bollettino maggio definitivo 1

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bollettino maggio definitivo 1
Narrativa
Tahmima Anam, I giorni dell'amore e della guerra,
Mondolibri, 2008
Pakistan orientale, Dhaka, delta del Gange, 1959. Rehana ha
comprato due aquiloni, uno rosso e uno blu, nell'emporio pasticceria
davanti al tribunale. È l'ultimo regalo ai suoi due figli, i piccoli Sohail
e Maya, prima che se ne vadano per sempre. Andranno a vivere con
lo zio a Lahore, la città con strade nuove ed edifici perfetti, a
chilometri di distanza. Così ha deciso il giudice che, dopo la morte
del marito, ha giudicato Rehana una cattiva madre, troppo povera e
incapace di educare i suoi figli. Ma lei non ha perso la speranza e la
voglia di combattere: è convinta che un giorno il vento soffierà così
potente che glieli riporterà. Il vento alla fine arriva. È il 1971. A casa
di Rehana c'è una festa: si celebra il decimo anniversario del ritorno
dei suoi figli. Sono grandi, ormai: il paese è in guerra. Il Bangladesh
ha dichiarato la propria indipendenza ed è stato invaso dall'esercito
del Pakistan. Si sta organizzando la resistenza e gruppi di
guerriglieri si formano in tutto il paese. E Rehana sta per perdere i
suoi figli ancora una volta. Perché Sohail si è unito al movimento di
liberazione nazionale, e Maya sta per seguirlo. E mentre il sangue
scorre sull'asfalto e sulla terra affamata, Rehana combatterà ancora
una volta per la loro salvezza.
Alessandro Baricco, Una certa idea di mondo, Feltrinelli,
2013
Mi son ricordato di una cosa che ho imparato dai vecchi: falli parlare
di quello che veramente conoscono e amano, e capirai cosa
pensano del mondo. Io di cose che conosco davvero, e amo senza
smettere mai, ne ho due o tre. Una è i libri. Mi è venuta un giorno
questa idea: che se solo mi fossi messo lì a parlare di loro,
prendendone uno per volta, solo quelli belli, senza smettere per un
po', be', ne sarebbe venuta fuori innanzitutto una certa idea di
mondo. C'erano buone possibilità che fosse la mia." (Alessandro
Baricco)
Federica Bosco, Pazze di me, Mondolibri, 2012
"Se
c'è una cosa che detesto sono i proverbi. Quello che odio più di
tutti in particolare è: 'C'è sempre una prima volta'. Sì, è vero, una
prima volta c'è sempre, ma di solito non è un granché. Sono molto
più importanti le ultime volte. In realtà, la vita è solo un'incredibile
collezione di 'ultime volte'. L'ultima volta che ti cantano una ninna
nanna, l'ultima volta che esci dal cancello della tua scuola, l'ultima
volta che baci la persona che ami, l'ultima volta che ti addormenti
senza bisogno del Valium. Ma non c'è mai nessuno ad avvertirti che
quella che stai vivendo è l'ultima volta, anzi, di solito non te ne
accorgi nemmeno. Il fatto è che quando sei piccolo credi che tutto ti
sia dovuto e che tutto rimanga esattamente come quando hai tre
anni. Poi, però, arriva un giorno in cui puoi essere morto soffocato
nel tuo vomito e a nessuno importa più un fico secco, così ti trovi da
solo a gridare: 'Hei! C'è nessuno?' e allora capisci che, o ti fai
andare bene tutto quello che arriva dopo, o puoi spararti un colpo in
testa. Cinico? No, realista.
Rossella Calabrò, Di matrigne ce n’è una sola: appunti di
diseducazione sentimentale per figlie, figliastre, madri e
matrigne, Sonzogno, 2010
"Il libro della fondatrice del Club che ha aiutato le matrigne di tutta
Italia a uscire dall'ombra. Una lettera aperta dove una seconda
moglie spiega alla figliastra adolescente il senso della vita,
trasmettendole un'eredità di emozioni ed esperienze. Una valigia
piena di oggetti e di racconti: ognuno rappresenta un episodio, un
pensiero, un segreto, uno scoppio di risate. Una favola moderna,
ironica e commovente, che affronta con semplicità le gioie, i dolori e
le contraddizioni di ogni famiglia allargata."
Donato Carrisi, L’ipotesi del male, Longanesi, 2013
«Hai mai desiderato scomparire?» C’è una sensazione che tutti,
prima o poi, abbiamo provato nella vita: il desiderio di sparire. Di
fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle. Ma per alcuni non
è solo un pensiero passeggero. Diviene un’ossessione che li divora
e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa
perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne
dimenticano. Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi.
Ogni volta che mette piede nell’ufficio persone scomparse – il Limbo
– centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi
perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi
è svanito nel nulla. Anche perché la poliziotta ha i segni del buio
sulla pelle, come fiori rossi che hanno radici nella sua anima. Forse
per questo Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che
il mondo ha dimenticato. Ma se d’improvviso alcuni scomparsi
tornassero con intenzioni oscure? Come una risacca, il buio
restituisce prima gli oggetti di un’esistenza passata. E poi le
persone.
