notiziario sulla romania

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notiziario sulla romania
22 GENNAIO –
27 GENNAIO 2012
N° 03/2012
NOTIZIARIO SULLA
ROMANIA
22-27 gennaio 2012
N° 03/2012
CONTENUTI
Politica
Economia
Finanza
Industria
Sessione straordinaria del Parlamento: l’opposizione chiede elezioni
anticipate
Le priorità per la riforma del 2012
Sondaggio CSOP: i romeni non credono più nella politica
Destituito il Ministro degli Affari Esteri Baconschi
HRW: rapporto internazionale sui diritti umani
Moody's: le proteste influiscono negativamente sul rating del paese
Proteste: Casa Reale reagisce, in piazza anche i romeni all’estero
Proteste: patto sociale o elezioni anticipate
Cristian Diaconescu, il nuovo Ministro degli Affari Esteri
Messaggio del Presidente Traian Basescu ai romeni
Incostituzionalità per le elezioni accorpate
Più gas importato
Gli italiani detengono oltre 150.000 ettari di terreno agricolo in
Romania
Il blocco del mercato del lavoro belga per i romeni: una misura
esagerata ed inutile
Studio Moderna, la compagnia immune alla crisi economica
ANSVSA: un’organizzazione internazionale specializzata nella
crescita degli animali investirà un miliardo di euro nella regione
occidentale del paese
Nei primi 10 mesi del 2011, le importazioni di elettricità sono
aumentate, le esportazioni sono diminuite
Il salone presidenziale di “Henri Coanda” – modernizzato con 3
milioni di euro
Il mercato locale di fusioni ed acquisti è diminuito del 28% nel 2011
I mercati esteri sono indifferenti alle proteste
Il produttore di vini Carl Reh Winery prevede un aumento del budget
del 15%
Il sistema bancario ha concluso il 2011 con perdite di 100 milioni di
euro
Rettifiche di bilancio per 50 compagnie
Quattro banche hanno preso un prestito di un miliardo di euro dalla
BNR per una settimana
Rompetrol prende un credito di 55 milioni di euro dalla RBS Bank
Rapporto Tradeville: le azioni ELMA potrebbero arrivare entro un
anno a 0,349 lei
Crisi: missione FMI a Bucarest
“Philip Moris” investe un milione di euro nella fabbrica di Otopeni
I Ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno adottato il testo del
futuro Meccanismo Europeo di Stabilità
“Enel Green Power” continua gli investimenti nelle centrali eoliche di
Romania
A Jucu, al posto della Nokia è possibile l’arrivo del produttore italiano
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di elettrodomestici De Longhi
Electrica vuole vendere ad Enel le azioni di EMS
Boc nomina il suo consigliere personale alla direzione del consiglio di
Transelectrica
Gazprom accelera il progetto South Stream
Il gruppo tedesco RWE potrebbe rinunciare al progetto Nabucco
Gli investimenti Eldon in Romania superano i 15 milioni di euro
Investimenti di Transelectrica nei prossimi 3 anni pari a 580 milioni di
euro
“Ekol” arriva in Romania con servizi di logistica ferroviaria
“Martelli Europe” di Buzau – l’eccellenza italiana nel settore tessile
Wienerberger si sta preparando a costruire la quarta fabbrica di
mattoni e la prima nella Moldavia
Vevera si è dimesso dal Consiglio d’Amministrazione di
Transelectrica dopo meno di due giorni
Goldman Sachs, Erste e Raiffeisen hanno vinto la più importante
quotazione
Albalact aumenta il capitale di Raraul di 5 milioni di euro
De Longhi sostituisce Nokia a Jucu
La centrale elettronucleare di Cernavoda ha superato tutti i test di
stress
Alstom costruirà un’unità per la riduzione dell’inquinamento con 53
milioni di euro nel Complesso Energetico Craiova
Auchan City sul mercato dei centri commerciali
Speciale:
romeni in
Italia
L’Italia ha deciso di eliminare, a partire dal 1 gennaio 2012, le misure
restrittive alla libera circolazione dei lavoratori romeni e bulgari
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Politica
Sessione straordinaria del Parlamento:
l’Opposizione chiede elezioni anticipate
Sette Giorni, 22 gennaio
Il Parlamento si è riunito lunedi, 23 gennaio, e
martedì, 24 gennaio, in una sessione plenaria
straordinaria, richiesta dei partiti di opposizione.
Questi ultimi avevano annunciato l’intenzione di
sfruttare questa opportunità per affrontare il
Governo in merito alla situazione di conflitto che
sta attraversando il Paese e proporre elezioni
anticipate. La Camera dei Deputati ed il Senato
si riuniscono in due sessioni ordinarie l’anno. La
Costituzione, stabilisce al riguardo che la prima
sessione ha inizio nel mese di febbraio e non
puo’ protrarsi oltre la fine del mese di giugno. La
seconda sessione ha inizio nel mese di
settembre e non puo’ protrarsi oltre la fine del
mese di dicembre. La Camera dei Deputati e il
Senato si radunano in sessione straordinaria su
richiesta del Presidente romeno, dell’Ufficio
Permanente di ciascuna delle Camere o di
almeno un terzo dei deputati o dei senatori. I
parlamentari del Partito Social Democratico
(PSD) hanno annunciato che intendono
richiedere, nella sessione straordinaria, le
dimissioni del Governo diretto dal Primo Ministro
democratico-liberale Emil Boc. Il leader UDMR,
Kelemen Hunor, ha affermato, invece, che
l’Unione (che fa parte del Governo di alleanza),
non cercherà di bloccare l’organizzazione della
sessione straordinaria, ma che al tempo stesso,
i legislatori dell’Unione non sosterranno la
proposta di elezioni anticipate.
Le priorità per la riforma nel 2012
Sette Giorni, 22 gennaio
Senza fare alcun riferimento agli eventi
conflittuali della scorsa settimana, che hanno
interessato tutte le principali città della Romania,
durante l’incontro tradizionale con i capi delle
missioni diplomatiche accreditate a Bucarest, il
Presidente Traian Basescu ha sottolineato che il
completamento della nuova legge sulla Sanità,
insieme alla riorganizzazione amministrativa del
Paese, restano le priorità per la riforma nel
2012. Il Presidente ha inoltre dichiarato che
intende restare un partner attivo del Governo
per la realizzazione delle misure relative agli
accordi con il FMI e con la Commissione
Europea, per l’entrata in vigore del Codice di
Procedura Civile, per il completamento della
nuova legge sulla Sanità, per la continuazione
della riforma delle imprese statali e per la presa
di nuove misure al fine di stimolare l’attività ed
aumentare l’assorbimento dei fondi europei.
Durante l’incontro, il Presidente Traian Basescu
ha, inoltre, ringraziato il Governo italiano per
aver eliminato le restrizioni al mercato del lavoro
per i lavoratori romeni. D’altra parte, ha tenuto a
precisare che le restrizioni al mercato del lavoro
imposti da altri Stati membri dell’Unione
Europea risultano essere “completamente
ingiustificate” e ha aggiunto che la Romania
continuerà a promuovere l’obiettivo della piena
liberalizzazione di accesso al mercato del lavoro
da parte dei lavoratori romeni.
Sondaggio CSOP: i romeni non credono più
nella politica
Sette Giorni, 22 gennaio
Secondo un sondaggio condotto da CSOP,
prima delle proteste scoppiate nel mese di
gennaio, la fiducia dei romeni nei confronti della
politica è scesa del 10%, il 52% della
popolazione è totalmente disinteressata e il 37%
non risulta essere “né interessati né
disinteressati”. Di grande fiducia continuano a
godere: la Chiesa (63%), l’Esercito (47%), e il
Municipio
locale
(40%).
L’indagine
ha
confermato il calo di fiducia nei confronti
dell’USL sotto il 50%, mentre il PDL sale
lentamente, passando a quota
21%. La
personalità che gode di massima fiducia,
secondo la stessa indagine, è il Governatore
della Banca Nazionale, Mugur Isarescu, con il
26%, seguito da Victor Ponta (il 23 %), Crin
Antonescu (il 21%) e Traian Basescu (il 18%).
Destituito il Ministro degli Affari Esteri
Baconschi
Agenzia Nova, 23 gennaio
Il Ministro degli Affari Esteri romeno, Teodor
Baconschi, è stato destituito dalla sua carica a
causa di alcune dichiarazioni rese nei confronti
dei protestatari degli ultimi giorni. Durante la
sessione
congiunta
delle
due
camere
dell'assemblea parlamentare di Bucarest, il
Primo Ministro Boc ha annunciato la decisione di
destituire il ministro e ha chiesto scusa
pubblicamente
ai
manifestanti
per
le
affermazioni
“imbarazzanti”
di
alcuni
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rappresentanti della maggioranza nei loro
confronti. Baconschi una settimana fa, sul suo
blog personale, aveva definito i manifestanti
come rappresentanti di una “periferia malfamata,
violenta e ignorante”.
