LA POESIA DEL FUTURO PER GLI ALLIEVI DI OGGI E DI DOMANI
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LA POESIA DEL FUTURO PER GLI ALLIEVI DI OGGI E DI DOMANI
Cascina Macondo - Centro Nazionale per la Promozione della Lettura Creativa ad Alta Voce e Poetica HaikuBorgata Madonna della Rovere, 4 – 10020 Riva Presso Chieri – TO - Italy - tel 011/9468397 www.cascinamacondo.com - [email protected] Haiku Poesia del Futuro - Seconda Conferenza Italiana Haiku domenica 28 giugno 2009, Circolo dei Lettori, Torino - Italy LA POESIA DEL FUTURO PER GLI ALLIEVI DI OGGI E DI DOMANI: “CANTARE L’ESSENZA” di Loredana Garnero Insegno nella scuola media da alcuni decenni, e da circa 20 anni mi occupo di Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Negli ultimi anni, tuttavia, come i miei colleghi, sto assistendo ad un graduale, ma rapido cambiamento nei miei alunni, tale da farmi sorgere il sospetto che le cosiddette “nuove disabilità”, di cui tanto si parla oggi, altro non siano che la punta dell’iceberg di un numero molto più grande di “difficoltà”, sempre più diffuse tra tutti i nostri allievi, che mi hanno portato a ipotizzare un vero e proprio cambiamento generazionale nei “bambini nuovi”, verso modalità di conoscere e quindi di apprendere completamente diverse da quelle a cui noi anziani insegnanti siamo abituati ad assistere. In generale, i ragazzi moderni fanno un uso sempre più ridotto del linguaggio verbale, forse perché sottoposti ad un aumento nel numero e nella velocità degli stimoli che provengono loro dall’esterno, in una fase evolutiva in cui l’emozione prevale su tutte le altre componenti della comunicazione, o forse a causa della loro velocità di ricezione e di scambio nella comunicazione, per cui il linguaggio verbale si rivela sempre meno adatto. Le reazioni degli insegnanti a questi cambiamenti generazionali sono diverse, ma sostanzialmente, credo, dirette verso due opposte risposte: da un lato, dopo anni di frustrazione nell’insegnamento classico delle attività scolastiche di base, nel tentativo di venire incontro e porre rimedio alla crescente noia e demotivazione dei bambini, si cerca di sostituire sempre più la didattica vera e propria con attività creative diverse, dal teatro, alla danza, alla musica, al bricolage…col rischio, secondo me, di sprecare preziose opportunità di educare e incanalare le energie delle nuove generazioni verso realizzazioni artistiche autonome e comunque inerenti anche alle lettere, cioè alla parola, orale e scritta; dall’altro lato assistiamo a reazioni opposte, di accanimento pervicace in attività destinate ad arricchire un lessico che, sempre più spesso, ahimè, finisce per assumere un’identità autonoma, a volte anche forbita e sofisticata, ma sempre più spesso lontana dalla vita reale. I nuovi allievi sono sempre più pigri nell’uso del linguaggio verbale, ma sempre più bisognosi di esprimere le loro emozioni e i loro sentimenti. 1 Forse sono sempre più anarchici e refrattari alle regole in genere, ma assetati di guide e di contenitori che restituiscano loro quella sicurezza che nella società non trovano più così facilmente, né a casa né a scuola. Il componimento Haiku contiene in sé gli ingredienti per soddisfare tutte queste esigenze: è breve, ma rigorosamente contenuto in regole e dimensioni ben definite; è concreto, quindi accessibile proprio a tutti; circoscritto nel tempo e nello spazio, perciò rassicurante; ma soprattutto è essenziale. Credo sia questo il motivo del grande successo che di solito ottiene questa forma di espressione, pur sempre verbale, ma sintetica ed efficace, tra i ragazzi più giovani, soprattutto tra quelli che, a scuola, hanno maggiori problemi col linguaggio in generale. Da un paio d’anni mi sono avvicinata all’attività di Pietro nella scuola e ho sperimentato, sotto la sua guida, l’inserimento della pratica haiku nella didattica quotidiana. Quest’anno ho condotto 4 laboratori con gruppi diversi di ragazzi, oltre all’ora settimanale di haiku nella mia classe terza. In tutti i gruppi ho raccolto grandi soddisfazioni, ma soprattutto un affezione e un entusiasmo ormai sempre più rari sui banchi di scuola tra i nostri allievi. E’ affascinante vedere con quanta facilità circoli complicità fra di loro, quanto sinceramente si stupiscano, ogni volta, della magia che si crea, quando, col lavoro collettivo, l’immagine di uno, rielaborata dagli altri e contenuta e guidata dall’insegnante, prende forma nel suo aspetto finale. La successione, nei tre versi, di 5, 7, 5 sillabe, diventa man mano sempre più famigliare, fino a non doverle neanche più contare, perché basta seguire il ritmo, che sostiene e avvolge tutti in uno scambio semplice ma profondo di esperienze e di emozioni che tutti proviamo, ogni giorno, ma che non sembrano degne di attenzione, almeno fino a quando non si trasformano in Piccole Esplosioni di Luce… Il viatico che i miei allievi portano con sè dal laboratorio haiku è l’invito a guardare il mondo con occhi più attenti, per lasciarsi incantare dalle cose più semplici, che spesso passano inosservate, annegate nella noia della routine quotidiana, catturarle, farle diventare proprie, farle passare attraverso il proprio modo di sentire, le proprie emozioni, che imparano ad ascoltare, a cogliere e ad esprimere, nel piacere comune di scriverle, ma anche di leggerle agli altri, dando voce ad un’ intima esigenza di comunicare e scambiarsi la preziosa scoperta che ognuno di loro è sempre e veramente in grado di raggiungere e toccare la profondità dell’animo umano, per cantarne, appunto, l’essenza. Cascina Macondo - Haiku Poesia del Futuro - Seconda Conferenza Italiana Haiku domenica 28 giugno 2009, Circolo dei Lettori, Torino - Italy 2