Lee Child, Una ragione per morire, Longanesi, 2013
Un pugno di case nell'angolo più sperduto del Nebraska e migliaia di
ettari di campi desolati in pieno inverno. Quando Jack Reacher si
presenta alla reception dell'unico motel nel raggio di cento
chilometri, non cerca altro che una tazza di caffè e una stanza in cui
passare la notte, ma è destinato a imbattersi in un incubo che dura
da più di vent'anni. Tutto comincia con la telefonata di una donna
che ha bisogno di cure. Il medico è ubriaco fradicio e non sembra in
grado di guidare. Reacher gli fa da autista e scopre che la donna ha
il naso fracassato per colpa del marito, Seth Duncan, spavaldo
rampollo di una famiglia che tiene in scacco la comunità del piccolo
villaggio grazie a una rete di minacce, ricatti e vere e proprie sevizie.
Dopo avere prestato soccorso alla donna, Reacher decide di
impartire una dura lezione al marito, scatenando però la reazione
della famiglia Duncan, che organizza una caccia all'uomo con l'aiuto
di picchiatori prezzolati e sicari della malavita di Las Vegas,
impelagata in oscuri traffici nella zona. E a poco a poco quella che
sembrava una semplice lite familiare svela i contorni di una faida
iniziata molto tempo prima...
Roberto Costantini, Tu sei il male, Marsilio, 2011
Roma, 11 luglio 1982. La sera della vittoria italiana al Mundial
spagnolo Elisa Sordi, giovane impiegata di una società immobiliare
del Vaticano scompare nel nulla. L'inchiesta viene affidata a Michele
Balistreri, giovane commissario di Polizia dal passato oscuro.
Arrogante e svogliato, Balistreri prende sottogamba il caso, e solo
quando il corpo di Elisa viene ritrovato sul greto del Tevere si butta a
capofitto nelle indagini. Qualcosa però va storto e il delitto rimarrà
insoluto. Roma, 6 luglio 2006. Mentre gli azzurri battono la Francia
ai Mondiali di Germania, Giovanna Sordi, madre di Elisa, si uccide
gettandosi dal balcone. Il commissario Balistreri, ora a capo della
Sezione Speciale Stranieri della Capitale, tiene a bada i propri
demoni a forza di antidepressivi. Il suicidio dell'anziana donna
alimenta i suoi rimorsi, spingendolo a riaprire l'inchiesta.
Diego De Silva, Mancarsi, Einaudi, 2012
Irene vuole essere felice, e quando il suo matrimonio inizia a
zoppicare se ne va. Nicola è solo, confusamente addolorato dalla
morte di una donna che aveva smesso di amare da tempo. Anche
lui, come Irene, è mosso da un'assoluta urgenza di felicità. Anche lui
vuole un amore e sa esattamente come vuole che sia fatto.
Sarebbero destinati a una grande storia, se solo s'incontrassero una
volta nel bistrot che frequentano entrambi. Ma il caso vuole che ogni
volta che Nicola arriva, Irene sia appena andata via. Se le vite di
Nicola e Irene non s'incontrano fino alla fine, le loro teste invece
s'incontrano nelle pagine di questo libro: i pensieri, le derive, il
sentire si richiamano di continuo, sono ponti gettati verso il nulla o
verso l'altro. Forse, verso l'attimo imprevisto in cui la felicità
finalmente abbocca.
Colin Dexter, L’ispettore Morse e le morti di Jericho,
Sellerio, 2013
"Morta, morta, morta. E... Dio mio! Si era impiccata, a quanto
dicevano. Una donna affettuosa, attraente, viva... e si era impiccata.
Perché? Perché? Perché?". L’ ispettore capo Morse ammira le
donne ma ha una certa resistenza a concludere. Una sera
qualunque, a un ricevimento, incontra una signora bella e
disponibile, dotata di uno spirito e di una grazia seducenti.
Nonostante l'attentato alla sua testarda solitudine sia molto
promettente, un misto di indolenza e di pessimismo porta l'ispettore
a non continuare l'avventura. Ma sei mesi dopo, Morse, trovandosi
per caso nel quartiere di Jericho a nord di Oxford dove la donna
abitava, scopre la sua fine desolata. E proprio così, è un suicidio?
L'istinto di investigatore di Morse non può appagarsi con tanta
superficialità e comincia un'inchiesta che batte a tappeto tutte le
persone e tutte le occasioni legate alla fine di Anne Scott.
Richard Ford, Canada, Feltrinelli, 2013
"Prima di tutto parlerò della rapina commessa dai nostri genitori. Poi
degli omicidi, che avvennero più tardi." Ai nostri giorni, a distanza di
mezzo secolo dai fatti, il professor Dell Parsons, americano
trapiantato in Canada e alla vigilia della pensione, ricorda i due
avvenimenti che hanno impresso una svolta decisiva alla sua vita e
a quella di Berner, la sua gemella. Nel 1960, l'anno dei fatti
criminosi, Dell e Berner hanno quindici anni e i Parsons sono una
famiglia americana assolutamente normale, da cui sarebbe stato
assurdo aspettarsi cose simili. Ma, come scrive Richard Ford, "il
preludio a cose molto brutte può essere ridicolo, ma può anche
essere casuale e insignificante. Cosa che merita di essere
riconosciuta perché indica il punto da cui possono originarsi eventi
disastrosi: a un pelo dalla vita di tutti i giorni".