HRW: rapporto internazionale sui diritti
umani
Rri.ro, 23 gennaio
Nel recente rapporto annuo dell’Organizzazione
internazionale per la difesa dei diritti umani,
(Human Rights Watch), oltre al sostegno della
comunita’ internazionale per i progressi della
“primavera araba”, le critiche nei confronti della
politica democratica russa, si fa riferimento
anche ai dossier delle carceri segrete della CIA,
tra cui è inclusa la Romania. Il documento
colloca la Romania tra i paesi che non hanno
chiarito la loro posizione rispetto i centri
carcerari segreti della CIA situati nell’est
europeo, accanto a Lituania e Polonia. Anche se
le autorità romene hanno negato ripetutamente
le accuse sulla presenza di simili centri, il
rapporto sostiene che sono stati registrati scarsi
progressi
nel
chiarimento
dell’eventuale
complicità di alcuni governi europei con il
programma americano di detenzione e tortura di
presunti terroristi. Human Rights Watch è altresì
preoccupata del sostegno concesso da Cina e
Russia al regime del presidente siriano Bashar
al-Assad, di fronte alla rivolta di parte del suo
popolo, ha inoltre, mostrato preoccupazione per
le reticenze manifestate da alcuni paesi
democratici, come Brasile, India e SudAfrica per
il sostegno dello sviluppo democratico in altre
zone del mondo. Il rapporto ammonisce inoltre
sulla fragilità dei progressi registrati dai paesi
arabi, le cui rivolte hanno portato al crollo dei
propri dittatori. Il rapporto mostra una critica
anche per il modo di svolgimento delle elezioni
politiche in Russia e per la decisione di Vladimir
Putin di candidarsi per il terzo mandato
presidente. Nel rapporto viene espressa
preoccupazione per un possibile ritorno di Putin
al Cremlino, con conseguenze sulle riforme
politiche necessarie. Inoltre, le autorità russe,
subiscono numerosi attacchi e critiche in materia
di diritti umani, in particolare per quello accaduto
nel Caucaso del Nord oltre che per la costante
limitazione nella libertà di espressione e di
riunione. Il rapporto ricorda anche alcuni casi di
proprietà confiscate e di persone evacuate, in
vista delle Olimpiadi del 2014.
Moody's: Le proteste influiscono
negativamente sul rating del paese
Jurnalul National, 24 gennaio
Secondo Moody’s, le proteste che si stanno
svolgendo in Romania in questi ultimi giorni,
potranno avere un impatto negativo per il rating
del paese. Al contrario, si considera la
partecipazione di Raed Arafat alla creazione di
un nuovo progetto di legge in materia di sanità
pubblica una possibilità per offrire al Paese una
maggiore legittimità politica e pubblica. Gli effetti
positivi sul rating potrebbero vedersi nel caso in
cui la Romania rispettasse le condizioni imposte
dal Fondo Monetario Internazionale, dall’Unione
Europea e dalla Banca Mondiale e, allo stesso
tempo, godesse di legittimità politica e pubblica.
Tuttavia, le possibilità di un’evoluzione così
favorevole vengono ridotte dalle continue
proteste,
che
rappresentano
adesso
un’espressione più generale e chiara di
insoddisfazione riguardo le politiche di
risanamento e di bilancio condotte dal Governo.
Proteste: Casa Reale reagisce, in piazza
anche i romeni all’estero
Rri.ro, 24 gennaio
A più di una settimana dall’inizio delle proteste
dei manifestanti in piazza, l’ex-sovrano Michele I
di Romania ha annunciato in un comunicato
stampa della Casa Reale, di seguire con
estrema attenzione gli avvenimenti degli ultimi
giorni per i quali ha mostrato “la sua profonda
preoccupazione”. “I romeni hanno perso la
speranza” aggiunge, chiedendo ai politici “un
comportamento che lasci definitivamente alle
spalle i malcostumi del passato”. “La lezione di
storia che i giovani hanno dato al paese nel
dicembre del 1989, quando fu allontanato il
regime comunista, dimostra quanto i romeni
abbiano piena fiducia nelle virtù della
democrazia, allorquando il destino del Paese si
trova in un momento di svolta”, si legge nel
comunicato di Michele I. “La classe politica
romena – prosegue la Casa Reale - deve
rispettare il posto che la democrazia le ha
conferito nello spazio politico e istituzionale.
Inoltre, il comunicato riporta un brano
particolarmente suggestivo del discorso tenuto
dal Re Michele I lo scorso ottobre al Parlamento
di Bucarest: “Il cinismo, gli interessi angusti e la
codardia non devono occupare la nostra vita. La
Romania è andata avanti grazie agli ideali delle
grandi personalità della nostra storia, serviti con
responsabilità e generosità”. La reazione della
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Casa Reale, arrivava nel momento in cui gli
“indignati” romeni, sulla scia del movimento degli
“indignados” spagnoli, partecipano alle proteste,
intraprese dal popolo in Piazza dell’Università di
Bucarest, simbolo della lotta anticomunista.
L’ondata di indignazione ha trovato risonanza
anche tra i romeni all’estero. Alcune centinaia di
romeni hanno, infatti, organizzato comizi di
protesta davanti alle ambasciate di Romania in
Francia, Spagna, Italia, Gran Bretagna,
Portogallo, Norvegia, Danimarca e Canada.
Proteste: patto sociale o elezioni anticipate
Rri.ro, 24 gennaio
La seduta straordinaria del Parlamento di
Bucarest,
convocata
su
richiesta
dell’opposizione social-democratica e liberale,
ha avuto come unico obiettivo quello di
individuare una soluzione volta a porre fine ai
malcontenti sociali, sullo sfondo delle proteste
antipresidenziali e antigovernative che si
svolgono da giorni nel Paese. In accordo con i
dimostranti, l’Unione social-liberale auspica le
elezioni anticipate, considerate come migliore
soluzione, ipotizzando persino le dimissioni di
tutti i parlamentari dell’opposizione, al fine di
costituire un nuovo legislativo. Tuttavia, la
risposta dei partiti di maggioranza della
coalizione di governo, non è stata quella attesa
dall’opposizione. Il premier Emil Boc, ha infatti
proposto un patto di stabilità politica ed
economica, che abbia come principale target i
posti di lavoro. Durante il suo discorso al
Parlamento, il Premier ha anche revocato dal
suo incarico il ministro degli esteri Teodor
Baconschi, il quale, nei giorni scorsi, aveva
offeso i manifestanti sul proprio blog personale.
Da Bruxelles, dove partecipava al Consiglio
degli Affari Esteri dell’UE, l’ex ministro ha
dichiarato al corrispondente di Radio Romania
che la decisione ha colto di sorpresa i colleghi
del Partito Democratico-Liberale, ma che, in fin
dei conti, la politica è un gioco di squadra. Al
contrario, i dimostranti hanno avvertito la revoca
di Baconschi come qualcosa di insufficiente. A
Bucarest, come in altre città, la gente ha
continuato a protestare e il sindacato dei militari
a riposo, ha organizzato un grande comizio nella
capitale, seguito da una marcia di proteste, che
ha portato in strada anche le federazioni
sindacali degli insegnanti, della sanità e dei
trasporti.
A
prescindere
dalla
formula
governativa con cui la Romania andrà avanti, i
deputati delle minoranze nazionali diversi da
quella ungherese hanno annunciato che non
sosterranno più la fiducia in Parlamento. La
decisione è stata adottata per riportare il dialogo
politico nel Legislativo, dopo che il Governo
aveva chiesto la fiducia per 14 leggi.
Cristian Diaconescu, il nuovo Ministro degli
Affari Esteri
Capital, 24 gennaio
Il Primo Ministro Emil Boc, ha presentato al
Presidente Traian Basescu, la proposta di
nomina di Cristian Diaconescu come nuovo
Ministro degli Affari Esteri, dopo aver rimosso da
questo incarico, pochi giorni prima, Teodor
Baconschi.
Il
Presidente
Basescu
ha
immediatamente firmato il decreto che prevede
la destituzione di Teodor Baconschi e la nomina
di Cristian Diaconescu. La cerimonia di
giuramento è prevista per il 24 gennaio, alle ore
19, dopo la pubblicazione dei decreti nel Foglio
Ufficiale di Romania.
Messaggio del Presidente Traian Basescu ai
romeni
Rri.ro, 25 gennaio
Dopo i 12 giorni di proteste che hanno portato
migliaia di romeni in strada a Bucarest e in altre
città del paese, il Presidente Traian Basescu si è
rivolto, per la prima volta, ai cittadini. In una
conferenza stampa a Palazzo Cotroceni, la sede
della Presidenza, Traian Basescu ha voluto
assicurare i romeni sull’attuale posizione della
Romania, quasi uscita dalla recessione e ormai
verso una strada sicura, tema su cui la
maggioranza politica è pienamente consapevole
e responsabile. In apertura del suo discorso, il
Capo dello Stato ha detto la sua in merito agli
eventi degli ultimi giorni, sottolineando l’idea
secondo cui, per una parte dei romeni, esista
una forma di rottura tra la nazione e il
presidente, che non sarebbe più in grado di
rappresentare i concittadini nella relazione con
la società e con gli organismi dello stato. “Sono
consapevole della situazione in cui versano oggi
i romeni” ha aggiunto il Capo dello Stato, “il
malcontento popolare e’ causato dalle numerose
misure adottate, tra cui l’aumento dell’IVA, i tagli
dei salari, la ristrutturazione del sistema
pubblico, i contributi per la sanità. Altri milioni di
romeni, che non sono scesi in strada, sono stati
solidali con i manifestanti”, ha aggiunto il
presidente. “Il primo obiettivo è quello di
ristabilire il legame di fiducia tra me e il popolo”,
ha detto Basescu, affermando di non avere nulla
da rimproverarsi nei suoi due mandati, eccetto
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qualche dichiarazione impopolare. Il presidente
ha informato i romeni della situazione di crisi in
cui si trova il Paese, a cui la maggioranza della
società ha dovuto far fronte. Alla crisi economica
e finanziaria, avvertita direttamente dalla
popolazione, si è sovrapposto il processo
accelerato di modernizzazione del Paese, che
ha significato una serie di leggi molto
controverse, tra cui l’adozione del nuovo Codice
Penale, quello del lavoro e le leggi
sull’educazione e sulla previdenza sociale.
