Turchia,tra Egeo e Mediterraneo
Transcript
Turchia,tra Egeo e Mediterraneo
www.solovela.net Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela I viaggi di Corto Caprese Turchia,tra Egeo e Mediterraneo Un angolo sorprendente Una piacevole crociera tra verdi calette, suggestive rovine archeologiche e porti attrezzati, spinti dal “meltem” 46 Gennaio 2004 Gennaio 2004 47 www.solovela.net Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela i immagina una vacanza in Turchia e si pensa subito al caicco. Grandi e robusti scafi in legno di pino, nelle offerte tuItalia ristiche fotografati in navigazione a vele spiegate o ancorati in una piccola baia cristallina. Il decorativo groviglio di alTurchia Grecia beri e bompressi in legno, manovre, cime in canapa e scalette in corda, fanno tanto Smirne Cipro Mar Mediterraneo “caccia al tesoro dei pirati”. Costruiti dagli (Izmir) Chios abili artigiani turchi e nati come barche da pesca, i caicchi oggi sono confortevoli Efeso Mar Egeo alberghi galleggianti per comode crociere Konia all’insegna del dolce far niente. Lunghi tra Samos Ikaria i 15 e i 25 metri spesso offrono cabine con bagno, spazi ampi per prendere il sole e, a Bodrum poppa, vere terrazze da pranzo dove guKalimnos Antalya Marmaris Kos stare la cucina, di solito ottima, del cuoFethiye co di bordo. Il comandante, un marinaio e Simi il cuoco, compongono l’equipaggio tipo di Kas Rodi Meyisti Kekova un caicco da noleggio, che in Turchia si chiama “gulet”. Ce ne sono di lussuosissiMar Mediterraneo mi e costosi, ma anche di meno impegnativi e più spartani. Oltre a vederli e prenotarli sui depliant, per lissima vacanza; ma non si può certo definire di “solovela”. Un po’ una vacanza ben programmata, si possono anche scegliere al vo- dipende dalla buona volontà degli ospiti e dell’equipaggio, un po’ lo e per pochi giorni direttamente sulle banchine di Bodrum e di dalle imbarcazioni appesantite dalle troppe comodità di bordo, Marmaris, secondo l’ispirazione del momento e la simpatia ispira- ma si possono passare una settimana o quindici giorni su un caicta da un capitano-armatore. co a noleggio senza mai alzare nemmeno un triangolino di tela. La navigazione in caicco è un’esperienza rilassante e piacevole, Talvolta, infatti, le gulet mettono a disposizione degli ospiti picfatta di bagni di sole, nuotate ed escursioni a terra (volendo coli dinghy a vela per più facili e sportive navigazioni costiere. Lo windsurf, snorkeling, immersioni). Di sicuro, insomma, una bel- sviluppo di questo turismo nautico conferma però, se ce ne fosse bisogno, che la costa turca è davvero un paradiso per la navigazione, in caicco o con una barca a vela “classica”. Non solo sono disponibili molte buone barche da charter, ma anche le infrastrutture, i marina e i cantieri per l’assistenza, si sono molto sviluppati negli ultimi anni e sono efficienti e soddisfacenti. Insomma è un settore di punta del turismo nazionale. La Turchia è un paese enorme e affascinante, ricchissimo di storia, cultura e tradizioni, ed è senz’altro riduttivo descriverne soltanto le coste e il mare o, peggio ancora, solo due dei suoi quattro mari: l’Egeo e il Mediterraneo, a ovest e a sud. Questo per suggerire che, avendo il tempo e la possibilità, la soluzione In alto a destra, migliore è senz’altro unire a una o due settimane in barca all’antico teatro meno la visita a Istanbul o alle tante e varie mete turistiche deldi Efeso. A sinistra, l’interno. l’Agorà di Smirne. Complessivamente, il paese offre ben 8.333 chilometri di coste, In basso, ricche di isolette, insenature, baie, spiagge e scogliere, coste a il panorama picco sul mare, oliveti, boschetti, villaggi d’altri tempi col sapodi Izmir, secondo re dei bazar orientali, ma anche modernissimi e non sempre piaporto turco dopo Istanbul cevoli villaggi turistici e nuovi insediamenti, frutto della S 48 Settembre 2004 foto Uff. Cultura e Info. Amb. Turchia di Marina Maresca I viaggi di Corto Caprese Un suggestivo scorcio della costa mediterranea della Turchia www.solovela.net Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela I venti sono invece più moderati lungo la costa mediterranea del sud, che è riparata. Comunque, il meltem ci accompagna almeno fino a Finike, mentre il golfo di Antalya è il regno delle brezze, e predominano quelle da sud e sud-ovest. La stagione