Nadia Fusini, Hannah e le altre, Einaudi, 2013
questo un libro sulla differenza femminile. Simone, Rachel, Hannah
sono tre donne, diversamente grandi, che con il loro sguardo hanno
illuminato le tenebre del Novecento e hanno saputo leggere il
mondo. Tutte e tre hanno vissuto gli stessi anni di guerre,
totalitarismi e barbarie. Simone e Rachel si sono sfiorate, Rachel e
Hannah appena incontrate, eppure un forte quanto esile filo rosso
ha intessuto la trama dei loro destini. Tutte e tre si sono confrontate
con i grandi temi della violenza e del potere, ognuna secondo la
propria indole e mettendo in campo la propria biografia. Simone,
Rachel, Hannah hanno scritto e trattato i propri testi come se
fossero sogni, scritture della mente e del cuore, personalissime
elaborazioni dell'atto di vivere che tratteggiano una strada verso
l'esistenza. E sono arrivate a toccare la materia pulsante della vita.
Simone Weil, la più "strana" del gruppo, né brutta né bella, insolente
e tenera, ardita e timida insieme. Fin da bambina si esercita al
sacrificio, al digiuno e rifiuta i privilegi della sua classe. Ha bisogno
di verità, un bisogno fanatico. Muore il 24 agosto del 1943, a soli
trentaquattro anni...
Chiara Gamberale, Quattro etti d’amore, Mondadori, 2013
Quasi ogni giorno Erica e Tea s'incrociano tra gli scaffali di un
supermercato. Erica ha un posto in banca, un marito devoto, una
madre stralunata, un gruppo di ex compagni di classe su facebook,
due figli. Tea è la protagonista della serie tv di culto "Testa o Cuore",
ha un passato complesso, un marito fascinoso e manipolatore. Erica
fa la spesa di una madre di famiglia, Tea non va oltre gli yogurt light.
Erica osserva il carrello di Tea e sogna: sogna la libertà di una
donna bambina, senza responsabilità, la leggerezza di un corpo
fantastico, la passione di un amore proibito. Certo non
immaginerebbe mai di essere un mito per il suo mito, un ideale per il
suo ideale. Invece per Tea lo è: di Erica non conosce nemmeno il
nome e l'ha ribattezzata "signora Cunningham". Nelle sue abitudini
coglie la promessa di una pace che a lei pare negata, è convinta sia
un punto di riferimento per se stessa e per gli altri. L'appello
all'esistenza dell'altra diventa soprattutto l'occasione per guardare in
faccia le proprie scelte e non confonderle con il destino. Che
comunque irrompe, strisciante prima, deflagrante poi, nelle case di
entrambe.
Melissa Hill, Il braccialetto della felicità, Rizzoli, 2012
Una chiave di Tiffany, un piccolo uovo tempestato di di amanti, la
torre Eiffel in miniatura. Sono solo alcuni dei ciondoli sul braccialetto
che Holly, responsabile di un negozio di abiti vintage a Manhattan,
trova nascosto nella tasca di una magnifica giacca Chanel di velluto
rosso. Quando il tentativo di risalire al nome della proprietaria
fallisce, Holly, al cui polso per combinazione tintinna un bracciale
quasi identico, si getta in una vera e propria avventurosissima
indagine. Perché ogni ciondolo, Holly ne è certa, celebra un
momento speciale, un punto di svolta, un ricordo prezioso nella vita
di colei che lo ha scelto. E così, studiandone i dettagli, la
provenienza e le minuscole incisioni, e ricostruendone a poco a
poco la storia. Holly scopre le tappe di un'esistenza vissuta
intensamente, con passione e con coraggio. E si avvicina senza
saperlo all'attimo fatale in cui anche la sua vita di mamma single
sognatrice e un po' svagata, appassionata di vecchi film e abiti da
favola, svolterà in una direzione inattesa.
Arnaldur Indridason, Le abitudini delle volpi, Guanda, 2013
L'ispettore Erlendur è tornato nei luoghi della sua infanzia.
Trascorrerà qualche tempo nel piccolo villaggio sulle rive di un fiordo
dell'Islanda orientale, deciso ad affrontare una volta per tutte
l'ossessione che lo perseguita fin da quando era bambino: la
scomparsa del fratello minore Bergur durante una bufera di neve. Di
notte, solo nel rudere abbandonato della sua casa, attende che
l'oscurità, il gelo e il vento gli riportino i fantasmi della tragica
esperienza che distrusse per sempre la sua famiglia; di giorno, vaga
per i boschi e la brughiera alla disperata ricerca di indizi. E proprio
qui si imbatte per caso in una vicenda per molti versi simile a quella
di Bergur: la sparizione di una giovane donna, in una notte di
tormenta, nel gennaio del 1942. Una storia non ancora dimenticata,
ma che molti preferirebbero lasciare sepolta sotto decenni di segreti
e sensi di colpa. Erlendur si lascia trasportare in un'indagine al
confine tra realtà e allucinazione…
Sarah Jio, Il diario di velluto cremisi, Nord, 2012
È, ormai notte quando Emily sale sul traghetto per Bainbridge
Island, poche miglia al largo di Seattle. Davanti a sé, le luci dell'isola
la accolgono come un abbraccio. Quel luogo è sempre stato il suo
rifugio, la sua oasi di tranquillità, ed è quindi il posto ideale per
dimenticare, per lasciarsi alle spalle le carte del divorzio appena
firmate, il romanzo che il suo editore attende con ansia, ma che lei
non ha ancora scritto, e l'oceano di rimpianti che la opprime. Così,
per qualche tempo, sarà di nuovo ospite dell'anziana zia Bee, nella
casa in cui, da ragazzina, ha trascorso lunghe estati luminose e
spensierate. E proprio in quella grande casa, piena di fotografie in
bianco e nero e di stanze chiuse a chiave, Emily scopre qualcosa
che cambierà per sempre il suo destino…
Hans Keilson, Commedia in minore, Mondadori, 2013
In Olanda sono i giorni angosciosi dell'occupazione nazista, Wim e
Marie si sono sposati da poco e vivono come possono la difficile
quotidianità. Un giorno però un collega propone a Wim di ospitare e
nascondere un ebreo, "di questi tempi lo fanno quasi tutti" dice. Wim
e Marie non sono due eroi, sono due persone normali, con tutte le
loro paure e le loro insicurezze, e sanno bene che avere un
estraneo sotto il proprio tetto per chissà quanto tempo significa
entrare in un'intimità rischiosa con il suo destino. Nonostante i dubbi,
però, acconsentono ad accogliere quest'uomo di cui conoscono solo
il nome, Nico. Dopo un anno di cautele e adattamenti, giornate
passate a tendere l'orecchio al minimo rumore sospetto e a sognare
la fine della guerra, Nico improvvisamente muore. Per Wim e Marie
comincia allora una serie di problemi che li trova drammaticamente
impreparati. Cosa fare del cadavere di Nico? E cosa fare quando il
cadavere viene scoperto? Inizia a questo punto una strana e
imprevedibile commedia degli equivoci.