Come misure politiche a breve termine, il Capo
dello Stato ha citato la revisione della
Costituzione e della Legge elettorale, la lotta alla
corruzione, l’assorbimento dei fondi europei e la
creazione di nuovi posti di lavoro. Nel suo
messaggio ai romeni, Traian Basescu ha
aggiunto che la popolazione ha fatto il suo
dovere durante la crisi e sopportando le misure
di austerità, e che ora tocca ai politici assicurare
la stabilità del paese e continuare il processo di
riforma. Senza stabilità e solidarietà, non
abbiamo nessuna chance, ha concluso il capo
dello stato.
Incostituzionalità elezioni accorpate
Rri.ro, 26 gennaio
Il progetto del Governo romeno di accorpare le
elezioni amministrative e politiche di quest’anno
è stato bocciato dalla Corte Costituzionale, la
quale ha dichiarato non conforme alla legge
fondamentale lo svolgimento in contemporanea
dei due scrutini. Così, la Corte ha accolto
favorevolmente
la
contestazione
dell’opposizione social-democratica e liberale,
che aveva denunciato, principalmente, la
violazione delle buone pratiche europee in
materia elettorale. Politicamente, l’opposizione
ha attaccato l’idea dell’accorpamento, in quanto
creerebbe confusione tra i temi della campagna
elettorale e renderebbe difficile la votazione,
obbligando l’elettorato a riempire un minimo di
cinque schede, o addirittura sei, nel caso dei
bucarestini.
La
decisione
della
Corte
Costituzionale
rappresenta
una
vittoria
dell’opposizione e di quanti protestano in piazza
da due settimane, contro il presidente e il
governo. Stimolata dal verdetto, l’Unione social liberale ha nuovamente chiesto le dimissioni del
premier Emil Boc, perché sostenitore di una
legge incostituzionale e nondemocratica. La
soluzione all’attuale crisi sociale e politica è
quella di un governo tecnico, in grado di
organizzare elezioni anticipate, sostiene il leader
socialdemocratico, Victor Ponta. Pur affermando
di attendere la motivazione della Corte alla
decisione che boccia l’accorpamento, il PDL ne
ha affermato l’osservanza e ha chiarito che le
elezioni
amministrative
si
svolgeranno
separatamente
da
quelle
politiche.
Probabilmente, le elezioni amministrative
verranno organizzate a giugno, mentre quelle
politiche a novembre. La maggioranza esclude,
almeno per ora, nonostante le rivendicazioni dei
protestatari, la variante delle elezioni anticipate.
Il governo è fortemente sostenuto dal presidente
Traian Basescu, deciso, dal canto suo, a non
cedere alla pressione dei manifestanti che gli
chiedono con insistenza le dimissioni.
Economia
Più gas importato
Fabricadebani.ro, 23 gennaio
Secondo i dati centralizzati dell’Istituto
Nazionale di Statistica, nei primi 11 mesi del
2011 la Romania ha importato una quantità di
2,452 milioni tep di gas, il 47,5% (789.900 tep)
superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente. Nel stesso periodo, la produzione
interna di gas naturale ha totalizzato più di 7,812
milioni di tep, 12.100 tep (0,2%) in più rispetto ai
primi 11 mesi del 2010. Stando a uno studio
condotto da British Petroleum, le riserve di gas
naturale di Romania raggiungevano, a fine
2010, 600 miliardi di mc, vale a dire lo 0,3%
delle riserve mondiali, stimate dal BP a 187,1
trilioni di mc.
Gli italiani detengono oltre 150.000 ettari di
terreno agricolo in Romania
Sette Giorni, 22 gennaio
Secondo i dati del Ministero dell’ Agricoltura e
dello Sviluppo Rurale (MADR), citati da
Agerpres, la superficie agricola detenuta dagli
investitori stranieri in Romania a fine 2011
ammontava a oltre 700.000 ettari, pari all’’8,5%
della superficie coltivabile dell’intero Paese.
Nella classifica degli acquirenti di terreni in
Romania, ai primi posti si annoverano l’Italia,
con il 24,29% (cca 175 000 ha), la Germania
con il 15,48% ed i paesi arabi con il 9,98%.
Inoltre, l’Ungheria detiene l’8,17% degli oltre
700.000 ettari di terreno agricolo acquistato,
mentre seguono poi Spagna (6,22%), Austria
(6,13%), Danimarca (4,52%), Grecia ed Olanda
(ognuna con il 2,4%) e la Turchia con lo 0,78%.
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Presente la scorsa settimana alla fiera agricola
“Settimana Verde” di Berlino, il ministro
dell’agricoltura Valeriu Tabara ha precisato che
attualmente, circa il 7-8% della superficie
coltivabile del Paese, viene utilizzata da cittadini
stranieri, che hanno acquistato terreni in
conformità ai provvedimenti di legge o tramite
concessioni, secondo le condizioni previste dal
Codice Civile. Per le persone fisiche, per
possedere o lavorare un terreno, esiste l’obbligo
di residenza in Romania, mentre per le persone
giuridiche o associazioni è previsto l’obbligo di
sede legale in Romania. Secondo il Ministero
dell’Agricoltura, i prezzi dei terreni oscillavano
l’anno scorso tra i 1.500 e 2.500 euro ad ettaro,
mentre nelle zone più ricche i prezzi hanno
raggiunto anche i 4.000 - 5.000 euro ad ettaro.
Il blocco del mercato del lavoro belga per i
romeni: una misura esagerata ed inutile
Curentul, 23 gennaio
Il Segretario di Stato belga per la lotta contro le
frodi sociali e fiscali, John Crombez, ha
dichiarato come primo obiettivo l’aumento del
budget di stato. La prima misura necessaria
riguarda il settore della concorrenza sleale,
causata soprattutto dalla presenza di lavoratori
romeni e bulgari, disposti ad accettare stipendi
più bassi rispetto ai cittadini belgi. Il Ministero
del Lavoro romeno ha sottolineato, attraverso
studi di esperti romeni e bulgari presentati alla
Commissione Europea, come l’impatto dei
cittadini romeni e bulgari sul mercato del lavoro
dell’Unione Europea dopo il 2007 sia stato
insignificante, rispetto agli stipendi e ai posti di
lavoro di lavoratori provenienti dagli stati membri
“più vecchi”. Gli effetti sono visibili solo nei paesi
con un’affluenza maggiore di forza lavoro
proveniente da Romania e Bulgaria, vale a dire
Spagna e Italia. Il tasso medio di
disoccupazione, nei paesi che mantengono
politiche di restrizione al mercato del lavoro, è
aumentato solo di 0,02%. Inoltre, la
Commissione Europea ha dimostrato come i
lavoratori
romeni
abbiano
partecipato
significativamente alla crescita economica
dell’Unione Europea: il PIL UE è aumentato del
0,3% ed il PIL del UE15 dello 0,4%. Il Governo
federale belga ha deciso, a dicembre 2011, di
mantenere le restrizioni al mercato del lavoro
per i cittadini romeni e bulgari fino al 31
dicembre 2013. Tuttavia, è previsto per i cittadini
romeni la possibilità di ottenere il permesso di
lavoro nei settori che non risultano coperti da
forza lavoro belga. Secondo il Ministero del
Lavoro, i romeni godranno della stessa
procedura accelerata e semplificata, di 5 giorni,
introdotta nel 2006 per i paesi che hanno aderito
all’UE nel 2004. Dal 2007 al 2011, il numero dei
lavoratori romeni e bulgari in Belgio è cresciuto
da 5.193 a 23.204 (i romeni) e da 892 a 5.343 (i
bulgari). Tra i settori preferenziali si annoverano
le costruzioni, l’industria, l’agricoltura e la salute.
Nel 2010 sono stati rilasciati un totale di 9.943
permessi di lavoro ai romeni.
Studio Moderna, la compagnia immune alla
crisi economica
Capital, 23 gennaio
Alcune compagnie operanti in Romania, hanno
registrato aumenti importanti anche nell’attuale
periodo di forte crisi economica, si tratta
soprattutto di quelle che presentano contratti
con lo Stato. Tuttavia, anche compagnie non
operanti con lo Stato, come Studio Moderna,
presentano importanti profili di crescita. Il gruppo
sloveno, Studio Moderna, detiene il marchio Top
Shop ed i brand Dormeo, Kosmodisk, Dry
Cooker, Delimano e WalkMaxx ed è presente su
22 mercati dell’Europa Centrale ed Orientale.
Lanciato 20 anni fa, Studio Moderna è arrivato
sul mercato romeno nel 2002, dove ha
conosciuto dall’inizio un’evoluzione notevole.
