Gli studi di Leonardo

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Gli studi di Leonardo
l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
La città ideale
The Ideal City
Dopo Filarete che progetta Sforzinda, una città
ideale in onore di Francesco Sforza, anche
Leonardo è affascinato dall’idea di pianificare
una città come un organismo formalmente
compiuto.
After Filarete’s project for Sforzinda, an ideal city in
honor of Francesco Sforza, Leonardo, as well, was
fascinated by the idea of planning a city as a formally
complete organism.
Le vie d’acqua sono importanti quanto le strade
ma “a volere che questa cosa abbia effetto […] è
necessario eleggere sito accomodato come porsi
vicino ad un fiume il quale ti dia i canali…” .
Il problema di Milano è la mancanza di un
grande fiume con portata costante come il
Ticino. Leonardo lo indica nei suoi progetti,
pensando forse a un ruolo nuovo per Vigevano,
città cara a Ludovico il Moro.
Plastico urbanistico della città
ideale, Milano, Museo Nazionale
della Scienza e della Tecnologia
Leonardo da Vinci
Relief model of the Ideal City,
Milan, The “Leonardo da Vinci”
National Museum of Science and
Technology.
The waterways are as important as the streets, but “if you
want this to have effect […] you must choose an
appropriate site, for example, placing it next to a river
that will provide you for canals …”
Milan’s problem was the lack of a large river with a
constant flow like the Ticino. Leonardo indicated this in
his projects, possibly thinking of a new role for Vigevano,
a city favored by Ludovico Il Moro.
Per evitare le violente piene del fiume,
Leonardo colloca la sua città a una certa
distanza collegata tramite un “canale
maggiore”, dotato di una conca: “quando serri
la porta l’acqua empie la conca e le navi basse
s’alzano e tornano allo universal piano della
città”.
In order to avoid the violent floods of the river,
Leonardo positioned his city at a certain distance and
connected it by means of a “larger canal,” equipped with
a lock: “when you close the door, the water will fill the
lock and the low ships will rise and return to the general
level of the city.”
Leonardo da Vinci, La collocazione
della città ideale in prossimità del
Ticino, Manoscritto B f. 38r, Parigi,
Institut de France
Leonardo da Vinci, Piano
d’assieme della città ideale,
Manoscritto B f. 15v, Parigi,
Institut de France
The positioning of the Ideal City in
the proximity of the Ticino, from
Leonardo da Vinci, Manuscript B,
f. 38r. Paris, Institut de France.
Overall plan of the Ideal City,
from Leonardo da Vinci,
Manuscript B, f. 15v.
Paris, Institut de France.
Con il contributo scientifico di
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il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
I canali e la pulizia della città
Leonardo da Vinci, Canale della
città ideale, Manoscritto B f. 37v,
Parigi, Institut de France
The Canals and the Cleaning
of the City
Canal in the Ideal City, from
Leonardo da Vinci, Manuscript B,
f. 37v. Paris, Institut de France.
Il complesso reticolo di canali disegnato da
Leonardo rappresenta un sistema circolatorio
indipendente dalla rete stradale. Le strade sono
articolate su due livelli, distinti l’uno dall’altro.
Per le strade alte non de’ andare carri […] anzi, sia
solamente per li gentili uomini; per le basse devono
andare carri ed altre some ad uso e comodità del
popolo. […] Per le vie sotterranee si de’ votare destri
(i bagni), stalle e simili cose fetide
The complex network of canals designed by Leonardo
provided a transportation system that was independent
from the street network. The streets were planned on two
levels, each independent from the other.
“Wagons or other similar things ought not to go by the high
streets, rather, those should be only for gentlemen; wagons and
other loads for the use and convenience of the people ought to go
by the low ones. […] Latrines, stalls, and such fetid things as these
ought to be emptied onto the subterranean streets.”
A causa della pestilenza che colpisce Milano nel
1484, Leonardo dà grande importanza a
pulizia e igiene: progetta palazzi porticati e
ampie strade in cui l’aria possa circolare
liberamente, e annota “ ancora sarà comodità
di lavare spesso la città […]. E questo si
vorrebbe fare ogni anno una volta”, consapevole
del ruolo per Milano dell’asciutta dei navigli.
Particolare della città ideale,
Milano, Museo Nazionale della
Scienza e della Tecnologia
Leonardo da Vinci
Detail of the Ideal City, Milan,
The “Leonardo da Vinci” National
Museum of Science and
Technology.
Leonardo da Vinci,
Studi Architettonici, Manoscritto B
f. 18v, Parigi, Institut de France
Leonardo da Vinci,
Studi Architettonici, Manoscritto B
f. 18v, Parigi, Institut de France
Building for the Ideal City, from
Leonardo da Vinci, Manuscript B,
f. 16 r. Paris, Institut de France.
Because of the plague that infested Milan in 1484,
Leonardo gave great importance to cleanliness and
hygiene: he projected buildings with porticoes and broad
streets where the air could freely circulate, noting
“and further, it would be useful to clean the city
frequently […]. And this ought to be done once a year,”
as he was aware of the impact upon Milan when the
canals went dry
Con il contributo scientifico di
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il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Leonardo da Vinci, Palazzo della
città ideale, Manoscritto B f. 16r,
Parigi, Institut de France
Architectural studies, from
Leonardo da Vinci, Manuscript B,
f. 18v. Paris, Institut de France.