Luciana Littizzetto, I dolori del giovane Walter, Mondadori,
2010
"Per
noi la Jolanda è un oggetto d'uso. Ci basta che funzioni bene e
fine. Per i maschi, invece, il Walter è come l'automobile: uno status
symbol. Allora ecco che inventano la pomata che lo fa risvegliare di
colpo: da spinacio a zucchina in un nanosecondo. E per te maschio
che soffri di caduta libera, che hai il walter che fa bungee-jumping,
c'è la calamita che te lo tira su come il ponte levatoio dei castelli. E
poi c'avete sfrantecato con 'sta storia del vostro lato femminile. Non
ne possiamo più di vedere uomini che si depilano, tutti Ponzi
Depilati. I maschi di oggi son tutti senza peli come pesche noci.
Certo, anche noi donne abbiamo i nostri sporchi trucchi. Tipo il
Virginity Soap, un sapone che serve a ricostruire la verginità. Se
prima della insaponata la vostra Jolanda era una autostrada a
quattro corsie, dopo diventa una mulattiera. Se prima era una
saccoccia da grembiule, dopo diventa un'asola. Se prima era una
nave scuola, dopo diventa una gondola." Parlare di Walter e Jolanda
è un modo per parlare del mondo.
Sandor Marai, Sinbad torna a casa, Adelphi, 2013
Sindbad era lo pseudonimo sotto il quale si celava il narratore
ungherese Gyula Krúdy, dandy tenebroso, personaggio leggendario
della bohème letteraria di Budapest del primo Novecento, celebre
autore di numerose novelle e romanzi. Márai lo considerava suo
maestro, e lo amò a tal punto che non solo gli dedicò un gran
numero di scritti e citazioni sparse, ma ne fece anche il protagonista
di questo libro. Dove, in una mattina di maggio, Sindbad esce dalla
sua abitazione nel sobborgo di Obuda con l'intenzione, una volta
tanto, di tornare presto e provvisto di denaro e regali per la figlia e la
moglieMa dopo aver ceduto alla tentazione di salire su una carrozza
pubblica - una delle ultime -, i buoni propositi cominciano
impercettibilmente a svaporare, perché "nel rollio di quelle vecchie
carrozze a due cavalli di Pest, con le loro molle rotte, c'era ancora
qualcosa che ricordava il ritmo fluttuante e oscillante dell'altra vita", il
mondo dell'Ungheria di un tempo.
Anna Marchesini, Il terrazzino dei gerani timidi, Rizzoli, 2011
La bambina che abita "II terrazzino dei gerani timidi" scopre piano
piano che può ascoltarle nel silenzio immenso in cui annega
quell'angolo di casa che si affaccia sui tetti, il luogo solitario che col
tempo diventerà la sua stanza tutta per sé. Là dentro le sarà
possibile riconoscere le invisibilità che corrono sotto la crosta del
mondo e avvertire il turbamento che suscita in lei l'offerta della vita.
Proprio quella bimba, cui la mamma ha insegnato a camminare sul
dolore, in silenzio assisterà alla nascita del sogno e ancora per lei,
seduta là dove solo regnano silenzio e piccioni, finalmente
emergeranno, vita della vita, la poesia, gli scrittori, la letteratura e le
parole dei libri, la scoperta che le vite sbucciate e naufragate, che
nella realtà non fanno che nascondersi, che cessare di amare,
invece nel sofisticato rammendo che l'arte è in grado di ricamarvi
intorno, possono diventare esistenze immortali.