Nel 2011 il numero degli agenti call center, ha
raggiunto i 600 dipendenti,con un fatturato di 33
milioni di euro, con aumento del 25% rispetto al
2010. La Romania è nel top dei paesi del gruppo
Studio Moderna in base alla performance: il
mercato romeno occupa, infatti, il secondo posto
per volume di vendite e profitto, dopo la Russia.
Il 90% del mercato di televendite in Romania è
detenuto da Studio Moderna, mentre il restante
10% è diviso tra MediaShop e TeleStar. Il
gruppo sloveno ha contratti con 49 televisioni
romene, con l’intenzione di creare programmi
propri in un prossimo futuro. Il gruppo detiene
già una propria televisione, con trasmissioni 24
ore su 24, e 12 negozi e outlet, il principale
situato in Unirea Shopping Center.
ANSVSA: Un’organizzazione internazionale
specializzata nella crescita degli animali
investirà un miliardo di euro nella regione
occidentale del paese
Bursa, 23 gennaio
Il direttore dell’Autorità Nazionale della Sanità
Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Radu Roatis
Chetan,
ha
affermato
l’intenzione
di
un’importante organizzazione internazionale,
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intenzionata a investire circa un miliardo di euro
per attivita’ nella regione occidentale della
Romania. Gli investimenti sono previsti nel
settore della crescita degli animali. Fonti della
direzione del distretto di Arad hanno citato la
compagnia Smithfield.
Nei primi 10 mesi del 2011, le importazioni di
elettricità sono aumentate, le esportazioni
sono diminuite
Bursa, 24 gennaio
Le importazioni di energia elettrica sono arrivate,
nei primi 10 mesi del 2011, a 740 milioni KWh,
registrando un aumento del 1,37% rispetto allo
stesso periodo del 2010. Nello stesso tempo, le
esportazioni hanno subito un crollo dello 0,73%,
con un totale di 2,72 miliardi KWh. La
produzione di energia elettrica, sommata a 50
miliardi KWh, è aumentata del 3,80%. Per
quanto riguarda i gas naturali, la Romania ha
importato, nei primi 11 mesi del 2011, 2,452
milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (tep),
con il 47,5% (789.900 tep) in più rispetto al
2010. La produzione interna di gas naturali è
arrivata a più di 7,812 milioni tep, con una
crescita dello 0,2%.
Il salone presidenziale di “Henri Coanda” –
modernizzato con 3 milioni di euro
Bursa, 25 gennaio
La Compagnia Nazionale Aeroporti Bucarest
(CNAB) intende investire 13,2 milioni di lei (3
milioni di euro) nella modernizzazione del salone
presidenziale dell’aeroporto “Henri Coanda”. I
primi 8,2 milioni di lei saranno assegnati nel
2012, mentre i restanti 5 milioni di lei nel 2013. Il
totale degli investimenti CNAB si riduce nel 2012
della metà rispetto al 2011, 591,74 milioni di lei,
tra cui 445,31 milioni provenienti da crediti
bancari e 146,42 milioni provenienti da fonti
propri. Le spese per investimenti continueranno
a diminure anche nei prossimi due anni. La
somma prevista per il 2013 è di 308,48 milioni di
lei, mentre per il 2014 è di 286,13 milioni. Gli
obiettivi previsti per gli investimenti sono
innanzitutto il completamento dei lavori già
avviati, tra cui: la terza fase di sviluppo
dell’Aeroporto Otopeni (93 milioni di lei), la
modernizzazione della principale pista di volo e
di tre piste di rullaggio (202 milioni di lei),
l’ampliamento e la modernizzazione di qualche
piattaforma, la ristrutturazione del corpo C
dell’Aeroporto Baneasa e lavori connessi (6,9
milioni di lei). Si prevede un aumento dei redditi
CNAB del 13,5% rispetto alla somma prevista
nel bilancio del 2011, da 570,12 milioni di lei a
647,5 milioni di lei, mentre le spese dovrebbero
registrare un aumento del 36%, da 452,02 a
615,08 milioni di lei. In questo caso, l’utile netto
dovrebbe scendere da 99,19 milioni di lei nel
2011 a 27,23 milioni di lei.
Il mercato locale di fusioni ed acquisti è
diminuito del 28% nel 2011
Bursa, 25 gennaio
Secondo il Barometro romeno per le “fusioni ed
acquisti”, pubblicato il 24 gennaio da “Ernst &
Young”, il mercato locale delle fusioni e
acquisizioni aumenterà se si registrerà una
ripresa economica nel 2012. Nel 2011, il
mercato romeno ha subito un calo del 28%,
scendendo a 909 milioni di dollari. La Romania è
tra i più attivi mercati dell’Europa Centrale e
Sud-orientale, con 120 operazioni completate
nel 2011, con una crescita del 5% rispetto al
2010. Le maggiori operazioni previste per l’anno
in corso, sono la presa in gestione del
produttore di fertilizzanti “Azomures” e della
filiale “Chimpex de Ameropa” ed anche la
privatizzazione di “Cupru Min” Abrud. Secondo i
rappresentanti di “Ernst & Young”, le transazioni
che domineranno il mercato nel 2012 sono
quelle dei settori dei servizi, energia, industria
mineraria,
beni
immobili
e
tecnologie
dell’informazione (IT). Inoltre, anche l’agricoltura
acquisterà importanza sul mercato degli acquisti
e degli investimenti. Nel 2011 i settori più
attrativi
sono
stati
la
produzione,
le
telecomunicazioni ed i media. Gli investitori
strategici locali hanno dominato nel 2011 il
mercato romeno delle fusioni e degli acquisti,
nonostante la quota degli investitori del settore
finanziario sia aumentata dal 28% nel 2010 al
35% nel 2011.
I mercati esteri sono indifferenti alle proteste
Ziarul Financiar, 25 gennaio
Gli investitori stranieri hanno assunto un
atteggiamento di totale indifferenza nei confronti
delle proteste avvenute in piazza nei giorni
scorsi, compresa l’agitazione politica e la
destituzione del Ministro degli Affari Esteri
Teodot Baconschi. Il credit default swap (CDS)
della Romania è sceso il 24 gennaio a 420 punti
base (cioè 4,2%), registrando una riduzione di
circa 50 punti base (0,5%) rispetto al valore di
inizio dell’anno. Negli ultimi sette giorni, il CDS è
diminuito di circa 20 punti base, nel contesto di
Notiziario sulla Romania
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N° 03/2012
un miglioramento della percezione estera di tutta
la regione. Il CDS dell’Ungheria è di 600 punti,
nonostante la riduzione di 90 punti nell’ultima
settimana. Inoltre, la moneta nazionale romena
mantiene la stabilità che l’ha caratterizzata negli
ultimi mesi, mentre altre monete della regione
(zlot, fiorino) hanno conosciuto forti fluttuazioni.
Nell’ultima settimana, l’euro è rimasto a 4,34 lei
(secondo BNR).
Il produttore di vini Carl Reh Winery prevede
un aumento del budget del 15%
Ziarul Financiar, 25 gennaio
Il produttore di vini Carl Reh Winery, la filiale
locale dell’azienda vinicola tedesca Carl Reh,
prevede per il 2012 un aumento del 15% degli
affari, sulla base di un calcolo effettuato sul
corso valutario di 4,3 lei/euro. L’azienda ha
intenzione di investire, 0,8 milioni di euro nella
modernizzazione della capacità dei mezzi di
produzione dei vini rossi e nell’aumento della
capacità di stoccaggio per i vini sfusi. Carl Reh
Winery è conosciuto sul mercato locale
soprattutto per i vini La Cetate e Val Duna.
Secondo i dati del Registro del Commercio, il
fatturato della compagnia nel 2010 è pari a 14
milioni di lei (3,3 milioni di euro) e nel 2011 è
aumentato del 12%. Carl Reh Winery è nella top
dei 20 produttori di vino sul mercato locale,
nonostante i più importanti produttori restino
Murfatlar, Cotnari e Jidvei. Mentre Carl Reh
conta su un aumento del 15% quest’anno,
Murfatlar ha annunciato una stima del 8% e
Cotnari del 5%.
Finanza
Il sistema bancario ha concluso il 2011 con
perdite di 100 milioni di euro
Bursa, 23 gennaio
Il sistema bancario romeno ha registrato nel
2011 una perdita di circa 430 milioni di lei (100
milioni di euro), rispetto alla perdita del 2010
(pari a 516 milioni di lei). Secondo Mediafax,
solo a dicembre 2011, il sistema è riuscito a
recuperare 400 milioni di lei.
Rettifiche di bilancio per 50 compagnie
Azi, 23 gennaio
Il Ministero dell’Economia del Commercio e
dell’Ambiente d’Affari (MECMA) ha richiesto al
Governo la rettifica dei bilanci per le entrate e
per le spese per il 2011 di circa 50 compagnie.