L’architettura della città
The Architecture of the City
Nel disegno degli edifici della “sua” città,
Leonardo si esprime attraverso l’architettura
rinascimentale nella sua declinazione
lombarda.
In tempo di pace credo satisfare benissimo a paragone
de onni altro in architettura, in composizione di edifici
e pubblici e privati […] conducerò in sculptura di
marmore, di bronzo, e di terra, similiter in pictura, ciò
che si possa fare a paragone de omni altro e sia chi vole
Codice Atlantico, f. 391r
Leonardo’s architectural plans for buildings in “his” city
were based on the Lombard expression of the
Renaissance style.
“In times of peace, I believe I can satisfy very well in comparison
with anyone else, in architecture, in the composition of public and
private buildings […] I will execute works in sculptures of marble,
of bronze, of clay, and works in painting, that can be compared
with anyone else’s, whoever it is…”
Codex Atlanticus, f. 391 r.
Leonardo disegna numerosi progetti per chiese
e palazzi, riflettendo sul tema della pianta
centrale, ritenuta canone di equilibrio,
simmetria e perfezione. Ma nessuno dei suoi
progetti architettonici pensati a Milano è stato
realizzato.
Leonardo designed many projects for churches and
buildings based on central plans, which was considered
to be the canon of equilibrium, symmetry, and
perfection. But none of his architectural projects
designed in Milan was realized.
Chiesa a pianta centrale, Milano,
Museo Nazionale della Scienza e
della Tecnologia Leonardo da Vinci
Church based on a central plan,
Milan. The “Leonardo da Vinci”
National Museum of Science and
Technology.
Artista lombardo, Crocifissione,
inizi XVI sec., affresco staccato da
Santa Maria Incoronata, Milano,
Museo Nazionale della Scienza e
della Tecnologia Leonardo da Vinci
(in deposito dalla Pinacoteca di
Brera)
Lombard artist, Crucifixion, early
sixteenth century. Fresco removed
from Santa Maria Incoronata.
Milan, The “Leonardo da Vinci”
National Museum of Science and
Technology (on loan from the
Pinacoteca di Brera).
Con il contributo scientifico di
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L’espansione della città
Antonio Lafrery, Pianta di Milano,
1573, Milano, Civiche Raccolte
Bertarelli
The Expansion of the City
Antonio Lafrery, Plan of Milan,
1573. Milan, Civiche Raccolte
Bertarelli.
Intorno al 1493, Leonardo progetta per
Ludovico il Moro un piano di
ammodernamento di Milano incentrato
sull’espansione della città dalla cerchia dei
Navigli fino al Re’ de fossi. Questo canale era
stato costruito nella prima metà del
Quattrocento per rafforzare le difese dei borghi
cresciuti oltre la cerchia dei Navigli.
E trarrai di dieci città cinquemila case con trentamila
abitazioni e disgregherai tanta congregazione di
popolo
Around 1493, Leonardo produced a plan for Ludovico Il
Moro for the modernization of Milan, concentrating on
the expansion of the city from the ring of canals out to
the Re’ de Fossi. This canal had been constructed in the
first half of the Quattrocento to strengthen the defenses
of the villages that had developed outside the ring of
canals.
“And you will take five thousand houses with thirty thousand
dwellings, into ten cities, and you will separate such a
congregation of people…”
Il progetto prevedeva la costruzione di
trentamila abitazioni, suddivise in cinquemila
case e distribuite in dieci quartieri, per diradare
la città medioevale e attirare nuovi abitanti dal
contado o da altre città.
The project planned for the construction of thirty
thousand dwellings, subdivided into five thousand
houses and distributed throughout ten quarters, to space
out the medieval city and to attract new inhabitants from
the countryside or from other cities.
Leonardo da Vinci, L’espansione
della città dalla cerchia dei navigli
al canale Redefossi, RL19115,
Windsor, Royal Library
The expansion of the city, from
the ring of canals to the
Redefossi Canal, from Leonardo
da Vinci, RL 19115, Windsor,
Royal Library.
Con il contributo scientifico di
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Un quartiere modello
A Model Quarter
Nella città immaginata da Leonardo l’impianto
di infrastrutture è costituito, oltre che dalla rete
viaria, dall’imponente sistema di canalizzazione
che univa i Navigli Grande e Martesana al
fossato e al canale Redefossi.
The city conceived by Leonardo was provided with an
infrastructure that included not only a network of streets,
but also an imposing system of canals connecting the
Naviglio Grande and the Martesana Canal with the moat
and the Redefossi Canal.
Leonardo disegna uno dei dieci nuovi quartieri
che avrebbero permesso lo spostamento della
popolazione dalle zone affollate, “a similitudine
di capre l’uno addosso all’altro stanno,
empiendo ogni parte di fetore….” e il
trasferimento degli abitanti dalle campagne
“per istare in più magno loco”.