migliore per navigare va da aprile a ottobre. Aiuta a consultare le carte, imparare che “limani” vuol dire porto, “deniz” mare, “adasi” isola, “korfezi” golfo. La lingua turca non è indoeuropea ma è lontana parente del finlandese e dell’ungherese. Il porto di Bodrum, l’antica Alicarnasso, oggi ricca di locali e di gallerie d’arte, con una vivace vita notturna Il porto di Fethiye e alcune tombe scavate nella roccia frenetica corsa all’edilizia degli ultimi decenni, non ancora doma. Ci conforta ed entusiasma però che la maggior parte delle 159 isole della Turchia non sono abitate, e di queste 109 si trovano nel Mar Egeo, 26 nel Mediterraneo, 23 nel Mar di Marmara, e una nel Mar Nero. La varietà dei paesaggi delle coste non solo non annoia mai, ma riserva sorprese dietro ogni promontorio e in fondo a ogni insenatura. Uno scenario d’incomparabile bellezza per la nostra crociera, caratterizzato dal verde degli alberi, (al contrario dei paesaggi brulli di molte vicine isole della Grecia) che si riflettono nel verde e nel turchese del mare. foto Uff. Cultura e Info. Amb. Turchia I viaggi di Corto Caprese I PORTI Le barche a vela trovano ottima ospitalità (in estate e in inverno) in molti porti dell’Egeo e del Mediterraneo con attrezzature di livello internazionale, oltre acqua, elettricità e rifornimenti. Segnaliamo i marina di Izmir, Cesme, Kusadasi, Bodrum, Marmaris, Kemer, Fethiye, Antalya, Kaleici. Ma la costa tra Izmir e Antalya offre perfetti ormeggi in rada, basta informarsi dalle autorità e negli uffici turistici locali. Attenzione a un’eventuale navigazione a zig-zag tra le acque turche e quelle greche, non vista di buon occhio dalle autorità locali, ma comunque possibile una volta adempiute le formalità per l’ingresso in un porto turco e in uno greco. Ricordarsi di sostituire la bandiera di cortesia, prestando attenzione in quali acque si sta navigando. E’ noto che i due popoli non si vogliono molto bene, anche se gli attriti sembrano ultimamente diminuiti, e non è il caso di cercare problemi. Ai tempi dell’Antica Grecia e fino alla Repubblica di Venezia, le centinaia di isole dell’Egeo erano un grande arcipelago senza confini. Oggi invece Grecia e Turchia fissano il limite delle rispettive acque territoriali a 6 miglia, tranne nei casi in cui la costa turca e le isole greche si fronteggiano a una distanza inferiore alle 12 miglia; in questo caso, in linea di massima, il limite viene stabilito a metà esatta delle acque. Samo, Kos, Rodi sono le isole greche più grandi e vicine, oltre che visibili dalla costa turca. L’isoletta di Kastellorizo - estremo baluardo greco nel Mediterraneo a sole tre miglia dalla turca Kas (320 miglia da Atene), ha Marmaris, il più importante centro della nautica turca IL VENTO Durante l’estate, il vento soffia normalmente da nord-ovest a sudest. Si chiama “meltem”, parente strettissimo del “meltemi” greco. Cala di notte per alzarsi puntualmente verso mezzogiorno, ma nei golfi può anche non interrompersi mai. All’inizio e alla fine dell’estate il “meltem” soffia di meno, e certi giorni è del tutto assente. Può rendere abbastanza agitato il mare al centro e al sud dell’Egeo. In particolare bisogna essere preparati a raffiche abbastanza violente al nord dei golfi di Gokova e di Hisaronu. La brezza marina si chiama “imbat” e si fa sentire quando il meltem si calma. 50 Settembre 2004 Rovine archeologiche semisommerse a Kalekoy. Navigando lungo le coste turche ci si trova spesso davanti a un mix di natura e testimonianze della storia www.solovela.net Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela Il porto e il teatro romano di Kas un significato particolare per gli italiani, che la ricordano per “Mediterraneo”, il film di Gabriele Salvatores vincitore dell’Oscar. SMIRNE Izmir, l’antica Smirne, al fondo di un golfo lungo e stretto, è la terza grande città della Turchia, il secondo porto dopo Istanbul. Secondo i propri interessi si possono visitare il Museo Archeologico, per le statue classiche, quello Etnografico per i tappeti e i costumi, o il quartiere delle moschee. Si dice che a Smirne sia nato Omero, che nella città avrebbe composto l’Iliade. Del resto un po’ più a nord, vicino allo stretto che collega il Mar di Marmara al Mar Egeo, ci sono gli scavi archeologici che hanno rivelato i nove strati, di epoche differenti, di