MECMA afferma che ha ricevuto tardivamente la
notifica del Ministero del Lavoro riguardante la
modifica dei bilanci ed il Ministero delle Finanze
Pubbliche ha restituito i progetti senza la loro
approvazione e senza menzionare la base
giuridica del rifiuto. MECMA richiede adesso
l’intervento del Governo affinchè le Finanze
accettino la rettifica. La richiesta di revisione è
stata motivata da MECMA mediante l’aumento
del
reddito
medio
pro
capite,
il
ridimensionamento dell’attività, la riduzione delle
dotazioni per le sovvenzioni e l’aumento del
numero di dipendenti. Tra le aziende in
questione, si annoverano Electrica, Romarm,
Romaero, Termoelectrica, Nuclearelectrica,
Conpet, Conversim, Smart Electrica Muntenia
Nord, Electrica Distributie Transilvania Nord,
Electrica Distributie Transilvania Sud ed
Electrica Furnizare.
Quattro banche hanno preso un prestito di
un miliardo di euro dalla BNR per una
settimana
Bursa, 24 gennaio
Il 23 gennaio, la Banca Nazionale della Romania
(BNR) ha concesso, attraverso un’asta repo, un
prestito di 4,42 miliardi di lei (1,01 miliardi di
euro) a 4 banche, per 7 giorni. L’interesse
applicato è stato del 5,75% all’anno. Attraverso
queste operazioni, la BNR offre liquidità alle
banche commerciali e prende in cambio titoli di
stato. A partire dal 17 ottobre, la BNR ha
organizzato ogni settimana un’asta repo per
accordare prestiti alle banche.
Rompetrol prende un credito di 55 milioni di
euro dalla RBS Bank
Ziarul Financiar, 24 gennaio
La RBS Bank ha concesso un credito di 55
milioni di euro per un anno, al gruppo
Rompetrol, controllato dalla compagnia kazaka
KazMunaiGaz, al fine di assicurare il capitale
lavoro per le divisioni di gas, di petrolio liquefatto
e per la vendita al dettaglio. Dmitri Grigoriev,
direttore finanziario del gruppo Rompetrol, ha
dichiarato che i progetti del gruppo per l’anno in
2012 sono: il completamento del programma
sulla raffineria Petromidia per raggiungere i 5
milioni di tonnellate di materia prima, il
consolidamento delle attività di distribuzione dei
combustibili in Romania, Francia, Spagna,
Bulgaria, Moldavia e Georgia ed infine
Notiziario sulla Romania
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l’espansione in Turchia ed Ucraina. Il fatturato
del gruppo è valutato per il 2011 a 9 miliardi di
dollari, in crescita di circa il 30% rispetto al 2010.
Rapporto Tradeville: Le azioni ELMA
potrebbero arrivare entro un anno a 0,349 lei
Bursa, 24 gennaio
Il prezzo reale delle azioni Electromagnetica SA
(ELMA), per un orizzonte temporale di 12 mesi,
è valutato, in un rapporto “Tradeville”, a 0,349
lei/titolo, in seguito all’applicazione del metodo di
aggiornamento dei flussi di cassa a favore degli
azionisti (FCFE). Il Dipartimento di analisi del
SSIF Tradeville SA, che ha effettuato il rapporto,
sostiene un prezzo reale di crescita rispetto ai
valori attuali, nella prospettiva che il 2012 sarà
un anno di ripresa economica per il Paese. Il
raggiungimento del prezzo reale di 0,249
lei/titolo dipende da alcuni fattori, tra cui il rischio
delle risorse umane, il rischio di mercato, il
rischio operazionale e lo stato generale
dell’economia e dei mercati dei capitali.
Crisi: missione FMI a Bucarest
Rri.ro, 24 gennaio
La missione del FMI torna a Bucarest per la
quarta valutazione sull’accordo siglato con la
Romania. L’ente finanziario internazionale ha
raccomandato alle autorità romene di aumentare
leggermente quest’anno i salari dei dipendenti
pubblici e le pensioni, nei limiti del budget
statale. Nel suo ultimo rapporto di valutazione, il
Fondo Monetario Internazionale aveva mostrato
come il congelamento dei salari e delle pensioni
nel 2012 avrà anche effetti negativi sulla
domanda interna. Il rapporto menziona, inoltre,
la necessità di accelerare l’assorbimento dei
fondi europei e le riforme strutturali. Gli
specialisti del FMI affermano che le prospettive
economiche della Romania sono peggiorate in
seguito all’evoluzione della crisi economica nella
regione, rendendo il paese vulnerabile, a causa
delle crescenti incertezze del settore bancario
europeo. E’ valutata positivamente l’intenzione
delle autorità romene di voler modificare la
legislazione in materia di servizi sanitari e di
ristrutturare profondamente il sistema sanitario
nel periodo 2012-2013 tramite il coinvolgimento
del settore privato, ma solo al fine di risolvere il
problema del sottofinanziamento della sanità.
Tra gli aspetti positivi notati dal Fondo, vi sono
l’eccezionale produzione agricola, la crescita
registrata nel settore dell’edilizia e nella vendita
al dettaglio, la bassa inflazione e un
miglioramento del mercato del lavoro. D’altra
parte, però, l’agenzia di valutazione finanziaria
Moody’s è del parere che le proteste avvenute in
piazza negli ultimi giorni, contro le misure di
austerità del governo, descritte come le più
importanti degli ultimi 10 anni, hanno avuto un
impatto negativo sul rating dell’intero paese,
rendendo più difficile per il Governo la
continuazione della riforma strutturale e fiscale.
Moody’s, la prima agenzia di valutazione
finanziaria a commentare le proteste, è l’unica
ad aver mantenuto la Romania nella categoria
dei paesi con un rating raccomandato per gli
investimenti in tutto il periodo della crisi
finanziaria. L’agenzia precisa che, sebbene le
proteste, scattate in seguito alle dimmissioni del
viceministro del Ministero della Sanità, Raed
Arafat, tardino l’implementazione della riforma in
materia sanitaria, l’effetto sul rating del paese
potrebbe essere positivo se la forma finale della
legge riunisse i requisiti imposti dal Fondo
Monetario Internazionale, dall’UE e dalla Banca
Mondiale. Le proteste dei manifestanti, sono
iniziate in seguito alle dimissioni di Arafat,
fondatore del servizio Smurd, dopo che il
viceministro aveva espresso il suo disaccordo
con i piani di privatizzazione parziale dei servizi
di pronto soccorso. La riforma del sistema
sanitario romeno è un impegno assunto dalla
Romania nell’accordo preventivo firmato con
FMI, UE e la Banca Mondiale. Negli ultimi due
anni, la Romania ha adempiuto tutte le
condizioni
previste
dell’accordo
di
finanziamento, attraverso tagli al personale e ai
salari nel settore pubblico, con tagli ai sussidi
sociali e con l’aumento dell’IVA. Secondo
Moody’s, la riduzione di costi ingiustificati nel
settore sanitario sarebbe il prossimo passo. In
seguito alle proteste di piazza, il Governo ha
ritirato, però, la bozza di legge presentata. Il
dottor Arafat è stato rinsediato come
viceministro, e parteciperà all’elaborazione di un
nuovo progetto di legge in materia sanitaria.
“Philip Morris” investe un milione di euro
nella fabbrica di Otopeni
Bursa, 25 gennaio
“Philip Morris” Romania investe un milione di
euro nella modernizzazione della fabbrica di
Otopeni, che prevede l’istallazione di una nuova
unità di raffreddamento, piu’ efficiente anche dal
punto di vista energetico. Il consumo di energia
registrerà una riduzione del 5%. Questo
investimento fa parte di un progetto più ampio,
che si propone di ridurre gli effetti sull’ambiente,
Notiziario sulla Romania
11
22-27 gennaio 2012
N° 03/2012
attraverso la riduzione del consumo di risorse
naturali, delle emissioni di gas ad effetto serra e
della quantità di rifiuti prodotti. “Philip Morris”
Romania consta di circa 800 dipendenti, di cui
circa 500 nella fabbrica di Otopeni. L’azienda
produce sigarette per più di 15 paesi, come
l’Italia, la Polonia, la Bulgaria, la Spagna ecc.
I Ministri delle Finanze dell’Unione Europea
hanno adottato il testo del futuro
Meccanismo Europeo di Stabilità
Curierul National, 25 gennaio
Riunitisi lunedì a Bruxelles, i 27 Ministri delle
Finanze hanno adottato il testo del Trattato del
Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Il
trattato sostituirà il Fondo Europeo di Stabilità
Finanziaria (FESF) e sarà dotato di 80 miliardi di
euro provenienti da fondi propri. Per godere
dell’aiuto MES, i paesi partecipanti dovranno
innanzitutto ratificare il documento che prevede,
tra le altre, un’inasprimento della disciplina di
bilancio. La scadenza per l’adozione definitiva
del testo del Trattato da parte dei capi di stato è
per il 30 gennaio. La firma di ratifica
dell’accordo, è prevista per l’inizio di marzo.