Abitare nei nuovi quartieri può anche essere
fonte di investimento e, “se pure (lui) in Milano
abitare non vorrà, esso sarà fedele per non
perdere il frutto della sua casa insieme al suo
capitale”.
Donato Montorfano,
La Crocifissione, particolare, 1495,
Milano, Refettorio di Santa Maria
della Grazie
Leonardo designed one of the ten new quarters that
would have permitted the relocation of many people
away from the crowded zones of the city, where “they
stand, like goats, one on top of the other, filling every part
with their stench …,” as well as accepting the transfer of
country dwellers, allowing them “to reside in a place of
greater importance.”
Living in the new quarters could also be a source of
investment, and “if someone still does not want to live in
Milan, he will [do so in being] faithful, in order not to lose
the gain of his house along with its capital.”
Donato Montorfano, detail from
The Crucifixion, 1495. Milan,
Refectory of Santa Maria della
Grazie.
Leonardo da Vinci,
Planimetria di un settore urbano,
Codice Atlantico. f 184 v, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
Planimetry of a sector of a city,
from Leonardo da Vinci, Codex
Atlanticus, f. 184. Milan,
Biblioteca Ambrosiana.
Con il contributo scientifico di
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La curiosità per i fontanili
Curiosity about Springs
Leonardo da Vinci, Fontanili,
Codice Leicester, f. 7v, Seattle,
Bill Gates Collection
Springs, from Leonardo da Vinci,
Codex Leicester, f. 7v, Seattle,
Bill Gates Collection
L’uso di rintracciare e destinare all’irrigazione
dei terreni le acque dei fontanili suscita in
Leonardo una grande curiosità per la natura
dell’acqua, per le leggi meccaniche che ne
regolano il comportamento e per gli aspetti
tecnici della sua realizzazione pratica.
La vena dell’acqua, che cade dalla radice dei monti,
quanto più s’apre allo ingiù, tanto spesse volte si rende
più abbondante. […] Sia fatti e’ fossi per quel verso,
dove li pozzi voti rendan con più prestezza l’acque alla
prima altezza onde si parte; e mai si faccia essi fossi per
fare li fontanili, che prima non si facci più pozzi per più
linie diverse.
The custom of seeking out waters from springs and
diverting them for use in irrigating fields aroused a great
curiosity in Leonardo regarding the nature of water, for
the laws that govern their behavior and for the technical
aspects of realizing this in practice.
“In a vein of water that falls from the roots of mountains, the
more it opens outward in the downward direction, the more
abundant it becomes […] Have the moats made in that direction
where the empty wells will more readily give their waters at the
first height from which they originate; and never use these moats
for making springs before first making several wells along various
lines.”
Per realizzare un fontanile si scava il terreno
per mettere allo scoperto la sorgente d’acqua.
Con canali detti aste si trasportano le acque dei
fontanili ai terreni da irrigare. Insieme ai
grandi canali (tra i quali il più antico è la
Muzza, segnalata da Leonardo) e ai piccoli
fiumi, le aste dei fontanili costituivano il
sistema capillare di irrigazione.
In order to realize a spring, the ground is excavated in
order to reveal the source of water. Using channels called
“staves,” the waters from the springs are transported to
the fields to be irrigated. Together with the large canals
(among which the oldest is the Muzza, indicated by
Leonardo) and the small rivers, the waters of springs
constituted the capillary system for irrigation.
Con il contributo scientifico di
Fontanile
Spring
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La scala ad acqua
The Water Ladder
Durante il soggiorno a Vigevano, città cara agli
Sforza, Leonardo descrive una ingegnosa opera
di bonifica di terreni paludosi fatta per mezzo
dell’acqua.
Scala ad acqua, Vigevano
Water ladder, Vigevano.
Scala di Vigevine (Vigevano) sotto la Sforzesca, 130
scaglioni (scalini), alti 1/4 e larghi 1/2 braccio per la quale
cada l’acqua e non consuma niente nell’ultima
percussione e per tale scala e disceso tanto terreno, che
ha secco una palude, cioè riempito, e se n’è fatto
praterie di palude di gran profondità.
Codice Leicester f. 32r
During his stay in Vigevano, the city favored by the
Sforzas, Leonardo described an ingenious project for
reclaiming marshy lands, to be executed using water.
“Ladder at Vigevano, below La Sforzesca: 130 large stairs, 1/4
braccio high and 1/2 braccio wide, and the water falls over these
and does not consume anything in its last percussion. And so much
earth will come down along this ladder that you can [use that to]
dry out a marsh, that is, fill it in, and meadowlands can be made
even from very deep marshes.”
Codex Leicester, f. 32 r.
La “scala di Vigevano” viene inizialmente
utilizzata per bonificare e in seguito per portare
l’acqua su un prato marcitoio in forte pendio:
è un manufatto di grande interesse sia per la
tecnica della bonifica che per quella
dell’irrigazione.
Leonardo osserva che in generale
“lo atterramento di paludi saran fatti quando
in essi paludi sian condotti, li fiumi torbidi”.
The “ladder” at Vigevano was initially used for
reclaiming land and subsequently for bearing water to an
irrigated meadow on a steep slope: it was a construction
of great interest in terms of the techniques of reclaiming
and irrigation. Leonardo observed in general that
“marshes will be filled in with earth when turbid rivers
are conducted into them.”
