Le scuole militari? Per diventare cittadini!

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Le scuole militari? Per diventare cittadini!
Le scuole militari? Per diventare cittadini!
6 luglio 2011 by itcadmin
da Il Secolo d’Italia
Un antico proverbio cinese dice: “se fai programmi per
un anno, semina grano, se fai piani per un decennio,
pianta alberi, se fai programmi per la vita, forma ed
educa le persone”. Un detto che risale al 645 A.C. ma che
ancora oggi attesta l’importanza che svolgono la
formazione e l’apprendimento nella crescita della
società.
È proprio in sintonia con questo insegnamento che operano le scuole militari Nunziatella, Teuliè,
Morosini e Douhet.
Vere e proprie istituzioni del nostro Paese che svolgono un ruolo significativo nella formazione di
quelli che saranno i cittadini di domani, ai quali offrono un valore aggiunto: la conoscenza e
l’interazione con il mondo delle Forze Armate, le sue strutture, la vita della caserma.
Indubbiamente quando si pensa alle scuole militare può venire alla mente un sistema di rigide
norme regolamentari. Quella “disciplina militare” che non sembra conciliarsi con la “vita
borghese”.
Un sistema di regole che a dire il vero deriva da esigenze civili, da quella buona educazione che
troppo spesso latita. È anche vero che “scuola” e “militare” sono termini che separatamente
indicano due mondi diversi: il primo è sinonimo di formazione e istruzione e riguarda tutti i settori
della società, mentre il secondo descrive un particolare tipo di attività, un percorso di vita. In
realtà sono due mondi che si completano, anche se occorre fare una distinzione sui vari livelli di
formazione. Infatti, se le accademie militari o le scuole di specializzazione e di formazione della
“vita con le stellette” sono interne all’istituzione militare e pertanto sono orientate verso i relativi
fabbisogni cognitivi, diverso è lo status delle scuole militari della prima età dove i programmi di
studi sono gli stessi ai quali devono attenersi tutti i licei nazionali.
I giovanissimi ragazzi (dall’anno scolastico 2009/2010 anche ragazze) che decidono di completare
la loro preparazione scolastica superiore all’interno di una scuola militare, allo studio delle materie
previste dai programmi scolastici ministeriali affiancano l’attività sportiva e quell’addestramento
necessario per acquisire le nozioni tecnico militari di base.
Nelle due scuole dell’Esercito (Nunziatella di Napoli e Teuliè di Milano), in quella della Marina
Militare (Freancesco Morosini di Venezia) e in quella dell’Aeronautica Militare (Giulio Douhet di
Firenze) si entra sedicenni per completare gli studi già intrapresi nei Licei Classico, Scientifico o
Scientifico Europeo (quest’ultimo solo per la Teuliè).
A differenza di quanto si potrebbe pensare, non tutti i ragazzi che escono da queste scuole
intraprendono la carriera militare. Anzi, a ben guardare, le percentuali sono molto basse e non
superano la quota del 10-15%. Solo una parte ridotta degli ex allievi decide infatti di continuare la
vita militare. In sintesi, quindi, l’esistenza di posti riservati nelle Accademie non rappresenta
l’unico motivo per il quale un adolescente decide di concorrere per un posto negli istituti militari.
Nonostante siano nate per avviare i nostri ragazzi prevalentemente alla carriera delle armi, alle
scuole militari va riconosciuto il ruolo di centri di eccellenza per tutti quei giovani destinati a
ricoprire incarichi di rilievo nell’amministrazione statale, nelle università, nella libera professione e
nelle imprese.