Paola Mastrocola, Non so niente di te, Einaudi, 2013
È un mattino di novembre. Nella sala di uno dei più prestigiosi
college di Oxford, centinaia di persone aspettano l'inizio di una
conferenza. Dopo qualche minuto entrano - nel silenzio generale decine e decine di pecore. Bianche, lanose, ordinate,
moderatamente belanti. Le guida Filippo Cantirami, giovane
economista italiano, che come nulla fosse comincia il suo intervento
sulla crisi dei mercati. E’ così che comincia il nuovo romanzo di
Paola Mastrocola. Quella incredibile invasione di pecore getterà nel
caos i genitori Cantirami, convinti che il figlio modello sia a Stanford
a finire un dottorato, e che si ritrovano all'improvviso spiazzati e in
ansia. Cosa combina Fil, dov'è finito, chi è veramente? E chi è quel
suo compagno Jeremy con il quale ha stretto un patto, che cosa si
sono scambiati i due ragazzi, qual è il loro segreto? Fil sembra
sparito nel nulla, perduto in un mistero. Imprendibile. Un sogno che
ci porta a riflettere sull'idea di tempo e sulla possibilità di metterla in
discussione, di ripensarla.
Irene Nèmirovsky, Una pedina sulla scacchiera, Adelphi,
2013
Come molti della sua generazione, Christophe Bohun non ha né
ambizioni, né speranze, né desideri, né nostalgie. È un modesto
impiegato nell'azienda che suo padre, il Bohun dell'acciaio, il Bohun
del petrolio, è stato costretto, dopo un clamoroso fallimento, ad
abbandonare nelle mani del socio. Si lascia svogliatamente amare
da una moglie di irritante perfezione e da una cugina da sempre
innamorata di lui. "È la pedina" annota la Némirovsky sulla minuta
del romanzo "che viene manovrata sulla scacchiera, che per due o
tremila franchi al mese sacrifica il suo tempo, la sua salute, la sua
anima, la sua vita". Alla morte del padre, però, Christophe trova in
un cassetto, bene in evidenza, una busta sigillata: dentro, un elenco
di parlamentari, giornalisti, banchieri a cui, nel tentativo di evitare il
crac, il vecchio Bohun aveva elargito somme ingenti affinché
spingessero il governo ad accelerare i preparativi bellici. Riuscirà
questo bruciante retaggio, questa potenziale arma di ricatto, e di
riscatto, a scuotere Christophe dal suo "cupo torpore"?
Jo Nesbo, Il cacciatore di teste, Einaudi, 2013
A Roger Brown non manca nulla. Ha un lavoro rispettabile come
cacciatore di teste per le grandi multinazionali e un hobby segreto, i
furti d'arte, grazie ai quali foraggia lo spropositato stile di vita che
conduce. E non appena gli viene presentato Clas Greve, proprietario
di un meraviglioso Peter Paul Rubens, un dipinto andato disperso
durante la Seconda guerra mondiale, comincia immediatamente ad
accarezzare l'idea del colpo. Ma niente in questa storia va mai come
previsto. E nell'appartamento di Greve, Roger Brown trova sì il
prezioso Rubens, ma anche qualcosa che non cercava affatto. E
ben presto appare evidente che lo scaltro cacciatore di teste altro
non è che una povera preda...
Amelie Nothomb, Barbablù, Voland, 2013
Saturnine, giovane ragazza belga, cerca un alloggio a Parigi. Trova,
per una cifra davvero modesta, un suntuoso appartamento da
condividere con l'eccentrico proprietario, il Grande di Spagna don
Elemirio Nibaly Milcar. Ma l'irriverente Saturnine non sa che otto
donne prima di lei hanno abitato quella magnifica casa, che hanno
indossato abiti dai colori meravigliosi creati dalle mani di don
Elemirio, e che di loro nessuno ha più notizie. Un romanzo che
rivendica il diritto ad avere dei segreti e che indaga i meccanismi
dell'amore, il cannibalismo sentimentale e la doppiezza della natura
umana.
Alessandro Perissinotto, Le colpe dei padri, Piemme, 2013
Finalista Premio Strega 2013. Guido Marchisio, torinese, 46 anni,
è un uomo arrivato. Dirigente di una multinazionale, appoggiato dai
vertici, compagno di una donna molto più giovane e bellissima: la
sua è una vita in continua ascesa. Fino al 26 ottobre 2011, una data
che crea una frattura tra ciò che Guido è stato e quello che non
potrà mai più essere. Quella mattina, infatti, un incontro non previsto
insinua in lui il dubbio: possibile che esista da qualche parte un suo
sosia, un gemello dimenticato, un suo doppio misterioso e
sfuggente? Giorno dopo giorno, il dubbio diventa ossessione e
l'esistenza dell'ingegner Marchisio inizia, prima piano poi sempre più
velocemente, a percorrere la stessa rovinosa china della sua
azienda e della sua città. Di tutte le sicurezze costruite col tempo,
non rimane più nulla: il suo ruolo di freddo tagliatore di teste, di
manager di successo, la sua figura di uomo affascinante, tutto, per
colpa di quel sospetto, sembra scivolare via da lui, come se
accompagnasse l'emorragia che lentamente svuota l'industria
italiana. Andare a fondo significherà per Guido affacciarsi all'orlo di
un baratro e accettare l'inaccettabile.
Romana Petri, Figli dello stesso padre, Longanesi, 2013
Figli dello stesso padre, ma di due donne diverse, Germano ed
Emilio si rivedono dopo un lungo silenzio. Sono diversissimi,
accomunati unicamente dall'amore insoddisfatto per il padre
Giovanni, una figura possente, passionale ed egocentrica, che ha
abbandonato la madre di Germano perché la sua nuova donna
aspettava un figlio, Emilio, per poi abbandonare poco dopo anche lei
come tutte le altre donne della sua vita. Germano, pur essendo
sempre stato il preferito del padre, non ha mai perdonato al fratello
minore di essere la causa del divorzio dei genitori. Emilio, cresciuto
sapendo di essere il figlio non voluto, ha sempre cercato, invano,
l'affetto del padre e del fratello. Nei pochi giorni che trascorreranno
insieme, le antiche rabbie e il richiamo del sangue riemergeranno
furiosi.