Leonardo da Vinci,
Scala ad acqua, Manoscritto
H f. 65v, Parigi, Institut de France
Water ladder, from Leonardo da
Vinci, Manuscript H, f. 65v. Paris,
Institut de France.
Cristoforo De Predis,
Galeazzo Maria Sforza in preghiera,
1477, M. 342, Londra, Wallace
Collection
Cristoforo De Predis, Galeazzo Maria
Sforza in Prayer, 1477. M. 342,
London, Wallace Collection.
Con il contributo scientifico di
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Canali e mulini
Canals and Mills
Oltre agli studi e alle osservazioni di bonifica,
idraulica e irrigazione, gli appunti di Leonardo
confermano i suoi interessi per il
funzionamento dei mulini e dei canali che li
alimentavano.
I disegni risalgono probabilmente al 1493-94,
periodo in cui Leonardo era a Vigevano.
Veduta della Sforzesca, una delle
cascine modello volute da
Ludovico il Moro nel territorio di
Vigevano
View from the Sforzesca, one of
the model farms that Ludovico Il
Moro wanted built in the territory
around Vigevano.
Besides his studies and observations in regard to land
reclaiming, hydraulics, and irrigation, Leonardo’s notes
confirm his interest for the operation of mills and the
canals that propelled them.
These drawings probably date from 1493-1494, when
Leonardo was at Vigevano.
Le note includono calcoli sul rendimento dei
mulini, preventivi di spesa per le diverse parti e
schizzi di ingranaggi per migliorare la
meccanica. Oltre ad essere utilizzati in
agricoltura, Leonardo ricorda le numerose
applicazioni dei mulini in campo tessile o per la
fabbricazione della polvere da sparo.
His notes include calculations about the yields of the
mills, expense estimates for various parts, and sketches of
gears intended to improve the mechanical operation.
Leonardo recorded some of the many applications,
besides agriculture, for which mills could be used, such
as in the production of textiles or in the manufacturing
of gunpowder.
Leonardo da Vinci,
Mulino a cilindri multipli,
Codice Atlantico f. 830c v,
Milano, Biblioteca
Ambrosiana
Multiple cylinder mill,
from Leonardo da Vinci,
Codex Atlanticus, f. 830c v.
Milan, Biblioteca Ambrosiana.
Mulino a cilindri multipli, Milano,
Museo Nazionale della Scienza e
della Tecnologia Leonardo da Vinci
Con il contributo scientifico di
Multiple cylinder mill, Milan,
The “Leonardo da Vinci” National
Museum of Science and Technology.
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Il ponte canale
The Canal Bridge
Leonardo disegna un ponte canale simile a
quello costruito a metà del Quattrocento per far
superare al Naviglio della Martesana il fiume
Lambro.
Il gran peso della barca che passa per il fiume sostenuto
dall’arco del ponte non cresce peso a esso ponte,
perché la barca pesa di punto quanto il peso dell’acqua
che tal barca caccia dal suo sito […]
Leonardo designed a canal bridge similar to the one
constructed in the middle of the Quattrocento, to allow
Lambro river to pass over the Martesana Canal.
“The great weight of the boat that passes along the river
supported by the arch of the bridge will not add any weight onto
this bridge, because the boat weighs exactly as much as the weight
of the water that the boat displaces from its site […].”
A proposito dei carichi che gravano su un ponte
canale, Leonardo dimostra di conoscere bene il
principio di Archimede, secondo il quale ogni
corpo immerso in un liquido riceve una spinta
verso l’alto pari al peso del volume del liquido
spostato.
In relation to the loads that would charge onto a canal
bridge, Leonardo demonstrated that he knew
Archimedes’s principle well, according to which, any
body immersed in a liquid receives an upward thrust
equivalent to the weight of the volume of the liquid that
has been displaced.
Ponte canale del Naviglio
Martesana sul Lambro, tra Milano
e Vimodrone,
Illustrazione del XIX sec.
Canal bridge for the Martesana
Canal over the Lambro, between
Milan and Vimodrone. Nineteenth
century illustration.
Leonardo da Vinci, Ponte Canale,
Codice Atlantico f. 1007 r,
Milano, Biblioteca Ambrosiana
Canal bridge, from Leonardo da
Vinci, Codex Atlanticus, f. 1007 r.
Milan, Biblioteca Ambrosiana.
Con il contributo scientifico di
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Ponti e draghe
Bridges and Dredging Machines
Tra il 1493 e il 1494 Leonardo è a Vigevano.
Durante il soggiorno visita le campagne del
Vigevanasco e della Lomellina, dove, per volere
di Ludovico il Moro, fervono opere di bonifica,
di irrigazione e di idraulica.
Leonardo was in Vigevano between 1493 and 1494.
During his stay, he visited the countryside outside
Vigevano and Lomellina, where reclaiming and
drainage, irrigation, and hydraulic works were bustling
by order of Ludovico Il Moro.
Leonardo annota un preventivo di spesa per la
realizzazione di un canale e schizza alcuni
elementi costruttivi tra cui un ponte largo
“braccia 8”.
