, conversazioni guidate ed elaborazioni grafiche di sintesi. Per le attività usufruiremo di tutti gli spazi disponibili nella scuola (aule, salone, giardino).
DOCUMENTAZIONE
Le insegnanti valorizzeranno le esperienze effettuate assieme ai bambini. Il materiale della documentazione prevede : 1. fascicolo personale del bambino con materiale delle attività svolte, 2. materiale didattico suddiviso per progetti, 3. fotografie, 4. CD 5. eventuali sintetiche relazioni di verifica, 6. altro che emergerà nel corso dell’anno .
Tali materiali hanno anche lo scopo di favorire percorsi di condivisione dei percorsi educativi con i genitori e con le colleghe dell’elementare. VERIFICA
Nella verifica cercheremo la conferma oggettiva che i bambini abbiano raggiunto gli obiettivi prefissati. Gli strumenti di cui ci serviremo sono: le risposte dei bambini, gli elaborati grafici, le schede operative e l’osservazione diretta.
La verifica riferita alle singole esperienze didattiche sarà : 1. Iniziale : analisi per delineare il quadro delle caratteristiche individuali e del gruppo sezione. 2. Immediata : al termine di ogni singola proposta. 3. Intermedia : riferita ad ogni esperienza didattica che ci consenta di individuare, ed eventualmente modificare, alcune pratiche. 4. Finale : sugli esiti formativi degli obiettivi, sulle qualità delle proposte didattiche e delle metodologie presentate. 5. Con i genitori : la verifica avverrà in sede di assemblee di sezione, intersezione e colloqui individuali.
VALUTAZIONE
La valutazione non è un giudizio ; fa parte dell’azione educativa ed ha lo scopo, una volta praticata una seria osservazione ed auto­osservazione, di individuare le esigenze dei bambini in correlazione con i processi educativi che si sono proposti al fine di guidare il proseguo delle attività educative e didattiche. Nel corso dell’anno le insegnanti si incontrano periodicamente per impostare e confrontarsi circa tale pratica.