Il porto e il panorama di Antalya. In basso, un caicco in navigazione lungo le coste del Mediterraneo Troia. E “Kaz Dagi”, il Monte Ida dove, secondo la mitologia, Paride giudicò Afrodite la più bella tra le dee, scatenando la sanguinosa guerra cantata nel poema. Quello che davvero non si può perdere e che merita una giornata di sosta, anche sfidando il caldo torrido, è senz’altro Efeso. Delle mille e mille città antiche che si trovano in Turchia, Efeso (Selcuk il nome del vicino centro moderno) è la meglio conservata, forse la più bella del Mediterrano. Passeggiare nelle strade di quello che fu un centro fiorente e ricchissimo, con Alessandro Magno e con l’impero romano, non è un’esperienza da studiosi o da eruditi. Si ha davvero la sensazione di un salto nel tempo e di vivere la vita quotidiana, tra le terme, la biblioteca, le piazze e il teatro. BODRUM L’antica Alicarnasso, oltre che per la tomba del re Mausolo, una delle sette meraviglie del mondo (di cui purtroppo non restano tracce), è da tempo immemorabile famosa per i cantieri di barche. Una tradizione viva ancora oggi con la costruzione delle “gulet”, i caicchi ormai simbolo del turismo nautico turco, e dei “tirhandil”, con prua e poppa a punta. Ogni anno, a ottobre viene organizzata anche una spettacolare regata di gulet. Bodrum è una città che vanta un’atmosfera un po’ bohemienne, con le piccole gallerie d’arte, e notti scatenate in night club o discoteche, ristoranti di frutti di mare e tanti negozietti, dai tappeti alle boutiques. Ma se non è questo genere di divertimenti che andiamo cercando, il golfo di Gokova regala baie e calette turchesi. Puntando verso il nord della penisola di Bodrum, si trovano angoli quasi incontaminati e tranquilli, verdi e boscosi, piantagioni di ulivi e limoni, piccoli mulini a vento. Torba ha un moderno marina, ma Golkoy, Turkbuku e Gundogan, sono villaggi più piccoli con simpatiche taverne. Da Bodrum potete veleggiare per 60 miglia nel golfo di Gokova, e comprendere che questa costa si può conoscere e assaporare davvero soltanto via mare. Nella grotta di Karaada sgorga acqua tiepida. Nell’isoletta di Sedir Adasi c’è la spiaggia di Cleopatra con la finissima sabbia fossile che Antonio, secondo la leggenda, avrebbe fatto portare per lei dal Nord Africa. Sulla penisola di Datca, e un po’ dovunque in queste coste, si ormeggia spesso con una cima a terra legata ai solidi alberi di pino che crescono fin sulle rive. MARMARIS Marmaris è separato da Bodrum dalla lunga penisola di Datca ed è il più importante centro nautico della Turchia, altro ottimo punto di partenza, come Bodrum, sia per una crociera 52 Settembre 2004 foto Uff. Cultura e Info. Amb. Turchia I viaggi di Corto Caprese Una spiaggia a Kaputas. Nell’isoletta di Sedir Adasi c’è anche quella di Cleopatra, secondo la leggenda la preferita dalla regina www.solovela.net Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela lì, si può risalire il fiume Koycegiz, magari con le piccole barche di pescatori locali, per andare a vedere le tombe licie di 5 mila anni fa, scavate sulle pareti di roccia, della necropoli di Kaunos. Tutto il delta del Dalyan è una zona paludosa, parco naturale, con aironi, falchi e tartarughe, che depositano le uova sulla lingua di sabbia dorata di 6 chilometri di Istuzu. FETHIYE Uff. Cultura e Info. Amb. Turchia Il verde dei boschetti si confonde con l’azzurro del mare a Oludeniz. ra dei villaggi vacanze. A Marmaris però ci sono ancora le rovine della fortezza fatta costruire nel XVI secolo da Solimano il Magnifico e, soprattutto, grazie alla nostra barca, abbiamo il privilegio di immergerci in atmosfere assai diverse. Spiagge di sabbia e mare turchese, cale e calette, con lo sfondo di pinete profumate e montagne. Un possibile ancoraggio non lontano da Marmaris è Ekincik. Da Uff. Cultura e Info. Amb. Turchia lungo le coste dell’Egeo che del Mediterraneo. L’aeroporto di Dalaman, inoltre, è solo a un’ora di macchina. La rotta dei charter da ovest verso est, che stiamo seguendo, è indicata come “crociera blu”. La città brulica di negozi, mercati e bazar colorati che offrono borse e capi di pelle, oggetti di rame e bronzo, gioielli, tessuti, tappeti e miele, oltre che false magliette firmate. Ma, questa simpatica confusione la troverete in tutti i centri turistici costieri, per esempio a Kusadasi, che