In un altro disegno progetta una draga
lagunare per “cavare la terra” dai fondali di
conche e canali. Quattro pale mosse da una
manovella raccoglievano il fango e lo
depositavano in una zattera ormeggiata al
centro.
Leonardo made notes for an estimate of expenses for the
realization of a canal, sketching some of the construction
details, among which was a bridge labeled as being “8
braccia” [4.8 m] wide.
In another drawing, he projected a dredging machine for
“digging the earth” from the bottoms of locks and canals.
The machine bore four “shovels” that were to be moved
by a crank to collect mud and deposit it onto a raft
moored at the center.
Leonardo da Vinci, Draga
Lagunare, Manoscritto E f. 75 v,
Parigi, Institut de France
Dredging machine, from Leonardo
da Vinci, Manuscript E, f. 75 v.
Paris, Institut de France.
Draga Lagunare, Milano, Museo
Nazionale della Scienza e della
Tecnologia Leonardo da Vinci
Leonardo da Vinci, Ponte su un
corso d’acqua, Manoscritto H f. 40v,
Parigi, Institut de France
Dredging machine. Milan, The
“Leonardo da Vinci” National
Museum of Science and
Technology.
Bridge over a watercourse, from
Leonardo da Vinci, Manuscript H,
f. 40v. Paris, Institut de France.
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I laghi brianzoli
The Brianza Lakes
Durante la dominazione francese, Leonardo
studia due tracciati di canali per completare la
navigazione tra Milano e il lago di Como, già
possibile da Trezzo sull’Adda a Milano grazie al
Naviglio della Martesana ma impraticabile nel
tratto vorticoso dell’Adda in corrispondenza
della Gola di Paderno.
Il lago di Pusian(o) versa in nel lago di Serio e d’Anon
(Annone) e di Sala […] Il lago d’Anon ha 22 braccia più
alto la pelle della sua acqua che la pelle del lago di
Lecco
During the French domination, Leonardo studied two
canal tracts in order to complete the navigational route
between Milan and Lago di Como, which was already
available from Trezzo sull’Adda to Milan via the
Martesana Canal, but impracticable through the
tumultuous tract of the Adda corresponding to the Gola
di Paderno.
“The Lago di Pusiano pours into the Lago di Serio, the Lago
d’Annone, and the Lago di Sala […] The surface of the waters in
the Lago d’Annone is 22 braccia higher than the surface of the
waters of the Lago di Lecco.”
Giovanni Segantini,
Sera a Pusiano, 1882,
collezione privata
Giovanni Segantini,
Evening in Pusiano, 1882,
private collection
In uno schizzo che illustra i laghi brianzoli, il
Lambro e la parte terminale del Lago di Lecco,
Leonardo prende in considerazione un canale
che porti dal lago al Lambro e quindi a Milano.
Questa ipotesi, subito scartata, ha il merito di
regalare alla cartografia lombarda la prima
immagine dei laghi minori, fino ad allora
completamente ignorati dai cartografi.
In a sketch illustrating the Brianza lakes, the Lambro,
and the final part of the Lago di Lecco, Leonardo took
considered a canal that would lead from the lake to the
Lambro and from there to Milan.
Though this hypothesis was immediately rejected, it has
the merit of having presented Lombard cartography with
the first image of the minor lakes, which until that time
had been completely ignored on maps.
Leonardo da Vinci,
Planimetria dei laghi brianzoli,
Codice Atlantico f. 740 r, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
Planimetry of the Brianza lakes,
from Leonardo da Vinci, Codex
Atlanticus, f. 740 r. Milan,
Biblioteca Ambrosiana.
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Il Naviglio di Paderno
The Paderno Canal
La seconda ipotesi dell’estensione della
navigazione dal Lago di Como a Trezzo
sull’Adda è indicata in uno splendida veduta
della media valle del fiume, dal lago all’inizio
della Martesana, dove Leonardo disegna un bypass del fiume, in corrispondenza della gola di
Paderno.
Facciasi una concavità né Tre Corni dove si fermi il muro
che chiude l’acqua”
Codice Atlantico, f. 388 v.
The second hypothesis for the extension of the
navigational route from Lago di Como to Trezzo
sull’Adda is indicated in a splendid view of the middle
valley of the river, from the lake to the beginning of the
Martesana, where Leonardo drew a short canal in
correspondence with the Gola di Paderno.
“Have a concavity be made in the Tre Corni, where the wall stands,
closing the water.”
Codex Atlanticus, f. 388 v.
Prima delle anse di Trezzo sull’Adda, Leonardo
disegna un altro canale che si dirama verso la
pianura Milanese per irrigare un ampio
territorio a nord della Martesana.
Leonardo designed another canal before the river bends
at Trezzo sull’Adda, which diverted toward the Milanese
plain, for irrigating a broad territory north of the
Martesana.
Carlo Pagnani, Decretum super
flumine Abduae, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
Carlo Pagnani, Decretum super
flumine Abduae. Milan,
Biblioteca Ambrosiana.