Edoardo Ponti, Erri De Luca, Il turno di notte le fanno le
stelle (con dvd), Feltrinelli 2012
Un uomo e una donna si sono incontrati nel reparto di terapia
intensiva che precede un intervento a cuore aperto per entrambi. Si
sono dati coraggio promettendosi una scalata in Dolomiti per
inaugurare il secondo tempo della loro vita. Il film racconta il loro
tentativo di mantenere la promessa risalendo insieme il vuoto di una
parete. Edoardo Ponti dirige in montagna e in parete Nastassja
Kinski e Enrico Lo Verso che scalano senza avere mai toccato
roccia prima delle riprese. Non ci sono effetti speciali. Il risultato è un
prodigio di professionismo e di coinvolgimento emotivo. Julian
Sands è la perfetta sponda di un rapporto a tre sul filo del precipizio.
Il libro: "Il turno di notte lo fanno le stelle". Una sceneggiatura. Un
film. Un diario del film.
Anna Premoli, Ti prego lasciati odiare, Newton Compton,
2013
Jennifer e Ian si conoscono da sette anni e gli ultimi cinque li hanno
passati a farsi la guerra. A capo di due team nella stessa banca
d’affari londinese, tra di loro è da sempre scontro aperto e
dichiarato. Si detestano, non si sopportano, e non fanno altro che
mettersi i bastoni fra le ruote. Finché un giorno, per caso, sono
costretti a lavorare a uno stesso progetto: gestire i capitali di un
nobile e facoltoso cliente. E così si ritrovano a dover passare molto
del loro tempo insieme, anche oltre l’orario d’ufficio. Ma Ian è lo
scapolo più affascinante, ricco e ambito di Londra e le sue
“frequentazioni” non passano mai inosservate: basta un’innocente
serata trascorsa in un ristorante, per farli finire sulla pagina gossip di
un noto quotidiano inglese. Lei è furiosa: come possono averla
associata a un borioso, classista e pallone gonfiato come Ian? Lui è
divertito, ma soprattutto sorpreso: le foto con la collega hanno
scoraggiato tutte le sue assillanti corteggiatrici. E allora si lancia in
una proposta indecente: le darà carta bianca con il facoltoso cliente
se lei accetterà di fingersi la sua fidanzata. Sfida accettata e inizio
del gioco!
Carmen Reid, Il club dello shopping, Newton Compton, 2011
Nel suo lavoro di personal shopper per un raffinato negozio di
abbigliamento londinese, Annie Valentine non propone soltanto
acquisti di marchi costosissimi all'ultima moda, ma si occupa di
trasformare e reinventare l'immagine dei propri clienti dalla testa ai
piedi. Dinamica, vivace e divertente, Annie riesce a risolvere
qualsiasi problema, è in grado di soddisfare chiunque. Eccetto se
stessa. Infatti, nonostante sia un'impegnatissima madre single in
carriera che deve gestire, oltre al lavoro, l'irascibile figlia
adolescente Lana e il timido e problematico Owen, Annie percepisce
un vuoto nel suo guardaroba, pardon, nella sua vita: le manca un
uomo. Ma trovare il partner perfetto non è certo come comprare un
paio di scarpe! Annie sa scegliere con sicurezza l'abito per ogni
occasione, ma non l'uomo con cui condividere la propria vita.
Helga Schneider, I miei vent’anni oltre “il rogo di Berlino”,
Salani, 2013
Negli anni cruciali del dopoguerra, la giovane Helga Schneider cerca
il suo posto nel mondo. È andata via dalla casa di suo padre e
viaggia per l'Europa, guidata da una sola certezza: la vita che
l'aspetta sarà sempre comunque migliore di quella che ha lasciato.
E infatti i vent'anni di Helga, pur tra le difficoltà della ricostruzione e
la conquista della normalità, sono pieni di leggerezza, tenacia e
desiderio, parlano con la voce di una ragazza che ha voglia di
mettersi in gioco, di essere indipendente e di realizzare il suo sogno
più importante. Salisburgo, Vienna, Parigi, l'Italia sono i teatri delle
sue esperienze; l'amore, il tradimento, la delusione, l'entusiasmo, la
fatica di guadagnarsi da vivere e la passione per la scrittura, tutto si
mescola in questo memoir dove Helga Schneider racconta se stessa
con l'ebbrezza di chi si abbandona alla narrazione per la prima volta,
ed è in grado quindi di trascinare chi ascolta, contagiare chi legge
con il proprio vissuto unico e universale insieme.
Marcela Serrano, Adorata nemica mia, Feltrinelli, 2013
Ci sono fili capaci di unire i mondi interiori delle donne: a volte
saranno la forza delle risate, il valore dell'amicizia, l'amore o il
sesso; altre, le paure di fronte a un matrimonio inaridito, l'ipocrisia, la
solitudine o il timore dell'abbandono. Laura è contro il femminismo,
Manuela cuce e sogna, Magdalena si sente sempre più chiusa,
Anabella e Marilyn aspettano la felicità, Maria Bonita ha perso il
nemico di una vita, Eloìsa cerca di dimenticare, Irma si sfila
finalmente l'anello, Dulcinea racconta la sua versione della storia.