abbiamo lasciato a nord e che non a caso abbiamo evitato riservandolo al turismo via ter- I viaggi di Corto Caprese Grazie al meltem o alle brezze favorevoli sarà facile navigare per una trentina di miglia da Marmaris a Fethiye. E’ molto piacevole, per le rovine immerse nel verde, testimonianze archeologiche di diverse epoche che possiamo ammirare dal mare, in un mix sorprendente e suggestivo di natura e opera dell’uomo. Nel fiume Dalaman, volendo, si può praticare rafting tra maggio e ottobre. Ma il golfo di Gocek (anche qui c’è un attrezzato marina, per affittare una barca o per fermarsi) è ricco di insenature e isole. Come Tersane, con le suggestive rovine di tombe bizantine. Ma da queste parti a fare da punti cospicui sono spesso tombe sarcofagi e colonne, delle civiltà che hanno dominato la Grecia antica, poi l’impero romano e bizantino. Il golfo di Fethiye è cosparso di isole mentre il piccolo porto è dominato da una fortezza dei Cavalieri di Rodi (l’isola greca è giusto di fronte a noi). KAS Anche il bel porto e l’accogliente cittadina di Kas, sono un ottimo punto di partenza. Siamo di fronte a Kastellorizo, ricordate? Infatti, si gode uno splendido panorama sull’isoletta da premio Oscar. Poco lontano c’è Kekova, isola del sole, con un piccolo arcipelago di isolette e acque trasparenti verde smeraldo. Lungo la costa nord di Kekova ci si ferma in una piccola insenatura per raggiungere le rovine sommerse. Finike ha un piccolo porto circondato da cedri e giardini. Assai più attrezzato e affollato il porto di Kemer, centro nato soprattutto per accogliere i turisti dei viaggi organizzati e quindi da raggiungere, in barca, solo per fare rifornimenti. Del resto da Kemer ad Antalya è un susseguirsi di insediamenti turistici e costruzioni moderne. ANTALYA Antalya è la città più importante della costa mediterranea. Anche Side - oggi affollato centro turistico - sembra abbia fatto da sfondo agli amori di Cleopatra e Antonio. L’intera zona, però, è diventata una sorta di mini-Ibiza in salsa turca, tutta spiaggia e divertimento. Non mancano però baie piacevoli e marina attrezzati. Ciò che affascina, nei dintorni di Antalya, è la catena montuosa del Tauro, con le sue cime che s’innalzano immediatamente dietro la costa. A TAVOLA Ricca, fantasiosa, colorata, la cucina turca vi sembrerà la madre di tutte le cucine del Mediterraneo e in parte anche di alcuni paesi balcanici. Verdure saporite, frutta, carne, pesce, spezie, legumi e originali dolci: la Turchia però è molto grande e ci sono differenze tra regione e regione. Nei ristoranti delle coste addomesticate dal turismo, si gustano tanti meravigliosi piatti, che è riduttivo definire antipasti. Il borek, sottile sfoglia di pasta ripiena di formaggio o di carne tritata, l’insalata di melanzane con aglio e yogurt, le foglie di vite ripiene di riso. Passiamo poi ai peperoni ripieni o volentieri ci tratteniamo nel regno della melanzana, declinata in tante possibili maniere. Il riso pilaf, con uvetta e pinoli, accompagna carne e pesce, insieme a insalate di cetrioli e pomodori. Tra le pietanze di carne il doner kebap (carne di agnello arrostita su uno spiedo verticale), il manti (pasta ripiena di carne macinata, yogurt, aglio e peperoncino), lo sis kebap (spiedini di montone), le çig köfte (polpettine di carne cruda lavorate con grano e peperoncino), la pizza turca, sottile sfoglia di pasta ricoperta di carne d’agnello o formaggio. Poi troviamo pesce al vino bianco, fritto di mare con gamberi di Alicarnasso, triglie di Kinallada, filetti di sogliola. Ottimi il tè (çay), e il tipico caffè turco (kahve). Caratteristico il “raki”, la diffusissima grappa all’anice, rinfrescante, e l’inconsueta l’ayran a base di yogurt. Tra i dolci famosi il “baklava” e il “kadayif”, ricchi di miele, ma interessante anche il “muhallebi”, budino di riso al latte. A Demre, l’antica Myra, da non perdere le tombe rupestri vicino all’imponente teatro romano. San Nicola fu vescovo della città e - ogni anno, a dicembre - le cerimonie commemorative, sono l’occasione per molti turisti di trascorrere in un clima dolce e ancora soleggiato le vacanze di Natale. Un suggerimento che possono cogliere i velisti più intraprendenti e con lunghe vacanze inver nali a disposizione. Settembre 2004 55 Il manti Una donna turca prepara il borek Kahve, il caffè turco