Leonardo da Vinci, Planimetria di
un tratto dell’Adda, Codice
Atlantico f. 911 r, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
Planimetry of a tract of the Adda,
from Leonardo da Vinci, Codex
Atlanticus, f. 911 r. Milan,
Biblioteca Ambrosiana.
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Il traghetto tra Vaprio
e Canonica
The Ferry between Vaprio and
Canonica
Ospite nella villa del suo allievo prediletto
Francesco Melzi, posta sull’altura di Vaprio
d’Adda, Leonardo disegna il traghetto de
“la canonica” con la fune tesa tra le due
sponde, ritratto mentre attraversa il fiume con
un carico di bestiame.
Il disegno, databile tra il 1509 ed il 1511,
rappresenta anche la confluenza del fiume
Brembo nell’Adda, la diga e l’opera di presa
della roggia di Vailate (1474 circa) per
l’irrigazione del comprensorio del Pontirolo.
While a guest at the villa of his favorite pupil, Francesco
Melzi, located at the heights of Vaprio d’Adda, Leonardo
designed the ferry of “La Canonica,” with a cord
extended between the two banks, to be drawn across the
river with a load of livestock.
The drawing can be dated between 1509 and 1511; it
also represents the junction of the Brembo with the
Adda, the dike, and the outlet for the artificial canal of
Vailate (c. 1474) for the irrigation of the Pontirolo
district.
Bernardo Bellotto, Vaprio e
Canonica verso nord-ovest, 1744
ca., Milano, collezione privata
Bernardo Bellotto, Vaprio and
Canonica toward the Northwest,
c. 1744. Milan, private collection.
Due secoli più tardi, i pittori Gaspar van Wittel
e Bernardo Bellotto disegnano e dipingono il
porto tra Canonica e Vaprio d’Adda, con lo stile
analitico e oggettivo tipico dei vedutisti. Nel
Settecento questo porto è divenuto uno dei
luoghi meta del “Gran Tour”.
Two centuries later, the painters Gaspar van Wittel and
Bernardo Bellotto drew and painted the port between
Canonica and Vaprio d’Adda, with the analytical and
objective style typical of painters of vedutas. During the
eighteenth century, this port became one of the stopping
points on the Grand Tour.
Leonardo da Vinci, Il traghetto
tra Vaprio e Canonica, RL 12400,
Windsor, Royal Library
The ferry between Vaprio and
Canonica, from Leonardo da
Vinci, RL 12400, Windsor,
Royal Library.
Con il contributo scientifico di
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Il castello di Trezzo
The Castle of Trezzo
Durante il soggiorno a Vaprio, Leonardo
disegna una pianta del Castello di Trezzo
sull’Adda. Collocato in posizione strategica tra
le due anse del fiume, il Castello di antica
origine medioevale viene ricostruito da
Bernabò Visconti a partire dal 1365.
During his stay at Vaprio, Leonardo drew a plan of the
Castle of Trezzo on the Adda. Positioned strategically
between two bends in the river, the medieval castle was
reconstructed by Bernabò Visconti, beginning in 1365.
Giovan Battista Clarici, Il fiume
Adda, il castello di Trezzo e l’incile
del Naviglio Martesana, 1592,
Milano, Archivio di Stato
Giovan Battista Clarici, The River
Adda, the Castle of Trezzo, and
the Inlet of the Martesana Canal,
1592. Milan, Archivio di Stato.
Dotato di un sistema di gallerie sotterranee che
permettevano la discesa all’Adda, il sistema
difensivo era completato da un famoso ponte a
piani sovrapposti che scavalcava il fiume con
un’unica arcata di 72 metri, distrutto nel 1416.
Il fatto che Leonardo lo disegni nella stessa
posizione indica forse una sua ipotesi di
ricostruzione.
Equipped with a system of underground tunnels allowing
access to the Adda, the defensive system was
complemented by a famous tiered bridge that crossed
the river over a single arch of 72 m, which was destroyed
in 1416. The fact that Leonardo drew it in the same
position perhaps indicates his hypothesis for
reconstruction.
Leonardo da Vinci,
Il castello di Trezzo, RL 19007,
Windsor, Royal Library
The Castle of Trezzo,
from Leonardo da Vinci, RL 19007,
Windsor, Royal Library.
Con il contributo scientifico di
l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
La rifondazione di Pavia
Rebuilding at Pavia
Nel ruolo di ingegnere ducale, Leonardo visita
la città di Pavia. Con acuto spirito di
osservazione annota le sue considerazioni sulla
rifondazione delle mura della città lungo le rive
del Ticino. Osserva dimensioni dei pali e
suggerisce il procedimento con cui rinforzare
gli argini per resistere alla pressione dell’acqua.
Ho visto rifondare alcuno pezzo delle mura vecchie di
Pavia, fondate nelle rive del Tesino. I pali che lì erano
vecchi, quelli che furono di quercia, erano neri come
carbone, quelli che furono d’ontano, avevano un rosso
come verzino. Erano assai ponderosi e duri come ferro
e sanza alcuna macula. […]
Questo muro per fare resistenza alle rive de’ fiumi
vuole essere grosso braccia 4
In his role as engineer to the duke, Leonardo visited the
city of Pavia. With his acute spirit of observation, he
noted his considerations on the rebuilding of the city
walls along the banks of the Ticino. He observed the
dimensions of the piles and suggested procedures for
reinforcing the banks to resist the pressure of the waters.