Dai Balcani fino a Santiago del Cile, passando per la Mancia del
Don Chisciotte, piccoli incidenti rivelatori che cambiano la vita,
donne che smettono di uscire di casa, donne che si lasciano
ingannare dalle apparenze, altre che si riappropriano della loro
esistenza, e altre ancora che si ritrovano ad affrontare drammi
inattesi.
Danielle Steel, Legami di famiglia, Sperling & Kupfer, 2013
Annie Ferguson, ventisei anni, brillante architetto di Manhattan, è
alle prese con un nuovo lavoro e un nuovo amore. Bella e di talento,
ha il mondo nelle sue mani e un luminoso futuro davanti a sé.
Finché una telefonata cambia per sempre il corso della sua vita:
dalla sera alla mattina, Annie è costretta a mettere da parte
aspirazioni, desideri e una promettente carriera per dedicarsi ai tre
nipotini rimasti orfani di sua sorella, morta con il marito in un
incidente aereo. Sono passati ormai sedici anni da quel tragico
giorno e, nonostante i sacrifici, Annie non si è pentita neanche per
un attimo della sua scelta. Ma, ora che i ragazzi sono cresciuti e
ognuno ha intrapreso la propria strada, lei si ritrova da sola, in una
casa all'improvviso troppo grande e troppo vuota. Mentre comincia a
fare i conti con una solitudine difficile da sopportare, un incontro
cambia di nuovo ogni cosa.
Hans Tuzzi, Un enigma dal passato, Bollati Boringhieri, 2013
Le valli dell'Alto Verbano, primavera 1986. Un paese come tanti,
piccolo, grazioso, raccolto, pronto ad accogliere i turisti come ogni
estate. Ma questa non si annuncia un'estate come le altre. Non
capita tutti gli anni, infatti, di fare un macabro rinvenimento come
quello che degnamente conclude la conferenza del professor
Maldifassi sulle streghe di Druogno. Così il commissario Norberto
Melis, ospite occasionale al seguito della compagna Fiorenza, viene
incaricato dai superiori di dare una mano ai locali rappresentanti
della legge. Per scoprire quasi subito, fra cene squisite e gite fra i
boschi, quanto quel paesino da fiaba e i suoi decorosi e compiti
abitanti celino segreti, invidie, rancori, antipatie, ostilità.
Clara Uson, La figlia, Sellerio, 2013
Ana è una ragazza estroversa, allegra, brillante. È la migliore alunna
del corso di medicina a Belgrado, è amata dagli amici, è l'orgoglio di
suo padre, il generale Ratko Mladic, che lei ricambia con una
devozione assoluta. Un viaggio a Mosca è l'occasione per passare
alcuni giorni in giro per una grande città con il solo pensiero di
divertirsi. Invece al ritorno Ana è cambiata. È triste e taciturna. Una
notte afferra una pistola, quella a cui il padre tiene di più, e prende
una decisione definitiva. Ha solo ventitré anni. Cosa è successo a
Mosca, tra corteggiamenti e feste, in compagnia degli amici più cari?
Nelle allusioni e nelle accuse dirette Ana ha intravisto nel padre una
figura spaventosa. Quello che per lei è un eroe e un genitore
premuroso, per tutti gli altri è un criminale responsabile dei maggiori
eccidi del dopoguerra: l'assedio di Sarajevo, la pulizia etnica in
Bosnia, il massacro di Srebrenica. Crimini che lo porteranno a
essere accusato di genocidio, in un processo che dopo una lunga
latitanza ha avuto inizio nel maggio 2012. Pochi casi come quello di
Ana rivelano in tutta la sua oscura profondità una condizione, la
perdita dell'innocenza, al tempo stesso individuale e collettiva.
Mariolina Venezia, Maltempo, Einaudi, 2013
Piove. In una primavera ritardataria, il Pm Tataranni è di pessimo
umore. Mentre è in corso la campagna elettorale per le Regionali si
ritrova fra i piedi una ragazza troppo intraprendente, troppo ingenua,
forse mitomane. Quando la giovane scompare, Imma Tataranni
comincia a vedere tutto sotto un'altra luce: se stessero tentando di
incastrarla? Eccola tirar fuori gli aculei, mentre si aggira per una
Basilicata che sembra la Transilvania, impantanandosi in tutti i
sensi. All'inseguimento di una verità che affonda le radici nel
passato si spingerà fino a Roma: fra il Colosseo e piazza di Spagna
sfreccerà in scooter stretta all'appuntato Calogiuri, e finirà col cadere
in tentazione. Ma anche sul suo prediletto si allunga qualche ombra.
Nell' indagine sembrano spuntare i fantasmi, una vecchia parla di
malocchio. Dagli studi di Cinecittà in via di dismissione al petrolio
della Val d'Agri, da Montecitorio ai vicoli deserti di Craco, il paese
abbandonato, solo la testardaggine di una donna che non teme i
chili di troppo e rifugge i buoni sentimenti potrà venire a capo
dell'enigma. Dissacrante nella sua normalità, forse Imma imparerà a
fidarsi un po' di più di se stessa e degli altri, forse il frutto proibito si
potrebbe cogliere, forse il Belpaese non è del tutto da rottamare.