Industria
“Enel Green Power” continua gli investimenti
nelle centrali eoliche di Romania
Sette Giorni, 22 gennaio
Secondo Mediafax, Enel Green Power, entro la
fine del primo trimestre raggiungerà una
capacità installata nelle centrali eoliche di 292
MW, diventando così il secondo maggiore
produttore sul mercato romeno a livello di forza
installata. I 292 MW verranno installati in quattro
parchi eolici di proprietà della divisione energia
rinnovabile del gruppo italiano di utenze Enel,
nel distretto di Tulcea ed uno a Moldova Noua
(distretto di Caras-Severin). Enel Green Power
ha iniziato a costruire il suo primo parco eolico in
Romania nel 2010, nella località di Agighiol, nel
distretto di Tulcea. e attualmente ha già installati
269 MW. Gli investimenti dell’Enel Green Power
varieranno tra i 440 e i 500 milioni di euro,
prendendo
in
considerazione
che
per
l’installazione di un megawatt (MW) nelle
centrali eoliche, i costi variano tra i 1,5-1,7
milioni di euro. Enel, è presente sul mercato
energetico romeno dal 2005 con attività
produttive,
distributive
e
di
fornitura
dell’elettricità. Il maggiore rappresentante di
progetti eolici in Romania per potenza installata
è il gruppo ceco, CEZ, con 300 MW nelle località
di Fantanele e Cogealac (entrambe nel distretto
di Costanza). La CEZ ha annunciato che
continuerà ad accrescere la propria capacità di
installazione in Romania fino a 600MW. Un’altra
società ad aver investito nei parchi eolici è la
Energias de Portugal, che detiene una capacità
installata di 228 MW, nelle località di Cernavoda
e Pestera (distretto di Costanza). Nei successivi
due anni, Energias de Portugal si prefigge di
installare altri 141 MW in centrali eoliche. Enel
Green Power, nata nel dicembre 2008, presente
in Europa e nel continete americano, è la
società del Gruppo Enel dedicata allo sviluppo e
alla gestione di attività finalizzate a generare
energia da fonti rinnovabili. È tra i principali
operatori a livello internazionale nel settore della
generazione di energia da fonti rinnovabili con
una produzione su base annuale di circa 22
miliardi di chilowattora prodotti principalmente
da acqua, sole, vento e calore della terra, in
grado di soddisfare i consumi di oltre 8 milioni di
famiglie ed evitare ogni anno più di 16 milioni di
tonnellate di emissioni di anidride carbonica. La
forza installata netta del Gruppo Enel Green
Power al 30 settembre 2011 è pari a 6.490 MW,
di cui 2.539 MW idroelettrica (39,1%), 2.981 MW
(45,9%) eolica, 775 MW (12,0%) geotermica, 67
MW (1,0%) solare e 128 MW (2,0%)
rappresentata da altre tecnologie rinnovabili
(biomassa e cogenerazione). Gli impianti in
esercizio sono circa 650 in tutto il mondo.
A Jucu, al posto di Nokia è possibile l’arrivo
del produttore italiano di elettrodomestici
De’Longhi
Ziarul Financiar, 23 gennaio
ll produttore italiano di elettrodomestici
De’Longhi è in trattative avanzate con i
rappresentanti del Consiglio Distrettuale di Cluj
per la presa in gestione di alcuni impianti dell'ex
fabbrica Nokia di Jucu. Il presidente del
Consiglio Distrettuale di Cluj, Alin Tise, ha
dichiarato che gli accordi negoziali con i due
operatori economici sono a buon punto.
Quest’ultimo, ha precisato che il futuro
investitore potrebbe impegnare circa 30 milioni
di
euro
nella
produzione
di
elettrodomestici. Secondo fonti del mercato,
l’investitore vincitore potrebbe
essere la
compagnia italiana De’Longhi, fondata nel 1902.
Attualmente, il gruppo detiene fabbriche in Cina
(Guangdong e Shanghai), Russia ed Italia.
Notiziario sulla Romania
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22-27 gennaio 2012
N° 03/2012
Electrica vuole vendere ad Enel le azioni di
EMS
Curierul National, 23 gennaio
Electrica vorrebbe vendere nel 2012 alla società
elettrica Enel, le azioni che detiene nelle
aziende distaccate dell’Electrica Muntenia Sud.
Per fare ciò, il Governo dovrebbe modificare la
legge, la quale non prevede la possibilità di
includere questa opzione nei contratti di
privatizzazione. Electrica Muntenia Sud (EMS) è
stata presa in gestione dall’Enel nel 2008, e
divisa in due compagnie, a seconda del tipo di
attività svolta. Electrica detiene ancora il 23,57%
delle azioni di Enel Distributie e il 23,57% delle
azioni di Enel Energie Muntenia. Di queste
azioni, il 10% è riservato ai dipendenti Electrica.
Il contratto di privatizzazione tra Electrica ed
Enel, concluso nel 2007, prevede che Electrica
possa vendere al gruppo italiano, che ha
l’obbligo di acquistare, pacchetti di 13,57% delle
azioni di ciascuna delle due compagnie. Dopo la
firma del contratto, il Governo ha adottato una
decisione che prevede l’esercizio del diritto di
vendita al termine e nelle condizioni stabilite dal
contratto di privatizzazione e dalla legislazione
della privatizzazione vigente al momento
dell’esercizio del diritto. La normativa attuale,
non prevede la possibilità di includere nei
contratti di privatizzazione l’opzione di vendita
delle azioni da parte di un’istituzione pubblica, di
conseguenza Electrica non può esercitare
direttamente l’opzione di vendita prevista nel
contratto con la società Enel. Per questa
ragione, il Governo dovrà adottare un atto
normativo che completi la legislazione vigente
nel settore della privatizzazione con l’esercizio
dell’opzione di vendita.
Boc nomina il suo consigliere personale alla
direzione del consiglio di Transelectrica
Nine O Clock, 23 gennaio
Il direttore generale di Transeelctrica, Horia
Hahaianu, è stato destituito venerdì dalla
direzione del Consiglio Amministrativo della
compagnia e sostituito da Adrian-Victor Vevera,
consigliere personale del Primo Ministro Emil
Boc. Secondo un comunicato trasmesso alla
Borsa di Bucarest, gli azionisti hanno deciso la
destituzione dal Consiglio di Amministrazione
anche di Ionel Florin, che verrà sostituito sempre
da Vevera. Il Ministro dell’Economia, Ion Ariton,
aveva deciso nel luglio del 2011 che i capi dei
consigli di amministrazione delle società statali,
subordinate al Ministero dell’Economia, non
potessero occupare nello stesso tempo posti di
direzione generale. Gli azionisti hanno
approvato anche il fatturato e le spese per il
2011 ed il 2012. Il fatturato previsto per l’anno in
corso è pari a 2,62 miliardi RON, in calo del
5,7% rispetto ai 2,78 miliardi RON registrati
l’anno scorso. Nello stesso tempo, si prevede
che le spese scenderanno da 2,75 miliardi RON
a 2,57 miliardi RON (6,5%). Secondo le
previsioni, il profitto lordo può raddoppiare nel
2012, da 25 milioni RON a 51,7 milioni RON.
Gazprom accelera il progetto South Stream
Bursa, 23 gennaio
Il gruppo russo Gazprom ha annunciato che la
costruzione del gasdotto russo South Stream
potrebbe cominciare nel mese di dicembre
2012, prima della data pianificata (il 2013). Il
gasdotto, che fa parte del progetto Nabucco
sostenuto dall’Unione Europea, è progettato per
assicurare forniture di gas russo verso l’Europa,
evitando di attraversare il territorio dell’Ucraina.
South Stream dovrebbe esportare ogni anno 63
miliardi di metri cubi di gas naturali verso il sud
dell’Europa a partire dal 2015. Il nuovo
calendario delle costruzioni sarà presentato al
consiglio di amministrazione del consorzio South
Stream Transport AG a febbraio. Il gruppo russo
detiene il 50% del progetto South Stream,
valutato a 15 miliardi euro. L’altra metà è divisa
tra Eni (Italia) con il 20%, EDF (Francia) con il
15% e Wintershall (Germania) sempre con il
15%. Secondo gli analisti, il progetto è troppo
costoso e la soluzione potrebbe essere un
accordo
tra
la
Russia
e
l’Ucraina
sull’esportazione di gas. Da novembre, la
Russia importerà gas naturale attraverso il
gasdotto Nord Stream, sotto il Mar Baltico. La
prima fase del progetto ha una capacità di 27,5
miliardi di metri cubi/anno, circa un quinto delle
esportazioni annuali di gas dalla Russia verso
l’Unione Europea.
Il gruppo tedesco RWE potrebbe rinunciare
al progetto Nabucco
Bursa, 23 gennaio
La settimana scorsa, il gruppo tedesco RWE ha
annunciato che potrebbe rinunciare al progetto
Nabucco. Il progetto è stato pianificato da diversi
anni da 5 società: RWE (Germania), Transgaz
Medias (Romania), OMV (Austria), Botas
(Turchia), Bulgargaz (Bulgaria) e MOL
(Ungheria), ed ha goduto del sostegno politico
dell’Unione Europea. Il gasdotto Nabucco
Notiziario sulla Romania
13
22-27 gennaio 2012
N° 03/2012
dovrebbe collegare la Turchia con l’Austria e
trasportare gas naturale attraversando Bulgaria,
Romania e Ungheria. La lunghezza del gasdotto
dovrebbe superare i 3.900 km e con una
capacità pari a 31 milioni di metri cubi/anno. Le
costruzioni sono previste per il periodo tra il
2013-2017. I costi ufficiali di 7,9 miliardi euro
sono considerati già enormi, ed alcuni analisti
temono un aumento notevole. L’accordo recente
tra la Turchia e l’Azerbaigian sulla costruzione di
un gasdotto tra il Mar Caspio e il confine
occidentale della Turchia, che dovrebbe
trasportare gas azero in Europa, ha alimentato
le paure riguardanti il progetto Nabucco. La
dichiarazione del gruppo RWE rappresenta un
primo segnale concreto da parte di un membro
del consorzio Nabucco che la costruzione del
gasdotto potrebbe essere abbandonata.