“I have watched the rebuilding of some pieces of the old walls of
Pavia, based on the banks of the Ticino. Of the old piles that were
there, the oaken ones were as black as coal, while those of alder
had a red like pernambuco. They were quite heavy, and as hard as
iron, and without a spot. […]
This wall, to make resistance to the banks of the rivers, ought to
be four braccia thick.”
La cinta muraria e le fortificazioni
di Pavia nel 1555, Milano,
Archivio di Stato
The City Walls and the
Fortifications of Pavia in 1555.
Milan, Archivio di Stato.
Leonardo da Vinci, Ricordo della
rifondazione di Pavia, Manoscritto
B f. 66r, Parigi, Institut de France
Battipalo, Milano, Museo
Nazionale della Scienza e della
Tecnologia Leonardo da Vinci
Pile driver. Milan, The “Leonardo
da Vinci” National Museum of
Science and Technology.
Record of the rebuilding of the
walls at Pavia, from Leonardo da
Vinci, Manuscript B, f. 66 r. Paris,
Institut de France.
Con il contributo scientifico di
l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Un palazzo per il Governatore
A Palace for the Governor
Richiamato a Milano nel 1506 dai nuovi signori
del Ducato, i francesi, Leonardo riceve
l’incarico di progettare una nuova residenza
per il governatore di Milano Charles d’Amboise.
Disegna alcuni elementi architettonici del
palazzo, mai realizzato.
Farassi mediante il mulino molti condotti d’acqua per
casa e fonti in diversi lochi e alcuno transito, dove, chi
passerà, per tutte le parti di sotto salterà l’acqua allo in
su, e così farà a posta di chi vorrà bagnare sotto alle
femmine o altri che di li passerà
Leonardo was called back to Milan in 1506 by the
French, who were the new rulers of the duchy. He
received the commission of projecting a new residence
for the governor of Milan, Charles d’Amboise. He
designed some architectural elements for the palace,
which was never realized.
“The mill will be used to make many tracts of water, for the home
and for fountains, in various locations and passageways, so that
wherever one is passing by, one will see waters leaping up from
below, and this arrangement will be convenient for those who
may want to bathe, beneath the women or others passing by.”
Questo incarico offre a Leonardo l’occasione di
studiare il Nirone e la Fontelunga, i due corsi
d’acqua che delimitavano l’area scelta.
I canaletti derivati avrebbero dovuto
alimentare i giochi d’acqua del “giardino di
delizie” e servire allo scarico delle acque nere.
This commission offered Leonardo the opportunity to
study the Nirone and the Fontelunga, the two
watercourses that delimited the chosen area. The small
derivative canals were to have been used for feeding the
ornamental waterworks for the “garden of delights” and
for taking away discharge waters.
Leonardo da Vinci,
Planimetria di un tratto del Nirone
e della Fontelunga,
Codice Atlantico. f 831 v, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
Planimetry of a tract of the Nirone
and of the Fontelunga, from
Leonardo da Vinci, Codex
Atlanticus, f. 831 v. Milan,
Biblioteca Ambrosiana.
Leonardo da Vinci,
Schizzi e note per il progetto del
palazzo di Charles d’Amboise,
Codice Atlantico. f 629b r,
Milano, Biblioteca Ambrosiana
Sketches and notes for the project
of the palace for Charles
d’Amboise, Codex Atlanticus,
f. 620b r. Milan, Biblioteca
Ambrosiana.
Con il contributo scientifico di
l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Leonardo da Vinci, Studio di fiori,
Manoscritto B f. 14r, Parigi,
Institut de France
Study of flowers, from Leonardo
da Vinci, Manuscript B, f. 14r.
Paris, Institut de France.
l giardino di delizie
The Garden of Delights
Del progetto organico dell’edificio e del
giardino non resta traccia. Insieme ai dettagli
architettonici Leonardo annota una descrizione
delle fantasiose invenzioni idrauliche per il
“giardino di delizie”.
col molino farò generare vento d’ogni tempo della
state, farò elevare l’acqua surgitiva e fresca […], e altra
acqua correrà per il giardino, adacquando li pomeranci
e cedri ai lor bisogni. Li pesci debbano essere di quelli
che non intorbidino le acque, cioè non vi si metta
anguille, ne tinche, ne ancora lucci, perché distruggono
li altri pesci……….di sopra faremo una sottilissima rete
di rame, la quale coprirà il giardino e rinchiuderà sotto
a se varie sorte di uccelli; e così arete musiche continue
insieme con li odori di fiori di cedri e limoni . Col mulino
farò continui soni di vari strumenti, li quali tanto
soneran, quanto durerà il moto di tal molino
No traces remain of the organic project of the building
and the garden. Along with the architectural details,
Leonardo included a description of his fantastical
hydraulic inventions for the “garden of delights.”
Leonardo da Vinci,
Studi sul volo degli uccelli,
Manoscritto E f. 42v 43r, Parigi,
Institut de France
Study of the flight of birds, from
Leonardo da Vinci, Manuscript E,
ff. 42v, 43r. Paris,
Institut de France.