Lo stesso presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, Edmondo Cirielli, è un
ex “nunziatello”. L’elenco dei “celebri” ex allievi contemporanei del Rosso Maniero (così viene
chiamata amichevolmente la sede di Pizzofalcone a Napoli) è lungo e va dai vertici della
magistratura, fra tutti Ettore Gallo, Presidente della Corte Costituzionale (scomparso nel 2001),
all’ex ministro della Difesa Arturo Parisi, per giungere al generale Michele Franzè neo
vicecomandante dell’Arma dei Carabinieri. Sempre la Nunziatella annovera nomi importanti,
entrati nelle storia del nostro Paese, anche tra i suoi docenti. Su tutti basti citare Carlo Lauberg,
definito da Benedetto Croce come il “primo cospiratore del moderno Risorgimento italiano”, e
Francesco De Sanctis, ancora oggi riferimento indiscusso della cultura italiana.
Una storia lunga e gloriosa quella della Nunziatella, il cui motto è “preparo alla vita ed alle armi”.
Scuola di antichissime tradizioni, trae origine dall’accademia costituita nel 1787 da Ferdinando IV
di Borbone per preparare gli ufficiali da impiegare presso i reggimenti dell’Esercito borbonico fino
al 1798. La sede prescelta fu l’ex convento di Monte Echia a Pizzofalcone (dove i gesuiti facevano
il loro noviziato) comunemente indicato come Nunziatella per via della chiesa dedicata
all’Annunziata ad esso annessa.
Secolare anche la storia della Teuliè, l’altra scuola dell’Esercito che ha sede a Milano. Nonostante
sia stata istituita nel marzo del 1996, vanta infatti una lunga tradizione. Il 15 gennaio 1802 il
generale napoleonico e ministro della guerra della Repubblica Cisalpina, Pietro Teuliè, fondò il
Collegio degli orfani: il primo e unico ente di istruzione militare rivolto ad adolescenti a Milano.
Alterne vicende determinarono la sua chiusura in più occasioni, fino al 1935 quando venne istituita
la Scuola Militare di Milano, chiusa nel 1943 per poi essere riaperta 53 anni dopo, nel 1996
appunto, quale sede distaccata della Nunziatella. Dal 1998 è diventata scuola autonoma.
L’isola di Sant’Elena, a Venezia, ospita invece dal 1961 il collegio navale intitolato all’ammiraglio
Francesco Morosini, stratega della Repubblica Veneta che si distinse nel ’600 nella guerra di
Candia contro l’Impero Ottomano.
Solo nel 1998 il collegio ha assunto lo status di Scuola Militare. Con il nuovo ordinamento
istituzionale gli Allievi portano anche loro le stellette e sono equiparati, a livello economico, ai
marinai comuni di seconda classe.
Ultima nata la scuola dell’Aeronautica che prende il nome dal generale Giulio Douhet (uno dei più
importanti teorici dell’impiego militare dell’aeronautica). È stata istituita nel 2006 a Firenze ed è
ospitata nel complesso dell’ex scuola di guerra. Alla formazione prevista per il triennio conclusivo
del Liceo Classico e Scientifico, la scuola affianca attività sportive ed istruzione a carattere
aeronautico, che include anche la familiarizzazione al volo.
Studio, attività fisica e disciplina accompagnano per tre anni questi giovanissimi ragazzi che con
tanto orgoglio indossano il kepì e portano al fianco lo “spadino”. Quest’ultimo è un vero e proprio
emblema degli allievi delle scuole militari che lo ricevono nel corso di una solenne cerimonia dai
colleghi “anziani”: Lo spadino, che ogni “cappellone” deve custodire gelosamente, è un simbolo
della tradizione e segna ufficialmente l’ingresso nella compagine della scuola.
Usanze che si tramandano da tantissimi anni e che testimoniano l’importanza che tutt’ora riveste il
passato in queste scuole che, comunque, non dimenticano di guardare al futuro. Un futuro per il
quale già si pensa a iter formativi concepiti su modello europeo ed identici per tutti e quattro gli
istituiti. Le scuole militari, quindi, pur operando nel solco di tradizioni militari centenarie
costituiscono oggi un vero e proprio centro di eccellenza per avviare i nostri giovani sul difficile ma
splendido cammino che è la vita.
Elena Doria