Gli investimenti Eldon in Romania superano i
15 milioni di euro
Bursa, 23 gennaio
La compagnia Eldon Romania, produttrice di
scatole e armadi industriali, con sede nel Parco
Industriale Prejmer, ha investito nel 2011 più di
un milione di euro per il suo ampliamento. Il
fatturato della compagnia è aumentato nell’anno
scorso del 15%, arrivando a 25 milioni di euro.
Mihai Babes, il direttore commerciale, ha
dichiarato che per il 2012 è previsto un aumento
del fatturato sempre del 15%. Gli investimenti
Eldon in Romania superano i 15 milioni di euro,
visto che qui si trova la maggior parte della
fabbrica del gruppo. La superficie di produzione,
attualmente di circa 20.000 mq, potrebbe essere
ampliata notevolmente in futuro. Il gruppo Eldon
è stato creato nel 1922 come società svedese,
ma
è
poi
diventata
una
compagnia
multinazionale con sede centrale a Madrid. Ad
oggi, Eldon detiene fabbriche in Gran Bretagnia,
Spagna, India e Romania e gli azionisti sono
svedesi, francesi e spagnoli. La Romania è stata
scelta soprattutto per la sua forza lavoro, ben
qualificata, la collocazione del parco industriale
e per l’adesione all’Unione Europea. I clienti più
importanti della compagnia sono attivi nel
settore industriale e residenziale, tra cui
Honeywell, Nokia, Kraft, Nestlé, Alcatel-Lucent,
Pepsico e Siemens. Circa il 95% della
produzione di Brasov viene esportata nell’UE, in
Svizzera, Australia o negli Stati Uniti. Eldon
rappresenta il primo investimento greenfield nel
parco industriale Prejmer. Il parco è un progetto
sviluppato
dalla
compagnia
spagnola
Graells&Llonch e dalle autorità locali per circa
350 milioni di euro.
Investimenti di Transelectrica nei prossimi 3
anni pari a 580 milioni di euro
Ziarul Financiar, 24 gennaio
Il
trasportatore
nazionale
di
elettricità
Transelectrica Bucuresti (TEL) ha previsto per il
periodo tra il 2012-2014 investimenti complessivi
pari a 2,5 miliardi di lei (circa 580 milioni di
euro). Per il 2012, gli investimenti previsti sono
di 782 milioni di lei (182 milioni di euro), in
crescita del 49% rispetto alle spese del 2011 e
del 67% rispetto agli investimenti del budget
rettificato della compagnia. La somma di 2,5
miliardi di lei verrà raccolta mediante un prestito
bancario di circa 1,2 miliardi di lei, mentre il
resto proverrà da fonti proprie (tra cui le tasse di
allacciamento) e da finanziamenti europei non
rimborsabili.
“Ekol” arriva in Romania con servizi di
logistica ferroviaria
Bursa, 24 gennaio
Ekol Logistics, una grande compagnia di servizi
di logistica turca, è arrivata sul mercato romeno
dopo
l’acquisto
dell’operatore
“Omega
International Transport & Logistics” a novembre
2011. In seguito, è stata inaugurata una nuova
linea di trasporto ferroviario con il percorso
Arad-Worms (Germania), ampliando la rotta
intermodale Worms-Trieste. Ekol è adesso
l’unico operatore logistico ad offrire servizi
intermodali ferroviari sulla rotta Worms-Arad. Il
primo treno a trasportare contenitori è partito il
13 ottobre ed è arrivato a destinazione 36 ore
dopo. Attualmente operano 8 treni per settimana
sull’intero percorso intermodale: uno da Worms
ad Arad e 7 da Worms a Trieste. Per il 2012, la
compagnia ha annunciato che intende creare
un’alternativa di trasporto ai camion, anche per
via marittima, su traghetto, sul percorso
Costanza-Pendik. Per questo progetto, Ekol
vuole investire 18 milioni di euro per l’acquisto
di 50 camion. Un altro piano per il 2012 è
l’aggiunta di due treni in più ogni settimana sul
percorso Worms-Arad.
‘Martelli Europe’ di Buzau – l’eccellenza
italiana nel settore tessile
Sette Giorni, 24 gennaio
La necessità delle aziende in individuare nuovi
sbocchi produttivi e commerciali fa si che la
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Romania risulti uno dei territori più interessanti
per lo sviluppo del settore. In Romania, grazie al
nuovo codice del lavoro, si ridisegnano gli
equilibri tra il dipendente e il datore di lavoro
puntando sulla meritocrazia e sulla flessibilità,
con la conseguente apertura di centinaia di
nuove aziende a capitale italiano. D’altra parte,
in Romania, la presenza industriale italiana nel
tessile ha origini remote, dopo un decennio di
alti e bassi dovuti a diverse congiunture, alla
mancanza di reperimento di manodopera
specializzata fino all’aumento del costo del
lavoro. La stessa Confindustria Romania ad oggi
può vantare un numero importante di associati,
in tutto il paese, aziende a capitale italiano che
operano nel settore tessile-calzaturiero e che
proprio per la qualità e peculiarità delle loro
lavorazioni non risentono della crisi. Il Direttore
Generale di Confindustria Romania, Tommaso
Busini, nomina l’azienda Martelli Europe, con
sede a Buzau, presente in Romania da 10 anni.
La Martelli Europe è conosciuta a livello
mondiale per le “speciali lavorazioni dei Jeans
che Martelli invecchia, colora e taglia per i
principali brand internazionali”. Il Direttore
Generale della Martelli Europe, Mauro Angelini,
ha ricevuto recentemente uno dei prestigiosi
premi televisivi “Confidential” di Antena 2 per la
più creativa campagna media del 2011, intitolata
“Vintage Experience”.
Wienerberger si sta preparando a costruire la
quarta fabbrica di mattoni e la prima nella
Moldavia
Ziarul Financiar, 24 gennaio
Il produttore austriaco di materiali da costruzione
Wienerberger, ha preso in affitto 41 ettari nel
villaggio Razboieni (distretto di Iasi) per costruire
la quarta fabbrica di mattoni del mercato locale,
in cui intende investire 22 milioni di euro.
Secondo gli ufficiali del comune di “Ion Neculce”,
con cui la Wienerberger ha concluso il contratto
d’affitto, i costi oscillano intorno ai 11.500
euro/anno. Dopo la costruzione della fabbrica, la
compagnia considera necessaria una forza
lavoro di 400 dipendenti, con priorità di
assunzione per gli abitanti del comune. La
nuova fabbrica di Razboieni è la prima che
Wienerberger costruisce nella regione orientale
del paese. Finora, il produttore austriaco detiene
fabbriche solo nelle regioni occidentali e
meridionali della Romania: Gura Ocnitei
(distretto di Dambovita), Sibiu e Tritenii de Jos
(distretto di Cluj).
Vevera si è dimesso dal Consiglio
d’Amministrazione di Transelectrica dopo
meno di due giorni
Bursa, 25 gennaio
Il Consiglio Amministrativo di Transelectrica
cambia il suo presidente per la seconda volta in
meno di una settimana. Victor Vevera, il
consigliere personale del Primo Ministro, ha
presentato le sue dimissioni al Ministro
dell’Economia, del Commercio e dell’Ambiente
d’Affari ed al Consiglio Amministrativo della
compagnia. La sua nomina come presidente del
CA è stata annunciata il 20 gennaio, per
sostituire Horia Hahaianu.
Goldman Sachs, Erste e Raiffeisen hanno
vinto la più importante quotazione
Ziarul Financiar, 25 gennaio
Il consorzio di cui fanno parte il gruppo
americano Goldman Sachs e gli austriaci ErsteBCR e Raiffeisen Capital&Investment ha vinto il
mandato per la quotazione del 15% delle azioni
Romgaz Medias, l’azienda più redditizia nel
portafoglio dello stato. Romgaz è stata valutata
nel 2011 a 2,7 miliardi di euro. In questo caso, lo
Stato sarebbe in grado di ottenere 400 milioni di
euro in seguito all’offerta che potrebbe avvenire
tra luglio e settembre, secondo il calendario
previsto dal Ministero dell’Economia. I punteggi
per le offerte tecniche sono state simili ma il
consorzio del gruppo Goldman Sachs ha vinto
con la proposta dell’offerta più bassa, solo
l’1,16%. I mediatori potrebbero guadagnare così
più di 4 milioni di euro.
Albalact aumenta il capitale di Raraul di 5
milioni di euro
Ziarul Financiar, 26 gennaio
Albalact, il maggiore produttore lattiero caseario
controllato da azionisti romeni, ha deciso di
aumentare di 21 milioni di lei (4,8 milioni di euro)
il capitale della compagnia Raraul, che aveva
acquisito nel 2008 per 3,5 milioni di euro. La
somma verrà utilizzata per l’ampliamento e la
modernizzazione della fabbrica di Campulung
Moldovenesc. I rappresentanti Albalact hanno
dichiarato che nella prima metà dell’anno nuovi
prodotti Raraul saranno lanciati sul mercato.