Madeleine Wickham, A che gioco giochiamo?, Mondadori,
2013
È stato Patrick ad avere l'idea di invitare gli amici per un weekend di
tennis e relax. Non vede l'ora di esibire la favolosa residenza di
campagna acquistata grazie ai lauti guadagni della sua attività per
così dire... spregiudicata di consulente finanziario. Ma alla bella
moglie Caroline non ha rivelato il vero motivo di questa riunione a
cui tiene così tanto. Caroline è una donna senza peli sulla lingua
che conosce bene il caro maritino, quindi non si fa certo problemi a
dire la sua in merito a questa iniziativa. È ben contenta di accogliere
Stephen e Annie, i vecchi vicini di casa con qualche problema
finanziario, un po' meno di vedere l'arricchito Charles e la sua
aristocratica moglie Cressida, ed è scontentissima di dover avere a
che fare con il competitivo e pedante Don, cliente di Patrick, e la sua
sciocca figlia Valerie. Quando le quattro coppie si riuniscono,
sembra già chiaro chi siano i vincitori e chi i vinti nella vita. Ma nel
momento in cui la prima palla viene lanciata oltre la rete
l'impeccabile campo da tennis in erba diventa teatro di qualcosa di
molto diverso da un piacevole torneo fra amici. Ha inizio infatti una
due giorni di ripicche, scenate e rivelazioni, culminante nell'arrivo di
un ospite inatteso che sovvertirà completamente gli equilibri... In "A
che gioco giochiamo?"
Saggistica e varia
Concita De Gregorio, Io vi maledico, Einaudi, 2013
"lo vi maledico" c'è scritto sulla lapide di marmo che un operaio dell'Ilva di
Taranto ha voluto mettere per strada, sotto casa sua. E "Io vi maledico", dice la
figlia dell'imprenditore che si è ucciso strozzato dall'usura bancaria. Sono due
delle storie che compongono il ritratto corale di un Paese disorientato, in cui
rabbia e frustrazione possono trasformarsi in malattia sociale o in vento di
cambiamento. C'è il ragazzo sardo che voleva partecipare a X Factor, non
l'hanno preso ed è tornato in miniera. C'è Michele, 4 anni, che ha fatto il test per
misurare la rabbia e doveva prendere delle medicine, ma sua madre ha deciso di
no. La fatica dei genitori, la sazietà disillusa dei figli. Emanuela che ha scritto due
volte a Marchionne e che sa - glielo ha spiegato suo padre - cosa significa
"comportarsi da uomo". C'è Milagros che racconta che gli indignados sono orfani
delle carte di credito e figli degli sfratti. C'è la rabbia degli adolescenti, cui i
professori non sanno dare risposte. Ci sono cinque donne sindaco del Sud, dove
le teste di maiale non son maschere da indossare alle feste. E c'è Atesia, dove le
donne del call center rispondono la notte ai maniaci per non perdere 80 centesimi lordi. Un ritratto scritto con
parole dure come la pietra. O come la verità. Unico antidoto alla rabbia di chi è stanco di non essere
ascoltato.
Pamela Bartram, Cosa sapere su tuo figlio con bisogni educativi speciali, Erickson, 2009
Giorgio Boatti, Sulle strade del silenzio: viaggio per monasteri d'Italia e spaesati dintorni, GLF
editori Laterza, 2012
Stefano Bollani, Parliamo di musica, Mondadori, 2012
Susan Cain, Quiet: Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare,
Bompiani Overlook, 2012.
Carlo Carzan, Sonia Scalco, Economia felice: educare i bambini a uno stile di vita
consapevole, La Meridiana, 2012
Tiziana Galoppi, Gli ebrei a Cento: storia di una comunità, Baraldi, 2012.
Donatella Nicolò ( a cura di), Menu a colori, Mondadori, 2012
Veronica Pivetti, Ho smesso di piangere: la mia odissea per uscire dalla depressione,
Mondolibri, 2012
Maurilio Prioreschi, Trenta sul campo: tutta l'altra verità su calciopoli, Baldini & Castoldi, 2012
Roberto Saviano, Zerozerozero, Mondadori, 2013
Antonio Socci, Lettera a mia figlia sull’amore e la vita al tempo del dolore, Rizzoli, 2013
Sri Lanka, EDT, 2010
Cinzia Tani, Mia per sempre: quando lui la uccide per rabbia, vendetta, gelosia, Mondadori,
2013
Beppe Tosco, Perché le donne credono nel colpo di fulmine, gli uomini nel colpo di culo,
Mondolibri direct, 2012
Fumetti
Francesco Niccolini, Simone Cortesi, Enrico Mattei: vita, disavventure e morte di un cavaliere
solitario, BeccoGiallo, 2012
Paco Roca, Memorie di un uomo in pigiama, Tunué, 2012
Joe Sacco, Reportages, Mondadori, 2012
Vanna Vinci, La bambina filosofica: Houston, abbiamo un problema, Rizzoli Lizard, 2012
Audiolibri
Stefano Benni, Di tutte le ricchezze letto da Stefano Benni, Emons Italia, Feltrinelli, 2012
Roddy Doyle, Neri Marcorè legge Il trattamento ridarelli, Emons Italia, 2011
Sezione locale
Fotografie di Massimo Brunelli; testi di Angelo Zanotti e Anna Brini, Il torrente sconosciuto: il
percorso completo dell'Aposa e delle sue pertinenze dalle sorgenti sino al ventre della città e
oltre, Maglio, 2012