Leonardo da Vinci,
Studio di pianta, RL 12424,
Windsor, Royal Library
Study of a plant, from Leonardo
da Vinci, RL 12424, Windsor,
Royal Library.
“…I will use a mill to generate winds during the summer, in all
sorts of weather, and to make waters rise, like cool springs […],
and other waters will flow through the garden, watering the
orange trees and cedars, as they need. The fishes ought to be of
that sort that do not sully the waters, that is, do not put in eels,
nor tenches, nor pikes, because they destroy the other fish.
Overhead, we will make a very fine netting in copper, which will
cover the garden and enclose various sorts of birds within; and in
this way, there will be continual music, along with the perfumes of
the cedars and the lemon blossoms. With the mill, I will make for
the continual sounding of various instruments, and these will
continue sounding for as long as the motion of the mill shall last.”
Con il contributo scientifico di
l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Leonardo da Vinci,
Studio per un ponte retrattile,
Codice Atlantico. f 698 v, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
I ponti mobili
Study for a retractable bridge,
from Leonardo da Vinci, Codex
Atlanticus, f. 698 v. Milan,
Biblioteca Ambrosiana.
Drawbridges
Leonardo è molto interessato allo studio di
ponti mobili sui corsi d’acqua per consentire la
navigazione o connettere e isolare palazzi,
borghi e città.
Come spiega nella sua lettera di presentazione
a Ludovico il Moro, questi ponti hanno spesso
funzioni militari. Vengono progettati per essere
costruiti velocemente utilizzando materiali di
fortuna, come assi e barche.
Ho modi di ponti leggerissimi e forti, e atti a portare
facilissimamente, e con quelli seguire e alcune volte […]
fuggire li inimici, e altri securi e inoffensibili da foco e
battaglia, facili e commodi da levare e ponere.
Codice Atlantico, f. 391r
Leonardo was very interested in the study of drawbridges
over courses of water, for use with navigation or for
connecting or isolating buildings, or villages, or cities. As
he explained in his letter of introduction to Ludovico Il
Moro, these bridges could often have military uses. They
were designed to be built quickly and using whatever
materials could be found at the time, such as planks or
boats.
“I have methods for making bridges that are very light and strong,
and suitable for being carried most easily, and so that with them
you can follow or even […] give flight to the enemy; and others
that are safe, and not subject to being damaged by fire or battle,
and which are easy and convenient to put in or remove.”
Codex Atlanticus, f. 391 r.
Tra le diverse soluzioni proposte, la più creativa
è quella del ponte retrattile studiato per la
residenza di Charles d’Amboise al fine garantire
la massima sicurezza e una più facile
movimentazione sul canale. È una versione
moderna del ponte levatoio.
Leonardo da Vinci,
Ponte mobile costruito su barche,
Codice Atlantico. f 857 r, Milano,
Biblioteca Ambrosiana
Among the various solutions proposed, the most creative
was that of the retractable bridge planned for the
residence of Charles d’Amboise, which was to guarantee
the maximum security and to facilitate movement on the
canal. The invention anticipates the modern drawbridge.
Drawbridge constructed on boats,
from Leonardo da Vinci,
Codex Atlanticus, f. 857 r. Milan,
Biblioteca Ambrosiana
Ponte mobile costruito su barche,
Milano, Museo Nazionale della
Scienza e della Tecnologia
Leonardo da Vinci
Drawbridge constructed on boats,
Milan, The “Leonardo da Vinci”
National Museum of Science and
Technology.
Con il contributo scientifico di
l
il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Allegoria della navigazione
Allegory of Navigation
Nel 1516 Leonardo si trasferisce in Francia su
invito di Francesco I e si stabilisce nel castello
di Cloux, presso Amboise.
Dedica al sovrano un’Allegoria della
Navigazione e ripropone per la residenza reale
di Romorantin alcune delle idee sviluppate ai
tempi della città ideale per Ludovico il Moro.
Leonardo moved to France in 1516 at the invitation of
Francois I, settling at the Castle of Cloux at Amboise.
He dedicated an Allegory of Navigation to the ruler as
well as proposing for the royal residence at Romorantin
some of the ideas that he had previously developed for
the Ideal City for Ludovico Il Moro.
Leonardo muore nel 1519 e, secondo una
tradizione pittorica del tutto infondata, spira tra
le braccia del Re che lo aveva tenuto in così
gran reputazione.
Leonardo died in 1519. According to a completely
unfounded pictorial tradition, he breathed his last breath
in the arms of the king, who had held him in such high
esteem.
Leonardo da Vinci, Allegoria della
navigazione, RL 12496, Windsor,
Royal Library
Allegory of Navigation, from
Leonardo da Vinci, RL 12496,
Windsor, Royal Library.
Jean Auguste Dominique Ingres,
La morte di Leonardo da Vinci,
1818, Parigi, Musée du Petit Palais
Jean Auguste Dominique Ingres,
The Death of Leonardo da Vinci,
1818. Paris, Musée du Petit Palais.
Con il contributo scientifico di

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