Attualmente Albalact produce, con il brand
Raraul, latte pastorizzato e UHT, formaggi, burro
e latte in polvere. Raraul è stato il più importante
produttore di latte in polvere negli anni ’60 e nel
1994 è diventata la prima compagnia con
capitale privato locale nell’industria casearia.
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Albalact detiene attualmente il 96,46% delle
azioni Raraul. Oltre Raraul, Albalact controlla
anche i brand Zuzu e Fulga ed è in concorrenza,
sul mercato dei latticini, con Danone Romania,
Friesland Campina, Hochland Romania e
Covalact. Il fatturato di Albalact nei primi 9 mesi
del 2011 è stato di 246,2 milioni di lei (56,5
milioni di euro) con un aumento del profitto
rispetto al 2010 (3,5 milioni di lei, pari a 0,8
milioni di euro, rispetto a 2,4 milioni di lei).
De Longhi sostituisce Nokia a Jucu
Bursa, 26 gennaio
La compagnia italiana De Longhi, produttore di
elettrodomestici, sostituirà Nokia nella fabbrica
di Jucu (distretto di Cluj). L’annuncio
dell’acquisto risale al 25 gennaio dalle due
compagnie. Il presidente del Consiglio
Distrettuale di Cluj, Alin Tise, ha dichairato che
De’Longhi
assumerà
inizialmente
600
dipendenti, per arrivare in seguito a 1000.
Questa
sarà
la
quinta
fabbrica
di
elettrodomestici De’Longhi al mondo, per cui è
previsto un investimento di 30 milioni di euro.
La centrale elettronucleare di Cernavoda ha
superato tutti i test di stress
Curentul, 26 gennaio
La centrale elettronucleare di Cernavoda è tra le
più sicure al mondo e il rischio di un incidente
nucleare simile a quello di Fukushima
(Giappone), secondo i risultati dei test di stress,
è praticamente nullo. Gli analisti dimostrano che
le strutture esistenti assicurano un alto margine
di sicurezza in caso di calamità naturali.
Alstom costruirà un’unità per la riduzione
dell’inquinamento per 53 milioni di euro nel
Complesso Energetico Craiova
Bursa, 26 gennaio
La compagnia Alstom Power, del gruppo
francese Alstom, intende costruire un’unità per
la desolforazione dei gas naturali, valutata a
227,5 milioni di lei (53,3 milioni di euro), per due
blocchi di energia del Complesso Energetico
Craiova. I lavori godranno di un cofinanziamento
dei fondi europei. Il Complesso Energetico
Craiova è di proprietà dello stato, mediante il
Ministero dell’Economia. Alstom si trova nel top
delle compagnie con produzione di attrezzatura
energetica e ferroviaria. In Romania, Alston
detiene tre aziende: Alstom Power Romania,
Alstom General Turbo ed Alstom Transport, ed
un centro di coordinamento
ambientali della regione.
dei
progetti
Auchan City sul mercato dei centri
commerciali
Ziarul Financiar, 27 gennaio
Il gruppo Auchan inizierà lo sviluppo di centri
commerciali con il brand Auchan City.
L’inaugurazione del primo centro commerciale è
prevista per quest’anno nel quartiere Giulesti.
Un’altro sarà costruito sulla piattaforma
Tricodava di Ghencea. Dei due progetti si
occuperà la filiale immobiliare Immochan. Il
direttore generale di Auchan Romania, Patrick
Espasa, ha dichiarato che Auchan City Giulesti
comprenderà un ipermercato prevalentemente
alimentare di 5.000 mq ed una galleria
commerciale
Immochan
di
2.000
mq.
Attualmente, la compagnia sta per presentare la
domanda per ottenere il permesso di
costruzione e spera di inaugurare il primo centro
entro le feste natalizie. Gli investimenti
arriveranno a circa 15 milioni di euro. Auchan
City di Ghencea comprenderà un ipermercato di
11.000 mq ed una galleria commerciale con 80
negozi. I due terreni sono stati acquistati alla
fine del 2011 per circa 20 milioni di euro.
Speciale: romeni
in Italia
L’Italia ha deciso di eliminare, a partire dal 1
gennaio 2012, le misure restrittive alla libera
circolazione dei lavoratori romeni e bulgari
L’Ambasciata della Romania in Italia ha
annunciato che il Ministero italiano degli Affari
Esteri ha trasmesso via fax la lettera del
Direttore Generale per l’Unione Europea, Mario
Bova, che notifica l’eliminazione delle restrizioni
sul lavoro al mercato italiano per i lavoratori
romeni, a partire dal 1 gennaio 2012. Le ultime
pratiche dell’Ambasciata della Romania in Italia
sull’argomento delle liberalizzazioni totali del
mercato del lavoro italiano sono avvenute il 16
dicembre 2011. Secondo un comunicato del
Ministero del Lavoro, della Famiglia e della
Protezione Sociale (MMFPS), l’Ambasciatore
romeno in Italia ha inviato lettere ai ministri
italiani degli Affari Esteri, del Lavoro e
dell’Interno. Queste pratiche sono state
accompagnate da incontri con gli esperti in
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materia di mercato e politiche del lavoro delle
istituzioni decisorie. La decisione dell’Italia
conferma il rapporto della Commissione
Europea del 11 novembre, che dimostra il ruolo
importante dei romeni nelle economie dei paesi
di destinazione (l’impatto della mobilità ha
portato un aumento del PIL del 0,3% per l’UE27 e del 0,4% per l’UE-15)”. Il Ministro del
Lavoro romeno, Sulfina Barbu, ha apprezzato la
decisione del Governo italiano, dichiarando: “Ci
rallegra la decisione del Governo italiano.
Tramite l’eliminazione delle restrizioni imposte ai
lavoratori romeni e bulgari, l’Italia trasmette un
segnale importante, in accordo con i valori ed i
diritti fondamentali dell’Unione Europea. L’Italia
non chiede più nessuna deroga e dimostra così
il rispetto al Trattato di adesione della Romania
e
della
Bulgaria
all’Unione
Europea.
Apprezziamo questa decisione tanto più che in
Italia vivono e lavorano circa 1 milione di romeni.
Gli italiani ci mostrano così che riconoscono il
valore portato dai romeni nelle economie dei
paesi di destinazione”. Gli ultimi dati dell’Istituto
Nazionale di Statistica italiana mostrano che qui
vivono e lavorano circa 968.576 romeni. Il
Governo italiano ha deciso di applicare
disposizioni transitorie per i cittadini romeni a
partire dal 1 gennaio 2007. Gli ufficciali italiani
hanno imposto allora restrizioni in certi settori e
hanno liberalizzato il mercato del lavoro per i
liberi professionisti. I settori in cui i romeni hanno
potuto lavorare senza restrizioni sono:
l’agricoltura, i servizi alberghieri ed il turismo, i
servizi domestici e di cura, le costruzioni,
l’ingegneria, il management ed il lavoro
altamente qualificato, il lavoro stagionale. Negli
altri settori, i lavoratori romeni necessitavano del
permesso di lavoro. La scorsa settimana,
nell’incontro con gli addetti al lavoro, il Ministero
del Lavoro ha sottolineato che in Italia non ci
sono ulteriori restrizioni al mercato del lavoro.
Tuttavia dobbiamo fare attenzione ai contratti di
lavoro, perché esistono ancora situazioni di
lavoro illegale, soprattutto nel settore dei servizi
di cura a domicilio. Gli esperti del Ministero del
Lavoro hanno elaborato guide e procedure per
dare accesso ad un’informazione completa a
tutti i cittadini romeni. A partire da gennaio, il
Ministero romeno del Lavoro supervisionerà e
controllera’ insieme ai team di esperti italiani,
anche le aziende che assumono cittadini romeni
con contratti di solo 4 ore lavorative, nonostante
un programma di lavoro normale. In questo
caso, le assicurazioni sociali sono parzialmente
coperte. Anche il Ministero degli Affari Esteri
saluta la decisione del Governo di Roma. “La
decisione ha un significato speciale nel contesto
della crisi economico-finanziaria, che influisce
tutta l’Europa, e rappresenta un fattore
determinante per rinforzare i rapporti economici
romeno-italiani”, ha dichiarato un comunicato del
MAE, secondo cui la decisione di eliminare le
restrizioni riconferma l’eccellente livello del
rapporto bilaterale del Partenariato Strategico
tra la Romania e la Repubblica Italiana,
caratterizzato nel 2011 da una dinamica
impotante tramite l’organizzazione del secondo
Summit Intergovernativo (30 maggio), la visita a
Roma del Presidente Basescu per le cerimonie
dedicate alla celebrazione della Festa Nazionale
della Repubblica per i 150 anni dell’Unità d’Italia
(2 giugno) e la storica visita di stato in Romania
del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio
Napolitano (15-16 settembre 2011). La libera
circolazione dei lavoratori nel mercato italiano
ha rappresentato un argomento costante del
dialogo politico-diplomatico, la parte romena ha
reiterato costantemente, sia nel dialogo di alto
livello, sia nelle pratiche dell’Ambasciata della
Romania a Roma presso i collaboratori italiani,
la necessità di eliminare le restrizioni imposte ai
lavoratori romeni, in modo per essi di godere
degli stessi diritti di cui godono gli altri cittadini
dei paesi membri dell’Unione Europea.
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